24 November, 2024
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È stato presentato questa mattina il programma della XXX Marcia della Pace che si svolgerà per la prima volta a Cagliari il prossimo 29 dicembre.

A introdurre la conferenza, don Angelo Pittau, direttore della Caritas di Ales-Terralba e promotore della manifestazione fin dal 1987 a Sardara, che ha sottolineato come la Marcia «vuole essere contro ogni tipo di violenza, quella che la Sardegna subisce, ma anche quella che essa genera: dalle servitù militari e dalla fabbricazione di bombe al degrado e allo spopolamento del territorio, dalla povertà che avanza agli omicidi e femminicidi e la violenza del non-lavoro».

Il delegato regionale Caritas don Marco Lai ha sottolineato che la Marcia della Pace «deve aiutarci a costruire una cultura e una civiltà di pace». Alla Marcia parteciperanno il mondo della Chiesa, il Terzo Settore, il volontariato, cittadinanza attiva, i sindacati, e anche gli immigrati e il popolo Rom. «Occorre promuovere politiche di pace che siano davvero inclusive per tutti – ha sottolineato -. Sarebbe bello che tutti i sindaci della Sardegna possano essere presenti perché tutte le volte che ci si incontra e si cammina insieme si possono ottenere risultati importanti per la nostra casa comune, in un impegno di equità e giustizia sociale».

Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, ha sottolineato come questo evento, che giunge a Cagliari per la prima volta dopo 30 edizioni, «ci aiuta ad allargare gli orizzonti e a non fermarci ai problemi locali, ricordando al tempo stesso che l’impegno per la pace comporta ricadute positive anche per il nostro territorio». «Basti pensare a quanti sbarcano nella nostra isola e che provengono da paesi di guerra: se cresce la cultura della pace – ha precisato – diminuisce il fenomeno della mobilità forzata. Dobbiamo radicare la cultura della pace: i singoli problemi possono essere superati solo costruendo una cultura della pace condivisa. Ciò aiuterà a prepararsi alla 50.a Giornata mondiale della Pace del primo gennaio 2017, voluta da Papa Paolo VI e che si lega strettamente alla nostra iniziativa in Sardegna».

Presenti anche Guido Portoghese, presidente del Consiglio comunale di Cagliari, Ferdinando Secchi, Assessore comunale delle politiche sociali e salute del Comune di Cagliari. Portoghese ha sostenuto che l’Amministrazione comunale è onorata di ospitare in città questo importante avvenimento e che con la Marcia della Pace Cagliari intende consolidare l’idea di diventare la “porta” della Sardegna; anche Secchi, intervenendo a nome del sindaco Massimo Zedda, si è dichiarato felice di ospitare la XXX edizione della Marcia della Pace e si è detto certo che la città e i cittadini daranno una risposta molto forte contro ogni tipo di violenza, a favore dell’accoglienza, per chiedere un lavoro dignitoso e la salvaguardia dell’ambiente.

Ospite-testimone di questa XXX Marcia della Pace sarà don Maurizio Patriciello, parroco di Prato Verde di Caivano alla periferia di Napoli, conosciuto come il prete della “Terra dei fuochi”, impegnato in prima linea contro il degrado e l’inquinamento provocato dalle organizzazioni malavitose.

Si comincerà la mattina (alle ore 9.30, arrivo e iscrizione ai workshop) con i percorsi formativi dedicati ai giovani nell’ambito del Seminario “Giovani Artigiani di Pace”, presso la Fiera internazionale, coordinati dalla Caritas di Cagliari, dall’Università degli Studi di Cagliari, ACLI, AIFO, ARCI, Fondazione Sant’Ignazio da Laconi, La Rosa Roja, Legambiente, Progetto Policoro, Ufficio Migrantes.

Alle 15.00, il raduno nel Sagrato della Basilica di Bonaria, con la preghiera introduttiva guidata dal vescovo di Ales-Terralba mons. Roberto Carboni e da mons. Giovanni Paolo Zedda, Vescovo delegato della Conferenza episcopale sarda per il servizio della carità, e la partenza della Marcia, che seguirà il seguente percorso: Viale Diaz, Via Roma, Viale Trieste, Piazzale Trento, con i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, di mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, degli altri rappresentanti delle istituzioni, del delegato regionale Caritas don Marco Lai, di alcuni rappresentanti del Comitato Promotore; a seguire, la testimonianza di don Maurizio Patriciello, il messaggio dei giovani e le conclusioni di don Angelo Pittau.

