22 November, 2024
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La Conferenza Territoriale Socio Sanitaria del Sulcis Iglesiente, ha approvato a larga maggioranza (12 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astensioni sui 15 Comuni rappresentati nella riunione, 8 gli assenti) il Piano di Riorganizzazione delle attività ospedaliere aziendali presentato dalla Direzione Aziendale della Asl 7 di Carbonia.

Dall’esito della votazione emergono sorprese per certi versi clamorose, rispetto all’accesissimo dibattito in corso ormai da un mese (la delibera n° 38/12 è stata approvata dalla Giunta regionale il 28 luglio scorso): tra i 12 voti favorevoli, infatti, c’è anche quello di Iglesias, il Comune dal quale sono arrivate bordate pesantissime “bipartisan” al Piano e in particolare al commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, mentre l’unico voto contrario è quello espresso dal comune di Carbonia che contesta in particolare la decisione di attivare il Punto Nascite al CTO di Iglesias.

A votare a favore, oltre a Iglesias, sono stati i comuni di Calasetta, Carloforte, Domusnovas, Fluminimaggiore, Giba, Masainas, Musei, Piscinas, Portoscuso, Sant’Anna Arresi e Tratalias; ad astenersi sono stati i comuni di Nuxis e Perdaxius. Erano assenti i comuni di Buggerru, Gonnesa, Narcao, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Antioco, Villamassargia e Villaperuccio.

Soddisfazione per l’esito della votazione è stata espressa, in una nota, dal commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis.

«Nell’incontro sono state recepite le osservazioni e considerazioni dei sindaci dl territorio – scrive Antonio Onnis – su criticità complesse come la mobilità passiva, le liste d’attesa, il punto nascita e le Case della salute. La riunione si è svolta in un clima di discussione sereno e pacato volto a migliorare e precisare ulteriormente la bozza del Piano di riorganizzazione delle attività aziendali della Asl n° 7.»

«La Direzione aziendale – aggiunge Antonio Onnis – ha evidenziato che il percorso di revisione organizzativa del settore ospedaliero, secondo il modello organizzativo dell’ospedale unico su più stabilimenti, costituisce uno snodo fondamentale per poter rendere più efficaci ed efficienti la rete dei servizi territoriali nella presa in carico globale del paziente e la continuità di cura. Ha trovato unanime riscontro l’esigenza di proseguire nel percorso di riorganizzazione dei servizi secondo un modello che tenga conto non solo di un’omogenea distribuzione di servizi ma anche del livello di intensità di cura, così come previsto dalle indicazioni del Piano regionale sulla rete ospedaliera.»

«Dopo ampia discussione – conclude il commissario straordinario della Asl 7 – la Conferenza ha approvato a maggioranza il Piano di riorganizzazione delle attività ospedaliere aziendali presentato dalla Direzione aziendale della Asl n° 7, che verrà nei prossimi giorni adottato come atto deliberativo e trasmesso all’assessorato regionale della Sanità quale contributo al miglioramento della bozza di Piano regionale della rete ospedaliera».

Antonio Onnis 2

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Iglesias si fermerà, il 12 settembre, in occasione dello sciopero generale organizzato dal Comitato per la Salute del Sulcis Iglesiente. All’origine della protesta, come è noto, vi sono le richieste di modifica della delibera della Giunta regionale n° 38/12 del 28 luglio 2015 e di immediato ripristino dei servizi e reparti «ridimensionati dal Piano ferie 2015 voluto dal commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis».

«Spetta anche a te difendere la sanità iglesiente» è il motto del comitato organizzatore.

Il raduno dei manifestanti è stato fissato al Parco delle Rimembranze, alle ore 9.00, l’arrivo del corteo è previsto al CTO, in via Cattaneo.

Sciopero generale Iglesias 12 settembre 2015 2

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Questa mattina una delegazione di rappresentanti politici, sindacali e cittadini di Iglesias raggiungerà Cagliari per manifestare all’assessorato regionale della Sanità, “a difesa del CTO e della sanità iglesiente”. Il raduno è stato fissato alle ore 8.30, in via Isonzo, di fronte alla Sala Lepori. Il viaggio a Cagliari è stato deciso in aperta contestazione del progetto di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali, aspramente contestato dalle forze politiche (sia di maggioranza sia di opposizione) e sindacali iglesienti, con particolare riferimento alla decisione di prorogare, anche per il mese di agosto, l’ubicazione dell’U.O.C. di ginecologia e ostetricia presso il presidio ospedaliero Sirai, dopo che il commissario straordinario Antonio Onnis aveva annunciato al Consiglio comunale di Iglesias il trasferimento all’ospedale Santa Barbara.

