24 November, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale 3

Le commissioni consiliari regionali riprenderanno il lavoro da martedì mattina. La Prima (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Francesco Agus (Sel), si riunirà domani,  22 luglio,  alle 17.00. All’ordine del giorno l’esame del disegno di legge 72 (Misure urgenti in materia di organizzazione della Regione), del progetto di legge 29 (Modifiche urgenti alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 per la razionalizzazione dell’organizzazione amministrativa della Regione e la riduzione dei costi delta politica) e la programmazione lavori. I lavori proseguiranno mercoledì mattina.

La Seconda commissione (Lavoro, cultura e formazione professionale), presieduta da Gavino Manca (Pd), è stata convocata mercoledì, 23 luglio, alle 11.00. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore del Lavoro sulla situazione dei lavoratori della formazione professionale, socialmente utili e del personale Csl/Cesil.

Sempre mercoledì, 23 luglio, si riunirà, alle 11.00, anche la Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità), presieduta da Antonio Solinas (Pd). All’ordine del giorno esame delle problematiche sulla convenzione Stato-CIN (ex Tirrenia).

La Sesta commissione (Sanità e politiche sociali), presieduta da Raimondo Perra (Sv-Psi), si riunirà domani, 22 luglio, alle 11.00. All’ordine del giorno:  esame della proposta di legge 71 (Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale) con l’audizioni dei sindacati e dell’assessore della Sanità. I lavori proseguiranno nel pomeriggio, alle 17, con l’audizione della Federazione regionale dell’ordine dei medici (FROMS). Se necessario la commissione si riunirà anche mercoledì mattina.

Stazione ferroviaria di CagliariMassimo Deiana 5 copia

E’ arrivato oggi in #Sardegna il primo degli otto treni superveloci acquistati dalla Regione per collegare il Nord al Sud dell’Isola. Lo ha annunciato l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, al termine della sua audizione in 4ª commissione, nel corso della quale ha parlato della convenzione con #Tirrenia.

«La Regione sarda porterà avanti tutte le azioni politiche e legali contro la convenzione firmata nel 2012 dallo Stato e dalla Compagnia Italiana di Navigazione sui trasporti marittimi. Allo stesso tempo occorrerà adoperarsi per ottenere un miglioramento dei servizi e garantire il diritto alla mobilità dei sardi», ha detto Massimo Deiana.

Al parlamentino, presieduto da Antonio Solinas, l’assessore Deiana ha illustrato i passaggi che hanno portato allo scontro Stato-Regione ed al successivo pronunciamento della #Corte Costituzionale che ha riconosciuto alla Sardegna il diritto di esprimere un parere vincolante, attraverso specifiche intese, sulla convenzione per il trasporto marittimo.

«Oggi abbiamo due strade – ha detto Deiana -: opporci ad una modifica della convenzione e ottenere dalla CIN il rispetto rigido di tutte le prescrizioni o provare a negoziare migliori condizioni per i sardi.»

Il bilancio della Cin segna un pesante buco di bilancio di 28 milioni di euro per il 2013. Una situazione finanziaria che la #Compagnia Italiana di Navigazione pensa di risanare attraverso l’aumento delle tariffe e il taglio, o la riduzione, di alcuni servizi. L’altra via è rappresentata da un incremento dei finanziamenti statali, attualmente fermi a 72 milioni di euro all’anno. Deiana, dopo aver ribadito il giudizio fortemente negativo sulla convenzione firmata da Stato e Tirrenia («convenzione da riscrivere di sana pianta»), ha manifestato alla Commissione l’esigenza di trovare una via d’uscita che consenta ai sardi di viaggiare meglio e a prezzi più bassi. «Il rischio – ha detto Deiana – è che tenendo in piedi l’attuale regime la compagnia marittima alzi ancora i prezzi, soprattutto nel settore merci, con un ulteriore aggravio dei costi di trasporto da e per la Sardegna».

La Giunta regionale sarebbe orientata, dimque, a negoziare, a determinate e precise condizioni, un accordo con la Cin. La Compagnia Italiana di Navigazione propone una riduzione delle corse sulla Cagliari-Civitavecchia nel periodo ottobre-aprile con un collegamento tri-settimanale, operazione che consentirebbe un risparmio di circa 7 milioni di euro. In cambio verrebbero applicate tariffe scontate del 50% ai residenti e tenuto invariato l’attuale sconto sulle merci.

La proposta è al momento insufficiente. La Regione chiede di più:

a) tariffe scontate per i residenti anche nelle tratte escluse dalla convenzione;

b) estensione delle agevolazioni anche ai “nativi”;

c) corse straordinarie in casi particolari (trasferte per eventi sportivi, religiosi o culturali, manifestazioni sindacali etc.);

d) obbligo ad assumere personale sardo. Altra condizione, il trasferimento della sede legale della Cin in Sardegna, passaggio che assicurerebbe all’Isola un gettito fiscale di circa 27 milioni di euro all’anno.

«Un eventuale accordo – ha chiarito Deiana – avrebbe però la durata di una sola stagione. Una sorta di sperimentazione provvisoria per capire se, da un’eventuale ristrutturazione dei servizi, possano arrivare vantaggi concreti per i sardi».

