17 July, 2024
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Giovedì 30 aprile 2015, vigilia della memoria di San Giuseppe lavoratore, alle ore 20.00, presso la chiesa parrocchiale di San Tarcisio, in località Is Corrias, Via Gallura, Selargius, si terrà un incontro di preghiera per il lavoro promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro e dal Centro studi sociali Paolo VI. Il tema della veglia è tratto dal messaggio della Commissione episcopale della Cei per il 1° maggio 2015: «Nella speranza, la dignità del pane».

All’incontro di preghiera interverrà l’arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio.

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Sa die de sa Sardigna (28 aprile) congiunge ogni anno la festa della liberazione dalla dittatura nazi-fascista (25 aprile) alla festa del lavoro (1 maggio) che in Sardegna è pure festa del martire testimone della fede cristiana, Sant’Efisio.

Nel loro svolgersi i sardi sono chiamati a percorrere le strade delle città e dei paesi portando i segni che richiamano i significati dei propri valori: la libertà da ogni oppressione, l’affermazione della propria identità, la fede in valori metastorici.

Sa die de sa Sardigna, memoria del triennio rivoluzionario (1793- 96) e della cacciata dei Piemontesi il 28 aprile 1794, rappresenta la data d’inizio della Sardegna contemporanea per tre ragioni: la contestazione dell’ancien regime, comune alle rivoluzioni europee della fine del Settecento; la rivolta del popolo e della classe dirigente sarda per la riaffermazione della propria costituzione esprimentesi nel Parlamento stamentario; la volontà di dirigere l’economia, la società, la cultura.

Procurade de moderare, barones, sa tirannia… rappresenta il perenne grido dei diritti storici del Popolo sardo.

Martedì  prossimo, festa nazionale del Popolo sardo, a partire dalle ore 9,00, le associazioni culturali si riuniscono nel Salone del Palazzo Regio in Cagliari, il palazzo del potere conquistato allora dal popolo cagliaritano in rivolta in sa die de ‘acciappa.

Per le ore 10,30 il Comitato invita i cittadini a partecipare alla Santa Messa celebrata in duomo dall’arcivescovo mons. Arrigo Miglio.

I sardi di oggi vogliono essere i continuatori di quei valori di libertà, uguaglianza e fraternità, nell’impegno per l’affermazione della propria identità, di orgoglio del proprio passato e di coraggioso impegno per il futuro.

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Si terrà questo pomeriggio a Ussana la «Giornata diocesana del lavoro». Alle 16.00, presso il Montegranatico (via Chiesa fronte municipio) si terrà una conferenza sul tema della giornata. Sono previsti tre interventi. Il primo, a cura di mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, avrà come tema «Crisi economica e nuovi stili di vita. Il senso cristiano della sobrietà». Il secondo è affidato a Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, che parlerà di «Giovani, lavoro, agricoltura. Innovazione e formazione». Infine, una comunicazione di don Giulio Madeddu, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro: «La diocesi di Cagliari verso la Giornata nazionale del ringraziamento e la Settimana sociale del 2017».

Alle 18.30, presso la chiesa parrocchiale di San Sebastiano (poco distante dal Montegranatico), mons. Miglio presiederà la Santa messa nella solennità di San Giuseppe, patrono dei lavoratori.

19 marzo 2015

Si terrà a Ussana, il 19 marzo, la prossima Giornata diocesana del lavoro, prevista come di tradizione il 19 marzo, in occasione della festa di San Giuseppe. Il tema scelto quest’anno è: «Giovani, lavoro, agricoltura e nuovi stili di vita».

Alle 16.00, presso il Montegranatico (via Chiesa fronte municipio) si terrà una conferenza sul tema della giornata. Sono previsti tre interventi. Il primo, a cura di mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, avrà come tema: «Crisi economica e nuovi stili di vita. Il senso cristiano della sobrietà». Il secondo è affidato a Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, che parlerà di «Giovani, lavoro, agricoltura. Innovazione e formazione».

Infine, una comunicazione di don Giulio Madeddu, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro: «La diocesi di Cagliari verso la Giornata nazionale del ringraziamento e la Settimana sociale del 2017».

Alle 18.30, presso la chiesa parrocchiale di San Sebastiano (poco distante dal Montegranatico), mons. Arrigo Miglio presiederà la santa messa nella solennità di San Giuseppe, patrono dei lavoratori.

