5 November, 2024
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La ripresa, quasi normale, delle attività scolastiche interrotte dalla pandemia recupera qualche percorso di futuro agli studenti e alle studentesse dell’Istituto di Istruzione Superiore IT Minerario “Giorgio Asproni – ITCG Enrico Fermi” di Iglesias diretto da Alessio Carpino.

E lo fa in un anno speciale di ricorrenze. La prima è quella dei 150 anni della fondazione dell’Istituto Tecnico Minerario da parte di Giorgio Asproni che si accollò tra l’altro l’onere economico della costruzione della scuola divenendo, poi, il riferimento di qualità per la formazione dei tecnici minerari dell’industria mineraria nazionale per il ‘900. La seconda è la ricorrenza dei 180 anni dalla nascita dello stesso Giorgio Asproni, l’ingegnere bittese di formazione europea e poi imprenditore minerario, nato a Bitti il 3 novembre 1841, direttore per dieci anni della miniera di Montevecchio, direttore e proprietario della miniera di Seddas Moddizzis e fondatore dell’Associazione mineraria sarda.

Proprio nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), grazie al referente Salvatore Fonnesu, è in corso di svolgimento, a distanza, il corso di 12 ore, Giovani&Impresa, su licenza dell’Associazione Sodalitas e Federmanager Sardegna per gli studenti della quinta con indirizzo di studio Elettronica. I diplomandi di Elettronica, tutor Antonio Musu, si confronteranno, per cinque serate, con un gruppo di dirigenti d’azienda di Federmanager Sardegna, per la gran parte in pensione, che da cinque anni tiene gratuitamente il corso con una versione per i diplomandi  e una per laureandi, nelle scuole e Università della Sardegna al fine di condividere le esperienze di direzione maturate nelle grandi e medie imprese multinazionali e locali in cui hanno lavorato per tanti anni in posizioni apicali.

Il corso Giovani&Impresa cerca di costruire un ponte tra il mondo della formazione e quello del lavoro, tra l’istruzione e l’impresa, centrando l’attenzione sulla persona, sul significato della competenza professionale, sullo sviluppo della consapevolezza delle attitudini personali e l’orientamento alle scelte. Espone una panoramica degli elementi essenziali dell’impresa ed il suo contesto, i meccanismi di funzionamento del mercato del lavoro fino al colloquio di lavoro, utilizzando un approccio manageriale “umanistico” tipico della cultura d’impresa italiana.

Il corso parte da un’introduzione curata da Marco Slavik, che svolgerà il ruolo di tutor seguita dalla presentazione degli obiettivi del corso curata da Riccardo Pintor. Salvatore Corrias parlerà di creazione del valore ed orientamento al cliente;  Antonio Serra discuterà del protagonismo richiesto ai giovani di oggi per la costruzione del proprio futuro; Gabriele Calvisi illustrerà il lavoro autonomo e l’attività d’impresa aggiornando la conoscenza del mercato del lavoro post pandemia; Giorgio Pompei disserterà sulla motivazione, la comunicazione, quella assertiva in particolare, e sull’intelligenza emotiva; Corrado Mereu svilupperà la sua relazione su il rapporto di lavoro; Riccardo Pintor  parlerà sull’importanza del lavoro di squadra; chiuderà Sergio Vittori illustrando  come si compila un efficace curriculum vitae e sottolineando  la sua importanza per il mercato del lavoro descrivendo quindi le modalità di un colloquio di lavoro.

Nell’ultimo giorno le studentesse e gli studenti affronteranno un vero e proprio colloquio di lavoro e, successivamente, dopo la discussione sulle materie del corso potranno esporre in maniera anonima la loro valutazione sui diversi aspetti e potranno esprimere i loro suggerimenti.

I dirigenti di Federmanager in generale raccomandano l’acquisizione di un’adeguata consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità; di investire sugli aspetti comportamentali, sul proprio talento e di migliorare i punti di debolezza e soprattutto di essere protagonisti di un personale progetto di vita professionale.

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Il Consiglio regionale ha approvato il passaggio agli articoli della legge di stabilità 2019. La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il presidente ha brevemente ricordato la figura dello scomparso Antonio Serra, consigliere regionale nella decima legislatura.

Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il consigliere di Forza Italia Antonello Peru ha ribadito la richiesta, rivolta all’assessore Luigi Arru, di riferire sulla situazione del Policlinico sassarese e in generale sulla sanità del Nord Sardegna, lamentando inoltre di aver ricevuto dall’assessore Luigi Arru l’accusa di voler sollevare solo problemi. La realtà è un’altra, ha sostenuto: occorre un confronto aperto su queste questioni, sollecitato dai lavoratori e da larga parte della società del territorio, affrontando la discussione delle mozioni presentate, dal Policlinico al blocco delle stabilizzazioni, al depotenziamento dei laboratori di analisi.

Sempre sull’ordine dei lavori, il consigliere del Pds Roberto Desini, associandosi all’intervento del collega Peru e ricordando una sua interrogazione rimasta senza risposta, ha ribadito la sua richiesta di confronto in Aula con l’assessore, formulata già in occasione del dibattito sulla legge di Forestas. Per queste ragioni, Roberto Desini ha fatto appello al presidente per una sollecita discussione dell’interrogazione.

Il presidente Gianfranco Ganau ha replicato precisando che, in occasione della legge su Forestas l’assessore Luigi Arru si era dichiarato disponibile ma poi il dibattito è saltato per il protrarsi dei lavori dell’Aula. Quanto alla giornata odierna, l’assessore è impegnato a Sassari in una riunione con i sindacati proprio sulla vertenza del Policlinico.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la discussione generale della legge Finanziaria 2019.

Per illustrare il provvedimento ha preso la parola il relatore di maggioranza Franco Sabatini (Pd), presidente della commissione Bilancio.

Sabatini, nel suo intervento, si è soffermato sul ruolo svolto dal Consiglio sulla varie leggi Finanziarie nell’arco della legislatura, un ruolo «spesso purtroppo sottovalutato anche sotto il profilo dell’attenzione ai problemi specifici dei territori, con molte categorie che spesso hanno manifestato sotto il palazzo, ottenendo non solo ascolto ma risposte concrete». Soffermandosi sui punti qualificanti di questo lungo percorso che ha visto protagonista il Consiglio, Franco Sabatini ha ricordato provvedimenti come il Reis, gli interventi in agricoltura, il contratto di Forestas, e l’impegno per i lavoratori Ara: tutte questioni che coinvolgono persone ed il lavoro che non c’è, come le misure di sostegno al reddito, le borse di studio, le agevolazioni nel trasporto pubblico locale, gli incentivi per la ristrutturazione degli immobili, gli sgravi Irpef per famiglie in difficoltà, il rinnovo del contratto della sanità». Proprio stamattina, nell’incontro con il Cal, «abbiamo dimostrato con i fatti alle autonomie di aver tenuto nella massima considerazione i loro problemi, col mantenimento del fondo unico, il mutuo di 700 milioni per mettere in sicurezza i territori dal rischio idro-geologico, i 27 milioni per altre opere pubbliche che arriveranno fino a 50, l’aumento degli spazi finanziari per gli Enti locali e le misure per il risanamento dei loro bilanci, ed ancora il Reis e Lavoras con risorse che vanno sempre ai Comuni». Tutto questo, ha affermato Franco Sabatini, «è stato reso possibile con una corretta politica di bilancio che nasce dalla vertenza entrate che ha portato più risorse fuori dal patto di stabilità e la riduzione degli accantonamenti su cui stiamo ancora lavorando». Questa politica, ha aggiunto, «ha prodotto risultati molto concreti, come dimostra anche la Corte dei conti, con 1 miliardo in più nelle riscossioni ed un altro 1 miliardo nei pagamenti, tutti fondi andati nell’economia reale della Regione». Questa Finanziaria dunque, ha concluso il presidente della commissione Bilancio, «contiene i risultati positivi di 5 anni di lavoro, ai quali si aggiungono gli interventi più recenti in materia di artigianato, commercio e famiglie, sempre con la massima attenzione alle fasce deboli della società sarda».

