4 November, 2024
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La startup Maga Orthodontics ha vinto la quinta edizione del CLab di UniCa, conclusasi ieri sera al Teatro dell’Ente lirico di Cagliari, tra gli applausi di oltre mille tra studenti, spettatori, amici e parenti dei Clabbers. Tra i team finalisti (EaBlock, eFlavor, Emfores, Glambnb, HiveGuard e Maga Orthodontics), tre sono saliti sul podio: Maga, Eablock e Glambnb. Curata da Antonio Matano (Tg1 Rai), la serata – con una platea gremita di cariche istituzionali e figure di spicco del mondo dell’impresa, industriale e bancario – ha evidenziato un percorso proficuo, basato su innovazione, creatività e talento. Più, la capacità di un rapido confronto con i mercati e la competizione. Maria Chiara Di Guardo (pro rettore Innovazione e responsabile scientifica del CLab) ha sottolineato «l’esplorazione degli adiacenti possibili: le porte da aprire per scoprire nuove opportunità e percorsi da attivare. Il nostro adiacente possibile è quello della contaminazione, del creare ponti e nuove combinazioni del sapere. Per poi esplorare nuove strade, quelle delle imprese, e quelle che vanno verso la valorizzazione dell’impegno, del sacrificio, del coraggio, del non aver paura di fare delle cose».

Maga Orthodontics di Claudio Bellu (odontoiatra) e Mersia Carboni (economia) – premiati da Maria Chiara Di Guardo – si è aggiudicata la quinta edizione del CLab per la produzione e vendita dei primi apparecchi ortodontici magnetici progettati con un software speciale. Maga ha fatto suo anche il premio di Alumni Clabbers da Michela Mari. Al secondo posto Eablock – premiati da Mario Mariani, The Net Value – di Dario Puligheddu (informatico), Miriam Meazza (scienze politiche), Matteo Fercia (economia) e Riccardo Curreli (informatica) hanno progettato un sistema che protegge i dati delle aziende, crea applicazioni blindate che riducono al minimo le incursioni degli hacker. Terza piazza per  GlamBmB – premiati da Augusto Coppola, coach storico del CLab – con Fabio Zicarelli (giurisprudenza), Sara Valdes (beni culturali), Matteo Lombardini (economia) e Marcella Palmas (architettura). Il team ha ideato la prima piattaforma europea dedicata al campeggio di lusso e location esclusive, 40 siti in Italia e 10 in Europa. Premio speciale del rettore per eFlavor (device sulla sensibilità gustativa) di Mariano Mastinu (biologia), Gloria Dessì (farmacia) e Francesco Meloni (economia).

Maga porta a casa circa 20mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 4.000 euro dall’Ambasciata degli Stati Uniti, 4.000 euro da Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Meta Group, 1.000 euro e assistenza software da Tecnoengi, un anno di servizi gratuiti e di partecipazione al Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria, un periodo di incubazione a The Net Value per la durata di 2 mesi, un percorso di accelerazione a Londra offerto da TechiTALIA Lab. Per Eablock un premio totale di circa 12mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 2.500 euro offerti da Digital Innovation Hub, 3.000 euro offerte dalla Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Banca Intesa, un periodo di assistenza tecnica gratuita per l’eventuale richiesta di fundraising nella modalità equity crowdfundinge da StrarsUP e un periodo di quattro mesi presso lo spazio di coworking di Open Campus Tiscali. Per GlamBnb premi per circa 10mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 3.000 euro offerto da Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Banca Intesa, 1.000 euro dalla Banca di Cagliari, un periodo di sei mesi presso lo spazio di coworking di Hub/Spoke e Prototype.

Ofer Sachs, ambasciatore d’Israele in Italia, giurato, ha detto: «Faccio un grande applauso a tutti, ai giovani innanzitutto. Siamo fiduciosi, veniamo qui a Cagliari perché la vostra del CLab è un’idea infettiva fantastica. Tra noi e voi c’è una storia d’amore. Israele, quando si parla di tecnologia, c’è».

