24 November, 2024
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Sabato 23 marzo, alle ore 20.00, nell’esclusivo contesto ottocentesco della Sala dei Ritratti di Palazzo Siotto, in via dei Genovesi 114 a Cagliari, andrà di nuovo in scena “Il vangelo laico di Fabrizio De Andrè”  di e con Guido Maria Grillo 

Lo spettacolo di narrazione e musica che da oltre un anno è in tour per tutta la penisola, ha debuttato a Parma nel dicembre 2017, ricevendo il contributo del MiBACT e del MIUR, e nell’aprile 2018, in occasione delle quattro repliche (tutte sold out) realizzate in Sardegna ha ottenuto il patrocinio morale della Fondazione Fabrizio De Andrè.

Guido Maria Grillo, cantautore salernitano, con voce e chitarra, attraverserà reinterprentadolo in modo originale, lo spazio rivoluzionario delle parole di De Andrè, in particolare de “La Buona Novella”. Opera liberamente tratta dai Vangeli apocrifi che negli anni settanta destò stupore e contestazione perché De Andrè aveva scelto, come era solito fare, di non seguire ciecamente il pensiero della massa ma di proporre ai suoi contemporanei, dei quali comprendeva le urgenze e le aspirazioni, un modello universale di “rivoluzione eccellente” non violenta, di uguaglianza, giustizia sociale e solidarietà, che è stata capace di sopravvivere per millenni.

Partendo da queste premesse, Grillo mira a tracciare il percorso di un uomo ateo, mosso da una profonda pietas nei confronti degli ultimi: si inizia dalla canzone “Via del campo”, brano emblematico e metafora della vita che, in poche strofe, con apparente leggerezza, ha la forza di raccontare il pensiero di Faber ed, insieme, i luoghi, il contesto, le storie della sua formazione e della sua vita. Il cammino si snoda, poi, attraverso l’intera opera sul Cristo rivoluzionario, “La Buona Novella”, che viene raccontata passo per passo, episodio per episodio, significato per significato, arricchita da parallelismi con il pensiero di altri autori, studiosi e intellettuali contemporanei e non; si conclude con una personalissima rilettura musicale di Guido Maria Grillo di alcune delle canzoni, tra le più liriche, del repertorio di Fabrizio De Andrè: “Khorakhanè”, “Hotel Supramonte” e “Amico fragile”.

Lo spettacolo è organizzato da EmPa Eventi con il patrocinio morale della Fondazione De André onlus e in collaborazione con la Fondazione Siotto. 

Guido Maria Grillo, esponente della musica d’autore emergente in Italia, nel novembre del 2011 è stato ospite al Premio Tenco, al Teatro Ariston di Sanremo, per la presentazione della compilation dedicata a Luigi Tenco “Sulle labbra di un altro. Come fiori in mare vol. 2” (Club Tenco/Lilium Produzioni). Ha aperto il concerto di Rufus Wainwright nell’unica data italiana (novembre 2015), ha suonato sul palco di artisti del calibro di Avion Travel, Musica Nuda, Marlene Kuntz, Franco Battiato, Max Gazzè, Levante e Niccolò Fabi e ha collaborato con Paolo Benvegnù, Cristiano Godano e Gian Carlo Onorato nel progetto EX-live, sfociato in un lunghissimo tour. Ha pubblicato due album, l’Ep “Torino Chiama”, interamente analogico, un singolo in distribuzione con Warner Music e ha all’attivo centinaia di concerti. 

Laureatosi in Filosofia a Parma, dove vive dal 2006, con una tesi dal titolo “Lotta politica e sentimento religioso ne La Buona Novella di Fabrizio De Andrè”, ha studiato il pensiero e la vita dell’artista genovese, realizzando spettacoli e seminari su di lui e, in particolare, ha approfondito l’opera “La Buona Novella” pubblicata nel 1970. Una storia di Cristo, liberamente tratta dai Vangeli apocrifi, che destò stupore e contestazione in quanto non compresa e considerata fuori tempo e luogo perché pubblicata negli anni “caldi” immediatamente successivi al “sessantotto”.

