9 May, 2025
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Questo pomeriggio, sabato 27 agosto 2022, presso la basilica di San Pietro in Vaticano, durante il Concistoro presieduto da Papa Francesco, l’arcivescovo emerito di Cagliari monsignor Arrigo Miglio è stato creato cardinale con il titolo di San Clemente, menzionato per la prima volta da san Girolamo nella sua “Vita di San Clemente”, contenuta nel De Viris illustribus.

La sede assegnata è dedicata a papa Clemente I, sorge nella valle tra l’Esquilino e il Celio, sulla direttrice che unisce il Colosseo al Laterano nel rione Monti, ed ha la dignità di basilica minore. La presa di possesso da parte del nuovo porporato avverrà nei prossimi mesi.

Durante l’allocutio, pronunciata subito dopo la lettura del vangelo, papa Francesco ha citato l’immagine del fuoco, quello dello spirito e quello di brace: «Fiamma potente dell’immagine di Dio, amore appassionato che tutto rigenera e purifica con cui il Signore vuole comunicare e avvicinarci con mitezza. Nella luce e nella forza cammina il popolo fedele al quale siamo stati inviati come ministri del Signore. Un cardinale – conclude ama la Chiesa sempre con il medesimo fuoco spirituale, sia incontrando i “grandi” di questo mondo, che i piccoli, sempre grandi davanti a Dio».

I nomi dei nuovi cardinali, venti in tutti, erano stati annunciati dal Papa dalla finestra del palazzo apostolico durante l’Angelus del 29 maggio, insieme alla richiesta di pregare per loro «affinché, confermando la loro adesione a Cristo, possano aiutarmi nel mio ministero di Vescovo di Roma per il bene di tutto il santo popolo fedele di Dio». La lista di nomi ha confermato il duplice criterio che ha animato i precedenti sette Concistori del pontificato di Jorge Mario Bergoglio. Quello della internazionalità, con una speciale attenzione al Sud del mondo, e il superamento delle sedi un tempo considerate tradizionalmente “cardinalizie” con una predilezione per le periferie, ovvero i territori di confine che storicamente non hanno mai visto un cardinale.

Tutti insieme, lunedì e martedì (29 e 30 agosto) si riuniranno per la due giorni di approfondimento della Praedicate Evangelium, suggellata, martedì alle 17.30, con la Messa del Pontefice sempre nella Basilica di San Pietro.

Nella mattina di domani, domenica 28 agosto, alle 12.00, presso la basilica papale di San Paolo fuori le mura, Arrigo Miglio celebrerà la Santa messa con i fedeli e gli amici presenti a Roma.

Domenica 2 ottobre 2022, alle 19.00, presso la cattedrale di Cagliari, il Cardinale presiederà la celebrazione eucaristica di ringraziamento con il clero e la comunità ecclesiale diocesana.

Sabato 27 agosto 2022, a partire dalle ore 16.00, presso la basilica di San Pietro in Vaticano, papa Francesco presiederà il Concistoro per la creazione dei nuovi cardinali. Tra loro anche l’arcivescovo emerito di Cagliari monsignor Arrigo Miglio. Il rito prevede l’imposizione della berretta cardinalizia e l’assegnazione del “titolo”, che in origine corrispondeva alle più antiche chiese di Roma. La presa di possesso della sede assegnata, da parte del nuovo porporato, avverrà nei mesi successivi.

Terminato il rito del Concistoro, alle 18.00, iniziano le visite di cortesia durante le quali è possibile intrattenersi con i neo cardinali per un momento augurale.

La mattina di domenica 28 agosto, alle 12.00, presso la basilica papale di San Paolo fuori le mura, Arrigo Miglio celebrerà la santa messa alla presenza dei fedeli e degli amici presenti a Roma.

Domenica 2 ottobre 2022 alle ore 19.00, presso la cattedrale di Cagliari, il cardinale presiederà la celebrazione eucaristica di ringraziamento con il clero e la comunità ecclesiale diocesana.

L’emittente radiofonica diocesana Radio Kalaritana seguirà in diretta tutti gli eventi.

