24 November, 2024
HomePosts Tagged "Arrigo Miglio" (Page 10)

[bing_translator]

«Non c’è speranza sociale senza un lavoro dignitoso per tutti». Risuona ancora il monito pronunciato da papa Francesco in occasione della sua visita pastorale a Cagliari, esattamente cinque anni fa.

È trascorso quasi un anno dalla 48ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, celebrata a Cagliari dal 26 al 29 ottobre scorso. Per la diocesi di Cagliari l’evento ha assunto una connotazione di rilievo. Puntualmente, nella prospettiva della formulazione di proposte armoniche e tangibili, l’iniziativa non ha acceso discussioni su numeri, ma ha mirato a focalizzare la massima attenzione sulle persone, sulle loro speranze e delusioni, sul loro senso di dignità e sulla solidarietà.

Durante quelle giornate, si è insistito in modo particolare sulla necessità di raccogliere contributi concreti per dare slancio a nuove opportunità di impiego e ad organizzazioni di lavoro che favoriscano l’elevazione della dignità umana, al fine di valorizzare le capacità delle persone con la creazione di occasioni di incontro e condivisione.

In quest’ottica sabato 20 ottobre, dalle ore 9.15, nell’Aula Magna del Seminario Arcivescovile si terrà un incontro-confronto sul tema “Animare i territori, alimentare la speranza”, durante cui riflettere non già su dati o statistiche, quanto sui segni e le opportunità concrete di speranza, i germogli di ripresa che è possibile cogliere nei nostri territori, a partire da un’attenzione nuova e diversa.

Questo il programma previsto:

Saluti ed introduzione don Ignazio Boi (direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro)

Interverrà e coordinerà i lavori il dott. Sergio Gatti (vice presidente del Comitato scientifico ed organizzatore delle Settimane Sociali, Direttore Generale di Federcasse)

“Focus” su tre ambiti: istituzionale dott. Cristiano Erriu (assessore regionale degli Enti Locali e Urbanistica)

sociale dott.ssa Marta Chessa (direttrice Panta Rei Sardegna e Counsellor)

ecclesiale dott. Francesco Manca (direttore Centro Studi Caritas)

Contributo di analisi della realtà e lettura dei “segni di speranza” e delle buone prassi

Seguirà il dibattito.

Le conclusioni saranno svolte dall’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio.

[bing_translator]

Dal 9 al 13 ottobre si è svolta la visita all’Arcidiocesi di Cagliari della delegazione della Caritas di Minsk (capitale della Repubblica di Belarus) guidata dal direttore padre Andrei Jilevitch che è un frate cappuccino, e composta da Tatyana Zhuk (project manager), Svetlana Kudravets (coordinatrice delle attività progettuali), Dmitry Melnikov (responsabile dei rapporti con le altre organizzazioni), Anna Yakimovich (responsabile formazione volontari).

I rapporti fra Sardegna e Bielorussia sono intensi e nascono grazie al protagonismo delle famiglie dell’Isola che in questi ultimi trent’anni hanno ospitato nelle loro case decine di migliaia di bambini bielorussi nell’ambito del progetto Chernobyl.

Le attività pluriennali di cooperazione internazionale sostenute dalla LR 19/96 della Regione Autonoma della Sardegna elaborate dall’Associazione Cittadini del Mondo con il patrocino del consolato onorario bielorusso, hanno creato una rete di relazioni e collaborazioni fra enti e organizzazioni della Sardegna e della Bielorussia in campo istituzionale, universitario, sociale, culturale, economico, che oggi si estende ai rapporti fra le Caritas dei due territori grazie anche all’attivazione di un progetto MOST (programma finalizzato a favorire gli scambi  fra Belarus e paesi dell’Unione Europea).

Il soggiorno della delegazione bielorussa è stato caratterizzato da un ricco calendario di incontri ed iniziative finalizzato a rafforzare i rapporti fra la Caritas di Cagliari e quella di Minsk e più in generale fra la Chiesa Cattolica sarda e bielorussa, infatti la Repubblica Belarus è un paese multiconfessionale, con una importante presenza cattolica, privo di conflitti interreligiosi che rappresenta un vero e proprio ponte fra oriente e occidente.