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Penultima giornata, a Carloforte, per il festival Creuza de Mà. Dopo i due appuntamenti di questa mattina al Cinema “Mutua”, la serata propone alle 19.00 uno degli eventi più suggestivi e originali del festival: il concerto al tramonto alle Ciasette, un anfiteatro di roccia naturale che si affaccia sul mare, nei pressi del faro di Capo Sandalo (sulla punta estrema nord-occidentale dell’isola di San Pietro), e che si raggiunge a piedi percorrendo un piccolo sentiero scosceso: una Creuza de Mà, appunto. Protagonista il Quartetto Pessoa, ovvero Marco Quaranta e Rita Gucci ai violini, Achille Taddeo alla viola e Kyung Mi Lee al violoncello (reduci dal concerto della sera prima con il pianista Leandro Piccioni). Nato nel 1998, il complesso d’archi si impone per le scelte musicali che mirano all’accostamento dei generi più diversi, dalla grande letteratura classica per quartetto d’archi a contaminazioni con il jazz, il rock-blues, il tango, la musica klezmer e contemporanea. Insieme a Leandro Piccioni il Quartetto Pessoa ha inciso un cd con le “Cuatro Estaciones Porteñas” di Astor Piazzolla e brani da film dello stesso pianista, con la collaborazione di Peppe Servillo.

Al ritorno in paese, due film chiudono la penultima giornata del festival. Alle 21.00, al Cinema “Cavallera”, prosegue la serie di proiezioni dedicata alle registe italiane con “Tito e gli alieni”diretto da Paola Randi, con la colonna sonora firmata da Giordano Corapi e il compianto Fausto Mesolella, il musicista casertano, membro storico degli Avion Travel, scomparso l’anno scorso. Commedia “lunare” sulla fine della vita, la solitudine e la morte, “Tito e gli alieni” ha per protagonista uno scienziato, impersonato da Valerio Mastandrea, che dopo aver perso la moglie, vive isolato dal mondo nel deserto del Nevada, accanto all’Area 51. Dovrebbe lavorare a un progetto segreto per il governo degli Stati Uniti, ma in realtà passa le sue giornate su un divano ad ascoltare il suono dello Spazio. Un giorno gli arriva un messaggio da Napoli: suo fratello sta morendo e gli affida i suoi figli, Anita di sedici anni e Tito di sette. I due arrivano in America aspettandosi Las Vegas, ma si ritrovano invece in mezzo al nulla, nelle mani di uno zio squinternato, in un luogo strano e misterioso dove si dice che vivano gli alieni.

Alle 23.00, infine, nel consueto spazio del Giardino di Note, ultimo film in visione per la retrospettiva sul ‘68 curata dal giornalista e critico musicale Enzo Gentile: “Zabriskie Point” pezzo storico dell’epoca (1970) firmato da Michelangelo Antonioni, ambientato tra Los Angeles e la Death Valley nell’era dei figli dei fiori e delle università in fermento.

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Sono dieci, provenienti da tutta Italia, le cantautrici che si contenderanno la vittoria al “Premio Bianca d’Aponte”, il contest riservato alla canzone d’autrice arrivato alla 14ª edizione.

Sono:

Argento da Brindisi con il brano “Goccia”;

Roberta De Gaetano da Messina con “Va tutto benissimo”;

Francesca Incudine da Enna con “Quantu stiddi”;

Irene da Napoli con “Call center”;

Kim da Padova con “Un cane e una moglie”;

Meezy da Foggia con “Temporale”;

Giulia Pratelli da Pisa con “Non ti preoccupare”;

Chiara Raggi da Rimini con “Lacrimometro”;

Chiara Ragnini da Genova con “Un angolo buio”;

Elisa Raho da Roma con “Bello”:

Due saranno i premi principali del contest, le cui finali si terranno ad Aversa il 26 e il 27 ottobre 2018. Uno è il premio assoluto, il Premio Bianca d’Aponte; l’altro è il premio della critica, dedicato a Fausto Mesolella, storico direttore artistico della manifestazione scomparso lo scorso anno e sostituito da pochi mesi da Ferruccio Spinetti. Una successione che appare quasi naturale vista la stretta collaborazione artistica fra i due artisti, negli Avion Travel e non solo, oltre che per la fraterna amicizia.