La chiamata alla dignità cardinalizia dell’arcivescovo emerito di Cagliari è segno della sua fedeltà alla Chiesa e al Pontefice, manifestata nei numerosi servizi sia nel ministero sacerdotale sia in quello episcopale. Tra gli incarichi più significativi quello di vicario generale di Ivrea, assistente nazionale dell’Agesci, vescovo di Iglesias, della sua stessa diocesi di origine e infine arcivescovo di Cagliari.

Ha sempre manifestato una particolare sensibilità per i problemi sociali e del lavoro trasformandola in un concreto servizio come presidente del Comitato scientifico delle Settimane sociali dei cattolici italiani di Pistoia-Pisa (2007), Reggio Calabria (2010), Torino (2013). Nel 2017 ha ospitato questo periodico evento ecclesiale a Cagliari.

Il legame con il Papa si è consolidato fin dai primi mesi del mandato pontificio e in particolare con la visita di Francesco in Sardegna nel settembre del 2013.

«Sono lieto di comunicare al Presbiterio e a tutta la comunità diocesana la notizia della nomina di Mons. Walter Erbì a Nunzio Apostolico in Liberia.»
Lo ha annunciato mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo della Diocesi di Iglesias.
Mons. Giovanni Paolo Zedda ha diffuso la comunicazione della sala stampa della Santa Sede:

Nomina del Nunzio Apostolico in Liberia
Il Santo Padre ha nominato Nunzio Apostolico in Liberia il Reverendo Monsignore Walter Erbì, Consigliere di Nunziatura, elevandolo in pari tempo alla Sede titolare di Nepi, con dignità di Arcivescovo.
Curriculum vitae. S.E. Mons. Walter Erbì è nato a Torino (Italia) l’8 gennaio 1968. È stato ordinato sacerdote il 10 maggio 1992, incardinandosi nella Diocesi di Iglesias. Si è laureato in Diritto Canonico. È entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede il 1° luglio 2001 e ha prestato la propria opera nella Nunziatura Apostolica nelle Filippine, nella Sezione per gli Affari Generali della Segreteria di Stato e nelle Rappresentanze Pontificie in Italia, negli Stati Uniti d’America e in Turchia. Conosce lo Spagnolo, l’Inglese e il Francese.

Ringraziamo il Signore e il Santo Padre per aver chiamato un sacerdote del nostro Presbiterio a questo impegno a servizio della Chiesa ed eleviamo la nostra preghiera perché lo Spirito Santo assista costantemente Mons. Walter nella sua nuova missione.
Ulteriori notizie sulla data e sulla sede della sua Consacrazione episcopale verranno comunicate appena possibile.
+ Giovanni Paolo Zedda

Ad integrazione di quanto sopra, si precisa che Mons. Walter Erbì è stato alunno del Seminario Minore “Maria Immacolata” di Iglesias ed è stato ordinato sacerdote a Domusnovas, paese d’origine della sua famiglia. Prima di entrare nel servizio diplomatico della Santa Sede ha svolto il ministero sacerdotale nella Diocesi di Iglesias dal 1993 al 1999, quando il vescovo della diocesi era Mons. Arrigo Miglio, prossimo Cardinale, con incarichi presso il Tribunale Ecclesiastico Diocesano e docente di Diritto Canonico presso l’Istituto Diocesano di Scienze Religiose (1993-1999); Vicario Parrocchiale nella Parrocchia San Ponziano in Carbonia (1993-1997); Insegnante di Religione nella Scuola Media Statale N. 2 di Carbonia (1993-1994); Assistente Diocesano dell’Azione Cattolica dei Ragazzi (1993-1996); Assistente di Zona dell’A.G.E.S.C.I. (1996-1999); Segretario del Vescovo per la Visita Pastorale alla Diocesi (1997-1999); Direttore degli Uffici Diocesani per la Pastorale Giovanile (1997-1999) e per le Comunicazioni Sociali (1997-1999); Delegato Diocesano per il Grande Giubileo del 2000 (1997-1999) e Segretario del Consiglio Presbiterale (1998-1999).
 