Sulla questione sono intervenuti tutti i commissari di maggioranza ed opposizione. Da tutti sono arrivati giudizi negativi alla convenzione del 2012 firmata dallo Stato con la CIN e richieste di chiarimenti sul confronto in atto con il ministero dei Trasporti.

Deiana ha ribadito la posizione della Regione decisa a far rispettare la sentenza della Corte costituzionale e a denunciare l’inadeguatezza dell’attuale sistema che regola i trasporti marittimi. «Serve però un passo in avanti. Una modifica temporanea e sperimentale della convenzione potrebbe portare benefici tangibili a tutti i sardi».

Il presidente della commissione, Antonio Solinas, dopo aver espresso una forte critica sul percorso che portò nel 2012 alla firma della convenzione Stato-CIN, ha auspicato un’azione forte della Giunta per garantire servizi migliori ai sardi e soprattutto prezzi accessibili per i viaggi in nave. E’ stato positivo il giudizio dell’intera commissione sulla richiesta di trasferimento della sede legale della Compagnia di navigazione in Sardegna e sulla proposta di estendere le tariffe agevolate anche agli emigrati.

«L’organismo consiliare – ha annunciato Solinas – si riunirà la prossima settimana per votare una risoluzione da sottoporre all’esame dell’Aula».

Consiglio regionale 2 copia

Il presidente della commissione Urbanistica del Consiglio regionale, Antonio Solinas, interviene nella polemica in atto tra maggioranza ed opposizione in materia urbanistica.

«Entro l’anno daremo alla Regione le nuove norme urbanistiche: meno burocrazia e più garanzie per l’ambiente e i cittadini. Punto. Il resto sono fumisterie da finti riformisti per nascondere la realtà – afferma Antonio Solinas, in risposta alle dichiarazioni del capogruppo dei Riformatori sardi, Michele Cossa –. Se si vuole parlare di crisi dell’edilizia siamo pronti a farlo, purché lo si faccia seriamente. Le 50.000 nuove abitazioni invendute solo nell’area urbana di Cagliari o le migliaia in prossimità delle aree costiere sono un segno della crisi dell’edilizia o della crisi economica? Il blocco dei Puc in Regione in questi 5 anni era un aiuto alla ripresa dell’edilizia o altro?»

«La realtà è davanti agli occhi di tutti – aggiunge Solinas – il centrodestra voleva la paralisi totale del sistema attraverso il blocco dei Puc per poter stravolgere il piano paesaggistico. Per confermare questa verità sono sufficienti i numeri: durante il periodo del centrodestra la Regione ha consentito l’approvazione dei piani urbanistici di 7 comuni su oltre 170 richieste, in solo 4 mesi la nuova Giunta ha dato il via libera già ad 8 piani, tra cui quello di una città come Sassari ed entro fine anno saranno almeno una settantina.»

«Tutto questo è avvenuto con le regole vigenti semplicemente cambiando la volontà politica che nel nostro caso é quello di dare certezze ai comuni, ai cittadini e alle imprese, nel caso del centrodestra era quello di paralizzare i Puc in Regione per creare le condizioni di uno stravolgimento del PPR. Ora, come detto – conclude il presidente della commissione Urbanistica del Consiglio regionale – ci dedicheremo ad approvare le nuove regole per abbattere l’arbitrarietà della burocrazia e della politica e dare certezze ai comuni, ai cittadini e alle imprese, a ripulire la legislazione da norme intruse durante la scorsa legislatura, su cui anche il centrosinistra ha delle responsabilità e a completare il piano paesaggistico che resta un valore inestimabile.»

Consiglio regionale 1 copia

«Pensavamo che la solenne bocciatura degli elettori avesse fatto capire a Ugo Cappellacci e Pietro Pittalis che i sardi non si fanno prendere in giro da provvedimenti elettorali e palesemente illegittimi. Dobbiamo ricrederci, il loro perseverare non conosce limiti.»

Lo ha detto Antonio Solinas, presidente della #Commissione Urbanistica del Consiglio regionale, esponente del PD,  in risposta alle dichiarazioni rese dai due esponenti di Forza Italia in merito al #PPR.

«Un Piano che battuto tutti i record di ricorsi, che ha aperto un inutile fronte con il governo nazionale e con il Ministero. In una parola sola un pasticcio, fatto con il solo scopo di cercare un colpo di coda elettorale dopo cinque anni di governo del nulla. Cappellacci e Pittalis lo sapevano e lo sanno bene: quel PPR si poteva concludere solo con la cancellazione, salvando il salvabile e ripartendo quasi da zero. Non ci saranno tentennamenti ma soprattutto si lavora già ad uno sviluppo delle Sardegna che tenga conto degli interessi generali ma anche della tutela dell’ambiente e del territorio. Ci saranno regole certe e condivise, rispettando il ruolo degli enti locali ma anche le procedure e le norme vigenti. Siamo convinti – prosegue Solinas – che entro l’anno potrà arrivare in aula una proposta in grado di rispondere con efficacia e con coerenza alle esigenze della nostra isola. Il resto sono solo chiacchiere da parte di chi per quattro anni non è stato in grado di fare qualcosa di buono per la Sardegna e che nell’ultimo anno ha confusamente cercato di mischiare le carte. Per fortuna i sardi lo hanno capito ed hanno deciso di affidarsi alla serietà dell’attuale maggioranza che in questi pochi mesi ha saputo già ricambiare la fiducia, lavorando anche per correggere gli errori e bloccare i ritardi causati dalla #Giunta Cappellacci. Lo dimostrano, giusto per fare un esempio proprio in campo urbanistico, i dieci PUC adeguati in soli 4 mesi dalla giunta Pigliaru contro gli otto in cinque anni adeguati dall’esecutivo di centro destra.»