Nimrod Kozlovki, informatico e docente all’università Tel Aviv è intervenuto prima della presentazione dei sei team finalisti: «Ci sono problemi planetari di perdita di fiducia, di telecomunicazione e hackeraggio. E si dubita anche della credibilità dei dati su internet. L’economia digitale non è solo tecnologia ma è basata sulla fiducia che si ha dell’informazione che viaggia in rete».

La serata finale si è aperta con la presentazione dei giovani del gruppo Special Olympics, con la proiezione di un filmato cui ha partecipato il grande Gigi Riva.

Al termine della finale, Nadia Pische ha intervistato il Magnifico Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, e l’assessore della Programmazione e vicepresidente della Giunta regionale, Raffaele Paci. Alleghiamo anche l’intervista realizzata con Marco Deiosso, vincitore della seconda edizione del Contamination Lab nel 2015 con la Startup Nausdream, impostasi nel settore del turismo a livello europeo, intervenuto nel corso della serata per raccontare la sua esperienza.

 

                                                                

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“L’impresa riparte!” è la cornice dei tre giorni di approccio per i 110 iscritti all’incubatore di idee, culture e competenze diverse curato dall’Università di Cagliari. CLab 2016 è il quarto capitolo di un percorso che coniuga istanze accademiche e formative con mercati, territorio e aziende. In aula magna “Alberto Boscolo”, Cittadella di Monserrato, si è aperta ieri e si chiude domani, mercoledì 13 luglio, la sessione estiva introduttiva. All’avanguardia in Italia per formazione e accompagnamento su innovazione e imprenditorialità, il CLab – con Fabio Aru testimonial nel 2015 – è stato avviato nel 2013 nell’ambito di “INNOVA.RE – Innovazione in rete”. I partecipanti hanno esperienze universitarie differenti, vengono raggruppati in team interdisciplinari e cooperano nello sviluppo e nella condivisione di progetti di start up, frequentano lezioni formative e training sul campo.

«Ringrazio l’assessore Raffaele Paci per l’attenzione personale e della Regione verso il CLab. Siamo orgogliosi del progetto che avvicina studenti e laureati. Ragazzi che si mettono in gioco, motivati e pronti a sfidare e sfidarsi. Chi si prepara, è determinato e si organizza può cogliere il momento. La fortuna – spiega Maria Del Zompo – non c’entra, conta il volere fortemente certe cose. Queste esperienze offrono maggiori opportunità per costruire il futuro. Il CLab è un’iniziativa di successo. Ma alla base c’è la cultura: le competenze senza conoscenza non funzionano». Un format che funziona in un contesto solido. «L’università di Cagliari è seria e credibile, sappiamo – aggiunge il rettore – dove andare, siamo organizzati mentre altre istituzioni nazionali non lo sono. Rilanceremo le sfide, siamo pronti a dare risposte valide e vincenti.»

«Il ContaminationLab – rimarca Raffaele Paci, vice presidente consiglio regionale e assessore bilancio e programmazione – è un’ottima occasione per i giovani di creare imprenditorialità in ambito universitario. CLab ha avuto premi e riconoscimenti, la Regione lo rifinanzia per i prossimi tre anni con un milione200mila euro. Ci crediamo fortemente e siamo pronti a supportare le start up nell’intero processo: metteremo gli stessi denari, senza altre analisi, che vengono investiti dal venture capital. L’obiettivo è nitido: fare in modo che queste imprese vadano bene, generino utili e occupazione». Per l’assessore la strada è segnata: «Creatività e cross-fertilizzazione aiutano crescita tecnologica e imprese. Il CLab ha gli ingredienti per fare bene: giovani, provenienze diverse, idee, organismi che studiano le capacità di riuscita. Università e Regione, ricerca e didattica, ma anche lavoro sul territorio per mettere a sistema capacità e conoscenze».