Al fianco della Chiesa Cristiano Ortodossa maggioritaria, in Bielorussia è significativa la presenza della Chiesa Cattolica che conta su circa il 14,5% di fedeli sull’intera popolazione, questo grande spirito di fratellanza e collaborazione fra ortodossi e cattolici che caratterizza la Bielorussia è plasticamente dimostrato dal fatto che nella delegazione della Caritas di Minsk (organizzazione cattolica) erano presenti due volontari di religione cristiano-ortodossa.

In Belarus sono presenti, inoltre, altre confessioni cristiane oltre che, confessioni non cristiane fra le quali quella islamica, quella ebraica ed altre ancora.

Fra i momenti più significativi della visita è stato l’incontro con l’arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio che ha ricevuto lo scorso 9 ottobre i fratelli della Caritas di Minsk, accompagnati nell’occasione dal console onorario bielorusso Giuseppe Carboni. All’incontro presenti don Marco Lai, direttore della Caritas di Cagliari, don Franco Puddu, vicario dell’Arcidiocesi, e i responsabili dei vari settori operativi della Caritas.

Gli ospiti bielorussi hanno avuto l’occasione durante tutto il periodo di soggiorno, di conoscere le varie attività messe in campo dalla Caritas Diocesana.

[bing_translator]

Nel corso della riunione ordinaria della Conferenza Episcopale Sarda, tenutasi lunedì 1 e martedì 2 ottobre 2018 a Cagliari presso il Seminario Regionale Sardo, la Conferenza Episcopale Sarda, sotto la presidenza di S.E. monsignor Arrigo Miglio, fra gli altri punti all’ordine del giorno, ha affrontato i seguenti temi ed assunto alcune determinazioni.

Ampio spazio è stato dedicato al Seminario Regionale e al progetto formativo annuale. Il rettore, don Antonio Mura ha comunicato ai vescovi anche alcuni dati numerici. Hanno fatto il loro ingresso nella comunità 13 nuovi alunni provenienti dalle diverse diocesi della Sardegna. La comunità quest’anno è composta complessivamente da 57 seminaristi. Inoltre sono state presentate anche le linee portanti del Sesto Anno, che avrà una nuova impostazione e nuovi percorsi formativi ed esperienziali, in vista dell’ammissione al presbiterato.

Si è inoltre convenuto di rivolgere alla comunità isolana un messaggio sull’attuale congiuntura socio-economica della Sardegna. Occasione e obiettivo del messaggio è quello di riprendere, alcuni contenuti e istanze della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani tenutasi a Cagliari il 26-29 ottobre 2017, che aveva come tema “Il lavoro, che vogliamo libero, creativo, partecipativo e solidale”. Appare opportuno sottolineare alcune priorità fortemente sentite dalla popolazione e vicine alla sensibilità della Chiesa. Il messaggio sarà pubblicato entro la fine di ottobre, in coincidenza con il primo anniversario del grande evento, che ha visto fortemente coinvolte tante energie presenti nella realtà delle diocesi isolane.

I vescovi, ancora, ritengono utile ed urgente offrire ai sacerdoti delle linee orientative su una corretta attuazione dell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”, soprattutto relativamente al capitolo 8°, dedicato all’accompagnamento, al discernimento e all’integrazione delle fragilità familiari. Sono stati individuati i passaggi per arrivare alla stesura del sussidio, che prevedono una larga consultazione nelle dieci diocesi isolane, l’apporto di qualche esperto ed il confronto con altre simili iniziative avviate in altri parti d’Italia e del mondo.

Infine, la Conferenza ha provveduto alle seguenti nomine:

  • Il padre Pier Giacomo Zanetti, gesuita e padre Gabriele Biccai, carmelitano, sono stati nominati padri spirituali presso il Pontificio Seminario Regionale Sardo.
  • dott. Franco Manca, incaricato regionale per i Problemi sociali e del lavoro, che subentra a don Giulio Madeddu.
  • Il dott. Michele Spanu di Sassari, nuovo incaricato regionale delle Comunicazioni sociali, e il dott. Michele Corona di Oristano, vice incaricato che subentrano, rispettivamente al dott. Marco Piras e al dott. Giuseppe Manunta.
  • la sig.ra Maria Scanu di Alghero, incaricata regionale del “Progetto Policoro”, che subentra al sig. Simone Cabitza.

+ Sebastiano Sanguinetti, segretario

Mons. Arrigo Miglio.

