4 November, 2024
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Tappa numero sei per il Festival Dromos in pieno svolgimento da lunedì scorso (e sino a Ferragosto) nell’Oristanese. Dopo Cabras, Bauladu, Oristano, San Vero Milis e Villa Verde, il giro di concerti fa scalo domani (sabato 6) a Baratili San Pietro. Ed è uno degli ospiti più attesi di questa edizione numero diciotto del festival il protagonista della serata in programma al Parco Comunale: a partire dalle 21.30 (e con ingresso a 10 euro) riflettori puntati su uno dei padri del genere afrobeat, Tony Allen. Ad accompagnare il batterista nigeriano ci sarà Audrey Gbaguidi, cantante e attrice francese con radici in Togo e Benin, autrice di sonorità che mescolano con raffinatezza hip hop ed elettronica. E poi Yann Jankielewicz al sassofono, Nicolas Giraud alla tromba, Michel Bass al basso, Indy Dibongue alla chitarra, Fixi alle tastiere e Patrick Gorce alle percussioni.

Classe 1940, artista di confine e apripista per la musica africana di nuova generazione, dopo essere stato direttore d’orchestra e batterista del grande Fela Kuti per una quindicina d’anni (fino al 1978) e in oltre cinquanta dischi, Tony Allen è stato poi artefice di una ricerca ininterrotta tra le sonorità dell’afrobeat originale e altri stili che spaziano dal dub allo “space jazz” ma anche al pop internazionale. Numerosi i progetti e le collaborazioni degli ultimi anni, in particolare con il cantante e musicista inglese Damon Albarn, che compare anche in “Film Of Life”, il decimo album di Tony Allen, pubblicato due anni fa: una retrospettiva sulla sua carriera, una “versione in Technicolor” dell’afrobeat che lo ricolloca con freschezza al centro della storia della musica.

Prima del concerto, un altro appuntamento è in programma domani (sabato 6) sempre a Baratili San Pietro: alle 19.30, alla Cantina Madau, si parlerà di “Senzatomica, la campagna promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai per generare consapevolezza sulla minaccia delle armi nucleari. Diretta alle persone comuni perché rifiutino il paradosso della sicurezza fondata sulle armi nucleari e rivendichino il diritto a un mondo libero da armi, mira alla creazione di un movimento di opinione per l’elaborazione e l’adozione di una convenzione internazionale sulle armi nucleari. All’incontro, emblematicamente intitolato “Donne Senzatonica”, seguendo il filo rosso di questa edizione del Festival Dromos sotto Il segno di Eva“, intervengono Nella Frau, Alessandra De Maria, Erika Degortes e la scrittrice e giornalista (nata in Nigeria e cresciuta in Inghilterra) Noo Saro-Wiwa. Si parlerà anche di una mostra promossa dall’Istituto buddista italiano Soka Gakkai, che sarà ospitata dal comune di Oristano dall’8 al 23 ottobre.

Tony Allen (2m)Audrey Gbaguidi (2) Tony Allen (m)Audrey Gbaguidi 1

 

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Tony Allen, il padre dell’afrobeat, arriva in Sardegna il 6 agosto per un concerto speciale nella suggestiva cornice del Parco comunale di Baratili San Pietro, ore 21.30, nell’ambito del Dromos Festival.  Ad accompagnare il batterista nigeriano ci sarà Audrey Gbaguidi, cantante e attrice francese, originaria del Togo e del Benin.

Artista di confine e apripista fondamentale per tutta la musica africana di nuova generazione, Tony Allen presenterà il nuovo album “Film of life”, il suo decimo disco solista, una retrospettiva sulla sua carriera, a cui hanno partecipato musicisti del calibro di Damon Albarn e Manu Dibango.

All’inizio del suo percorso artistico è stato il direttore dell’orchestra di Fela Kuti. Insieme hanno creato un ritmo nuovo: l’afrobeat. Proprio il battito dell’afrobeat è quello scandito dalla batteria di Tony Allen, che per 15 anni si affianca a Fela Kuti in una produzione musicale di oltre 50 album. Tony Allen non si stancherà mai di scandirne il tempo, flessibile e preciso. L’afrobeat cresce sotto i colpi della sua batteria fino a diventare uno dei generi  africani più influenti  al mondo.