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A conclusione dell’anno nazionale dei Cammini, l’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio organizza domani e sabato a Iglesias e Laconi una due giorni di incontri sulla promozione del turismo culturale e religioso nell’isola. Un evento, in collaborazione con i Comuni, che giunge a compimento di un’attività pluriennale basata sulla riscoperta dei cammini religiosi e storici, con l’obiettivo strategico di attivare flussi turistici nei mesi ‘di spalla’ e nelle aree interne.
«La proposta della Sardegna, condivisa con la Conferenza episcopale e gli ordini francescani – dice l’assessore Francesco Morandi – coniuga una forte dimensione spirituale e identitaria con esperienze culturali e aspetti più prettamente turistici. Un’offerta esclusiva e di elevato profilo per un viaggiatore che intende vivere un’esperienza autentica, in un contesto naturalistico unico e in territori che considerano sacra l’accoglienza. È un turismo sostenibile ed ‘emozionale’ di grande fascino – aggiunge Morandi – alternativo e, insieme, complementare ad altri prodotti tematici, che arricchisce il panel di offerta, crea motivazioni di viaggio, destagionalizza e consente una forte integrazione fra costa e aree interne. Il tema di sentieristica, cammini, ciclovie, ossia della mobilità sostenibile, si inserisce perfettamente nella strategia di posizionamento sui mercati del prodotto territoriale basato sulla qualità della vita.»
Venerdì 16 a Laconi si terrà la conferenza ‘Comunicazione, ospitalità e offerta turistica’ per promuovere in maniera unitaria gli itinerari dello spirito a livello regionale. Si parlerà di tutti i Cammini di Sardegna, ossia di Nostra Signora Bonaria, di Santa Barbara, di Sant’Efisio, di San Giorgio vescovo di Suelli, di Santu Jacu e del percorso francescano dell’isola, il cui ingresso ufficiale sarà formalizzato proprio in questa occasione e nelle destinazioni di pellegrinaggio di Dorgali, Galtellì, Gesturi, Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco. Alla conferenza interverranno, oltre all’assessore Morandi, ad autorità ecclesiastiche locali e amministratori dei Comuni coinvolti nel progetto, il presidente della Conferenza episcopale sarda, l’arcivescovo Arrigo Miglio, l’amministratore delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi, Liberio Andreatta, il presidente della V Commissione consiliare, Luigi Lotto, Padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, Paolo Piacentini, responsabile per il Mibact dell’anno nazionale dei Cammini, il sindaco di Assisi Stefania Proietti, Ambra Garancini, presidente dell’associazione Rete dei Cammini e Associazione Jubilanates e altri operatori nazionali. Si presenterà anche un modello di accoglienza legata all’identità dell’antico borgo di Laconi.
Sabato a Iglesias saranno quindi presentati in un workshop ai tour operator e ai media specializzati gli sviluppi del progetto regionale ‘Itinerari dello Spirito. Turismo Identitario, Culturale e Religioso’ e la relativa offerta. Iglesias rappresenta il punto di partenza del Cammino minerario di Santa Barbara, un percorso di 400 chilometri tra luoghi di culto, natura, mare e archeologia mineraria altamente strutturato e affrontato da migliaia di pellegrini-escursionisti, del quale operatori e giornalisti potranno conoscere dal vivo le specificità, percorrendone alcuni tratti. Dopo l’educational tour, nel pomeriggio sarà presentata ufficialmente la fondazione destinata a valorizzare e a gestire la promozione del percorso.

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Venerdì 16 dicembre, alle ore 10,30, nel palazzo Comunale di Cagliari, in via Roma 145, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione della XXX MARCIA DELLA PACE promossa dalla Caritas della Diocesi di Ales-Terralba, e organizzata dalla Delegazione regionale Caritas Sardegna, in collaborazione con le diocesi della Sardegna, gli uffici diocesani della Diocesi di Cagliari, gli uffici della Pastorale Sociale e del Lavoro, della Pastorale Giovanile, numerose associazioni cattoliche e laiche, le confederazioni sindacali, l’Alleanza contro la Povertà, la Tavola della Pace, il CSV Sardegna Solidale e altre realtà della società civile.