[bing_translator]

Il prossimo 30 novembre 700 volontari sardi saranno ricevuti in Vaticano in udienza speciale da Papa Francesco. Il Pontefice ha accolto l’invito del Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale che in questo modo festeggerà i suoi primi vent’anni di attività. Sarà un appuntamento importante per le associazioni sarde, chiamate alle nuove sfide che la società presenta.

«L’udienza speciale rappresenterà contemporaneamente un punto di arrivo ed uno di ripartenza per un movimento che oggi conta nell’isola ben 1725 associazioni, con 45 mila volontari attivi nel territorio ed altri 80 mila impegnati occasionalmente. Per il nostro movimento sarà un momento storico, faremo in modo che tutte le associazioni si sentano partecipi», ha detto il presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru, che stamattina ha presentato a Cagliari l’iniziativa insieme al presidente del comitato promotore di Sardegna Solidale don Angelo Pittau, e al presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli.

La macchina organizzativa si è già messa in moto. Le associazioni interessate a partecipare all’evento possono prendere contatto con l’organizzazione, scrivendo alla mail udienzaconpapafrancesco@sardegnasolidale.it .

All’udienza speciale parteciperanno inoltre anche il presidente della Conferenza Episcopale Sarda mons. Arrigo Miglio, i vescovi sardi, insieme al presidente della Regione Francesco Pigliaru e al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. All’udienza sarà inoltre presente anche il cardinale Angelo Becciu.

«Nel 1996 le associazioni di volontariato in Sardegna erano 800, oggi sono più che raddoppiate, a dimostrazione del grande lavoro compiuto in questi vent’anni per la crescita della cultura della solidarietà – ha aggiunto Giampiero Farru -. Siamo presenti nel territorio con i nostri quaranta Sa. Sol. Point e questo grazie anche alla disponibilità di tanti volontari, capaci di mettersi in gioco anche nelle comunità più piccole e dove tanti pionieri hanno lavorato in silenzio.» 

Giampiero Farru ha nell’occasione anche tracciato un bilancio dell’attività ventennale di Sardegna Solidale: «Dal 1998 ad oggi abbiamo fornito alle associazioni ben 103mila consulenze, collaborando con i gruppi in quasi 3.500 occasioni. I corsi di formazione per volontari sono stati oltre 500, con oltre 23mila partecipanti, senza dimenticare il progetto Scuola & Volontariato che ormai coinvolge quasi cento istituti superiori in tutta l’isola, e le 36 pubblicazioni scientifiche, soprattutto sul volontariato in Sardegna e sul fenomeno della povertà».

L’udienza speciale è nata in modo semplice: «A marzo abbiamo inviato la lettera al Papa, a luglio è arrivata la risposta positiva che ci ha emozionato e gratificato. Noi siamo laici, ma condividiamo con il Papa quel senso di umanità che ora qualcuno mette in discussione e sentiamo di lavorare con lui per costruire il bene comune e soprattutto per combattere quella cultura dello scarto che guarda solo al profitto e non alla dignità delle persone». 

«Questi vent’anni di attività testimoniano un lungo cammino fatto assieme di cui dobbiamo essere grati soprattutto ai volontari e alle associazioni – ha detto il presidente del comitato promotore di Sardegna Solidale, don Angelo Pittau –. La Sardegna si è distinta nella solidarietà ma è stata capace di guardare anche oltre i suoi confini, agendo spesso in una dimensione internazionale come la recente visita di una delegazione proveniente da Haiti ha dimostrato.»

«Sono stati vent’anni intensi che il Comitato di Gestione, con il sostegno delle fondazioni bancarie, ha vissuto insieme a Sardegna Solidale – ha concluso il presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli -. Il volontariato ha garantito quella coesione sociale senza la quale la crisi in Sardegna si sarebbe sentita in maniera più pesante. Ma vorrei ricordare anche l’impegno di Sardegna Solidale insieme all’associazione Libera per la Giornata del 21 marzo in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, con le bellissime manifestazioni organizzate a Sestu, Olbia e Alghero.»

 Nato nel 1998, il Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale è da vent’anni il punto di riferimento per tutte le organizzazioni isolane. “Volontari per volontari” è stato lo slogan che fin da subito ha caratterizzato l’attività del centro, insieme alla scelta di voler rappresentare il movimento nella sua unitarietà e pluralità. Sardegna Solidale ha infatti deciso di essere presente in maniera capillare nel territorio: sono quaranta ad oggi i Sa. Sol. Point che, in altrettanti centri, rappresentano un punto di riferimento per le associazioni, per i volontari e per i cittadini. Una articolazione unica nel suo genere in Italia, che fa di Sardegna Solidale uno dei Csv maggiormente capaci di stare vicino alle esigenze delle persone e delle associazioni.