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Le commissioni consiliari regionali torneranno al lavoro domani pomeriggio. La Prima (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Francesco Agus (Sel), si riunirà martedì, 15 luglio, alle 15.30. All’ordine del giorno: Riforma del Titolo V, parte seconda della Costituzione.

Giovedì, 17 luglio, si riunirà, alle 10.00, la Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità), presieduta da Antonio Solinas (Pd). All’ordine del giorno l’audizione  dell’assessore regionale dei Trasporti sulla Convenzione Tirrenia. I lavori proseguiranno nel pomeriggio, alle 16, con l’audizione dei comuni compresi nel parco di Tepilora sul Testo parchi, alle 17,30 saranno sentite le associazioni ambientaliste.

La Quinta commissione (Attività produttive), presieduta da Luigi Lotto (Pd), si riunirà giovedì, 17 luglio, alle 10.00. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore dell’Agricoltura sullo stato di attuazione del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 e sulla programmazione 2014-2020. A seguire la commissione sentirà in audizione le associazioni venatorie sulla biodiversità e sulla legge regionale n. 23 del 1998.

La Sesta commissione (Sanità e politiche sociali), presieduta da Raimondo Perra (Psi), si riunirà martedì, 15 luglio, alle 15,30. All’ordine del giorno:  Parere n. 8 su L.R. n. 17 del 17 maggio 1999. Modifiche ed integrazioni alla deliberazione della Giunta regionale n. 12/14 del 5 marzo 2013. Proroga dei termini di scadenza per il rinnovo e/o iscrizione all’Albo regionale delle associazioni e società sportive. La commissione proseguirà i suoi lavori con l’esame della proposta di legge 71 “Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale”. In caso di necessità i lavori proseguiranno anche nei giorni successivi. Per venerdì, 18 luglio, alle 10.30, è prevista anche l’audizione del dottor Lucio Rispo della QFE sulla realizzazione dell’ospedale e polo di ricerca San Raffaele nell’area territoriale della Gallura.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

«Rispettiamo i tempi e gli impegni per esitare, entro la fine del mese di luglio, il testo di legge per la tutela delle aree protette regionali, con l’istituzione dei due nuovi parchi “Tepilora” e “Gutturu Mannu”». E’ quanto dichiarato dal presidente della commissione Ambiente, Antonio Solinas (Pd), a conclusione delle audizioni degli amministratori dei Comuni interessati dall’istituzione del parco “Gutturu Mannu” (Pula, Villa San Pietro, Siliqua, Domus De Maria, Uta, Assemini, Santadi, Capoterra, Sarroch e Teulada).

Antonio Solinas ha illustrato il testo di legge elaborato dalla commissione che sottopone all’approvazione dell’Assemblea sarda la modifica della legge regionale 31/89 (“Norme per l’istituzione e la gestione dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare rilevanza naturalistica ed ambientale”) e la contestuale istituzione dei due nuovi parchi regionali (Tepilora e Gutturu Mannu).

L’iniziativa assunta dal parlamentino dell’Ambiente segue la valutazione dei due disegni di legge approvati in Giunta (Dl, 38 Istituzione del Parco naturale regionale di Gutturu Mannu e il Dl 39 “Istituzione del Parco naturale regionale di Tepilora”) che presentano alcune incongruenze che contrastano con le previsioni della legge 31\89.

«La scelta – ha affermato il consigliere Salvatore Demontis (Pd) – era tra la modifica della 31 o riportare a coerenza normativa i due disegni di legge varati dalla Giunta per l’istituzione dei due nuovi parchi regionali». La commissione ha optato per la rivisitazione della legge 31, a venticinque anni dalla sua approvazione, con l’inserimento delle norme per realizzare il parco di Tepilora e Gutturu Mannu.

Gli amministratori intervenuti in commissione (Pierandrea Brenau – Santadi; Tore Mattana – Sarroch; Marina Madeddu – Villa San Pietro; Andrea Busia – Siliqua; Daniele Serra, Teulada) hanno sottolineato l’urgenza di procedere con la realizzazione del parco del “Gutturu Mannu”, dopo oltre venti anni di attese e dopo che nei territori si è registrata, ormai da tempo,  una condivisione pressoché unanime per il parco naturale. «La programmazione dei nostri Comuni – ha affermato il vice sindaco di Villa San Pietro, Marina Madeddu – contempla già la realizzazione del parco e le nostre comunità hanno investito tanto sul nostro parco naturale che nasce dalle volontà delle popolazioni».

Il presidente della commissione, Antonio Solinas, ha confermato il rispetto dei tempi e degli impegni assunti e fissato per il prossimo 15 luglio, il termine entro il quale i Comuni del parco possono far pervenire alla 4ª commissione osservazioni e proposte alla proposta di legge consiliare.

