22 December, 2024
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Come prepara il Natale la comunità di Portoscuso? Lo abbiamo chiesto a don Antonio Mura, parroco della Vergine d’Itria e di San Giovanni Battista, che quale responsabile della Pastorale per il Lavoro della diocesi di Iglesias, si sofferma anche sulla delicata situazione socio-economica che vive il territorio.

“Tradizione e Pietà popolare”, conoscere per camminare nella storia di un popolo.
Questa tematica sarà materia dell’ultimo appuntamento delle conferenze inserite nell’evento “Ottobre il mese della cultura” ideato dall’Associazione Culturale Sardinian Events organizzato presso la Sala Alcoa Foundation di via Enrico Fermi 2, a Portoscuso, sabato 29 ottobre, alle ore 21.00.
Relatore della conferenza don Antonio Mura, parroco della Comunità di Santa Maria d’Itria e di San Giovanni Battista di Portoscuso.
Don Antonio Mura porrà in discussione la pietà popolare come vero incontro con Cristo espressione di fede del popolo. Il valore della fede è motivo di incoraggiamento per crescere in virtù cristiana.
L’ evento culturale è patrocinato dal comune di Portoscuso.

Il Consiglio comunale di Carbonia si è riunito questa mattina, convocato dal presidente Federico Fantinel, nella sede della Sotacarbo, per dibattere sulla difficile situazione in cui versa il polo industrialeo. Una riflessione complessiva che non ha riguardato solo il futuro della Portovesme Srl, le cui sorti a seguito dei vertici di ieri a Cagliari sono rimandate a gennaio 2023, ma anche tutto il comparto delle attività produttive del territorio.

«Un eventuale esito negativo avrebbe gravi ripercussioni sul tessuto sociale che per noi Amministratori assumerebbe i toni di una seria emergenza da gestire», ha sottolineato nella sua introduzione il sindaco Pietro Morittu, intervenuto dopo i saluti del presidente della Sotacarbo Mario Porcu. Il sindaco di Carbonia ha poi posto l’accento sulla questione energetica.

Nel corso della lunga seduta è stato messo all’attenzione del Consiglio un documento su cui hanno lavorato tutti i consiglieri come base di partenza su cui proseguire un percorso condiviso circa l’evoluzione della situazione al fine, naturalmente, di mettere in campo tutti gli strumenti utili per impedire la chiusura definitiva del polo industriale. «Stiamo parlando si legge nel documentodi 6mila posti tra diretti e indotto, legati a questi settori, che il territorio non si può permettere di sommare agli attuali 36mila disoccupati»

Hanno partecipato all’assemblea civica i rappresentanti diCgil e Cisl e Uil, reduci da una impegnativa settimana di incontri in Regione, i parlamentari sardi Silvio Lai, Salvatore Sasso Deidda, Francesca Ghirra, Alessandra Todde e Sabrina Licheri, alcuni sindaci ed amministratori del Sulcis Iglesiente, i vertici della Centrale Enel, alcuni delegati del comparto economico e don Antonio Mura, responsabile della pastorale Sociale e per il Lavoro della diocesi di Iglesias. Assenti, per sopraggiunti impegni, assessori e consiglieri regionali che hanno comunque inviato messaggi di solidarietà, vicinanza e manifestato sentimenti di collaborazione per le azioni da intraprendere a favore dei lavoratori.

La proposta emersa da più parti è stata quella di far diventare l’incontro di oggi un tavolo di discussione periodico sugli sviluppi della vertenza e più complessivamente sulle prospettive del territorio.

La sala riunioni dello stabilimento della Portovesme srl ha ospitato stamane un incontro tra le organizzazioni sindacali ed i sindaci dei Comuni del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano. Al centro del confronto, la gravissima crisi determinata dall’annunciata fermata della linea piombo e i problemi di riconversione da mettere in atto per consentire la continuità produttiva agli stabilimenti di Portovesme e San Gavino Monreale. La linea comune emersa è una netta opposizione a qualcosa ipotesi di fermata della produzione nella fase transitoria, sia parziale come prevista con la linea piombo, sia totale, come temuta sia dai lavoratori e dai sindacalisti sia dagli amministratori locali. All’incontro di stamane ha partecipato anche don Antonio Mura, neo presidente della Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Iglesias.