La delegazione, dopo l’incontro avuto con il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, al Centro direzionale di Carbonia, ribadirà all’assessore della Sanità, Luigi Arru, la richiesta di ripristino della situazione dei reparti al 1° luglio 2015 e di aspettare il termine dei lavori del CTO, sottolineando: «No a questioni campanilistiche, la sanità è territoriale e, non essendoci un ospedale baricentrico, sì ad un DEA di 1° livello detto “del Sulcis Iglesiente” con 2 strutture (CTO e Sirai) complementari e differenziate per servizi, al fine di offrire un servizio sanitario soddisfacente per tutta la popolazione del Sulcis Iglesiente»

Manifestazione di protesta Iglesias alla Asl 7 1Manifestazione di protesta Iglesias alla Asl 7 2Antonello Pirosu e Antonio Onnis

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Una delegazione politico-sindacale proveniente da Iglesias stamane ha manifestato sotto il Centro direzionale di via Dalmazia, a Carbonia, ed ha poi incontrato il commissario straordinario della Asl 7 Antonio Onnis. Al centro del confronto, il progetto di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali, aspramente contestato dalle forze politiche (sia di maggioranza sia di opposizione) e sindacali iglesienti, con particolare riferimento alla decisione di prorogare, anche per il mese di agosto, l’ubicazione dell’U.O.C. di ginecologia e ostetricia presso il presidio ospedaliero Sirai, dopo che il commissario Onnis aveva annunciato al Consiglio comunale di Iglesias il trasferimento all’ospedale Santa Barbara.

Il commissario Onnis ha voluto ricevere solo una parte della delegazione, così composta: Francesco Melis, capogruppo PD; Alberto Cacciarru, capogruppo PDCI; Pietro Serio, capogruppo Il Tuo Segno per Gariazzo; Valentina Pistis, capogruppo Cas@ Iglesias; Angela Scarpa, capogruppo Piazza Sella; Giovanni Zedde, sindacalista CGIL; Efisio Aresti, sindacalista UIL. La rimanenza della delegazione ha potuto assistere all’incontro ma non interloquire,

La delegazione ha chiesto il ripristino della situazione dei reparti al 1° luglio 2015 e di aspettare il termine dei lavori del CTO, sottolineando: «No a questioni campanilistiche, la sanità è territoriale e, non essendoci un ospedale baricentrico, sì ad un DEA di 1° livello detto “del Sulcis Iglesiente” con 2 strutture (CTO e Sirai) complementari e differenziate per servizi, al fine di offrire un servizio sanitario soddisfacente per tutta la popolazione del Sulcis Iglesiente». La delegazione ha ricordato al commissario Onnis che la Asl 7 dal 2000 al 2013 ha perso oltre 200 posti letto, «il territorio ha già dato e non intendiamo aspettare o ricevere un altro ben servito con promesse e col rischio che non vengano mantenute sui lavori di ristrutturazione dei nostri ospedali»«Qualora il commissario non voglia accogliere le richieste o qualora non possa farlo per motivi a lui non riconducibili, il Consiglio comunale di Iglesias, i sindacati, associazioni e cittadini si trasferiranno a Cagliari per protestare con l’assessore Arru e richiedere il ripristino dei servizi “scippati”».

Tra i manifestanti, stamane, c’era Francesco Melis, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale a Iglesias, che già la scorsa settimana aveva preso le distanze dalla riorganizzazione della rete ospedaliera varata il 28 luglio dalla Giunta regionale di centrosinistra guidata da Francesco Pigliaru (PD) e quindi dall’operato del commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis.

Per Francesco Melis «questa riorganizzazione è un mero taglio di posti letti alla sanità sarda e del potenziamento dei servizi a questa parte del territorio. Due mesi fa il PD di Iglesias – ha sottolineato Melis – ha presentato un documento politico di riordino sulla sanità cittadina e territoriale e su questo ci saremmo aspettati un confronto con la RAS. Oggi vediamo un vecchio piano riadattato ma con una situazione sanitaria evoluta e non più corrispondente a quelle esigenze. Questa proposta per noi è il preludio alla progressiva chiusura degli ospedali minori.»