Entro il mese in corso la proposta di legge sarà esitata dalla commissione Ambiente per l’iscrizione all’ordine del giorno dei lavori dell’Aula, previo parere delle commissioni Autonomia e Programmazione e del Consiglio delle autonomie locali. Il testo di legge che modifica la legge 31\89 e che istituisce il parco Tepilora e quello di Gutturu Mannu dovrebbe approdare in Consiglio per l’approvazione entro il prossimo settembre.

Gianfranco Ganau 1 copia

Accelerare il trasferimento dei fondi raccolti con le donazioni private, attivazione di tavoli territoriali fra Regione ed amministrazioni locali per il monitoraggio della situazione, ruolo incisivo del coordinamento regionale della Protezione civile, impegno per l’approvazione in tempi rapidi da parte del Consiglio regionale di una legge “ad hoc” che riprenda le esperienze migliori della normativa precedente (con riferimento all’alluvione di Capoterra), eliminandone le criticità emerse in fase applicativa. Questi i risultati principali dell’incontro fra il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau ed i rappresentanti del Coordinamento dei comitati spontanei delle comunità colpite da calamità naturali.

Il coordinamento ha consegnato fra l’altro al presidente del Consiglio un documento (già inviato al presidente della Regione Francesco Pigliaru) che riassume le principali richieste delle comunità ed un Cd con le immagini più significative di alcuni momenti della tragedia che, con intensità e tempi diversi, ha colpito 82 comuni dell’Isola.

Nel documento, oltre alle critiche contro i gravi ritardi negli interventi, sono contenute numerose richieste rivolte alle istituzioni, dal superamento dei vincoli del patto di stabilità alle risorse riguardanti gli indennizzi per il patrimonio privato, dal ripristino delle più importanti infrastrutture pubbliche alla necessità di abbattere una burocrazia farraginosa ed incomprensibile.

L’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano, presente all’incontro con il nuovo responsabile del centro regionale di Protezione civile Graziano Nudda, ha esposto in una sintetica relazione le principali linee di azione del governo regionale: definizione di una procedura semplificata per assegnare alle popolazioni le risorse provenienti dalle donazioni private (6 milioni della Croce Rossa, 5 milioni della Caritas, circa 500.000 euro della banca d’Italia ai quali dovrebbero aggiungersi i fondi dei gruppi consiliari della Regione per oltre 1 milione), predisposizione di un disegno di legge che armonizzi le esperienze più positive ed efficaci della normativa regionale (alluvione di Capoterra) e nazionale (terremoto dell’Emilia Romagna), riconoscimento dello stato di emergenza nazionale ed accesso al relativo fondo della Protezione civile, accesso al fondo di solidarietà dell’Unione europea, rafforzamento dell’azione (anche col supporto dei parlamentari sardi) che il presidente della Regione sta svolgendo presso il Governo per l’allentamento del patto di stabilità.

Per quanto riguarda il Consiglio regionale, sia il presidente della commissione Governo del territorio Antonio Solinas (Pd) che i consiglieri Gianmario Tendas (Pd) ed Efisio Arbau (Sardegna Vera) hanno assicurato il massimo impegno dell’Assemblea per il sollecito esame di nuovi provvedimenti legislativi.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Domani, martedì 1 luglio, alle ore 15 e 30 la commissione regionale “Sanità”, presieduta da Raimondo Perra, sente in audizione il presidente della Regione e l’assessore della Sanità sull’approvazione preliminare delle “Disposizioni in materia di organizzazione della rete ospedaliera. Avvio procedure per l’attivazione dell’ospedale e del polo di ricerca nell’area territoriale della Gallura”.   

La commissione “Lavoro”, presieduta da Gavino Manca, è convocata alle ore 10 e 30 di mercoledì 2 luglio. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore regionale del Lavoro in materia di formazione professionale e di lavori socialmente utili. Sarà sentito anche il Corecom sull’attività svolta dal Comitato.

La commissione “Bilancio”, presieduta da Franco Sabatini, è convocata alle ore 10.00 di mercoledì 2 luglio.  All’ordine del giorno le audizioni sulla Strategia regionale per la programmazione unitaria 2014 -2020. Seguirà l’esame del documento 1/XV  “Programmazione unitaria 2014-2020. Aggiornamento e definizione della strategia regionale”. I lavori proseguiranno anche nel pomeriggio e nei giorni successivi.

La commissione “Autonomia”, presieduta da Francesco Agus, è convocata alle ore 16.00 di mercoledì 2 luglio. La seduta sarà dedicata alla Questione Riforme e alla predisposizione della documentazione per la commissione parlamentare d’inchiesta sugli attentati agli amministratori locali.

La Quarta commissione, presieduta da Antonio Solinas, è convocata giovedì 3 luglio alle ore 10.00. All’ordine del giorno l’esame del DL n. 39 “Istituzione del parco naturale regionale di Tepilora” e il DL 38 “Istituzione del parco naturale regionale di Gutturu Mannu”. I lavori proseguiranno alle 16 con l’audizione dei sindaci del parco di Gutturu Mannu.

Sempre giovedì alle ore 10 è convocata la commissione “Attività produttive”, presieduta da Luigi Lotto. All’esame dei commissari  il Dl 62 procedure a bando e a sportello 2009  per il settore dell’artigianato sardo, la Pl 67 abrogazione di leggi regionali in materia di agricoltura e il Testo unificato in materia di agricoltura e di sviluppo rurale. I lavori proseguiranno anche nel pomeriggio.

