22 November, 2024
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Il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco è stato eletto presidente della commissione di inchiesta sull’amianto in Sardegna, che si è formalmente costituita questo pomeriggio.

Nel suo incarico Tocco sarà affiancato dalla vice presidente Daniela Forma, del Pd.

La commissione è stata istituita dal Consiglio regionale alla fine dell’anno scorso, dopo l’approvazione di un ordine del giorno (primo firmatario Pietro Pittalis) sottoscritto da tutti i capigruppo.

Ne fanno parte Annamaria Busia (Misto), Piero Comandini, Antonio Solinas e Gianmario Tendas (Pd), Alessandra Zedda e Mariano Contu (Forza Italia), Luigi Crisponi (Riformatori sardi), Domenico Gallus (Psd’Az-La Base), Pierfranco Zanchetta (Cps) e Gianluigi Rubiu (Udc Sardegna).

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Il consigliere Gianni Lampis (FdI) è stato eletto segretario dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale. La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Prima di iniziare l’esame dell’ordine del giorno, numerosi consiglieri regionali hanno preso la parola sull’ordine dei lavori.

Il consigliere Antonio Solinas, del Pd, ha ricordato che ieri i commissari Ara hanno riscontrato una perdita di esercizio superiore alla quota consentita dalla legge e messo in liquidazione l’associazione, con grave preoccupazione dei lavoratori che Consiglio deve condividere, per cui sentire con urgenza l’assessore dell’Agricoltura.

Il consigliere Gianni Lampis (Fdi Sardegna), ha invece richiamato l’attenzione dell’Aula sulle conseguenze dell’ondata di maltempo che ha colpito la Sardegna e in particolare molti Comuni dove non è stata ripristinata nemmeno la viabilità principale; di qui la necessità di una relazione dettagliata dell’assessore dell’Ambiente.

Alessandra Zedda, vice capogruppo di Forza Italia, ha ripreso il tema sollevato da collega Antonio Solinas, per sottolineare l’ordine del giorno unanime del Consiglio con cui si impegnava la Giunta ad evitare le messa in liquidazione, segno che si era compresa la gravità della situazione. Nessuno però ha fatto niente, ha lamentato, mettendo il Consiglio davanti al fatto compiuto, nonostante diverse riunioni al ministero delle quali la minoranza non nemmeno stata informata; su questo l’assessore deve riferire al più presto.

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco si è soffermato sul licenziamento di 4 dipendenti amministrativo della Asl di Nuoro risalente a qualche giorno fa in base, sembra, ad una delibera sul dimensionamento delle piante organiche predisposta dall’Ats. Secondo Daniele Cocco si tratta di un atto grave ed illegittimo, mentre continuano le assunzioni amministrativi attraverso le agenzie interinali. Per noi, ha concluso, bisogna partire dal mantenimento degli occupati e dei vincitori di concorso, rivedendo il provvedimento anche perché gli amministrativi della sanità sarda sono sotto la media nazionale.

Il presidente Ganau, dopo aver ribadito che le segnalazioni non sono previste dal regolamento, ha invitato i consiglieri ad attenersi all’ordine dei lavori, annunciando che quella odierna sarà considerata l’ultima eccezione al regolamento.

Anna Maria Busia (Misto) ha sollecitato un urgente incontro con l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria sulla messa in liquidazione Ara, di cui il Consiglio si è occupato a lungo, perché ora si è aperta una falla preoccupante nel settore dei servizi per agricoltura, oltre ad essersi consumato uno sgarbo istituzionale attraverso un provvedimento intervenuto a trattativa in corso Regione-Ministero.

Per il Pds il consigliere Roberto Desini ha protestato ricordato che, proprio pochi giorni fa, in commissione Agricoltura erano stati assunti precisi impegni per  affrontare la situazione Ara nel breve e medio termine scongiurando adozione di provvedimenti contingenti; così non è stato, a conferma di alcuni segnali peraltro molto chiari come il trasferimento da Cagliari a Roma delle coordinate bancarie.

Il capogruppo del Pds Giangranco Congiu ha chiesto la presenza dell’assessore dell’Agricoltura in Aula al più presto per riferire su una situazione incredibile ed incresciosa, che costituisce un attentato contro la nostra zootecnica. Abbiamo accettato supinamente, ha detto ancora Congiu, una modifica di regolamento che ha aperto la strada al commissariamento, soluzione di fatto favorita dalla Regione con un parere positivo che non sta in piedi, perché stiamo perdendo un intero sistema tecnico di sostegno alla zootecnia che non riusciremo più a ricostituire.

Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu ha riconosciuto sia la fondatezza delle argomentazioni dei colleghi che le osservazioni regolamentari del presidente, sollevando nel contempo il tema della lentezza con cui si forniscono le risposte alle interrogazioni dei consiglieri.

Il consigliere Luigi Lotto, del Pd, ha definito giusto il richiamo del presidente, affermando inoltre di aver partecipato ad alcune riunioni a Roma con le strutture del ministro Madia dove si è concordato di mettere in piedi un comitato tecnico che inizierà a lavorare domani con il compito di predisporre un nuovo disegno di legge di riorganizzazione dell’assistenza tecnica in agricoltura. Su questo il ministero ha mostrato aperture sollecitando un percorso tecnico forte e condiviso. Nel frattempo, ha lamentato Lotto, è successa la messa in liquidazione di Ara forzando la mano, nonostante la nostra richiesta di rimandare ogni decisione e considerando eventuali provvedimenti atti ostili nei confronti della Regione. Ora siamo ad un bivio, ha concluso: o riorganizzare il sistema o, senza illudere nessuno, seguire un’altra strada per mantenere in Sardegna sia l’assistenza tecnica che il controllo dei libri genealogici: auspico la prima soluzione, sulla quale ci confronteremo con l’assessore giovedì in commissione.

Il consigliere Domenico Gallus (Pasd’Aza-La Base), anche nella sua qualità di Sindaco. Ha ricordato le recenti intimidazioni ai Sindaci di  Bitti e Siniscola. Vanno bene la vicinanza e la solidarietà, ha dichiarato, ma i nostri amministratori locali sono costretti ad affrontare ogni giorno una situazione molto preoccupante, al punto che fare il Sindaco oggi in Sardegna è diventata una missione impossibile e forse sarebbe davvero il caso di arrivare alle dimissioni di massa in assenza di atti concreti del Consiglio e della Giunta.

Avviando l’esame dell’ordine del giorno, il presidente ha ricordato la necessità di procedere all’elezione di un segretario del Consiglio, aggiungendo in proposito che il gruppo Fdi Sardegna, non essendo rappresentato negli organismi di presidenza dell’Assemblea, ha presentato specifica istanza.

Il Consiglio ha quindi proceduto alla votazione. Al termine dello scrutinio è stato eletto il consigliere Gianni Lampis con  30 voti.

Prendendo ancora la parola sull’ordine dei lavori il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha riferito di aver sentito in una trasmissione televisiva dati che offendono la dignità del Consiglio. E’ stato detto, ha precisato Giorgio Oppi, che la Regione Sardegna ha 55 collaboratori su 60 con una spesa più alta di tutte le altre Regioni ma la realtà è esattamente opposta: noi siamo la Regione che ha tagliato di più ed i collaboratori non sono esterni ma provengono dal sistema Regione dal quale sono retribuiti, quindi è una partita di giro ed un risparmio perché non si tratta di collaborazioni esterne e questo va precisato anche formalmente.

Il presidente Gianfranco Ganau ha assicurato che si provvederà in merito.

Avviando l’esame dell’ordine del giorno, il Consiglio ha successivamente esaminato la proposta di istituire una commissione speciale sull’artigianato e commercio in Sardegna e sulle politiche commerciali della Gdo (grande distribuzione organizzata).

