17 July, 2024
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A Carbonia, sabato sera, 15 sindaci e circa 200 persone hanno partecipato alla fiaccolata per la salute organizzata dal sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, per fermare il progressivo impoverimento della sanità pubblica nel territorio della Asl del Sulcis Iglesiente. All’appello del primo cittadino di Carbonia, comune capoluogo della provincia del Sud Sardegna, hanno risposto 14 colleghi: San Giovanni Suergiu, Elvira Usai; Carloforte, Stefano Rombi; Portoscuso, Ignazio Atzori; Sant’Anna Arresi, Maria Teresa Diana; Teulada, Angelo Milia; Nuxis, Romeo Ghilleri; Perdaxius, Gianluigi Loru; Villaperuccio, Marcellino Piras; Giba, Andrea Pisanu; Musei, Sasha Sais; Piscinas, Mariano Cogotti; Domusnovas, Isangela Mascia; Masainas, Gian Luca Pittoni; Santadi, Massimo Impera.

Don Giampaolo Cincotti, vicario foraneo di Carbonia, ha letto i messaggi del cardinale e amministratore apostolico della diocesi di Iglesias Arrigo Miglio e del responsabile dell’Ufficio della Pastorale per il Sociale e il Lavoro della diocesi di Iglesias, don Antonio Mura, impossibilitati ad intervenire per concomitanti impegni, che riportiamo integralmente.

Cardinale Arrigo Miglio: «Desidero esprimere la mia vicinanza e la mia partecipazione alla vostra manifestazione per la situazione della sanità pubblica nel nostro territorio. Impegni pastorali precedenti non mi permettono di essere presente, ma non posso non sentirmi vicino alle tante persone sofferenti a motivo dei loro problemi di salute e a motivo delle carenze delle nostre strutture. Auspico vivamente che a tutti i livelli e in tutto il nostro territorio si cerchi sempre, in primo luogo il bene comune, che può essere realizzato solo se si mettono in primo piano le esigenze dei più deboli».

Don Antonio Mura: «Impedito dal partecipare, per pregressi impegni Pastorali portoscusesi, col desiderio di condividere la Vostra significativa iniziativa sociale a favore del territorio, vi indirizzo il seguente messaggio come contributo ecclesiale per l’iniziativa. A premessa, accogliete la gratitudine per coloro che hanno ispirato e organizzato questo importante Evento e grazie a tutti coloro che hanno la possibilità di parteciparvi. Per continuare a garantire a tutte le persone il DIRITTO COSTITUZIONALE ALLA TUTELA DELLA SALUTE, servono riforme coraggiose e inderogabili. Questa serata è una delle tante occasioni nelle quali le persone e le Istituzioni del Sulcis Iglesiente hanno tentato e tentano di sensibilizzare i decisori politici competenti sull’urgenza di ridare centralità al SISTEMA DI SANITÀ PUBBLICA nel nostro territorio, riconoscendone il valore sociale. Il SSN, che si basa sui principi fondamentali di universalità, uguaglianza ed equità, è un bene comune, non un privilegio di pochi cittadini, di chi i soldi li ha e le Amicizie “in alto loco”, le valorizza. Le generazioni attuali e prossime del nostro territorio meritano un modello sanitario solido, ben organizzato, con adeguate risorse pubbliche da investire per la salute e il benessere delle persone. Pertanto, si rende sempre più urgente un Piano di Rilancio “NON CAMPANILISTICO, NON SCHIAVO DI LOGICHE ELETTORALI O DI SPARTIZIONE TRA PICCOLI E GRANDI POTENTATI territoriali o Regionali. Senza un SISTEMA SANITARIO forte e resiliente per il BENE COMUNE, soprattutto dei più fragili e poveri, viviamo e vivremo conseguenze drammatiche per tutta la popolazione del Sulcis Iglesiente. Che dire delle Migrazioni sanitarie che moltissime persone del Sulcis Iglesiente sono costrette a vivere e che non tutti si possono permettere; da qui la drammatica scelta, in tantissimi pazienti, di rinunciare alle cure e con la conseguente riduzione dell’aspettativa di vita. L’alternativa al DISASTRO attuale è SUPERARE gli attuali modelli del SSN basato sul “libero mercato” che, pur essendo APPARENTEMENTE efficiente, ne evidenzia gravemente i limiti per molte fasce più deboli della popolazione, perché prevede costi più elevati per accedere alle cure o costose assicurazioni sanitarie. Servono coraggiose riforme al di la delle strumentalizzazioni elettorali e dei gravi tentativi di strumentalizzazioni partitiche. Per rilanciare la sanità pubblica è fondamentale rinsaldare soprattutto un rinnovato patto sociale e politico tra tutte le ISTITUZIONI, riconoscendo il SISTEMA SANITARIO LOCALE come uno dei pilastri democratici, una conquista sociale irrinunciabile per il benessere e lo sviluppo economico del Sulcis Iglesiente. Grazie a tutti gli organizzatori e alle organizzatrici, grazie a tutti i partecipanti».

