24 November, 2024
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Arrigo Miglio 1 copia

Lunedì 11 maggio 2015, alle ore 12.00, presso l’Archivio storico diocesano (via mons. G. Cogoni, 9), si terrà una conferenza stampa per la presentazione del convegno internazionale degli archivisti ecclesiastici che si svolgerà a Cagliari nel 2017.

Interverranno: mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari; mons. Gaetano Zito, presidente dell’Associazione nazionale degli archivisti ecclesiastici; Monica Grossi, soprintendente archivistica della Sardegna; Licia Meloni, referente regionale per gli archivi ecclesiastici.

Cattedrale di Bonaria 1

Domani, mercoledì 6 maggio 2015, alle ore 20.00, nella Cattedrale di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio presiederà la Santa Messa “In die septima” in suffragio del Cardinale Giovanni Canestri.

Giovanni Canestri fu nominato arcivescovo di Cagliari nel 1984 da Papa Giovanni Paolo II, succedendo a mons. Giuseppe Bonfiglioli. A Cagliari lo accolse l’ausiliare Piergiuliano Tiddia. Non appena questi venne trasferito all’archidiocesi di Oristano, ebbe come vescovo ausiliare Tarcisio Pillolla. Il 24 giugno 1987, lo stesso Giovanni Paolo II trasferì Giovanni Canestri alla sede arcivescovile di Genova-Bobbio.

Eventi ecclesiali nel corso dell’episcopato di Giovanni Canestri

– Celebrò la prima giornata mondiale della gioventù a livello diocesano nella domenica delle palme del 1985

– Accolse la visita di Papa Giovanni Paolo II in Sardegna (18-20 ottobre 1985)

– Accolse la visita della Beata Madre Teresa di Calcutta (settembre 1986)

– Annunciò la celebrazione del Concilio plenario sardo (aprile 1987)

Fondazione di nuove parrocchie

1. Madonna di Lourdes in Capoterra (Poggio dei Pini), il 1 gennaio 1985

2. Sacra Famiglia, in Cagliari, il 1 gennaio 1986

3. San Luca, in Quartu Sant’Elena (Margine Rosso), il 1 gennaio 1986

4. San Giovanni evangelista, in Quartu Sant’Elena, il 1 giugno 1986

5. San Tarcisio martire, in Pirri/Selargius, il 1 giugno 1986

Ordinazioni sacerdotali

1. Don Sergio Manunza, 10 novembre 1984

2. Don Marcello Contu, 8 dicembre 1984

3. Don Luigi Zuncheddu, 8 dicembre 1985

4. Don Federico Locci, 22 agosto 1987

5. Don Antonio Serra, 29 agosto 1987

6. Don Fabio Trudu, 5 settembre 1987

7. Don Giancarlo Dessì, 12 settembre 1987

“Giovani e Solidarietà. Cambia musica: scegli di essere un volontario” è il tema della manifestazione promossa e organizzata dal Centro di servizio per il volontariato “Sardegna Solidale” e che vedrà protagoniste le scuole, le associazioni del territorio e i loro volontari. Appuntamento a Cagliari giovedì 7 maggio a partire dalle ore 10.00 presso il Centro Congressi della Fiera Campionaria.

Nel corso della mattinata agli interventi dei volontari si alterneranno momenti di animazione e di promozione delle attività svolte dagli studenti. Porteranno la loro testimonianza, tra gli altri, anche lo scrittore Flavio Soriga, il profugo afgano Alidad Shiri e Rachid Meknes Berradi, atleta e collaboratore di Libera Palermo. Saluterà gli studenti anche l’Arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio.

Giovani e Solidarietà. Cambia musica: scegli di essere un volontario” si propone di incoraggiare l’incontro dei giovani con l’impegno sociale e la solidarietà, con l’obiettivo di diffondere la cultura e lo stile del volontariato incrociando la creatività delle nuove generazioni con l’esperienza degli adulti e degli anziani.

L’iniziativa è il momento conclusivo del progetto “Scuola e Volontariato”, frutto di un protocollo d’Intesa siglato tra Sardegna Solidale e l’Ufficio Scolastico Regionale a cui hanno aderito 68 Istituti superiori. Le scuole hanno attivato numerosi progetti educativi basati sui valori fondamentali su cui si fonda il nostro Paese e l’Europa: la giustizia, la solidarietà, l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva; progetti sperimentati con la pratica del volontariato come metodo educativo e formativo.

