22 November, 2024
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Una richiesta formale, «di proseguire nell’assicurare le forniture e i servizi richiesti, in attesa che venga concluso il processo di regolarizzazione dei pagamenti attualmente in corso, soprattutto per non pregiudicare le attività assistenziali, comprese quelle in emergenza urgenza». È quanto scritto ieri dalla direzione strategica dell’Aou di Sassari agli operatori economici alcuni dei quali, secondo diverse segnalazioni arrivate alla stessa direzione, già da lunedì avrebbero ritirato il materiale e gli strumenti forniti a seguito di presunti ritardi nei pagamenti. Nel pomeriggio, nella sede della direzione, il chiarimento durante un incontro tra il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, il direttore del Provveditorato Ivana Falco i fornitori di protesi e dispositivi.

Un incontro pacato e di massima apertura da entrambe le parti, che ha evidenziato la volontà di risolvere una questione annosa, dal punto di vista della contrattualistica e dei pagamenti. Chiariti i termini della questione quindi che non ha determinato un’interruzione dell’assistenza e la garanzia da parte degli operatori economici di proseguire nella normale fornitura di protesi e dispositivi.

«Abbiamo sempre ritenuto strategico il partenariato con i fornitori – ha detto il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso – e dal mese di febbraio abbiamo avviato procedure per evitare possibili fasi di stallo. Per questo motivo sono stati potenziati i Servizi Provveditorato e Bilancio. La nostra Azienda, su una posizione debitoria pregressa di circa 70 milioni di euro, in circa dieci mesi ha liquidato ai fornitori 65 milioni di euro; restano ancora da pagare 5 milioni di euro. Contemporaneamente è stato avviato un percorso per la regolarizzazione delle forniture.»

Una situazione che era stata fotografata prima a febbraio, con l’adozione di una deliberazione con la quale si prendeva atto delle situazioni contrattuali dell’Azienda, quindi a ottobre con un’altra deliberazione con la quale l’Azienda ha preso atto degli interventi realizzati in dieci mesi e con la quale si analizza l’aumento delle procedure di gara ad evidenza pubblica per le forniture di beni e servizi.

Nella circolare inviata ieri ai fornitori, la direzione fa presente che il Servizio Provveditorato sta attivando un canale di comunicazione con gli stessi operatori economici, così da evidenziare specifiche situazioni. 

Il Servizio Bilancio, intanto, sta procedendo alla mappatura di tutte le pendenze collegate alle forniture. Al termine di questo procedimento ammnistrativo – si legge nella circolare – a cui concorrono diversi Servizi della tecnostruttura amministrativa dell’Aou, sarà possibile procedere con i relativi pagamenti.

«Stiamo definendo nuove procedure operative – ha detto il direttore amministrativo Lorenzo Pescini – che saranno utili per la liquidazione delle fatture che devono essere pagate. Il nostro impegno è assoluto e il rapporto con i fornitori lo consideriamo una priorità aziendale. Per fare questo abbiamo anche potenziato gli uffici del Provveditorato e del Bilancio con l’inserimento di nuovo personale.»

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L’organizzazione degli ospedali, la gestione del rischio, l’igiene e la sicurezza sono stati alcuni dei temi che hanno caratterizzato il 43esimo congresso nazionale dell’Anmdo che si è svolto nei giorni scorsi a Firenze, nella suggestiva e storica cornice dell’Istituto degli Innocenti. Il meeting, dal titolo “rischio clinico e responsabilità professionale: obiettivo sicurezza in ospedale”, ha messo a confronto diverse realtà italiane. Tra queste anche quella sassarese, con gli interventi del direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso, del direttore sanitario Nicolò Orrù e della responsabile della struttura di Igiene e medicina preventiva dell’Aou sassarese Ida Mura, responsabile scientifica dell’Associazione nazionale medici di direzione ospedaliera.

Il punto centrale del congresso è stato il ruolo delle direzioni ospedaliere che, nell’inquadramento della gestione del rischio nella giusta cornice, diventano vere e proprie cabine di regia di un processo articolato e insieme unitario. Un processo che, se opportunamente gestito, ha ricadute positive su qualità, equità e buon utilizzo delle risorse.

