22 November, 2024
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La diciannovesima edizione di Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei, il festival del cortometraggio dei Paesi del Mediterraneo, ha i suoi vincitori: il premio per il miglior film breve della sezione Intrecci mediterranei è andato ad “Aqueronte” (Spagna, 2023, 27′), di Manuel Muñoz Rivas, mentre Antonio Maciocco (2023, 24′), con “Il binario morto”, si è aggiudicato il riconoscimento nella sezione del festival dedicata alla cinematografia sarda, Intrinas.
I due premi, insieme alla menzione speciale per il cortometraggio “Wa thakarina wa unthana” (Giordania, 2023, 11′), del regista giordano Ahmad Alyaseer, sono stati assegnati dalle due Giurie Giovani del festival giovedì scorso (7 dicembre), nell’ultima delle sei intense giornate di proiezioni, incontri e altri appuntamenti organizzate a Sant’Antioco (Sud Sardegna) dal Circolo del cinema Immagini con la direzione artistica di Dolores Calabrò e del regista bosniaco Ado Hasanović.
La giuria formata dagli studenti universitari guidati dal critico cinematografico Francesco Crispino ha scelto di premiare il regista spagnolo Manuel Muñoz Rivas (che ha inviato per la cerimonia un messaggio videoregistrato) e il suo “Aqueronte”, in cui racconta il viaggio in traghetto di un gruppo di passeggeri da una sponda all’altra di un fiume, “per la capacità di creare un’ambientazione visiva e sonora originale, onirica e altamente simbolica, in cui attraverso la figura mitologica del traghettatore degli inferi, vita e morte si confondono in un viaggio in battello che diventa metafora della condizione umana come luogo di passaggio. Attraverso l’utilizzo di tutti i mezzi espressivi della finzione cinematografica, il film dilata spazio e tempo ricreando un luogo in cui sguardi riflessi, luci soffuse e rumori lontani, voci fuori campo e discorsi spezzati accumulano bambini, adulti e anziani in un viaggio attraverso il nulla”.
“Il binario morto”, di Antonio Maciocco, racconta invece di Tommaso, che dopo aver perso il lavoro rientra in Sardegna e, disperato, decide di farla finita sdraiandosi sulle rotaie della ferrovia. Si tratta però di un binario morto, l’ennesima linea soppressa. La Giuria Giovani degli studenti delle superiori, guidata dal critico cinematografico Enrico Azzano, ha premiato il cortometraggio perché, recita la motivazione, «tratta un tema così delicato come il suicido in una chiave più leggera ma emotivamente coinvolgente, sottolineando che il ritorno ad una quotidianità più umana possa favorire una svolta individuale». La giuria ha anche voluto premiare il film di Maciocco «per la capacità del regista di valorizzare i paesaggi e la tradizione sarda».

 

Il quindici e il venti luglio, a Baradili, si terrà la seconda edizione de “I corti nel paese più corto”, ovvero una rassegna di documentari d’autore, ideata da Marcello Atzeni, che è anche il direttore artistico. La rassegna organizzata dall’Associazione “Terras Onlus”, sarà possibile grazie al finanziamento dell’amministrazione comunale, con in testa la sindaca Maria Anna Camedda.
Nel 2022 fu un successo rilevante, se ne occupò tutta la stampa isolana e a Baradili arrivò gente da mezza Sardegna. Tra le strade del paese passeggiarono prima, parlarono poi, Salvatore Mereu, Antioco Floris, Enrico Pau, Paola Cireddu, Sergio Falchi, Antonello Zanda e altri. Fu una cosa mai vista per il paese più piccolo dell’isola. Tredici opere in vetrina e solo una donna regista, Paola Cireddu con “L’uomo del mercato”. Nel 2023 saranno dodici i film presentati, sei il quindici luglio e altrettanti il venti. Proiezioni in piazza Santa Margherita, ore 20 e ingresso gratuito. «Quest’anno porteremo a Baradili cinque registe con altrettante loro operespiega Marcello Atzenicinque su dodici, vuol dire che si sfiora la parità di genere. Trovo che sia bellissimo. Finalmente allo scoperto anche donne, numerose, dietro la macchina da presa. Dunque non solo attrici, soggettiste, sceneggiatrici, parrucchiere e costumiste, per altro tutti ruoli di assoluto livello, ma anche direttrici e questo è il così detto salto in più.»