Quest’anno, la Marcia, per la prima volta si svolgerà a Cagliari nel pomeriggio del 29 dicembre 2016 con inizio alle ore 15.

«Il tema scelto – ha precisato don Angelo Pittau promotore dell’iniziativa fin dalla sua prima edizione svoltasi a Sardara nel dicembre del 1987 – è lo stesso del messaggio di Papa Francesco per la 50ª Giornata mondiale della Pace del primo gennaio 2017, istituita da Papa Paolo VI nel 1968: “La non violenza: stile di una politica per la pace”.»

Alla conferenza stampa saranno presenti:

– mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza Episcopale Sarda;

– don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana di Cagliari e delegato regionale Caritas Sardegna;

– don Angelo Pittau, presidente del comitato promotore della Marcia della Pace e direttore della Caritas diocesana di Ales-Terralba;

– Massimo Zedda, sindaco di Cagliari;

– i rappresentanti delle organizzazioni che hanno costituito il Comitato promotore della Marcia 2016.

Nel corso della conferenza stampa saranno presentate modalità, obiettivi, itinerario e l’ospite-testimone che ha raccolto l’invito a partecipare alla Marcia di quest’anno e che terrà il discorso conclusivo.

La Marcai della Pace lo scorso anno si svolse a Carbonia. Ripubblichiamo l’album fotografico di quella giornata.

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Verrà ufficializzata sabato a Iglesias, la costituzione della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara. Alle ore 11.00, nell’aula del Consiglio comunale, ci sarà la stipula dell’Atto notarile per la costituzione della fondazione di partecipazione denominata “FONDAZIONE CAMMINO MINERARIO DI SANTA BARBARA”. Alle 13.30, nella Sala Branca del Palazzo Municipale di Iglesias, degustazione di prodotti tipici locali con il gruppo di giornalisti al loro rientro dal Tour lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara. Alle 15.00, al monastero del Buon Cammino, benedizione dell’icona di Santa Barbara “scritta” dalla monaca iconografa del Monastero del Buon Cammino e presentazione da parte delle monache di clausura, dell’ordine delle Clarisse della tecnica di “scrittura” delle icone.

Alle ore 16.00, in piazza Sella, verrà posato il primo cippo-pietra miliare del Cammino Minerario di Santa Barbara e alle ore 17.00, nella sala conferenze della Scuola Mineraria di Iglesias, verranno presentati il Cammino e la “Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara”, con il coordinamento di Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico.

Emilio Gariazzo, sindaco di Iglesias, e mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias, porteranno i saluti della città di Iglesias e della diocesi.

Sono previsti i seguenti interventi:

• Giampiero Pinna, presidente dell’Associazione Pozzo Sella

• Ambra Garancini, presidente della Rete nazionale dei Cammini

• Luigi Lotto, presidente della Commissione Turismo del Consiglio regionale

• Paolo Piacentini, rappresentante del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.

Per le conclusioni interverranno:

• Francesco Morandi, assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio

• Arrigo Miglio, presidente della Conferenza Episcopale Sarda 

• Francesco Pigliaru, presidente della Regione Sardegna.

Alle ore 20.00, nella sala argani del Pozzo Sella della miniera di Monteponi, Mario Tozzi e Enzo Favata presenteranno lo spettacolo: “Parole e musica nel sottosuolo della terra più antica d’Italia lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara”.

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Arrigo Miglio copia

 

Domani, sabato 10 dicembre, inizia il percorso di avvicinamento alla Settimana sociale di Cagliari (26-29 ottobre 2017). Sono più di venti gli “esperti” – docenti universitari, presidenti di organizzazioni, rappresentanti di sindacati, responsabili di associazioni laiche ed ecclesiali – che hanno aderito all’invito dell’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio per condividere riflessioni ed esperienze a partire dal tema «Giovani, lavoro, formazione, nuove tecnologie», con particolare attenzione alla realtà regionale.

L’obiettivo della dell’incontro, in consonanza con le prospettive della Settimana sociale di Cagliari, è quello riflettere e formulare delle proposte sui seguenti punti:

– Il lavoro come opportunità

– Il lavoro come valore

– Il lavoro come fondamento di comunità

– Il lavoro come promozione di legalità

L’evento costituisce il primo degli incontri voluti dalla Conferenza Episcopale Sarda come cammino di avvicinamento alla 48ª Settimana Sociale di Cagliari.