Anche quest’anno in palio un tour di otto concerti che potrà essere realizzato grazie a NuovoImaie (progetto finanziato con i fondi dell’art. 7 L. 93/92).

In veste di madrina di questa edizione ci sarà Simona Molinari, che salirà sul palco anche per interpretare un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice prematuramente scomparsa a 23 anni a cui il festival è dedicato. Insieme a lei si esibiranno altri protagonisti della musica italiana, che saranno annunciati prossimamente.

Le dieci finaliste di quest’anno sono state selezionate in un mese e mezzo di lavoro del Comitato di Garanzia del Premio, formato da giornalisti, produttori, autori e musicisti, tra i più importanti nel mondo musicale italiano. 

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Ferruccio Spinetti è il nuovo direttore artistico del Premio Bianca d’Aponte, il contest italiano riservato alla canzone d’autrice. Una successione – dopo la prematura scomparsa di Fausto Mesolella un anno fa – che appare quasi naturale vista la stretta collaborazione artistica fra i due artisti negli Avion Travel e non solo, oltre che per la fraterna amicizia.

L’annuncio è stato dato ieri sera a Napoli al teatro Piccolo Bellini nella serata finale del “Premio Bianca d’Aponte in tour”, un trittico di serate (le prime due a Milano e Roma) curato da Enrico Deregibus e Daniela Esposito allo scopo di presentare il nuovo bando e illustrare le finalità artistiche del Premio d’Aponte.

Tutto questo in vista della finale del concorso, che si terrà, come sempre ad Aversa, il 26 e il 27 ottobre 2018 e vedrà come madrina di questa edizione Simona Molinari.

Ferruccio Spinetti, contrabbassista e compositore, è negli Avion Travel dal 1990. Ha fatto parte del quintetto di Stefano Bollani “I Visionari” e del “Nada trio” con Nada e Mesolella. Nel 2003 fonda con Petra Magoni un duo per solo contrabbasso e voce che dà vita a “Musica Nuda”, un progetto che ha grandi riscontri di pubblico in Italia e all’estero.

Nel 2010 come produttore artistico e contrabbassista, da vita al cd “InventaRio” (etichetta My Favorite Records) con la partecipazione di artisti italiani e brasiliani quali Pacifico, Dadi Carvalho, Marisa Monte ed Ivan Lins. Il cd è uscito anche in Giappone ed è stato scelto come uno tra i migliori cd di world music prodotti nel 2010.

Il bando e la scheda di partecipazione del Premio Bianca d’Aponte sono disponibili su: www.premiobiancadaponte.it .

La partecipazione è gratuita, la scadenza per le iscrizioni è fissata al 28 aprile 2018. Le dieci finaliste saranno selezionate dal Comitato di garanzia del Premio, composto come sempre da cantanti, autori e compositori di notevole rilievo nonché da operatori del settore e critici musicali. Alla vincitrice del premio assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000; per la vincitrice del Premio della critica “Fausto Mesolella” la borsa di studio sarà di € 800. Riconoscimenti andranno anche alla migliore interprete, al miglior testo ed alla migliore musica.

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Il variegato mondo della canzone d’autore al femminile sarà ancora il protagonista del Premio Bianca d’Aponte – Città di Aversa, l’unico concorso italiano dedicato esclusivamente alle cantautrici. La manifestazione lancia ora il bando per la 14ª edizione, le cui finali sono in programma ad Aversa (CE) il 26 e il 27 ottobre 2018.