Concetti messi in evidenza dal direttore sanitario dell’Aou di Sassari Nicolò Orrù che ha ribadito che «le direzione sanitarie hanno un ruolo programmatorio e di gestione delle risorse che l’azienda mette a disposizione, tecnologiche e umane». Una funzione che emerge in maniera evidente con il progetto Domino, relativo a un percorso di cura del paziente diabetico con complicanze oculari. «La direzione sanitaria – ha aggiunto – funge un ruolo catalizzatore di risorse in un sistema in cui è possibile creare “buone prassi gestionali e organizzative”, così da sviluppare i migliori percorsi di cura per i cittadini».

Nell’appuntamento congressuale fiorentino è emersa la necessità di dare più importanza alla formazione e maggior spazio a momenti di incontro, durante i quali confrontare esperienze e modelli operativi, lavorare per limitare le disuguaglianze e promuovere percorsi condivisi.

Un momento di confronto sui temi del rischio clinico, sugli attori e i modelli di gestione quindi sulla sicurezza delle cure e sulla nuova responsabilità dei medici, ha visto protagonisti i manager di alcune realtà italiane, tra le quali l’Aou di Sassari con il direttore generale Antonio D’Urso e la Valdisieve Hospital con il direttore sanitario Laura Ombroni.

«La sicurezza, e non soltanto quelle delle cure, è un diritto da garantire a 360 gradi – ha sottolineato il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso – ecco perché, nella gestione della prevenzione del rischio è necessario partire dall’esame dell’organizzazione e non dall’evento avverso. L’organizzazione delle attività santiarie, programmate e urgenti svolte all’interno di un ospedale, deve prevedere un approccio sistemico che punti al miglioramento continuo. Tra gli operatori deve esserci un coinvolgimento culturale ed emotivo, oltre alla disponibilità al cambiamento.»

Di organizzazione ha parlato anche Ida Mura ricordando che proprio questa rappresenta il punto centrale: «Un’organizzazione – ha detto Ida Mura – quella ospedaliera, che ha consapevolezza che l’approccio non deve essere individuale ma di sistema. Ecco perché è necessaria la formazione degli operatori. Senza una corretta gestione del rischio e senza l’attenzione alla sicurezza della persona, paziente e operatore sanitario, non è possibile pensare all’ospedale stesso. Perché questo – ha concluso Ida Mura – non deve essere inteso semplicemente come struttura e insieme di processi, ma luogo in cui le persona ricerca la salute».

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Due ambulatori chirurgici, uno per le prime visite e uno per le medicazioni, per la preparazione all’intervento e per le visita del chirurgo plastico. Quindi ancora un ambulatorio multidisciplinare per le visite degli altri specialisti, un ambulatorio infermieristico con postazione telefonica – compreso il numero verde dedicato – e una sala d’attesa utilizzabile anche per le riunioni del team. Sono i nuovi locali della Senologia multidisciplinare aziendale coordinata che, a cinque mesi dalla sua istituzione, e dopo essere stati ospitati nella Senologia del Palazzo Clemente, oggi sono stati aperti nella seconda “stecca bianca” dell’Aou di Sassari.

All’appuntamento, questa mattina assieme ai direttori dell’Aou – Antonio D’Urso, Nicolò Orrù e Lorenzo Pescini -, erano presenti l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’assessore comunale alle Politiche sociali Monica Spanedda, il prorettore vicario Luca Deidda, il presidente dell’Ordine dei medici Francesco Scano. A portare i saluti dell’arcivescovo di Sassari è stato il cappellano don Mario Tanca che in apertura ha benedetto i nuovi locali della Smac.

«Si tratta di un percorso che è diventato realtà – ha detto il direttore sanitario Nicolò Orrù – e che ci ha consentito e continuerà a permettere una migliore integrazione tra le professionalità coinvolte. Un risultato ottenuto anche grazie allo sforzo delle associazioni di volontariato – ha sottolineato in chiusura – che hanno contribuito con l’acquisto di alcuni arredi.»

Il ruolo del volontariato e delle donne è stato messo in evidenza anche dal direttore generale Antonio D’Urso che ha riconosciuto come «le associazioni ci hanno messo a disposizione le loro intelligenze ed i loro consigli. Il risultato è una collaborazione, un modo nuovo di fare sanità a Sassari. La Smac, inoltre, è anche il frutto di un lavoro unitario, tra ospedalieri e universitari, un percorso che vede nel mirino l’obiettivo della breast unit, a Sassari ormai una realtà».

«Un appuntamento importante – ha sottolineato Monica Spanedda – un percorso voluto dalla cittadinanza e significativi sono i passi fatti dall’Aou in un cammino di socio integrazione».