Il proponente Roberto Deriu ha parlato in apertura del grande disagio dei lavoratori della Gdo in materia di diritti mentre artigianato e piccolo commercio sono sempre penalizzati da problemi strutturali gravi, burocratici e legislativi. La commissione, ha spiegato, dovrà avere una missione limitata che, partendo da una ricognizione della situazione attuale, arrivi ad una proposta legislativa nuova e condivisa con finanziamenti adeguati. Si tratta di una proposta che ha incontrato il plauso delle associazioni di categoria, ha concluso, ed anche il Consiglio può e deve dare una risposta a migliaia di imprese e lavoratori che hanno diritto ad un intervento concreto.

Il consigliere dei Riformatori sardi Luigi Crisponi ha messo in evidenza che la proposta di Deriu non riguarda solo il sistema organizzato ma tutto un comparto produttivo di grande importanza per la Sardegna che ha sofferto in modo particolare la crisi, un comparto solitamente ai margini dell’attenzione della politica. E’quindi una buona occasione, ha sostenuto, per una riflessione seria perché queste componenti della nostra economia sono fondamentali e devono essere protagoniste della auspicata ripartenza della Sardegna; la commissione deve avere perciò un mandato limitato ma molto concreto senza trascurare le implicazioni legate sia allo svantaggio competitivo derivante dall’insularità che al fenomeno dello spopolamento, e tantomeno la necessità di adeguate risorse finanziarie.

Il consigliere Fabrizio Anedda (Misto) ha ricordato che fare impresa oggi in Sardegna significa operare in un mondo fragile e pieno di difficoltà con le associazioni di categoria che non svolgono appieno il loro ruolo ed il risultato che, anche quelle di piccole dimensioni, sono di fatto sole e questa tendenza va invertita perché creano lavoro.

Il consigliere del Pd Luigi Lotto ha parlato di un tema molto significativo e delicato perché tocca da vicino una buona metà dell’economia regionale, per cui la commissione sarà utile se saprà coinvolgere tutte le parti interessate per alcuni obiettivi: nuovo disegno di legge sul commercio e sull’artigianato una valutazione attenta su risultati di leggi generaliste a sostegno di tutto il comparto superando diversificazioni che invece hanno un fondamento.

Sempre per il Pd il consigliere Raimondo Caciotto ha definito la commissione quanto mai opportuna per intercettare le esigenze di un settore trainante per la Sardegna, che crea occupazione e lavoro e deve essere sostenuto con convinzione; un settore nonostante tutto vitale anche se non riesce ad esprimere le sue potenzialità e va accompagnato individuando alcune priorità come attenzione di giovani, semplificazione della burocrazia, accesso al credito, lotta a contraffazione, abusivismo, concorrenza sleale e violazione delle regole di mercato.

Il capogruppo di Fdi Sardegna Paolo Truzzu, pur comprendendo le finalità della proposta che incide su un settore strategico per la Sardegna, ha criticato il fatto che ma la richiesta arriva a 10 mesi dalla campagna elettorale mentre per 4 anni non si è fatto nulla, nonostante le stesse organizzazioni di categoria in ogni sessione di bilancio abbiano presentato proposte che non sono state nemmeno prese in considerazione, a partire da quella di utilizzare parte di fondi regionali per un programma straordinario di edilizia green: Ora, ha concluso, siamo fuori tempo massimo e per questo siamo contrari.

Dopo l’on. Paolo Truzzu ha preso la parola l’on. Attilio Dedoni (Riformatori), che ha detto: “Qualunque opportunità come questa commissione va perseguita per poter dare il meglio, altri potranno completare quest’opera. E’ inutile ripetere quali sono i condizionamenti che il piccolo commercio ha subito da parte della grande distribuzione: ormai gli oristanesi, per esempio, preferiscono il grande supermarket costruito da un nostro ex presidente invece che andare nel centro storico cittadino che tanta socialità ha generato negli anni. Questo mi spinge a dire sì alla commissione e a superare anche le criticità giuste esposte da chi mi ha preceduto: dobbiamo lasciare una riflessione scritta su questi problemi”.

Per Forza Italia ha preso la parola la capogruppo Alessandra Zedda, che ha parlato di “dichiarazione di fallimento di questa giunta e di questa maggioranza sul tema del commercio e non solo. I lavoratori di questo settore hanno ormai perso ogni fiducia nel futuro. Noi non ci tireremo indietro ma chiediamo che ci sia un tempo prestabilito, massimo qualche mese, con scadenza al 31 luglio 2018, valutando prima insieme quale sarà l’efficacia di questa commissione e quali obiettivi dovrà raggiungere”.

Sulla proposta la Giunta ha espresso parere favorevole con l’assessore Piras (Industria).

Il presidente Gianfranco Ganau ha illustrato l’ordine del giorno di istituzione della commissione e l’on. Alessandra Zedda ha chiesto qualche minuto di sospensione per valutare con la maggioranza le richieste avanzate da Forza Italia. Alla ripresa, la capogruppo ha avanzato la proposta e precisato che alla fine dei lavori consiliari i gruppi si incaricheranno di “indicare i nomi dei componenti in modo che la commissione inizi al più presto il suo lavoro”.

Per l’on. Gennaro Fuoco (Fdi) “il nostro voto contrario è politico perché la proposta è tardiva e siamo scettici. Tra poco ci troveremo ad affrontare la crisi della grande distribuzione per effetto del commercio elettronico”.

In dichiarazione di voto l’on. Fabrizio Anedda (Misto) ha detto: “Mi sembra che la commissione quinta stia già facendo questo lavoro, il mio voto sarà di astensione”.

Per l’on. Luigi Lotto (Pd) dovrà essere salvaguardato il ruolo in materia della commissione Quinta “quando il lavoro della commissione di inchiesta finirà e ci troveremo davanti al problema della proposta di legge”.

Il riformatore Luigi Crisponi si è invece detto favorevole: “E’ un tema che riguarda il sistema produttivo regionale, noi ci siamo”.

Voto favorevole è stato annunciato anche da Forza Italia e di seguito l’Aula ha approvato l’istituzione della commissione di inchiesta con 41 sì e 4 contrari.

Subito dopo l’on. Luigi Crisponi (Riformatori) ha illustrato un ordine del giorno teso all’istituzione di una commissione di inchiesta che faccia luce sui fallimenti delle politiche industriali nel polo di Ottana. “Una rilevante quantità di sostanze tossiche sono nei terreni e nelle falde”, ha detto l’oratore, “mentre i lavoratori hanno perso il lavoro e molte morti sono state frettolosamente dimenticate. Si è dissolto così il sogno industriale della Sardegna centrale e questo merita un approfondimento, insieme al disinvolto maneggio di soldi pubblici. Vogliamo mettere un punto fermo su questa sconfitta che compie cinquant’anni, dalle chimiche di Stato degli anni ’70 alle mancate bonifiche su quei terreni? Ci sono occasioni di sviluppo su quell’area oggi?”.

Per l’on. Gaetano Ledda (Psd’Az) “è mezzo secolo che si parla di Ottana e mi ricordo che da ragazzino molti miei paesani avevano il sogno di andare in fabbrica e lasciare la campagna. Oggi piangiamo ancora quei morti e le politiche industriali fallimentari di Ottana, come è scritto nell’ordine del giorno di istituzione di questa commissione. So che siamo a fine mandato ma da qualche parte dobbiamo cominciare, anche indagando su come sono stati erogati e perché cosa i fondi pubblici alle imprese pubbliche e private”.

Ha preso la parola l’on. Fabrizio Anedda (Misto), che ha rievocato “l’industrializzazione della Sardegna nell’ambito dei piano di Rinascita a partire dal dopoguerra” mentre per l’on. Sabatini, presidente della commissione Bilancio, “non è la bonifica, per quanto necessaria, il piano di rilancio di quelle aree. Una commissione utile dovrebbe valutare quali sono le azioni da mettere in campo per creare economia stabile in quelle zone. Chiedo che la richiesta sia ritirata e rivista insieme alla maggioranza, per poter fare un lavoro in positivo”.

