15 November, 2024
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«Ho deciso di restare in Sardegna e proseguire con l’incarico affidatomi nel 2016 di dirigere l’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari. È vero, non sono sardo, ma da quando sono in Sardegna mi sento cittadino di questa regione e, ancora di più, di Sassari. Voglio proseguire nell’azione di rilancio dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari nell’importante ruolo di nodo ospedaliero di riferimento del Nord Sardegna.»

Sono le parole del direttore generale dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso, che questa mattina ha comunicato all’assessore della Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta di non accettare l’incarico a direttore generale dell’Aou San Luigi di Orbassano di Torino.

«Ho incontrato il rappresentante della Giunta di Sergio Chiamparino – ha aggiunto Antonio D’Urso -, assieme al direttore generale dell’assessorato Renato Botti, e ho avuto modo di chiarire le mie intenzioni. Li ho ringraziati per la scelta, per me motivo di orgoglio e fatta anche in funzione dell’esperienza maturata proprio qui nell’Aou di Sassari. E proprio quest’ultimo aspetto mi ha spinto a restare in Sardegna.»

«Ci sono ancora tanti progetti da portare avanti, soprattutto in questo momento in cui l’azienda sta avviandosi lungo un percorso di rilancio. Mi hanno rafforzato nella decisione le numerose attestazioni di solidarietà che in questi giorni mi sono state manifestate da molti professionisti dell’Azienda, dal rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, dall’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, dal sindaco Nicola Sanna, e ancora dai molti rappresentanti politici e delle istituzioni. Nel ringraziare tutti per la vicinanza dimostrata – ha concluso Antonio D’Urso -, resterò a Sassari e in Sardegna, per il profondo attaccamento a quest’isola e alle persone, donne e uomini, che ho conosciuto in questi quasi due anni di incarico.»

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Spano amianto

L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, nel suo ruolo di coordinatrice della Commissione Ambiente in Conferenza delle Regioni, è stata invitata a chiudere i lavori della ‘Terza conferenza nazionale dell’amianto’ insieme al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e all’assessore alla Sanità della Regione Piemonte e coordinatore Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Antonio Saitta.
«Su tutte le problematiche dell’amianto abbiamo necessità di coordinamento e omogeneizzazione per avere una visione unitaria sui piani dell’ambiente, della sanità e del lavoro», ha detto Donatella Spano nella conferenza organizzata dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, ieri e oggi a Casale Monferrato, in Piemonte. L’assessora ha anche voluto ricordare Luciano Musu, un ex lavoratore per 22 anni della Sardit di Oristano, scomparso oggi, oltre che esprimere la solidarietà a tutte le vittime in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
L’assessore Spano ha evidenziato l’attesa da parte delle Regioni del Piano nazionale amianto e di un Testo unico che metta ordine alle 248 leggi nazionali e 400 regionali. «Abbiamo fiducia nel lavoro del Tavolo interistituzionale sull’Amianto – definito dal Governo per affrontare la frammentazione della normativa nazionale -, che sta dando un importante contributo per uniformare le azioni e fronteggiare il problema dell’amianto, portando ad esempio le migliori pratiche regionali, come quelle del Friuli o della Sardegna. Vogliamo che questa conferenza governativa e il documento che dobbiamo approvare segnino la roadmap delle attività del da intraprendere nel 2018 a livello regionale e nazionale», ha aggiunto Donatella Spano che ha specificato che non vanno considerate solo le aree Sin, i siti di interesse nazionale ai fini della bonifica: «Vogliamo che siano inclusi anche i poli industriali contaminati, come ad esempio i siti sardi di Oristano ed Ottana. E non possiamo ammettere disparità tra lavoratori e familiari. La prossima conferenza deve portare perciò i risultati del lavoro svolto nel 2018 ai diversi livelli ma credo anche che sia importante avere una visione chiara in tutte le regioni. Per questo motivo propongo che la conferenza diventi itinerante».