I manifestanti hanno organizzato per mercoledì mattina un viaggio in autobus a Cagliari, con partenza davanti alla sala Lepori, destinazione l’assessorato regionale della Sanità, dove chiederanno un incontro all’assessore Luigi Arru, per rivendicare il ripristino dei servizi e DEA di 1° livello con due strutture ospedaliere.

Manifestazione di protesta Iglesias alla Asl 7 1Manifestazione di protesta Iglesias alla Asl 7 2

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«Lavoriamo ad un progetto ambizioso per migliorare la sanità nel Sulcis Iglesiente». Il commissario straordinario della Asl 7 di Carbonia, Antonio Onnis, dopo le accese polemiche delle ultime settimane, ha illustrato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nel centro direzionale di via Dalmazia, le previsioni del progetto di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali, già anticipate ieri sera con un comunicato stampa che abbiamo riportato in una precedente nota pubblicata stamane.

«La direzione aziendale – ha ribadito il commissario straordinario Antonio Onnis – ha presentato alla Conferenza territoriale socio-sanitaria (alla conferenza stampa ha partecipato anche Antonello Pirosu, sindaco di Villaperuccio e presidente dell’assemblea dei sindaci del distretto della Asl 7) la proposta di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali alla luce della bozza sulla rete ospedaliera regionale adottata con la delibera di Giunta regionale n° 38 del 28 luglio 2015. La proposta illustra l’ipotesi di distribuzione dei servizi tra gli stabilimenti ospedalieri del Sulcis Iglesiente in relazione all’individuazione dell’ospedale Sirai come punto di riferimento per le attività in emergenza e di più alta intensità di cure, dell’ospedale CTO come ospedale per attività programmate e in elezione e sede del Polo Materno Infantile e delle specialità chirurgiche già presenti, dell’ospedale Santa Barbara come luogo di integrazione della lungodegenza e delle attività territoriali.»

«I principi fondanti della riorganizzazione delle attività ospedaliere aziendali – ha aggiunto Antonio Onnis, come aveva già anticipato nel comunicato stampa di ieri – sono rappresentati dall’esigenza di evitare duplicazioni nel sistema di erogazione dei servizi alla comunità e ai pazienti, differenziando le linee di gestione dell’emergenza e delle attività programmate, di prospettare obiettivi di recupero della mobilità passiva che penalizza fortemente l’esigibilità di servizi da parte dei cittadini, di contenere i tempi di attesa attraverso il potenziamento delle capacità di erogazione delle prestazioni e di garantire la sicurezza degli operatori e dei pazienti nei processi di diagnosi, cura e riabilitazione. Su questi presupposti è stata basata la decisione, anche contrariamente agli impegni precedentemente assunti per il piano estivo, di mantenere l’attività del reparto di ostetricia e ginecologia e del punto nascita presso l’ospedale Sirai che appare, al momento, il luogo che assicura i migliori livelli di qualità possibili dal punto di vista strutturale, logistico, organizzativo e di assistenza alle partorienti e ai loro bambini.»

Antonio Onnis ha riconosciuto di aver sbagliato la valutazione sulla base della quale aveva annunciato lo spostamento dell’attività del reparto di ostetricia e ginecologia e del punto nascita dall’ospedale Sirai all’ospedale Santa Barbara nel mese di agosto e di averla corretta, nell’esclusivo interesse di «ogni futura mamma che ha il diritto al parto sicuro, ovvero, alla certezza di poter godere di tutta l’assistenza possibile affinché questo momento cruciale sia vissuto nel modo migliore, abbattendo al minimo i rischi per la salute sia della partoriente che del nascituro. Per far sì che ciò avvenga, la Asl di Carbonia intende seguire e sostenere la gestante durante tutte le fasi che precedono e seguono il parto, gravidanza e allattamento inclusi. In attesa del completamento della sede definitiva del punto nascita nel presidio ospedaliero CTO, considerate le difficoltà, le decisioni del Collegio di Direzione e le segnalazioni pervenute da operatori, collegi professionali e rappresentanze sindacali, la Direzione aziendale ha comunicato alla Conferenza dei sindaci la decisione di prorogare, anche per il mese di agosto, l’ubicazione dell’U.O.C. di ginecologia e ostetricia presso il presidio ospedaliero Sirai, considerate le attuali difficoltà del presidio ospedaliero Santa Barbara riconducibili a carenze strutturali, tecnologiche ed organizzativo-funzionali.»