Sulla richiesta di sospensiva si è pronunciato l’on. Luigi Crisponi: “Apprezzo la proposta, va individuato un futuro di qualità per Ottana. La nostra richiesta è del settembre 2017 e se fosse stata esaminata subito avremmo potuto dire qualcosa in più. Ma oggi non c’è davvero più tempo da perdere”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha sospeso i lavori. 

Alla ripresa l’on. Antonio Solinas (Pd) ha detto che “comunque l’industrializzazione non è stata soltanto un fallimento perché molti di quelli che negli anni ’70 hanno iniziato sono già arrivati alla pensione. In quegli anni quella scelta fu intelligente e fu dettata dagli esiti della commissione Medici e produsse un salto di qualità di quei territori dal punto di vista culturale e civile. Non possiamo però parimenti negare che la chimica sia entrata in crisi né ripetere l’esperimento della legge 488, che ha Ottana ha costruito soltanto capannoni vuoti. Certo le bonifiche vanno fatte ma non risolvono il problema dello sviluppo economico perché non è la Regione che crea direttamente lavoro”.

Per l’on. Daniele Cocco (Sinistra) “è da tempo che in quest’Aula si parla della desertificazione di quel territorio e della mancanza di lavoro. Non si tratta di accusare chi ha agito in passato ma di trovare soluzioni per oggi. Negli ultimi tempi l’assessore Piras ha dimostrato grande disponibilità e una settimana fa c’è stato un incontro a Ottana organizzato dal Partito dei Sardi.  E’ chiaro che le risposte non arrivano con la bacchetta magica ma la vertenza Ottana sta diventando di serie A. Peggio di così da quelle parti non si può andare”.

L’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha dunque espresso il parere favorevole della Giunta ed ha ricordato gli impegni dell’esecutivo regionale e dell’assessorato da lei diretto “per costruire un futuro per Ottana”. L’assessore ha quindi confermato la richiesta al ministero dello Sviluppo per il riconoscimento dello stato di area di crisi complessa e la predisposizione di un’altra serie di provvedimenti urgenti.

Fabrizio Anedda (Misto), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha invitato l’assessore dell’Industria e quello della Programmazione a riferire in Aula sui progetti e le iniziative in favore dell’area di Ottana.

Il presidente del Consiglio ha però dato lettura dell’ordine del giorno con il quale si propone l’istituzione della commissione d’inchiesta sulle politiche industriali dell’area di Ottana ed il consigliere del Pd, Antonio Solinas, ha proposto un emendamento orale (approvato dall’Aula) che prevede la verifica dei livelli di inquinamento del fiume Tirso.

Posto in votazione l’ordine del giorno è stato approvato e su richiesta del capogruppo Sdl, Daniele Cocco, è stata rinviata al pomeriggio la discussione della mozione n. 387 in materia di istruzione.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha convocato l’Aula alle 16.00.

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«È un’importante occasione di approfondimento dei temi proposti all’interno della legge. Un’opportunità offerta a tutti i portatori di interesse, ai cittadini, agli ambientalisti e agli amministratori locali di poter intervenire e portare il loro punto di vista sul disegno di legge.»

Lo ha detto stamane, a Olbia, l’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, nel corso del secondo incontro pubblico sul disegno di legge di Governo del territorio. Ai lavori hanno partecipato oltre un centinaio di persone, tra cui il presidente della commissione consiliare competente Antonio Solinas, i consiglieri regionali del territorio, l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria, i sindaci della Gallura, l’amministratore unico di Forestas Giuseppe Pulina, i rappresentanti delle Associazioni imprenditoriali e ambientaliste, delle organizzazioni sindacali e degli Ordini professionali.

«È un dibattito che, per la prima volta, viene organizzato dalla Regione con questo livello di pervasività che coinvolge tutta la Sardegna – ha sottolineato l’assessore Cristiano Erriu -. Chiunque ha la possibilità di partecipare e dire la sua. Oggi abbiamo offerto una possibilità ulteriore, per gli interessati, di scendere maggiormente nei particolari dei vari temi, anche rispetto a quanto è successo nel primo incontro, che si è tenuto a Cagliari lo scorso 27 aprile, soprattutto per i punti che attengono il governo del territorio costiero e delle zone interne. Un altro aspetto molto importante – ha concluso Cristiano Erriu – riguarda le modalità di approvazione dei Piani urbanistici comunali, con l’idea di accelerare i tempi di approvazione dei Puc e allo stesso tempo dare certezza giuridica alle famiglie, alle imprese e alle Amministrazioni comunali.»

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Il Consiglio regionale si riunisce domani, martedì 8 maggio, alle 10.30, con all’ordine del giorno la nomina di un segretario del Consiglio, il testo unificato in materia di dislessia, l’istituzione di due commissioni speciali, una sulla crisi delle imprese dell’artigianato e del commercio, ed un’altra sul fallimento delle politiche industriali nell’area di Ottana. In discussione anche sette mozioni: due in materia di istruzione (mozione n. 387 – Daniele Cocco e più,  mozione 389 – Daniela Forma e più); due riguardanti l’attività venatoria ed il piano faunistico (mozione n. 259 – Marco Tedde e più, mozione  n. 365 – Gianluigi Rubiu e più); mozione n. 406 (Francesco Agus e più) sul mantenimento di un presidio sanitario nell’Ospedale San Giovanni di Dio di Cagliari; mozione n. 377 (Gennaro Fuoco e più) sul riconoscimento della piena rappresentanza sindacale aziendale all’ORSA nell’azienda CTM di Cagliari e mozione n. 376 (Lai e più) sulla situazione delle parafarmacie in Sardegna. La conclusione dei lavori dell’Assemblea è prevista per mercoledì mattina.

Mercoledì 9 maggio, alle 15.30, è convocata la Quarta commissione per l’audizione dell’assessore dell’Urbanistica e l’esame della deliberazione n. 52/22 del 22 novembre 2017 (Approvazione preliminare della Direttiva riportante la “specificazione dei dati dimensionali” in materia di servizi strettamente connessi alla residenza ai fini dell’entrata in vigore dell’articolo 11, comma 2, della legge regionale n. 23 del 1985 smi, come sostituito dall’articolo 7 della legge regionale n. 11 del 2017). A seguire è prevista l’audizione del direttore generale della società di gestione dell’aeroporto di Alghero sulle problematiche della SoGeAAl.

Il parlamentino presieduto da Antonio Solinas (Pd) proseguirà nei suoi lavori giovedì 10 maggio, alle 10.30, con l’audizione dell’amministratore dell’Arst (trasporto pubblico e trenino verde) e, alle 16.00, con l’audizione dell’assessore regionale dei Trasporti sulla continuità territoriale aerea.

Giovedì 10 marzo, alle 10.30, è convocata anche la Quinta commissione per l’audizione dell’assessore regionale dell’Agricoltura sullo stato di attuazione dell’ordine del giorno approvato in Consiglio lo scorso 13 marzo per fronteggiare la crisi di Ara, Aipa e Apa; l’audizione di un comitato spontaneo di aziende agricole sulle difficoltà di accesso ai bandi di finanziamento e l’audizione del consorzio Biotecnomare su alcune proposte operative per lo sviluppo del comparto pesca e acquacoltura in Sardegna.

La Terza commissione è invece convocata giovedì 10 marzo, alle 16.30, per la prosecuzione del monitoraggio sullo stato di attuazione degli interventi previsti per il sostegno alle imprese (bandi T1-T2-T3-T4).

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Graziano Bullegas.