Chiamato a svolgere compiti di promozione, formazione e comunicazione, il Csv Sardegna Solidale ha messo in campo numerosi progetti che hanno rilanciato l’azione del volontariato. Tra questi si segnalano “Scuola & Volontariato” (che ogni anno vede gli studenti di circa cento scuole superiori entrare a contatto con il mondo della solidarietà), il progetto di formazione e aggiornamento per volontari “Formidale”, il programma “Sa. Sol. Desk” che per otto anni (prima di venire interrotto per effetto delle nome contenute nella nuova legge sul Terzo Settore) ha consentito a quasi mille associazioni di poter avere una postazione telematica con la quale stabilire un contatto diretto e costante con gli altri gruppi.

In vent’anni di attività sono stati tanti i momenti cruciali per la crescita del movimento. Tra questi ancora si ricorda l’iniziativa “Hajò. Carovana del volontariato”, che nel 2001 vide una carovana attraversare per quaranta giorni tutti i comuni della Sardegna, e nel 2011 l’iniziativa “Le piazze della solidarietà”, quando in decine di centri venne piantato il “Seme della solidarietà”, un’opera dello scultore Pinuccio Sciola che simboleggia l’impegno delle comunità ad alimentare con atti concreti la speranza di una società più solidale, contro la cultura dello scarto. 

Dal 2010 Sardegna Solidale ha dato il via ad una proficua collaborazione con la Fondazione Zancan a cui sono state commissionate diverse ricerche sulla povertà in Sardegna ed una, di prossima pubblicazione, sulla ricchezza nell’isola.

Sardegna Solidale fa parte di Csvnet (il coordinamento nazionale dei Csv) e aderisce al Centro Europeo del Volontariato. Fin dalla sua nascita collabora inoltre con Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, nell’impegno per la memoria delle vittime innocenti delle mafie, per l’uso sociale dei beni confiscati e per contribuire a costruire una società più giusta.

 

[bing_translator]

La cura integrale della nostra “casa comune”. Secondo questa prospettiva, in una sfida che coinvolge la pastorale sociale, l’economia e la politica, lo scorso 1° settembre la Chiesa Italiana ha celebrato la XIII Giornata per la Custodia del Creato sul tema “Coltivare l’alleanza con la terra”, come evidenziato nel messaggio della Giornata dai Vescovi delle Commissioni per i problemi sociali ed il lavoro, la giustizia e la pace, e dell’Ecumenismo e il dialogo. Nello stesso giorno per la Chiesa universale ricorre la IV Giornata Mondiale di preghiera per la cura del Creato, istituita nel 2015 e fortemente voluta da Papa Francesco, in profonda sintonia con la Chiesa ortodossa. Quest’anno il Santo Padre ha puntato l’attenzione sul tema dell’acqua: il mare, gli oceani, l’acqua fin dagli albori del Creato sono stati origine di vita, vie di incontro e di solidarietà tra gli uomini e le civiltà.

Sulla base di queste tracce, la diocesi di Iglesias promuove per sabato 22 settembre 2018 la Giornata diocesana per la custodia del Creato. Dopo avere attraversato lo scorso anno le campagne bruciate dal terribile incendio di Monteponi, l’appuntamento è stavolta a Tratalias, luogo simbolico per la molteplice valenza dell’acqua, nel cuore del Sulcis: il lago artificiale di Monte Pranu è fonte di sostegno per la terra, per le attività dell’uomo, per la sostenibilità del Creato, per “coltivare l’alleanza con la terra”, ma ha anche fatto sperimentare la forza distruttiva di questo elemento naturale, come accadde al borgo intorno alla chiesa antica di Santa Maria di Monserrato per causa dell’incuria umana nella costruzione della diga, senza dimenticare la potenza devastante per i cicli anomali della natura, come è accaduto per le nostre colture messe in ginocchio dalle piogge inconsuete dell’ultima estate.

Acqua è anche il grande mare che ci ha dato vita e lavoro e messo in relazione con il mondo, oltre la nostra dimensione di isola nel cuore del Mediterraneo.

L’acqua è la protezione che la natura si è data dal fuoco: le piogge di questa estate hanno preservato le campagne dalla piaga degli incendi.