E’ poi intervenuto, in rappresentanza di tutti i sindaci presenti, il primo cittadino di Carbonia, Pietro Morittu, che ha evidenziato la gravità della situazione e la necessità di rivendicare unitariamente il ripristino della piena efficienza dei servizi sanitari nel territorio, nel quale ampie fasce della popolazione vivono una condizione resa in molti casi drammatica dall’impossibilità di ricorrere alla sanità privata. Pietro Morittu ha anche riportato alcuni messaggi ricevuti da cittadini che testimoniamo una situazione generale di gravissima emergenza.

Allegata una breve intervista con il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu.

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Questa mattina il piazzale davanti al Municipio del comune di Portoscuso ha ospitato l’assemblea generale straordinaria di tutte le aziende e dei percettori di mobilità in deroga, convocata dalle segreterie territoriali FIOM-FSM-UILMdella Sardegna Sud-Occidentale e del Sulcis Iglesiente, che ha visto la partecipazione di numerosi sindaci del Comuni del Sulcis Iglesiente e del direttore dell’Ufficio della Pastorale per il Lavoro e il Sociale, don Antonio Mura. In circa un’ora e mezza, i vari interventi hanno evidenziato la drammaticità della situazione di crisi che investe il polo industriale, con le diverse vertenze in atto: Sider Alloys, Eurallumina, Portovesme srl, Centrale Enel, nelle quali i lavoratori più penalizzati sono quelli delle imprese d’appalto che, in mobilità, peraltro in scadenza a fine anno, percepiscono indennità inferiori ai 500 euro al mese, con oltre 1.000 lavoratrici/ lavoratori metalmeccanici che rischiano di essere licenziate/i o di perdere l’attuale ammortizzatore sociale legato all’area di crisi complessa di Portovesme.

L’assemblea ha sollecitato interventi urgenti della Regione e del Governo per porre un argine ad una situazione che rischia di precipitare ulteriormente, con l’utilizzo delle ingenti risorse già a disposizione nel Just Transition Fund, nel PNRR e quelle residue del Piano Sulcis. E’ stato sottolineato come, per quel che riguarda il Just Transition Fund, che ha posto a disposizione del Sulcis Iglesiente 367,2 milioni di euro, mentre a Taranto le procedure sono in uno stato molto avanzato e si sta dando corpo a importanti progettualità, nel Sulcis Iglesiente ad oggi non esiste alcun progetto a conoscenza delle organizzazioni sindacali che possa o faccia pensare a una idea di rilancio di qualche tipo. Un gravissimo ritardo al quale occorre porre rimedio con urgenza.

Nell’immediato, riguardo alla mobilità, sono 450 i lavoratori collegati agli ammortizzatori in deroga per le aree di crisi complessa e la scadenza della concessione della mobilità è fissata al 31/12/2023. Dopo l’assemblea odierna, le organizzazioni sindacali, con i lavoratori e il sostegno delle amministrazioni locali, oggi rappresentante dai sindaci, valuteranno le ulteriori iniziative da intraprendere, senza escludere nessun tipo di mobilitazione.

Tante volte ci si ricorda che i sistemi infrastrutturali… ogni infrastruttura deve essere adeguata per la vivibilità dignitosa e per lo sviluppo di un territorio… penso al nostro Sulcis Iglesiente! Ancora una volta, come cittadino, soffro della morte, nelle nostre strade, di persone e di amici, e come parroco vivo, insieme alle famiglie coinvolte, il dolore intenso per la morte di giovani, che una società pacifica e democratica, avrebbe potuto e dovuto fare di tutto per evitarne la tragica dipartita. Le nostre strade, ormai “stradacce inadeguate” per un territorio che vuol crescere… “stradacce, ormai cimiteriali”… È una strage non più sopportabile!

