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Intervista ad Arianna Sabiu, neo eletta segretaria territoriale della Cisl Scuola nel Sulcis Iglesiente.
Quanti anni hai?
«Ho 41 anni.»
Qual è la tua professione?
«Sono docente di ruolo di scuola primaria.»
Come ti sei avvicinata al Sindacato?
«Qualche anno fa mi fu chiesta la disponibilità a dare una mano per risolvere quelle piccole problematiche che in tanti si ritrovano a dover fronteggiare nel corso del loro rapporto di lavoro.
Accettai, scoprendo che rendermi utile era, al contempo, produttivo per gli altri e soddisfacente per me. Coloro che operano nel volontariato conoscono benissimo questa sensazione.»
Come mai hai scelto la Cisl?
«In realtà fu del tutto casuale, in quanto fui avvicinata da un esponente di questo sindacato che, per primo, mi propose l’adesione. A distanza di tanti anni non me ne sono mai pentita, anzi.
La Cisl è presente in modo capillare, è dotata di un’organizzazione efficiente ed annovera fra le sue file tantissime persone che svolgono l’attività con grande passione ed impegno.»
Attualmente ricopri il ruolo di segretaria territoriale Scuola, un ruolo di responsabilità e guida.. Come intendi portarlo avanti?
«Premetto che considero prioritario svolgere al meglio il mio ruolo di Docente e di madre di Famiglia, per cui mi considero prestata al Sindacato.
Detto questo, sono consapevole di dover acquisire l’esperienza necessaria a svolgere il ruolo che mi è stato affidato e conscia di rappresentare non me stessa, ma l’intera squadra che con me si dedica quotidianamente all’attività sindacale.
Ne consegue una ovvia continuità con chi, in modo eccellente, mi ha preceduto: dare voce a tutti coloro che del sistema/scuola fanno parte.»
Qual è il tuo rapporto con gli iscritti?
«Nell’iscritto vedo una persona che si rivolge a me, a noi, per ottenere un supporto verso un sistema che spesso sente di subire e che lo fa sentire solo e non parte fattiva per il suo funzionamento.
Ne conseguono rapporti chiari, leali e produttivi e chi mi conosce mostra di apprezzare questo mio modo di rapportarmi con loro.»
Cosa pensi delle politiche regionali e nazionali sulla scuola e più in generale sul settore pubblico (contratti non rinnovati, ecc.)?
«Le politiche nazionali sulla Scuola, in particolare dal 2006 in poi, hanno visto una miriade di cambiamenti frutto di visioni contraddittorie a seconda della colorazione politica del momento.
Il comune denominatore, in questa confusa ricerca del cambiamento, continua ad essere una scriteriata riduzione delle risorse e la perdita di vista del ruolo fondamentale che l’Istruzione riveste per le generazioni che domani saranno chiamate a governare la crescita e lo sviluppo del nostro Paese.
Le politiche regionali si sono uniformate in modo passivo rinunciando alla loro funzione propositiva e di contributo alla formazione delle scelte in ambito nazionale.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: continuiamo a perdere posizioni nel raffronto con i partners europei.
Negli altri comparti della Pubblica Amministrazione non va meglio: si continua nella politica dei tagli senza minimamente intaccare le sacche di privilegio e senza una vera razionalizzazione e semplificazione delle regole.
Ne consegue un allarmante calo delle tutele sociali proprio nei punti cardine del sistema/Paese: Istruzione, Salute e Lavoro.
Il perdurare del blocco dei rinnovi contrattuali è inaccettabile, sia perché in contrasto con i principi di contrattazione, sia alla luce della notevole perdita del potere d’acquisto che si è accompagnata con l’introduzione della moneta unica.»
Come vorresti diventasse la Cisl del futuro alla luce anche delle conferenze organizzative e al cambiamento epocale della nostra società?
«In continuità con la sua storia dal 1950 ad oggi e solidamente ancorata ai suoi elementi fondanti (Autonomia, Associazione e Contrattazione) ma sempre al fianco del Lavoratore e pronta a rinnovarsi: appuntamento a novembre per l’Assemblea Organizzativa Nazionale che disegnerà la nuova Cisl.»