2 November, 2024
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Si avvia alla conclusione la 36esima edizione del Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. Dopo le anteprime di Piscinas, Tratalias, Sant’Antioco, Is Solinas e Carloforte, le cinque straordinarie serate vissute in piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi, dove è stato possibile anche visitare la mostra fotografica dedicata a Basilio Sulis, ideatore e fondatore del Festival e ancora il concerto alla Grande Miniera di Serbariu e i numerosi concerti all’alba e al mattino, con diversi artisti, a Porto Pino e Candiani, oggi alla Cantina Santadi e domani a Monte Sirai, verrà presentato il nuovo progetto della Bandakadabra, una rilettura dei grandi successi internazionali in chiave Dixie e Swing Anni Trenta. Dai Daft Punk a Billie Eilish, passando per Bruno Mars e i Radiohead.

L’idea è quella di avvicinare i più giovani alle atmosfere del Jazz Old Style e far conoscere agli spettatori più maturi le più recenti produzioni della musica pop. Un’occasione di incontro musicale tra generazioni diverse.

Quella che si avvia alla conclusione, è stata la prima edizione del festival dopo Basilio Sulis, l’uomo che varca i confini, cui è stata dedicata l’intera rassegna. Sono stati diversi i momenti carichi di emozione, che hanno visto protagonisti artisti grandi amici di Basilio Sulis, tra i quali vi sono Hamid Drake e David Murray.

Il festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” si conclude con quattro concerti Jazz Around. Cantina di Santadi, la grande miniera di Serbariu e Monte Sirai a Carbonia. Tre location rappresentative dell’anima del Sulcis saranno le protagoniste degli ultimi appuntamenti del XXXVI festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.

Le serate in piazza del Nuraghe si concludono questa sera. Dopo gli emozionanti spettacoli ed il ricordo da parte degli artisti di Basilio Sulis, sullo sfondo della chiesa di Sant’Anna che ha ospitato la mostra a lui dedicata, il festival prosegue per altre tre giornate: 5, 6 e 8 settembre.

Una line up d’eccezione alla Miniera di Serbariu, il 5 settembre alle 21,00, dove il pianista Aruán Ortiz avvierà un dialogo musicale insieme a Silvia Bolognesi, Hamid Drake e Pasquale Mirra. Li abbiamo imparati a conoscere in quest’edizione ma, nonostante tutto, la loro adattabilità e imprevedibilità li rende insondabili e – per questo – assolutamente imperdibili.

Pianista, violista e compositore Aruán Ortiz – nato a Santiago di Cuba e residente a Brooklyn, NY – è una figura attiva nella scena del jazz progressivo e d’avanguardia statunitense da oltre quindici anni.

Nominato “uno dei compositori più creativi e originali al mondo” (Lynn René Bayley, The Art Music Lounge), ha scritto musica per gruppi jazz, orchestre, compagnie di danza, gruppi da camera e film, incorporando influenze provenienti dalla musica classica contemporanea, ritmi cubani e haitiani, improvvisazione e avanguardia, raggiungendo ogni volta nuove vette e superando, in linea col tema del festival, qualsiasi confine.

L’8 settembre un concerto poco jazz, benché in linea con lo spirito del festival di Sant’Anna Arresi in quanto a ricerca e sperimentazione: Davide “Boosta” Dileo, fondatore dei Subsonica, producer, dj, tastierista e compositore, si esibirà all’anfiteatro di Monte Sirai.

Torinese, classe 1974 è un artista poliedrico con una carriera più che ventennale. Musicista, dj, compositore, autore e produttore, conduttore radio-televisivo e scrittore.

Tastierista e cofondatore dei Subsonica, band con all’attivo otto album in studio – 8 dischi di platino, con più di 500.000,00 copie vendute – 4 cd live e un’interminabile carriera live.

Come autore e compositore ha realizzato, tra gli altri, brani per Mina “Non ti voglio più”, contenuto nell’album “Facile” e “La Clessidra” contenuto in “Caramella”.

Boosta è considerato uno dei migliori Dj italiani, inserito nelle più importanti situazioni elettroniche e con esperienza alla consolle dei migliori club, da Ibiza a Zurigo. Compositore di colonne per il cinema e serie tv, tra cui “1992” e “1993” prodotte da Sky. Dal 2018 è direttore artistico dell’etichetta Cramps Records di Sony Music.

