18 July, 2024
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Yamile Saleh, madre del prigioniero politico venezuelano Lorent Saleh, Premio Sacharov 2017, sarà ospite di due eventi organizzati dagli Uffici del Parlamento europeo in Italia a Roma e Milano. Gli incontri si terranno lunedì 18 giugno, alle 11.00, nella Sala dei Mosaici di via IV Novembre a Roma e martedì 19 giugno, alle 16.30, nella Sala Conferenze di Corso Magenta a Milano.

In occasione del trentesimo anniversario del Premio Sacharov, Yamile Saleh discuterà di diritti e libertà. A Roma interverranno anche Betty Grossi, l’attivista italiana che fu arrestata nel 2015 in Venezuela, e Maria Claudia Lopez (VenEuropa); a Milano ci sarà la presidente di VenEuropa Patricia Betancourt.

Nel 2017, durante la sessione plenaria a Strasburgo, il Parlamento europeo ha conferito il Premio Sacharov per la libertà di pensiero ai rappresentanti dell’opposizione democratica in Venezuela. L’opposizione è costituita dall’Assemblea nazionale (guidata da Julio Borges) e da tutti i prigionieri politici figuranti nell’elenco del Foro Penal Venezolano, rappresentati da Lorent Saleh, Leopoldo López, Antonio Ledezma, Daniel Ceballos, Yon Goicoechea, Alfredo Ramos e Andrea González. Il Venezuela sta attraversando una serissima crisi politica ed economica. All’Assemblea nazionale, che aveva una maggioranza contraria al governo, fu tolto il potere e, secondo il Foro Penal Venezolano, ci sono ancora centinaia di prigionieri politici nel paese. 

Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani aveva così commentato la decisione relativa al premio: «Il Parlamento europeo è da sempre in prima linea per difendere e promuovere la libertà, la democrazia e gli altri diritti umani, dentro e fuori i nostri confini. Oggi abbiamo il dovere di denunciare, ancora una volta, l’inaccettabile situazione del Venezuela. Questo Parlamento vuole manifestare la sua vicinanza e rendere omaggio a tutto il popolo venezuelano».

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Secondo un sondaggio diffuso oggi dalla Commissione europea, il Parlamento europeo consolida la sua posizione come istituzione europea più affidabile. 

I risultati pubblicati oggi dalla Commissione europea, estratti dal sondaggio Eurobarometro della primavera 2018 sul livello di conoscenza del pubblico delle istituzioni dell’Ue, rivelano che il 50% degli intervistati ha dichiarato di fidarsi del Parlamento europeo. Si tratta di un aumento sostanziale di 5 punti rispetto all’autunno 2017, mentre il livello di sfiducia è diminuito del 3% rispetto allo stesso periodo.

Durante la legislatura, la fiducia nel Parlamento europeo, sempre secondo i risultati dell’Eurobarometro, è passata dal 34% di maggio 2014 al livello record attuale del 50%..

Il sondaggio indica inoltre che il 93% degli intervistati conosce il Parlamento europeo: è molto più di quello che si registra per le altre istituzioni e rappresenta un piccolo aumento rispetto all’ultimo Eurobarometro.

L’Unione europea, nel suo insieme, rimane anche più affidabile (42%) rispetto agli organi nazionali di governo (34%).

Il presidente Antonio Tajani ha commentato: «Questo Parlamento sta lavorando per ridurre la distanza tra istituzioni europee e cittadini e sta facendo bene il suo lavoro. Ce lo dicono i cittadini stessi attraverso i risultati dell’Eurobarometro. Negli ultimi sei mesi la fiducia nel Parlamento europeo è passata dal 45% al 50%. Il Parlamento è in assoluto l’istituzione Ue più apprezzata. Voglio ringraziare i 751 parlamentari che compongono l’assemblea. Abbiamo dimostrato di saper essere protagonisti mettendo il Parlamento al centro del dibattito per cambiare l’Europa e renderla più efficace».