Allegate le interviste del segretario generale della CGIL della Sardegna Sud Occidentale Franco Bardi ed il sindaco di Iglesias Mauri Usai, e l’intervento di Fabrizio Floris rappresentante della RSU e Maria Elena Lusci, dipendente e vicesindaco del comune di Domusnovas.

 

Dopo la prima serata, tenutasi giovedì 8 settembre, con grande  partecipazione di persone, presso la chiesa “Giovanni Battista”, è in programma questa sera la seconda giornata del Festival internazionale delle corali, presso la chiesa “Vergine d’Itria”, a Portoscuso. 

«Questi due eventi culturali sono una significativa occasione che la comunità cristiana portoscusese, nelle sue due Parrocchie, ha desiderato proporre a tutta la cittadinanza e rappresentano un’importante opportunità per proporre e vivere una dimensione di interazione tra popoli e culture europeedice don Antonio Mura, parroco della comunità cristiana portoscusese nelle parrocchie “Vergine d’Itria” e “San Giovanni Battista” -. Sono occasioni per elevare riflessioni verso prospettive di condivisione sociale e di pace in un’Europa che vive lo “scandalo” della guerra. Questi eventi sono occasione di speranza per la pace. Inoltre, l’evento proposto dalle parrocchie portoscusesi questa sera, coincide con ciò che la Chiesa Italiana propone e su indicazione di mons. vescovo che segnala il gesto comunitario di solidarietà proposto dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) per l’Ucraina flagellata dalla guerra (ed anche per tutte le altre guerre nel nostro amato pianeta terrasottolinea don Antonio Muracon l’impegno alla preghiera e anche l’evento delle Corali Europee come segno concreto ed ecumenico di condivisione, oggi, festa dell’Esaltazione della Croce, per invocare il dono della pace, alle 21,15, presso la chiesa “Vergine d’Itria” in Portoscuso.»

«La nostra comunità cristiana portoscuseseconclude don Antonio Murasa condividere il Vangelo anche attraverso le varie forme d’arte ed attraverso i segni dell’accoglienza di culture internazionali che desiderano condividere e interagire.»

Domenica 7 agosto è tornato alla Casa del Padre il Reverendo Sacerdote Paolo Salis. Era nato a Carbonia il 14 maggio 1947, dove era stato ordinato Presbitero il 26-06-1971. Parroco di Santa Maria di Barega sin dal lontano 1986, ha sempre avuto molti incarichi Diocesani, tra i quali quello di Direttore dell’Ufficio I.R.C.

Vice Parroco presso la parrocchia di Gesù Divino Operaio, si è speso tanto per far nascere l’oratorio e con esso una grandissima attività con campi scuola e gite. Sempre attento ai bisogni degli altri, era impegnato anche nell’insegnamento. Professor Antonio Guiso racconta di lui come amico e collega, definendolo “un Piccolo Grande Uomo” dal cuore immenso, sempre disponibile, quando insegnava religione tutti i suoi alunni seguivano la materia con grande interesse, con i colleghi e con gli alunni aveva un bellissimo rapporto.

Don Paoletto amava spesso dire: «Dobbiamo crescere e aiutarci gli uni con gli altri». Era un grande Padre Spirituale. Don Antonio Mura lo conobbe nel 1982 quando era prete da appena due settimane ed è proprio con Don Paoletto che iniziò la sua “gavetta”. Era facile imparare standogli vicino, era preparatissimo, amante della Bibbia e non si stancava mai di studiare. Purtroppo, la sua salute era cagionevole ormai da tanti anni, ma da grande uomo qual era, non faceva trasparire la sua sofferenza, continuando a dispensare sorrisi e buone azioni. Mancherà tanto a chi ha avuto la fortuna di collaborare con lui ma continuerà a vivere nel cuore di chi lo ha amato.