«Oggi nasce una squadra, lo scrigno dell’ateneo è ricco e cela molte opportunità. Abbiamo ampliato i partner e le attenzioni alla città e alla regione. Nel febbraio 2016 una giuria di investitori valuterà i vostri progetti. Nel 2015 ci sono stati premi importanti in denaro e servizi. Quest’anno le ambasciate americana e israeliana si sono impegnate a supportarci» dice agli iscritti Maria Chiara Di Guardo, responsabile scientifico del CLab. «Abbiamo selezionato centodieci profili diversi, portatori di idee da mettere a sistema per generare innovazione. Per farvi crescere più velocemente coinvolgeremo anche gli studenti Erasmus e ci saranno scambi con progetti simili all’estero, Francia e Inghilterra in particolare».

Alla giornata di apertura – con un video che esalta il gioco squadra e le premiazioni delle idee vincenti nel 2015 – hanno preso parte anche Mario Mariani («Cagliari è fertile per lo sviluppo di start up digitali» dice il fondatore di The Net Value) e Augusto Coppola («Cambierete il modo di percepirvi. Finisce il tempo di scuse e alibi, proverete senza simulazioni a costruire una vera azienda: in team. Da soli, si fallisce» è il mantra del docente di LVenture). Attesi gli interventi di Gianluca Cadeddu (Centro regionale programmazione) e Giuseppe Serra (Sardegna Ricerche).

Al CLab UNiCa #04edizione i partecipanti sono 110. Tra questi, il 68 per cento sono studenti, il 29 laureati e il 4 dottorandi. In crescita gli ammessi provenienti dall’ambito scientifico (24 per cento). Al primo posto si confermano le richieste di ammissione appartenenti all’ambito sociale, giuridico ed economico (41). In calo l’area di ingegneria e architettura (22). Dall’ambito umanistico proviene il 12 per cento degli iscritti.

Dalle attività extra-curriculari volte a promozione e sviluppo di capacità su gestione del processo imprenditoriale e all’innovazione: il CLab UniCa ha dato vita a circa 20 startup attive sul territorio nazionale appartenenti ai settori Itc, turismo, nautica, gamification, food etc. Start up il cui business è legato a innovazione, utilizzo di conoscenza e  tecnologia, anche a vocazione sociale. Sono stati riconosciuti a varie start up premi in danaro e riconoscimenti: StartCup, Premio Nazionale Innovazione, Gsvc, Facebook programm ecc. Le startup hanno raccolto da investitori privati circa mezzo milione di euro. Il CLab UniCa è stato selezionato dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) a rappresentare l’Italia in Europa al Premio europeo sulla promozione d’impresa (Eepa).

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Conservatorio di Cagliari 35 copia

Il CLab-Unica come innovativo motore di sviluppo che coniuga idee, talento e competenze degli studenti dell’Università di Cagliari. Centoventi giovani con percorsi formativi differenti, otto start up in finale, premi per 80mila euro da venti aziende, centri di ricerca ed enti. Un trampolino che ha lanciato Yenetics (test innovativo non invasivo per le cento malattie genetiche più diffuse al mondo. Il mercato dei test prenatali non invasivi cresce del 19.8 per cento annuo), BXTAR (sistema integrato di luce posteriore smart pensata per sicurezza e stile del ciclista urbano) e BautifulBox (risolve il problema dei padroni che devono lasciare il cane in casa da solo. Console con webcam programmabile da smartphone). L’evento, finanziato dall’intervento Innova.Re, e con testimonial il campione di ciclismo Fabio Aru, ha ospitato anche riflessioni legate all’attuale contesto universitario.

Il tweet di Mattia Corbetta (Mise, ministero sviluppo economico) è lusinghiero: «Vi seguiamo con grande apprezzamento. State facendo vera impresa, congratulazioni al team». Anche da Lorenzo Micheli (Miur, ministero istruzione università e ricerca) parole pregiate: «Il CLab di Cagliari non è più sperimentazione ma un progetto identitario e strategico. Il ministero sosterrà i Contamination Lab perché le buone pratiche vanno diffuse». Per Augusto Coppola (Innovaction Lab) «il CLab di Cagliari è il top in Italia perché in ogni ruolo c’è la persona giusta».