Per la minoranza, il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha preso le distanze in apertura dai toni trionfalistici di Sabatini, che «sono fuori luogo e privi delle buone pratiche che in questi anni non abbiamo affatto visto». A nostro giudizio, ha continuato, «la legislatura si chiude lasciando grandi problemi aperti per tutti i sardi, da vertenza entrate conclusa in modo insufficiente, alla continuità territoriale senza risultati alla sanità fuori controllo, il tutto aggravato da pesanti difficoltà nelle procedure e nei pagamenti che determinano conseguente molto negative per cittadini ed imprese». Alessandra Zedda ha quindi richiamato l’attenzione del Consiglio su alcuni esempi di cattivo uso delle risorse pubbliche. Il primo ha riguardato il sistema informativo sanitario che, negli anni, ha prodotto costi complessivi per oltre 140 milioni senza risultati apprezzabili e con procedure discutibili e forse in parte illegittime finite sotto la lente della Corte dei conti». La sanità va male, ha lamentato Alessandra Zedda, «e non siamo impazziti noi a denunciare lo sfascio di un settore dove va a finire più della metà del bilancio della Regione; Giunta e maggioranza invece, di fronte a questa situazione, intervengono in via sperimentale per riformare il terzo settore seguendo uno schema finora adottato solo in 2 Regioni». Anche per questo chiediamo, ha detto ancora l’esponente di Forza Italia, «che l’assessore Luigi Arru venga al più presto a riferire in Aula perché buona parte della legge Finanziaria riguarda quell’assessorato». Quanto agli interventi in favore di artigianato commercio e turismo, Alessandra Zedda ha auspicato che non siamo appesantiti dalla solita burocrazia, comunque, ha concluso, erano problemi che andavano affrontati negli anni precedenti.

Per l’on. Marco Tedde (FI) “è anche l’occasione per fare un consuntivo del tutto fallimentare, riconoscere che è stato bocciato senza appello il governo dei professori. E il 24 febbraio prossimo gli elettori lo diranno, visto che avete allontanato la Sanità dai sardi e le imprese dal lavoro. Il vostro governo è stato una devastazione anche sotto altri profili come i trasporti aerei, la continuità delle rotte minori e le tratte Roma e Milano. E stendiamo un velo pietoso sull’agricoltura, sui pagamenti che non ci sono e sui bandi che non vengono banditi. Oggi fate la corsa contro il tempo per la Finanziaria ma sarà merito del nostro senso di responsabilità se arriverete al traguardo dell’Aula velocemente. Segnaleremo ai sardi le vostre mancette elettorali, noi siamo qui per le imprese e per i sardi”.

Invece l’on. Alfonso Marras (Riformatori sardi) ha esordito dicendo: “Sarà la prossima giunta a doveri rimediare ai vostri disastri e alla crisi demografica che ci sta attanagliando. Non c’è posto per i vostri toni trionfalistici sulla crescita del Pil nel 2015-2017 perché la Sardegna ha bisogno di lavoro per frenare la fuga di giovani sardi ma anche di servizi pubblici di qualità e meno burocratici.  In materia di entrate emerge una grave crisi di rapporti tra la Regione e lo Stato italiano ma questo tema sembra non preoccuparvi, in realtà”.

Per l’on. Fabrizio Anedda (Comunisti) “la manovra finanziaria è ingessata sulle spese correnti e c’è poco coraggio sulle politiche attive del lavoro. Bisogna dare atto al presidente dell’intervento risolutivo sulla peste suina, una battaglia che è stata vinta anche dall’assessore Luigi Arru con il sostegno del Consiglio. Ma sarebbe stato utile più coraggio sulle servitù militari  soprattutto a Perdasdefogu e, soprattutto, incrementare i posti di lavoro in tutti i settori, anche nel settore ovino caprino e nell’artigianato che ne deriva, nel settore suinicolo e dei cereali: si tratta di ambiti tipici della Sardegna, che ne costituiscono l’identità. Dobbiamo aiutare le nostre imprese a crescere, altro che dare aiuti alle Camere di Commercio”.

A seguire l’on. Luigi Crisponi (Riformatori sardi), secondo cui “è evidente che siamo ma soprattutto siete nella zona Cesarini e pensate di fare gol all’ultimo momento. E invece non ci saranno gol ma la solita melina, uguale a quella che ci avete proposto nel resto della legislatura. Oggi mettete a disposizione risorse per dare risposte concrete al commercio e all’artigianato ma si poteva fare nei quattro anni precedenti: dovevate farlo prima, ecco. Avete prima mortificato le imprese con il vostro muro di gomma, con la vostra burocrazia. E oggi cercate di togliere dalla palude le imprese che lì avete cacciato”. L’oratore ha parlato anche della crisi delle imprese insediate ad Ottana e dell’inutilità degli interventi pubblici messi in campo finora.

Ha quindi preso la parola il consigliere di Fratelli d’Italia Gianni Lampis che ha bocciato senza mezzi termini il contenuto della manovra finanziaria: «Voi oggi rappresentate qualcosa che non esiste o che esiste solo nella vostra fantasia, tutti i dati statistici dicono il contrario sulla qualità della vita, la capacità di creare sviluppo e occupazione. Questa manovra non può recuperare cinque anni di tempo perso e di occasioni perdute».