Buon viaggio Don Paoletto, che la terra ti sia lieve.

Nadia Pische

Il brano del Vangelo di Luca 2 è un riferimento fondamentale (v. anche Mt 2) da cui la tradizione cristiana ha cercato fin dai primi secoli di rappresentare la natività nella forma del Presepe. Il primo Presepe vivente risale al 1223 ad opera di San Francesco d’Assisi nel borgo di Greccio. San Francesco desiderava, in questo modo, coinvolgere la gente nella rappresentazione del Presepe per ripresentare e rendere contemporanea la scena della natività narrata nei Vangeli di Matteo e Luca. Ecco, il Presepe ripresenta la scena evangelica della natività, rappresentandola attraverso le forme culturali del contesto in cui viene allestito.
Il Presepe vive sempre di due orizzonti: la scena della natività come i Vangeli la presentano e le forme storiche nelle quali il Presepe è realizzato. In questo modo ogni presepe ci fa incontrare il modo di Dio di amare la storia di ogni persona, in ogni tempo e allo stesso tempo permette di evidenziare l’amore di un popolo per la propria storia, per la propria cultura, per le proprie tradizioni e per le proprie espressioni religiose.
Attraverso l’impegno appassionato e competente dell’Associazione Culturale Sardinian Events, Portoscuso è presente nel contesto alla XXVI Mostra Internazionale d’Arte Presepiale, a seguito dell’invito della Pro Loco di Giffoni Valle Piana. L’ Associazione Culturale Sardinian Events si è grandemente impegnata a realizzare e presentare un presepe artistico che ha il pregio di affondare le sue radici nel Vangelo e nella autentica e significativa storia di Portoscuso.
Un sentito ringraziamento per l’evento della XXVI Mostra Internazionale d’Arte Presepiale e per l’impegno dell’Associazione Culturale Sardinian Events.

Don Antonio Mura
Parroco della comunità cristiana di Portoscuso nelle Parrocchie “Vergine d’Itria” e “San Giovanni Battista”

Giovedì scorso, a Portoscuso, è stato inaugurato il monumento ai Caduti del mare. La cerimonia, patrocinata dal comune di Portoscuso, si è svolta alla presenza delle autorità militari, civili, religiose, di numerosi gruppi ANMI della Sardegna e di alcuni gruppi dell’associazione dei carabinieri e della Guardia di finanza.
La cerimonia è iniziata con gli onori al medagliere della Marina Militare ed è proseguita con lo scoprimento del monumento, avvenuto col taglio del nastro da parte del sindaco Giorgio Alimonda e del presidente del gruppo ANMI di Portoscuso, Massimo Foti.
Una volta terminata la Santa messa, celebrata da don Antonio Mura e letta la Preghiera del Marinaio dal nuovo comandante di Circomare Portoscuso, il tenente di vascello Paolo Onori, è stato benedetto il monumento.
Dopo gli interventi del presidente dell’ANMI Portoscuso, del sindaco di Portoscuso e del delegato regionale per i gruppi del Sud Sardegna il contrammiraglio di squadra Sergio Ghisu.
E’ stata omaggiata la signora Maria Luigia Napoli, nipote della MOVM Giacomo Parodo, a cui il gruppo di Portoscuso ha intitolato la propria sede, con un mazzo di fiori.
Una volta “sciolte le righe”, la giornata si è conclusa con un rinfresco presso la Sala Corpus, alla Tonnara Su Pranu.

Ieri, venerdì 6 agosto, don Giulio Demontis s’è congedato dalla comunità ecclesiale di Portoscuso, oggi alle 18.30 verrà accolto dalla sua nuova comunità ecclesiale a Santadi, dove arriva a coprire il vuoto lasciato da Giampiero Marongiu, scomparso improvvisamente nello scorso mese di gennaio.