L’acqua rimane uno dei primi diritti umani, troppo spesso però negato: oggi più di 600 milioni di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile. È questo un dato che chiama tutti a pensare alla fraternità e alla solidarietà, ricordando come sull’acqua del mare viaggino le speranze e le tragedie di migranti e rifugiati.

L’acqua è il futuro della vita. È con questo spirito che nasce la riunione di Tratalias, che vedrà riuniti uomini e donne di fedi e culture diverse, ospiti del comune di Tratalias e della parrocchia di Santa Maria di Monserrato, degli Uffici diocesani della Pastorale sociale, delle Comunicazioni sociali e di Pastorale giovanile, con il Progetto Policoro. Insieme a loro, i lavoratori della Coldiretti, le cooperative dei pescatori, i diversi soggetti produttori del comparto agricolo sulcitano, la Pro Loco e le associazioni del territorio.

La Giornata sarà articolata in due fasi. Al mattino, nell’antica chiesa di Santa Maria di Monserrato, già cattedrale prima del trasferimento della sede vescovile da Tratalias a Iglesias, si terrà la Preghiera ecumenica seguita dalle relazioni proposte da lavoratori e tecnici e dalle riflessioni offerte dalla pastora battista Elizabeth Green e da mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari. Nel pomeriggio, dopo un momento conviviale nel borgo medievale, ci si recherà al vicino lago di Monte Pranu per la preghiera finale sulle sponde dell’invaso costruito sul rio Palmas nei primi anni del secondo dopoguerra.

Ecco nel dettaglio il programma della Giornata.

Nella ex cattedrale di Santa Maria di Monserrato

– 9.30 Accoglienza

– 10.00 Saluti

10.30 Preghiera ecumenica guidata dal vescovo di Iglesias S.E. Mons. Giovanni Paolo Zedda con la pastora Elizabeth Green della Chiesa Battista e padre Ioan Pavaloaia della Chiesa Ortodossa, con l’animazione dei seminaristi del Pontificio Seminario Regionale della Sardegna

– 11.00 Interventi e relazioni:

Sergio Lai (Coldiretti): L’acqua e il territorio

Enrico Contini (Associazione Mineraria Sarda): L’acqua e l’industria

Luciano Maricca (pescatore): Il mare e il lavoro

Past. Elizabeth Green (Chiesa Battista del Sulcis Iglesiente): La creazione, dono di Dio per la felicità dell’uomo

S.E. Mons. Arrigo Miglio (arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza Episcopale Sarda): Il cristiano e la responsabilità per la custodia del Creato: ricadute pastorali, sociali ed economiche

Nel borgo medievale

13.00 Lunch break “alla sarda”, con il contributo della Pro Loco di Tratalias, della Coldiretti, degli agricoltori, dei pescatori e delle aziende produttive del territorio

15.00 “Pellegrinaggio” al lago di Monte Pranu

Preghiera, Padre Nostro comunitario e conclusioni del vescovo di Iglesias S.E. Mons. Giovanni Paolo Zedda

– 16.00 Rientro a Tratalias

[bing_translator]

Il prossimo 14 maggio, alle ore 10.30, a Cagliari, presso la sede dell’Arcidiocesi, ubicata in questa via Monsignor Cogoni n. 9, il maggiore Paolo Montorsi, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari, alla presenza dell’arcivescovo di Cagliari, S.E.R. mons. Arrigo Miglio, presenterà alla stampa le fasi salienti di una attività d’indagine che ha consentito il recupero di un prezioso documento d’archivio del XVI secolo, trafugato negli anni ‘70 del XX secolo dall’Archivio Storico Diocesano.

[bing_translator]

Sarà presentato sabato 12 maggio, alle 10.00, nella sala Fondazione di Sardegna in via san Salvatore da Horta 2, a Cagliari, il dossier sul giornalismo sardo a cura dell’Ucsi (Unione cattolica della stampa italiana) Sardegna.

Modererà i lavori Mario Girau, giornalista, già presidente regionale Ucsi Sardegna e co-autore del dossier. Intervengono S.E. monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, Franco Siddi, consigliere di amministrazione della Rai e già segretario nazionale della Federazione nazionale della stampa italiana, Alessandro Zorco, giornalista, componente della Giunta e del Consiglio nazionale dell’Unione cattolica della stampa italiana e anch’egli co-autore del dossier, Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, Mario Cabasino, presidente del Corecom Sardegna e Celestino Tabasso, presidente dell’Assostampa Sardegna.

