17 July, 2024
HomePosts Tagged "Arrigo Miglio" (Page 12)

[bing_translator]

Mercoledì 19 luglio ricorrerà il venticinquesimo anniversario della strage di via D’Amelio, nella quale a Palermo persero la vita il giudice Paolo Borsellino ed i suoi agenti di scorta, tra cui la sestese Emanuela Loi. Proprio Sestu ospiterà il giorno della ricorrenza una iniziativa dal titolo “Noi non dimentichiamo”, organizzata dal comune di Sestu, dalla Polizia di Stato, da Libera Sardegna, dal Centro di Servizio per il Volontariato “Sardegna Solidale” e dall’associazione Musicanova. La agente verrà ricordata con un murale, una mostra e un concerto serale in Piazza 1° Maggio, durante il quale non mancheranno le testimonianze dei familiari, di tante autorità e di chi ha conosciuto e ha lavorato con la giovane uccisa dalla mafia. 

«Come disse Borsellino, “se la gioventù le negherà il consenso, anche la mafia sparirà”», ha affermato la sindaca di Sestu Paola Secci, presentando stamattina l’iniziativa nel corso di una conferenza stampa tenutasi nell’aula consiliare del Comune. «Con la nostra manifestazione vogliamo fare in modo che anche i giovani ricordino e siano protagonisti della lotta alla mafia, diventando portatori di una cultura della legalità. La musica poi è uno strumento straordinario e con un concerto in piazza vogliamo coinvolgere tutta Sestu per ricordare la nostra concittadina».

«La ricorrenza del 19 luglio non è solo di tipo formale ma deve diventare un momento di lezione di storia, di memoria e di impegno per tanti cittadini», ha spiegato il referente di Libera Sardegna Giampiero Farru, che ha ricordato anche come lo scorso anno ben cinquemila giovani provenienti da tutta l’isola hanno partecipato a Sestu alla Giornata della Memoria, organizzata da Libera per non dimenticare le vittime innocenti della mafia e della criminalità organizzata.

Alla conferenza stampa è intervenuta anche Barbara Vacca, vice capo gabinetto e responsabile relazioni esterne della Questura di Cagliari: «Il nostro è un lavoro particolare fatto da persone normali e noi vogliamo ricordare Emanuela Loi in maniera particolare, pensando che in questo 2017 avrebbe compiuto cinquant’anni. Il suo è un esempio di sacrificio, una lezione di vita che va fatta conoscere ai giovani». 

«Siamo felici di mettere la musica al servizio della legalità – ha affermato Andrea Buffa presidente dell’associazione Musicanova -. Sarà una serata di buona musica per veicolare il buon ricordo che tutti hanno di Emanuela Loi» ha proseguito il direttore artistico della serata musicale Luciano Piga.

Per l’assessore comunale alla cultura e allo spettacolo Nicola Ruggiu «persone come Claudia Loi hanno lavorato per la legalità e hanno lasciato una immensa eredità, e per questo oggi noi le ricordiamo: perché ciò che hanno fatto unisca e insegni che la legalità è la base della convivenza civile».

La giornata di mercoledì 19 si aprirà, alle 9.30, nella chiesa di San Giorgio Martire, con una messa in suffragio di Emanuela Loi che sarà celebrata dall’Arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio.

Alle 10.30 al cimitero di Sestu, alla presenza delle autorità civili e militari, dei familiari di Emanuela Loi e dei volontari di Libera Sardegna e di Sardegna Solidale, la sindaca di Sestu Paola Secci deporrà una corona di fiori sulla tomba della agente.

Alle 11.30 l’appuntamento invece è in via Emanuela Loi dove verrà inaugurato un murale raffigurante la giovane agente scomparsa a Palermo, realizzato da artisti della street art, in collaborazione con Sardegna Solidale. 

“Falcone e Borsellino” è invece il titolo della mostra realizzata dall’agenzia Ansa in collaborazione con il Consiglio dei ministri, che verrà inaugurata alle 12.00 nei locali di Casa Ofelia (in via Parrocchia 88) e che resterà allestita fino a domenica 23 luglio. 

La manifestazione “Noi non dimentichiamo” si concluderà a partire dalle 20.00 con il “JaManuela Festival”, una serata presentata da Matteo Bruni e in cui sul palco di Piazza 1° Maggio si alterneranno musica e testimonianze. A ricordare Emanuela saranno i suoi familiari, Claudia e Marcello Loi, insieme alla sindaca di Sestu Paola Secci, all’Arcivescovo di Cagliari mons. Arrigo Miglio, al Questore di Cagliari Pierluigi D’Angelo, al vice prefetto di Cagliari Andrea Leo, al vicepresidente nazionale di Libera Davide Pati, al Referente di Libera Sardegna Giampiero Farru, al parroco di San Giorgio Martire don Onofrio Serra, al parroco di Nostra Signora delle Grazie don Franco Puddu, e a tante altre persone che hanno avuto modo di conoscere e lavorare con Emanuela Loi.