Si ì svolto ieri a Cagliari, nella sala conferenze dell’Unione Sarda, piazza Unione Sarda – zona Santa Gilla, il corso di formazione “Capire la mobilità umana: immigrati, profughi e rom, oltre le discriminazioni”, organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna assieme a Redattore sociale, Caritas e Ucsi Sardegna.

Ha partecipato all’incontro monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, che con il suo intervento ha aperto i lavori. Dopo un breve saluto di Filippo Peretti, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, sono intervenute Stefania Russo, rappresentante della Caritas e Raffaella Cosentino, giornalista pubblicista, dell’agenzia giornalistica Redattore sociale.

Lo stesso corso è stato tenuto il 19 gennaio scorso a Sassari.

Il prossimo appuntamento con la formazione per i giornalisti della Sardegna, è previsto il 23 febbraio a Sassari, dalle 14.00 alle 17.00, corso di formazione con l’associazione Ossigeno per l’informazione dal titolo: “Rettifiche e diffamazione, minacce e querele intimidatorie”. I lavori si terranno nella sala conferenze della Nuova Sardegna. Dopo l’introduzione di Filippo Peretti (Odg Sardegna), le relazioni verranno svolte da Alberto Spampinato e Giuseppe Mennella, i giornalisti che dirigono Ossigeno, la onlus che da anni si occupa dei colleghi minacciati.

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Il cammino religioso di Sant’Efisio, festa unica nel Mediterraneo, attraversa un’area di grande valenza ambientale e paesaggistica e unisce simbolicamente l’isola tra spiritualità e tradizione. Quattro giorni di pellegrinaggio a piedi, nel segno della devozione del Santo martire, per un totale di quasi cento chilometri tra andata, ritorno e deviazioni, lungo un percorso che coinvolge il territorio e i centri abitati di cinque comuni tra Cagliari e Nora. Regione, amministrazioni locali, con i sindaci, la Curia, alla presenza dell’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, e Soprintendenza, hanno presentato oggi nel corso di una conferenza stampa il sistema per la completa valorizzazione di una delle celebrazioni più caratterizzanti dell’identità e della tradizione della Sardegna.
La Regione, con decreto del 5 febbraio scorso, ha riconosciuto la valenza culturale-turistica e spirituale del percorso con l’iscrizione nel registro dei cammini di Sardegna. Questa iniziativa ha segnato una tappa decisiva nelle azioni di salvaguardia dell’evento e per la sua promozione, iniziata già a marzo 2014 con la firma del protocollo d’intesa per la realizzazione di misure di salvaguardia del “Rito dello scioglimento del voto e della festa di Sant’Efisio”, siglato dai comuni di Cagliari, Pula, Villa San Pietro, Capoterra e Sarroch, dalla Curia arcivescovile Diocesi di Cagliari, dalla Direzione regionale per Beni culturali, dalla Soprintendenza per i Beni architettonici per le province di Cagliari e Oristano.
«Il patrimonio culturale-religioso di valore inestimabile dell’isola, nel quale si annovera a pieno titolo la Festa di Sant’Efisio – ha detto l’assessore del Turismo, artigianato e commercio, Francesco Morandi – custodito grazie all’attività della Chiesa e delle comunità locali, rappresenta, salvaguardandone la valenza spirituale, anche uno strumento capace di produrre beni e servizi. Per questo – ha aggiunto Morandi – l’attività di strutturazione e di promozione del turismo religioso non sarà soltanto limitata al settore ma anche indirizzata a uno sviluppo complessivo delle aree interne, secondo una vocazione particolarmente radicata in questi territori, attrattori di fedeli e appassionati di cultura religiosa. La Regione – ha concluso l’assessore Morandi – sosterrà con forza la candidatura per l’iscrizione della festa di Sant’Efisio nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco».
«Dopo anni di intenso lavoro, la formalizzazione del Cammino di Sant’Efisio, rappresenta un altro tassello fondamentale nel percorso di tutela e trasmissione del rito di scioglimento del voto e della festa di Sant’Efisio – ha sottolineato l’assessore del Turismo del comune di Cagliari, Barbara Argiolas -. Dopo la sigla del Protocollo di salvaguardia tra i cinque comuni, la Curia, il Mibact e la Soprintendenza, e la candidatura all’Unesco dello scorso anno, la scommessa che ci apprestiamo a vincere è quella di rendere fruibile il percorso per i pellegrini da Cagliari fino a Nora lungo tutto l’arco dell’anno. Ottenere il riconoscimento dell’Unesco fin dal 2015 avrebbe un’importanza strategica per tutta la comunità sarda, poiché la forza che emerge da questo lavoro è quella di un territorio unito che ha saputo coniugare attorno al rito tutto il sistema di valori, di eccellenza, di autenticità e qualità proprio della nostra isola».
Alla presentazione ha partecipato anche l’arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio: «I cammini religiosi hanno grandi principi ispiratori comuni. In essi la dimensione spirituale convive con le altre dimensioni, come quella culturale e turistica, e una dimensione illumina l’altra. Ritengo quindi molto importanti le iniziative di valorizzazione degli itinerari da parte della Regione e dei Comuni, soprattutto quando si parla di Sant’Efisio, un personaggio storico che ha pagato la sua fede con il sangue e la vita».
La Regione punterà sul Cammino di Sant’Efisio, favorendo diverse azioni come la realizzazione di segnaletica e attrezzature, la messa in sicurezza dei percorsi anche per diversamente abili o la creazione di mappe e supporti informatici cartografici. Sarà necessaria una stretta sinergia fra tutte le amministrazioni locali nell’ambito di un piano teso alla creazione, con la regia regionale, di un’offerta unica e strutturata, capace di attrarre “nicchie” di possibili fruitori nei mercati interessati e che possa diventare competitiva in un segmento turistico che coinvolge 300 milioni di persone nel mondo e di movimentare in Italia ogni anno, circa cinque milioni e mezzo di pellegrini.