Il dossier sarà presentato anche a Sassari sabato 19 maggio, alle 11.00, nei locali del Seminario arcivescovile, nel largo Seminario. La presentazione del dossier sarà preceduta dalla Messa presieduta da S.E. monsignor Gianfranco Saba, arcivescovo di Sassari, nella cappella del Seminario arcivescovile. Modererà la presentazione del dossier Mario Girau, già presidente regionale dell’Ucsi Sardegna e co-autore del dossier. Interverrà S.E. monsignor Gianfranco Saba, arcivescovo di Sassari e Alessandro Zorco, giornalista, componente della Giunta e del Consiglio nazionale dell’Unione cattolica della stampa italiana e anch’egli co-autore del dossier.

[bing_translator]

Domani, sabato 21 aprile, alle 11.00, presso la sede della Fondazione Sardinia, in piazza Santo Sepolcro 5, a Cagliari, il Comitato di “Sa die de sa Sardigna” presenterà, nel corso di una conferenza stampa, il programma per la mattina di sabato 28 aprile 2018.

Come negli anni scorsi, verrà promossa la celebrazione di “Sa Missa cantada” nella cattedrale di Santa Maria, a partire dalle 9.30, e la manifestazione storico-istituzionale presso il salone del Palazzo Vice Regio, alle ore 11.00.

Alla conferenza stampa. parteciperà l’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio.

[bing_translator]

Monsignor Arrigo Miglio.

Nel corso della riunione ordinaria della Conferenza Episcopale Sarda, tenutasi martedì 17 aprile nell’Episcopio di Oristano, sotto la presidenza di S.E. Monsignor Arrigo Miglio, ampio spazio è stato dedicato alla proposta di poter usare la lingua sarda nel testo integrale della Santa Messa, che si celebrerà nella cattedrale di Cagliari il prossimo 28 aprile, in occasione di “Sa Die de Sa Sardigna”. Tale proposta è pervenuta alla CES, tramite il suo Presidente, da parte del Comitato organizzatore della ricorrenza e del gruppo di lavoro “Prego in sardu”, con il quale la CES da tempo ha avviato una collaborazione sul tema. L’ampia discussione si è conclusa con una unanime e articolata risposta della CES alla richiesta.

In primo luogo i Vescovi hanno espresso convinta adesione allo spirito e alla portata storico-culturale della Giornata, per una sempre più corale e partecipata autocoscienza del popolo sardo circa la propria identità e i percorsi più idonei a rafforzarne la coesione sociale e il comune impegno nella costruzione del proprio futuro.

I Vescovi, si sono detti altresì onorati e felici della presenza di S.E. Monsignor Angelo Becciu, Sostituto alla Segreteria di Stato di Sua Santità, illustre figlio della nostra Terra, che contribuirà a dare lustro alla “festa dei Sardi” e a sottolinearne gli alti significati sociali e culturali, circa i quali la Chiesa non può essere estranea.

I Vescovi sono anche fortemente convinti che cultura, identità e lingua sono fortemente collegati e interdipendenti fra di loro. Anche la trasmissione della fede, la preghiera e la liturgia, perciò, possono trovare nuova linfa e vigore dall’essere espressi e tramandati nella propria lingua madre. Per tale ragione la CES ha ultimamente accelerato l’iter necessario per arrivare alla stesura e alla richiesta di approvazione “ad experimentum” da parte della Santa Sede di una decina di formulari, come previsto dalle leggi canoniche. Questo materiale, al quale sta lavorando il gruppo di lavoro “Prego in Sardu”, non è ancora pronto. Appena lo sarà e, dopo un’attenta lettura dell’apposita Commissione della CES, dell’assemblea della Conferenza Episcopale Sarda, e da questa sarà inoltrato alla Santa Sede per la dovuta approvazione.

Il prossimo 28 aprile, testo guida sarà quello già usato lo scorso anno da S.E. Monsignor Arrigo Miglio con l’aggiunta di alcune parti (canti, riti iniziali, letture e salmo, preghiera dei fedeli, orazioni, Santus, Agnus Dei, Padre nostro…). Non può essere ancora inclusa la Preghiera eucaristica, cuore sostanziale della Santa Messa, circa la quale, unica Autorità competente a valutarne la conformità e a darne l’autorizzazione è la Santa Sede, dopo l’iter suddetto. Né al singolo vescovo, né alla Conferenza Episcopale è riconosciuto alcun potere di delega.