La partecipazione è gratuita, la scadenza per le iscrizioni è fissata al 28 aprile 2018. Le dieci finaliste saranno selezionate dal Comitato di garanzia del Premio, composto come sempre da cantanti, autori e compositori di notevole rilievo nonché da operatori del settore e critici musicali. Alla vincitrice del premio assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000,00; per la vincitrice del Premio della critica “Fausto Mesolella” la borsa di studio sarà di € 800,00. Riconoscimenti andranno anche alla migliore interprete, al miglior testo ed alla migliore musica.

Nei due giorni del Premio le esibizioni delle finaliste si alterneranno a quelle di alcuni dei nomi più importanti del panorama musicale italiano. Negli anni scorsi hanno calcato, infatti, il palco del Teatro Cimarosa di Aversa, fra gli altri, Mario Venuti, Fausto Cigliano, Tricarico, Enzo Avitabile, Mauro Giovanardi, Raiz, Avion Travel, Musica Nuda, Erica Mou e, in veste di madrine, Paola Turci, Irene Grandi, Rossana Casale, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Nada, Elena Ledda, Petra Magoni, Rachele Bastreghi, Andrea Mirò, Mariella Nava, Brunella Selo, Fausta Vetere.

Nelle passate edizioni il premio assoluto è andato a Veronica Marchi e Germana Grano (ex aequo, 2005), Chiara Morucci (2006), Mama’s Gan (2007), Erica Boschiero (2008), Momo (2009), Laura Campisi (2010), Claudia Angelucci (2011), Charlotte Ferradini (2012), Federica Abbate (2013), Elisa Rossi (2014), Irene Ghiotto (2015), Sighanda (2016), Federica Morrone (2017).

Il premio della critica, dallo scorso anno ribattezzato “Premio Fausto Mesolella” in omaggio allo storico direttore artistico della manifestazione, è stato invece attribuito a Marilena Anzini (2005), Ivana Cecoli (2006), Giorgia Del Mese (2007), Silvia Caracristi (2008), Momo e Giorgia Del Mese (ex aequo, 2009), Paola Rossato (2010), Rebi Rivale (2011), Cassandra Raffaele e Paola Rossato (ex aequo, 2012), Rebi Rivale (2013), Elsa Martin (2014), Helena Hellwig (2015), Agnese Valle (2016), Fede ‘N’ Marlen (2017).

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Ha diciotto anni Federica Morrone, la vincitrice del 13° Premio Bianca d’Aponte – Città di Aversa, l’unico in Italia riservato alla canzone d’autore femminile, che si è svolto venerdì e sabato al Teatro Cimarosa. 

Il riconoscimento della critica – che da quest’anno prende il nome di “Premio Fausto Mesolella”, dallo storico direttore artistico della manifestazione, scomparso improvvisamente nella primavera scorsa – è andato invece al duo Fede ‘N’ Marlen.

Federica Morrone si è aggiudicata anche la menzione per la miglior musica, mentre a Nòe da Menfi (AG) è andata quella per l’interpretazione e a Marta De Lluvia da Recanati (MC) quella per il testo.

La manifestazione è stata fitta di omaggi a Fausto Mesolella, a cominciare da quello del suo gruppo storico, gli Avion Travel, nella serata di venerdì, quando anche Fausta Vetere e Corrado Sfogli della Nuova Compagnia di Canto Popolare hanno ricordato con due brani il grande musicista casertano. Il sabato invece Kaballà ha interpretato una propria canzone in siciliano scritta appositamente per lui ed Alessio Bonomo ha offerto un duetto virtuale con Mesolella.