Una realtà voluta fortemente dalle donne per le quali, ha aggiunto Gianfranco Ganau, la breast unit diventa lo strumento per la «prevenzione, la diagnosi e la cura, con il coordinamento di tutti gli operatori. Un percorso che sarà ratificato questa sera con il riconoscimento della rete ospedaliera e delle breast unit a Sassari, Nuoro e Cagliari».

«È una giornata importante per la Sardegna – ha aggiunto l’assessore regionale Luigi Arru – ed un ringraziamento va alle donne che hanno svolto un importante ruolo di stimolo. Abbiamo steso una rete che ci unisce e collega per avviare un percorso di cambiamento e Sassari, in questo, è un modello per tutta la Sardegna.»

I nuovi locali sono stati ristrutturati dall’Aou di Sassari che, con 16 mila euro, ha acquistato armadi, mobili, sedie, poltrone e divanetti per l’attesa, scrivanie e ancora un lettino da visita, carrelli per le medicazioni e lampade da visita.

È stato di notevole importanza, inoltre, il supporto di alcune associazioni di volontariato che, attraverso una raccolta fondi realizzata con eventi e menifestazioni, hanno contribuito ad arredare i locali.

Tra queste il Coro Polifonico Caras che ha organizzato una serata dedicata, con raccolta fondi per l’acquisto del carrello chirurgico per l’ambulatorio senologico della Smac. Quindi l’Associazione Cuore di Donna che ha dato vita a un evento il cui ricavato è stato destinato all’acquisto degli arredi della sala d’attesa dell’ambulatorio senologico della Smac.

A questi si aggiunge un quadro donato dalla pittrice sassarese Liliano Cano.

L’atto aziendale deliberato il 10 ottobre scorso, che ha superato la verifica di conformità definitiva da parte della Regione, ha confermato all’interno del dipartimento Onco-ematologico la struttura semplica dipartimentale di Coordinamento Breast unit.

Sono 433 le donne prese in carico dalla Senologia multidisciplinare aziendale coordinata dal 5 giugno al 15 ottobre. Significativo della bontà del percorso attivato il fatto che sono 260 le donne sintomatiche prese in carico e una soltanto asintomatica che si è rivolta alla Smac. A giugno, il mese dell’apertura, sono state 71 (alle quale si aggiunge una donna asintomatica), ad luglio sono state 57, ad agosto 41, a settembre 57 e sino al 15 ottobre 34.

In totale sono 115 le donne in follow up, 10 quelle provenienti dallo Screening, 10 quelle dalla Senologia radiologica e 38 quelle provenienti da medico di base o altre strutture sanitarie.

E ancora in 148 sono le donne che si sono rivolte in maniera diretta alla Smac, 269 attraverso il numero, una sola attraverso la mail e 14 con altra procedura.

In questi mesi, nel percorso Smac, sono stati effettuati 296 esami radiologici, 5 visite dei chirurghi plastici, 128 visite dei chirurghi senologi, 5 visite fisiatriche, 5 visite oncologiche, 1 visita psicologica, 2 visite di radioterapia, 25 visite di senologia radiologica e 6 esami istologici. Il team multidisciplinare si è riunito 19 volte.

A questi dati si aggiungono quelli dell’attività operatoria realizzati con un progetto finalizzato alla riduzione delle liste d’attesa mediante prestazioni aggiuntive. Da maggio a settembre sono stati eseguiti 53 interventi chirurgici su donne colpite da tumore al seno.

Nella tabella di seguito le tipologie di intervento:

TIPOLOGIA DI INTERVENTO

22

QUADRANTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA

2

QUADRANTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA+ REPERE

1

MASTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA BILATERALE

1

MASTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA BILATERALE

2

MASTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA BILATERALE + RICOSTRUZIONE BIL.

10

MASTECTOMIA RADICALE

1

MASTECTOMIA SEMPLICE

1

MASTECTOMIA BILATERALE

1

QUADRANTECTOMIA

6

MASTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA

1

MASTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA + RICOSTRUZIONE

1

QUADRANTE + DISSEZIONE ASCELLARE

1

BIOPSIA DEL TESSUTO RETROAREOLARE

1

ASPORTAZIONE NODULO MAMMARIO

1

BIOPSIA SU REPERE

1

QUADRANTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA

53

INTERVENTI COMPLESSIVI

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È il direttore generale del ministero della Salute egiziano e riveste anche l’incarico di presidente dell’ordine professionale infermieristico nazionale d’Egitto: questa mattina Kawther Mahmoud Mahmoud è stata ricevuta dal direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso e dal direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù. Un’occasione per uno scambio reciproco di informazioni e per approfondire la conoscenza dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari che si appresta a ospitare tre infermieri egiziani.