La comunità parrocchiale Vergine d’Itria di Portoscuso ha rivolto un saluto di congedo a don Giulio Demontis, nel corso della celebrazione eucaristica svoltasi sul piazzale de “Su Pranu”, alla presenza di autorità civili e militari e delle associazioni locali.

«La comunità tutta con gioia e tristezza rende grazie per il ministero sacerdotale svolto in questi 6 anni nella nostra cittadina. Gioia, perché questo ministero è per la Chiesa Universale; tristezza, perché ancora tanto avrebbe avuto da dirci e darci. Nessuno si aspettava un trasferimento così veloce e repentino, ci è stato comunicato il 24/07/2021.

Con affetto e gratitudine, Portoscuso ringrazia il Signore per il dono che ci ha fatto inviandolo fra noi e ringrazia don Giulio per il servizio profuso nel nome di Cristo, per l’attenzione rivolta ai malati, agli anziani e ai più deboli presenti nel nostro territorio.

Per la cura e l’impegno rivolto ai bambini che ha coinvolto in molte attività ludico-ricreative, nelle diverse celebrazioni liturgiche, per le molteplici iniziative prese a favore della Parrocchia, come la visita della Madonna di Fatima, le Reliquie di Santa Rita, di Sant’Antonio da Padova che arriveranno nel mese di ottobre, per l’arrivo della comunità religiosa delle suore appartenenti alla congregazione “Ancelle del Signore”.

Ma, soprattutto, per aver testimoniato Cristo in mezzo a noi.

Grazie di cuore per tutto questo. Possa il Signore, illuminare e benedire sempre più il suo Cammino ed il suo Sacerdozio.»

La Comunità parrocchiale Vergine d’Itria – Portoscuso

Il nuovo parroco della Vergine d’Itria di Portoscuso, è don Antonio Mura  60 anni, originario di Sant’Antioco, dal 1992 al 2004 don Antonio Mura è stato rettore del seminario diocesano di Iglesias, dal 2004 al 2012 parroco della chiesa di San Ponziano a Carbonia, dal 2012 al 2015 parroco della chiesa Santa Chiara d’Assisi di Iglesias e dal 2015 rettore del seminario maggiore di Cagliari.

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Come era prevedibile il Covid-19 ha monopolizzato la videoconferenza “Eroi di solidarietà” del Liceo Motzo di Quartu. D’altronde non poteva essere diversamente. E così quasi tutti i quesiti posti dagli alunni delle Scienze Umane a opzione “Economico sociale” si sono focalizzati sulla pandemia che sta sconvolgendo le vite degli italiani e di noi sardi.

Alla domanda della liceale della 4Bu, Lara Congiu, su quali misure solidali la Sardegna stia mettendo in campo per far fronte all’emergenza coronavirus, l’assessora del Lavoro e vicepresidentessa di Giunta, Alessandra Zedda, risponde che la nostra Regione sta attivando, in linea con il Veneto, la tecnica dei tamponi e delle verifiche dei positivi, oltre alla sanificazione degli ospedali, all’isolamento e alla quarantena. A questo si aggiunge una politica vera di sostegno all’imprenditoria e alle famiglie. «La Regione Sardegna – ha rimarcato l’assessora – non si limiterà a sospendere le imposte e le tasse come prevede l’ultimo decreto “Cura Italia”, ma le diminuirà prestando i soldi alle imprese affinché possano pagarle» A tal proposito la Legge Regionale 8/2020 ha stanziato 15 milioni di euro destinati  a sostegno di tutta la filiera turistica, settore trainante dell’economia sarda. Alessandra Zedda, nel congedarsi dagli studenti del Motzo, dopo aver elogiato la lodevole iniziativa incentrata su temi importanti della solidarietà, democrazia e libertà, gli ha invitati a essere più attenti negli acquisti alle produzioni nazionali e isolane e in segno di unità, in un giorno importante come il 17 marzo, a scegliere la Sardegna per le prossime vacanze estive.