«In particolare, sull’immigrazione che, come conferma l’Eurobarometro, è in cima alle preoccupazioni dei nostri cittadini, abbiamo contribuito a dare riposte europee. Già a novembre abbiamo adottato un testo di riforma del sistema dell’asilo, compreso il regolamento di Dublino, che concilia fermezza e solidarietà. Abbiamo anche proposto una strategia di breve, medio e lungo termine per fermare le partenze dall’Africa. Il Consiglio – ha concluso Antonio Tajani – non può più rimandare la riforma dell’asilo e deve prendere coscienza che sul governo dell’immigrazione è in gioco il futuro stesso della nostra Unione.»

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Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha ricevuto oggi a Strasburgo il Primo Ministro olandese, Mark Rutte. L’incontro si è svolto nel quadro dell’iniziativa promossa dal presidente Tajani di invitare i Capi di Stato e di governo dell’Ue a dibattere in plenaria sul futuro dell’Europa.

A conclusione dell’intervento di Rutte, il presidente Tajani ha dichiarato:

«Le nostre sfide comuni vanno oltre le frontiere nazionali, e hanno una dimensione europea. Contiamo sull’Olanda perché svolga un ruolo di primo piano per dare risposte efficaci ai cittadini su sicurezza, immigrazione, disoccupazione, cambiamento climatico. Voglio ringraziare il Primo Ministro Rutte per la sua partecipazione al dibattito odierno.

Sulla gestione dell’immigrazione è in gioco la sopravvivenza stessa dell’Unione europea. Dobbiamo essere molto chiari: i singoli paesi da soli non possono risolvere il problema. Quindi serve una strategia a breve, a medio e a lungo termine. La prima urgenza è impedire le partenze dal Nord Africa e le morti in mare e nel deserto. A medio termine bisogna lavorare sulla stabilizzazione della Libia con l’obiettivo di dare vita a uno stato che possa essere un interlocutore dell’Europa; in parallelo serve una strategia che dovrà essere parte anche del prossimo bilancio dell’UE e che preveda più investimenti nel continente africano. A luglio andrò in Niger e se possibile in Libia. Il Parlamento europeo deve essere protagonista nella soluzione di questo problema storico per l’Unione europea.

Il Parlamento europeo, che rappresenta mezzo miliardo di cittadini, ha approvato a larga maggioranza una riforma delle regole di Dublino già a novembre 2017. Non abbiamo scelto l’opzione più debole, ma abbiamo conciliato fermezza e solidarietà. Quindi si tratta di una solida base di partenza. Siamo disposti a discutere e a trovare compromessi. Il prossimo Consiglio europeo non potrà non decidere perché ne va dell’intero assetto dell’Unione europea.

Per far fronte alle sfide di oggi, il budget dell’Unione europea deve disporre di risorse proprie. Il Parlamento europeo ha una sua proposta perché questo avvenga. Vogliamo che le aziende che pagano le tasse e creano posti di lavoro qui e quelle che generano enormi profitti spedendoli al di fuori dell’Unione europea giochino con le stesse regole. Una ‘web tax’ sulle piattaforme online permetterebbe di generare miliardi di euro senza gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini.»

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«La Conferenza dei Presidenti ha concordato che Mark Zuckerberg debba venire a chiarire le questioni legate all’uso dei dati personali in un incontro con i rappresentanti del Parlamento europeo.»

Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

«Il fondatore e CEO di Facebook ha accettato il nostro invito e sarà a Bruxelles quanto prima, possibilmente già la settimana prossima per incontrare i Presidenti dei gruppi politici del Parlamento e il Presidente e il Relatore della Commissione per le Libertà civili, giustizia e affari interni (LIBE) – ha aggiunto Antonio Tajani -. I nostri cittadini meritano una completa e dettagliata spiegazione. Apprezzo che Mark Zuckerberg abbia deciso di presentarsi di persona davanti ai rappresentanti di 500 milioni di europei. È un passo nella giusta direzione per ristabilire la fiducia.»

«Inoltre, la Conferenza dei Presidenti ha deciso di organizzare, nelle prossime settimane, un’audizione con le parti interessate. Questa audizione offrirà ai membri della Commissione per le Libertà Civili, la Giustizia e gli Affari Interni, e delle altre Commissioni competenti, l’opportunità di effettuare un’analisi approfondita degli aspetti relativi alla protezione dei dati personali. L’accento sarà messo, in particolare, sul potenziale impatto su alcuni processi elettorali in Europa – ha sottolineato ancora Antonio Tajani -. La priorità del Parlamento è garantire il corretto funzionamento del mercato digitale, con un’elevata protezione dei dati personali, regole efficaci sui diritti d’autore e la tutela dei diritti dei consumatori. I giganti del web devono essere responsabili per i contenuti che pubblicano, incluse le notizie palesemente false e i contenuti illeciti.»