Strade strutturalmente impoverite… e urani impoveriti, sembra quasi che dobbiamo aver compassione delle strade impoverite e degli urani impoveriti perché “poveri”! Le povertà causate da alcuni, per qualsivoglia progetto opportunista e personalistico, sono e saranno sempre tragedia per tanta altra gente. Questi alcuni come sopravvivono al dettame della propria coscienza? Urani “poveri” da sparare, stradacce povere e non viabili e morti che si moltiplicano!

Non basta rendere più severe le sanzioni per alcuni trasgressori di stili poco sicuri per la viabilità… Con le nostre strade, nel Sulcis Iglesiente, nei nostri Comuni, i pedoni non sono al sicuro, i ciclisti non sono al sicuro, i motociclisti non sono al sicuro, gli autisti non sono al sicuro, i camionisti non sono al sicuro, i trasporti pubblici non sono al sicuro… Abbiamo una viabilità territoriale pessima, inadeguata e pericolosa per ogni forma di transitabilità. Forse, qualcuno spera che “tutti si stia chiusi in casa”. Posso sognare qualche “Piano Sulcis”? O altre forme di progetti di rinascita del nostro Sulcis Iglesiente?

Don Antonio Mura

Responsabile diocesano (Iglesias) UPSL

Il tenente di vascello Giulia Burchielli è il nuovo comandante del porto di Portovesme e capo dell’Ufficio circondariale marittimo di Portoscuso. Ha ricevuto il testimone stamane dal tenente di vascello Paolo Maria Onori, nel corso della cerimonia svoltasi nel piazzale dell’Ufficio Circondariale Marittimo Guardia Costiera, alla presenza del direttore marittimo di Cagliari capitano di vascello Mario Valente, del sindaco di Portoscuso Ignazio Atzori, di don Antonio Mura parroco delle due chiese di Portoscuso e della chiesa di Paringianu, e delle massime autorità militari locali.

Paolo Maria Onori era al comando dell’Ufficio circondariale marittimo di Portoscuso dal 4 settembre 2021, quando rilevò il testimone dal tenente di vascello Enrico De Quarto, proveniente dalla direzione marittima di Catania. La sua carriera proseguirà in Toscana, sua regione d’origine.

Giulia Burchielli arriva a Portoscuso dalla direzione marittima di Portoferraio. Nel corso della cerimonia, sia il comandante uscente sia il comandante entrante erano visibilmente emozionati.

Allegati un vasto album fotografico che documenta il passaggio del testimone del comando e gli interventi del nuovo comandante Giulia Burchielli e del direttore marittimo di Cagliari Mario Valente.

 

Ospedale unico? È veramente questa la soluzione per i problemi che attanagliano la Sanità nel nostro Sulcis Iglesiente?

Alcune considerazioni per contribuire a fare discernimento sociale.