I giorni scorsi le nostre caselle di posta elettronica sono state raggiunte da un messaggio inviato da serviziocommissioni@pec.crsardegna.it. L’allegato in esso contenuto, a firma di Antonio Solinas, presidente della IV Commissione del Consiglio Regionale della Sardegna, afferma che è possibile consultare il nuovo testo in discussione del disegno di legge sull’urbanistica in discussione al link: http://www.consregsardegna.it/XVLegislatura/Sessione_governo_territorio.asp

Nel messaggio il presidente della Commissione ci invita inoltre a predisporre una memoria scritta da illustrare nel corso dell’audizione sulla base del testo unificato raggiungibile attraverso il suddetto link.

Seguendo il link si scopre, incredibilmente, che il testo non è più consultabile, ci siamo preoccupati e allarmati ipotizzando si trattasse di hakeraggio di un account a sito istituzionale. Ma non è così perché il messaggio è autografo, è vero.

Infatti, nei giornali di ieri, l’on. Antonio Solinas smentisce se stesso giustificando il pasticcio con un errore materiale e invitando a non tener conto del testo di legge unificato elaborato dalla Commissione.

Tutto questo ha il sapore della beffa, in quanto non c’è stato alcun errore. Il testo apparso per poche ore, e frettolosamente ritirato, era quello già preconfezionato da portare in Consiglio regionale con alcune modifiche e il cambio della numerazione degli articoli che di certo non migliorano la legge in discussione.

Resta intatto l’effetto nefasto che questa legge avrà su tutti i beni culturali tutelati dal Piano Paesaggistico Regionale, sull’intera fascia costiera e, grazie alla definitiva stabilizzazione del piano casa, sui centri urbani consolidati.

Questi fatti confermano la poca attendibilità delle dichiarazioni del presidente Francesco Pigliaru di voler stralciare gli articoli e le parti più criticate della legge e la scarsa credibilità di questa fase di “ascolto”, inventata all’ultimo momento per compattare una maggioranza in Consiglio regionale sempre più sgretolata.

È l’ennesima prova della mancanza di attenzione della Giunta regionale ai pareri espressi dai portatori di interessi diffusi (in particolare quelli delle associazioni ambientaliste), più attenta invece a quelli di costruttori e speculatori interessati ad occupare spazi ancora integri delle coste sarde e delle aree agricole e ad ampliare le costruzioni esistenti lungo la fascia costiera e sulla battigia.

Carmelo Spada – delegato WWF Sardegna

Graziano Bullegas – presidente Italia Nostra Sardegna

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La settimana di lavoro delle commissioni sarà aperta domani (mercoledì 4 aprile), alle 10.30, dalla riunione della V (Agricoltura e attività produttive), presieduta da Luigi Lotto (Pd). In programma l’audizione della sezione scienze zootecniche della Facoltà di Agraria di Sassari sulla proposta di legge n. 495 (Lotto e più) – Disposizioni per la valorizzazione della suinicoltura sarda.

Sempre domani alle 10.30 la IV commissione (Governo del territorio) presieduta da Antonio Solinas (Pd) proseguirà l’esame del testo unificato sull’urbanistica.

Ancora domani ma nel pomeriggio, con inizio alle 15.30, riunione per la sesta commissione (Sanità e Politiche sociali) presieduta da Raimondo Perra (Cps-Psi). All’ordine del giorno l’audizione del Coni Sardegna collegata all’esame delle proposte di legge in materia di sport n. 116 (Deriu e più) e 317 (Busia e più). La commissione si occuperà anche delle proposte di legge riguardanti i servizi funebri e cimiteriali n. 223 (Comandini e più) e 466 (Perra e più).

Nel caso pervenisse dall’assessorato della Sanità la necessaria documentazione, la commissione esaminerà poi la proposta n. 189 riguardante il Tariffario unico regionale per le prestazioni nell’interesse di privati rese dall’area Igiene e Sanità pubblica veterinaria e della sicurezza alimentare.

Nella giornata di giovedì 5, alle ore 12.00, sono previste, davanti alla I commissione (Autonomia) presieduta da Francesco Agus (Cp) le audizioni degli assessori degli Affari generali Filippo Spanu e dell’Ambiente Donatella Spano per riferire sui risultati dei tavoli tecnici attivati per il nuovo contratto del personale dell’Agenzia Forestas. Sull’argomento sono state presentate diverse proposte: il Dl n. 416 della Giunta e le proposte di legge n. 274 (Moriconi e più), 304 (Pittalis e più), 358 (Lai e più) e 485 (Comandini e più).

La commissione, inoltre, dovrà esprimere un parere sulla proposta di legge n. 164 (Pinna e più) relativa ad Interventi per la promozione e la valorizzazione dell’amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli.

Infine, sul tavolo della commissione Autonomia, anche l’ipotesi di un adeguamento della procedura elettorale alle modifiche apportate dalla legge Statutaria 1/2018 che ha introdotto la doppia preferenza di genere.

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La commissione Governo del territorio, presieduta da Antonio Solinas (Pd), ha approvato all’unanimità il nuovo Statuto dell’Egas, che recepisce le modifiche introdotte dalla legge regionale 25/2017 approvata dal Consiglio nello scorso mese di dicembre.

Il documento, come ha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini nella sua relazione, sarà ora inviato ai Comuni che dovranno pronunciarsi formalmente ed infine alla Giunta per l’approvazione definitiva.

Il presidente della commissione ha ricordato che il Consiglio regionale, quanto prima, dovrà comunque tornare sulla legge 25/2017 per attribuire ai Sindaci (dei Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti) che faranno parte dell’organismo di gestione un compenso adeguato ai compiti ed alle responsabilità dell’Ente di governo del servizio idrico.

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Riprenderanno domani, martedì 20 marzo, i lavori delle commissioni permanenti del Consiglio regionale.

In mattinata si riuniranno la Prima e la Terza Commissione. Alle 10,30 il parlamentino del Bilancio, presieduto da Franco Sabatini sentirà in audizione i rappresentanti delle categorie produttive sullo stato di attuazione degli interventi per il sostegno delle imprese previsti dalla Programmazione Unitaria 2014-2010 e dagli incentivi della legge 949/1952. I lavori proseguiranno mercoledì 21 marzo 2018, ore 10.30, con lo stesso ordine del giorno. In programma le audizioni degli gli assessori competenti in materia di programmazione, industria e artigianato, del direttore generale del Centro regionale di programmazione e del presidente della SFIRS.

Per le 11,00 è invece convocata la Prima Commissione “Autonomia”. All’ordine del giorno l’elezione di un segretario, lo Schema di Norma di Attuazione 5/XV (Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Sardegna per l’istituzione del Collegio dei revisori dei Conti) e la questione insularità con l’esame di tre diverse proposte di legge nazionale per la modifica dell’articolo 3 dello Statuto. L’organismo consiliare si occuperà inoltre di alcuni provvedimenti in materia di ordinamento e funzionamento del Corpo forestale della Sardegna

Nel pomeriggio, alle 16.00, si riuniranno la Quarta e la Quinta Commissione.  

Il parlamentino del “Governo del territorio”, presieduto da Antonio Solinas, esaminerà il Programma n. 181 “Modifiche allo statuto dell’Ente di Governo dell’ambito della Sardegna”. Prevista l’audizione dell’assessore regionale dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini. All’ordine del giorno della Commissione anche il disegno di legge n. 409 (Nuova legge urbanistica) e le proposte di legge nn. 19, 418 e 438. I lavori della Commissione proseguiranno nei giorni successivi. Mercoledì 21 marzo, alle 16.00, la Commissione si occuperà del progetto di realizzazione di un impianto solare-termodinamico a San Quirico (OR). Previste le audizioni dell’Assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, dei Sindaci dei comuni di Oristano e di Palmas Arborea, del Comitato per la salute e la qualità della vita San Quirico – Tiria e della Solar Power s.r.l., titolare del progetto.