Nella prima serata sono saliti sul palco anche Giuseppe Anastasi, Alessio Arena, Katres e la vincitrice della scorsa edizione, Sighanda, in scena pure il giorno dopo. Anche sabato 28 sono stati molti gli ospiti di rilievo, a partire da Rachele Bastreghi dei Baustelle, che è stata la madrina del concorso e ha interpretato fra l’altro “Non ci credevo più”, un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice a cui il festival è dedicato. Con lei si sono esibiti Mauro Ermanno Giovanardi, Bruno Marro, Musica Nuda (Magoni e Spinetti), Mariella Nava e la giovanissima Frida Bollani Magoni, di soli tredici anni, la grande rivelazione del d’Aponte 2018. Figlia di Stefano Bollani e Petra Magoni, ha incantato il pubblico accompagnandosi al pianoforte in una suggestiva interpretazione di “Stay” di Rihanna.

La vincitrice Federica Morrone è di Castel San Giorgio (SA). All’età di cinque anni ha partecipato allo Zecchino d’oro e a otto ha iniziato lo studio del pianoforte. In qualità di pianista dal 2009 ha ottenuto risultati lusinghieri in vari concorsi. Dopo alcune apparizioni televisive come cantante in erba nel 2013 ha iniziato a scrivere canzoni e a partecipare a contest per cantautori. Come vincitrice del premio assoluto potrà esibirsi in un tour di otto concerti in luoghi prestigiosi reso possibile grazie a NuovoImaie (progetto realizzato con i fondi dell’art. 7 L. 93/92). Avrà a disposizione inoltre una borsa di studio di 1000 euro, anche quest’anno attribuita dalla Federazione degli autori, rappresentata ad Aversa da Mario Lavezzi.

Fede ‘n’ Marlen sono un duo napoletano nato nel 2013 e formato da Federica Ottombrino e Marilena Vitale. Lo scorso anno è uscito il loro primo album, “Mandorle”, che le due hanno presentato in un lungo tour in tutta Italia. Musicalmente in loro convivono la canzone d’autore italiana e sudamericana, la canzone napoletana, l’amore per gli strumenti acustici e tradizionali e altro ancora. In qualità di vincitrici del “Premio Fausto Mesolella” hanno diritto a una borsa di studio di 800 euro e alla partecipazione al Premio Lunezia 2018.

Diversi sono stati i riconoscimenti esterni del contest: quello dell’etichetta Suoni dall’Italia di Mariella Nava, con la proposta di un contratto discografico, se l’è aggiudicato Ima di Torino; quello di Soundinside Basement Records, con la realizzazione di un video live in studio, Nòe; quello del Virus Studio, chiamato Premio “’Na stella” (titolo di una canzone di Mesolella), è andato invece a Patrizia Capizzi di Caltanisetta, che avrà a disposizione due giorni in sala d’incisione per realizzare un brano con la produzione artistica di Ferruccio Spinetti.

Il contest vedeva in gara anche: Marialuisa De Prisco da Gesualdo (AV), Francesca Marì da Taranto, Frida Neri da Fano (PU) e Francesca Romana Perrotta da Lecce.

A presentare le serate di Aversa è stata Chiara Morucci (vincitrice della seconda edizione del Premio), affiancata il venerdì da Maria Cristina Zoppa ed il sabato da Roberta Balzotti.

Il Premio Bianca d’Aponte è organizzato dall’Associazione Bianca d’Aponte con il patrocinio della regione Campania e del comune di Aversa. Partner sono Emergency, Mau, Suoni dall’Italia, Nuovo Imaie, Premio Andrea Parodi, Soundinside, Virus studio, Blogfoolk, L’isola che non c’era. Media partner è Rai Radio live, che trasmetterà in differita ampi stralci delle due serate.

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Tutti insieme per Fausto Mesolella. Sarà una occasione unica per gli Avion Travel quella del 27 ottobre ad Aversa per riportare il loro storico chitarrista e autore nel “suo” festival, il Premio Bianca d’Aponte – Città di Aversa, con un set appositamente pensato.

Mesolella, scomparso improvvisamente pochi mesi fa, è stato sin dal suo nascere nel 2005 direttore artistico del d’Aponte, l’unico concorso musicale in Italia dedicato esclusivamente a cantautrici proprio grazie ad un’idea del grande musicista casertano.