Prima considerazione: Ospedale unico, fra quanti anni e nel frattempo? Investire tanto per questo “Ponte di Messina”, ops. scusate, ho sbagliato, intendevo “Ospedale unico”; progetto faraonico che rischia di far perdere attenzione e risorse per affrontare l’attuale gravissima situazione dell’impostazione del Sistema sanitario del Sulcis Iglesiente. Oggi servono urgentissime scelte, perché la Sanità nel nostro territorio sia adeguata alle molteplici esigenze sanitarie di cui c’è necessità. Oggi tutto il sistema sanitario deve migliorare, evitando le “sirene ammalianti” di future ipotetiche soluzioni.
Seconda considerazione: Ancora una volta il nostro territorio verrà ulteriormente cementificato in modo sconsiderato, come tante volte è già capitato nei decenni passati. Le strutture sanitarie attualmente in funzione, come tante altre volte è capitato, sostituite da “sogni sanitari faraonici”, entreranno, nel prossimo futuro, nel novero delle tantissime strutture fatiscenti, diroccate, che deturpano e rendono insani i nostri centri abitati.
Terza considerazione: Ad ogni cittadino è richiesto di differenziare, perché buona parte dei rifiuti prodotti possano essere riciclati (pagando per questo e altro, sostanziose Tari), ma questo modello virtuoso non sembra valere per le grandi strutture istituzionali e, in questo caso, quelle sanitarie. Si educa ad un recupero-riciclo virtuoso anche non dismettendo l’immenso patrimonio delle strutture sanitarie già esistenti nel nostro territorio e rivalorizzandole. Si chieda ad ogni cittadino ciò, che in modo esemplare, le stesse Istituzioni che ci governano, progettano in modo competente, lungimirante e virtuoso, a favore della dignità delle persone e del bene comune.
Quarta considerazione: Ma chi ci governa, si rende conto che il problema è di rendere sempre più efficiente e coordinato, ciò che già esiste, soprattutto e prima di tutto, sostenendo e potenziando l’impegno di tutti coloro che operano nell’ambito della sanità, che tutti i giorni, con competenza, sacrificio e dedizione, in mezzo a tante difficoltà e ostacoli strutturali e anche istituzionali, svolgono la loro professione sanitaria a favore dei pazienti.
Quinta considerazione: E’ urgente, urgentissimo, oltre che rendere coordinati e sempre più efficienti gli ospedali già presenti nel territorio, altresì potenziare la Sanità di prossimità che richiede molto più personale nel territorio, nei nostri paesi. La prossimità è una delle risposte più significative per far sentire i pazienti, persone incontrate in modo dignitoso. Le cure hanno bisogno di una medicina scientificamente sempre più efficiente nelle analisi e nelle terapie, ma certamente non può mai mancare la relazione interpersonale tra operatori sanitari e pazienti. La relazione interpersonale si affianca alle cure mediche per sostenere la vita di ogni paziente.
Sesta considerazione: Non sembri strano, ma un efficiente sistema sanitario nel nostro territorio, necessita di un sistema infrastrutturale efficiente in tutto il Sulcis Iglesiente. È sotto gli occhi di tutti i cittadini del territorio, il disastroso sistema di collegamenti tra i nostri paesi e cittadine. Inoltre, non possiamo denunciare la carenza di un sistema di collegamento digitale incapace di evolversi a standard di alta efficienza per favorire il collegamento tra le varie tipologie di strutture sanitarie e per un monitoraggio costante ed efficiente con i singoli pazienti, sia nei tempi di ricovero ospedaliero, sia nei tempi in famiglia.
Settima considerazione quasi conclusiva: Mai si utilizzino le povertà di un territorio, proponendo progetti faraonici e spesso illusori, non valorizzando ciò che già esiste e con lo scopo di preparare piattaforme per le prossime campagne elettorali. Nessun elettore si fa invaghire da progetti faraonici che niente hanno a che vedere con l’esigenza di affrontare le tante problematiche che attanagliano la Sanità nel nostro territorio.
Ottava considerazione: Mi affido sempre alla capacità reattiva della coscienza di ogni cittadina/o perché nessuno sia succube di scelte prese in qualche Istituzione senza una chiara lettura del tessuto sociale attuale del Sulcis Iglesiente e senza una condivisa progettazione del futuro della nostra gente.

Don Antonio Mura
Resp. UPSL Diocesi di Iglesias

Persona, lavoro, politica e futuro… alcune considerazioni. «L’eguale dignità delle persone richiede che si giunga ad una condizione più umana e giusta della vita. Infatti, le troppe disuguaglianze economiche e sociali, tra membri e tra popoli dell’unica famiglia umana, suscitano scandalo e sono contrarie alla giustizia sociale, all’equità, alla dignità della persona umana, nonché alla pace sociale ed internazionale.» (GS 29).