I risultati attesi dalla realizzazione del progetto di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali, sono stati così schematizzati:

• progressivo recupero della mobilità passiva con assegnazione di obiettivi specifici a partire dalla negoziazione di budget per il 2016;

• riqualificazione delle prestazioni erogate in ambito chirurgico con intensificazione delle attività e conseguente governo e riduzione dei tempi di attesa;

• miglioramento della sicurezza e del setting assistenziale del percorso nascita e dell’assistenza al parto con offerta attiva e universale della partoanalgesia;

• adozione di percorsi diagnostico-terapeutici specifici e differenziati per emergenza ed elezione;

• potenziamento della rete di offerta territoriale e qualificazione delle Case della Salute;

• dismissione dello stabilimento Crobu.

Antonio Onnis ha spiegato che resta in piedi l’ipotesi di realizzare un ospedale unico, baricentrico tra i due centri maggiori del territorio, Carbonia e Iglesias, ma trattandosi di tempi medio lunghi, almeno 5-6 anni, il progetto proposto e al centro del confronto, è destinato a migliorare i servizi sanitari nel breve termine.

Lo scenario configurabile con un ospedale unico per acuti di 250-260 posti letto – come emerge dal percorso di riorganizzazione presso l’Azienda -sarebbe quello di riconfigurare il Sirai e il CTO come “cittadelle della salute”, in continuità e integrazione con l’ospedale per acuti, ospitanti l’intero sistema delle cure extraospedaliere di prevenzione, diagnosi e cura, l’ospedale di Comunità, il sistema direzionale e amministrativo aziendale, i presidi territoriali centrali per le emergenze, le centrali territoriali per l’Assistenza Domiciliare, il sistema delle attività di supporto sociale; configurazione delle Case della Salute di Giba, Carloforte, Fluminimaggiore e Sant’Antioco come “spoke” delle due cittadelle della salute in collegamento e continuità organizzativa e operativa con le medesime; alienabilità dell’insieme delle strutture ricollocabili nel patrimonio disponibile a seguito dell’intervento, in particolare:

• l’ospedale Crobu;

• lo stabilimento Santa Barbara;

• la sede direzionale di via Dalmazia a Carbonia che verrebbe trasferita al Sirai;

• la sede del Dipartimento di prevenzione e del Servizio farmaceutico territoriale di via Costituente a Carbonia (al Sirai);

• la sede del distretto/poliambulatorio di Piazza San Ponziano a Carbonia;

• la sede del servizio di continuità assistenziale/servizi medici e veterinari di Igiene degli alimenti di Piazza Cagliari a Carbonia;

• la sede del consultorio familiare e Centro screening di via Brigata Sassari a Carbonia;

• la sede del servizio Igiene degli allevamenti di via Brigata Sassari, a Carbonia;

• la sede del consultorio familiare di Iglesias ospitato in locazione da privati;

• la sede del Dipartimento di prevenzione e Servizio dei sistemi informativi di via Gorizia a Iglesias.

Antonio Onnis 1  Conferenza stampa Antonio Onnis 2 Conferenza stampa Antonio Onnis 1Antonello Pirosu e Antonio Onnis  Dottor PiliIMG_7795Antonello Pirosu

 

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Antonio Onnis 8

Il commissario straordinario della Asl 7 di Carbonia, Antonio Onnis, illustrerà questa mattina, alle 12.00, nel corso di una conferenza stampa, le previsioni del progetto di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali.

«La direzione aziendale – si legge in una nota del commissario Onnis – ha presentato alla Conferenza territoriale socio-sanitaria la proposta di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali alla luce della bozza sulla rete ospedaliera regionale adottata con la delibera di Giunta regionale n° 38 del 28 luglio 2015.