Il concerto, curato da Musicanova Contest con la direzione artistica di Luciano Piga, vedrà protagonisti otto gruppi della scena musicale cagliaritana: Musicanova Band, Befunk, Rock Story Quintet, Easysound, Almamediterranea, Alessandro Lilliu Band, Santana Tribe e Il Clan dei Mercanti e Servi. Ospiti della serata saranno il cantante e autore americano Ronnie Jones, Paki (la voce storica dei Nuovi Angeli) e Franco Malgioglio, che saranno accompagnati nella loro esibizione dalla Musicanova Band.

Alla serata, aperta a tutti, parteciperanno i giovani del campo di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie E!state Liberi! in corso di svolgimento a Gergei, e le associazioni di volontariato della Sardegna e i presidi territoriali di Libera Sardegna.

[bing_translator]

Ci sarà anche il vescovo Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale italiana, all’annuale «Summer school» di dottrina sociale della Chiesa, che si terrà a Cagliari, dal 22 al 24 luglio.

Il tema di questa edizione è «Una speranza per l’Europa. Un bene possibile per la città». I lavori del 22 e del 24 si terranno presso il seminario diocesano di Cagliari, in via monsignor Giovanni Cogoni. Domenica 23, giorno che vedrà protagonista Galantino, per la santa messa e per una relazione in fine mattinata, sede delle attività sarà la chiesa di sant’Agostino in via Bajlle.

Particolarmente ricco il programma che vede coinvolti altri tre vescovi. Arrigo Miglio, infatti, aprirà i lavori con la presentazione della prossima Settimana sociale dei cattolici italiani che sarà celebrata in città a fine ottobre. Il vescovo di Faenza-Modigliana, già rettore dell’Università pontificia salesiana, Mario Toso, introdurrà il tema «Il lavoro fondamento della pace». Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero-Bosa, presiederà la santa messa nel pomeriggio del primo giorno.

Inoltre sono previsti gli interventi padre Francesco Occhetta, scrittore de La Civiltà Cattolica, padre Paolo Benanti dell’Università gregoriana, Gigi De Palo, presidente del Forum delle famiglie, Maurizio Gentile, dell’Univeristà di Verona, Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito, e Savino Pezzotta, segretario generale della Cisl nei primi anni 2000.

Come le precedenti edizioni, l’evento è promosso dall’Opera salesiana “Teresa Gerini” e dalle diocesi di Cagliari e di Faenza-Modigliana.

[bing_translator]

Domani, martedì 20 giugno 2017, alle ore 18.30, presso l’aula magna della Facoltà teologica, in via Sanjust 13, a Cagliari, si terrà una conferenza sul tema: «La sfida di don Milani».

Dopo il saluto introduttivo di padre Francesco Maceri, preside della Facoltà teologica interverranno don Felice Nuvoli, docente dell’Università di Cagliari, su «La pedagogia del priore di Barbiana», e il giornalista Bruno Terlizzo su «La Chiesa al tempo di don Milani».

Segue il dibattito con interventi programmati.

L’intervento conclusivo sarà tenuto da mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari.

L’evento è promosso da UCSI -, Unione cattolica stampa italiana; Diocesi di Cagliari – Ufficio comunicazioni sociali; ACI – Azione cattolica italiana; MEIC – Movimento ecclesiale di impegno culturale.

[bing_translator]

Nella seduta del 6 giugno 2017 la Conferenza Episcopale Sarda ha provveduto alle seguenti nomine:

don Francesco Mameli, della Diocesi di Ozieri, è stato nominato  per 5 anni padre spirituale del Seminario regionale sardo;

don Carlo Rotondo e don Carlo Devoto, della Diocesi di Cagliari, sono stati nominati per 5 anni animatori del Seminario regionale sardo;

don Luigi Delogu, della Diocesi di Ozieri e don Emanuele Mameli della Diocesi di Cagliari, sono stati nominati, rispettivamente, incaricato regionale e vice incaricato regionale per la Dottrina della Fede, Annuncio e Catechesi;

don Lucio Casula, della Diocesi di Oristano, è stato confermato Assistente ecclesiastico regionale del Movimento Ecclesiale d’Impegno Culturale (MEIC).

