Il Consiglio regionale ha approvato gli “Interventi sul capitale della società di gestione dell’aeroporto di Alghero SOGEAAL Spa”.
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Il Consiglio regionale ha approvato gli “Interventi sul capitale della società di gestione dell’aeroporto di Alghero SOGEAAL Spa”. La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il presidente ha rivolto a nome dell’Assemblea un messaggio di solidarietà e vicinanza alle popolazioni dell’Italia centrale colpite dal terremoto del 24 agosto scorso, esprimendo cordoglio per le vittime e familiari, compresi alcuni sardi. L’Aula ha poi osservato un minuto di silenzio.
Intervenendo sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha dichiarato che «la presenza del presidente della Regione e dell’assessore dei Trasporti deve consentire al Consiglio di andare di là di alcune pur pregevoli inchieste giornalistiche e verificare la fondatezza di questioni di grande rilevanza per i sardi». «Mi riferisco – ha spiegato Pittalis – alla notizia della modifica dell’accordo fra Alitalia e Regione attraverso la quale si corrisponde un contributo alla compagnia, mentre la legge prevede che non ci siano oneri a carico della Regione; vogliamo sapere quindi chi ha pagato 1.6 milioni, con quali fondi e sulla base di quale norme, perché siamo in presenza di un fatto gravissimo». La seconda questione, ha concluso Pittalis, «riguarda la legge regionale approvata prima dell’estate che prevedeva, entro il 31 agosto, la nomina dei nuovi vertici della Asl unica e delle altre aziende sanitarie nell’ambito del processo di fusione previsto per il 2016; ebbene, di queste nomine non c’è traccia nel sito istituzionale della Regione e vorremo capire cosa sta succedendo, perché di fatto la sanità sarda è da oggi senza governo e su questo è urgente fare chiarezza».
Il presidente Ganau, dopo aver ricordato che l’intervento del consigliere Pittalis non può essere qualificato formalmente come “sull’ordine dei lavori”, ha invitato il capogruppo di Forza Italia ad approfondire gli argomenti sollevati, se lo riterrà opportuno, gli strumenti regolamentari.
Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Dl n. 349/A – Giunta regionale – Interventi sul capitale della società di gestione dell’aeroporto di Alghero (Sogeaal Spa).
Per illustrare i contenuti del provvedimento il presidente ha dato la parola al relatore di maggioranza, il consigliere Salvatore Demontis del Pd.
Nel suo intervento Demontis ha premesso che «non è in discussione il problema generale della privatizzazione ma quello di una società di gestione che ha generato perdite per oltre un terzo del capitale sociale e va quindi ricostituito per tornare dentro i parametri fissati dalla concessione. Le alternative in campo – ha aggiunto Demontis – sono due: la ricapitalizzazione oggetto del provvedimento in esame o la messa in liquidazione, ipotesi che comporterebbe la revoca della concessione ed aprirebbe la strada ad una gara internazionale sulla gestione globale dello scalo al termine di una prevedibile gestione commissariale nelle more dell’espletamento delle procedure di gara». «La ricapitalizzazione cui stiamo procedendo – ha detto ancora il consigliere del Pd – richiede un piano industriale in grado di indicare le prospettive di ripresa della società, resta piuttosto da chiarire la legittimità di una ricapitalizzazione inquadrata nel ritorno alla redditività della società per effetto di capitale pubblico perché, se la risposta fosse positiva, si potrebbe riflettere su gara di contenuto diverso ad esempio sulla base di una aggiudicazione finalizzata a premiare il progetto migliore, fermo restando che anche nella fase attuale non siamo di fronte ad una svendita ed il mercato farà il prezzo».
Quanto alla mancata trasparenza che avrebbe accompagnato il piano industriale, Demontis ha ricordato che «in realtà si tratta di un mezzo teorico per la ricapitalizzazione e in caso di aggiudicazione gara sarà poi vincitore a predisporre una propria pianificazione; molto più opportuno, invece, riflettere sul peso del 28% delle azioni che resterà alla Regione».