Gianni Lampis ha poi sottolineato la presenza in Finanziaria di risorse per la famiglia: « Nei 5 anni precedenti sono stati i cavalli di battaglia del mio gruppo consiliare che non hanno ottenuto nessuna reazione da parte vostra. Oggi finalmente se ne parla».

L’esponente della minoranza ha poi fatto un elenco delle incompiute della Giunta: «Dove vedete la crescita nel comparto turistico? – ha detto Gianni Lampis – la rete dei trasporti interni è inadeguata, le strade sono ridotte a mulattiere. Parlate di segnali positivi nell’agroalimentare. Penso che agricoltura e allevamento siano in crisi profonda. Tra poco riesploderà la battaglia sul prezzo del latte».

Dal consigliere di Fratelli d’Italia sono arrivati giudizi negativi anche sulle politiche per l’occupazione: «I giovani scappano dalla Sardegna perché non siamo in grado di progettare il loro futuro. La Regione spende per formare gli studenti che poi non trovano nell’Isola percorsi idonei alla loro valorizzazione. Questo favorisce l’esodo dalle aree interne a cui segue il taglio dei servizi».

Al termine del suo intervento, Lampis ha fatto un breve accenno anche agli effetti negativi delle riforme varate nel corso della legislatura: «Avete promesso grandi riforme: gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, dagli enti locali alla sanità. I sindaci dicono di non avere strumenti per agire e capacità di progettazione. Il riordino degli enti locali ha obbligato i comuni ad unirsi in Unioni, ma che efficacia amministrativa garantiscono? Oggi parliamo ancora di province commissariate. Stesso discorso sulla sanità. La Asl unica, vostro cavallo di battaglia, non ha prodotto nulla di buono, le liste d’attesa non sono state abbattute».

Per Emilio Usula (Rossomori) le politiche portate avanti dalla maggioranza non hanno influito sulla situazione economica e sociale della Sardegna. « E’ migliorata la condizione dei sardi, è calata la povertà? Si è fermato lo spopolamento, le imprese artigiane sono in ripresa? Sono migliorati i servizi alle persone? Siamo riusciti a garantire una buona mobilità? La situazione è sotto gli occhi di tutti».

Emilio Usula ha poi puntato l’indice contro l’assessore al bilancio Raffaele Paci: « Poco o nulla è cambiato, mi aspettavo altro da una maggioranza di centrosinistra, la responsabilità è di tutti, soprattutto dell’assessore al Bilancio. La Sardegna non rimpiangerà la Giunta e in particolare lei, assessore Paci, per l’atteggiamento supponente che l’ha contraddistinta. Il ritiro dei ricorsi sulla vertenza entrate è stato il più grande errore, il popolo sardo ha perso miliardi di preziose risorse che potevano essere messe a disposizione dello sviluppo. La questione accantonamenti è ancora aperta per non parlare delle alchimie contabili messe puntualmente in rilievo dalla Corte dei Conti e derubricate a questioni tecniche ».

Emilio Usula ha espresso giudizi negativi anche sulla riforma sanitaria («non è solo una questione di conti ma di servizi e di offerta ai cittadini») e sul mutuo per le infrastrutture (“doveva portare a una rivoluzione keynesiana, non abbiamo visto nulla”) prima di bocciare l’atteggiamento della Giunta sul referendum costituzionale promosso da Matteo Renzi: «E’ stata quella la prima occasione in cui il popolo sardo vi ha punito con la percentuale più alta di “no” a livello nazionale».

L’unico dato positivo, ha concluso Usula,  è la mancata approvazione della legge urbanistica che avrebbe fatto danni al paesaggio e offerto vantaggi alle consorterie politiche ed economiche. «I pericoli non sono finiti, l’assalto al territorio è sempre un rischio concreto. Questo perché il centrosinistra, sempre più omologato, lascia spazio a cupi scenari. Questo bilancio è la sintesi di cinque anni di scelte sbagliate».

Giudizio negativo anche da parte del capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni. «Approviamo una finanziaria che sarà modificata dalla prossima maggioranza. Avrei preferito un’altra strada: far capire che qui le cose si fanno seriamente, questo avrebbe consentito di licenziare una finanziaria senza colori».

Attilio Dedoni ha poi messo in evidenza la mancanza di una strategia politica da parte della Giunta: «Sarei stato d’accordo se si fosse varato un grande progetto per la ricerca – ha detto Attilio Dedoni – il problema è che questa scelta non si è fatta. Alcuni milioni finanziati per la ricerca aerospaziale hanno fatto da moltiplicatore ma fuori da una visione d’insieme. I giovani vanno fuori a cercare occupazione. Manca competitività da parte delle università. Forse manca un’università privata e centri di ricerca di eccellenza. La Sardegna ha le potenzialità per diventare la Silicon Valley del Mediterraneo».

Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha espresso apprezzamento per alcune scelte della Giunta. «Finalmente dopo cinque anni di richieste si vede un briciolo di luce in questa finanziaria. Ho difficoltà a dire che non sia una buona finanziaria. Contiene molte richieste che abbiamo formulato negli anni scorsi: provvedimenti per le famiglie, per l’incremento della natalità, contro lo spopolamento delle zone interne. Sono contento che finalmente ci siano le risorse per gli asili nido, i bus gratis per i giovani, le proposte per la ristrutturazione delle case con i 25 milioni a favore delle imprese».

Risorse che però rischiano di non essere disponibili secondo Paolo Truzzu: «Su questi finanziamenti pende la spada di Damocle della mancata parificazione del bilancio da parte della Corte dei Conti e la questione accantonamenti ancora aperta – ha detto Paolo Truzzu – c’è poi la scelta di coprire con ingenti risorse il deficit della sanità. Non si potrà stare tranquilli. Solo in primavera si capirà se le risorse stanziate saranno effettivamente disponibili».

Da Truzzu, infine, è arrivato l’invito ad un cambio di rotta: «Ancora una volta impegniamo una quantità di risorse importante per garantire diritti ai più deboli, ma ho l’impressione che la strada scelta sia ancora quella dell’assistenzialismo e non dello sviluppo. Manca la volontà di cambiare punto di vista, le risorse Lavoras potevano essere messe in mano ai cittadini, in questo modo si sarebbero  potuti incentivare investimenti privati in grado di creare 5.000/6.000 posti di lavoro. In futuro occorre avere il coraggio di cambiare punto di vista».

Di segno opposto l’intervento del capogruppo del Pd, Pietro Cocco: «E’ una buona legge di stabilità, una Finanziaria con alcune misure importanti – ha detto Pietro Cocco – la sanità sarà risanata completamente. Abbiamo trovato un deficit di 400 milioni di euro che oggi riduciamo a 75 milioni. Le opposizioni dicono che tutto va male, ma abbiamo gli stessi posti letto, stesse specializzazioni, stessi ospedali e l’assistenza territoriale garantita. Certo non tutto va bene. Abbiamo approvato una rete ospedaliera che deve essere messa in grado di funzionare così  come è stata approvata»

Il capogruppo del Pd ha poi parlato di fisco e lavoro: «Le tasse non sono aumentate,  Irpef e Irap sono tra le più basse in Italia – ha detto Pietro Cocco – abbiamo stanziato 124 milioni di euro per il piano del lavoro, con metà delle risorse destinate ai comuni per l’apertura di cantieri. Abbiamo inoltre istituito il Reis, lo abbiamo attuato diversamente da quanto annunciato dal Governo nazionale».

Stesso discorso sulle misure per l’agricoltura: «Non è vero che non si è fatto nulla. abbiamo licenziato la legge sulla suinicoltura che interviene per valorizzare il comparto. Questa giunta ha messo in atto un piano di contrasto della peste suina che nessuno aveva fatto prima»

Bene anche gli interventi sull’industria: «Alcoa è una battaglia vinta, così come l’Eurallumina per la quale, tra pochi giorni, si aprirà un  tavolo per l’autorizzazione della ripresa produttiva. Igea oggi è in salute, l’abbiamo presa in condizioni disperate. Non pagava gli stipendi da 6 mesi. E’ stata salvata e rimessa in condizioni di operare».

In conclusione del suo intervento, Pietro Cocco ha fatto mea culpa sui trasporti: «Si poteva e si doveva far meglio. E’ un settore strategico. Ma che lo dica chi ha fatto un disastro totale non ci stiamo. La precedente Giunta ha varato la Flotta Sarda e lasciato 11 milioni di debito facendo fallire la Saremar. Non raccontateci cose che non potete raccontare – ha concluso Pietro Cocco – avremmo potuto far meglio ma voi non potete dir nulla».