Gli arcivescovi e vescovi di Cagliari, Sassari, Oristano, Alghero-Bosa, Ales Terralba, Iglesias, Ozieri e Tempio-Ampurias hanno provveduto alle seguenti nomine per il nuovo Tribunale Interdiocesano della Sardegna, che fa capo alle rispettive Diocesi, con sede a Cagliari:

don Mauro Bucciero e don Emanuele Meconcelli, vengono nominati, rispettivamente, Vicario giudiziale e Vicario giudiziale aggiunto fino al 6 giugno 2020;

don Antonello Satta, don Riccardo Pinna, don Giancarlo Caria, don Claudio Marras, dott. Claudio Gallotti, dott. Alessio Sarais, dott.ssa Maria Cristina Bresciani vengono nominati Giudici fino al 6 giugno 2020.

Il dott. Antonio Vavenotti viene nominato Giudice fino al  30.XII. 2017.

Vengono nominati, inoltre, i dottori Michele Cheri e Sergio Alessandro Madeddu, difensori del Vincolo e promotori di Giustizia fino al 6 giugno 2020; la dott.ssa Chiara Verdoliva, difensore del Vincolo e promotore di Giustizia ad annum; la dott.ssa Rita Basta, difensore del Vincolo ad annum; il dott. Alessandro Camedda, patrono stabile fino al 6 giugno 2020.

S.E. monsignor Arrigo Miglio, infine, in qualità di moderatore dello stesso Tribunale, comunica che vengono nominati ad triennium il cancelliere, 4 notai  e 7 avvocati.

[bing_translator]

Una forte alleanza educativa al servizio degli studenti. È questo lo spirito che ha condotto l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Arcidiocesi di Cagliari a siglare il Protocollo d’intesa per la realizzazione delle attività di alternanza scuola lavoro all’interno di strutture del mondo ecclesiale, come, ad esempio, enti ecclesiastici, istituzioni culturali, oratori, associazioni di volontariato e movimenti ecclesiali, enti educativi, fondazioni onlus diocesane e comunità religiose.

La firma del protocollo è avvenuta ieri, giovedì 1 giugno, nei locali della curia diocesana, alla presenza di mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, e di Francesco Feliziani, direttore dell’Usr.

Entrambi, nei loro interventi prima della firma del documento, hanno sottolineato l’importanza della promozione dei percorsi di alternanza scuola lavoro all’interno del cammino di formazione degli studenti e hanno messo in luce l’opportunità data dalla condivisione del patrimonio di cultura, esperienze, professionalità, presente negli enti ecclesiali.

L’alternanza scuola lavoro come metodologia didattica è stata fortemente incentivata con la legge n. 107 del 13 luglio 2015, cosiddetta de “La Buona Scuola”, che prevede la sua attuazione per 200 ore nei licei e per 400 negli istituti tecnici e professionali.

Gli enti ecclesiali possono concorrere in modo significativo a portare avanti le finalità essenziali dell’alternanza scuola lavoro, realizzando modalità di apprendimento che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l’esperienza pratica, favorendo l’orientamento dei giovani al fine di valorizzarne le vocazioni personali e mettendo in relazione l’offerta formativa scolastica con la vita sociale e culturale del territorio.

Diverse esperienze di alternanza sono già in atto in varie realtà ecclesiali, come la Caritas, gli oratori, l’archivio e la radio diocesana, e la firma del protocollo costituisce una spinta significativa alla crescita di questa collaborazione.

[bing_translator]

Giovedì 1 giugno, alle ore 16.00, nei locali della Curia diocesana di Cagliari (via mons. Cogoni, 9, Cagliari) ci sarà la firma del Protocollo d’intesa tra l’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna e l’Arcidiocesi di Cagliari, per la realizzazione di attività di alternanza scuola lavoro.

Saranno presenti: Francesco Feliziani, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna e mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari.

Lo scopo del protocollo d’intesa è quello di promuovere le attività di alternanza scuola lavoro presso le strutture del mondo ecclesiale, come ad esempio Enti Ecclesiastici, Istituzioni Culturali, Oratori, Associazioni di volontariato e Movimenti ecclesiali, Enti educativi, Fondazioni Onlus diocesane, Comunità religiose.

L’alternanza scuola lavoro come metodologia didattica è entrata all’interno degli ordinamenti scolastici del secondo ciclo con la Legge n. 53 del 28 marzo 2003 che ha previsto la possibilità di svolgere dei percorsi formativi «attraverso l’alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa, sulla base di convenzioni con imprese o con le rispettive associazioni di rappresentanza o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con enti pubblici e privati ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di tirocinio che non costituiscono rapporto individuale di lavoro» (art. 4).