«La libertà – ha concluso il presidente Tajani – deve sempre essere accompagnata dalla responsabilità.»

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Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, si recherà mercoledì 9 maggio a Yuste, nella regione spagnola dell’Estremadura, per ricevere dal Re Felipe VI di Spagna il premio europeo “Carlo V” che gli è stato conferito dalla Fondazione Accademia europea del monastero reale di Yuste. 

La giuria ha deciso di assegnargli questo prestigioso riconoscimento per i suoi «venticinque anni di impegno politico dedicato all’Unione europea e alle sue istituzioni, garanti di pace, democrazia, diritti umani, uguaglianza e solidarietà». 

«Il giorno della mia elezione alla presidenza del Parlamento europeo ho dedicato il mio primo pensiero alle popolazioni terremotate del centro Italia. A distanza di quasi un anno e mezzo dal mio insediamento, non mi sono dimenticato di loro: ho deciso di devolvere l’assegno di 30mila euro del premio Carlo V ai cittadini di Arquata, Norcia e Accumuli che hanno perso i propri cari, le loro abitazioni, il loro lavoro e le loro attività, a causa degli eventi sismici che li hanno colpiti tra il 24 agosto e il 30 ottobre 2016», ha annunciato il presidente Tajani, alla vigilia della sua partenza per Madrid.

«Servirebbero cifre ben superiori per offrire un sostegno stabile, efficace e duraturo nelle zone terremotate. Per questo, il mio vuole essere un gesto di attenzione e di solidarietà verso queste popolazioni che, negli ultimi mesi, si sono sentite dimenticate e abbandonate ad un destino fatto di difficoltà quotidiane e sacrificio», ha aggiunto Antonio Tajani.

La giuria ha affermato che «nei numerosi incarichi ricoperti al Parlamento europeo e alla Commissione europea, Antonio Tajani ha sempre lavorato per un’Europa più competitiva che garantisca un modello di crescita sostenibile e strategica. Ha altresì combattuto il terrorismo, per garantire ai cittadini europei maggiore sicurezza e riguadagnare fiducia nelle istituzioni europee in un momento di difficoltà, difendendo lo Stato di diritto».

Tra i vincitori delle passate edizioni figurano, fra gli altri: Jacques Delors, Wilfried Martens, Felipe González, Mikhail Gorbachev, Helmut Kohl, Simone Veil e José Manuel Barroso.

La cerimonia di premiazione sarà presieduta da sua maestà il Re Felipe VI di Spagna nel Monastero di Yuste, dove nel 1558 morì l’imperatore Carlo V.

La sera precedente (giovedì 8 maggio), Tajani sarà ricevuto al Palazzo della Moncloa a Madrid dal primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, per un incontro bilaterale dedicato al negoziato in corso per la definizione del bilancio dell’Unione e all’agenda delle riforme necessarie a livello europeo. Al mattino il presidente Tajani parteciperà a una conferenza dal titolo “Come combattere le false notizie in Europa”, organizzata con il gruppo LENA, nel “Círculo de Bellas Artes” insieme al Vicepresidente del governo spagnolo Soraya Sáenz de Santamaría, e al direttore di El Pais Juan Luis Cebrián. Nel pomeriggio, il Presidente Tajani parteciperà a un dialogo con i rappresentanti dell’industria culturale spagnola, nell’ambito dell’Anno europeo del patrimonio culturale, nella sede dell’ufficio del Parlamento europeo a Madrid.

Il premio europeo Carlo V viene assegnato a organizzazioni, personalità, progetti o iniziative che, con il loro sforzo e impegno, hanno contribuito alla conoscenza e alla diffusione dei valori europei in ambito culturale, sociale, scientifico e storico, così come al processo d’integrazione europea.

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Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, aprirà domani alle 14.30 la conferenza di alto livello sulle sfide del digitale ed il governo delle piattaforme online nella plenaria di Bruxelles.

