Dopo Luca Mereu e Antonio Fanni, nel PD s’è dimesso anche Marco Murru, segretario del circolo di Carbonia.
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Le pesanti sconfitte elettorali subite dal Partito Democratico alle ultime elezioni amministrative in diversi comuni nel Sulcis Iglesiente, stanno provocando un vero e proprio “terremoto” negli organismi dirigenti territoriali del partito. Dopo le dimissioni di Luca Mereu da segretario del circolo cittadino di Sant’Antioco e quelle di Antonio Fanni da segretario del circolo cittadino di San Giovanni Suergiu, ieri s’è dimesso anche Marco Murru, segretario del circolo di Carbonia.
«In data odierna, 26 settembre 2016, rendo pubbliche le mie dimissioni da segretario del circolo PD di Carbonia, già notificate al segretario federale ed agli organismi cittadini – scrive Marco Murru in una nota -. Mi è stato insegnato che, dopo una sconfitta elettorale, si apre la fase della riflessione; la sconfitta elettorale a Carbonia ha una valenza storica non trascurabile perché, dopo circa 70 anni di governo della Città, questa per la prima volta è governata da schieramenti politici diversi da quelli riconducibili alla sinistra o al centrosinistra.»
«Compio questa scelta in piena autonomia e con serenità, perché non amo minimizzare gli eventi e non voglio nascondere le responsabilità di chi ha governato la Città in questi ultimi anni – aggiunge Marco Murru -. Certo il discorso è più ampio ed investe il Partito Democratico e la sua classe dirigente nella loro interezza. Gli avvenimenti che hanno caratterizzato i momenti elettorali nelle città di Gonnesa e Villamassargia, per citarne solo due, nonché le recentissime dimissioni dei segretari del partito a San Giovanni e Sant’Antioco, devono portare ad una seria riflessione sulla difficoltà che il Partito incontra nel gestire dinamiche territoriali complesse nonché sull’appeal che esprime nei confronti dell’elettorato.»
«Sul livello regionale le cose non vanno meglio – sottolinea ancora Marco Murru -: un partito da mesi inchiodato sulla questione della nomina del Segretario, un partito ostaggio di dinamiche totalmente autoreferenziali e lontane da quello di cui la politica dovrebbe occuparsi: i problemi concreti della gente. Si prende invece atto di un Partito troppo spesso attento più ad occupare le caselle e a cercare di tenere in mano il poco potere rimasto (vedi il pasticcio ANCI). Il Partito Democratico, per essere veramente tale, avrebbe dovuto impegnarsi per identificarsi come un partito di massa, che partendo dal basso fosse in grado ed avesse la volontà di rappresentare, con forza e con profitto, le istanze di coloro che hanno più bisogno. Oggi invece ci troviamo nella situazione di sostenere un partito che rischia di essere additato come un partito di vertice, lontano dalla gente e non più in grado di rispondere con coerenza alle esigenze dei cittadini.»
«Pur senza incarichi, non si fermerà, come ho assicurato anche alle persone che mi hanno sostenuto nei recenti appuntamenti, il mio impegno per la collettività. Farò quello che mi viene meglio – conclude Marco Murru -: stare tra la gente comune e costruire con essa un rapporto serio e teso all’ascolto ed alla risoluzione dei loro problemi.»