«A dispetto degli indicatori penalizzanti, con il CLab si ha conferma che l’ateneo è vivo, produce ricerca di eccellenza e – segnala Maria Del Zompo, rettore dell’Università di Cagliari – sa farne occasione di innovazione tecnologica e sviluppo per il territorio. Con conseguenti ricadute occupazionali per i nostri giovani». Per Annalisa Bonfiglio, pro rettore Innovazione, «il ComunicationLab è una delle iniziative che mettiamo in campo per fare in modo che il patrimonio di ricerca e conoscenza sia utile per imprese e collettività». Maria Chiara di Guardo, direttore scientifico CLab: «ComunicationLab cresce perché tutti gli interpreti guardano nella stessa direzione».

«Il Sud senza Università non va da nessuna parte. Ma l’Italia non va da nessuna parte senza il Sud». Francesco Pigliaru taglia corto: «Sono sempre di più le ragazze e i ragazzi che vogliono scommettere sull’impresa innovativa e il nostro ruolo è creare un clima che favorisca e accompagni questa scommessa. CLAb-Unica è un successo, diamo continuità a ciò che funziona. L’Università? Ha un ruolo essenziale nello sviluppo».

Il presidente della Giunta regionale accelera: «Faccio i complimenti a chi ha creduto nell’iniziativa, diventata centrale nell’ecosistema generale innovativo della nostra regione. Sono fondi europei spesi benissimo. Una scelta che confermiamo per il 2014-2020, va definanziato ciò che non funziona e data continuità a ciò che funziona». A ruota il riferimento ai parametri del Miur per il calcolo dei finanziamenti,  una mazzata per gli Atenei del Mezzogiorno. «Sono un presidente di regione che si vanta di avere un rapporto di grande lealtà con questo governo nazionale, in cui abbiamo fiducia. Ma una politica di centro sinistra investe dove ci sono più problemi, per garantire pari opportunità a tutti, guardando non la bontà assoluta dei dati bensì la loro variazione virtuosa, cioè la capacità di migliorare la situazione esistente. Se qualche burocrate ministeriale ha inventato meccanismi sbagliati, poi non sufficientemente controllati – sottolinea Francesco Pigliaru – è giusto che alziamo prima la mano e poi la voce per dire che non va bene e chiedere di rimediare». E ancora. «Un ateneo va valutato non per la bontà assoluta dei dati bensì per la loro variazione virtuosa, cioè la capacità di migliorare la situazione esistente. Ciò a maggior ragione quando si fa riferimento a una regione come la nostra, con un tasso di dispersione scolastica altissimo e che si spinge sino all’Università. Si aggiunga il fattore geografico: le università insulari fanno maggior fatica ad attrarre studenti da altre regioni, rischiando per questo penalizzazioni». Sul tema, il Governatore ha ribadito una posizione ben delineata: «Si cresce tutti insieme e si garantisce parità di diritti solo se si investe dove ci sono più problemi. Così invece rischiamo che tutto venga concentrato sulle Università del nord Italia. Dobbiamo essere messi nelle condizioni di aggredire lo svantaggio e superarlo. L’impressione è che, da un punto di vista politico, ci troviamo davanti a una non-scelta e che la macchina stia andando avanti senza un vero controllo. Questi parametri, per noi del tutto svantaggiosi, vanno infatti nella direzione contraria rispetto al lavoro che stiamo portando avanti con il governo e che riguarda il grande investimento sul Mezzogiorno. Questa è una zona d’ombra che dobbiamo dissipare facendoci sentire e portando ipotesi alternative».

Infine, il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda: «Il Clab mi piace: molte delle idee giunte in finale riguardano i problemi della vita quotidiana delle persone». Posizioni che hanno colto il pieno apprezzamento della comunità accademica con in prima fila la professoressa Maria Del Zompo.