Il presidente ha dato quindi la parola alla capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda. L’esponente della minoranza ha ha sottolineato che nel precedente intervento ha voluto insistere sul settore della sanità perché è allo sbando, ma che in questa discussione si vuole però soffermare sugli aspetti positivi di questa Finanziaria e su leggi che spera possano portare risultati positivi all’Isola. “Il futuro della Sardegna passa per un nuovo modello di sviluppo – ha detto – quello che crea valore endogeno” e ha aggiunto che “per noi può essere fondamentale prevedere una fiscalità di sviluppo che non può essere certo quella di un abbattimento delle misere imposte che riguardano le addizionali Irpef e Irap”. Alessandra Zedda ha poi sottolineato che nonostante sia un piccolo intervento va bene.

Per la consigliera la sostenibilità non va d’accordo con la parola burocrazia. “Se vogliamo rendere sostenibili le iniziative di questa Finanziaria  dobbiamo cambiare l’organizzazione della Regione e i procedimenti che risultano obsoleti e ingessanti, sia per le misure che riguardano le aziende sia quelle che riguardano i cittadini”. La capogruppo di Forza Italia ha aggiunto che “non è pensabile che chi soffre, destinatario di leggi come la n. 15, la 20, la 162, debba aspettare un anno o se va bene a qualche mese” passando da un ufficio all’altro. Alessandra Zedda ha presentato un emendamento che prevede il pagamento mensile del contributo regionale per chi ne ha diritto.

Sull’innovazione ha poi aggiunto: “Ho un sogno: avere una Silicon valley nella nostra regione con un sistema che deve funzionare”. E rivolgendosi all’assessore Paci ha affermato: “Noi investiamo molto e le faccio un plauso, ma non dobbiamo fermarci ai finanziamenti comunitari e dobbiamo incidere anche sulle infrastrutture e sulla formazione delle risorse umane, che non mi sembra stia avvenendo”.

Sulla crescita Alessandra Zedda ha affermato “che è la cosa più difficile da valutare”. Sono stati citati investimenti come  Garanzia giovani, tirocini e Lavoras, ma non è ancora sufficiente per garantire dignità e lavoro. Secondo Alessandra Zedda: “Ci sarebbero voluto almeno cinque Finanziarie” e ha aggiunto che è necessario intervenire sulla burocrazia e garantire procedimenti e tempi certi.

La consigliera ha poi citato l’iniziativa che ha pensato allo sport come prevenzione e ha ringraziato il presidente Franco Sabatini per il lavoro fatto in Terza commissione, che ha portato a un confronto tra le forze politiche e a un miglioramento di questo testo. Le migliori leggi uscite da quest’aula, secondo Alessandra Zedda, sono la legge contro la violenza sulle donne, su Forestas e sugli appalti  e sono state frutto di un lavoro condiviso.

Il presidente Gianfranco Ganau ha poi dato la parola all’assessore regionale della Programmazione e Bilancio, Raffaele Paci, che si è detto emozionato visto che si tratta dell’ultima Finanziaria di questa legislatura. “E’ la conclusione di un percorso perché le Finanziarie sono legate e alcune politiche le abbiamo iniziate cinque anni fa”. L’assessore ha chiarito che non sono stati risolti tutti i problemi della Sardegna, come la povertà, la disoccupazione, l’emigrazione dei giovani laureati e formati. “C’è ancora tanto da fare” e ha ricordato che l’Italia era un Paese ricco dell’Europa, mentre ora non lo è più, e che per debellare la povertà, la disoccupazione bisogna combattere ogni giorno. “Sarebbe ingeneroso però non prendere atto di alcuni dati di fatto e spero che non vengano visti come trionfalismi”. Raffaele Paci ha affermato: “L’Istat certifica che negli ultimi 3 anni la Sardegna è cresciuta dell’1,2%, ottava regione in Italia”, sottolineando che invece nella scorsa legislatura c’era stata una perdita annua media dell’1,7%, anche se ha ricordato che effettivamente erano gli anni della crisi. Per Raffaele Paci non bisogna negare che ci sia stata la ripresa e ha affermato che i tassi di crescita registrati negli ultimi tre anni non si registravano dagli anni ’60: l’occupazione è calata di 2 punti percentuali e l’occupazione è aumentata di 40mila unità. Per l’esponente dell’Esecutivo non tutto è risolto, ma ci sono dei grandi miglioramenti: la Sardegna sta diventando un punto di riferimento per nuove occupazione legate ai settori dell’information technology e c’è stata una ripresa di alcuni settori dell’agroalimentare e dell’artigianato. Raffaele Paci ha ricordato i 255 milioni messi a bando per le imprese, il fatto che la Giunta ha favorito la ricerca, l’innovazione, la scuola, lo sviluppo delle imprese, il diritto allo studio, il sostegno alle famiglie, ai Comuni e alle politiche sociali. Raffaele Paci ha ricordato che non è un manovra elettorale, è una manovra sostenibile finanziariamente e con risorse certe. L’assessore ha ricordato, infine, che  quando ha assunto l’incarico aveva trovato 5 miliardi di interessi passivi e 4 miliardi di interessi attivi. La Sardegna aveva accumulato moltissime promesse di pagamento a causa del Patto di stabilità.