Giovani e Solidarietà. Cambia musica: scegli di essere un volontario” è, dunque, un’iniziativa particolarmente significativa quale momento di valorizzazione pubblica dell’azione svolta dalle scuole per lo sviluppo della cultura della solidarietà, anche in collaborazione con le associazioni di volontariato che operano nel territorio e delle istituzioni che le sostengono.

È stata inaugurata questa mattina, nella hall principale del San Giovanni di Dio di Cagliari “San Giovanni di Dio – Non solo un monumento” per i 171 anni dell’Ospedale Civile. Da domani (dalle 16.00, vista la concomitanza con la sagra di Sant’Efisio) si aprono le porte del San Giovanni di Dio, dove saranno visitabili sino al 10 maggio le opere d’arte, la struttura storica e i suggestivi sotterranei dove trovarono rifugio i cagliaritani durante i bombardamenti del 1943.

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino (accompagnato dai direttori sanitario e amministrativo, Oliviero Rinaldi e Vincenzo Serra), l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, l’arcivescovo Arrigo Miglio e numerose autorità civili e militari.

«Il San Giovanni di Dio – ha detto Sorrentino – è un patrimonio storico e culturale di Cagliari e di tutta la Sardegna. Una grande opera d’arte”. Il San Giovanni non è solo un ospedale. E neppure soltanto un monumento. È la storia della città, dei suoi abitanti che all’interno delle sue mura hanno cercato salute ma anche salvezza. Salvezza anche dalle bombe del 1943 che devastarono il capoluogo. Al suo interno, nei suoi sotterranei migliaia di cagliaritani trovarono riparo e la vita.»

Quei sotterranei che, assieme alle altre opere d’arte, da domani saranno visitabili grazie allo sforzo dell’associazione dei dipendenti dell’Aou di Cagliari, Mariposa. Si parte alle 16.00 e si andrà avanti sino alle 20.00. Le visite guidate proseguiranno anche sabato e domenica la mattina dalle 10.00 alle 13.00 e il pomeriggio dalle 16.00 alle 20.00. Poi il 9 e il 10 visite guidate (questa volta in collaborazione col  Gruppo speleo-archeologico “Giovanni Spano” di Cagliari.

Le visite all’ospedale e ai sotterranei sono solo una parte del ricco programma culturale messo a punto dall’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. Sono previsti appuntamenti con i bambini e i ragazzi 4, il 9 e il 10 maggio (dalle 16.00 alle 19.00, hall San Giovanni di Dio, a cura della Clinica Pediatrica e Ludohospital “Il Sole”), mostre di pittura e fotografiche (da oggi sino al 10 maggio, corridoi San Giovanni), concerti (3 maggio Black Soul Choir – concerto di musica gospel, alle 18, Aula Costa – San Giovanni di Dio e 6 maggio Giovani talenti in concerto – Sezione musicale scuola Media Rosas di Quartu Sant’Elena alle 17.00, Aula Costa, sempre San Giovanni). Infine, due convegni: il primo, l’8 maggio alle 17.00 (Aula Costa) sulla Sanità e Cagliari, con Luigi Minerba (assessore Servizi Sociali comune di Cagliari), Rosanna Laconi (direttore Pronto Soccorso San Giovanni), Emilio Montaldo (Medicina Generale), che verrà moderato da  Marco Noce (giornalista dell’Unione Sarda); il secondo il 10 maggio su “Cagliari e la guerra” con il partigiano Geppe, Nino Garau, alle 10.30 Aula Dermos.

inaugurazionesg27Ospedale Civile di Cagliari

Giovedì 30 aprile 2015, vigilia della memoria di San Giuseppe lavoratore, alle ore 20.00, presso la chiesa parrocchiale di San Tarcisio, in località Is Corrias, Via Gallura, Selargius, si terrà un incontro di preghiera per il lavoro promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro e dal Centro studi sociali Paolo VI. Il tema della veglia è tratto dal messaggio della Commissione episcopale della Cei per il 1° maggio 2015: «Nella speranza, la dignità del pane».

All’incontro di preghiera interverrà l’arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio.

manifesto incontro preghiera lavoro 2015

Sa die de sa Sardigna (28 aprile) congiunge ogni anno la festa della liberazione dalla dittatura nazi-fascista (25 aprile) alla festa del lavoro (1 maggio) che in Sardegna è pure festa del martire testimone della fede cristiana, Sant’Efisio.

Nel loro svolgersi i sardi sono chiamati a percorrere le strade delle città e dei paesi portando i segni che richiamano i significati dei propri valori: la libertà da ogni oppressione, l’affermazione della propria identità, la fede in valori metastorici.