La proposta illustra l’ipotesi di distribuzione dei servizi tra gli stabilimenti ospedalieri del Sulcis Iglesiente in relazione alla individuazione dell’ospedale Sirai come punto di riferimento per le attività in emergenza e di più alta intensità di cure, dell’ospedale CTO come ospedale per attività programmate e in elezione e sede del Polo Materno Infantile e delle specialità chirurgiche già presenti, dell’ospedale Santa Barbara come luogo di integrazione della lungodegenza e delle attività territoriali.»

«I principi fondanti della riorganizzazione delle attività ospedaliere aziendali – aggiunge Antonio Onnis – sono rappresentati dall’esigenza di evitare duplicazioni nel sistema di erogazione dei servizi alla comunità e ai pazienti, differenziando le linee di gestione dell’emergenza e delle attività programmate, di prospettare obiettivi di recupero della mobilità passiva che penalizza fortemente l’esigibilità di servizi da parte dei cittadini, di contenere i tempi di attesa attraverso il potenziamento delle capacità di erogazione delle prestazioni e di garantire la sicurezza degli operatori e dei pazienti nei processi di diagnosi, cura e riabilitazione.

Su questi presupposti è stata basata la decisione, anche contrariamente agli impegni precedentemente assunti per il piano estivo, di mantenere l’attività del reparto di ostetricia e ginecologia e del punto nascita presso l’ospedale Sirai che appare, al momento, il luogo che assicura i migliori livelli di qualità possibili dal punto di vista strutturale, logistico, organizzativo e di assistenza alle partorienti e ai loro bambini.»

«Ogni futura mamma – sottolinea ancora il commissario straordinario della Asl 7 – ha il diritto al parto sicuro, ovvero, alla certezza di poter godere di tutta l’assistenza possibile affinché questo momento cruciale sia vissuto nel modo migliore, abbattendo al minimo i rischi per la salute sia della partoriente che del nascituro.

Per far sì che ciò avvenga, la Asl di Carbonia intende seguire e sostenere la gestante durante tutte le fasi che precedono e seguono il parto, gravidanza e allattamento inclusi.

In attesa del completamento della sede definitiva del punto nascita nel presidio ospedaliero CTO, considerate le difficoltà, le decisioni del Collegio di Direzione e le segnalazioni pervenute da operatori, collegi professionali e rappresentanze sindacali, la Direzione aziendale ha comunicato alla Conferenza dei sindaci la decisione di prorogare, anche per il mese di agosto, l’ubicazione dell’U.O.C. di ginecologia e ostetricia presso il presidio ospedaliero Sirai – conclude Antonio Onnis -, considerate le attuali difficoltà del presidio ospedaliero Santa Barbara riconducibili a carenze strutturali, tecnologiche ed organizzativo-funzionali.»

 

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Ospedale Santa Barbara

Iì gruppo Cas@ Iglesias e i Riformatori sardi attaccano nuovamente il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis.

«Il gruppo Cas@ Iglesias ha effettuato un sopralluogo presso l’ospedale Santa Barbara – si legge in una nota diffusa ieri dal gruppo Cas@ Iglesias e dei Riformatori sardi -. In data odierna avrebbero dovuto concludere il trasferimento del reparto di ostetricia e ginecologia dal Sirai di Carbonia ad Iglesias. Trasloco posticipato prima all’8, poi al 10 agosto, ma da comunicazioni interne abbiamo la certezza che il reparto non riaprirà. Appare paradossale diminuire la capacità operativa della sanità iglesiente nell’ambito più delicato, quello della maternità. Una chiusura disposta in violazione del diritto della salute dei cittadini. Una chiusura disposta d’ufficio in totale spregio della Costituzione, senza tenere assolutamente conto della centralità del paziente e delle cure necessarie alla sopravvivenza.»

«A questo – si legge ancora nella nota – si aggiungono gli ulteriori disservizi riscontrati all’interno del presidio ospedaliero del Santa Barbara. L’ascensore interno che collega i reparti con la sala operatoria è guasto da due settimane. I pazienti vengono trasferiti nell’unico attivo, di dimensioni ristrette che non garantisce certamente gli standard di sicurezza obbligatori per legge. Il reparto di chirurgia, riaperto parzialmente, la settimana scorsa, non ha uscite di sicurezza. A cui di aggiunge l’imminente scadenza, al 31 agosto, dei contratti di sette infermieri specialistici, precari da dodici anni. Non rinnovandoli, alcuni reparti rimarrebbero sguarniti, senza le loro figure necessarie e funzionali all’attività svolta. Insomma, quella che si sta concretizzando sotto gli occhi degli Iglesienti è una strategia chiara e limpida. L’obiettivo è rendere inagibili gli ospedali di Iglesias per chiuderli.»