Raffaele Paci ha ricordato che quello che la Giunta ha firmato con il Governo ha fatto uscire la Sardegna dal Patto di stabilità potendo spendere un miliardo in più all’anno e ha ricordato che i ricorsi ritirati contro lo Stato non hanno fatto perdere alla Sardegna neanche un euro. L’assessore ha ricordato, inoltre, che sono stati ridotti gli accantonamenti, “visto che abbiamo impugnato tutte le finanziarie e perciò spesso abbiamo evitato di dare allo Stato 480 milioni di accantonamenti. E quest’anno, finalmente riusciamo ad avere un po’ di respiro perché gli accantonamenti si sono ridotti da 684 a 535 perché abbiamo impugnato le precedenti Finanziarie”. In conclusione Raffaele Paci ha affermato che spetterà al Consiglio regionale migliorare questa Finanziaria.

Il presidente ha messo quindi in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato con 31 voti a favore e 18 contrari. Il presidente ha quindi ricordato che il termine per presentare gli emendamenti e giovedì, 6 dicembre, alle 12.00. La seduta è stata chiusa e il Consiglio è convocato per martedì, 11 dicembre, alle 16.00, per proseguire l’esame della Finanziaria e approvare la proposta di legge per le modifiche tecniche alla scheda elettorale per le elezioni regionali.

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Bacu Abis si veste a festa per quattro giorni, dal 1° al 4 dicembre, con una serie di eventi che spaziano dalla storia dei minatori alla presentazione di libri, dai giochi per bambini ai concerti musicali. Si tratta della seconda edizione della “Festa del Minatore”, organizzata dal coordinamento delle associazioni di volontariato di Bacu Abis con il patrocinio del Comune di Carbonia.

«Un evento molto sentito dagli abitanti di Bacu Abis soprattutto per ricordare il grande lavoro di tanti minatori che hanno prestato servizio nelle miniere della frazione. Tre di essi, ultracentenari, sono fortunatamente ancora tra noi e verranno omaggiati con la consegna di una targa, un giusto riconoscimento per l’impegno e il sacrificio dimostrato nella loro vita lavorativa. Vita di cui rappresentano degli straordinari testimoni storici», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Di seguito pubblichiamo il programma completo delle iniziative:

Circoscrizione Bacu Abis dal 1° al 4 dicembre 2018
Mostra fotografica e documenti storici del territorio e iniziative a cura del Gruppo folkloristico Sant’Isidoro di Barbusi.

Sabato 1 dicembre

Ore 16-00, presso la biblioteca Anselmo Roux, presentazione del libro “Banditi in miniera” di Francesco Carta;

Ore 19.00 al Cine-Teatro di Bacu Abis concerto Gospel “CGS Black Soul Choir”.

Domenica 2 dicembre

Ore 15.30, Spettacolo per bambini, giochi di gruppo, truccabimbi, giochi con la musica a squadre, spettacolo di circo, bolle di sapone giganti, spettacolo del fuoco, baby dance e regalo dei palloncini a tutti i bambini;
Ore 18.30 al Cine-Teatro di Bacu Abis il Concerto di musica sarda, “Limba”, con tributo ad Andrea Parodi.

Lunedì 3 dicembre

Ore 15.30, Raduno dei minatori del Sulcis Iglesiente;
Ore 16.00, Sfilata dei minatori verso Pozzo Castoldi con posizionamento di una corona di alloro in memoria dei minatori deceduti nelle miniere;
Ore 17.00 al Cine-Teatro di Bacu Abis: “Il Cammino di Santa Barbara”, presentazione e relazione sullo stato attuale del progetto da parte di Giampiero Pinna, presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara;
Ore 18.00, consegna di una targa ricordo ai tre minatori tra i più longevi d’Italia: Efisio Caria (103 anni), Giovanni Antonio Serra (102 anni), Luigi Zara (102 anni);
Ore 18,30, 25° anno di attività del Comitato Santa Barbara di Bacu Abis con successivo rinfresco.