Precederà, dalle 19,30, stessa location: sette fiati, due percussioni. Rocksteady, balkan, swing una vera orchestra da passeggio che unisce l’energia delle formazioni delle big band anni trenta: i Bandakadabra.

Nata a Torino, la Bandakadabra vanta una frenetica attività live che l’ha portata a esibirsi sia in Italia che nel resto d’Europa e a guadagnarsi una crescente attenzione da parte degli appassionati, grazie a una combinazione riuscita di musica e cabaret e a uno spettacolo capace di conquistare qualsiasi tipo di pubblico.

Il 7 settembre, la band si esibirà anche alla Cantina Sociale di Santadi, alle 21,00.

L’associazione culturale Punta Giara ha presentato stamane il programma del 36° festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, il primo dopo la prematura scomparsa del suo fondatore, l’indimenticabile Basilio Sulis.

La sede scelta per la presentazione della rassegna è stata la sala polifunzionale del comune di Carbonia, comune capoluogo della Provincia e sede di due 28 concerti inseriti nel cartellone, itinerante per diversi centri del territorio dal 27 agosto al 7 settembre.

Il Festival avrà due anteprime: la prima il 31 luglio, ai piedi del Nuraghe di Sant’Anna Arresi, il cuore pulsante della manifestazione; la seconda il 7 agosto, alla Villa Salazar di Piscinas.

La rassegna entrerà ne vivo il 27 agosto con una serie di spettacoli, iniziative e laboratori diffusi che si concluderanno al 7 settembre.

Quattordici giorni e ventotto concerti si snoderanno tra nuove location e orari diversificati. Oltre ai consueti serali, infatti, sono previsti alcuni appuntamenti nella splendida spiaggia di Porto Pino, alle 7,00 del mattino, e quelli delle 24,00 in località Candiani.

A questi si aggiungono la già citata Piscinas; il pittoresco borgo di Tratalias; Sant’Antioco (necropoli di Is Pirixeddus); la già collaudata spiaggia di Is Solinas a Masainas; il Parco Urbano Canale del Generale a Carloforte; la Grande Miniera di Serbariu e l’anfiteatro di Monte Sirai a Carbonia; infine, la Cantina Sociale di Santadi nel comune omonimo.

Valorizzare il territorio del Sulcis, coinvolgere la popolazione locale, i bambini, i turisti, gli appassionati e gli affezionati (musicisti inclusi), è la strada maestra che serve intraprendere per (ri)cominciare questo lungo viaggio oltre i confini, un rimando al tema della manifestazione e al lascito di Basilio Sulis.

Il primo anno senza il suo fondatore sarà l’occasione per celebrare il percorso artistico e comunitario che ha segnato un’epoca, consacrando “Ai confini tra Sardegna e Jazz”, amatissimo anche all’estero e tra i festival storici del free jazz.

I suoi collaboratori più vicini, ora alla direzione, hanno scelto di ricordarlo con un titolo evocativo “Approdo ad Atlantide – l’uomo che varca i confini”.

L’Associazione Culturale Punta Giara, organizzatrice del festival, in collaborazione col fotografo Luciano Rossetti, presenterà anche una mostra interamente dedicata all’indimenticabile Basilio Sulis.

L’intento sarà quello di ripercorrere i tratti salienti del rapporto tra lo stesso ed il suo creatore: una galleria di immagini d’autore che tantissimi grandi fotografi hanno contribuito a realizzare nel corso degli anni. «Sarà occasione per ripercorrere la vita di Basilio durante i Festival, il suo rapporto con i musicisti e la musica, descrivere alcuni episodi che daranno modo a tutti di conoscere il viscerale legame tra questa manifestazione e l’uomo che per essa ha superato i confini tra Sardegna e Jazz».

Il programma

L’attore e regista Giacomo Casti presenterà tutti i concerti in piazza del Nuraghe.

L’anteprima del festival è prevista, dunque, il 31 luglio in piazza del Nuraghe, Sant’Anna Arresi, dove il capitano Daniele Sepe porterà sul palco il progetto Direction Zappa, nato durante la trentesima edizione dedicata all’eclettico e prolifico musicista italoamericano.