L’esibizione degli Avion Travel sarà uno dei momenti centrali della tredicesima edizione del Premio, che si svolgerà al Teatro Cimarosa di Aversa, il 27 e 28 ottobre. In veste di madrina delle concorrenti ci sarà Rachele Bastreghi dei Baustelle, che interpreterà fra l’altro un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice prematuramente scomparsa a 23 anni a cui il festival è dedicato.

Altri ospiti saranno annunciati, insieme ad alcune novità, durante la presentazione ufficiale della manifestazione, che avverrà martedi 10 ottobre, alle ore 11.00, nel Salone Romano del Teatro Cimarosa di Aversa (Vicolo del teatro, 3). Saranno presenti, fra gli altri, Gaetano d’Aponte, il sindaco e l’assessore alla cultura di Aversa e un rappresentante del Liceo Classico “Domenico Cirillo”.

Il cuore del festival sarà come sempre dedicato al concorso, che vedrà in gara dieci cantautrici provenienti da tutta Italia: Patrizia Capizzi da Caltanisetta, Marta De Lluvia da Recanati (MC), Marialuisa De Prisco da Gesualdo (AV), Francesca Marì da Taranto, Fede ‘N’ Marlene da Napoli, Federica Morrone da Castel San Giorgio (SA), Ilaria Mureddu da Torino, Frida Neri da Fano (PU), Nòe da Menfi (AG), Francesca Romana Perrotta da Lecce.

La vincitrice avrà diritto ad un premio decisamente corposo: un tour di otto concerti in luoghi prestigiosi realizzato grazie a NuovoImaie (progetto realizzato con i fondi dell’art. 7 L. 93/92).

Continuano intanto le collaborazioni del d’Aponte con altre manifestazioni. Da quest’anno infatti il Premio Bianca d’Aponte International sarà assegnato in collaborazione con la Fondazione Andrea Parodi, attingendo fra le artiste iscritte al Premio Andrea Parodi. La premiazione avverrà proprio durante la serata finale del Premio Parodi, a Cagliari, il 14 ottobre.

Altra prestigiosa presenza del d’Aponte si avrà a Maranello, il 9 novembre, nel corso di una rassegna dedicata a Fabrizio De André che avrà come tema: “De André e le donne”. A rappresentare il Premio ci saranno Claudia Angelucci, Erica Boschiero, Charlotte Ferradini e Francesca Incudine, vincitrici di passate edizioni. Ecco l’albo d’oro: Veronica Marchi e Germana Grano (ex aequo, 2005), Chiara Morucci (2006), Mama’s Gan (2007), Erica Boschiero (2008), Momo (2009), Laura Campisi (2010), Claudia Angelucci (2011), Charlotte Ferradini (2012), Federica Abbate (2013), Elisa Rossi (2014), Irene Ghiotto (2015), Sighanda (2016).

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Da sinistra -  Javier Girotto - Peppe Servillo - Natalio Mangalavite (m)

È uno dei concerti più attesi della diciannovesima edizione di Forma e Poesia nel Jazz quello che la rassegna, organizzata a Cagliari dall’omonima cooperativa, propone domani sera (lunedì 16) all’Auditorium del Conservatorio: al centro dei riflettori, a partire dalle 21.00, il trio di Peppe Servillo, (voce), Javier Girotto (sassofoni) e Natalio Mangalavite (pianoforte), entrambi argentini, questi ultimi due, ma di chiare origini italiane e da lungo tempo trapiantati nel nostro Paese. È appunto dall’elegante sodalizio dei due sudamericani, fissato nel 2003 sulle tracce dell’album “Colibrì”, che poco dopo ha preso il via il progetto con il campano Peppe Servillo, voce, autore e fondatore degli Avion Travel, già coinvolto in precedenza come ospite da Girotto in alcuni lavori di Aires Tango, il più famoso e longevo gruppo di cui il sassofonista è fondatore e leader. Il trio ha debuttato su disco nel 2004 con “L’Amico di Cordoba”, mentre è del 2009 il secondo album, “Futbol”, ispirato all’omonimo libro dello scrittore argentino Osvaldo Soriano.