Tony Allen ricalca i ritmi africani riconsegnandoli al mondo con una nuova potenza, ed è anche grazie al suo potere che la musica africana è riuscita ad  influenzare lo sviluppo delle sonorità pop occidentali. Allen racchiude la vitalità e la forza primordiale di questi ritmi e la voglia di sottometterli a nuove sperimentazioni miscelandoli con suoni moderni.

Dopo l’incontro con Fela Kuti, la sua carriera lo porterà a intraprendere una ricerca ininterrotta tra le sonorità dell’afrobeat originale e a emancipazioni multidirezionali che spaziano dal dub, allo “Space jazz” ma anche al pop internazionale. Numerosissimi i progetti e le collaborazioni, negli ultimi anni la più importante è sicuramente quella con Damon Albarn. Dal 2000 Damon e Tony lavorano fianco a fianco in numerosi progetti, tra i quali The Good The Bad & The Queen e Rocket Juice and The Moon, fino agli ultimi lavori.

Per creare “Fim of life”, l’ultimo capolavoro, Tony non si accontenta di vivere di rendita, rimescola le carte, affida la produzione ad un giovane trio francese, The Jazzbastards e si rimette in gioco. Il risultato lo ricolloca con freschezza  al centro della storia della musica. Damon Albarn è presente, la sua voce aggiunge un tocco soul al singolo Go Back (dedicato ai profughi che arrivano a Lampedusa ) e in Tiger Skip il suono della sua melodica si amalgama perfettamente alla tecnica e al  groove del percussionista. Ospiti nell’album anche Kuku, cantautore di origine nigeriane (“Tonywood”) e “The Lion of Africa” Manu Dibango (“Mojo”).

In “Film of Life” Allen riscrive la sceneggiatura della sua carriera e se non riesce a raccontarla tutta sicuramente ci fa capire quanto sia importante il ruolo di questo stregone yoruba nel panorama musicale mondiale, oggi come ieri.

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Sarah Jane Morris (mic) (m)Rossella Faa - foto Alberto Ledda -Elena Ledda 5

Conto alla rovescia per la diciottesima edizione del Festival Dromos, in programma dal primo al 15 agosto in dodici centri dell’Oristanese: Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde, oltre al capoluogo, Oristano, e a Nureci, sede delle tre giornate di Mamma Blues (quasi un “festival nel festival”, dal 13 al 15 agosto). Un’edizione che, sotto il titolo “Il segno di Eva”, getterà uno sguardo sull’universo femminile e il suo contributo al mondo dell’arte e della creatività, in particolare a quello musicale, ma anche, com’è tradizione di Dromos, alle arti visive e ad altri linguaggi.

Radicato nel suo territorio ma aperto al mondo, il festival andrà in scena, come di consueto, in suggestivi spazi urbani o naturali. Al di là della sua impronta internazionale, Dromos è infatti riuscito a mantenere sempre un forte legame con i centri che fanno parte del suo “circuito” e le rispettive comunità: decentrando le sue diverse iniziative nei piccoli e medi paesi dell’interno, con l’obiettivo di arricchirne l’offerta culturale nei mesi estivi e di invertire il consueto flusso turistico, la manifestazione contribuisce a rivitalizzarli e a farne riscoprire la realtà più autentica e meno cartolinesca.  