La diocesi di Iglesias piange monsignor Tarcisio Pillolla, morto oggi a Cagliari, all’età di 90 anni.
Nato a Pimentel, arcidiocesi di Cagliari, l’11 luglio 1930, venne ordinato presbitero il 4 luglio 1954.
Eletto vescovo titolare di Cartenna e nominato ausiliare di Cagliari il 3 maggio 1986, ricevette l’ordinazione episcopale l’8 giugno 1986 dal cardinale Giovanni Canestri. Trasferito a Iglesias il 3 luglio 1999, successore di monsignor Arrigo Miglio, fece il suo ingresso solenne ad Iglesias domenica 5 settembre 1999. Fondò il settimanale diocesano Sulcis Iglesiente Oggi. E’ divenuto vescovo emerito della diocesi di Iglesias il 17 giugno 2007, quando per raggiunti limiti d’età, gli succedette monsignor Giovanni Paolo Zedda.

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La diocesi di Iglesias piange un suo sacerdote. Nella notte appena trascorsa, è morto don Giampiero Marongiu, parroco di Santadi e di Terresoli.

Don Marongiu era nato a Mutlangen (Germania) il 2 luglio 1968, fece il seminario minore ad Iglesias ed il maggiore a Cagliari, per gli studi nella Pontificia Facoltà teologica. Venne ordinato sacerdote da sua Ecc.za Mons. Arrigo Miglio, allora vescovo di Iglesias, nella sua parrocchia di origine, Narcao, il 10 agosto 1997.

Viceparroco a Carloforte con il compianto, don Lino Melis, fu successivamente viceparroco nella chiesa di Cristo Re, a Carbonia, e parroco della parrocchia San Narciso, in Serbariu. Venne, successivamente, inviato a Santadi e, da alcuni anni, era incaricato anche della parrocchia di Terresoli.

In tanti, appena appresa la notizia, anche attraverso i social, hanno espresso sentimenti di stima per don Giampiero e di vicinanza ai familiari per il lutto improvviso.

I funerali saranno celebrati giovedì 28 gennaio, alle ore 11.00, nella chiesa parrocchiale di San Nicola, in Narcao.

Guido Cadoni

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Si è insediato ieri, 8 gennaio, in videoconferenza, il Comitato Tecnico-Scientifico della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara.

La sua composizione:

– Prof.ssa Ginevra Balletto
Docente nel Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari ed esperta di ippovie;

– Prof. Simone Bozzato
Docente di Scienze del Turismo all’UNIROMA2 e consulente della CEI per la Pastorale del turismo e dei cammini religiosi;

– Prof. Italo Meloni
Docente nel Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari, Direttore del CIREM e progettista della Ciclovia della Sardegna;

– Mons.. Arrigo Miglio
Già vescovo di Iglesias, Arcivescovo emerito dell’Arcidiocesi di Cagliari e già componente della Cabina di Regia per i Cammini religiosi della Regione Sarda;

– Prof. Raffaele Paci
Docente nel Dipartimento di Scienze economiche ed Aziendali dell’Università di Cagliari, esperto di Fondi europei e Pianificazione territoriale, già assessore della Programmazione della Regione Sardegna;

– Dott. Paolo Piacentini
Esperto dei cammini europei, scrittore di turismo lento e consulente per i Cammini d’Italia del MiBACT;

– Dott. Sergio Valzania
Già vice direttore di RADIO RAI, scrittore e divulgatore dei cammini europei.

Già nella prima seduta di insediamento, tenutasi in remoto a causa delle restrizioni per contrastare il Covid-19, è stato possibile ottenere i primi preziosi pareri e orientamenti in riferimento all’attività della Fondazione CMSB e alle prospettive future del Cammino Minerario di Santa Barbara.

Il Presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna, nell’esprimere sentiti ringraziamenti a nome di tutti i Soci e Amministratori della Fondazione per la disponibilità dimostrata da tutti gli autorevoli componenti del Comitato, ha dichiarato di sentirsi onorato di poter contare sul loro qualificato contributo.

«La grande esperienza e l’autorevole competenza professionale, generalmente riconosciuta a tutti i componenti del Comitato Tecnico-Scientifico, sarà la migliore garanzia per lo sviluppo e l’affermazione del Cammino Minerario di Santa Barbara a livello regionale, nazionale e internazionale.»