Sa die de sa Sardigna, memoria del triennio rivoluzionario (1793- 96) e della cacciata dei Piemontesi il 28 aprile 1794, rappresenta la data d’inizio della Sardegna contemporanea per tre ragioni: la contestazione dell’ancien regime, comune alle rivoluzioni europee della fine del Settecento; la rivolta del popolo e della classe dirigente sarda per la riaffermazione della propria costituzione esprimentesi nel Parlamento stamentario; la volontà di dirigere l’economia, la società, la cultura.

Procurade de moderare, barones, sa tirannia… rappresenta il perenne grido dei diritti storici del Popolo sardo.

Martedì  prossimo, festa nazionale del Popolo sardo, a partire dalle ore 9,00, le associazioni culturali si riuniscono nel Salone del Palazzo Regio in Cagliari, il palazzo del potere conquistato allora dal popolo cagliaritano in rivolta in sa die de ‘acciappa.

Per le ore 10,30 il Comitato invita i cittadini a partecipare alla Santa Messa celebrata in duomo dall’arcivescovo mons. Arrigo Miglio.

I sardi di oggi vogliono essere i continuatori di quei valori di libertà, uguaglianza e fraternità, nell’impegno per l’affermazione della propria identità, di orgoglio del proprio passato e di coraggioso impegno per il futuro.

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Arrigo Miglio 1 copia

Si terrà questo pomeriggio a Ussana la «Giornata diocesana del lavoro». Alle 16.00, presso il Montegranatico (via Chiesa fronte municipio) si terrà una conferenza sul tema della giornata. Sono previsti tre interventi. Il primo, a cura di mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, avrà come tema «Crisi economica e nuovi stili di vita. Il senso cristiano della sobrietà». Il secondo è affidato a Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, che parlerà di «Giovani, lavoro, agricoltura. Innovazione e formazione». Infine, una comunicazione di don Giulio Madeddu, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro: «La diocesi di Cagliari verso la Giornata nazionale del ringraziamento e la Settimana sociale del 2017».

Alle 18.30, presso la chiesa parrocchiale di San Sebastiano (poco distante dal Montegranatico), mons. Miglio presiederà la Santa messa nella solennità di San Giuseppe, patrono dei lavoratori.

19 marzo 2015

Si terrà a Ussana, il 19 marzo, la prossima Giornata diocesana del lavoro, prevista come di tradizione il 19 marzo, in occasione della festa di San Giuseppe. Il tema scelto quest’anno è: «Giovani, lavoro, agricoltura e nuovi stili di vita».

Alle 16.00, presso il Montegranatico (via Chiesa fronte municipio) si terrà una conferenza sul tema della giornata. Sono previsti tre interventi. Il primo, a cura di mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, avrà come tema: «Crisi economica e nuovi stili di vita. Il senso cristiano della sobrietà». Il secondo è affidato a Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, che parlerà di «Giovani, lavoro, agricoltura. Innovazione e formazione».

Infine, una comunicazione di don Giulio Madeddu, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro: «La diocesi di Cagliari verso la Giornata nazionale del ringraziamento e la Settimana sociale del 2017».

Alle 18.30, presso la chiesa parrocchiale di San Sebastiano (poco distante dal Montegranatico), mons. Arrigo Miglio presiederà la santa messa nella solennità di San Giuseppe, patrono dei lavoratori.

Si ì svolto ieri a Cagliari, nella sala conferenze dell’Unione Sarda, piazza Unione Sarda – zona Santa Gilla, il corso di formazione “Capire la mobilità umana: immigrati, profughi e rom, oltre le discriminazioni”, organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna assieme a Redattore sociale, Caritas e Ucsi Sardegna.

Ha partecipato all’incontro monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, che con il suo intervento ha aperto i lavori. Dopo un breve saluto di Filippo Peretti, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, sono intervenute Stefania Russo, rappresentante della Caritas e Raffaella Cosentino, giornalista pubblicista, dell’agenzia giornalistica Redattore sociale.

Lo stesso corso è stato tenuto il 19 gennaio scorso a Sassari.

Il prossimo appuntamento con la formazione per i giornalisti della Sardegna, è previsto il 23 febbraio a Sassari, dalle 14.00 alle 17.00, corso di formazione con l’associazione Ossigeno per l’informazione dal titolo: “Rettifiche e diffamazione, minacce e querele intimidatorie”. I lavori si terranno nella sala conferenze della Nuova Sardegna. Dopo l’introduzione di Filippo Peretti (Odg Sardegna), le relazioni verranno svolte da Alberto Spampinato e Giuseppe Mennella, i giornalisti che dirigono Ossigeno, la onlus che da anni si occupa dei colleghi minacciati.