Il cartellone propone, anche in questa edizione, un variegato e qualificato cast di artisti internazionali, nazionali e regionali, per una pluralità di generi musicali e una calibrata sintesi tra dimensione globale e locale. Come già annunciato, sono tante le presenze femminili: le cantanti inglesi Sarah Jane Morris e Ala-Nì, la statunitense Lisa Simone, la giamaicana Jab9, la francese Audrey Gbaguidi, la norvegese Kristin Asbiornsen, l’aquilana (di origine napoletana) Simona Molinari, l’australiana Sarah McKenzie, Yilian Canizares, cubana trapiantata in Svizzera, terra d’adozione anche per l’albanese Elina Duni, e poi le sarde Elena Ledda, Simonetta Soro, Monica Demuru, Valentina Casula, Marta Loddo, Rossella Faa, Irene Loche. Accanto alle protagoniste in rosa, altri ospiti, come il gruppo maliano Songhoy Blues, gli ottoni della formazione americana No BS! Brass Band, il cantante ghanese Pat Thomas, il batterista nigeriano Tony Allen. E poi altri artisti e gruppi isolani, come Moses Concas, The Wheelers Trio, il Bad Blues Quartet, Sista Namely & The Islanders Band, il Rubens Power Trio.

Tanta musica, dunque, ma anche mostre, incontri e vari appuntamenti e iniziative collaterali, a comporre un programma ricco di proposte e spunti di interesse, allestito dall’associazione culturale Dromos di Oristano con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Assessorato del Turismo), della Fondazione di Sardegna, Comuni di Oristano, Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nureci, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde, e con la collaborazione dell’associazione BES – Best Events Sardinia, della Rete dei Festival, della Pinacoteca comunale Carlo Contini di Oristano, della Cantina Contini di Cabras, dell’Hotel Mistral 2 di Oristano, del Centro per l’Autonomia PLUS Oristano – Asl 5, dell’associazione La Volantina, dell’O.S.V.I.C., dell’associazione di promozione sociale Mariposas de Sardinia, di ViaggieMiraggi ONLUS, dell’Associazione Lost in Translation, della Consulta Giovani di Bauladu, dell’Associazione Music Academy di Isili, dell’Agenzia di sviluppo locale Due Giare, di Myland cicloturismo in Marmilla, dell’associazione Genadas e dell’associazione Andalas e Breccas. 

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Un agosto caldo, caldissimo con i suoni che arrivano dall’Africa, come fossero trasportati dal vento sahariano.5 appuntamenti imperdibili con le stelle internazionali della world music protagoniste dell’estate in Sardegna, un viaggio tra i suoni del mondo di Musicalista, l’agenzia di booking che si occupa della promozione delle culture musicali radicate nella tradizione ma rilette in chiave world.

Si parte il 6 agosto con il padre dell’afrobeat Tony Allen, in concerto al Parco comunale di Baratili San Pietro, ore 21.30, nell’ambito del Dromos Festival. Ad accompagnare il batterista di origini nigeriane ci sarà la bellissima cantante e attrice francese Audrey Gbaguidi, originaria del Togo e del Benin, autrice di sonorità che mescolano con raffinatezza hip hop ed elettronica. Artista di confine e apripista fondamentale per tutta la musica africana di nuova generazione,  a Tony Allen si deve l’influenza della musica africana nello sviluppo delle sonorità occidentali. Per 15 anni direttore d’orchestra e batterista di un gigante come Fela Kuti, “lo stregone di Lagos” presenterà il nuovo album “Film of life”, il suo decimo disco da solista, una retrospettiva sulla sua carriera, a cui hanno partecipato musicisti del calibro di Damon Albarn e Manu Dibango. Per creare “Fim of life”, l’ultimo capolavoro, Tony non si è accontentato di vivere di rendita, ha rimescolato le carte affidandone la produzione ad un giovane trio francese, The Jazzbastards, rimettendosi in gioco. Il risultato lo ricolloca con freschezza  al centro della storia della musica.

Si prosegue, dal 14 al 16 agosto, con i 3 appuntamenti con Bombino al Festival Time in Jazz 2016. Il bluesman tuareg più amato dal pubblico e dalla critica italiana presenterà i brani di “Azel”, il suo terzo album uscito il 1° aprile 2016: il 14 agosto  a Berchidda (SS), Piazza del Popolo, ore 23.00; il 15 agosto, di mattina presso la Chiesa di Santa Caterina, sempre a Berchidda, per un evento speciale in compagnia di Paolo Fresu e Amadou; e il 16 agosto ad Argentiera, Sassari, per Time in Sassari, consueto prolungamento di Time in Jazz in territorio sassarese. 