Ormai molti studiosi hanno messo in evidenza, che negli ultimi anni, c’è stato un drammatico aumento delle disuguaglianze per le seguenti cause: un’eccessiva prevalenza della finanza sul mondo del lavoro; una crisi della sfera politica; una società sempre più individualistica e oligarchica. Per superare queste gravi derive, è urgente mettere al centro il principio che il lavoro è a servizio dell’uomo. Questo non vuol dire soltanto dare un giusto salario, ma significa riconoscere la dignità umana di quel lavoratore, che prima di essere un lavoratore è un essere umano e che, attraverso il lavoro, può esprimere la dignità della sua vita. Questo è un principio troppo spesso calpestato, alcune volte a causa dall’indifferenza, altre volte per una mentalità individualista che non riesce ad andare oltre un utilitarismo personalistico e senza alcuna “visione” del nostro futuro. Dobbiamo smettere di pensare il lavoro come ad un meccanismo totalizzante che “ingurgita” la vita delle singole persone fino a disumanizzarle. Ciò che conta più di tutto è la dignità umana. Le nostre società occidentali sono immerse in una diffusissima cultura basata su una certa idea di benessere che finisce per obnubilare la mente e il cuore delle persone, essenzialmente in due modi: innanzitutto, tramite una «nuova idolatria del denaro»; e in secondo luogo, attraverso la riduzione dell’essere umano ad uno solo dei suoi bisogni: il consumo. Questa analisi rappresenta la sfida concreta più importante lanciata dalla Laudato Si’ di Papa Francesco. Abbiamo una sfida epocale che si configura, soprattutto, come l’impegno a cercare di porre un freno politico a quella sorta di “potere ingovernabile” che Francesco ha chiamato a più riprese, il «paradigma tecno-economico», cioè un sistema di potere che riduce l’uomo e l’ambiente a semplici oggetti da sfruttare in modo illimitato e senza cura. Da ciò deriva anche la precarietà lavorativa a cui sono costretti moltissimi nostri cittadini, vittime di una “precarietà iniqua”.

In Sardegna e in particolare nel nostro Sulcis Iglesiente, è ormai da anni, ripartita una nuova forma di emigrazione che dobbiamo avere il coraggio di dirci che è una autentica sconfitta sociale! Occorre un nuovo patto sociale, capace di superare i vecchi conflitti sociali e le inutili diatribe ideologiche, fenomeni purtroppo ancora molto presenti. Possiamo uscire da questa drammatica situazione solo con l’aiuto di tutte quelle persone e Istituzioni di buona volontà che hanno veramente a cuore il “bene comune”. Per fare ciò, è necessaria una grande visione del futuro del nostro territorio, inoltre è necessario valorizzare con fiducia le energie nuove, valorizzando i talenti che sono presenti ovunque nei nostri paesi. Inoltre è urgente e fondamentale ripensare il rapporto tra l’uomo e l’oikos, tra lo sviluppo economico e la “casa comune”. Occorre ripensare un nuovo stile di vita all’insegna della sobrietà e non del consumismo e inoltre è urgente una nuova cultura del lavoro che si prefigga, sempre, di salvaguardare la dignità umana. Tutto questo per persone con il coraggio della buona volontà a servizio della dignità di ogni persona e quindi del bene comune.

Don Antonio Mura

Responsabile UPSL Diocesi di Iglesias

Carissimi cittadini del Sulcis Iglesiente, da qualche settimana mi sto mantenendo “a lato” rispetto alle vicende di grave crisi degli attuali modelli industriali, col desiderio di capire sempre più profondamente le prospettive e le dinamiche contorte di certa pseudo politica che non pensa al “bene comune”, ma sempre di più si rifugia in narcisistiche sociologie personalistiche che mai più son per il bene sociale. Mi sembra ci siano troppe “idee ideologiche” e poca politica che amministrando, sia capace di interpretare questo nostro tempo e le prospettive per il territorio. Manca il coraggio di delineare obiettivi chiari e manca, soprattutto, la capacità di amministrare con competenza, determinazione e soprattutto in modo unitario, la transizione e quindi il futuro del nostro territorio. Tante Istituzioni “navigano a vista”, vivendo, con altre Istituzioni, una sorta di incredibile competizione “campanilistica”.

Nel nostro Sulcis Iglesiente, profondamente parcellizzato, son pochissime le esperienze dove tutte le Istituzioni si sono messe insieme per pensare al futuro del nostro territorio con la generazione di obiettivi chiari, e progetti realizzabili. In questo tempo ambiguo e nebuloso, come sempre, pagano gravemente i lavoratori e sempre di più è evidente il rischio di perdita di ulteriori quote occupazionali. Tutto questo macera la vita e la dignità delle persone e delle famiglie e sempre di più determina immensi vuoti di lavoro… sempre di più si “fugge” dal nostro amato Sulcis Iglesiente. Sistemi economici precedenti e nuove ideologie economiche stanno depauperando la vita del Sulcis Iglesiente.