 Uscito un anno fa, “Parientes” è invece il titolo del disco che detterà l’atmosfera e le sonorità del concerto di domani sera (lunedì 16) a Cagliari: un viaggio nei ricordi, nelle persone, nell’immaginario di un popolo migrante che ha dato vita ad un’altra cultura e, nel contempo, ha preservato la propria portandovi nuova linfa; un arco che si tende fra le sponde e nel tempo, tra tanghi e milonghe, jazz e canzone d’autore.

La serata è proposta da Forma e Poesia nel Jazz in collaborazione con l’associazione Solidando Onlus, attiva dal 2004 nella cooperazione internazionale e soprattutto nel sostegno ai progetti di scolarizzazione e formazione in diversi paesi in via di sviluppo, cui sarà devoluta una parte degli incassi del concerto: il biglietto costa 20 euro.

 

Teatro Electra esterno 1

Il Teatro Electra ospiterà venerdì sera, con inizio alle ore 21,00, un concerto di Guido Maria Grillo, organizzato da ArtEtica Onlus Promozione con il patrocinio del comune di Iglesias.

Nato a Salerno, laureato in filosofia con una tesi su Fabrizio De Andrè, vincitore, nel 2006, dei concorsi nazionali Bologna Music Festival e Musicacontrocorrente – premio canzone d’autore di Roma, selezionato per le audizioni finali nelle edizioni 2013, 2014 e 2015 del Festival di Sanremo per la categoria “Giovani”, Guido Maria Grillo vanta preziose partecipazioni e aperture di concerti per artisti tra i quali Franco Battiato, Avion Travel, Marlene Kuntz, Musica Nuda, Paolo Jannacci ed altri. Dal 2013 è in tour e collabora con Paolo Benvegnù, Cristiano Godano (Marlene Kuntz) e Gian Carlo Onorato. Nel novembre del 2011 è ospite al Premio Tenco, al Teatro Ariston di Sanremo, per la presentazione della compilation dedicata a Luigi Tenco “Sulle labbra di un altro. Come fiori in mare vol. 2” (Club Tenco/Lilium Produzioni). A gennaio 2010 esce il primo disco omonimo (AM Productions/AbuzzSupreme) che raccoglie immediatamente consensi unanime dalle maggiori testate di settore e webzine e che viene presentato in club di tutta Italia in un tour live di circa 45 date. Ad appena un anno di distanza dall’esordio, il secondo disco, “Non è quasi mai quello che appare” (AM Productions/AbuzzSupreme), immediatamente accolto dalla critica come un ulteriore passo avanti rispetto all’esordio per maturità compositiva e migliore produzione. Anche nei confronti di questo lavoro il giudizio di critica e pubblico, pressochè unanime, è molto positivo. Per la promozione del disco è invitato, il 7 maggio 2011, da Radio Rai International per un’intervista. Nello stesso giorno si esibisce dal vivo nella redazione de Il Mucchio Selvaggio, la storica rivista di musica. L’8 maggio è in diretta su Radio Rai 2, nella sede di Asiago, per un live + intervista nel programma Twilight.

Dicono di lui:

«La voce di Grillo si staglia su orchestrazioni complesse e umbratili come sospesa in bilico tra Jeff Buckley e De Andrè» Simone Bardazzi (ROCKERILLA) 

«… un cantautorato raffinato, elegante, che fa leva sull’emotività grazie alla profondità di testi sofferti, coinvolgenti e ad atmosfere suadenti, a tratti dolci, a tratti acide, da ascoltare in solitudine a lume di abat-jour.» (ROCKSHOCK)

«Introspettivo. Oscuro. Maledetto. Onirico. Luccicante. grande erede della scena cantautorale nostrana senza tralasciare le nuove strade di songwriters contemporanei.» Vladimiro Vacca (LOST HIGHWAYS)