Gli operatori sanitari di Port Said, la splendida cittadina egiziana affacciata sul lago Manzala, sul Mediterraneo e sull’imboccatura del Canale di Suez, saranno ospiti dell’Aou perché inseriti in un progetto di formazione di formatori coordinato dall’Ateneo turritano Per gli infermieri egiziani un’importante occasione e scambio reciproco di conoscenze. Il progetto vede protagonista l’Università di Sassari, con il dipartimento di Scienze biomediche, che ha ottenuto il finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.

Questa mattina, nella sala riunioni della direzione generale dell’Aou, erano presenti anche Piero Cappuccinelli e Salvatore Rubino che stanno coordinando il progetto. Il percorso formativo, iniziato già lo scorso anno, per il momento si è svolto prevalentemente a Port Said.

«Siamo ben lieti – ha commentato il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso – che la nostra azienda, grazie alla presenza di elevate professionalità, possa rappresentare un punto di riferimento per la formazione, anche per realtà internazionali come quella egiziana. Sarà un’importante momento di scambio di conoscenze e professionalità e una sicura opportunità di crescita per tutti i soggetti coinvolti.»

All’incontro hanno partecipato anche Pina Brocchi, responsabile del Servizio infermieristico ed Antonio Solinas, responsabile degli Affari generali e della Formazione dell’Azienda di viale San Pietro.

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L’atto aziendale dell’Aou di Sassari ha superato la verifica di conformità definitiva da parte della Regione e diviene, così, esecutivo. La comunicazione è arrivata ieri dalla Regione che ha trasmesso alla direzione generale dell’Azienda di viale San Pietro la determina siglata dal direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi. Un risultato importante per l’Aou che, a dieci anni dalla sua nascita, ha un primo documento che definisce l’assetto organizzativo.

Nella determina del direttore generale dell’assessorato si legge che il documento, valutata positivamente la sua conformità, dopo l’approvazione della rete ospedaliera da parte del consiglio regionale, «dovrà essere soggetto agli adeguamenti che dovessero rendersi necessari per assicurare la coerenza con le scelte di pianificazione regionale e con le eventuali nuovi linee di indirizzo della Giunta regionale».

Con il via libera all’atto aziendale, inoltre, le strutture complesse ospedaliere di area sanitaria attive manterranno la loro natura, e non potranno essere soppresse fino all’approvazione della rete ospedaliera. Inoltre, la determinazione regionale sottolinea che l’attivazione dei programmi inter e infraospedalieri dovrà essere fatta nel rispetto del principio di invarianza dei costi organizzativi complessivi.

«Si tratta un momento storico per questa azienda – afferma il direttore generale Antonio D’Urso – perché è il primo atto organizzativo da quanto l’Aou vide la luce nel 2007. Il documento ci consente di dare un’organizzazione a questa grande azienda, oltre che indicare la mission e definire i valori portanti. Adesso puntiamo a sviluppare quel senso di squadra e di appartenenza che contraddistingue un’azienda vincente.»

«È importante, allora – aggiunge il direttore generale – saper cogliere l’occasione per un rinnovamento, anche delle relazioni tra operatori, e valorizzare ciò che ci unisce. Lavoriamo assieme sui percorsi assistenziali e diamo alla città di Sassari dimostrazione di unità. Soltanto così i cittadini si rivolgeranno a noi con maggiore desiderio e fiducia.»

L’Azienda, infine, ha già avviato la fase di istruttoria del regolamento attuativo dell’atto che consentirà di definire le modalità operative, a partire dalla nomina quindi l’elezione dei direttori di dipartimento, delle strutture complesse, semplici dipartimentali e semplici.

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La direzione strategia dell’Aou di Sassari delibera l’atto aziendale e invia alla Regione il nuovo testo, con le integrazioni richieste da Cagliari. Lo ha fatto ieri pomeriggio, non prima di aver presentato alle organizzazioni sindacali, lunedì, e ai direttori delle strutture ospedaliere, ieri, le modifiche apportate al documento. L’atto aziendale, il primo nella storia dell’Aou sassarese a dieci anni dalla sua nascita, si avvia così lungo il percorso che, dopo le verifiche di congruità dell’assessorato regionale, lo renderà effettivo.