Martedì 4 dicembre

Ore 16,30 al Cine-Teatro di Bacu Abis la presentazione del libro di Roberto Camedda, “All’ombra delle sirene”, e opera teatrale a cura dell’Associazione “La Cernita”.

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SGB 2 SGB 3 Incontro delegazione sindaci oristanese 1

Un’anticipazione di cassa per consentire il pagamento regolare degli stipendi ai 200 lavoratori della SGB di Ploaghe in attesa della trasformazione della struttura sanitaria in azienda. E’ la proposta avanzata dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, durante l’incontro al quale hanno preso parte i capigruppo, i rappresentanti sindacali della Fondazione San Giovanni Battista e il sindaco di Ploaghe Carlo Sotgiu. Una soluzione-tampone, condivisa dall’assessore alla sanità Luigi Arru, per venire incontro al dramma dei dipendenti della SGB, senza il salario dallo scorso mese di giugno.

Ipotesi che trova d’accordo anche i sindacati. Le parti sociali chiedono, però, tempi rapidi per l’individuazione di una soluzione definitiva. Da tempo, le organizzazioni sindacali  invocano  la trasformazione in azienda della Fondazione: «Ciò consentirebbe di garantire maggiore redditività alla struttura di Ploaghe che svolge un ruolo indispensabile per i servizi ai cittadini nel Nord Sardegna  hanno detto i rappresentanti di Cgil Cisl e Uil Antonio Serra, Antonio Cois e Gavino Pinna – la sua scomparsa sarebbe un colpo mortale al comparto socio-sanitario dell’Isola». Stessa richiesta da parte del sindaco di Ploaghe, Carlo Sotgiu, che ha sottolineato l’esigenza di un piano di rilancio per la SGB: «Il piano esiste – ha detto Sotgiu – è quello indicato dal commissario della struttura, la Sgb ha professionalità ed esperienze che non possono essere disperse».

L’assessore Luigi Arru ha garantito il massimo impegno della Giunta: «C’è un problema giuridico che ostacola la trasformazione in azienda della Fondazione San Giovanni Battista – ha detto Arru – abbiamo dato l’incarico ad un esperto perché si trovi una soluzione definitiva alla vicenda  che ci consenta di accedere a importanti risorse nazionali. La volontà della Giunta è quella di fare entrare la struttura in un sistema integrato che permetta di dare migliori servizi e prestazioni sempre ai cittadini».

Cattedrale di Bonaria 1

Domani, mercoledì 6 maggio 2015, alle ore 20.00, nella Cattedrale di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio presiederà la Santa Messa “In die septima” in suffragio del Cardinale Giovanni Canestri.

Giovanni Canestri fu nominato arcivescovo di Cagliari nel 1984 da Papa Giovanni Paolo II, succedendo a mons. Giuseppe Bonfiglioli. A Cagliari lo accolse l’ausiliare Piergiuliano Tiddia. Non appena questi venne trasferito all’archidiocesi di Oristano, ebbe come vescovo ausiliare Tarcisio Pillolla. Il 24 giugno 1987, lo stesso Giovanni Paolo II trasferì Giovanni Canestri alla sede arcivescovile di Genova-Bobbio.

Eventi ecclesiali nel corso dell’episcopato di Giovanni Canestri

– Celebrò la prima giornata mondiale della gioventù a livello diocesano nella domenica delle palme del 1985

– Accolse la visita di Papa Giovanni Paolo II in Sardegna (18-20 ottobre 1985)

– Accolse la visita della Beata Madre Teresa di Calcutta (settembre 1986)

– Annunciò la celebrazione del Concilio plenario sardo (aprile 1987)

Fondazione di nuove parrocchie

1. Madonna di Lourdes in Capoterra (Poggio dei Pini), il 1 gennaio 1985

2. Sacra Famiglia, in Cagliari, il 1 gennaio 1986

3. San Luca, in Quartu Sant’Elena (Margine Rosso), il 1 gennaio 1986

4. San Giovanni evangelista, in Quartu Sant’Elena, il 1 giugno 1986

5. San Tarcisio martire, in Pirri/Selargius, il 1 giugno 1986

Ordinazioni sacerdotali

1. Don Sergio Manunza, 10 novembre 1984

2. Don Marcello Contu, 8 dicembre 1984

3. Don Luigi Zuncheddu, 8 dicembre 1985

4. Don Federico Locci, 22 agosto 1987

5. Don Antonio Serra, 29 agosto 1987

6. Don Fabio Trudu, 5 settembre 1987

7. Don Giancarlo Dessì, 12 settembre 1987