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Le modalità con le quali è stata gestita l’emergenza da Coronavirus ed il relativo impatto sulla vita e sulle attività ordinarie della Chiesa, alcune questioni riguardanti il Seminario Regionale e la Facoltà Teologica della Sardegna, la riassegnazione delle deleghe vescovili ed alcune scelte pastorali per il prossimo futuro, sono state affrontate dalla Conferenza Episcopale Sarda nel corso della riunione tenuta martedì 19 e mercoledì 20 maggio, la prima dopo tre mesi d’interruzione determinata dall’emergenza Coronavirus.

«Nella sua relazione introduttiva, il presidente S.E. Monsignor Antonello Mura, ha fatto una breve sintesi sui mesi appena trascorsi di forzata quarantena e conseguente interruzione dei sacramenti e delle altre attività pastoralisi legge in una nota del segretario Sebastiano Sanguinetti -. I sacerdoti, insieme ai catechisti, hanno saputo mettere in campo fantasia e uso intelligente dei social sia per la diffusione delle celebrazioni a porte chiuse, sia per mantenere vivo il rapporto educativo con il mondo dei ragazzi e con il servizio della parola agi adulti. Anche la Sardegna, sebbene con numeri ridotti ma pur sempre devastanti, ha pagato il suo prezzo di contagi e di vite umane e continuerà a pagare a caro prezzo le conseguenze devastanti sull’economia e sul versante della produzione e del lavoro. Aspetti, che i Vescovi affrontano con particolare attenzione e preoccupazione insieme alle proprie comunità. In questo tempo di chiusura e di restrizioni delle attività, ha avuto per contro uno straordinario slancio l’azione della Caritas in tutte le Diocesi sarde in termini di interventi e di prossimità con le fasce più povere della società. Si può dire che alla mancanza del culto si è risposto con un surplus di sostegno a persone e famiglie, grazie anche alla straordinaria generosità di enti, esercizi commerciali, produttori e singoli cittadini. E se i temi economici e delle nuove povertà hanno avuto e avranno la necessaria preminenza, non meno delicata e determinante, per i Vescovi, è la questione educativa dei fanciulli e dei ragazzi. Sarà cura della Chiesa sarda, in accordo con le Autorità competenti, predisporre appositi protocolli sanitari per far vivere in sicurezza progetti e iniziative estive rivolte ai ragazzi.»
«Sono state individuate due iniziative per dare risalto a questo periodo di passaggio a una lenta ripresa delle attività istituzionali della Chiesaaggiunge la nota -. Martedì 2 giugno, alle ore 11.00, nella Basilica di Bonaria tutti i Vescovi della Conferenza Episcopale Sarda concelebreranno una Santa Messa (trasmessa in diretta dall’emittente Videolina) per affidare alla Patrona Massima della Sardegna l’intero popolo sardo in questo momento di grande sofferenza. La celebrazione sarà anche l’occasione per un Messaggio unitario di incoraggiamento e di fiducia che i Vescovi rivolgeranno a tutta l’Isola. I Vescovi, ancora, a nome delle rispettive diocesi, hanno deciso di destinare la somma di € 30.000,00 al centro di accoglienza “Il Gabbiano” della Comunità Padre Monti ad Oristano, come gesto di attenzione al mondo della disabilità e per dotarlo di adeguati presidi sanitari.»