Sempre nell’ambito del Festival Time in Jazz 2016, il 15 agosto a Berchidda a Piazza del Popolo, alle ore 23.00, si esibiranno Amadou&Mariam, originari del Mali, esponenti dell’african blues e pop star del circuito globale della world music. Si sono conosciuti e innamorati suonando insieme in un istituto per non vedenti a Bamako. Hanno perso la vista perché le condizioni sanitarie del Mali non hanno permesso diagnosi e cure tempestive. Questa coppia da favola della musica africana ha un’energia travolgente e uno stile inconfondibile basato su contaminazioni tra musiche tradizionali maliane e chitarre rock, violini siriani, trombe cubane e altri strumenti tradizionali di Egitto, Colombia, e India.

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Sarah Jane Morris (mic) (m)Tony Allen (m) Simona Molinari (2m) LISA_SIMONE_myworld1©AlexLacombe_-1 Jah9

Dal 1° al 15 agosto ritorna il festival Dromos, organizzato dall’omonima associazione culturale nell’Oristanese, uno degli appuntamenti di primo piano dell’estate musicale in Sardegna. Il titolo “Il segno di Eva” suggerisce che questa edizione 2016, la 18ª, getterà uno sguardo sull’universo femminile e il suo contributo al mondo dell’arte e della creatività, in particolare a quello musicale, ma anche, com’è tradizione del festival, alle arti visive e ad altri linguaggi. Sarà dunque «un festival contrappuntato da quel ‘segno disubbidiente’ che anche nell’arte ha saputo imporsi e distinguersi nonostante un generale ostracismo che nei secoli, e talvolta ancor oggi, hanno subito le donne/artiste, oggettivamente meno presenti sul mercato, nei musei, nelle collezioni, nelle biennali d’arte e nei festival musicali», come sottolinea nelle sue note di presentazione Ivo Serafino Fenu, curatore della sezione di Dromos dedicata alle arti visive, citando un aforisma di Oriana Fallaci: «Il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza».

Radicato nel suo territorio ma aperto al mondo, Dromos andrà in scena, come di consueto, in suggestivi spazi urbani o naturali di vari centri dell’Oristanese: Cabras, Mogoro, Villa Verde, San Vero Milis, Baratili San Pietro, Riola Sardo, Morgongiori, Neoneli, Bauladu, oltre al capoluogo, Oristano, e a Nureci, sede delle tre giornate di Mamma Blues, quasi un “festival nel festival” (dal 13 al 15 agosto). Al di là della sua impronta internazionale, Dromos è infatti riuscito a mantenere sempre un forte legame con i centri che fanno parte del suo “circuito” e le rispettive comunità: decentrando le sue diverse iniziative nei piccoli e medi paesi dell’interno, con l’obiettivo di arricchirne l’offerta culturale nei mesi estivi e di invertire il consueto flusso turistico, il festival contribuisce a rivitalizzarli e a farne riscoprire la realtà più autentica e meno cartolinesca.

In cartellone, anche quest’anno, un variegato e qualificato cast di artisti internazionali, nazionali e regionali, per una pluralità di generi musicali e una calibrata sintesi tra dimensione globale e locale. In un’edizione nel “segno di Eva”, tante le presenze femminili: le cantanti inglesi Sarah Jane Morris e Ala.Ni., la statunitense Lisa Simone, la giamaicana Jah9, la francese Audrey Gbaguidi, la norvegese  l’aquilana (di origine napoletana) Simona Molinari, l’australiana Sarah McKenzie, voce e pianoforte, la violinista e cantante Yilian Canizares, cubana trapiantata in Svizzera, terra d’adozione anche per l’albanese Elina Duni, e poi le sarde Elena Ledda, Simonetta Soro, Monica Demuru, Valentina Casula, Marta Loddo, Rossella Faa, la scrittrice Michela Murgia.

Accanto alle protagoniste in rosa, altri ospiti, come il gruppo maliano Songhoy Blues, gli ottoni dell’americana No BS! Brass Band, il cantante ghanese Pat Thomas e il batterista nigeriano Tony Allen.