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Conservatorio di Cagliari 35 copia

Domani, venerdì 19 febbraio, dalle 15.00 alle 19.00, al Conservatorio di musica “Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, è in programma la finale della terza edizione del Contamination Lab dell’Università di Cagliari che ha per testimonial il campione di ciclismo, Fabio Aru. Otto start up hanno superato le selezioni per approdare all’atto conclusivo dell’evento. Una giuria qualificata valuta le esposizioni delle idee imprenditoriali, dalla durata di pochi minuti, forgiate dai team. Conduce Luca De Biase (Il Sole24Ore). La partecipazione all’evento è gratuita. Sul sito  www.unaveraimpresa.it il form per assistere alla finale.

Gli 8 finalisti.

1) BautifulBox: risolve il problema dei padroni che devono lasciare il cane in casa da solo. La console sfrutta l’olfatto dell’animale, lo intrattiene con giochi, è dotata di webcam e programmabile da smartphone.

2) BXTAR: sistema integrato du luce posteriore smart pensata per le esigenze di sicurezza e stile del ciclista urbano.

3) EDUchair: prima sedia ergonomica intelligente pensata per i bambini in età scolare. Educa al mantenimento della postura corretta. Un sistema di sensori monitora lo sbilanciamento, un feedback sonoro rileva posizioni scorrette.

4) Hexacharge: sistema di basi per la ricarica wireless della batteria degli smartphone, pensata per luoghi pubblici di ristoro o coworking.

5) Jara Urban Farm: vaso automatizzato, tecnologia che soddisfa esigenze dell’ortaggio nella crescita (irrigazione, nutrimento, protezione da insetti). Ha un sistema di comunicazione led e app per smartphone.

6) Need for Nerd: community di esperti che trova in tempo reale la soluzione ai problemi di programmazione.

7) Phytoness: produce kit per analisi fogliare per agricoltori e agronomi. Trova scompensi nutrizionali nelle piante, con risultati immediati. Riduce gli sprechi.

8) Yenetics: innovativo test non invasivo per le cento malattie genetiche più diffuse al mondo. I competitors ne testano 15. Il mercato dei test prenatali non invasivi cresce del 19.8 per cento annuo.

Nato nel 2013, su sollecitazione del MIUR e del MISE, il Contamination Lab è considerato ormai un appuntamento fisso che mette a confronto idee imprenditoriali innovative di studenti e neolaureati e le fa incontrare con investitori, imprenditori, esperti, ed operatori finanziari.

La partecipazione all’evento è gratuita, basterà registrarsi online attraverso il form presente sul sito  www.unaveraimpresa.it. All’evento, finanziato nell’ambito del progetto Innova.Re, viene presentato un video inedito del campione di ciclismo di Villacidro Fabio Aru.

Per l’ateneo di Cagliari, sono previsti interventi del rettore Maria Del Zompo, del pro rettore Innovazione, Annalisa Bonfiglio, e del direttore scientifico di CLab-Unica, Maria Chiara Di Guardo. All’evento prendono parte anche Augusto Coppola (Innovaction Lab) e Mario Mariani (The Net Value). In avvio dei lavori interviene Francesco Pigliaru, interverrà presidente della Giunta regionale. La serata si chiuderà con le premiazioni dei vincitori e un buffet di networking.

Si è tenuto oggi – dalle 10.30 – nell’aula del polo di Psicologia a Sa Duchessa, il primo seminario di #Contamination Lab 2014/15 dell’ateneo di Cagliari. Il percorso – nato per stimolare la creazione e la conduzione di idee progettuali uili per costituire una Start Up tra studenti provenienti da qualsiasi facoltà – prevede cinque seminari in aula e quattro on line (webinar) con il docente-coach che risponde e si interrelaziona con gli allievi. Intanto, la reputazione del Laboratorio cresce: anche l’ambasciata americana a Roma affianca il CLab. Il team vincitore andrà dieci giorni a #New York nel 2015  per presentare il proprio progetto agli imprenditori statunitensi.