Per la minoranza il relatore Giovanni Satta (Misto) ha affermato che «la commissione si è limitata ad una presa d’atto della ricapitalizzazione resa obbligata dal codice civile, per cui molte polemiche di questi giorni andavano casomai fatte prima, piuttosto servono alcuni chiarimenti su andamento gara che ha avuto un iter molto complesso e per molti aspetti discutibile, in un contesto di continui rumors sui nomi delle società possibili vincitrici della gara, cosa di dubbia legittimità che fra l’altro va contro la regola della par condicio dei partecipanti». «Come opposizione – ha concluso – ci siamo astenuti sia per quanto detto in precedenza sia perché la copertura finanziaria del provvedimento proviene dalla continuità territoriale con grave danno per i sardi, scelta che non condividiamo».
Al termine delle relazioni di maggioranza e opposizione, il presidente Ganau ha aperto la discussione generale dando la parola al consigliere di Forza Italia Marco Tedde.
L’esponente azzurro, in apertura del suo intervento, ha voluto ricordare lo sforzo finanziario affrontato dalla Regione per garantire la gestione e il funzionamento dello scalo di Alghero. «Tra investimenti e ricapitalizzazioni, la Regione ha speso circa 90 milioni di euro. Oggi discutiamo della privatizzazione della società di gestione e non possiamo farlo senza conoscere nei dettagli i termini della questione. Lo scorso 2 agosto abbiamo respinto la richiesta di portare il provvedimento in aula con procedura d’urgenza, oggi ribadiamo il concetto: non si può discutere al buio senza conoscere i documenti. La Regione ha rifiutato di trasmetterci gli atti sul Piano industriale per l’aeroporto di Alghero, un rifiuto che lede le prerogative dei consiglieri».
Marco Tedde ha poi contestato il principio del “pari passu” richiamato nel Dl della Giunta secondo il quale la ricapitalizzazione della società di gestione deve essere contestuale alla privatizzazione. «Si richiama la normativa nazionale e i pronunciamenti della magistratura contabile – ha detto Tedde – ma il principio “pari passu” non si applica a questa fattispecie. La legge di stabilità impedisce il soccorso finanziario alle imprese decotte. E’ invece possibile intervenire, come dice la Corte dei Conti, quando esiste un programma di sviluppo, il salvataggio è consentito quando ci sono prospettive a prescindere dalla privatizzazione». A questo proposito, il consigliere di Forza Italia ha ricordato che esiste un piano industriale presentato dalla Sogeaal che prevede perdite di 2,5 milioni di euro nel prossimo biennio e utili per 19 milioni di euro per gli anni successivi. «Questa è la condizione per il salvataggio – ha sottolineato Tedde – il bando inoltre presenta un altro problema: quando si costituiscono società pubblico-private con prevalenza di capitale privato è indispensabile l’evidenza pubblica. In questo caso il progetto dell’offerente è relegato in un cantuccio, si conoscerà solo dopo. Con un euro in più l’offerente potrà gestire le sorti di un intero territorio».
Secondo Tedde, infine, non c’è nessuna garanzia che la Regione concorderà in futuro gli indirizzi sulla gestione dello scalo algherese: «In una Regione dove non esiste un piano dei Trasporti il privato diventerà, inevitabilmente, il dominus».
Il consigliere del Psd’Az Marcello Orrù ha fornito i dati sul traffico aereo nell’Aeroporto di Fertilia: «C’è stato un calo del 19% nei primi mesi 2016 – ha detto Orrù – le ripercussioni sul territorio sono gravissime, si sono persi circa 80 milioni di euro. Tutto questo nonostante le sollecitazioni arrivate alla Giunta per scongiurare l’abbandono di Ryanair. L’assessore Deiana ha voluto proseguire la lotta contro i mulini a vento».
Secondo Orrù, la decisione della compagnia irlandese di rinunciare ai collegamenti con Alghero ha creato un forte disagio a tutti i sardi che si muovono per motivi di lavoro, di studio o per cure mediche. «Non siete stati in grado nemmeno di ascoltare i consigli dei vostri compagni di partito come Soru. Si è preferita la logica del non fare».
Sulla privatizzazione della Sogeaal, Orrù ha detto di non essere contrario: «Ciò che non mi convince è la fretta della Giunta. Servono garanzie di chiarezza e trasparenza. Prima di procedere alla privatizzazione occorre garantire il rientro di Ryanair e predisporre un Piano regionale dei Trasporti».