Il disco -già disponibile- è frutto del lavoro del sassofonista partenopeo e della collaborazione con alcuni grandi musicisti che lo hanno affiancato nell’esibizione del 2016. Con lui due storiche spalle: il bassista Davide Costagliola ed il pianista Mario Nappi, insieme al batterista Hamid Drake e l’incredibile voce del vocalist Dean Bowman.

7 agosto, seconda anteprima, villa Salazar a Piscinas irrinunciabile appuntamento quello con Enzo Favata e lo scienziato Mario Tozzi nel quale, i due, racconteranno – uno con la musica e l’altro con la voce – il Mediterraneo attraverso il particolare punto di vista della geologia, scienza tanto affascinante quanto trascurata, e la musica al confine tra passato e futuro.

Il 27 agosto si entra nel vivo del festival. A tagliare i nastri di partenza, nel borgo medievale di Tratalias, O.N.G. Crash, il nuovo progetto di Gabriele Mitelli, uscito a maggio 2017 per la “Parco della Musica Records”.

Ci spostiamo a Sant’Antioco, nella necropoli di Is Pirixeddus, il 28 agosto, per il concerto di Gabriele Mitelli, Pasquale Mirra e Cristiano Calcagnile “The Elephant” nato in seno alla residenza artistica al Ground Music Festival (Brescia) con il collettivo di filmmaker Unzalab. Insieme realizzano “Ver”, una performance live di cinema espanso durante la quale musicisti e cineasti, tra dialogo e improvvisazione conducono il pubblico in un viaggio nello spazio alla scoperta di nuovi fantastici mondi.

Primo spettacolo sulla spiaggia, a Is Solinas (Masainas) il 29 agosto con Dudù Kouate. Il percussionista senegalese trapiantato a Bergamo, sarà anche coinvolto nei laboratori rivolti ai bambini tra i cinque e dieci anni (insieme a Matteo Muntoni) che si svolgeranno tra il 31 agosto e il 3 settembre a Porto Pino. Musicista polistrumentista, fa parte di diverse formazioni di afro-jazz, moderna, musica tradizionale e contemporanea. La ricerca costante del suono (sound of elements), lo spinge sempre verso nuove ed interessantissime esperienze nel mondo della musica.

Carloforte, altro punto di approdo del festival, ospiterà al Parco Urbano Canale del Generale il 30 agosto, il duo Paolo Angeli (violoncello e chitarra sarda) e Hamid Drake alle percussioni. Due mondi che si incontrano tra la frenesia dei grattacieli di Chicago e i moti riflessivi dei graniti galluresi.

All’alba del 31 agosto, alle 7,00, ci ritroviamo a Porto Pino, stabilimento Bahia con la Alessandro Cau “Brenti mini orchestra”. L’idea portante del progetto è basata sull’ascolto: ascolto di se stessi, ascolto degli altri e di ciò che ci circonda. “Brenti” è stato composto, eseguito e registrato senza premeditazione e – appunto – l’aspetto performativo mostrerà i suoi eccentrici, quanto affascinanti risultati.

Di ritorno in piazza del Nuraghe, il nostro primo porto sicuro, alla sera, dalle 21,00, ci attendono due incredibili spettacoli: Antonello Salis – piano solo e a seguire “Giornale di bordo” sempre con il pianista di Villamar, insieme a Gavino Murgia al sax, Hamid Drake alla batteria e Paolo Angeli alla chitarra. Giornale di Bordo prosegue il suo viaggio tra il popolo dei “danzatori delle stelle” e la loro musica aperta e sincera, tra avanguardia jazz e colori multietnici.

Proseguono i concerti al mattino, sempre a Porto Pino, stavolta allo stabilimento Beach Club con Andrea Schirru – piano solo il 1°settembre.  Il progetto Piano Solo nasce dall’esigenza di comunicare in maniera schietta e sincera un messaggio musicale estremamente personale e intimamente autobiografico.