Consiglio regionale 42 copia

Il #Consiglio regionale ha approvato il Testo unificato n. 32-40/A “Disposizioni in materia di concessioni demaniali ai fini di pesca e acquacoltura”.

Il presidente, Gianfranco Ganau, ha aperto la discussione generale sul Testo unificato, licenziato all’unanimità dalla Quinta Commissione lo scorso 4 giugno, dando la parola a Luigi Lotto, presidente del parlamentino delle Attività produttive e relatore del provvedimento. Il testo mette insieme il Dl n. 40 della Giunta regionale e la proposta di legge n. 32 presentata dal gruppo del Partito Democratico.
«Con questa iniziativa – ha detto Lotto –  si punta ad uniformare la normativa regionale a quella nazionale in modo da consentire al settore ittico di operare con regole certe». Il testo introduce la proroga al 2020 delle concessioni demaniali ai fini della pesca e dell’acquacoltura già disposta a livello statale. «Questo intervento – ha proseguito il relatore – consentirà agli operatori, in questo periodo di passaggio, di poter crescere e guardare con serenità alla scadenza del 2020 e utilizzare le risorse messe a disposizione del settore».
Il testo unificato prevede, inoltre, la revoca delle procedure di evidenza pubblica già avviate e relative alle concessioni per la pesca e l’acquacoltura interessate alla proroga. Vengono escluse dalla legge le concessioni nelle acque di Olbia la cui gestione amministrativa rientra nella competenza dell’Autorità portuale. «Per la loro peculiarità – ha spiegato Lotto – queste concessioni dovranno essere trattate in modo diverso».

Ha quindi preso la parola l’ex assessore all’Agricoltura Oscar Cherchi (Forza Italia). «Questa che ci apprestiamo a votare – ha detto l’esponente azzurro – è una norma necessaria e doverosa che ci consente di uniformarci alle direttive nazionali». Nell’intervento dell’ex assessore anche una nota polemica: «La stessa norma, proposta nella scorsa legislatura con un emendamento aggiuntivo alla legge finanziaria, venne inspiegabilmente bocciata dall’opposizione». Cherchi, ribadendo la necessità di dare risposte rapide ai settori produttivi, ha annunciato il suo voto favorevole al provvedimento.

Il consigliere del gruppo “Sardegna”, Edoardo Tocco, ha ripreso il concetto espresso dal suo collega Oscar Cherchi, riguardo al fatto che il provvedimento all’esame dell’Aula segua il percorso già tracciato dalla precedente giunta nelle fasi conclusive della passata legislatura. L’esponente della opposizione è, dunque, entrato nel merito del testo di legge ed ha affermato che, pur concordando sulla necessità delle proroghe per le concessioni, serve porre attenzione alle strutture che insistono nelle aree oggetto di concessione. Edoardo Tocco ha citato gli esempi del cagliaritano e in particolare dell’area lagunare di Santa Gilla per ribadire che «serve una nuova strategia che valorizzi e intervenga sul patrimonio immobiliare che in molti casi è inadeguato e fatiscente». Il consigliere Tocco ha concluso auspicando una ricognizione del patrimonio immobiliare per valorizzarne il recupero e il riutilizzo in termini produttivi.

Il consigliere del Pd, Antonio Solinas, ha replicato all’ex assessore regionale dell’Agricoltura e Pesca, Oscar Cherchi, affermando che «nella passata legislatura la minoranza era solo la minoranza e non avrebbe potuto impedire, dunque, la discussione e l’approvazione del provvedimento per prorogare le concessioni». A giudizio dell’esponente del centrosinistra, la proposta a cui Cherchi ha fatto riferimento non ha avuto esito positivo perché «erano tante le perplessità di numerosi consiglieri dell’allora maggioranza di centrodestra». Solinas ha ribadito l’utilità del provvedimento all’esame del Consiglio e ha definito la proroga «indispensabile». Sono tante le aziende del comparto pesca, ha spiegato il presidente della Quarta commissione, che hanno le pratiche di finanziamento bloccate, proprio perché mancano le concessioni. Antonio Solinas, si è poi rivolto direttamente all’assessore dell’Agricoltura e della Pesca per richiamare l’attenzione sulle tensioni a Santa Gilla e nel compendio ittico di Cabras. «Serve la verifica della produttività – ha affermato Solinas, sottolineando che sia a Santa Gilla che a Cabras lavorano meno operatori di quanti potrebbero – per la chiusura messa in atto da parte dei concessionari all’ingresso di nuovi operatori».

Il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, ha ricordato il positivo passaggio in commissione del provvedimento all’esame dell’Aula e ha ribadito come la legge in discussione segua la linea tracciata dalla precedente giunta. Il consigliere della minoranza ha evidenziato «il percorso contiguo» delle concessioni per le attività di pesca e quelle per concessioni demaniali turistiche. In proposito l’ex assessore regionale del Turismo ha lamentato procedure troppo lunghe e complesse per il rilascio degli atti concessori e ha auspicato una semplificazione attraverso atti amministrativi, rilasciati dal competente assessorato.