Quattro le proposte di legge all’attenzione della commissione “Attività produttive” presieduta da Luigi Lotto: 1) la n. 437 “Norme per le cooperative di comunità in Sardegna”; 2) la n. 178 “Norme per la ricerca, la coltivazione e l’utilizzo delle acque minerali naturali, di sorgente e termali”; 3) la n.306 “Disciplina della ricerca e utilizzazione delle risorse idrotermominerali e geotermiche”; 4) la n. 495 “Disposizioni per la valorizzazione della suinicoltura sarda”.

I lavori della Commissione proseguiranno mercoledì 21 marzo 2018. alle ore 10,30. con il medesimo ordine del giorno e, occorrendo, nel pomeriggio.

Giovedì 22 marzo, infine, si riunirà la Sesta Commissione “Salute e politiche sociali”. I lavori dell’organismo consiliare guidato da Raimondo Perra si apriranno alle 10,00 con l’audizione dell’assessore del Lavoro Virginia Mura sul Piano triennale per l’emigrazione. Successivamente, la Commissione si occuperà dei programmi n. 189 e 190 sul tariffario unico per i veterinari e sui Plus. All’ordine del giorno anche il Testo unico sulla dislessia e le proposte di legge n. 164 “Interventi per la promozione e la valorizzazione dell’amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli”; n. 280 e n. 56 “Gioco d’azzardo”; n. 453 “Disciplina normativa sulla disabilità uditiva”; n. 116 e 317 “Sport”, n. 472 “Istituzione del reddito di libertà per le donne vittime di violenza”, n. 223 e n. 466 “Norme i materia funebre e cimiteriale”.

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Il Consiglio regionale ha approvato l’ordine del giorno sulla riorganizzazione delle sedi Inps in Sardegna.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha ripreso l’esame, iniziato nella seduta pomeridiana di ieri, della mozione n. 374 (Forma e più) sul piano di riorganizzazione delle sedi Inps ed il suo impatto sul territorio regionale. Alla mozione è stata accorpata la n. 265 (Truzzu e più) di analogo contenuto.

Prima dell’esame dei documenti il consigliere Piermario Manca (Pds), sull’ordine dei lavori, ha segnalato le numerose domande giacenti per gli allevatori del settore ovini bloccate per mancanza di personale, suggerendo di integrare gli addetti con unità appartenenti a Laore, come si è fatto in altre circostanze.

Riprendendo la discussione delle mozioni sulla riorganizzazione dell’Inps la consigliera del Pd Daniela Forma, prima firmataria della mozione n. 374, ha letto al Consiglio il testo di un ordine del giorno unitario, frutto della sintesi delle due mozioni e degli spunti emersi dal dibattito di ieri. L’ordine del giorno prevede, fra l’altro, che la riorganizzazione dell’Inps privilegi i parametri di copertura del territorio, di vicinanza all’utente ed ai contesti economicamente fragili con il coinvolgimento delle amministrazioni comunali interessate. Inoltre, prosegue il documento, la Regione si attiverà sia per la sospensione dei licenziamenti che per assegnare alla Sardegna una quota di assunzioni previste all’interno della nuova pianta organica dell’istituto.

Successivamente i consiglieri sono intervenuti per dichiarazioni di voto.

Per i Riformatori sardi, il consigliere Michele Cossa, favorevole, ha evidenziato che in occasione dei tagli dello Stato o delle banche «ci si preoccupa delle conseguenze negative anche per l’occupazione, lasciando però sullo sfondo la questione dell’efficienza dei servizi su cui occorre puntare». Certamente, ha aggiunto, «quello dell’efficienza non è il caso dell’Inps come dimostrato dalla vicenda dei fondi per Garanzia giovani, bloccati per 4 mesi vanificando lo stesso intervento-elemosina; la politica si deve porre questo problema e, rispetto alla Gallura che rivendica la Provincia. c’è bisogno anche in questo caso di servizi efficienti alle imprese, che ora arrivano dopo 3 anni».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, favorevole, ha definito il documento un pannicello caldo rispetto ad una vertenza molto più ampia che deve avere al centro il fenomeno dell’arretramento dello Stato dal territorio regionale; questo è anche un costo reale dell’insularità deve che deve essere tenuto in grande considerazione, per cui il presidente della Regione deve riferire al Consiglio in tempi brevi sulle iniziative avviate perché altrimenti tutto il lavoro dell’Assemblea sarà stato inutile».

Sempre per Forza Italia il consigliere Giuseppe Fasolino, favorevole, ha sostenuto che «la mozione deve far riflettere perché l’Inps è l’ennesimo ente che si allontana dal cittadino, che giustamente protesta per l’aumento della distanza con le istituzioni, senza dimenticare che anche Abbanoa sta smobilitando gli uffici periferici in molti territori dell’Isola». Il Consiglio, a suo giudizio, «non può stare fermo a guardare e, sotto questo profilo, anche il discorso della provincia Gallura è una grande lamentela dei cittadini perché o le province non ci sono per nessuno o ci sono per tutti; la riforma di questi enti non si è fatta e quindi la Gallura ribadisce la volontà dell’autonomia, perché provincia vuol dire servizi reali alla comunità e se non interveniamo il risultato del 4 marzo sarà solo il primo di una lunga serie».

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta, favorevole, ha invitato tutti a «partire da una riflessione sulla presenza degli uffici sul territorio e, al di là dell’Inps, bisogna riflettere su molte altre funzioni importanti che progressivamente vengono meno». Ultimo esempio in ordine di tempo che riguarda La Maddalena che paga una sorta di doppia insularità, ha ricordato Pierfranco Zanchetta, «il cambio di rotta rispetto ai recenti accordi stipulati con la Difesa attraverso la Marina per la scuola sottufficiali che sarà dirottata a Taranto». Riprendendo il tema della provincia Gallura, Pierfranco Zanchetta ha affermato che «il collega Michele Cossa ha ragione quando dice che la Gallura ha bisogno di efficienza ma sbaglia quando dice che la provincia è stata un ente inutile».

La vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, favorevole, ha sottolineato che «ci sono funzioni fondamentali che lo Stato deve assolutamente garantire ed è un dato di fatto che le province hanno subito tagli impressionanti e non sono più in condizione di poter erogare servizi ai cittadini soprattutto nelle zone interne, cosa che la Sardegna non si può permettere». Tornando al tema dell’Inps, ha concluso, «va ricordato che si occupa di pensioni e lavoro e questo basta per comprendere il suo ruolo strategico e farci capire che il Consiglio deve tenere alta l’attenzione su questi problemi».

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta, favorevole, ha osservato che «il documento è l’occasione per mettere a punto una nuova strategia della Regione che non ha fatto quanto poteva in materia di presenza dello Stato, ad esempio, su sicurezza e trasporti». Per quanto riguarda la Regione, ha proseguito, «la riforma degli Enti locali non è stata una risposta adeguata come quella sanitaria sanità; forse perciò non è solo l’Inps che sta abbandonando il territorio ma tutta la politica, perché nei nostri piccoli comuni stanno chiudendo scuole, caserme, uffici del lavoro e questo tema deve entrare con forza nell’agenda della politica».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha messo l’accento sul fatto che, dopo il dibattito di ieri, «il Consiglio ha positivamente virato su una impostazione complessiva profondamente diversa dal rivendicazionismo sterile e deferente per mettere a fuoco problemi veri; va bene l’acquisizione del piano di riorganizzazione dell’Inps come base di confronto con il territorio ed il Consiglio che non vogliono più subire scelte esterne, un livello di confronto inedito che deve essere applicato ed allargato non solo alla vicenda Inps (pur importante), come vedremo fra poco occupandoci delle politiche agricole».