Dalle due riunioni di questi giorni, alle quali hanno partecipato anche il direttore sanitario Nicolò Orrù e il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, è emerso una sostanziale approvazione dei contenuti. E se dai sindacati è arrivata la richiesta – subito accolta dal direttore generale Antonio D’Urso – di modificare una parte di testo relativa agli incarichi professionali, i direttori di struttura hanno mostrato di apprezzare lo sforzo messo in campo dalla direzione.

Con la delibera di giunta regionale dello scorso settembre, l’atto aziendale è stato confermato e resta valide le novità illustrate ai primi di agosto. Una situazione che, apprezzata dalla Regione, apre per l’Aou di Sassari un nuovo scenario nel quale disegnare il futuro dell’assistenza ospedaliera in città.

E se per alcuni dei rilievi introdotti dalla Regione, per la direzione strategia dell’Aou di viale San Pietro si tratta di «apportare adeguamenti formali», da Cagliari è stato chiesto anche di rivedere il numero delle strutture complesse attraverso la riduzione o riconversione di una struttura complessa di chirurgia generale e di una struttura complessa di medicina.

La Regione ha presentato un rilievo anche per le strutture complesse di medicina nucleare e di neuropsichiatria infantile. «L’assessore, però – si legge nella delibera di Giunta – per garantire un’adeguata qualificazione della rete assistenziale regionale, ha proposto di mantenere in deroga queste due strutture complesse «in ragione del ruolo di Hub svolto dal presidio ospedaliero nella rete regionale e per le quali dovranno essere condotte ulteriori valutazioni successivamente all’approvazione della rete ospedaliera».

«Per la maggior parte si tratta di modifiche di dettaglio – ha detto il direttore generale Antonio D’Urso – che ci consentono di affermare che l’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari ha raggiunto un traguardo importante. L’atto aziendale, il primo a dieci anni dalla nascita dell’azienda, è confermato nei suoi aspetti innovativi.»

«Stiamo lavorando, inoltre, proprio sulla riconversione delle due strutture complesse per le quali la Regione ci ha chiesto di intervenire – ha aggiunto – cioè Patologia medica e Patologia chirurgica. Secondo quanto richiesto diventeranno strutture semplici dipartimentali. Una modifica che consentirà di inserirle in una nuova forma organizzativa ma che non cambierà il volto delle due strutture né l’impatto sull’utenza.»

Resta quindi confermata la novità più importante prevista nell’atto aziendale, cioè l’introduzione del dipartimento delle professioni sanitarie, apprezzato dalle associazioni sindacali del comparto per la capacità di dare dignità a una professione che in Aou rappresenta oltre la metà dei dipendenti. Conferme arrivano anche per la strutture semplice dipartimentale Coordinamento Breast unit, per il dipartimento Tutela delle Fragilità, per il dipartimento dell’Emergenza urgenza con due strutture complesse di Rianimazione. Quindi per la creazione della struttura semplice dipartimentale di Coordinamento codice rosa e vittime di violenza che potrà trovare spazio all’interno del pronto soccorso e per il dipartimento Tutela salute della donna. Restano confermate ancora la struttura complessa di Chirurgica Pediatrica e le strutture semplici di pronto soccorso di Ostetricia e Pediatria. La Dermatologia del Santissima Annunziata resterà struttura complessa sino al collocamento a riposo del direttore quindi sarà trasformata in struttura semplice.In tema di dipartimenti, è stato ricordato che quelli dell’assistenza integrata saranno dieci, 5 essenziali per la didattica e la ricerca, a direzione universitaria con direttore designato dal rettore, e 5 nei quali la nomina del direttore avverrà attraverso il passaggio nei comitati di dipartimento, le relative elezioni quindi con la designazione da parte del direttore generale su una rosa di nomi.

La direzione lunedì sera ha così approvato l’atto aziendale, entro i trenta giorni di tempo previsti dalla Regione, e ha disposto l’invio all’assessorato regionale che dovrà verificarne le prescrizioni. Una volta approvato dalla direzione dell’assessorato regionale, l’atto acquisterà validità e forza di documento di organizzazione. «Stiamo già avviando la programmazione per lo studio del regolamento attuativo dell’atto – ha fatto sapere il manager dell’Aou – che consentirà di definire le modalità operative, a partire dalla nomina quindi elezione dei direttori di dipartimento, delle strutture complesse, semplici dipartimentali e semplici». E se per l’Aou il nuovo atto è un risultato storico, questo arriva anche a un anno esatto dall’insediamento del direttore generale.