L’evento, organizzato in collaborazione con la commissaria europea per l’economia digitale, Mariya Gabriel, consentirà ai rappresentati delle istituzioni europee e nazionali e agli operatori del settore di discutere le sfide e le opportunità della rivoluzione digitale.

La conferenza si svolge a poche settimane dallo scandalo Cambridge Analytica sull’utilizzo illecito di dati personali raccolti da Facebook, al fine di influenzare risultati elettorali. Sarà quindi un’occasione per affrontare il tema dell’equilibrio tra libertà e responsabilità delle piattaforme digitali, con particolare riguardo alla tutela della privacy e alla diffusione di contenuti illeciti e di notizie palesemente false.

Al centro del dibattito anche le opportunità economiche e la necessità di maggiori investimenti in innovazione e formazione in vista del prossimo bilancio Ue. Si discuterà anche di equità fiscale e della necessità di tassare proporzionalmente i giganti del web.

Alla vigilia della conferenza il presidente Antonio Tajani ha dichiarato:

«Per esprimere tutte le sue potenzialità di crescita, occupazione o sviluppo tecnologico la rivoluzione digitale ha bisogno di libertà. Non dobbiamo però dimenticare che, nelle nostre democrazie liberali, la libertà deve essere accompagnata dalla responsabilità.

Delle buone regole sono la base per uno sviluppo equilibrato, dove la tutela delle persone e del mercato crea fiducia e fa da volano ad investimenti, tecnologia e crescita.

I giganti del Web devono essere soggetti alle stesse regole su protezione dei lavoratori, privacy, consumatori, trasparenza, tassazione o proprietà intellettuale previste per le altre imprese. Questo anche per garantire una concorrenza leale con gli operatori tradizionali.

Le piattaforme che di fatto si comportano come editori, devono anch’esse essere responsabili dei contenuti. Non possono permettere impunemente la diffusione di pedo-pornografia, vendita illegale di armi, messaggi di radicalizzazione e di propaganda terroristica, odio razziale, contraffazione o notizie palesemente false.

La vicenda Cambridge Analytica ci impone di non abbassare la guardia. Dobbiamo pretendere tutti i chiarimenti necessari sul possibile utilizzo dei nostri dati per manipolare i risultati elettorali, a cominciare dal referendum sulla Brexit. Per questo, ho invitato Mark Zuckerberg a comparire di persona davanti al Parlamento europeo per rispondere a 500 milioni di europei. Mi aspetto una sua piena collaborazione per ristabilire la fiducia dei nostri cittadini».

Alle 15.30 è prevista una conferenza stampa con lo stesso presidente Tajani e la commissaria Gabriel.

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Oggi, il Parlamento europeo ha approvato, a larga maggioranza, la modifica dell’accordo quadro sulle relazioni tra il Parlamento europeo e la Commissione europea.

La modifica codifica il processo denominato degli Spitzenkandidaten, già utilizzato nel 2014 per la nomina del presidente Juncker. Questo processo prevede che tutti i gruppi politici europei s’impegnino ad indicare il proprio candidato alla Presidenza della Commissione, sulla base di una selezione effettuata all’interno dei rispettivi partiti. Il candidato del gruppo politico che avrà più deputati eletti nel prossimo Parlamento, sarà quello indicato come presidente della Commissione.

A seguito del voto, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha commentato: «La scelta del Presidente della Commissione europea con il metodo degli Spitzenkandidaten, utilizzato nel 2014, è un traguardo sulla via di un’Europa più politica e democratica da cui non si deve tornare indietro. Dobbiamo rafforzare questo processo, continuando a lavorare per avvicinare l’Europa e le sue istituzioni ai cittadini, coinvolgendoli nelle decisioni che riguardano il loro futuro. Il voto con cui i popoli europei scelgono i propri rappresentanti, anche sulla base del candidato indicato a presiedere l’esecutivo Ue, favorisce la partecipazione. Contribuisce, inoltre, a rafforzare il legame di controllo politico tra Parlamento e Commissione proprio di tutte le democrazia parlamentari».

«I nostri cittadini vogliono che sia la politica, e non la burocrazia, a guidare l’Unione. Preferiscono una competizione aperta e trasparente tra partiti e candidati ad accordi a porte chiuse», ha concluso il presidente Tajani.