Il consigliere di Forza Italia Mariano Contu, favorevole, ha ricordato che «sembra che l’Inps svolga i suoi compiti senza contropartite ma non è così perché la Regione ha spesso anticipato risorse ingenti per la cassa integrazione e la Regione ha fatto la sua parte sia pagando gli stessi servizi che a volte anche i costi degli uffici attraverso le amministrazioni locali; di qui l’invito a far pesare anche questo elemento sul tavolo delle trattative».

La consigliera del Pd Daniela Forma, nelle conclusioni, ha ringraziato tutti i gruppi per il senso di responsabilità dimostrato di fronte ad una questione molto sensibile per la Sardegna. L’impegno della Regione, h detto, «è molto concreto non solo sull’Inps ma sulla presenza complessiva dello Stato, fermo restando che l’Inps ha comunque un suo specifico di grande interesse perché si occupa di misure a sostegno del reddito, ammortizzatori sociali e pensioni che rivenstono molta importanza per la nostra Regione; positivo perciò l’impegno della Giunta a proseguire in modo serrato il confronto con Governo tenendo informato il Consiglio».

Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo ai voti l’ordine del giorno, che il Consiglio ha approvato all’unanimità.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame delle mozioni riguardanti i lavoratori dell’Aras e dell’Apa, presentate dal Pds e da Forza Italia.

Illustrando quella del Pds il capogruppo Gianfranco Congiu ha messo in evidenza che lo scopo del documento è quello di trasferire le risorse per il pagamento degli arretrati, risolvere contenzioso, attuare la legge regionale 3/2009 per il trasferimento dei lavoratori Aras nell’agenzia Laore. Da questo contesto, ha sostenuto Gianfranco Congiu, «emerge il problema trasversale del mondo zootecnico, perché troppe volte sentiamo parlare di associazioni private ma bisogna tener conto che la Regione agisce nell’interesse pubblico; aggiungerei di conseguenza alla mozione il fatto che la Regione ha emanato un decreto, già nel 1982, con cui riconosce giuridicamente l’associazione allevatori e non è fatto banale, significa che c’è il senso di tutela della specificità (anche genetica) del nostro patrimonio zootecnico e questo è l’approccio giusto che va contrapposto ad ogni ipotesi di fusione che sarebbe con-fusione».

Per il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni, «il dibattito sta arrivando al cuore di molti problemi che hanno al centro la specificità della Sardegna e, se le agenzie agricole non fanno il proprio lavoro, è anche perché irresponsabilmente sono state lasciate libere in una situazione di sudditanza rispetto al continente come per il sangue dell’anglo arabo». In altre parole, ha aggiunto, «bisogna definire i compiti di chi lavora al miglioramento della genetica e alle attività di vero benessere animale e tutto in fondo nasce da qui, da una confusione di ruoli che vanifica gli effetti positivi degli interventi e delle risorse impiegate; le agenzie vanno quindi profondamente riformate ed i lavoratori riassorbiti, questo è il compito del Consiglio».

Illustrando la mozione di cui è primo firmatario il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha affermato che «è necessario impegnarsi a fondo per il riconoscimento di un sacrosanto diritto dei lavoratori Ara e Apa perché ora non possiamo pensare che la responsabilità sia di qualcun altro o replicare mozioni e atti parlamentari». Bisogna fare qualcosa di più e la Giunta deve attivarsi con urgenza, ha esortato Pittalis, «per dire basta con la reverenza a Roma e con Sardegna che mette soldi ed altri che prendono le decisioni, secondo uno schema che deve essere invertito, richiamando all’ordine i commissari». La settimana scorsa, ha ricordato il capogruppo di Forza Italia, «abbiamo risolto i problemi della Hydrocontrol, per cui ora dobbiamo fare altrettanto perché la situazione è sostanzialmente la stessa; in conclusione delle due l’una, o hanno preso in giro l’assessore o si sta tagliando fuori il Consiglio ma è certo che bisogna immediatamente revocare i licenziamenti, peraltro di dubbia legittimità».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha detto di credere nelle istituzioni, nel Consiglio e nell’autorevolezza della Giunta, per cui «auspico che non si ripeta il film già visto dell’ordine del giorno che non serve a nessuno e soprattutto non serve ai lavoratori licenziati; è inammissibile che per i commissari nominati fuori della Sardegna il primo atto della riorganizzazione siano i licenziamenti». Ho fiducia anche nell’assessore, ha concluso Daniele Cocco, «però questo è il tempo delle risposte e la prima deve essere la revoca dei licenziamenti».

Per il Pd il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini, sul piano operativo, ha messo in luce che «il problema immediato del ritardo nei pagamenti degli stipendi ai lavoratori Ara, manifesta l’evidente incapacità della macchina amministrativa regionale, con alcuni profili da verificare che potrebbero portare anche alla rimozione da incarichi». Quanto alla vicenda dei lavoratori Apa, secondo Franco Sabatini, «non possiamo accettare imposizioni da Roma senza alcuna interlocuzione, con la Regione ed i sindacati, senza tralasciare il tema generale di una forte resistenza ad applicare il trasferimento dei lavoratori da Ara a Laore; assumiamoci dunque le nostre responsabilità rivendicando il ruolo dell’assistenza tecnica pubblica su zootecnia sarda magari con una agenzia regionale o una società in house, affidiamo alla commissione Agricoltura una istruttoria rapida per scrivere una riforma e portiamola in Aula».

Piermario Manca, del Pds, ha espresso dissenso su trattamento unitario dei problemi Ara e Apa che invece sono distinti. Per quanto riguarda l’Ara, ha precisato, «ci sono stati quattro anni di attese inutili e, a parte il problema contingente, dobbiamo capire quale deve essere il futuro per la zootecnia sarda». Dopo aver ricordato le vicende dell’Aia che «prima mette due commissari e poi licenzia i lavoratori pagati dalla Regione e trasferisce alcune attività nella Penisola» Manca ha sostenuto che «tutto questo significa che allora non contiamo niente di fronte ad una situazione che vede una legge regionale non applicata, molti professionisti che lavorano da 35 anni in una Regione che vive da zootecnia, ed una Regione che paga l’80% dei costi e non incide sulle scelte». Tutto questo è inaccettabile, ha concluso, «ed è urgente che la Regione recuperare il suo ruolo».

L’on. Alessandra Zedda (FI) è partita nel suo intervento dalla “necessità di rivedere le agenzie che si occupano del settore agropastorale” ed ha aggiunto: “Credo che la Regione debba agire con un solo strumento normativo e con un solo comportamento. Quando la Regione ha voluto sistemare i problemi delle agenzie lo ha fatto in passato egregiamente. Non possiamo essere noi i primi che ritardano nei pagamenti o nelle riorganizzazioni di Ara e delle Apa: per quale ragione si è fermata questa riorganizzazione? Noi ci lamentiamo dello Stato che depotenzia i servizi in Sardegna e spostiamo a Ravenna i conti correnti”. L’oratore ha parlato dei licenziamenti in atto: “Bisogna capire cosa sta succedendo una volta per tutte e stoppare una volta per tutte i licenziamenti, come d’altronde chiedono le mozioni che stiamo discutendo”.

Per il Pd ha preso la parola l’on. Luigi Lotto e ha detto: “Sembrava che il problema fosse in via di soluzione e invece non è così. Ma certo il Consiglio regionale ha fatto quello che doveva fare, questo sì. Una cosa voglio dire: le Ara e le Apa svolgono funzioni differenti e le Apa fanno parte del sistema nazionale ma sono state scaricate sulle Regioni. La soluzione è una società in house? Parliamone, sentiamo cosa ne pensa al Giunta. Qualche sindacato propone di costituire un’azienda speciale. Vediamo. Certo nessuno di noi può accettare che 350 persone da domani vadano a spasso”.