La sera sotto al Nuraghe continua con Paolo Angeli e il tenore Omar Bandinu. Parte del concerto sarà dedicato a Jar’a, il suo ultimo album, pubblicato in aprile. La suite, strutturata in sei movimenti, accosta l’avanguardia alla ritualità del canto tradizionale, evocando spazi aperti e coniugando mondi sommersi con la Sardegna ancestrale qui rappresentata anche per il tramite della voce di Omar Bandinu.

Subito dopo, “The Crossing” di Enzo Favata. Un “trafficato incrocio sonante”, come da lui definito “dove autostrade elettroniche si intersecano con piste desertiche, ipnotiche ritmiche balinesi ed assordanti strade metropolitane del jazz.”

 

2 settembre, stabilimento Nautica 2000, puntate presto la sveglia per il duo Matteo Scano e Riccardo Pittau, rispettivamente piano e tromba. Un viaggio dove i due strumenti cavalcano loop e suoni elettronici in continuo mutamento. Queste le premesse da cui viene creato l’incontro di suoni nel progetto Uname -r, che raccoglie le brillanti anime musicali delle macchine.

Piazza del Nuraghe è anche luogo di nuovi incontri e sodalizi artistici, e la sera del 2 settembre Pasquale Mirra si confronta nuovamente con Hamid Drake in un duo fatto di percussioni (batteria e vibrafono), voci e musica elettronica. Il processo attraverso il quale si sviluppano i percorsi musicali è l’estemporaneità, senza pregiudizi stilistici di sorta dove due culture di appartenenza così apparentemente lontane si ritrovano, si amalgamano, si fondono.

A seguire, Maurice Louca & the Elephantine Band. Per Louca, Elephantine, il suo terzo e più ambizioso album, rappresenta sia l’apice della sua vasta esperienza, ma anche un audace passo nella sua crescita come compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra. Si tratta di una panoramica musicale di 38 minuti eseguita da una dozzina di musicisti, si ispira principalmente ai brillanti musicisti della sua comunità artistica, in particolare a Land of Kush del collaboratore Sam Shalabi.

La spiaggia di Porto Pino, il 3 settembre alle 7,00, è tutta per Tommaso Cappellato con “Aforemention” il viaggio di un uomo attraverso il suono, un lavoro capace di evocare spazi interiori, luoghi lontani e nuove idee.

Il disco, vanta la collaborazione di tre artisti: il leggendario batterista Victor Lewis, Nia Andrews e Dulcinea Detwah. Al festival in solo, Cappellato utilizzerà batterie, synth analogici e la propria voce per una performance jazz sperimentale da tenere d’occhio.

I due concerti nella nostra piazza di riferimento a Sant’Anna Arresi dalle 21,00, saranno quelli di Sound Glance con Marco Colonna al sax, Silvia Bolognesi al contrabbasso, Fabrizio Puglisi al piano e Gunter Baby Summer alle percussioni; e l’esplosivo ensemble di David Murray Brave New World Trio Feat Aruán Ortiz, Quattro tra i più grandi musicisti afro-discendenti contemporanei e tra le più grandi sezioni ritmiche degli ultimi trent’anni in ambito jazz e d’improvvisazione.

Lo spettacolo non finisce qui, infatti, in località Candiani dalle 24,00 ci sarà Matteo Muntoni conRadio Luxembourg”. Matteo Muntoni riprende la storica Radio Luxembourg e da ‘’semplice’’ emittente la trasforma in strumento di espressione letterario-musicale. Ogni brano parte da cose, eventi o persone che hanno influenzato musicalmente l’autore nel corso degli anni, senza vincoli di genere, tenendo piuttosto fede ad un’idea di musica.

 

Se vi è piaciuto Kouate e avete adorato il contrabbasso di Bolognesi in formazione con Sound Glance, è il momento di capire quali magie questi due virtuosi possano compiere insieme. Li troveremo allo stabilimento Papero Giallo, sempre alle 7,00 a Porto Pino il 4 settembre.

Al ristorante “La peschiera” a Porto Pino alle 19,00, è l’ora della mise-en-scène per i ragazzi che hanno partecipato ai seminari di formazione per i più piccoli, guidati da Matteo Muntoni e Dudù Kouate.