Peppino Pinna (Udc) si è detto d’accordo con la decisione di procedere alla privatizzazione dell’aeroporto di Alghero. «E’ un progetto di cui si discute da anni, la vicenda Ryanair e l’attesa per la decisione di Bruxelles ha condizionato l’operazione – ha rimarcato Pinna – la privatizzazione è un passaggio obbligato, ciò che contesto è che la copertura finanziaria venga garantita con i fondi della C2. In questo modo sarà definitivamente affossata la continuità territoriale verso gli scali minori».
Anche per Paolo Truzzu (FdI) il Disegno di legge della Giunta non può essere discusso senza avere a disposizione tutte le informazioni del caso. «Le società hanno il dovere di presentare il piano industriale. Perché il Consiglio non può conoscere quello sull’aeroporto di Alghero? Ci chiedete di decidere su un Piano che non conosciamo. Il problema non è discutere sé si debba o non si debba fare la privatizzazione ma farlo in modo consapevole».
Paolo Truzzu ha stigmatizzato la mancanza di trasparenza nell’operazione: «Non conosciamo il piano industriale, né la decisione della Commissione Europea sui finanziamenti alle low cost – ha detto l’esponente di FdI – all’Europa non interessa se la gestione sia pubblica o privata ma che sia conveniente e possa generare utili. Ecco perché è difficile dare un voto positivo a questo provvedimento».
Truzzu infine ha rimarcato la differenza di atteggiamento assunto dalla maggioranza sul caso Igea: «Perché non è stata privatizzata? Perché Alghero sì e Igea no? Dov’è la differenza? C’è troppa segretezza – ha concluso il consigliere di minoranza – non siamo disponibili a votare questo provvedimento».
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere del Psd’Az Christian Solinas: «C’è modo e modo di fare le privatizzazioni – ha detto Solinas – questa viene fatta al buio. Si stabilisce per legge quale sia il valore di acquisizione (circa 9 milioni da parte dei privati). Il numero è l’esito di una valutazione più ampia, il Consiglio ha bisogno di una riflessione di senso compiuto per fare le migliori valutazioni».
Il consigliere sardista ha poi avanzato una proposta alternativa: «Perché non ragionare tutti insieme su soluzioni diverse come l’affitto dell’azienda. Se un privato può acquistare per circa 9 milioni, un affitto lo si potrebbe fare con un canone di 1,2 milioni. La proprietà sarebbe pubblica e il capitale privato».
Christian Solinas, infine, pur riconoscendo la necessità di trovare una soluzione in tempi rapidi ha auspicato una decisione ponderata: «Non siamo oggi nelle condizioni di fare una valutazione compiuta e prendere decisioni su un pezzo importante del patrimonio della Regione che ha rilevanza strategica per lo sviluppo del Nord Ovest. La soluzione – ha concluso l’esponente del Psd’Az – non può essere liberarsi di alcuni settori, meglio mantenerli in mano pubblica rendendoli più efficienti».
Il consigliere di Forza Italia, Ignazio Locci, ha ricordato la recente richiesta di documenti negata ai consiglieri regionali ed ha parlato di una “privatizzazione al buio” rivolgendosi al presidente del Consiglio perché le richieste di informazioni da parte dei consiglieri siano considerata funzionali allo svolgimento del loro ufficio politico e non già una pratica di semplice accesso agli atti.
A giudizio di Ignazio Locci i dubbi della minoranza sulla ricapitalizzazione e sulla privatizzazione della Sogeaal non sono stati chiariti neppure dall’intervento del relatore della maggioranza ed ha insistito sul fatto che restano in campo “aspetti tutti politici”: la volontà della Regione di mantenere il controllo della società di gestione dell’aeroporto di Alghero, la valenza strategica dello scalo e più in generale dalla volontà di “avere voce in capitolo con i cosiddetti signori del cielo”.
«Ci dispiace – ha affermato il consigliere di Forza Italia – che non esistano più i comunisti di una volta, perché di certo avrebbero difeso le quote di partecipazione pubblica nella società di gestione dell’aeroporto del Nord Ovest ed in ogni caso permangono tutte le nostre perplessità sul provvedimento e sulle modalità di coinvolgimento delle amministrazioni locali nei futuri assetti societari della Sogeaal».