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Giovedì 19 febbraio 2015, alle ore 10.30, presso la Curia arcivescovile di Cagliari (via mons. G. Cogoni, 9) si terrà una conferenza stampa per la presentazione del Convegno internazionale degli archivisti ecclesiastici che si terrà a Cagliari nel 2017.

Interverranno:

Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari

Mons. Gaetano Zito, Presidente dell’Associazione nazionale degli archivisti ecclesiastici

Dott. Monica Grossi, Soprintendente archivistica della Sardegna

Dott. Licia Meloni, Referente regionale per gli archivi ecclesiastici

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Sabato 21 febbraio 2015, alle ore 16.00, presso l’aula magna del Seminario arcivescovile (Cagliari, via Cogoni 9), si terrà l’annuale di incontro tra il vescovo Arrigo Miglio e il mondo della politica e delle istituzioni.

Gli scorsi anni questo evento è stato realizzato in occasione della festa liturgica di Sant’Efisio, il 15 gennaio. Quest’anno è stato deciso di valorizzare la presenza di monsignor Fabiano Longoni, direttore dell’ufficio della CEI per i problemi sociali, che tra sabato e domenica sarà in visita in Sardegna per incontrare i delegati diocesani di questo settore pastorale e gli animatori del Progetto Policoro presenti nelle diverse diocesi isolane.

Stimolante e attualissimo il tema della conferenza che lo stesso don Longoni ha così formulato: «Politici al tempo di Papa Francesco. Per una nuova leadership che ponga al centro il bene comune».

L’incontro ha come interlocutori principali i politici e gli amministratori, ma è aperto anche a tutti coloro che sono interessati all’approfondimento dei temi della dottrina e della pastorale sociale.

Fabiano Longoni è nato a Milano il 25 settembre 1957 ed è stato ordinato sacerdote a Venezia dal Patriarca card. Marco Cè il 27 giugno 1981. don Fabio (Fabiano all’anagrafe) Longoni ha conseguito la Licenza e il Dottorato in Scienze sociali e la specializzazione in Etica e Dottrina sociale della Chiesa presso l’Università Gregoriana di Roma. È titolare della cattedra di Teologia morale sociale e Diritti umani presso la Facoltà di Diritto Canonico dello Studium Generale Marcianum di Venezia e di Teologia morale sociale presso l’ISSR San Lorenzo Giustiniani di Venezia. Dirige da alcuni anni il Master Universitario in Gestione etica d’azienda, in partnership con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e la SDA Bocconi di Milano, sempre presso lo Studium Generale Marcianum.

Nel 1989 venne nominato direttore della nascente Scuola di formazione all’impegno sociale e politico della diocesi di Venezia, incarico che ha ricoperto ininterrottamente fino al 2002. È stato direttore dell’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro del Patriarcato di Venezia nonché assistente provinciale delle Acli e consigliere spirituale dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti). Già membro della Consulta nazionale della Conferenza Episcopale Italiana della Pastorale sociale e del lavoro nonché coordinatore della Commissione di Pastorale sociale e del lavoro della Conferenza Episcopale Triveneto.