Il consigliere Marco Tedde (FI) ha affermato che, con il percorso della legge in esame, «l’opposizione ha chiarito il suo ruolo costruttivo in aula e in commissione, facendo di tutto perché il provvedimento arrivasse in aula in tempi brevissimi e armonizzando la norma regionale con quella nazionale in modo da favorire gli operatori in attesa dei bandi per le nuove concessioni». Abbiamo di fronte un arco temporale nuovo, ha proseguito Tedde, «che consentirà agli operatori del settore di rientrare dagli investimenti in questo momento difficile». Nel testo, tuttavia, c’è secondo il consigliere di FI, «un punto che suscita perplessità relativo alle concessioni di Olbia dove, se il Consiglio non ha competenza perché la stessa è in capo all’autorità portuale è inutile dirlo in una legge, così come sembra intruso il passaggio riguardante la pesca del corallo; qui gli operatori sono in attesa da tempo di conoscere in quale scenario potranno operare ed è giusto che abbiano risposte».

Il consigliere Gianmario Tendas (Pd) ha sottolineato che «il testo unificato è una buona sintesi che qualifica il provvedimento anche in prospettiva, per altre indicazioni importanti frutto del confronto avvenuto in commissione con la struttura tecnica». A breve e medio termine, ha aggiunto Tendas, «occorre intervenire con la ricognizione sistematica di tutti i beni demaniali destinati alla pesca nel quadro di una gestione corretta del patrimonio demaniale con l’obiettivo di creare una vera e propria filiera produttiva». «Su questa linea c’è un largo consenso delle cooperative e dei consorzi del settore – ha detto ancora Tendas – e ciò rappresenta una ottima base di lavoro per varare in tempi brevi una legge organica di riordino che permetta al settore di sviluppare le sue potenzialità produttive, anche sfruttando l’opportunità dei fondi europei».

A nome della Giunta, l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha definito il dibattito svoltosi in Consiglio «positivo e propositivo, non punto di arrivo ma di partenza per rilanciare il comparto dopo analisi complessiva delle concessioni che l’assessorato sta completando sia per vedere quali compendi dovranno andare a bando che per valutare le migliori politiche per i prossimi anni». Domani, ha poi annunciato l’assessore, «parteciperò a Roma ad una riunione della conferenza Stato – Regioni in cui si discuteranno le nuove politiche per la pesca, passaggio essenziale per decidere come rilanciare il settore». La proroga di 5 anni, ha aggiunto, «ci permetterà di lavorare in tranquillità per programmare bene una nuova politica della pesca, nel rispetto delle norme contenute nelle attuale concessioni, superando la fase attuale in cui non abbiamo sfruttato in modo ottimale le nostre risorse». Per quanto riguarda la situazione di Olbia, ha concluso l’assessore, «confermiamo la volontà di avviare procedure ad evidenza pubblica entro 31 dicembre».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli della legge, che l’Aula ha approvato.

Il presidente ha dato, poi, la parola a Luigi Lotto (Pd), presidente della commissione Attività produttive, per il parere sui due emendamenti presentati. Il primo, aggiuntivo, (Meloni e più) prevede che all’articolo 1, dopo il comma 3 si aggiunga il seguente comma: “4. Le concessioni di cui al comma 3 dovranno essere assentite mediante procedura di evidenza pubblica entro il 31 dicembre 2014”, il secondo, soppressivo totale, (Meloni e più) prevede all’articolo 1 comma 3, dopo le parole “Golfo interno del comune di Olbia, le parole “la cui gestione amministrativa si svolge nel rispetto delle funzioni proprie della competente Autorità portuale”.

Lotto ha dato pare positivo su entrambi gli emendamenti e ha aggiunto, rivolgendosi all’opposizione, che «negli ultimi 30 anni, non si è mai affrontata la situazione del settore della pesca con la giusta attenzione». Il consigliere del Pd ha esortato i colleghi, di tutti gli schieramenti, a lavorare insieme «perché il settore diventi il vero volano dell’economia sarda», confermando l’impegno della commissione da lui presieduta. Parere positivo sugli emendamenti è stato poi dato anche dall’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, per conto della Giunta regionale, perché rende più chiara la legge ed evita problemi di competenze.

Il presidente Ganau ha, quindi,  dato la parola al primo firmatario di entrambi gli emendamenti, Giuseppe Meloni (Pd). Sul primo il consigliere di maggioranza ha specificato come il testo sia fondamentale per evitare condizioni di disparità nel golfo di Olbia tra i diversi operatori. «E’ una situazione che va avanti da 30 anni e che riguarda  una delle realtà produttive più importanti di Olbia, che ha vissuto fasi difficili anche nei rapporti con Regione. Ci sono grosse situazioni di irregolarità – ha detto Meloni – che non consentono neanche l’accesso ai contributi. È emersa l’esigenza di regolarizzare la situazione e questa è l’occasione giusta: entro il 31 dicembre 2014 tutte quelle aree dovranno essere poste a bando». Meloni ha poi spiegato che l’emendamento n. 2 consente di «non appesantire una norma in merito a una situazione che si definirà nei prossimi mesi».

Ha quindi preso la parola Oscar Cherchi (Forza Italia) che ha giudicato “inutile” la presentazione degli emendamenti al provvedimento. «Francamente – ha sottolineato Cherchi – non capisco questi emendamenti il cui contenuto è già previsto dal comma tre dell’art. 1».

Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione l’emendamento soppressivo parziale n. 2 che corregge l’articolo 3, nella parte in cui ricorda la competenza dell’autorità portuale sulle concessioni demaniali nelle acque di Olbia. L’emendamento è stato approvato dal Consiglio. Via libera anche all’art. 1, con il relativo emendamento aggiuntivo n. 1, e all’articolo 2. L’esame del provvedimento si è concluso con la votazione finale al testo che è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea.

Esercitazioni militari copia

Il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno unitario sulle #servitù militari.

Dopo le dichiarazioni del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, relative all’audizione presso la IV commissione Difesa della Camera dei deputati, svolte nella precedente riunione, il presidente Gianfranco Ganau ha aperto la discussione in sede di dichiarazioni di voto.

Il presidente Ganau ha dunque concesso la parola per dichiarazione di voto al consigliere di Forza Italia, Stefano Tunis, che ha annunciato il suo voto favorevole al documento ma «non senza fatica pur riconoscendo lo sforzo di tutte le forze politiche per arrivare a un testo unitario». Il consigliere della minoranza ha dichiarato di «riporre una personale fiducia» nel presidente della giunta perché mitighi il contenuto del punto 1 dell’ordine del giorno che prevede la totale dismissione dei poligoni. Il consigliere Tunis ha concluso sottolineando le penalizzazioni cui sono andati incontro i sardi per la chiusura del centro di reclutamento nell’isola.

Il consigliere di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, ha sottolineato la «sofferta disponibilità» per il voto a favore dell’ordine del giorno e ha dichiarato di condividere le parole del suo collega Tunis in proposito. Anche il consigliere Truzzu ha evidenziato le penalizzazioni per la Sardegna a seguito della chiusura del centro di reclutamento.

Il capogruppo di “Sardegna”, Modesto Fenu, ha dichiarato il voto a favore dell’ordine del giorno e espresso soddisfazione per il consenso unitario che l’Aula offre al presidente della Regione «perché difenda al meglio le ragioni e i diritti della Sardegna». Il consigliere della minoranza ha però sottolineato che non esiste il cronoprogramma su dismissioni e bonifiche ed ha affermato che è tempo di eliminare il segreto di Stato su quanto accade nei poligoni in Sardegna. Modesto Fenu ha concluso sottolineando che sarebbe opportuno escludere dal patto di stabilità le somme degli indennizzi per le servitù e ha auspicato che le esercitazioni militari si svolgano in aree lontane dagli arenili.

Il consigliere Paolo Zedda (Sel) ha ricordato che «in varie fasi della storia ci sono stati scontri anche molto duri in Sardegna, dove la libertà dalle servitù è vissuta simbolo di autodeterminazione». Siamo sovranisti, ha aggiunto Zedda, «ma non antimilitaristi, anzi siamo orgogliosi della nostra Brigata Sassari, un reparto che evoca la nostra unità di popolo, anche nell’inno simile a quello della nazione sarda». Il presidente Pigliaru, secondo Zedda, «deve presentarsi all’incontro con lo Stato deciso ad ottenere un risultato, tenendo conto che ogni sardo porta un peso 50 volte più grave di ogni italiano; quindi occorre non un leggero riequilibrio ma una vera riconversione insieme alla riduzione dei poligoni con vero negoziato, tenendo conto del fatto che il patrimonio militare non è solo servitù ma anche una grande quantità di beni di interesse pubblico, spesso inutilizzata»

Il consigliere Francesco Agus (Sel) ha definito la battaglia per la liberazione dalle servitù «non una guerra lampo ma una guerra di trincea, perché la Sardegna deve presentare allo Stato un conto tangibile e concreto: danno emergente per la popolazione e per la salute delle persone, lucro cessante per lo sviluppo mancato dai primi anni cinquanta fino ai giorni nostri, da Capo Frasca a Teulada». «In un momento storico in cui tutto ha un prezzo – ha proseguito Agus – è necessario stabilire quanto valgono questi settanta anni di servitù, quanto vale il contributo che la Sardegna ha dato alla sicurezza nazionale, quanto vale aver servito la patria per settanta anni». «Ora – ha concluso – tutto questo si deve quantificare e dire ai sardi che la guerra è finita compensando finalmente i costi con benefici, attraverso iniziative di ricerca e piani di bonifica integrale».

Il consigliere Antonio Solinas (Pd) ha auspicato un risultato positivo per il negoziato fra Stato e Regione, puntualizzando però che, nell’ambito della politica degli  indennizzi, «c’è differenza di trattamento fra i vari territori della Sardegna, uno squilibrio che va assolutamente colmato». Solinas ha poi accennato alla situazione del lago Omodeo, «utilizzato fino allo scorso anno solo dalla Polizia di Stato di stanza ad Abbasanta, mentre ora l’area si è molto estesa e le esercitazioni di tiro coinvolgono praticamente tutte le forze dell’ordine e i corpi militari». «Va ricordato anche – ha continuato Solinas – che quella è un’area ambientale protetta di grande pregio, dove non possono operare nemmeno gli allevatori e ai proprietari dei terreni è impedito perfino di falciare l’erba: è evidente che ogni ipotesi di sviluppo turistico è bloccata».