I Vescovi sono convinti che, per il momento, già la prassi introdotta e le possibili aggiunte appena dette, siano un passo molto importante e significativo, nella direzione da tutti auspicata. E, comunque, un tangibile gesto di convinta partecipazione della Chiesa sarda alla “Festa dei Sardi”.

+ Sebastiano Sanguinetti, segretario

[bing_translator]

Chiesa

E’ operativo l’accordo da un milione e mezzo del programma “Sardegna in cento chiese” che riguarda la Gallura. Un milione e mezzo di euro, la metà di finanziamento regionale e l’altra metà della Conferenza Episcopale Sarda, per l’attuazione degli interventi di recupero e restauro degli edifici di culto aventi valore storico-culturale. Si tratta della prima applicazione del protocollo, firmato a giugno scorso dagli assessori degli Enti locali Cristiano Erriu e della Programmazione Raffaele Paci con CES e Anci, che si colloca all’interno del percorso di programmazione territoriale. Il documento nasce dal lavoro della cabina di regia istituita fra Regione e CES con l’obiettivo di promuovere e attivare reciproche forme di collaborazione nei settori dei beni culturali, dell’istruzione, della formazione, della promozione sociale e della sanità. Gli interventi saranno realizzati dall’Unione di Comuni Alta Gallura in raccordo con la diocesi di Tempio Ampurias all’interno del progetto “La Città di Paesi della Gallura” già finanziato dalla Regione.
«Il tavolo operativo attivato dalla Regione e dalla Conferenza Episcopale sarda – sottolinea l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – che vede la presenza dell’arcivescovo di Cagliari e presidente della CES monsignor Arrigo Miglio, ha prodotto i primi risultati frutto di un dialogo costante che ha portato ad individuare le prime chiese destinatarie di un sostegno finanziario sia da parte della Regione che della Chiesa sarda, la quale utilizza risorse dell’8 per mille. L’obiettivo finale è quello di procedere alla riqualificazione di 100 chiese di tutta l’Isola inserite all’interno di percorsi di valorizzazione e fruizione culturale, turistica e religiosa con il coinvolgimento e l’attiva partecipazione di Comuni e Unioni di Comuni su base territoriale. Un progetto ambizioso che coinvolge tutta la Sardegna e ha mobilitato territori, Diocesi e associazionismo culturale. Analoghe iniziative, sin dalle prossime settimane, saranno svolte a favore di Sulcis, Ogliastra e tutti i territori che hanno concluso la fase di programmazione territoriale.»
Gli interventi di recupero e restauro riguarderanno: Chiesa San Simplicio a Luogosanto (90mila euro); Chiesa San Pietro di Silonis a Luras (455mila euro); Chiesa di San Giovanni Battista a Tempio Pausania (155mila euro); Chiesa Sant’Andrea a Luogosanto (120mila euro); Chiesa SS Trinità a Tempio Pausania (100mila euro); Chiesa Sant’Antonio da Padova di Li Colti a Trinità d’Agultu e Vignola (280mila euro); Chiesa San Pancrazio di Aglientu (120mila euro) e, infine, Chiesa San Gavino di Petra Baina a Viddalba (180mila euro).
«Con questo intervento valorizziamo le chiese della Sardegna che sono una parte importante del nostro enorme patrimonio culturale, per rendere questi luoghi di nuovo vivi, restituendoli alle comunità e a chi vorrà visitarli – spiega l’assessore Raffaele Paci -. Cultura, tradizione, storia della nostra terra, di cui anche le chiese secolari sono una testimonianza, possono poi diventare potenti attrattori anche in chiave turistica. All’interno del Protocollo con la Conferenza Episcopale abbiamo lavorato molto nella programmazione territoriale per valorizzare l’accordo generale. Le comunità locali, in questo caso la Gallura, hanno individuato una serie di chiese di grande interesse da valorizzare proprio come attrattori del territorio e la CES raddoppia i finanziamenti. Quindi abbiamo un duplice risultato: luoghi che rinascono e nuovi cantieri di lavoro. Anche in questo caso – conclude Raffaele Paci – sono stati proprio i territori a indicarci dove intervenire, nello spirito di una programmazione territoriale in cui vogliamo che protagoniste assolute siano le comunità locali.»