 

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Il premio Sakharov 2017 per la libertà di pensiero è stato assegnato dalla plenaria del Parlamento europeo, a Strasburgo, all’opposizione democratica del Venezuela, in particolare all’Assemblea nazionale presieduta da Julio Borges e a tutti i prigionieri politici che figurano nell’elenco del Foro Penal Venezolano, rappresentati da Leopoldo López, Antonio Ledezma, Daniel Ceballos, Yon Goicoechea, Lorent Saleh, Alfredo Ramos e Andrea González.

Il presidente Tajani ha ricordato che «fin dai primi vincitori, questo premio rappresenta un omaggio alle persone o alle organizzazioni che hanno dedicato la loro vita o il loro operato alla difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali. E’ divenuto il massimo riconoscimento dell’Unione europea per i difensori dei diritti umani. Con questa cerimonia, ogni anno, inviamo al mondo un messaggio forte».

Nel presentare i vincitori, il Presidente ha dichiarato che, al di là dell’opposizione democratica, il premio «va a tutti i cittadini venezuelani nel mondo». L’Assemblea nazionale del Venezuela, la sola ad essere legittima e democraticamente eletta, rappresenta il cuore della democrazia e il simbolo del pluralismo. Indicando che l’altro pilastro della democrazia è la libertà di espressione, il presidente Tajani ha fatto riferimento ai prigionieri politici, i quali sono circa 300, secondo i dati del Foro Penal Venezolano.

Il Parlamento denuncia la situazione nel Paese latinoamericano, rivolge un appello affinché si proceda a una transizione pacifica verso la democrazia e rende omaggio al popolo venezuelano, in particolare a coloro che hanno perso la vita durante le manifestazioni di protesta pacifiche contro il governo e ai cittadini che sono stati ingiustamente incarcerati, per aver espresso le loro opinioni.

«Lo scorso fine settimana, il Presidente Maduro ha deciso, in maniera arbitraria e antidemocratica, di vietare ai principali partiti d’opposizione di partecipare alle elezioni presidenziali. Non si può continuare in questo modo», ha commentato il presidente Tajani. 

Negli ultimi anni, il Parlamento europeo ha espresso a più riprese – in quattro risoluzioni – la sua posizione sul Venezuela, sottolineando la necessità di istituire un corridoio umanitario e di liberare i prigionieri politici. Allo stesso tempo, il Parlamento è stata la prima istituzione a chiedere all’Unione di adottare delle sanzioni contro il governo del presidente Maduro.

Il presidente Tajani ha, altresì, reso omaggio ai due finalisti presenti, Aura Lolita Chávez Ixaquic, leader indigena guatemalteca, e Bethlehem Issak, figlia di Dawit Isaak, giornalista eritreo imprigionato per aver esercitato il proprio diritto alla libertà di espressione.

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Il presidente Antonio Tajani, ha tenuto stamani il discorso di apertura del 4° Parlamento europeo delle persone con disabilità, organizzato in collaborazione con il Forum europeo sulla disabilità, nell’emiciclo a Bruxelles.

L’evento ha riunito oltre 700 attivisti e delegati di organizzazioni che rappresentano i portatori di disabilità, provenienti da tutta Europa, oltre a deputati e rappresentanti di altre istituzioni Ue. Il dibattito di questa quarta edizione è stato incentrato sulle nuove politiche per la piena integrazione e partecipazione dei disabili nella società.

«L’impegno volto a migliorare la vita delle persone con disabilità si fonda sui nostri valori europei di libertà, uguaglianza e inclusione di tutti gli individui nella società. Tali valori devono tradursi in azioni concrete. Dobbiamo consentire a ciascun individuo di vivere una vita indipendente e far sì che la nostra società responsabilizzi tutti i cittadini – ha detto il presidente Tajani -. Non è accettabile che vi siano, ancora oggi, degli europei che sono limitati nell’esercizio del loro diritto di voto a causa di una disabilità. La situazione non è ottimale in tutti gli Stati membri. Per questo, ho scritto a tutti i capi di Stato, affinché provvedano a garantire la piena partecipazione democratica alle prossime elezioni europee del 2019.»