«E’ chiara – attaccano ancora Cas@ Iglesias e Riformatori sardi – la volontà di questo commissario ASL di trasformare in ospedale unico, del territorio, il Sirai di Carbonia. Il piano ferie, le attività poste in essere da questa dirigenza fanno pensare ad un piano concordato a tavolino con la Regione Sardegna per chiudere i presidi sanitari ad Iglesias. Il Piano ferie 2015 e la delibera della Giunta Regionale, la n. 38 del 28.07.2015, certificano la morte della sanità iglesiente.»

«Non possiamo restare a guardare. Non possiamo permettere che la Giunta Comunale resti appiattita a ciò che determina la dirigenza ASL, senza alcun contatto con i territori. Proponiamo fin da oggi – conclude la nota – un incontro pubblico in Via Dalmazia a Carbonia, all’esterno degli uffici della dirigenza e una marcia su Cagliari.»

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Il segretario del Partito Democratico di Carbonia Iglesias, Daniele Reginali, attacca ancora Antonio Onnis, commissario straordinario della Asl 7.

«Quanto accaduto oggi, ossia la decisione del commissario dell’Asl numero 7, di non trasferire a Iglesias il reparto di ostetricia ginecologia lasciandolo a Carbonia è un atto che contesto duramente e trovo inaccettabile – attacca Reginali, segretario del PD e consigliere comunale a Iglesias -. Si tratta di una decisione commissariale che contesto in toto e che contravviene a quanto annunciato dallo stesso commissario durante gli incontri in Consiglio comunale. Il commissario con questo atto disattende il documento che prevedeva il trasferimento di un mese del reparto di ostetricia.»

«Questo modo disarticolato nell’assumere decisioni – aggiunge Daniele Reginali – sta creando un forte disorientamento tra tutti i cittadini del Sulcis Iglesiente che si trasferiscono a Cagliari perché non riescono ad avere risposte. Si stanno alimentando guerre di campanile in una condizione già precaria per il nostro territorio. È bene ricordare che in questo caso non si deve parlare di Iglesias o Carbonia, ma di Sulcis Iglesiente, un territorio che ospita una comunità di 130mila abitanti distribuiti in un’area non proprio omogenea. Questa comunità – conclude il segretario del PD – deve poter avere un sistema sanitario territoriale adeguato che dia risposte alle esigenze dei pazienti.»

Daniele Reginali 2Antonio Onnis 12

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Il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, ha diffuso una nota con la quale comunica che oggi «la riunione della conferenza socio-sanitaria territoriale ha preso atto delle previsioni della delibera della Giunta regionale n° 38/12 del 28 luglio 2015 sulla rete ospedaliera regionale per il territorio del Sulcis Iglesiente e ha provveduto alla valutazione preliminare della proposta aziendale sulla riorganizzazione dei servizi ospedalieri del territorio».

«Nel corso della riunione, a seguito della presa d’atto di segnalazioni diverse di operatori e stakeholders, è stata proposta ed approvata l’ipotesi di mantenimento del reparto di Ostetricia e Ginecologia presso il Presidio Ospedaliero  Sirai anche per il mese di Agosto. Tali considerazioni – ha aggiunto Antonio Onnis – anche in relazione alla sostenibilità dei carichi di lavoro degli operatori e delle prestazioni più che raddoppiate rispetto agli standards ordinari del reparto che presso l’ospedale Santa Barbara sarebbero gestiti con livelli di rischio elevati per le donne e i nascituri.»

«La Direzione Generale – ha concluso il commissario straordinario della Asl 7 – ha comunicato alla Conferenza dei Sindaci, come elemento fondante, che il reparto di Ginecologia e Ostetricia con il correlato Punto Pediatrico e Punto Nascita troverà la sua collocazione definitiva presso i nuovi locali dello Stabilimento iglesiente.»

Antonio Onnis 14

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Questa mattina il capogruppo consiliare di Cas@ Iglesias Valentina Pistis e il rappresentante dei Riformatori Sardi Roberto Frongia, hanno tenuto una conferenza stampa, nella saletta dell’Hotel Artu, a Iglesias, sullo stato della sanità iglesiente, nel corso della quale hanno presentato dati, cifre e scelte definite scellerate.