Dal manager quindi un appello all’unità. «Un gruppo di professionisti si riconosce per i valori con i quali opera – ha concluso – cogliamo, allora, l’occasione per un rinnovamento delle relazioni e valorizziamo ciò che ci unisce e non quello che ci separa. Lavoriamo assieme sui percorsi assistenziali e diamo alla città di Sassari dimostrazione di unità. Soltanto così i cittadini si rivolgeranno a noi con maggiore desiderio e fiducia».

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Nelle linee guida della Società geriatrica americana sulla cura dell’anziano il delirium si trova al primo posto, accanto alla demenza, fra le sindromi geriatriche a eziologia multipla. Resta, nonostante tutto, raramente riconosciuto nelle diagnosi di dimissione. Da qui la necessità di avviare percorsi formativi che consentano agli operatori sanitari l’acquisizione di competenze scientifiche e gestionali in materia. Un’esigenza riscontrata anche a Sassari dove i direttori delle unità operative di Medicina interna, Lungodegenza e Geriatria, rispettivamente Francesco Bandiera, Antonio Uneddu e Patrizia Tilocca, hanno organizzato e attivato, in collaborazione con il Settore formazione dell’Aou, il corso “Delirium nel paziente anziano ospedalizzato”.

L’obiettivo è dare al personale del presidio ospedaliero sassarese le competenze per avviare l’attività di prevenzione, diagnosi e trattamento di questa patologia.

Il ciclo di lezioni che per il 2017 prevede sei edizioni – la quinta il 12 ottobre e l’ultima il 14 novembre – nasce a seguito di un evento “sentinella” che si è verificato a dicembre dello scorso anno nel reparto di Medicina interna del Santissima Annunziata. Un paziente di 75 anni tentò di scappare dal reparto, dove era ricoverato da alcuni giorni, utilizzando una corda realizzata con le lenzuola per calarsi da una finestra del primo piano, ma precipitò nel vuoto. Un evento imprevedibile che lasciò fortemente colpiti gli operatori dell’ospedale.

«Il corso rappresenta un’importante risposta a un’esigenza di maggiore conoscenza e approfondimento di questa sindrome da parte dei nostri operatori – afferma il direttore generale dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso -. La reazione all’evento sentinella ha evidenziato la capacità di affrontare il fenomeno con un approccio pro-attivo e un atteggiamento volto a un lavoro multidisciplinare.»

E che la gestione del delirium stia diventando di notevole importanza in campo ospedaliero lo si deduce anche dal fatto che, nel prossimo congresso nazionale “Una (sesta) giornata con il malato anziano”, in programma all’hotel Catalunya di Alghero il 6 e 7 ottobre, l’argomento sarà tema d’apertura della sessione dedicata agli infermieri.

Con delirium, spiegano gli esperti, si intende «una sindrome psico-organica caratterizzata da transitoria e fluttuante alterazione dello stato di coscienza, a esordio acuto o subacuto con ripercussioni sulla capacità cognitive e percettive».

Il delirium aumenta i tassi di mortalità e determina un allungamento dei tempi di degenza con un conseguente aumento dei costi sanitari. La patologia, inoltre, favorisce una progressione del declino cognitivo e impatta negativamente sullo stato funzionale del paziente ricoverato. La patologia, inoltre, – sottolineano gli esperti – ha effetti negativi sullo stress psico-fisico di pazienti, dei parenti del malato e degli operatori.

Su Sassari ancora non esiste una casistica che potrà essere sviluppata attraverso l’utilizzo di nuove procedure che i corsi voglio diffondere.

Secondo i dati a disposizione degli organizzatori del corso, uno studio internazionale ha messo in evidenza che un numero elevato dei pazienti ospedalizzati presenta delirium al momento del ricovero, un numero ancora più elevato lo sviluppa durante la degenza. Nei reparti di medicina interna una condizione di delirium è stata riscontrata al momento del ricovero, correlata a un’età più avanzata, alla presenza di uno stato febbrile nel giorno dell’ammissione, al trattamento con neurolettici e alla presenza di un deficit visivo o di un pregresso ictus. Nei pronto soccorso, il fenomeno è presente nei pazienti anziani al momento del ricovero.

Dallo studio, inoltre, emerge che le percentuali più elevate di casi si verificano nei reparti chirurgici durante le degenze: è il caso delle ortopedie e delle cardiochirurgie. A questi si aggiungono i casi registrati nelle terapie intensive, sia al momento del ricovero e, soprattutto, durante la degenza.