Il presidente della IV^ commissione, Antonio Solinas (Pd), ha ricordato la strategicità dello scalo algherese ma ha evidenziato lo storico sbilancio nei conti societari che ha causato cinque interventi di ricapitalizzazione da parte della Regione («nella scorsa legislatura ben 20 milioni di euro»). «Serve, dunque, intervenire – ha proseguito il consigliere della maggioranza – e con questa legge vogliamo ripianare le perdite e procedere di pari passo con la privatizzazione della Sogeaal».
Antonio Solinas ha replicato alle critiche relative alla poca chiarezza ed ha affermato che il «vero piano industriale sarà redatto dai soci privati che deterranno la maggioranza azionaria delle quote».
In riferimento al 28% di quote che dovrebbero essere riservate alla Regione, l’esponente del Pd ha mostrato favore per la partecipazione delle alle amministrazioni locali interessate. «O procediamo con la privatizzazione – ha concluso Antonio Solinas – oppure non facciamo gli interessi della Sardegna e le critiche per l’impiego di parte delle risorse destinate alla cosiddetta Ct2 sono strumentali».
Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha lamentato il perdurare di dubbi ed una generale scarsa chiarezza «non solo sul caso di Alghero ma su tutto ciò che attiene la politica dei trasporti nell’Isola» L’esponente della minoranza ha parlato di una “Sardegna isolata” ed ha lamentato forti penalizzazione per l’economia ed in particolare per il comparto turistico.
Il consigliere dei Riformatori sardi ha quindi insistito sulle cinque ricapitalizzazioni che hanno registrato l’intervento della Regione («trenta milioni nelle ultime due legislature») per affermare con nettezza che serve ricercare le responsabilità da parte di chi ha amministrato nel corso degli anni la società di gestione dello scalo algherese («possibile che nessuno risponda per questi buchi?»).
L’onorevole Attilio Dedoni ha concluso dichiarando il favore dei Riformatori per la privatizzazione della Sogeaal ma ha affermato: «Non andiamo avanti con la benda negli occhi senza sapere che cosa c’è dietro il caso Alghero».
Dedoni ha quindi ricordato le sue recenti affermazioni in Aula riguardo le indiscrezioni per l’interesse della società F2i (nel cda siede il presidente della Fondazione Sardegna, Antonello Cabras) ed ha aggiunto: «Mi risulta che già pensino a vendere quote ad altri operatori».
In conclusione del suo intervento l’esponete della minoranza ha ricordato l’esperienza della Regione corsa, dove i 4 scali in mano pubblica sono tutti operativi e producono utili.
Il consigliere del gruppo Misto Fabrizio Anedda ha premesso che sul provvedimento in discussione «non pesa nessuna questione ideologica ma anzi una forte attenzione alla gestione degli asset pubblici della Regione e, sotto questo profilo, va comparata la situazione di Alghero con quella degli altri due scali sardi». «Alghero – ha aggiunto Anedda – ha creato passivi per 40 milioni mentre gli altri due scali sono attivi, la compagine azionaria è prevalentemente privata a Cagliari ed Olbia mentre ad Alghero è totalmente pubblica, emergono poi gravi squilibri fra volumi di traffico e numero dei dipendenti, introiti generali e ricavi non aviation, numeri inequivocabili che fanno emergere incapacità gestionali evidenti». La scelta della privatizzazione, a giudizio di Anedda, «è quindi obbligata per evitare la messa in liquidazione fermo restando che poi i privati dovranno mettere mano profondamente alla gestione; è un peccato piuttosto che non ci si stata una cordata di imprenditori sardi che pure lamentano problemi a carenze, ed occorre chiedersi se la privatizzazione è un affare perché gli imprenditori sardi non si presentano, forse perché vogliono fare profitti senza affrontare il rischio di impresa».