L’on. Giovanni Satta (Psd’Az) ha detto che “il problema della riforma riguarda tutta Italia e non solo la Sardegna. Non è accettabile che i commissari con tanta arroganza abbiano operato licenziamenti illegittimi nelle Aia sarde e chiedo all’assessore Caria di prendere a cuore questa situazione e di affrontarla, non fidandosi dell’Aia che ha una situazione deficitaria ed è piena di debiti. Intanto i licenziamenti vanno sospesi e poi per l’Ara dobbiamo metterci noi a fare una riforma in senso sardo, visto che la legge comunitaria ce lo consente”. Per LeU ha preso la parola l’on. Eugenio Lai, che ha detto: “I cittadini guardano lontano dalla politica quando la politica non è in grado di cogliere l’essenza dei problemi. Noi non accettiamo l’idea che la politica trovi capri espiatori: dobbiamo assumerci la nostra responsabilità di legislatori e salvare i 13 dipendenti Aia licenziati. E dobbiamo creare un ente sardo che possa dare risposte alle esigenze del mondo agropastorale.  Questo deve fare la buona politica”. Il Pd è intervenuto con l’on. Antonio Solinas, che ha detto. “Dal 2009 si discute di questi temi e il Consiglio approvò la legge regionale 3 subito all’inizio di quella legislatura. Non spetta a noi dare attuazione alle leggi, visto che le risorse sono disponibili E in quella legislatura si chiedeva alla giunta regionale di attuare le norme della legge 3. E’ inaccettabile che due commissari romani vengano e gestiscano soldi e licenziamenti: fermiamo le bocce e verifichiamo che fine hanno fatto i finanziamenti che abbiamo erogato”. “E’ paradossale la giornata odierna, con la Regione che per peccati di omissione determina una situazione molto grave in un pezzo fondamentale della nostra economia, il settore agropastorale e la zootecnia”: lo ha detto l’on. Michele Cossa (Riformatori). E ha aggiunto: “Dobbiamo dare seguito allo sdegno, bloccando i licenziamenti  e soprattutto trovando una soluzione definitiva a una soluzione di precariato che non ha senso”. Per l’on. Paolo Truzzu (FLI) “non è accettabile che si debba arrivare sempre con l’acqua alla gola ad affrontare i problemi. Anche io ho iniziato l’avventura in quest’Aula con una mozione Aras, nel luglio del 2014. Oggi lo ribadisco: o la legge non è applicabile e va cancellata; oppure la legge deve essere applicata. Non ci sono alternative e oggi siamo a bomba, sempre sullo stesso punto: nessuno deve poter decidere sul futuro della zootecnia sarda, se non i sardi. Ed è chiaro che questa giunta e non solo questa deve rispondere di cosa è accaduto in questi anni. Non c’è un disegno sul futuro della zootecnia in Sardegna e questo lo dicono alcuni della maggioranza, non noi. Avete perso quattro anni inseguendo le piccole cose e da come parlate si vede che avete ricominciato la campagna elettorale”. “Già ieri in capigruppo ho manifestato la mia preoccupazione su questo tema sul quale regna la confusione totale”, ha detto l’on. Gianluigi Rubiu (Udc). “Si tratta di associazioni private alle quali la Regione manda con molto ritardo il loro contributo. E non è accettabile. Come non è accettabile che noi andremo via da quest’Aula senza aver risolto il  problema dei lavoratori licenziati, mentre è in corso il tentativo di portare a Roma i registri degli alberi geneaologici zootecnici della Sardegna. Questi sono fatti gravissimi che vanno affrontati in commissione, per risolverli”. Per l’oratore “non si possono stabilizzare e regionalizzare i dipendenti di Apa e Ara ma possiamo costituire una società in house che si faccia carico di questa gestione e assumere i lavoratori. Ma non si possono bloccare i finanziamenti perché equivale a bloccare gli stipendi dei dipendenti”. Il capogruppo del Pd, on. Pietro Cocco, ha ricapitolato le proposte in campo: “Prima di tutto dobbiamo fermare i licenziamenti ma è altrettanto vero che non si è data attuazione alla legge regionale del 2009. Dobbiamo sistemare le professionalità con gli strumenti giuridici consentiti oggi e con la consapevolezza delle differenze tra il personale Ara e quello Apa. Ci aspettiamo una proposta concreta dalla giunta e in tempi rapidi: la soluzione può essere un’azienda in house o un’azienda speciale”. Per la giunta ha preso la parola l’assessore Pierluigi Caria (Agricoltura), che ha espresso la posizione dell’esecutivo: “Condivido la mozione dell’on. Gianfranco Congiu ma deve essere chiaro che Apa e Ara sono due associazioni private che prestano servizi alla Regione per il tramite di Laore.  E se il problema dal 2009 non è stato risolto una qualche ragione ci deve essere. Ma la tutela dei posti di lavoro deve essere garantita e dobbiamo affrontare il problema degli stipendi non pagati da quasi un anno all’Apa  e pure quello della tutela del mondo dell’agricoltura e dell’allevamento. Io rilancio rispetto a quello che sta affermando l’Aula: sono pronto alla riorganizzazione delle agenzie, di tutte le agenzie, anche se siamo alla fine della legislatura”. L’assessore Pierluigi Caria ha proseguito su Apa e Ara: “In questi mesi ci siamo riuniti per affrontare il problema del personale e dei conti , visto che i debiti delle Apa hanno superato 4 milioni di euro, con 60 tecnici e 30 amministrativi in carico. Ma è chiaro che serve un piano industriale per capire come si devono riorganizzare le Apa e come devono rimanere in piedi una volta risanati i conti. Siamo disposti a dare una mano sulla riconversione del personale, sulla riformazione e sui pensionamenti anticipati ma in accordo con i dipendenti e con i sindacati. Io ho già chiesto la sospensione dei licenziamenti ai commissari e ho aggiunto che non è accettabile procedere in questo modo senza preventivamente informarci. Sto ancora aspettando il progetto dei due commissari ma posso già dire che l’incontro dovrà tenersi il 22 marzo. L’aspettative, invece, dei lavoratori dell’Ara è differente ce ne stiamo occupando”. Per l’assessore al Personale, Filippo Spanu “la situazione dell’Aras è quella che sto seguendo. direttamente e che sto cercando di risolvere ma abbiamo bisogno di un orientamento politico coeso e chiaro. La norma del 2009 aveva dei problemi di applicazione e i problemi si sono poi aggravati  con i decreti Brunetta e Madia. Abbiamo dunque cercato di dare esecuzione a una legge che si è rivelata, nei fatti, inapplicabile sotto il profilo dei vincoli che impediscono le assunzioni. Anche gli enti in house e le aziende speciali stanno sotto vincoli della Ue per il Piano di sviluppo rurale e della legge Madia, che dovranno essere esaminati prima di procedere: noi abbiamo il dovere di muoverci ma anche il dovere della verità. E’ chiara la posizione del Consiglio regionale: riformare con legge il sistema di sostegno e di aiuto alle campagne. Voglio però precisare che la Regione non ha fatto una stabilizzazione che non seguisse quanto previsto dalla legge del Consiglio regionale”.

In sede di replica, il capogruppo del Pds, Gianfranco Congiu (primo firmatario della mozione n. 392) ha riconosciuto la “buona fede” dell’assessore Pierluigi Caria ma ha lamentato con durezza la sottovalutazione del dato politico e cioè “che cosa  fare del sistema agricolo della  Sardegna”. «L’assessore è un politico – ha spiegato l’esponente della maggioranza – e dovrebbe avere scolpita la “Esse” di Sardegna e della sardità e non può dunque limitarsi ad una difesa d’ufficio del comparto zootecnico ma deve farsi carico del rilancio della zootecnia e dell’agricoltura in Sardegna».