Questi saranno i sei «laboratori seminariali» che si terranno nelle diverse zone della Sardegna:

  POSSIBILI SEDI DIOCESI

COINVOLTE

TEMI

IN OGGETTO

PERIODI
1 Cagliari Cagliari Giovani, lavoro, formazione, nuove tecnologie Dicembre
2016
3 Oristano Oristano

Ales-Terralba

Giovani, lavoro, agricoltura Gennaio
2017
2 Iglesias Iglesias Percorsi di riconversione industriale e compatibilità ambientale. Dalla devastazione alla ricostruzione Febbraio
2017
4 Nuoro Nuoro

Lanusei

Nuove politiche forestali e ambientali

per far fronte allo spopolamento e alla disoccupazione

Marzo

2017

5 Sassari Sassari

Alghero-Bosa

Ricerca scientifica e sanitaria,

e mondo della cooperazione

Aprile

2017

6 Olbia Tempio-Ampurias

Ozieri

Turismo e beni culturali.

Quali opportunità lavorative?

Maggio

2017

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Sabato 10 dicembre 2016, l’arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio, incontrerà sindacati, imprenditori, mondo della cooperazione, artigianato, terzo settore, esperti e studiosi del mercato del lavoro, per mettere a punto una serie di proposte in grado di promuovere e favorire l’occupazione sia nei settori economici tradizionali, sia nei campi lavorativi aperti dalle nuove tecnologie.
Inizia con questo appuntamento il percorso della Chiesa di Cagliari e delle altre Diocesi sarde verso la Settimana sociale dei cattolici italiani, in programma a Cagliari dal 26 al 29 ottobre 2017 sul tema «Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale».
«In questi anni – dice monsignor Arrigo Miglio – tutte le organizzazioni hanno giustamente denunciato la grave crisi che ha colpito il sistema economico sardo con la chiusura di numerose fabbriche, il crollo d’interi comparti produttivi, gli effetti devastanti sull’occupazione che ha escluso migliaia di lavoratori dal lavoro. Anche la Chiesa sarda ha segnalato, più volte, i risvolti drammatici della disoccupazione in riferimento all’età, ai ruoli e alle responsabilità familiari e sociali..
I vescovi hanno più volte ribadito che la disoccupazione è un danno all’identità dell’uomo in tutte le sue dimensioni: «Nel costruire se stesso, nella sua vita, nei suoi rapporti umani, nella crescita del suo bagaglio identitario, nella sua personalità» (Un cammino di speranza per la Sardegna. Lettera pastorale su alcuni urgenti problemi sociali e del lavoro, 19 marzo 2014).
Miglio auspica che la Sardegna possa presentarsi alla Settimana sociale, che riunirà a Cagliari più di 1.000 persone (delegati delle diocesi italiane, sindacalisti, imprenditori, sociologi, esponenti del terzo settore e dell’università, volontariato, ecc.), con una proposta organica, unitaria, in grado di favorire sviluppo e occupazione, con particolare riguardo al futuro dei giovani, che oggi hanno davanti un mondo senza speranza.
Per l’arcivescovo di Cagliari «è arrivato il momento di accompagnare la denuncia e la protesta con programmi concreti, possibili, realizzabili in tempi immediati, medi e lunghi per superare la crisi. È tempo di raccogliere e diffondere idee, progetti e le tante buone pratiche che in Sardegna e in altre regioni d’Italia cominciano a dare risposte ai problemi del lavoro e dell’occupazione. Dal confronto aperto e dal contributo originale di tutte le organizzazioni operanti nel nostro territorio, sono sicuro – conclude Arrigo Miglio – che potranno venire importanti suggerimenti, da trasmettere alle istituzioni, per favorire la ripresa socio-economica della nostra isola. Non è il tempo delle divisioni, ma di agire unitariamente».
L’incontro inizierà alle ore 9.30 nei locali del Seminario diocesano, in via monsignor Cogoni n° 9.

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Inizia il percorso di avvicinamento alla Settimana sociale di Cagliari (26-29 ottobre 2017) e il vescovo Arrigo Miglio dà il via a un itinerario tutto sardo per giungere a questo evento con un valido contributo della chiesa locale. Per questo motivo è giunto un appello a circa sessanta “esperti” – docenti universitari, presidenti di organizzazioni, rappresentanti di tutti i sindacati, responsabili di associazioni laiche ed ecclesiali – per condividere riflessioni ed esperienze  a partire dal tema «Giovani, lavoro, formazione, nuove tecnologie», con particolare attenzione alla realtà regionale.