Altro tema affrontato è stato il protocollo d’intesa tra la RAS e la CES siglato nel 2016, e riconfermato nelle sue linee generali, con qualche ritocco, nell’incontro che si è tenuto tra la CES ed il presidente Solinas lo scorso mese di dicembre. Tre i tavoli di lavoro attorno a cui si snoda la collaborazione, che si avvale anche di finanziamenti delle due parti: patrimonio e beni culturali ecclesiastici; inclusione sociale e sanità; formazione professionale, istruzione, lavoro.
Procedendo all’attribuzione delle deleghe vescovili per i diversi ambiti pastorali della ragione ecclesiastica, è risultato il seguente organigramma.
– Monsignor Antonello Mura: Comunicazioni sociali e Insegnamento della Religione Cattolica.
– Monsignor Giuseppe Baturi: Dottrina delle Fede, Annuncio e Catechesi; Pastorale sociale e del lavoro; Osservatorio Giuridico Regionale.
– Monsignor Roberto Carboni: Evangelizzazione dei Popoli e Cooperazione tra le Chiese; Tutela dei minori.
– Monsignor Gian Franco Saba: Cultura, Educazione, Scuola e Università; Ecumenismo e dialogo interreligioso.
– Monsignor Sebastiano Sanguinetti: Liturgia e lingua sarda nella liturgia; Beni Culturali ed Edilizia di Culto; delegato per l’attuazione del protocollo d’Intesa RAS-CES
– Monsignor Giovanni Paolo Zedda: Caritas; Migranti; Pastorale della salute; Progetto Policoro.
– Monsignor Mauro Maria Morfino: Clero e vita consacrata, Commissione presbiterale Regionale, CISM e USMI.
– Monsignor Corrado Melis: Apostolato dei laici; Pastorale giovanile e vocazionale; Pastorale familiare.
– Monsignor Arrigo Miglio: Sovvenire al sostegno economico alla Chiesa.
– Monsignor Ignazio Sanna: Pastorale del turismo.
– Monsignor Mosè Marcia, affiancherà Monsignor Melis con delega per la Pastorale Familiare.

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Oggi, presso l’Aula Benedetto XVI della Curia Arcivescovile, a Cagliari, si è tenuta la prima conferenza stampa del nuovo arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi.
Nato a Catania cinquantacinque anni fa, mons. Giuseppe Baturi prende il posto di Arrigo Miglio, arrivato al termine del suo mandato per raggiunti limiti d’età, per i prossimi anni.
«Sono due le isole che si incontrano, Sicilia e Sardegna, che per certi versi hanno aspetti simili ma – ha detto l’arcivescovo Giuseppe Baturi – sarà per me fondamentale conoscere meglio la vostra isola per fare un accostamento ma devo fare un plauso a questa meravigliosa isola per la ricchezza  e valorizzazione delle radici sarde che sono state sempre presenti e fattive in una concreta disponibilità tra comunità.»
Nel prosieguo, mons. Giuseppe Baturi non ha mancato di volgere il suo pensiero sui venti di guerra che si prospettano in Iran e ha aggiunto che «è esiziale la frase che dice: “La pace non si costruisce scambiandosi missili”».
Il nuovo arcivescovo di Cagliari non ha mancato di evidenziare il fattore immigrazione che deve essere affrontato con razionalità e disponibilità per una giusta integrazione, aspetto fondamentale per assicurare una piena e giusta dignità.
Mons. Giuseppe Baturi ha espresso la sua preoccupazione per la disoccupazione che attanaglia ancora l’Isola Sarda ma al contempo ha sottolineato che è necessario che il profitto individuale non vada a discapito delle dignità dell’uomo, valore fondamentale che necessita di ulteriori iniziative finalizzate ad un nuovo sviluppo dove ancora una volta e con fermezza, “L’Uomo” deve essere il centro della società, attore principale per uno sviluppo concreto, dove la famiglia riveste un ruolo determinante nella società.
Armando Cusa

Mons. Giuseppe Baturi, nuovo arcivescovo di Cagliari.