Il consigliere Emilio Usula (Rossomori) ha sottolineato che «siamo pressati da tempo su una vicenda che affonda le sue radici nel passato, ma non va dimenticato che la mobilitazione forte di territori ed amministratori locali ha permesso di ottenere dal governo il ritiro delle tasse aeroportuali pur essendoci ancora molto da fare perchè non tutto è risolto». A nostro giudizio non c’è chiarezza, ha lamentato Usula, «su Alghero come hub di Ryanair, sull’apertura a nuovi vettori, sul piano industriale, sul ruolo Alghero nel panorama aeroportuale sardo, mancano linee guida che portino ad un nuovo ed efficiente sistema regionale ed un piano dei trasporti all’altezza dei tempi, delle attese degli operatori economici e di tutti i sardi». «La società di gestione dell’aeroporto di Alghero – ha aggiunto ancora il consigliere – è in crisi gravissima e la ricapitalizzazione è d’obbligo, restano però dubbi sul futuro e sullo spazio della Regione e dei Comuni, che potrebbe essere marginale rispetto ad una esigenza di controllo pubblico che per noi è essenziale come la salvaguardia dei posti di lavoro; il rilancio dello scalo, insomma, deve avvenire in un quadro di regole chiare, condivise e sostenibili con una regia regionale compatibile con la presenza del privato; sotto questo profilo diciamo no ad ingerenze di soggetti con obiettivi non chiari e chiediamo che le scelte siano al servizio del territorio e dei cittadini, perché di questo saremo tutti chiamati a rispondere».
Il consigliere Luigi Lotto (Pd), intervenendo in qualità di capogruppo, ha messo l’accento sul fatto che «l’aeroporto di Alghero negli ultimi 15 anni ha fatto importanti investimenti per migliorare la sua efficienza complessiva e creare il contesto migliore per accrescere i suoi introiti ed individuare nuove opportunità per non ripetere gli errori del passato che sono riconducibili a tutta la politica, però ora dobbiamo essere conseguenti». «E’vero – ha sostenuto – che la società poteva essere amministrata meglio e che la Regione più attenta, ma adesso dobbiamo agire perché oggi non ci sono le condizioni per risanare una società a controllo pubblico come la Sogeaal, oggi c’è un piano industriale ma se non privatizziamo non ci sarà più, per cui dobbiamo puntare a sviluppare una prospettiva nuova con un cambio di rotta che veda i privati coinvolti ma la Regione fortemente interessata; in questo senso va apprezzata l’apertura della Regione ad un ruolo degli Enti locali non nella gestione ma nel controllo della stessa, perché l’aeroporto è una infrastruttura fondamentale per il territorio».
Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha espresso soddisfazione «per la conversione della sinistra alle politiche liberali ed ai processi di privatizzazione perfino col comunista doc come il collega Fabrizio Anedda, segno che la storia va avanti e ci dà ragione, però va ricordato che anche i più accessi liberali e liberisti distinguono fra privatizzazione e privatizzazione e questa che viene proposta è al buio ed appare orientata ad altri scopi e ad altri interessi che non sono quelli del territorio, mentre secondo noi si può fare con gara seria ad evidenza pubblica e non tracciando l’identikit dell’aggiudicatario». «Perché – ha protestato Pittalis – bisogna uscire dalla contraddizione: se si sostiene che la gestione pubblica genera perdite allora bisogna privatizzare anche la sanità mentre il problema è andare alla radice delle perdite; su questa vicenda e sulla politica dei trasporti in generale, dal treno veloce a Tirrenia, dalla Ryanair alla convenzione generosa con Alitalia fatta con risorse dei sardi e contro la legge, non faremo sconti rispetto ad un modo di agire che colloca l’assessore al di fuori non solo della società sarda ma della stessa maggioranza e della Giunta». «Su Alghero – ha precisato il capogruppo di Forza Italia – invitiamo la maggioranza alla prudenza, ad accogliere l’invito dello stesso relatore di maggioranza di separare le questioni della ricapitalizzazione da quelle della privatizzazione, a considerare le cose dette ieri dallo stesso Soru con buon senso rispetto ad un progetto che, oltre che contraddittorio appare sospetto, carico di nubi e di ombre».