Tra l’altro a Baradili, la fascia tricolore di primo cittadino è indossata da una donna, Maria Anna Camedda, che da qualche mese è anche la presidente dell’Unione di Comuni dell’Alta Marmilla, con sede ad Ales.

Il programma della prima giornata. Sabato quindici luglio, ore 20.00, in piazza Santa Margherita: dopo i saluti della sindaca Maria Anna Camedda e quelli di Marcello Atzeni, proiezione de “La cena delle anime” di Ignazio Figus, un meraviglioso lavoro socio antropologico curato dal regista nuorese, che per tanti anni, è stato un pilastro dell’Isre. A seguire “Faulas”, una bella favola di Michela Anedda, giovane regista con origini a Villacidro. Quindi “Bella di notte”, un corto di Paolo Zucca, uno tra i più grandi registi sardi. Solo un’indicazione: la voce narrante è di Stefano Accorsi. Seguirà “L’albero del riccio”, lavoro a quattro mani, realizzato da Chiara Sulis e Juan Carlos Concha. Le storie di Antonio Gramsci, nativo proprio della Marmilla, raccontate in maniera deliziosa. Salvatore Mereu con “La vita adesso”, con il suo corto impegnato, che fornirà molteplici spunti di riflessione. Chiuderà “Un fenicottero chiamato tango”, della lussurgese Antonella Arca. Un corto d’animazione nella quale la giovane regista mischia natura e amore. Colonna sonora del marito argentino, il musicista Gustavo Gini.
A parlare con i registi Ignazio Figus, Michela Anedda, Paolo Zucca, Salvatore Mereu e Antonella Arca, sarà Antioco Floris, professore di cinema all’ Università di Cagliari, oltre allo stesso direttore artistico Marcello Atzeni.

La seconda serata, giovedì venti luglio, sempre alle venti e sempre in piazza Santa Margherita, s’inizierà con” Lo sguardo esterno” bel lavoro di Peter Marcias. Peter, originario di Uras, si trasferisce a Cagliari e poi a Roma. “Memorie in movimento” di Simone Paderi, Denise Maria Paulis e Niccolò Sirigu, ricostruisce i quattro secoli dell’Università di Cagliari. Eccomi (Flamingos) è il lavoro d’esordio di Sergio Falchi, brillante regista nuorese. Jambitè, bella storia raccontata da Alessandra Usai. Qui non si è più in Sardegna ma in Irlanda. Da vedere con la massima attenzione. Binario morto del sassarese Antonio Maciocco, storia particolarmente favolistica che ha già conquistato l’intera isola. Si chiude con “Il bambino “di Silvia Perra: la giovane regista parla del mondo musulmano in Italia.
A parlare con i registi Peter Marcias, Simone Paderi, Alessandra Usai, Sergio Falchi e Antonio Maciocco sarà Antonello Zanda, direttore della Cineteca sarda – Società Umanitaria, oltre a Marcello Atzeni.
«Anche quest’anno insieme a Marcellospiega Maria Anna Camedda, sindaca di Baradili – abbiamo voluto proporre ai nostri ospiti storie che raccontino e offrano spunti di confronto su diverse tematiche. A questo proposito la presenza di cinque registe sarde, espressione e orgoglio isolano ben oltre i confini della nostra Sardegna, esorta già di per sé a riflessioni. Le facciamo immersi nella bellezza dei loro lavori, cercando di non banalizzare questioni importanti legate a modelli culturali ancora ben radicati nella nostra società ed è bello che succeda a Baradili, il “più corto” dei Comuni, ma ancora una volta è dai piccoli che possono partire iniziative che portano lontano.»
Quindici e venti luglio, dunque, ore 20.00, s’inizierà con i saluti di rito e poi quattro chiacchiere con gli autori. Con il calare delle tenebre, spazio alle proiezioni e poi spazio ai registi, critici cinematografici e operatori culturali.
“I corti nel paese più corto”, è finanziato dall’amministrazione comunale di Baradili e ha il sostegno economico della “Fondazione di Sardegna” e la collaborazione dell’Isre e della Cineteca sarda – Società Umanitaria.

