22 December, 2024
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Sabato 10 e domenica 11 giugno la città di Carbonia sarà protagonista della 17ª Fiera dell’agroalimentare, dell’artigianato e del turismo, “Il Sulcis Iglesiente Espone 2023”. Un evento organizzato dal Consorzio Fieristico Sulcitano con il patrocinio e il contributo economico del comune di Carbonia, della Regione Autonoma della Sardegna e del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.

Saranno presenti oltre 300 espositori e standisti per due giorni all’insegna di musica, spettacolo, buon cibo e divertimento nel centro cittadino tra piazza Roma, via Manno, piazza Marmilla, via Fosse Ardeatine, via San Ponziano, via Gramsci e piazza Matteotti.

Tanti eventi tra cui spiccano il concerto di Enrico Ruggeri, la sfilata di gruppi folk provenienti da oltre 40 comuni della Sardegna, la sfilata dei mamuthones di Mamoiada, gli spettacoli di Giuliano Marongiu e di Demo Mura.

Tutti i dettagli dell’evento verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà martedì 6 giugno, alle ore 16.00, in sala polifunzionale. Interverranno il sindaco Pietro Morittu, l’assessore delle Attività produttive Michele Stivaletta, l’assessora della Cultura Giorgia Meli, il consigliere regionale Michele Ennas, il presidente del Consorzio Fieristico Sulcitano Mauro De Sanctis, il direttore artistico Giuliano Marongiu, l’artista Demo Mura, il responsabile della Pastorale per il Lavoro della diocesi di Iglesias don Antonio Mura.

13 squadre, oltre 250 ex calciatori, per un evento unico andato in scena sui campi del Centro federale di Sa Rodia, a Oristano. Sono i numeri del grande raduno andato in scena sabato 6 maggio 2023, organizzato per raccogliere fondi da destinare alla ricerca sulla sclerosi multipla.

Cagliari, Torres, Carbonia, Iglesias, Tharros, Alghero, Attilia, Nuorese, Sant’Antioco, Sorso, Thiesi, Decimoputzu, Guspini e Giornalisti sardi: quasi tutte le squadre che hanno scritto infinite pagine di storia del calcio sardo, hanno risposto all’invito degli organizzatori.

Tre partite in contemporanea, sulla distanza di due tempi di 20 minuti ciascuno, nelle quali il risultato è passato in secondo piano. Al termine di sette partite, tutti ancora insieme al Ristorante “Bentu de Mari” di Baratili San Pietro, per il pranzo. Alcune ore allietate dalla musica dei Barritas, gruppo sardo che ha scritto pagine indimenticabili della musica, soprattutto ai tempi in cui molti dei protagonisti scesi in campo, si esprimevano al meglio sulle principali platee calcistiche regionali, nazionali e internazionali…

Allegate le interviste ad Antonio Mura, ex calciatore del Carbonia, e alla dottoressa Agostina Puddu, affetta da sclerosi multipla.

   

E’ stato un 1° maggio molto difficile per i lavoratori della Portovesme srl, sia a Portovesme sia a San Gavino Monreale. A Portovesme per vivere la “Festa del Lavoro” come Speranza, rispetto alla grave crisi lavorativa che sconvolge il nostro territorio. Questa mattina, presso l’ingresso principale dello stabilimento della Portovesme srl, l’Amministratore apostolico della diocesi di Iglesias Cardinale Arrigo Miglio, e don Antonio Mura, direttore diocesano dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro e parroco delle due chiese di Portoscuso, hanno partecipato all’incontro con i lavoratori, CISL e UIL territoriali e regionali, amministratori locali. Una presenza come segno di speranza e incoraggiamento da parte della Chiesa diocesana, vicina ai lavoratori e alle loro famiglie in questo cruciale passaggio delle vertenze che coinvolgono il polo industriale di Portovesme e l’intero Sulcis Iglesiente.

Analoga iniziativa si è svolta a San Gavino Monreale, organizzata dalla Camera del Lavoro CGIl della Sardegna Sud Occidentale.

Allegate le interviste con il cardinale Arrigo Miglio e con don Antonio Mura.

«Sia a Portovesme che a San Gavino, per il Primo Maggio, mi aspetto un forte coinvolgimento di tutte le persone di buona volontà dei nostri territori. Mi aspetto una partecipazione “a testa alta”! Mi aspetto che nelle due manifestazioni che si svolgono a Portovesme e San Gavino, tutti ci si senta coinvolti. Questa ulteriore grave vicenda che sta “mettendo a terra”, senza più lavoro, centinaia e centinaia di persone, provocando il loro “schiacciamento sociale”, con conseguenze gravissime per le rispettive famiglie, ci deve coinvolgere tutti. Ancora una volta, come altre crisi lavorative, questa gravissima situazione ha e avrà gravi ricadute sociali nei nostri territori.»

A dirlo è don Antonio Mura, parrocco delle due chiese di Portoscuso e responsabile dell’Ufficio per la Pastorale Sociale e il Lavoro della diocesi di Iglesias.

«Non sono soltanto Portoscuso e San Gavino Monreale che devono reagire, ma le popolazioni dei rispettivi territori che stanno subendo, da decenni, il sopruso di essere utilizzati per produrre capitali che finiscono nelle tasche di altri al di fuori della Sardegnaaggiunge don Antonio Mura -. Non possiamo accettare l’idea che dal momento che per qualche decennio ci hanno dato lavoro, ora, perché i guadagni non sembrerebbero lauti per gli azionisti, possiamo essere, per l’ennesima volta, “scaricati”, come “stracci usati”. Tutti insieme obbiamo difendere il rispetto della dignità delle persone e delle nostre popolazioni – conclude don Antonio Mura -. Come altre vicende di questo genere, già sperimentate anche nei decenni precedenti, dobbiamo sentirci tutti coinvolti, partecipando numerosissimi al Primo Maggio a Portovesme e a San Gavino.»