«Il Parlamento europeo assicurerà, inoltre, che la sua prossima campagna di informazione istituzionale sia accessibile a tutti. L’Europa sta attraversando un processo di riforma che riguarderà tutti noi. Ognuno di noi deve avere la possibilità di offrire il suo prezioso contributo a questo dibattito. Per questo, sostengo il motto del Forum europeo sulla disabilità, ‘nulla su di noi senza di noi’, aggiungendo inoltre che nessuna decisione sull’Europa deve essere presa senza di voi», ha concluso il presidente del Parlamento europeo.

Nell’UE, quasi una persona su sei di età superiore a 15 anni è affetta da qualche forma di disabilità. Tale dato è destinato ad aumentare, a causa del progressivo processo d’invecchiamento della popolazione.

Il tasso di povertà per le persone con disabilità è del 70 % superiore alla media europea, in quanto devono far fronte a costi aggiuntivi, redditi più bassi e possibilità ridotte di trovare un lavoro.

Giovedì 30 novembre, i deputati al Parlamento europeo hanno approvato una relazione di iniziativa che valuta l’attuazione della strategia europea sulla disabilità 2010-2020.

Adottata nel 2010, la strategia europea sulla disabilità è il principale strumento UE per l’attuazione della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che è un trattato vincolante in materia di diritti umani. La strategia è volta a migliorare la situazione delle persone con disabilità, promuovendo l’accessibilità, la partecipazione e l’uguaglianza in tutti i settori della vita, tassi di occupazione più elevati e un’istruzione inclusiva nonché la protezione sociale ed i servizi sanitari necessari.

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Il Parlamento europeo ha approvato ieri il bilancio UE 2018, nel quale è previsto un maggiore sostegno per i giovani disoccupati e più finanziamenti per le PMI, i programmi di ricerca e l’Erasmus.

Gli stanziamenti d’impegno per il 2018 ammontano complessivamente a 160,1 miliardi di euro e gli stanziamenti di pagamento a 144,7 miliardi di euro.

 Dopo l’approvazione formale da parte del Consiglio dell’accordo provvisorio sul bilancio 2018, il Parlamento ha approvato il bilancio con 295 voti in favore, 154 voti contrari e 197 astensioni. 

L’atto legislativo è stato poi firmato dal presidente Antonio Tajani.

Il Parlamento ha eliminato i tagli di 750 milioni di euro operati dal Consiglio nel settore “crescita e occupazione” e garantito all’Iniziativa per l’occupazione giovanile un incremento di 116,7 milioni di euro in stanziamenti d’impegno, portando così il totale a 350 milioni di euro, per aiutare i giovani che cercano lavoro.

Rispetto alla proposta di bilancio della Commissione, i deputati sono riusciti a garantire nuove risorse più sostanziali per quelli che considerano i programmi fondamentali per la crescita e l’occupazione, vale a dire Orizzonte 2020 (con un aumento di 110 milioni di euro per i programmi di ricerca), Erasmus+ (con un aumento di 24 milioni di euro) e COSME (con un aumento di 15 milioni di euro per il sostegno alle PMI).

Il Parlamento ha potenziato gli stanziamenti proposti dalla Commissione per le agenzie con compiti connessi alla sicurezza: Europol (3,7 milioni di euro in più e 10 nuovi posti di lavoro), Eurojust (1,8 milioni di euro in più e altri 5 posti di lavoro) e l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo EASO (5 milioni di euro in più).

Il Parlamento ha aumentato di 80 milioni di euro (rispetto al progetto della Commissione) la linea di bilancio per le azioni esterne dell’UE sulle sfide migratorie, che comprendono azioni nei Paesi vicini orientali e meridionali e nei Balcani occidentali.

Per quanto riguarda la Turchia, gli eurodeputati hanno deciso di tagliare i fondi di pre-adesione di 105 milioni di euro e di iscrivere in riserva altri 70 milioni di euro in stanziamenti d’impegno, in risposta al peggioramento nel paese della situazione in materia di democrazia, Stato di diritto e diritti umani.

La squadra negoziale del Parlamento ha ottenuto 34 milioni di euro in più per il sostegno ai giovani agricoltori, al fine di ridurre la disoccupazione giovanile nelle zone rurali. Sono stati inoltre aumentati di 95 milioni di euro i fondi destinati a sostenere le pratiche agricole che favoriscono il clima e l’ambiente.