Il processo di riforma scolastica con la legge n. 107 del 13 luglio 2015, cosiddetta de “La Buona Scuola”, ha voluto promuovere la metodologia dell’alternanza scuola lavoro, prevedendo la sua attuazione «negli istituti tecnici e professionali, per una durata complessiva, nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi, di almeno 400 ore e, nei licei, per una durata complessiva di almeno 200 ore nel triennio», e che i suoi percorsi vengano «inseriti nei piani triennali dell’offerta formativa» (art. 1, comma 33).

Le finalità essenziali dell’alternanza scuola lavoro, portate avanti anche attraverso i percorsi realizzati presso le strutture ecclesiali, sono le seguenti:

– realizzare modalità di apprendimento flessibili ed equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo d’istruzione, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l’esperienza pratica;

– arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l’ulteriore acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro;

– favorire l’orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi, gli stili di apprendimento individuali;

– realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società civile che consenta la partecipazione attiva nei processi formativi dei vari soggetti coinvolti;

– correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.

[bing_translator]

Come ogni anno, tra aprile e maggio, incontriamo, sempre dopo la Pasqua, la settimana che comprende il 25 aprile (Festa della Liberazione), l’80° della morte di Antonio Gramsci (27 aprile di quest’anno), Sa die de sa Sardigna (28 aprile) e il primo maggio (festa dei lavoratori) e, a Cagliari, anche la festa di Sant’Efisio. Feste tutte di morte e di resurrezione. Dove l’impegno e la sofferenza trovano il loro senso nel percorso verso la libertà. Liberté, egalité, fraternité rappresentano la moderna laica religione dell’Occidente.

«Il Comitato di Sa die de sa Sardigna – scrive in una nota Salvatore Cubeddu, componente del Comitato organizzatore – invita i sardi a vivere le feste nella consapevolezza dei problemi che continuano ad accompagnarci. Compagni e fratelli in questa terra di Sardegna. Si potranno leggere saggi su Sa Die, sul suo significato, su Giorgio Asproni e sulle manifestazioni svolte e da svolgere in www.fondazionesardinia.eu .»

Sa die de sa Sardigna è la festa del popolo sardo che ricorda i cosiddetti “Vespri Sardi”, cioè l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con la quale si allontanarono da Cagliari i Piemontesi e il viceré Balbiano, in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste dell’isola titolare del Regno di Sardegna.

Le iniziative organizzate dal Comitato, costituite tra numerose associazioni culturali, in occasione della Festa del Popolo Sardo, sono le seguenti:

Ore 9.00, salone di Palazzo Viceregio, celebrazione di Sa die de sa Sardigna:

– Saluti del Comitato

– Interventi delle autorità

– Messaggio al Popolo Sardo, dello storico Federico Francioni.

La musica – Procurad’e moderare… – viene guidata dal gruppo  Cuncordia a launeddas”, che accompagna la cerimonia e il successivo corteo dei partecipanti che si dirigono verso il Duomo.

Ore 11.00, Cattedrale di Cagliari, l’arcivescovo mons. Arrigo Miglio celebra la Santa Messa solenne, che sarà accompagnata: dalle musiche delle launeddas; dal Coro di voci bianche “Chorus Opera”, diretto da Laura Porceddu; Coro parrocchiale “Santa Maria degli Angeli” (Flumini), curato da Vittorio Montis; Mezzosoprano Martina Serra (Teatro Lirico); Tenore Giampaolo Atzeni (Polifonica Karalitana). Le musiche dei nuovi testi in lingua sarda sono composte dal maestro Vittorio Montis (all’organo).

Il comitato per Sa die de sa Sardigna è formato da: Fondazione Sardinia, Istituto Gramsci della Sardegna, la Società Umanitaria, la Cineteca Sarda, Inprentas, Fondazione Giuseppe Siotto, Tramas de Amistade, AladinPensiero, Is Picciocus de via Palabanda, Confederazione Sindacale Sarda, Fondazione Alziator, Unesco Club Cagliari, Riprendiamoci la Sardegna, Osservatorio sui Beni Comuni della Sardegna, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Assotziu Scida, Iscandula e singoli personaggi.

[bing_translator]

Nel corso della riunione del 4 aprile scorso, la Conferenza Episcopale Sarda, presieduta da S.E. Monsignor Arrigo Miglio, fra i tanti argomenti all’ordine del giorno ha affrontato anche la questione della “lingua Sarda nella pietà popolare e nella liturgia”.