Don Antonio Mura (UPSL)

Si conclude questa sera la 51ª Sagra del tonno di Portoscuso, organizzata dall’associazione turistica Pro Loco di Portoscuso, il patrocinio del comune di Portoscuso e di Tonnare Sulcitane.

Il programma prevede alle ore 18.00 e alle 19.00, Su Pranu, visita guidata nei locali della storica tonnara (richiesta prenotazione, max 10 partecipanti) a cura dell’associazione “Sa Fabbrica”; alle ore 20.00, sul Lungomare Cristoforo Colombo, degustazione di piatti tipici a base di tonno rosso. Sono presenti stand espositivi di artigiani e produttori locali; alle ore 21.30, sul Lungomare Cristoforo Colombo, concerto del Coro Polifonico di Cagliari, diretto dal maestro Fabrizio Gungui.

«Ho il piacere di sostenere, come Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Iglesias, l’importantissimo evento della Sagra del Tonno, al 51° anno di vitaha detto don Antonio Mura -. L’iniziativa è di grande rilievo, perché è l’occasione per fare memoria, per noi portoscusesi, per il territorio, e per i tanti turisti, delle radici storiche di Portoscuso: il tonno e le tonnare. Vivere una sagra di questa qualità, non è romanticismo, ma serve per rafforzare un’idea di quanto un territorio e il mare, possono dare in termini di vita, di lavoro e di alta qualità di ciò che si produce. Questa porzione dei nostri territori marinari, non può fare a meno della pesca più in generale e della pesca del tonno in particolareha concluso don Antonio Mura -. Grazie per l’impegno di coloro che col lavoro, complesso e faticoso, si fanno carico di pescare i tonni: è lavoro ed è porzione identitaria per la nostra gente.»

La Scuola Basket Carbonia Miners Visionottica ha perso sul filo di lana (80 a 78, primo tempo 40 a 32) anche Gara2 della finale playoff con la Dinamo BK Academy Alghero che così accede alla serie C Silver. La squadra di Marco Fae s’è fermata così per il secondo anno consecutivo in finale playoff, dopo l’amara Gara3 di un anno fa con la GSO Elmas.
Ivaldi e compagni hanno giocato una grande Gara2, controllandola con un buon margine di vantaggio nel primo tempo, condotto sempre avanti (21 a 15 nel primo quarto e 19 a 17 nel secondo con un +8 all’intervallo lungo). In avvio di terzo quarto la Dinamo Academy ha mostrato segnali di reazione, avvicinandosi a due sole lunghezze, ma ha poi subito un allungo straordinario della Scuola Basket Carbonia, arrivata rapidamente ad un vantaggio di 14 punti: 50 a 34′ al 4’36” e 53 a 39 al 4’58”. La partita sembrava avere preso una piega nettamente favorevole alla squadra di casa ma improvvisamente la “luce s’è spenta” e la Dinamo Academy ha impiegato meno di 4′ a riportarsi a -2 con tre “bombe” micidiali (55-53 all’8’35” ed ha effettuato anche il sorpasso al 9’31”: 55 a 56. La Scuola Basket Carbonia ha avuto un’impennata nei secondi finali del terzo quarto e lo ha chiuso avanti di un punto: 57 a 56.
A quel punto è iniziata un’altra partita della durata di 10′. I ragazzi di Marco Fae sono apparsi rinfrancati, capaci di un allungo sul +7, 65 a 58 al 3’16”, ma la speranza di arrivare ad impattare la serie allungandola a Gara3 è durata poco. Deliperi e compagni si sono innervositi caricandosi di falli e dalla lunetta la Dinamo Academy ha fatto la differenza, con un parziale di 9 a 0 è tornata avanti sul 67 a 65.
Il finale è stato equilibrato, in un clima di altissima tensione. La Scuola Basket Carbonia ha riagganciato la Dinamo Academy a 4″50 dalla sirena, accarezzando i supplementari. Nonostante i pochi secondi a disposizione, la Dinamo Academy ha saputo andare al tiro da 3 per chiudere i conti e un fallo di Diana ha mandato in lunetta Casu S. che con 2 canestri su 3 tiri ha fissato il risultato finale sull’80 a 78, dando il via ai festeggiamenti per la vittoria e la conseguente promozione in serie C Silver. Alla Scuola Basket Carbonia è rimasta molta amarezza, in particolare a Diana che a lungo non riusciva a darsi pace per il fallo commesso a 2′ dalla sirena finale.
Al termine sono state effettuate le premiazioni con il presidente regionale della FIP Salvatore Serra che, da noi intervistato, ha fatto i complimenti a entrambe le squadre e ha annunciato che anche la Scuola Basket Miners Visionottica Carbonia, per il lavoro fatto negli ultimi anni, merita la serie C e che se lo vorrà, la federazione sarà ben lieta di soddisfare la sua richiesta con un posto nel prossimo girone unico della serie C, in fase di costruzione.
La partita s’è giocata in un impianto strapieno, con una cornice straordinaria per numero di presenze ed entusiasmo.
Allegate le fotografie della finale, il video delle premiazioni e l’intervista al presidente federale Salvatore Serra.
Visionottica Carbonia – Dinamo Academy  78 a 80 (primo tempo 40 a 32)
Scuola Basket Carbonia: Diana 5, Boi 8, Angius 6, Ivaldi 17, Corvetto 2, Manca 2, Matteu 4, Secci 5, Deliperi 14, Cancedda n.e., Crobu 10, Deias 5.  Allenatore Marco Fae.
Dinamo BK Academy Alghero: Casu S. 22, Denti 3, Obino, Pitirra 10, Giua 2, Langiu 7, Cubeddu n.e., Casu E. 22, Dell’Erba 3, Macioccu, Altana, Pisano 11.  Allenatore Antonio Mura.
Parziali: 21-15;  19-17;  17-24;  21-24.
Arbitri: Michele Brancolini Michele di Quartu S.E. (CA) e Alessandra Seu di Quartucciu.