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Il cammino religioso di Sant’Efisio, festa unica nel Mediterraneo, attraversa un’area di grande valenza ambientale e paesaggistica e unisce simbolicamente l’isola tra spiritualità e tradizione. Quattro giorni di pellegrinaggio a piedi, nel segno della devozione del Santo martire, per un totale di quasi cento chilometri tra andata, ritorno e deviazioni, lungo un percorso che coinvolge il territorio e i centri abitati di cinque comuni tra Cagliari e Nora. Regione, amministrazioni locali, con i sindaci, la Curia, alla presenza dell’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, e Soprintendenza, hanno presentato oggi nel corso di una conferenza stampa il sistema per la completa valorizzazione di una delle celebrazioni più caratterizzanti dell’identità e della tradizione della Sardegna.
La Regione, con decreto del 5 febbraio scorso, ha riconosciuto la valenza culturale-turistica e spirituale del percorso con l’iscrizione nel registro dei cammini di Sardegna. Questa iniziativa ha segnato una tappa decisiva nelle azioni di salvaguardia dell’evento e per la sua promozione, iniziata già a marzo 2014 con la firma del protocollo d’intesa per la realizzazione di misure di salvaguardia del “Rito dello scioglimento del voto e della festa di Sant’Efisio”, siglato dai comuni di Cagliari, Pula, Villa San Pietro, Capoterra e Sarroch, dalla Curia arcivescovile Diocesi di Cagliari, dalla Direzione regionale per Beni culturali, dalla Soprintendenza per i Beni architettonici per le province di Cagliari e Oristano.
«Il patrimonio culturale-religioso di valore inestimabile dell’isola, nel quale si annovera a pieno titolo la Festa di Sant’Efisio – ha detto l’assessore del Turismo, artigianato e commercio, Francesco Morandi – custodito grazie all’attività della Chiesa e delle comunità locali, rappresenta, salvaguardandone la valenza spirituale, anche uno strumento capace di produrre beni e servizi. Per questo – ha aggiunto Morandi – l’attività di strutturazione e di promozione del turismo religioso non sarà soltanto limitata al settore ma anche indirizzata a uno sviluppo complessivo delle aree interne, secondo una vocazione particolarmente radicata in questi territori, attrattori di fedeli e appassionati di cultura religiosa. La Regione – ha concluso l’assessore Morandi – sosterrà con forza la candidatura per l’iscrizione della festa di Sant’Efisio nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco».
«Dopo anni di intenso lavoro, la formalizzazione del Cammino di Sant’Efisio, rappresenta un altro tassello fondamentale nel percorso di tutela e trasmissione del rito di scioglimento del voto e della festa di Sant’Efisio – ha sottolineato l’assessore del Turismo del comune di Cagliari, Barbara Argiolas -. Dopo la sigla del Protocollo di salvaguardia tra i cinque comuni, la Curia, il Mibact e la Soprintendenza, e la candidatura all’Unesco dello scorso anno, la scommessa che ci apprestiamo a vincere è quella di rendere fruibile il percorso per i pellegrini da Cagliari fino a Nora lungo tutto l’arco dell’anno. Ottenere il riconoscimento dell’Unesco fin dal 2015 avrebbe un’importanza strategica per tutta la comunità sarda, poiché la forza che emerge da questo lavoro è quella di un territorio unito che ha saputo coniugare attorno al rito tutto il sistema di valori, di eccellenza, di autenticità e qualità proprio della nostra isola».
Alla presentazione ha partecipato anche l’arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio: «I cammini religiosi hanno grandi principi ispiratori comuni. In essi la dimensione spirituale convive con le altre dimensioni, come quella culturale e turistica, e una dimensione illumina l’altra. Ritengo quindi molto importanti le iniziative di valorizzazione degli itinerari da parte della Regione e dei Comuni, soprattutto quando si parla di Sant’Efisio, un personaggio storico che ha pagato la sua fede con il sangue e la vita».
La Regione punterà sul Cammino di Sant’Efisio, favorendo diverse azioni come la realizzazione di segnaletica e attrezzature, la messa in sicurezza dei percorsi anche per diversamente abili o la creazione di mappe e supporti informatici cartografici. Sarà necessaria una stretta sinergia fra tutte le amministrazioni locali nell’ambito di un piano teso alla creazione, con la regia regionale, di un’offerta unica e strutturata, capace di attrarre “nicchie” di possibili fruitori nei mercati interessati e che possa diventare competitiva in un segmento turistico che coinvolge 300 milioni di persone nel mondo e di movimentare in Italia ogni anno, circa cinque milioni e mezzo di pellegrini.