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L’ordinazione episcopale del nuovo arcivescovo di Cagliari si terrà domenica 5 gennaio, alle ore 15.00, presso la Basilica di N.S. di Bonaria. La durata del rito è di circa tre ore. Il vescovo consacrante sarà il Cardinale Gualterio Bassetti, Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve e Pre-sidente della Conferenza Episcopale Italiana. I vescovi conconsacranti saranno Arrigo Miglio, Amministratore apostolico di Cagliari, e Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania. Si prevede la presenza di circa trenta vescovi concelebranti. I presbiteri assistenti (che affiancano mons. Baturi durante il rito) saranno don Franco Puddu, Vicario generale della diocesi di Cagliari, e don Ivan Maffeis, Sottosegretario e Portavoce della Conferenza Episcopale Italiana. Coordinano la celebrazione e il servizio liturgico don Davide Collu e don Andrea Secci. Il servizio liturgico è reso dagli alunni del Seminario maggiore di Cagliari. L’animazione del canto è affidata al coro costituito dalla Polifonica Kalaritana (Cappella musicale del Duo-mo) e dal coro del Co.li.mus (Corso di formazione liturgico musicale promosso dal Conservatorio di Cagliari e dall’Ufficio liturgico diocesano), sotto la direzione del maestro mons. Fabio Trudu. All’organo il maestro Andrea Sarigu. Interverrà anche la violinista Paola Tabacco. Guiderà l’assemblea liturgica don Mario Pili. I sacerdoti concelebranti indosseranno i paramenti liturgici presso il teatro della parrocchia N.S. di Bonaria (ingresso dal passo carrabile del convento dei mercedari) a partire dalle ore 13.45. I sacerdoti dovranno es-sere in Basilica entro le 14.30. Alle 14.50 mons. Mons. Giuseppe Baturi farà il suo ingresso nella Basilica. Giunto ai piedi del presbiterio accoglierà il saluto del sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu. Seguirà la processione liturgica di ingresso. Durante la celebrazione sono previsti i seguenti interventi: 1. Mons. Arrigo Miglio, all’inizio della celebrazione 2. Card. Gualtiero Bassetti, all’omelia 3. Mons. Giuseppe Baturi, al termine della celebrazione I testi saranno messi a disposizione nel sito www.chiesadicagliari.it immediatamente dopo l’esposizione di ciascuno. Dopo la distribuzione della comunione eucaristica, prima dei riti conclusivi, si procederà all’esibizione della Lettera Apostolica al collegio dei consultori, alla presenza del cancelliere della curia, e si firmerà il relativo verbale. Con questo atto ufficiale Mons. Baturi prenderà possesso canonico della Diocesi di Cagliari. La diretta radiofonica sarà a cura di Radio Kalaritana (95.000 Mhz: Provincia di Cagliari, Medio Campidano, Sulcis Iglesiente / 97.500 Mhz: Cagliari e hinterland / 99.900 Mhz: Medio campidano, Marmilla e Oristanese / 102.200 Mhz: Trexenta, Marmilla e Oristanese / 104.000 Mhz: Sarcidano e Basso nuorese). Può essere se-guita anche sul sito www.radiokalaritana.it e sulla App per gli smartphone. La diretta televisiva sarà a cura di Videolina (canale 819 di Sky e Tivùsat). Può essere seguita anche sul sito www.videolina.it e sulla App per gli smartphone.

BIOGRAFIA DI S.E. MONS. GIUSEPPE BATURI ARCIVESCOVO DI CAGLIARI

Il Rev.do Mons. Giuseppe Baturi è nato il 21 marzo 1964 a Catania, nell’omonima provincia ed arcidiocesi. Ha ricevuto il battesimo e gli altri sacramenti dell’iniziazione cristiana nella Parrocchia SS. Sacramento Ritrovato di Catania, retta dai Padri Vincenziani (Congregazione della Missione). Dopo la maturità scientifica, ha ottenuto la Laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Catania. Come alunno del Seminario Arcivescovile ha frequentato lo Studio Teologico San Paolo di Catania, conseguendo il Baccalaureato in Teologia. Successivamente, presso la Pontificia Università Gregoriana, ha ottenuto la Licenza in Diritto Canonico. È stato ordinato sacerdote il 2 gennaio 1993, per il clero di Catania.

Dopo l’ordinazione è stato Parroco della parrocchia di Valcorrente, frazione di Belpasso (1993-2002) ed E-conomo Diocesano (1999-2008). È stato, inoltre, Vicario Episcopale per gli Affari Economici, Membro del Consiglio Presbiterale, Procuratore Generale dell’Arcivescovo, vicepresidente dell’Opera Catanese per il Culto e la Religione, Membro dei Consigli di Amministrazione dell’Opera Pia dei Chierici Poveri, del Pio Istituto Educativo San Benedetto e dell’Associazione Comitato Regina Pacis di Belpasso, Membro del Comitato Direttivo della Fondazione Michelangelo Virgilito di Paternò. È stato anche Responsabile di Comunione e Liberazione per la Sicilia. È stato membro del Consiglio di Amministrazione dell’Opera Diocesana Assistenza (che gestisce centri so-cio-assistenziali e riabilitativi), dell’Istituto per Ciechi “Ardizzone Gioeni” e dell’Opera Pia Casa di Riposo Mons. Ventimiglia e Istituto San Benedetto. Ha insegnato religione presso l’Istituto Sant’Orsola di Catania. È Cappellano di Sua Santità dal 2006 e Canonico Maggiore del Capitolo Cattedrale di Catania dal 2012. Dal 2012 all’aprile 2019 è stato Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Problemi Giuridici e Segretario del Con-siglio per gli Affari Giuridici della Conferenza Episcopale Italiana. Dal 2015 è Sotto-Segretario della medesima Conferenza. Alle ore 12 di sabato 16 novembre 2019 viene annunciata la sua nomina ad Arcivescovo in concomitanza a Catania e a Cagliari.