La Dinamo BK Academy Alghero s’è aggiudicata Gara1, a Sassari, nella finale playoff del campionato di serie D maschile di basket, con la Visionottica Scuola Basket Miners Carbonia, con il punteggio di 94 a 82 (primo tempo 45 a 34). La squadra di casa, seconda classificata al termine dalla “regular season” con gli stessi 44 punti della Innovyou Sennori, promossa direttamente in serie C Silver, ha fatto la differenza nei primi due quarti, chiusi con un vantaggio rispettivamente di 5 (21 a 16) e 6 punti (24 a 18). La squadra di Marco Fae ha cercato la reazione nella seconda parte dell’incontro, riuscendo a giocare alla pari ma non riuscendo a recuperare il ritardo accumulato fino al riposo (24 a 23 il terzo quarto, 25 a 25 l’ultimo).

La serie di finale si sposta ora a Carbonia, dove sul terreno di gioco della cupola geodetica di via Deffenu mercoledì 7 giugno, si giocherà Gara2, fischio d’inizio ore 20.00. Dirigeranno Michele Brancolini di Quartu Sant’Elena e Alessandra Sau di Quartucciu. Se la Visionottica Carbonia riuscisse ad imporsi, la promozione al campionato di serie C Silver si deciderebbe alla “bella”, sabato 10 giugno, sul terreno di gioco della Palestra Luca Simula, in via Poligono 2, a Sassari, fischio d’inizio alle ore 19.00.

Ricordiamo che la Dinamo BK Academy Alghero ha raggiunto la finale superando la Cantina Giba Astro in due sole gare. Di misura la prima, 73 a 71, più nettamente la seconda, 66 a 51.

La Visionottica Carbonia ha dovuto fare ricorso alla “bella” per avere la meglio in rimonta su la Casa del Sorriso Su Planu, 95 a 65, dopo aver perso Gara1 per 73 a 65 ed aver impattato la serie in Gara2 con un netto 81 a 62.

Dinamo BK Academy Alghero: Casu S. 16, Denti 3, Obino 4, Pitirra 7, Giua, Langiu 5, Casu E. 21, Dell’Erba 5, Fall 5, Macioccu 3, Altana 2, Pisano 23. Allenatore Antonio Mura.

Visionottica Scuola Basket Miners Carbonia: Diana 5, Boi 5, Angius 2, Ivaldi 21, Corvetto, Sanna 2, Manca 1, Matteu, Secci, Deliperi 18, Crobu 8, Deias 20. Allenatore Marco Fae.

Parziali: 21-16; 24-18; 24-23; 25-25.

Arbitri: Marco Mameli di Ittiri e Mario Manca di Sassari.