Comodi sugli spalti in pietra di piazza del Nuraghe, alle 21,00 potrete ascoltare la poesia di Thomas Sayers Ellis, accompagnato dal sax di James Brandon Lewis e il vivace piano di Alexis Marcelo per The Dead Lecturers, un chiaro debito nei confronti di un’ancestrale cultura “black” e che andando oltre la tradizione fa vibrare l’improvvisazione dei suoni e il respiro delle parole.

E in seconda serata: come suona la musica africana per chi non è mai stato in Africa? La domanda avrà (forse) una risposta dopo l’esibizione dei Maistah Aphrica, gruppo di giovani friulani che esplorano le sonorità di questo vasto continente con un’energia che non lascerà indifferenti, neppure se in Africa ci siete stati davvero.

Si tornerà in località Candiani alle 24,00 con i Freak Motel un progetto di musica originale che raccoglie molteplici influenze e le converte in un sound di difficile collocazione, un misto tra post-rock esplosivo, atmosfere noise ed electric jazz, nella sua forma più pura, ossia l’improvvisazione.

I membri della band sono Matteo Sedda alla tromba, Andrea Sanna al Fender Rhodes, Andrea Parodo al basso e Nicola Vacca alla batteria.

Una line up d’eccezione alla Miniera di Serbariu, il 5 settembre alle 21,00, dove il pianista Aruán Ortiz avvierà un dialogo musicale insieme a Silvia Bolognesi, Hamid Drake e Pasquale Mirra. Li abbiamo imparati a conoscere in quest’edizione ma, nonostante tutto, la loro adattabilità e imprevedibilità li rende insondabili e – per questo – assolutamente imperdibili.

Il 6 settembre un concerto poco jazz, benché in linea con lo spirito del festival di Sant’Anna Arresi in quanto a ricerca e sperimentazione: Davide “Boosta” Dileo, fondatore dei Subsonica, producer, dj, tastierista e compositore, si esibirà all’anfiteatro di Monte Sirai.

Dalle 22,30, stessa location: sette fiati, due percussioni. Rocksteady, balkan, swing una vera orchestra da passeggio che unisce l’energia delle formazioni streetal sound delle big band anni trenta: i Bandakadabra.

Nata a Torino, la Bandakadabra vanta una frenetica attività live che l’ha portata a esibirsi sia in Italia che nel resto d’Europa e a guadagnarsi una crescente attenzione da parte degli appassionati, grazie a una combinazione riuscita di musica e cabaret e a uno spettacolo capace di conquistare qualsiasi tipo di pubblico.

Saranno loro, infatti, a chiudere il festival e salutare la 36esima edizione il 7 settembre, alla Cantina Sociale di Santadi.

 

Italy. Verona. 2016. Musician Miles Cooper Seaton. Phases in Exile. With Vaggimal Dischi e Trovarobato
in collaboration with SMaC at Centro di Cultura Polivalente Santa Maria in Chiavica e Dèsegni Association.

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Il trio formato dal contrabbassista William Parker, il sassofonista John Dikeman e il batterista Hamid Drake, ha entusiasmato il pubblico di Piazza del Nuraghe, nel concerto che ha aperto la quinta serata della XXX edizione del Festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”. Se il talento straordinario di William Parker e Hamid Drake, vecchie conoscenze del festival arresino, era a tutti ben noto, è stata una piacevole sorpresa scoprire quello del 32enne sassofonista originario degli Stati Uniti residente ad Amsterdam che ha regalato un’esibizione di straordinaria intensità oltre che di qualità. Al termine, l’esibizione dei tre è stata salutata dal più lungo applauso del festival 2015.

A seguire, la seconda performance della Nublu Orchestra, l’ultima creazione del maestro Butch Morris, anche ieri diretta dal batterista Kenny Wollesen, in alcuni frangenti, quando si è spostato alla batteria, sostituito prima dal cornettista Graham Haynes, poi dal chitarrista Brandon Ross.