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È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale IV serie speciali Concorsi e sul sito web dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari il nuovo concorso, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di 3 posti di dirigente medico specialista in anestesia e rianimazione. Prosegue quindi l’attività di potenziamento delle strutture aziendali da parte della direzione strategica dell’azienda di viale San Pietro a Sassari che, già nei giorni scorsi, nell’ottica di una maggiore valorizzazione delle unità operative di tipo cardiologico ha assunto sei cardiologi a tempo indeterminato.

La graduatoria del concorso per anestesisti potrà essere utilizzata per nuove assunzioni che si dovessero rendere necessarie oltre le tre previste.

L’assunzione degli anestesisti consentirà, così, di potenziare le attività di sala operatoria per la riduzione delle liste d’attesa, soprattutto per le patologie tumorali e per quelle più complesse di interesse chirurgico. Inoltre, «l’assunzione – spiega il direttore sanitario Nicolò Orrù – permetterà l’avvio dell’attività di parto-analgesia, in linea con la deliberazione adottata dall’azienda il 17 febbraio scorso e relativa al piano triennale di rientro per il miglioramento della qualità delle cure e l’adeguamento dell’offerta. Si tratta – aggiunge – di un’importante novità per Sassari e darà alle donne la possibilità di partorire senza dolore». Il parto analgesia non immobilizza la partoriente, ma le permette di affrontare tranquillamente il parto, camminare e proseguire il travaglio nella maniera più naturale possibile.

«Il parto antalgico – aggiunge il direttore generale dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso – si inserisce all’interno di un processo di umanizzazione delle strutture ospedaliere nei riguardi dei nostri pazienti. L’obiettivo che ci siamo prefissati, infatti, è quello di rendere migliore l’esperienza del paziente in ospedale. Con l’avvio di questa metodica pensiamo di essere sulla giusta strada.»

L’istituzione del servizio di parto analgesia, che vedrà lavorare assieme un’equipe multidisciplinare, prevede una integrazione sia all’interno del dipartimento materno infantile che con l’unità operativa di Anestesia e rianimazione. L’attivazione di questo percorso consentirà di ridurre il ricorso al parto cesareo, quando non motivato da esigenze cliniche e di sicurezza della madre e del bambino.

Il piano triennale, adottato dall’azienda di viale San Pietro a febbraio per il miglioramento dell’offerta, prevede un investimento di circa 785 mila euro e di questi 420 mila euro per l’assunzione di 6 anestesisti.

Gli interessati a partecipare al concorso per anestesisti e rianimatori, dovranno indirizzare la domanda al Direttore generale dall’Aou di Sassari, viale San Pietro numero 10 – Palazzo Bompiani – Sassari. La domanda potrà essere presentata direttamente all’ufficio protocollo generale dell’Aou, al piano terra di viale San Pietro 10, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e martedì e giovedì dalle 15.00 alle 17.00. Quindi ancora spedita per posta con raccomandata e avviso di ricevimento e per posta elettronica certificata, all’indirizzo protocollo@pec.aou.ss.it . 

La scadenza per la presentazione della domanda è il 12 ottobre 2017. La busta chiusa che contiene la domanda dovrà recare, al suo esterno, la dicitura “Domanda di ammissione al pubblico concorso, per titoli ed esami, per dirigente medico nella disciplina di anestesia e rianimazione”. Dalla home page del sito web dell’azienda è possibile consultare l’avviso, scaricare il bando e la modulistica.

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L’Azienda ospedaliero universitaria rafforza le proprie strutture e assume otto medici a tempo indeterminato. Nei giorni scorsi i nuovi assunti hanno incontrato il direttore generale dell’azienda di viale San Pietro, Antonio D’Urso, e hanno siglato il contratto. Il loro inserimento è avvenuto attraverso l’utilizzo di graduatorie di concorsi nei quali i neo assunti si trovavano in posizione utile per la chiamata. Prosegue, così, l’attività di potenziamento delle strutture dell’Azienda ospedaliera universitaria già avviata nei mesi scorsi.

I nuovi assunti a tempo indeterminato saranno impegnati nelle strutture di Cardiologia pediatrica, nel Servizio di Cardiologia di viale San Pietro, nella Cardiologia del Santissima Annunziata, nella Cardiochirurgia, nell’istituto di Patologia medica e nel Servizio trasfusionale di via Monte Grappa.

In alcuni casi l’assunzione arriva a pochi anni dalla conclusione della scuola di specializzazione e una serie di esperienze in strutture ospedaliere regionali o all’estero. In altri casi si tratta di una sfida al cambiamento o il raggiungimento della stabilità, dopo anni di lavoro svolti con passione sempre nella stessa struttura.