I Vescovi hanno confermato l’interesse della Conferenza a valorizzare sempre più la lingua sarda nella pietà popolare e nella liturgia, sulla scia di quanto stabilito dal Concilio Plenario Sardo, oltre che nel rispetto delle norme e delle procedure prescritte dalla Santa Sede in materia.

Accogliendo le sollecitazioni pervenute da un dialogo tra il Presidente della Conferenza Episcopale e il Direttivo della Fondazione “Sardinia”, la Conferenza ha individuato alcune piste da seguire nel prossimo futuro.

Innanzitutto nel merito della Pietà Popolare e dei molteplici riti e pratiche che la esprimono, si ribadisce che non vi sono norme universali da seguire o autorizzazioni da richiedere alla Santa Sede.  È un campo, pertanto, che ricade nell’esclusiva competenza dell’Autorità Ecclesiastica locale, che trova nella Conferenza Episcopale Sarda la convergenza e la collegialità di tutti i Vescovi, i quali sposano e incoraggiano ogni sana ed equilibrata iniziativa volta all’utilizzo della lingua sarda nelle due principali varianti: quella campidanese e quella logudorese. Si coinvolgeranno studiosi di lingua sarda, di tradizioni popolari e di teologia liturgica, perché predispongano e propongano testi adeguati. Senza dimenticare che in questo campo la Sardegna ha un patrimonio sterminato di testi, di canti e di tradizioni, che hanno bisogno solo di essere ripresi e valorizzati.

Per la Santa Messa entriamo in un ambito più complesso, che richiede  l’approvazione  da parte della Santa Sede. La Conferenza, individua una strada: quella di una richiesta previa di approvazione “ad experimentum”, alla quale seguirebbe, se vi fossero le condizioni, la richiesta di approvazione definitiva.

Per poter avanzare la richiesta ad experimentum, occorre predisporre i seguenti materiali.

Traduzione della Bibbia: serve una ricognizione critica delle tre traduzioni finora prodotte, ad opera di linguisti e biblisti, scelti dalla Conferenza Episcopale Sarda.

Traduzione dell’Ordinario della Santa Messa.

Traduzione di una decina di “Messe proprie”, relativamente  ai tempi liturgici, alle Solennità del Signore e alla memoria dei Santi.

Come per i riti della Pietà popolare, la traduzione dei testi sarà fatta nelle due principali varianti della lingua sarda, campidanese e logudorese.

Il materiale prodotto sarà esaminato dalla Conferenza Episcopale Sarda, prima della presentazione della domanda di approvazione ad experimentum alla Santa Sede.

Nel corso della stessa riunione, la CES ha nominato per il prossimo triennio la Delegata Regionale dell’Azione Cattolica Italiana, la prof.ssa Giovanna Fancello, della Diocesi di Nuoro.

[bing_translator]

 

Domani, giovedì 23 marzo 2017, alle ore 10.30, presso la Sala Benedetto XVI della curia diocesana, in via mons. G. Cogoni 9, a Cagliari, si terrà una conferenza stampa per la presentazione della «Scuola di formazione all’imprenditorialità per giovani» promossa dall’Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti) di Cagliari.

La proposta formativa, interamente gratuita, intende coinvolgere giovani tra i 20 e i 30 anni interessati a sviluppare motivazioni, consapevolezze e competenze per un orientamento all’imprenditorialità.

Interverranno:

– Mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari: saluti e introduzione

– Dott. Enrico Orrù, presidente Ucid Cagliari: presentazione dell’identità e della mission dell’Ucid

– Dott. Nicola Calace Salvemini, responsabile formativo: presentazione della Scuola di formazione

– Dott. Raffaele Pontis, responsabile organizzativo: indicazioni logistiche per le iscrizioni 

[bing_translator]

Mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari.

Giovedì 23 marzo 2017, alle ore 10.30, presso la Sala Benedetto XVI della curia diocesana (Cagliari, via mons. G. Cogoni 9) si terrà una conferenza stampa per la presentazione della “Scuola di formazione all’imprenditorialità per giovani”, promossa dall’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) di Cagliari.

La proposta formativa, interamente gratuita, intende coinvolgere giovani tra i 20 e i 30 anni interessati a sviluppare motivazioni, consapevolezze e competenze per un orientamento all’imprenditorialità.

Interverranno:

• Mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari: saluti e introduzione

• Dott. Enrico Orrù, presidente Ucid Cagliari: presentazione dell’identità e della mission dell’Ucid

• Dott. Nicola Calace Salvemini, responsabile formativo: presentazione della Scuola di formazione

• Dott. Raffaele Pontis, responsabile organizzativo: indicazioni logistiche per le iscrizioni.