La XXX edizione del festival “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz” si conclude questa sera. Il palco del Nuraghe Arresi ospiterà, per il primo set, il duo sperimentale Wildbirds and Peacedrums. I musicisti Mariam Wallentin e Andreas Werliin si produrranno in un concerto di forte stampo classico tra rock, blues e folk, sospeso tra percussioni e voce. Subito dopo i due svedesi si uniranno ad uno dei concerti più attesi dal pubblico, quello della Fire! Orchestra. Il gigantesco ensemble diretto dal sassofonista Matt Gustafsson infiammerà l’ultima notte del festival con un magma sonoro teso tra improvvisazione, jazz e rock. Dinamismo ed energia che contribuiranno, ancora una volta, a rendere unico un avvenimento come la rassegna “Ai confini tra Sardegna e Jazz” che, a buon diritto, nei suoi primi 30 anni di vita, si è guadagnata un posto centrale nel panorama musicale mondiale.

A fine concerto, il piacevole ritorno di una delle migliori marching band italiane, la Bandakadabra. Ormai affezionata al nostro festival, la banda offrirà uno spettacolo trascinante ed irresistibile che accompagnerà gli spettatori verso una dimensione di gioia e musica fino a tarda notte all’interno della Piazza del Nuraghe.

La Bandakadabra sarà presente nella Piazza del Nuraghe anche lunedì 7 settembre, per la meravigliosa festa di arrivederci che vuole essere un auspicio per le edizioni successive della rassegna.

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Inizierà domani Mississippi, il viaggio musicale della marching band Bandakadabra, progetto originale ideato dall’Associazione Culturale Punta Giara e parte integrante della ventinovesima edizione del festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz“.

Con Mississippi la Bandakadabra ripercorrerà in sette giornate la storia e l’evoluzione del jazz, esplorando ogni giorno una corrente musicale differente, dalle radici a New Orleans sino alle avanguardie di New York. accompagnando il pubblico a riscoprire i grandi musicisti e gli stili musicali che si svilupparono in sette delle maggiori città Americane.

L’apertura dei concerti itineranti avverrà alle ore 18.00 di sabato per le strade e le piazze del comune di San Giovanni Suergiu, per poi spostarsi a Sant’Anna Arresi, dove la band animerà alle ore 22 la Notte delle Nieddittas, cenone a base di pesce organizzato da Punta Giara in collaborazione con la Pro Loco di Sant’Anna Arresi e la Cantina Mesa.

Dal 28 dicembre sino al 2 gennaio la band si esibirà tutti i giorni per le strade di Sant’Anna Arresi, alle ore 19.00 e di nuovo al termine dei concerti del Palanuraghe. Sono previste escursioni estemporanee, in orari non definiti, in qualsiasi occasione e vie del paese.

Durante il viaggio lungo il Mississippi, la Bandakadabra si vedrà impegnata nell’esplorazione dei brani classici della tradizione americana, partendo dalle correnti Second Line e Dixieland tipiche di New Orleans, alla foce del grande fiume, o quelli classici di Chicago, città che vide l’esplosione artistica di Louis Armstrong, per passare al jazz di Washington, egregiamente interpretato dalle composizioni di Duke Ellington, quello di Kansas City con Count Basie, il bepop di Charlie Parker e Dizzie Gillespie, e infine le avanguardie di New York con le musiche di Coltrane, Davis e Mungus. La Bandakadabra dedicherà anche un po’ di spazio ad una grande figura italiana che, anche se non originario delle rive del Mississippi ma quelle dell’Orco, torrente del canavese, ha saputo distinguersi per la sua creatività musicale: Carlo Actis Dato, uno dei jazzisti italiani più interessanti degli ultimi trentanni.

Tutti gli spettacoli della Bandakadabra saranno guidati dall’istrionico front-man e percussionista Gipo Di Napoli, e caratterizzati da una forte componente comica e teatrale.

«D’altra parte, secondo noi, il gusto per l’ironia dovrebbe essere “materia scolastica” perché in fondo è impossibile suonare prendendosi troppo sul serio.»

“Ai confini tra Sardegna e Jazz” è organizzato dall’Associazione Culturale Punta Giara con il patrocinio di Regione Sardegna, assessorati al Turismo e Pubblica Istruzione, ministero dei Beni culturali, gestione commissariale ex provincia di Carbonia Iglesias, Fondazione Banco di Sardegna, amministrazioni comunali di Sant’Anna Arresi e San Giovanni Suergiu e la sponsorizzazione di Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e Cooperativa Pescatori di Arborea.

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