I centododici selezionati – nel maggio scorso le iscrizioni si sono chiuse con trecento domande. In centoventi (otto dei quali non seguiranno #CLab per altre concomitanze di studio) hanno superato il test motivazionale, inerente la sfera individuale e non le competenze e le idee – hanno preso parte alla sessione estiva. «Sono state presentate le risorse e le strutture dell’ateneo, a disposizione per portare avanti le idee di impresa. Abbiamo molte aspettative, siamo certi che costruirete progetti solidi e convincenti. Sappiate che non sarete mai soli. Il CLab è un’opzione di crescita per voi, per l’ateneo e per il territorio«, ha detto ai partecipanti la professoressa Maria Chiara Di Guardo. Durante il Team building and dynamic, gli studenti hanno appreso le linee guida e la filosofia del progetto, la metodologia e la scansione operativa del laboratorio. «L’intesa tra università e aziende innovative permette la crescita delle migliori Start Up con prospettive in ambito nazionale ed europeo», ha aggiunto Mario Mariani (The Net Value, incubatore d’impresa). Gli studenti – che verranno raggruppati in team da quattro allievi con provenienze multidisciplinari – hanno chiuso la giornata nel primo pomeriggio con una partita di rugby tenutasi negli impianti del Cus Cagliari. «Il rugby come metafora di un percorso impegnativo e motivante al tempo stesso: i ragazzi devono conoscersi, capire le regole, intuire i vantaggi del lavoro di gruppo e – ha spiegato Augusto Coppola, responsabile di Innovaction lab – sapere che così come in campo anche durante il percorso di formazione prenderanno tante botte».

L’organizzazione di #CLab, inclusi gli incontri, sono stati curati dal gruppo coordinato da Lidia Melis, in staff alla direzione Ricerca e territorio dell’ateneo di Cagliari, guidata da Silvana Congiu. Venerdì 3 ottobre, nuovo appuntamento.

Riparte la seconda edizione del #Contamination Lab Cagliari (CLab), progetto di formazione e accompagnamento su innovazione e imprenditorialità curato dall’Università di Cagliari nell’ambito del progetto #INNOVA.RE – Innovazione in rete. La presentazione dell’evento, aperto stamani in aula magna di medicina (Cittadella universitaria di Monserrato), dal pro rettore Paolo Fadda (direttore scientifico CLab), con al fianco Chiara Di Guardo (Innovation management) e gli specialisti Augusto Coppola (InnovAction Lab, Roma) e Mario Mariani (The Net Value, Cagliari), si snoda da oggi fino a dopodomani, mercoledì 9 luglio.

«Abbiamo il compito inderogabile di sviluppare cultura d’impresa. Per riuscirci dobbiamo creare un tessuto fertile, attento alle esigenze imprenditoriali, capace di attrarre e stimolare percorsi virtuosi. CLab – dice Paolo Fadda – va avanti, cresce, guadagna consensi ed entra a pieno titolo nel nostro disegno di relazioni stabili con il territorio, le istituzioni e il mondo delle imprese.« Un incipit nitido. Nel CLab i partecipanti (studenti, laureati e iscritti a corsi di master e dottorato di Unica, raggruppati in team multidisciplinari) vengono accompagnati nello sviluppo di progetti di start up con sessioni formative e training sul campo. Nella sessione estiva, introduttiva al percorso semestrale che partirà nella seconda metà di settembre, verranno illustrati le finalità e i contenuti del CLab Cagliari, le modalità di organizzazione del percorso e le competenze e i servizi offerti dall’ateneo. In questa edizione sono lievitate le domande di partecipazione al test attitudinale (oltre 300) con 120 ammessi (69 nell’edizione 2013/14). Tra i partner, InnovAction Lab (corso interuniversitario sulla creazione d’impresa che seguirà i partecipanti nella prima parte della sessione autunnale), The Net Value (incubatore cagliaritano di startup ICT, per la definizione delle idee di business).