Valentina Pistis e Roberto Frongia hanno iniziato attaccando la maggioranza che governa la città di Iglesias, dalla quale Cas@ Iglesias è uscita dopo aver concorso in misura determinante alla vittoria elettorale di due anni fa, definendola «una compagine traballante, una maggioranza presente e compatta, solo quando lo ritiene utile politicamente. Assenze e presenze strategiche in base a ciò che si discute».

«La sanità non è argomento caro a questo centro sinistra – hanno aggiunto Pistis e Frongia -. Abbiamo sottolineato la grave inerzia della Giunta comunale e lo sconcertante silenzio del sindaco Emilio Gariazzo che affida ad uno scarno comunicato stampa, di qualche giorno fa, una replica appiattita sulla linea dettata dal commissario della ASL 7, Antonio Onnis. E’ chiara, infatti, la volontà di un pezzo della dirigenza dell’azienda sanitaria di far diventare ospedale unico, del territorio, il Sirai di Carbonia e lo è ancor più leggendo la delibera della Giunta regionale che ha per oggetto la riorganizzazione della rete ospedaliera. Un beffa per Iglesias e i suoi presidi ospedalieri.»

«La Giunta regionale, dopo gli annunciati proclami in campagna elettorale, non ha di fatto, approvato alcuna riforma, tanto meno il piano sanitario regionale. Si sono stracciati le vesti per le spese sanitarie sostenute dall’allora giunta di centro destra, ora, i commissari, targati PD, spendono più dei loro predecessori ampliando il tragico buco di bilancio relativo al capitolo sanitario. La delibera della Giunta regionale, la n. 38 del 28.07.2015, certifica la morte della sanità iglesiente. Definisce il Sirai di Carbonia presidio di 1° livello, mentre invece il CTO di Iglesias, stabilimento con funzioni di base e completamento DEA di 1° livello, riabilitativo e ospedale di comunità. Definisce, inoltre, il SANTA BARBARA, ospedale con ruolo da definire. Il Sirai potenziato, il Santa Barbara, di fatto, verrà chiuso e il CTO ospiterà le lungodegenze e la riabilitazione.»

«I denari pubblici investiti per creare al traumatologico il polo materno infantile buttati alle ortiche – hanno sottolineato ancora Valentina Pistis e Roberto Frongia -. Tutto da rifare, tutto da ridefinire, in una situazione poco chiara, vista anche la scadenza imminente degli incarichi dei commissari del 28 agosto. Il commissario Antonio Onnis, ha partecipato ai Consigli comunali evitando artatamente di informare i consiglieri di ciò che sta accadendo. A domande precise sul punto nascita, sul reparto di chirurgia e su pediatria,  formulate dal Gruppo Consiliare, ha omesso importanti e decisive verità. Il piano estivo del 2015, scritto tenendo conto degli obiettivi di massima sicurezza dei pazienti, fa acqua da tutte le parti. Innumerevoli le negligenze e lo sperpero di denari pubblici impiegati per il trasferimento del reparto di ostetricia e ginecologia del Santa Barbara al Sirai. Inspiegabile per i costi sostenuti doppiamente. Irragionevoli le modalità tecniche con cui è avvenuto il trasferimento. Inaccettabili i metodi utilizzati con i professionisti.

Come dimenticare la promiscuità del reparto di pediatria con quello di chirurgia pediatrica, con tutti i rischi del connessi. Come dimenticare l’apertura parziale del reparto di chirurgia, senza ossigeno nelle camere. Insomma, il caos la fa da sovrano.»

«I dati ufficiali in nostro possesso dimostrano che nel 2014, il distretto di Iglesias, a fronte di una popolazione minore, rispetto al distretto di Carbonia, ha sostenuto un numero maggiore di servizi ospedalieri. Un dato su tutti, i servizi di alta specializzazione in chirurgia al Santa Barbara erano il 15,1%, chirurgia al Sirai, solo il 5,2%. I dati relativi ai mesi di gennaio-maggio del 2015 – hanno concluso Pistis e Frongia – sono drogati dall’annoso disservizio procurato dall’incendio del reparto di chirurgia. Reparto, ad oggi, riaperto solo parzialmente.»

Pistis-Frongia