A Portovesme per vivere la “Festa del Lavoro” come Speranza, rispetto alla grave crisi lavorativa che sconvolge il nostro territorio. Lunedì primo maggio, dalle ore 11.00 presso l’ingresso principale dello stabilimento della Portovesme srl, l’Amministratore apostolico della diocesi di Iglesias Cardinale Arrigo Miglio, e don Antonio Mura, direttore diocesano dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro e parroco di Portoscuso, saranno presenti all’incontro promosso dal mondo del lavoro territoriale e che vedrà riunite parti sociali, Istituzioni e Amministratori locali: una presenza che vuole essere un segno di speranza e incoraggiamento da parte della Chiesa diocesana, vicina ai lavoratori e alle loro famiglie in questo cruciale passaggio delle vertenze che coinvolgono il polo industriale di Portovesme e l’intero Sulcis Iglesiente.

Celebrare PASQUA, ancora una volta, in un contesto mondiale disseminato di guerre …. Le armi ‘non sembra’ siano capaci di costruire percorsi di pace e tantomeno ‘non sembra’ siano capaci di allontanare la guerra… ‘non sembraa, non sembraaa, non sembraaaaaaaaa!!!’

Ancora oggi, molti sostengono le politiche della deterrenza.

“L’accumulo delle armi sembra a molti un modo paradossale di dissuadere dalla guerra eventuali avversari. Riguardo a tale mezzo di dissuasione vanno fatte severe riserve morali. La corsa agli armamenti non assicura la pace. Lungi dall’eliminare le cause delle guerre, rischia di aggravarle” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2315).

Anche in questa Santa Pasqua 2023, tutti cerchiamo PACE, ma come?

Auguri per una ricerca evangelica della Santa Pasqua.

Don Antonio Mura

Parroco e Direttore UPSL

La Chiesa del Sulcis Iglesiente è al fianco dei lavoratori in questa delicatissima fase storica. La presenza di don Antonio Mura, parroco delle due chiese di Portoscuso e direttore della Pastorale sociale del Lavoro della diocesi di Iglesias, ha un grande significato.

Stamane, a Portovesme, abbiamo intervistato don Antonio Mura.

Giornata cruciale per la vertenza della Portovesme srl, al quarto giorno dell’occupazione della ciminiera dell’impianto Kss da parte di quattro lavoratori. A Roma è iniziato nella tarda mattinata, l’atteso incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy, convocato dal ministro Adolfo Urso in videoconferenza, alla presenza della sottosegretaria delegata alle crisi industriali Fausta Bergamotto, del presidente della Regione Sardegna Christian Solinas e degli assessori dell’Industria Anita Pili, del Lavoro Ada Lai e dell’Ambiente Marco Porcu, l’azienda Glencore e le organizzazioni sindacali.

Stamane, davanti ai cancelli dello stabilimento, si sono ritrovati centinaia di lavoratori, con sindaci e amministratori locali del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano, parlamentari, del direttore della Pastorale per il Lavoro don Antonio Mura e del cardinale mons. Arrigo Miglio.

Allegati gli interventi di Fabrizio Floris, rappresentante della RSU aziendale e di un altro lavoratore della Portovesme srl, Fabrizio Pusceddu.

          

Questa mattina, quattro lavoratori della Portovesme srl sono saliti sulla ciminiera dell’impianto Kss a 100 metri di altezza per sollecitare attenzione sul tema del caro energia e della fermata degli impianti che metterebbe a rischio 1.300 buste paga. Si tratta di una protesta che prosegue da tempo, da ieri i lavoratori degli appalti sono in assemblea permanente, in un quadro di generale difficoltà per l’area industriale – e con essa dell’intero Sulcis Iglesiente – che ha visto la sensibile riduzione dei lavoratori occupati e delle tutele per quanti hanno perso il posto di lavoro.
Appresa la notizia delle nuove proteste nel polo industriale, l’Amministratore apostolico card. Arrigo Miglio e la Chiesa Diocesana di Iglesias manifestano preoccupazione per lo stato di grave crisi attuale con la speranza che tutti gli attori istituzionali coinvolti nella vicenda, pubblici e privati, si impegnino con un dialogo aperto e costruttivo per salvaguardare i posti di lavoro, a garanzia della dignità di ogni persona.
La nostra Chiesa Diocesana è vicina e solidale con tutte le lavoratrici e lavoratori che rischiano, ancora una volta, di vedere “svanire” il loro lavoro.

Don Antonio Mura
Direttore UPSL

Ancora una volta siamo tentati di affidare al terremoto la responsabilità dei tantissimi morti, feriti e senza tetto.

Ci invitiamo tutti a riflettere sulla possibilità che la strage di migliaia di innocenti, ancora una volta, sia da attribuire, in buona parte, ad edilizia in territori pericolosissimi e a tecnologie costruttive inadeguate ai contesti, e in alcuni territori, a causa di guerre civili che hanno tragicamente distrutto ogni sistema sociale e infrastrutturale.

… e in Italia?

… e in Sardegna?

… e nel Sulcis Iglesiente?

… com’è l’impatto antropico in relazione ai nostri territori?

La salvaguardia della nostra gente dipende anche da una corretta relazione col territorio che abitiamo.

Il rispetto del territorio favorisce la salute, il benessere, la sicurezza e la dignità di ogni persona.

La terra balla

e l’umanità non è a ritmo!

Ogni “faglia” diviene pericolosa per l’umanità se ci sono “faglie” nel cuore delle persone!

Don Antonio Mura resp. U.P.S.L. e parroco portoscusese