«L’ateneo deve commercializzare al meglio le proprie potenzialità, i servizi e un sistema virtuoso efficiente. Le imprese non sanno che possiamo affiancare percorsi di sviluppo. Dal CLab si va verso le aziende, una piattaforma permetterà di incrociare esigenze e competenze. L’integrazione con il tessuto produttivo passa anche per la Rete di incubatori isolana» aggiunge Paolo Fadda. «Promuoviamo la cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione, la multidisciplinarietà e nuovi modelli di apprendimento» rimarca la professoressa Di Guardo. «Rilanciamo la socializzazione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche» precisa Augusto Coppola. «Curiamo la trasformazione di un’idea in un progetto di business fattibile» segnala Mario Mariani. La seconda edizione prevede anche il coinvolgimento di Sardegna Ricerche e del laboratorio FabLab. Invariati i canoni di formazione, basati su linee guida rigorose frutto di studi e approfondimenti specialistici.

Nell’avvio di CLab, l’Università di Cagliari ha battuto anche atenei corazzata quali i #Politecnici di Milano e Torino, il Sant’Anna di Pisa e la Bocconi. La Rete di Clab, oltre alla postazione principale, dedicata ai partecipanti e situata nella biblioteca del polo scientifico della Cittadella universitaria (Monserrato), sono allestite altre quattro postazioni nelle biblioteche dei poli di Ingegneria (via Marengo), Umanistico (piazza d’Armi), Scienze sociali (viale Fra’ Ignazio) e nell’ex Clinica Medica di via San Giorgio.

Venerdì 28 febbraio, dalle 15.30, la Mediateca del Mediterraneo – via Mameli n. 164, Cagliari – ospita l’evento conclusivo della prima edizione del CLab-Contamination Lab Cagliari. Il progetto di formazione e accompagnamento su innovazione e imprenditorialità è stato avviato nel 2013 dall’Università di Cagliari, nell’ambito del progetto INNOVA.RE – Innovazione in rete, avvalendosi dell’esperienza di InnovAction Lab e The Net Value. 

Il Contamination Lab Cagliari ha coinvolto circa 70 studenti, provenienti dalle sei facoltà dell’ateneo. I partecipanti, raggruppati in team interdisciplinari, hanno sviluppato dodici progetti di start up, frequentando sessioni formative e di training sul campo. Nel corso dell’evento, i gruppi finalisti illustrano sinteticamente le loro idee d’impresa. Una giuria composta da investitori, giornalisti e operatori del settore sceglie i tre migliori progetti. Viene inoltre presentato il bando per l’accesso alla seconda edizione del Contamination Lab Cagliari.

LetsDoEat, MyGrace, Selfound, Snuplace, TyShare! e Zhips sono i finalisti di Clab. LetsDoEat è un servizio che permette di visualizzare l’elenco di locali nelle vicinanze, sulla base di una ricerca per prezzo ed eventualmente di altri parametri. MyGrace è una app per smartphone e tablet che aiuta a gestire i cosmetici che ciascuno utilizza e a curiosare tra quelli in offerta. Selfound trova i distributori automatici aperti 24h nelle vicinanze. Snuplaceè una piattaforma online che collega gli studenti che desiderano trovare un posto dove studiare alle strutture che offrono ospitalità. TyShare! è una piattaforma social di gestione e condivisione del tempo. 

Zhips propone al mercato un nuovo snack salato a base di zucchine fritte.

I lavori vengono aperti da Giovanni Melis (rettore università Cagliari) e proseguono con gli interventi di Paolo Fadda (prorettore delegato e direttore scientifico CLab), Maria Chiara Di Guardo (responsabile formazione CLab). Alle 16.30 in scaletta la tavola rotonda “Dal CLab alle start up: Cagliari e l’ecosistema”, moderata da Luca De Biase (Il Sole 24 Ore). Previsti contributi dal mondo della finanza, delle imprese e delle istituzioni. A seguire, l’Elevator pitch, introdotto da Augusto Coppola (InnovAction Lab) e le premiazioni.