Il rappresentante d’Istituto, Alessandro Manca, che a breve sosterrà l’Esame di Stato, ha invece discusso con il funzionario dello Europe Direct Sardegna, Antonio Mura, delle opportunità di lavoro e volontariato all’estero che l’Unione europea offre agli studenti. Oltre al Corpo Europeo di Solidarietà che consente ai giovani tra il 18 e 30 anni di aiutare quei cittadini europei colpiti da calamità naturali, come terremoti o inondazioni, si è parlato di EPSO (European Personnel Selection Office), il sito informativo europeo sui bandi dei vari profili professionali ricercati all’interno della UE. Il dottor Antonio Mura ha anche anticipato al giovane pubblico del Motzo le misure che la Commissione europea a breve approverà nella battaglia sanitaria e socio-economica contro il Coronavirus.

Sara Ruggeri e Lucrezia Pau, studentesse rispettivamente della 3Ae e 5Ae, hanno posto delle domande impegnative a Fabio Cruccu, Presidente del “Fight for Children’s Rights”, sul bullismo, cyberbullismo, inclusione degli alunni disabili, sulla Legge Zampa per i minori stranieri non accompagnati e sulla legge 4/2018 per la tutela degli orfani delle vittime di femminicidio. Il dottor Fabio Cruccu ha espresso la sua preoccupazione sugli effetti negativi che il Covid-19 avrà nel tessuto sociale sardo. «Secondo gli ultimi dati di Save the Children – informa il dottor Fabio Cruccu – il 35,1% dei minori che vivono in Sardegna si trova in condizioni di povertà relativa e questa pandemia – dice – impatterà sicuramente sulle famiglie sarde che già conoscono una deprivazione materiale, culturale, sociale ed educativa».

Elisa Serra, alunna della 4Ae dell’Economico Sociale, ha posto l’accento invece sulle criticità del terzo settore che conta in Sardegna 1.600 organizzazioni di volontariato. La dottoressa Roberta Manca, vicepresidente della “Rete Sarda della Cooperazione Internazionale” ha auspicato che la nuova legge del Terzo Settore possa rendere più indipendenti le ONLUS dai bandi locali e dagli accordi bilaterali tra stati. D’altro canto la Presidentessa dell’A.Se.Con lamenta le carenze istituzionali e la mancata attivazione dei servizi alla persona da parte di molte amministrazioni, le quali spesso si adagiano sul lavoro del volontariato.

Al dibattito hanno preso parte il Dirigente Scolastico Sergio Puddu, la prima vicaria Professoressa Aurelia Cocco e la referente BES del Motzo professoressa Valentina Deidda. Tutti hanno espresso un plauso al notevole lavoro svolto dalle studentesse e dagli studenti, guidati sapientemente dai loro docenti. «Oggi più che mai il tema della solidarietà è di attualità – ha detto la professoressa Aurelia Cocco – e la Sardegna sta rispondendo molto bene a questo momento difficile, facendo riscoprire un valore così centrale nella vita di ognuno di noi, quale la solidarietà».

«In questi giorni – ha ribadito la dottoressa Roberta Manca – sono i volontari che stanno dando una mano a chi è chiuso in casa: gli fanno la spesa, gli fanno compagnia, gli comprano i medicinali». L’altro aspetto positivo di questa esperienza drammatica -conclude Roberta Manca – è la solidarietà condominiale, la riscoperta dei vicini e l’attenzione maggiore verso chi ci sta intorno: frutto questo di un rallentamento dei nostri frenetici ritmi di vita.»

Elisabeth Piras T.A.

Docente di Filosofia, Storia e Cittadinanza e Costituzione

Liceo Classico, Linguistico e Scienze Umane “B.R. Motzo”