Chiusa la discussione generale, a nome della Giunta è intervenuto l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, che ha voluto in apertura «rispondere ai quesiti e dissipare incertezze perché le cose sono molto chiare, senza interessi nascosti e senza andare contro la legge; la Sogeaal ha una concessione di 40 anni fino al 20147, ed è quindi un asset importante per Regione, è stata ricapitalizzata con copertura delle perdite per 5 volte dal 2003 con oltre 20 milioni di euro e deve avere almeno 7 milioni di capitale mentre, nel 2014, ne aveva appena 2 pari al 28% delle azioni, situazione per cui il codice civile impone la ricostituzione della quota minima del capitale sociale o il suo abbattimento che però non è possibile a pena della decadenza della concessione». Di qui, ha proseguito, «la delibera di ricapitalizzazione parziale che sottopone al mercato il resto delle quote, secondo un procedimento vagliato ed avallato da tutti i soggetti interessati: Regione, Enac e Ministero dei Trasporti». Secondo Deiana, inoltre, «è vero che il processo si sarebbe potuto svolgere in tempi molto rapidi ma bisogna ricordare che, nel maggio 2015, nessuno ha presentato offerte perché pendeva la procedura di infrazione che avrebbe vanificato l’investimento, pericolo poi scongiurato solo recentemente per effetto della recente pronuncia dell’Unione europea». «Ora – ha concluso – si aprono nuove prospettive, con diversi soggetti che hanno già manifestato interesse ed altri che si potranno aggiungere nel quadro del il procedimento gestito da Sogeaal».
Dopo la replica dell’assessore Deiana il Consiglio è passato alla fase delle dichiarazioni di voto sul passaggio agli articoli.
Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde si è detto «costernato» dalle dichiarazioni dell’assessore Deiana «che nulla tolgono od aggiungono ai dati di fatto che abbiamo sottoposto all’Aula, non ci sono state politiche di sostegno al low cost, ed invece abbiamo assistito all’addizionale sui diritti aeroportuali ed al disimpegno dalla continuità territoriale, un disegno complessivo per marginalizzare e deprezzare l’aeroporto di Alghero». Tedde ha concluso contestando con forza l’applicazione obbligatori del principio del pari passo (cioè la contestualità di ricapitalizzazione e privatizzazione) citando a sostengo una recente sentenza della corte dei conti della Puglia secondo la quale «sono consentiti gli interventi di salvataggio in presenza di un piano industriale che preveda, nel medio e lungo periodo, il ritorno all’economicità delle società di gestione».
Ha quindi preso la parola il consigliere di Forza Italia Giancarlo Carta che, rivolto ai banchi della maggioranza, ha contestato l’atteggiamento tenuto in Aula dalla sinistra: «Nessuno di voi sembra avere dubbi né mostra preoccupazione riguardo ai lavoratori della Sogeaal – ha detto Carta – da quello che trapela sembrerebbero esserci degli esuberi. Il Nord Sardegna non può permettersi di perdere nemmeno un posto di lavoro. La preoccupazione dovrebbe essere di tutti, ma voi della maggioranza siete proni a una decisione che arriva da altri tavoli. Una sinistra che si rispetti dovrebbe preoccuparsi della sorte dei lavoratori».
Subito dopo il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato.
Si è poi aperta la discussione sull’articolo 1 “Interventi sul capitale della SOGEAAL Spa” e sull’emendamento soppressivo parziale presentato dal consigliere di Forza Italia Marco Tedde.
Non essendoci iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione l’emendamento sul quale il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto il voto segreto. L’emendamento è stato respinto con 27 no e 19 sì.
Successivamente l’Aula ha approvato, a scrutinio palese, l’articolo 1.
Via libera, in rapida successione, anche agli articoli 2 “Norma finanziaria” e 3 “Entrata in vigore”.
Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo finale della legge. Prima di procedere alle operazioni di voto, il consigliere Pietro Pittalis, a nome del gruppo di Forza Italia, ha comunicato la decisione di abbandonare l’Aula: «Non ci prestiamo a un pasticcio evidente che la legge determina – ha detto Pittalis – non vogliamo avere nemmeno la responsabilità di un no, perché non vogliamo essere in nessun modo corresponsabili sugli effetti negativi che la legge determinerà per il territorio e per i lavoratori».
Questo l’esito del voto: presenti 29, votanti 28, voti a favore 26, contrari 2.
La conferenza dei capigruppo, riunita al termine della seduta, ha deciso che il Consiglio si riunirà martedì 13 settembre, alle 10,30. All’ordine del giorno il testo unificato “Norme generali in materia di edilizia sociale e riforma dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa”. Da lunedì riprenderà il lavoro delle commissioni consiliari.