I cardiologi assunti sono in totale sei. Di questi, cinque erano già inseriti a tempo determinato nelle strutture ospedaliere sassaresi, nelle quali vedono adesso confermate le loro posizioni a tempo indeterminato, mentre uno a Nuoro.

In Cardiologia pediatrica andrà Antonella Oppo, al Servizio Cardiologia di viale San Pietro andranno Stefania Piga ed Antonio Sircana, alla Cardiologia del Santissima Annunziata Enrico Mura e Giuseppe Sanna, in Cardiochirurgia Paolo Ferrandu.

In Patologia medica andrà Piera Pileri, dirigente medico di medicina interna, già nella struttura di viale San Pietro con contratto a tempo determinato e sulle spalle l’esperienza della Lungodegenza di Thiesi, dove era assunta in ruolo.

Al Servizio Trasfusionale, infine, andrà Fiorenza Lumbau, dirigente biologo di biochimica clinica, con esperienza nella stessa struttura dal 2004.

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Un piano di investimenti per l’ammodernamento tecnologico dell’Aou per l’anno 2017 che vale 10 milioni di euro e che consentirà di potenziare quindi razionalizzare la rete delle infrastrutture e l’offerta di servizi sanitari dell’azienda di viale San Pietro. Lo ha approvato nei giorni scorsi la direzione strategica dell’Aou di Sassari che, per la sua definizione, ha utilizzato un modello matematico che ha consentito di soddisfare oltre la metà delle richieste provenienti dalle strutture. Alla base della modalità di azione, l’attivazione di processi di governance orientati alla condivisione dei problemi e di processi di bottom up, per il coinvolgimento di tutte le strutture.

Il piano prevede che la somma più consistente, 7,2 milioni di euro, sia destinata ad investimenti per il potenziamento, ammodernamento tecnologico e la razionalizzazione della rete infrastrutturale dei servizi sanitari. In sostanza, con questi fondi, si potranno acquistare macchinari, attrezzature sanitarie e scientifiche, mobili e arredi per circa 50 unità operative dell’azienda ospedaliero universitaria di Sassari.

La cifra di 2 milioni di euro viene destinata a investimenti per lavori di ristrutturazione e adeguamento edilizio, 500mila euro sono finalizzati a investimenti dedicati a interventi tecnologici e impiantistici che consentano di integrare il presidio ospedaliero del Santissima Annunziata con le infrastrutture dell’Aou. A queste somme, infine, si aggiungono 300mila euro di riserva per investimenti imprevedibili e urgenti.

Le risorse disponibili, cioè 10 milioni di euro, sono quelle inserite nel “fondo di sviluppo e coesione 2014-2020″.

Risorse che la direzione strategica dell’Aou di Sassari ha ritenuto di dover collocare in maniera strategica, «per garantire – si legge nella delibera di approvazione del piano degli investimenti siglata dal direttore generale Antonio D’Urso – la massimizzazione del soddisfacimento dei fabbisogni espressi e l’impatto positivo sui processi aziendali».

Un’operazione che è stata preceduta prima dalla creazione di un tavolo tecnico multidisciplinare (tavolo degli investimenti), composto dai direttori dei servizi rappresentativi dell’espressione dei fabbisogni, quindi da uno studio per la definizione trasparente dei criteri di scelta.

Sono state condotte poi indagini specifiche, anche con l’invio di schede alla varie unità operative. Un’azione portata avanti dal Servizio dei Sistemi informativi, in collaborazione con l’Ingegneria clinica, e che ha consentito la raccolta di 913 richieste di investimenti, per un valore di oltre 58 milioni di euro.

Contemporaneamente è stato elaborato uno studio che ha portato all’adozione di un modello organizzativo e procedurale, per un supporto alle decisioni di pianificazione degli investimenti. Un modello matematico che ha tenuto conto delle valutazioni di priorità espresse dalle unità operative, delle valutazioni tecnico-sanitarie del Servizio di Ingegneria clinica, della valutazione economica dell’investimento e della valutazione della tipologia del bene, con maggiore attenzione alle attrezzature sanitarie rispetto a quelle non sanitarie e, per ora, ha escluso le grandi attrezzature.

Il risultato è stata la copertura di 492 richieste, cioè il 53,89 per cento, per un valore degli investimenti pari, appunto, a 10 milioni di euro.