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Quarto appuntamento, venerdì 2 agosto, a partire dalle 11.30, con l’edizione 2019 di Cinema delle terre del mare, il festival realizzato dalla Società Umanitaria di Alghero in collaborazione con l’assessorato regionale della Cultura, il comune di Alghero e la Fondazione Alghero, e con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission. Cornice di proiezioni e dibattiti, come sempre il centro storico e le spiagge più belle di Alghero.

Protagonisti di questa quarta giornata sono lo stato dell’arte del cinema indipendente sardo per il ciclo Lavori in corso; la Cagliari dei millennials ritratta per la sezione Indie; una pellicola fantasy Sardinia B-movie; il cinema spagnolo per Night on earth.

I lavori in corso iniziano la mattina, alle 11.30 a Lo Quarter, dove insieme ai registi Stefania Muresu, Daniele Atzeni, Stefano Deffenu, Antonio Maciocco e Marco Antonio Pani si discuterà del cinema sardo fuori dai circuiti commerciali nel forum Intorno al nuovo cinema indipendente sardo. L’incontro, moderato dal giornalista de La Nuova Sardegna Fabio Canessa, costituirà anche un’importante occasione per vedere in anteprima alcune immagini dei loro film prossimi all’uscita: L’autre côté du paradis, di Stefania Muresu; Ananda, di Stefano Deffenu; Inferru, di Daniele Atzeni; L’ultimo barbiere di carrera longa, di Antonio Maciocco; Nèmos andando per mare (odissea di un marinaio pastore di capre inabile al nuoto), di Marco Antonio Pani.

Il festival prosegue nel pomeriggio, alle 18.00 al Teatro Civico, dove è in programma Piove deserto ambientato a Cagliari: il film indipendente scritto e diretto da Maria Grazia Perrìa e Daniele Maggioni fotografa la generazione dei nati dopo gli anni ’80 in condizione di continua precarietà nel lavoro, negli affetti e nell’amore e, per questo, spesso costretta a emigrare.

Sempre alle 18.00, ma a Lo Quarter, verrà proiettato Conquest, di Lucio Fulci, per la sezione Sardinia B-movie. Dopo tanti horror, il regista punta sul fantasy immaginando il viaggio di un giovane, agli albori dell’umanità, verso l’esplorazione di terre selvagge e sconosciute che corrispondono, nella realtà, ai bei paesaggi di Capo Testa, Santa Teresa di Gallura.

Per il ciclo Night on earth, appuntamento alla spiaggia Maria Pia, stabilimento Rosanna, alle 22.00, con la proiezione di Formentera Lady, il film catalano che fotografa l’ideologia hippie e l’isolamento «in un’isola all’interno di un’isola», come afferma il regista e sceneggiatore Pau Durà, attraverso la storia di Samuel, costretto a fare i conti con gli affetti non appena sua figlia si presenta con il figlio.

In questo quarto appuntamento, Cinema delle terre del mare ospita la regista e sociologa visuale sassarese Stefania Muresu, autrice di film documentari tra cui “Sulla stessa barca”, presentato al festival Visioni dal Mondo nel 2017; Daniele Atzeni, film-maker classe 1973 attento osservatore della sua Iglesias, operatore di ripresa, montatore, insegnante di cinema e titolare della casa di produzione Araj Film; Stefano Deffenu, di Sassari, montatore, sceneggiatore e attore, al suo esordio alla regia con “Ananda”; l’algherese Antonio Maciocco, autore di numerosi cortometraggi e documentari tra cui Pregàries – Viatge entre la memoria e Permesso, pluripremiato col suo corto Achentannos; Marco Antonio Pani, sassarese del ’66, regista di corti e documentari (suo il film di protesta Capo e Croce, le ragioni dei pastori, in collaborazione con Paolo Carboni) sceneggiatore, montatore e docente di regia; il produttore cinematografico David Ciurana, scrittore, regista e produttore catalano di opere come Son of cain, The Headset e Normal.

Cinema delle terre del mare, il grande cinema nei luoghi più suggestivi della Riviera del Corallo, è in programma tutti i giorni sino a venerdì 9 agosto, con pellicole indipendenti, grandi classici, b-movies e proiezioni per ragazzi per un totale di 26 film da tutto il mondo, con anteprime regionali e nazionali, circa 40 ospiti italiani e internazionali in 12 giorni di festival su spiagge mozzafiato e altri luoghi incantevoli.