STEMMA EPISCOPALE DI S.E. MONS. GIUSEPPE BATURI ARCIVESCOVO DI CAGLIARI

A) Descrizione

Lo scudo, dalla forma “inglese”, è cosi araldicamente descritto: partito d’azzurro e di rosso, alla Croce Armena, caricata in cuore dal monogramma di Cristo (Chrismon): il tutto d’oro, attraversante sulla partizione; accompa-gnata nel cantone destro della punta da un crescente volto, recante al cen-tro una stella (8): il tutto d’argento e, nel cantone sinistro, da due palme decussate, attraversanti una corona all’antica di dodici punte, sette visibili: il tutto d’oro.

Il motto: GRATIA MISERICORDIA PAX, che è in lettere maiuscole lapidarie romane di nero, è caricato su di un cartiglio svolazzante al naturale e fodera-to di rosso. Lo scudo, accollato ad una croce doppia trilobata d’oro, è timbrato da un cappello prelatizio (galero) di co-lore verde, dal quale pendono venti fiocchi, (dieci per lato), dello stesso colore, disposti 1, 2, 3, 4. Gli orna-menti esteriori su descritti, in araldica indicano la Dignità Arcivescovile.

B) Significato del motto e degli elementi simbolici

Il motto Gratia, misericordia, pax – è la benedizione augurale che San Paolo rivolge a Timoteo, suo «vero figlio nella fede», che egli stesso ha incaricato di presiedere alla Chiesa di Efeso (cf. 1Tm 1, 2; 2Tm 1, 2). La grazia evoca l’opera redentiva del Cristo, la pace è la pienezza del dono del Risorto, la misericordia – che si svela pienamente nel volto di Gesù Cristo – è posta al centro come sorgente di quella grazia e pace. La Croce Armena è una croce latina, che porta su ciascuno dei suoi lati un trifoglio, simbolo della Trinità. È conosciuta anche come croce fiorita che richiama a Cristo risorto: «Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me» (Gal 2, 19-20). La luna è un antico simbolo della Chiesa: «Veramente come la luna è la Chiesa che ha diffuso la sua luce in tutto il mondo e, illuminando le tenebre di questo secolo, dice: “La notte è avanzata, il giorno è vicino” (Rm 13, 12). La Chiesa rifulge non della propria luce, ma di quella di Cristo» (S. Ambrogio). La stella richiama la Beata Vergine Maria, «riconosciuta quale sovreminente e del tutto singolare membro della Chiesa, figura ed eccellentissimo modello per essa nella fede e nella carità; e la Chiesa cattolica, istruita dallo Spirito Santo, con affetto di pietà filiale la venera come madre amatissima» (Lumen gentium). Le palme ricordano che sia la Chiesa di Catania che quella di Cagliari sono nate dall’amore “più grande” dei martiri – tra i quali S. Agata e S. Efisio, S. Euplio e S. Saturnino – che «hanno donato la loro vita come atto di amore verso Dio e verso gli uomini» (Benedetto XVI). La memoria dei martiri invita «a chiedere la grazia di vivere e morire con il nome di Gesù nel cuore e sulle labbra» (Francesco). 4