Esprimendo il parere della Giunta, il presidente Pigliaru ha dato una valutazione molto positiva del dibattito del Consiglio, sottolineando che, «grazie alla buona volontà di tutti, il mio compito potrà essere più facile sia per l’autorevolezza del voto dell’Assemblea che per i contenuti molto chiari del documento». «Esistono insomma le condizioni – ha concluso il presidente – per avviare un rapporto di leale collaborazione con lo Stato e raggiungere gli obiettivi contenuti nell’ordine del giorno».

Il consigliere Marco Tedde (FI) ha confessato di votare l’ordine del giorno «con qualche titubanza». «Confido però – ha detto rivolgendosi al presidente – nella sua capacità, soprattutto per evitare che si ripetano esperienze del passato come quelle di La Maddalena, dove la presenza militare cessò praticamente da un giorno all’altro senza che venissero individuate una fase transitoria ed una prospettiva per le comunità locali». «Il problema – ha concluso – non è militarismo o l’antimilitarismo, il nostro esercito è portatore di pace in tutto il mondo ed ottiene grandissimi risultati».

Il capogruppo dell’UDC Gianluigi Rubiu, annunciando il voto favorevole all’ordine del giorno, ha ribadito la sua posizione sulle basi militari che «devono diventare una risorsa e non un problema». Rubiu ha poi chiesto al presidente Pigliaru di impegnarsi per far rientrare in Sardegna i ragazzi sardi arruolati nell’esercito. «Sarebbe anche questa una forma di compensazione per i sacrifici imposti all’Isola dalla presenza militare».

Per il capogruppo del Psd’Az, Christian Solinas, non si deve correre il rischio che si ripeta una seconda La Maddalena. «Non si può pensare – ha detto – di dismettere le basi senza far pagare i costi delle bonifiche e della riconversione delle aree occupate».

Gavino Sale (IRS), in apertura del suo intervento, ha ricordato l’importanza della giornata di domani: «A Roma il presidente della Regione Francesco Pigliaru parteciperà alla Conferenza per le servitù militari, a Lanusei un Pm sosterrà l’accusa contro i militari per alcune ipotesi di reato riferite al poligono di Quirra». Sale ha quindi espresso apprezzamento per la tempistica del presidente Pigliaru che ha posto il problema ad inizio di legislatura ed invitato la Giunta a «non firmare alcun documento che ci possa assimilare ad altre regioni italiane. Questo ci permetterà di differenziare le nostre necessità e di aprire un tavolo di trattative paritario Stato-Sardegna. L’obiettivo – ha concluso Sale – è liberare l’Isola da qualsiasi servitù militare. Questo è il nostro sogno».

Augusto Cherchi (Partito dei sardi), dopo aver rammentato l’uso e l’abuso del territorio da parte dei militari, ha invitato la Giunta a pensare a un’azione che convinca i sardi che sono possibili iniziative di recupero e rilancio delle aree occupate. «Occorre recuperare la nostra sovranità calpestata – ha detto Cherchi rivolgendosi a Pigliaru – se non dovesse essere recepito questo messaggio non firmi nessun documento».

Michele Cossa (Riformatori) ha apprezzato l’andamento della discussione nella quale il tema delle servitù è stato “de-ideologizzato”«Qui non siamo divisi tra militaristi e antimilitaristi, ha detto Cossa, questo è un bene. Occorre affrontare la questione con ragionevolezza. Preferisco non pensare a cosa sarebbero quei territori se non ci fosse stata la presenza militare. Noi siamo stati capaci di fare più danni delle servitù diffondendo un’immagine distorta. La presunta presenza di veleni nei poligoni si è rivelata una bufala. Eppure nell’immaginario collettivo la zona di Quirra è considerata un luogo impraticabile». Pietro Cocco (Pd) e Pietro Pittalis (Forza Italia), infine, si sono limitati ad annunciare il voto favorevole dei rispettivi gruppi.

Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione l’ordine del giorno unitario che è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea. Il documento impegna la Giunta:

1) a porre, come primo obiettivo nel quadro dei rapporti tra Stato e Regione, la graduale dismissione dei poligoni militari ed il loro superamento dal punto di vista economico, sociale ed ambientale, assicurando il mantenimento dei livelli occupazionali esistenti.

2) a proseguire le interlocuzioni con il Governo per arrivare a un’intesa che definisca un riequilibrio in termini di compensazione economica rispetto ai danni ambientali sanitari ed economici subiti dall’Isola a causa del gravame militare; preveda la progressiva diminuzione delle aree soggette a vincoli militari e la dismissione dei poligoni; disponga una valutazione sui danni all’ambiente e alla salute pubblica; istituisca in ciascun poligono osservatori permanenti per il monitoraggio ambientale.

3) a chiedere risorse adeguate per le bonifiche ambientali delle aree in cui sono presenti servitù militari in via di dismissione.

I lavori del Consiglio riprenderanno domani alle 10.30. All’ordine del giorno il testo unificato n. 32-40/A “Disposizioni in materia di concessioni demaniali ai fini di pesca e acquacoltura e modifiche alla legge regionale n. 19/2012” e la mozione n. 43 (Truzzu e più) “sulla possibilità di  ricorrere al frazionamento degli appalti al fine di favorire le piccole e medie imprese”.