Nei primi anni di sacerdozio, nella Diocesi veneziana, ha inoltre prestato servizio pastorale nella parrocchia di San Paolo a Mestre e poi, per un lungo periodo, nella parrocchia di Zelarino prima come vicario e poi come parroco (dal 1995 al 2003); è canonico onorario della Cattedrale di San Marco, rettore di S. Simeon Piccolo a Venezia e collabora con la parrocchia di Carpenedo.

Dal 25 settembre 2013 è direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro.

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Il Consiglio permanente della Cei ha stabilito che «si svolgerà a Cagliari nel 2017 la prossima Settimana sociale dei cattolici italiani». Circa il tema dell’evento «l’orientamento del Consiglio è quello di privilegiare argomenti come la precarietà – occupazionale, ma anche culturale e sociale – e/o i giovani».

«È di certo un’opportunità ma anche un dono quello che la CEI ci ha fatto». Ha affermato monsignor Arrigo Miglio dopo la designazione ufficiale. «Una grande possibilità – prosegue il vescovo di Cagliari – per affrontare, con il supporto di tutta la realtà ecclesiale nazionale, le gravi problematiche legate alla mancanza di lavoro e ai problemi sociali della Sardegna. Sarà l’occasione per tutte le realtà ecclesiali di convergere nella nostra regione per conoscere le potenzialità della nostra Isola, sperando che questo appuntamento sia un forte stimolo a tutti livelli per una maggior impegno, affinché si arrivi a valorizzare le energie presenti nella nostra Regione, creando nuovo sviluppo».

La 48ª settimana sociale di Cagliari coinciderà esattamente con il 60° anniversario della precedente, svoltasi dal 22 al 29 settembre del 1957. Era la 30ª edizione. Questo il tema affrontato allora: «Aspetti umani delle trasformazioni agrarie». La prolusione introduttiva «La Chiesa e il mondo rurale» fu tenuta dal cardinale Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova. Alla guida della diocesi di Cagliari era il vescovo Paolo Botto. Mentre alla presidenza della regione Sardegna era il professor Giuseppe Brotzu.

L’ultima Settimana sociale si è svolta a Torino nel settembre del 2013 e ha avuto come presidente del comitato scientifico organizzatore proprio l’arcivescovo Arrigo Miglio, che peraltro ebbe il medesimo ruolo anche nelle Settimane di Reggio Calabria del 2010 e di Pistoia del 2007. L’edizione di Torino ha registrato oltre 1300 partecipanti (di cui circa un migliaio di laici) in rappresentanza delle diocesi italiane e di 165 tra associazioni, movimenti ed aggregazioni.

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Cagliari ospiterà, il 25 ottobre, il Convegno ecclesiale regionale sui problemi della crisi e del lavoro in Sardega “Per un cammino di speranza. La comunità cristiana in Sardegna di fronte alla crisi a un anno dalla visita di Papa Francesco”Le adesioni all’evento vengono accolte dalle segreterie diocesane sino a sabato 18 ottobre. Attraverso il sito www.camminodisperanza.it è possibile conoscere nei particolari l’iniziativa promossa dalla #Conferenza Episcopale Sarda.

Stamane è stato reso noto il programma completo.

25 ottobre 2014

9.30 Preghiera e introduzione teologica

a cura di don Roberto Caria – Docente di morale sociale presso la Facoltà teologica della Sardegna

10.00 Saluti

10.15 Presentazione della Lettera pastorale dei vescovi
a cura di mons. Giovanni Paolo Zedda – Vescovo di Iglesias e delegato della CES per la pastorale sociale e del lavoro

10.30 Ripartire dal lavoro. La situazione socio-economica in Sardegna: limiti e prospettive
Relazione a cura del prof. Vittorio Pelligra – Docente di economia presso l’Università di Cagliari

11.30 Gruppi tematici
a) Lavoro e impresa – Moderatore Dimitri Pibiri
b) Lavoro e istituzioni – Moderatore
Tonino Loddo
c) Lavoro e condizione giovanile – Moderatrice
Rita Boi
d) Lavoro e politiche familiari – Moderatore
Stefano Pinna

13.00 Pausa pranzo

15.00 Tavola rotonda con i relatori del convegno e i moderatori dei gruppi tematici
Coordina il dott. Paolo Sanna Farina – Giornalista RAI

16.30
Conclusioni a cura di mons. Arrigo Miglio – Arcivescovo di Cagliari e presidente della #CES

17.00
Corteo verso la Basilica di Nostra Signora di Bonaria e preghiera per il lavoro

18.00
Santa Messa presso la Basilica di Nostra Signora di Bonaria.