Sempre in sede di replica, in qualità di presentatore dell’interpellanza n. 331, il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha ribadito le volontà manifestate dal Consiglio regionale nel corso dell’articolato e partecipato dibattito: la salvaguardia dei posti di lavoro nell’associazione regionale allevatori (ARA) e a Apa insieme con l’invito alla commissione Agricoltura perché sia predisposto un disegno di legge che risolva definitivamente il problema. «L’assessore Pierluigi Caria – ha quindi concluso Attilio Dedoni – assuma però in Aula l’impegno per ritirare i licenziamenti in Ara».

Interpellanza 331 replica di Attilio Dedoni (Rifromatori), c’è la necessità ceh la commissione presenti un disegno di legge, perché ordini del giorno vengono vanificati. Il Consiglio vuole un animante salvaguardare i posti di lavoro e trovare le soluzioni adeguate per Apa e Ara. La commissione prepari un disegno di legge e lo porti subito in Aula: vogliamo risolvere il problema. Subito l’impegno all’assessore per ritirare i licenziamenti.

Il capogruppo di Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco, ha ribadito la richiesta dello “stop ai licenziamenti dei tredici dipendenti Ara” e si è detto indisponibile a siglare “ordini del giorno inutili”. «Da qui si esce con qualcosa di immediatamente praticabile – ha dichiarato il consigliere della maggioranza – o un disegno di legge o l’impegno della commissione di produrlo in tempi brevissimi».

Alessandra Zedda (Fi) si è detta siamo in linea con quanto affermato da Gianfranco Congiu, Attilio Dedoni e Daniele Cocco, ma ha ribadito che insieme con l’impegno del Consiglio serve un impegno serio da parte della Giunta: «Acceleriamo i tempi e se occorre una nuova norma siamo pronti a discutere da subito».

Piermario Manca (Pds) ha definito “limitate” le risposte fornite dagli assessori Caria e Spanu: «Serve riorganizzare la zootecnia e ricordo all’assessore che non si vive di parole ma servono fatti e serve dire entro quanto sarà proposta la legge».

Antonio Gaia (Upc): «Condivido le considerazioni dell’assessore Spanu e mi preme non prendere in giro i lavoratori: se si può fare qualcosa diciamo subito cosa possiamo fare, tenendo conto delle norme nazionali e costituzione».

Eugenio Lai (Art. 1 – Sdp) ha ribadito l’invito al lavoro nella commissione Agricoltura con due obiettivi: dare prospettiva  al mondo agropastorale e tutelare i diritti dei lavoratori. «Ci sono 13 lavoratori che vanno a casa – ha concluso il consigliere della maggioranza – e quindi serve trovare una soluzione immediata».

Luigi Lotto (Pd) ha annunciato al disponibilità della commissione da lui presieduta a prendere in carico le questioni di Ara e della zootecnia ma ha rpecisato che “ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità”.

Valerio Meloni (Pd): «È necessario risolvere problema Ara e Apa ma non si perda l’occasione per affrontare la rivisitazione dell’articolazione della agenzie: cogliamo dunque l’occasione e portiamo in Aula anche la riforma delle agenzie agricole».

Alessandra Zedda (Fi): «Nessuno cerca stabilizzazioni non in linea con le norme e la costituzione ma Consiglio e giunta siano impegnati per risolvere il problema dei lavoratori e per la riorganizzazione di Agris, Laore e Argea».

Franco Sabatini (Pd) ha lamentato il continuo ritardo nei pagamenti all’Ara ed ha invitato l’assessore a ricercare le ragioni di tali ingiustificate pratiche. Il presidente della commissione Bilancio ha quindi incalzato l’esecutivo affinché “entro dieci giorni si presenti un disegno di legge, oppure provvederà la commissione Agricoltura in sede redigente”.

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu (Udc) ha auspicato una soluzione immediata per i lavoratori: «La commissione stabilisca termini e date e non serve riparlare di tutto per poi non concludere niente».

Marco Tedde (Fi): «Il dato politico che emerge dal dibattito è la sfiducia del centrosinistra verso l’assessore dell’Agricoltura». A giudizio del consigliere della minoranza “spetta a lui l’onere della proposta e non serve scaricare responsabilità sulla commissione”.«Vogliamo la proposta della Giunta – ha concluso Tedde –  che salvaguardi i posti di lavoro dell’Ara e che riforma enti e agenzie agricole».

Il consigliere Eugenio Lai (Art. 1 – Sdp) ha quindi chiesto una sospensione dei lavori sulle mozioni per consentire a Giunta e commissione di esaminare un’eventuale proposta normativa.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi ricordato che senza un ordine del giorno unitario devono essere votate le mozioni in discussione. Il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, di è detto contrario alla sospensione ed ha chiesto lumi sulla programmazione dei lavori dell’Aula. Il capogruppo del Pds, Gianfranco Congiu, ha però reiterato la richiesta di sospensione per predisporre un documento unitario e il presidente del Consiglio ha accordato la sospensione ed ha annunciato la ripresa dei lavori al pomeriggio e l’immediata convocazione della conferenza dei capigruppo.

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La commissione Lavori pubblici del Consiglio regionale, presieduta da Antonio Solinas (Pd), dopo una relazione dell’assessore Edoardo Balzarini, ha approvato  i 53 articoli del disegno di legge n. 417 in materia di “contratti pubblici di lavori, servizi e forniture”.

Unica astensione quella della consigliera Annamaria Busia (Misto), secondo la quale «l’approvazione di una legge così importante che interviene su un quadro normativo nazionale in evoluzione ed impatta in modo molto forte su altre materie è inopportuna oltre che, in alcune parti, a rischio di impugnazione del Governo nazionale». Annamaria Busia ha poi sottolineato che il provvedimento è privo del prescritto parere del Cal.

In sede di discussione al testo della legge è stato aggiunto, su proposta del consigliere del Pd Salvatore Demontis, l’art. 5/bis che prevede la costituzione di una di una società a capitale interamente pubblico con socio unico la Regione per «la progettazione, realizzazione e gestione di opere pubbliche» di rilevanza strategica individuate dalla Giunta regionale con una specifica delibera. La nuova società dovrà mettere a punto una programmazione triennale ed un “piano industriale” sottoposto al controllo del socio unico, sia per la gestione che per gli obiettivi. Al termine della prima fase, in caso di mancata approvazione dei risultati di gestione e di mancato raggiungimento degli obiettivi, la società sarà messa in liquidazione “restituendo” le sue attività all’assessorato dei Lavori pubblici.

Illustrando le linee principali del disegno di legge, l’assessore Edoardo Balzarini ha affermato che «si tratta di una legge organica che riordina le competenze regionali su materie molto complesse, introduce significativi elementi di semplificazione e snellimento delle procedure, migliora la qualità della progettazione e della programmazione, individua con rigore opere strategiche e coperture finanziarie, controlla i flussi e le ricadute degli appalti pubblici».

«In qualche parte – ha aggiunto – la legge formula anche proposte innovative su ambiti ora di competenza nazionale, con la finalità di ampliare gli spazi regionali nel settore degli appalti pubblici, sulla scorta di buone pratiche già introdotte con successo in altre Regioni.»

Nelle conclusioni il presidente della commissione Antonio Solinas ha ricordato la volontà dei capigruppo di accelerare il percorso di approvazione della legge. Per quanto riguarda il parere del Cal, ha osservato, «teoricamente i tempi ci sono ma la decisione su questo passaggio spetta ai capigruppo e, in definitiva, al Consiglio».

Il testo del disegno di legge sarà trasmesso alla commissione Autonomia, già convocata per le 15.30. La votazione finale della commissione Lavori pubblici è programmata per martedì 20 febbraio alle 9.30, prima della riunione del Consiglio.