I tre verbi di riferimento che segneranno i lavori della Settimana sociale, e tutto l’iter di preparazione, sono: «Denunciare, raccontare, proporre». Il seminario promosso da Arrigo Miglio per il prossimo 10 dicembre (a partire dalle ore 9.30 presso il seminario diocesano di  via mons. Cogoni) si pone dentro questo orizzonte metodologico affinché si passi dallo «sterile lamento» all’individuazione e attuazione di «buone pratiche», come ha sottolineato anche monsignor Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del comitato scientifico della Settimana sociale di Cagliari.

Monsignor Arrigo Miglio auspica che «la Sardegna possa presentarsi alla Settimana sociale (che riunirà a Cagliari più di 1.000 persone tra delegati delle diocesi italiane, sindacalisti, imprenditori, sociologi, esponenti del terzo settore e dell’università, volontariato. ndr.), con una proposta organica, unitaria, in grado di favorire sviluppo e occupazione, con particolare riguardo al futuro dei giovani, che oggi hanno davanti un mondo senza speranza».

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Sabato 10 dicembre, l’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, ha invitato sindacati, imprenditori, mondo della cooperazione, artigianato, terzo settore, esperti e studiosi del mercato del lavoro a un incontro per mettere a punto una serie di proposte in grado di promuovere e favorire l’occupazione sia nei settori economici tradizionali, sia nei campi lavorativi aperti dalle nuove tecnologie. Inizia con questo appuntamento il percorso della Chiesa di Cagliari e delle diocesi sarde verso la Settimana sociale dei cattolici italiani in programma nella nostra città dal 26 al 29 ottobre 2017 sul tema «Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale».

«In questi anni – dice monsignor Arrigo Miglio – tutte le organizzazioni hanno giustamente denunciato la grave crisi che ha colpito il sistema economico sardo con la chiusura di numerose fabbriche, il crollo d’interi comparti produttivi, gli effetti devastanti sull’occupazione che ha escluso migliaia di lavoratori dal lavoro. Anche la Chiesa sarda ha segnalato più volte i risvolti drammatici della disoccupazione in riferimento all’età, ai ruoli e alle responsabilità familiari e sociali.»

I vescovi hanno più volte ribadito che la disoccupazione è un danno all’identità dell’uomo in tutte le sue dimensioni: «Nel costruire se stesso, nella sua vita, nei suoi rapporti umani, nella crescita del suo bagaglio identitario, nella sua personalità» (Un cammino di speranza per la Sardegna. Lettera pastorale su alcuni urgenti problemi sociali e del lavoro, 19 marzo 2014).

Miglio auspica che la Sardegna possa presentarsi alla Settimana sociale, che riunirà a Cagliari più di 1000 persone (delegati delle diocesi italiane, sindacalisti, imprenditori, sociologi, esponenti del terzo settore e dell’università, volontariato, ecc.), con una proposta organica, unitaria, in grado di favorire sviluppo e occupazione, con particolare riguardo al futuro dei giovani, che oggi hanno davanti un mondo senza speranza.

«È arrivato il momento di accompagnare la denuncia e la protesta con programmi concreti, possibili, realizzabili in tempi immediati, medi e lunghi per superare la crisi. È tempo di raccogliere e diffondere idee, progetti e le tante buone pratiche che – dice l’arcivescovo di Cagliari – in Sardegna e in altre regioni d’Italia cominciano a dare risposte ai problemi del lavoro e dell’occupazione. Dal confronto aperto e dal contributo originale di tutte le organizzazioni operanti nel nostro territorio sono sicuro che potranno venire importanti suggerimenti, da trasmettere alle istituzioni, per favorire la ripresa socio-economica della nostra isola. Non è il tempo delle divisioni, ma di agire unitariamente.»

L’incontro inizierà alle ore 9,30 nei locali del seminario diocesano, via mons. G. Cogoni n. 9.