ALTRI EVENTI NEI GIORNI SUCCESSIVI L’ORDINAZIONE EPISCOPALE

Prima santa messa pontificale nella Cattedrale di Cagliari Lunedì 6 gennaio, solennità dell’Epifania del Signore, alle ore 10.30 Incontro con i giovani della diocesi Lunedì 6 gennaio dalle 15.30 alle 19.30, presso la multisala “Mediterraneo” della Fiera della Sardegna Incontro con la stampa locale Mercoledì 8 gennaio alle 10, presso l’Aula Benedetto XVI della curia arcivescovile (via Mons. G. Cogoni 9) Ritiro del clero Giovedì 9 gennaio alle 9.30, presso il Seminario diocesano (via Mons. G. Cogoni 9)

 

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Continuare e rinsaldare il proficuo dialogo avviato nella precedente amministrazione regionale tra la Regione Autonoma della Sardegna e la Conferenza Episcopale Sarda. Questo l’obiettivo comune di entrambe le Istituzioni che ha caratterizzato il cordiale incontro avvenuto a Cagliari nei locali del Seminario regionale, martedì 10 dicembre, tra il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Onorevole Christian Solinas e la Conferenza Episcopale Sarda, in occasione della sua riunione ordinaria.

Il confronto è stato introdotto dal Presidente della CES, Monsignor Arrigo Miglio: «Grati al Presidente Solinas – ha detto – per la pronta disponibilità offerta, i Vescovi della Sardegna intendono farsi interpreti presso il massimo organismo amministrativo della Regione di alcune istanze emergenti in questo momento dalle comunità cristiane della Sardegna. Contestualmente, i Vescovi sono interessati ad ascoltare quanto l’Amministrazione regionale si attende da parte della Chiesa sarda, in termini di apporto alla società e alle Istituzioni».

Piatto forte dell’incontro è stato il Protocollo d’intesa siglato il 22 settembre 2016, tra la Regione Sardegna nella persona dell’allora Presidente Francesco Pigliaru e la Conferenza Episcopale Sarda, nella persona del Presidente Monsignor Arrigo Miglio. Il protocollo è articolato attorno a tre ambiti: patrimonio ecclesiastico e beni culturali – inclusione sociale e sanità – formazione professionale, istruzione e lavoro. Il Protocollo prevede, sul piano operativo, una cabina di regia bipartisan, supportata da tre tavoli di lavoro per i rispettivi ambiti. Altri temi affrontati sono stati quello delle scuole paritarie cattoliche, quello delle scuole professionali, il cui ridimensionamento ha lasciato ai margini una folta schiera di ragazzi e giovani, che non intendono proseguire gli studi superiori e universitari e che, per contro, non hanno alcuna possibilità di prepararsi ad alcuna professione. Non è mancato nemmeno un accenno all’attuale situazione della sanità, alle lunghe liste d’attesa, alla mancanza di personale e di servizi essenziali, soprattutto nelle zone più disagiate geograficamente ed economicamente. Da ultimo si è pure accennato ai servizi assicurati dalla Chiesa sarda, attraverso la Facoltà Teologica, gli Istituti Superiori di Scienze Religiose di Cagliari e Sassari-Tempio.

Il Presidente Solinas ha preso nota di tutti gli interventi e dei temi affrontati, esponendo un’ampia e articolata informazione su quanto la Regione sta mettendo in atto per dare risposte adeguate ai problemi esposti. In particolare, si è detto disponibile a «mantenere fermo e costante il rapporto con le Diocesi sarde affinché tutti gli interventi realizzati attraverso la collaborazione con la Regione siano adeguati e produttivi per la nostra gente».

Circa il Protocollo d’intesa si è detto disponibile a concordare con la CES gli aggiustamenti necessari per snellire le procedure e dare piena attuazione agli obiettivi prefissati. Grande interesse, ha aggiunto, vi è nell’Amministrazione regionale per il ruolo sociale e formativo degli oratori parrocchiali, nonché per quel ricco patrimonio culturale, storico e artistico della Chiesa, dai notevoli risvolti sulla cultura e sull’economia della Sardegna. Dicendosi soddisfatto dell’incontro, alla fine, il Presidente Solinas ha chiesto ai Vescovi e alla Chiesa sarda «un fattivo contributo per contrastare lo spopolamento, per restituire dignità al lavoro e per una riscrittura del sistema della formazione professionale che sia in grado di contrastare l’abbandono scolastico».

Sebastiano Sanguinetti

Segretario CES