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E’ stato presentato stamane, nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Villa Devoto, a Cagliari, il “Report Caritas su povertà ed esclusione sociale in Sardegna 2016“.
All’incontro con la stampa erano presenti mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza Episcopale Sarda, mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo delegato della CES per il servizio della carità; don Marco Lai, direttore della Caritas di Cagliari e delegato regionale Caritas Sardegna; Raffaele Callia, direttore della Caritas di Iglesias e responsabile del Servizio Studi e Ricerche della Caritas regionale.
La povertà relativa delle famiglie è risultata in leggero calo nel 2015 sul 14,9%, rispetto al 15,1% del 2014 per un totale di 107.400 famiglie (dati Istat), ma la Caritas ha registrato un aumento delle richieste di aiuto o di un sostegno economico. Nel 2015 ben 7.867 persone si sono rivolte ai 50 centri di ascolto della Caritas in 32 comuni sardi, e nel 2016 questo numero ha continuato a crescere, tanto che si stima che a fine anno possa arrivare a sfiorare il tetto delle 10.000 persone.

A chiedere aiuto sono stati soprattutto cittadini italiani (70,4%) maschi (le donne sono state 3.918, il 49,8%) di età compresa tra i 45 e i 49 anni, mentre l’età media è di 47,4 anni (i quarantenni coprono un quarto del totale con il 26,1%). Tanti anche i cinquantenni: oltre mille persone. Si tratta di persone fragili che vivono in famiglie con disagio, ma aumenta anche la quota dei single (29,6% rispetto al 28,2% del 2014) e dei separati o divorziati (da 11,8% del 2014 a 12,3% del 2015).

Tutti i dati sono consultabili nel Report allegato.

«Siamo molto attenti al tema delle povertà, destinando risorse ma soprattutto badando a ottenere risultati – ha commentato il presidente Francesco Pigliaru -. Usciamo lentamente da una profonda crisi internazionale. Globalizzazione e tecnologia stanno cambiando lo scenario dell’occupazione, facendo perdere posti di lavoro o sostituendo le professioni attuali con altre. In questo cambiamento, che anche la Sardegna si trova ad affrontare, sappiamo di dover intervenire tenendo conto delle povertà presenti e di quelle future. Per questo non dimentichiamo i destini individuali, consapevoli che bisogna pensare per esempio a chi è stato sfortunato e non ha più un’età per reinventarsi. Va in questa direzione il Reddito di Inclusione Sociale, fortemente voluto dalla nostra maggioranza. Ma è necessario – ha concluso Francesco Pigliaru – tener conto della povertà del futuro e spezzare la catena che rischia di trasmettere la povertà dalle famiglie ai loro figli: vogliamo che l’ascensore sociale funzioni e per riuscirsi bisogna passare attraverso l’istruzione. In questo senso il progetto Iscol@ è un nostro grande investimento sulle povertà.» 

«La Regione è attivamente in campo per fronteggiare la povertà – ha detto l’assessora del Lavoro Virginia Mura -, tra le regioni del Mezzogiorno siamo di gran lunga quella che fornisce la maggiore quantità di risorse per favorire l’inclusione sociale. Confido che con i nuovi Centri per l’impiego che stiamo modellando in attuazione della Riforma, avremo presto delle strutture pienamente efficienti che svolgeranno un ruolo attivo nella presa in carico delle persone, soprattutto quelle maggiormente in difficoltà, per le quali saranno disegnati percorsi individuali e personalizzati, affinché quando possibile possano rimettersi in gioco e sfuggire a un destino di povertà. Non dimentichiamo – ha concluso l’assessore del Lavoro – che le nostre misure agiscono sul campo non solo del contrasto al fenomeno, ma anche della prevenzione. Il lavoro è certamente il migliore antidoto alla povertà, ed è anche per questo che tutto il nostro impegno è rivolto a favorire nuove occasioni di occupazione, sia per chi l’ha perduta che per chi non l’ha mai avuta.»

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Giovedì 27 ottobre 2016 alle ore 18.00, presso l’aula magna della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna (Cagliari, Via Sanjust 13), mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della segreteria per la comunicazione della Santa Sede, terrà una conferenza dal tema: «Fratelli e sorelle, buona sera. L’efficacia comunicativa di Papa Francesco».

L’evento è promosso dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, dall’Ucsi Sardegna e dalla Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna.

Il programma prevede il saluto di padre Francesco Maceri, preside della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, l’intervento di mons. Dario Edoardo Viganò e, infine, le conclusioni di mons. Arrigo Miglio, vescovo di Cagliari.

I lavori saranno moderati da Paolo Mastino, Capo servizio di Rai Regione Sardegna.

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