23 November, 2024
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Via libera della Giunta regionale all’assegnazione di 117 milioni a copertura del disavanzo 2016 delle aziende sanitarie.

Su proposta dell’assessore del Turismo Barbara Argiolas l’adesione della Regione Autonoma della Sardegna alla prosecuzione del Progetto interregionale di eccellenza Italy Golf&More per gli anni 2018, 2019, 2020. Il progetto si propone di presentare l’Italia come destinazione turistico-golfistica unitaria e prevede azioni di promozione dell’offerta golfistica delle regioni coinvolte (Friuli Venezia Giulia, regione capofila, Veneto, Emilia Romagna, Puglia, Sicilia e Liguria e ovviamente Sardegna) sui principali mercati europei.
Approvata la delibera proposta dall’assessore Cristiano Erriu, con cui la Regione avvia l’iter finalizzato all’intesa per la cessione e acquisizione di spazi finanziari da parte delle Amministrazioni locali.
Tra le delibere approvate, anche quella relativa al Piano Annuale per l’Immigrazione 2018, con una dotazione complessiva di 300mila euro per interventi a favore in particolare delle fasce più deboli tra gli immigrati regolarmente residenti nel territorio regionale, le donne e i minori. Il documento era stato elaborato e approvato all’unanimità, nella seduta del 17 gennaio scorso, dalla Consulta regionale per l’Immigrazione costituita dai rappresentanti delle comunità degli immigrati presenti nel territorio regionale, unitamente alle Associazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, nonché da esperti del settore (ai sensi della legge regionale 46 del 1990). L’Esecutivo, sempre su proposta dell’assessore Virginia Mura, infine, ha dato via libera alla costituzione della Commissione regionale per la Cooperazione sociale e alla nomina dei suoi componenti (ai sensi della legge regionale16 del 1997).

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Il 24 e 25 gennaio alla Fiera della Sardegna, a Cagliari, torna il Sardinian Job Day, la manifestazione della Regione Autonoma della Sardegna dedicata alle politiche attive per il lavoro nell’isola. Promosso dall’ASPAL (Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro), il Sardinian Job Day è una due giorni ricca di appuntamenti, confronti e opportunità di nuovi contatti, dove domanda e offerta di lavoro si incrociano e dove aziende e cittadini, manager e pubbliche amministrazioni avranno l’opportunità di incontrarsi. Come nelle passate edizioni, l’ultima focalizzata sul settore turistico nel 2016, tra i momenti più attesi della manifestazione ci sono i colloqui di lavoro, l’incontro tra i giovani, gli studenti, i disoccupati, i fuoriusciti dal mondo del lavoro e le imprese, sarde, nazionali e internazionali. L’edizione di quest’anno è fortemente radicata in tutto il territorio regionale, per la prima volta i CPI (Centri per l’impiego), divenuti diramazione territoriale dell’ASPAL, sono il fulcro dell’organizzazione della manifestazione: sono stati loro a svolgere la fase di ricerca e individuazione delle imprese più rappresentative dei rispettivi territori e a sensibilizzare i cittadini e gli iscritti ai loro centri a partecipare all’evento e candidarsi per i colloqui.
Alla scadenza del termine, ieri pomeriggio, sono state 15.800 le candidature inviate per rispondere ai 600 seicento annunci caricati dalle aziende nel sistema web del Sardinian Job Day, gestito dalla società di recruiting Monster. In totale le vacancies, ossia le posizioni e i profili ricercati dalle 160 aziende che si sono registrate, sono oltre 3.200 . Nei due giorni della manifestazione si svolgeranno i colloqui programmati, ma ogni azienda presente con uno stand potrà anche fare colloqui liberi ai partecipanti che arrivano con il CV in mano.
Quest’anno il SJD cresce saranno 175 le aziende presenti negli stand a loro dedicati. Turismo, agrifood, innovazione, Ict e formazione i settori scelti in questa edizione allargata della manifestazione. A farla da padrone il turismo, a dimostrazione del peso che il settore ha nell’economia isolana e al suo apporto occupazionale: al SJD partecipano moltissime aziende del ricettivo e ristorazione. Camerieri, chef de rang, commis, ma anche manager del turismo, esperti in marketing e comunicazione, sono le figure più ricercate. Anche gli altri settori, in particolare i servizi, hanno numerose richieste di profili qualificati e innovativi, soprattutto sulle professioni digitali.
Ampio spazio in questo SJD avrà il settore della formazione professionale con la presenza di 40 tra enti di formazione, scuole, università, società di recruiting e lavoro interinale coinvolti nell’organizzazione di seminari e workshop e presenti con i loro stand. Sono 145, e rappresentano l’altra anima del SJD, i seminari e laboratori in programma; dal marketing turistico al lavoro femminile nelle imprese, dalla creazione di impresa al coaching, passando per la valorizzazione dei prodotti agricoli, il gaming e 3D ma soprattutto i numerosi appuntamenti dedicati alla ricerca attiva del lavoro.
Forte la partecipazione delle scuole, coinvolte attraverso l’Ufficio scolastico regionale che ha collaborato all’organizzazione dell’evento: da tutta l’isola arriveranno centinaia di classi degli istituti superiori. Per i ragazzi, oltre a tutti i seminari in programma, ci saranno quelli dedicati in particolare all’alternanza scuola-lavoro. Presenti e attive nell’organizzazione di parte dei seminari, anche le Università di Cagliari e Sassari, con i loro poli di Oristano e Olbia.
Il SJD non è solo colloqui di lavoro, in ciascuna delle due giornate un importante convegni farà il punto sulle politiche attive per il lavoro, gli strumenti in campo e le nuove competenze e professioni richieste dal mercato. Il giorno dell’inaugurazione, mercoledì 24 alle 11, saranno il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il presidente dell’Anpal Maurizio Del Conte a confrontarsi nel convegno «Le riforme del lavoro e gli effetti sulla Sardegna. Come stabilizzare la crescita occupazionale». Porterà i saluti il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, ad introdurre e moderare il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi. “Innovazione digitale e impatto sul mercato del lavoro: competenze digitali e mismatch” è il tema del convegno in programma per il giorno successivo, 25 gennaio alle 10.30. Introduce Massimo Temussi e intervengono le assessore regionali del Lavoro Virginia Mura e del Turismo Barbara Argiolas, il direttore generale dell’Anpal Salvatore Pirrone e Giacomo d’Arrigo (direttore generale dell’Agenzia Nazionale Giovani). Modera e conclude Romano Benini, giornalista economico e docente di politiche del lavoro.
Altri momenti di approfondimento saranno quelli delle testimonianze, con quattro personaggi del mondo dell’impresa e del lavoro che racconteranno, introdotti e intervistati da Giuseppe Deiana (L’Unione Sarda) e Virginia Saba (Videolina) il proprio percorso professionale di successo, le sfide affrontate e le competenze trasversali acquisite. Sul palco del Palazzo dei Congressi nei due giorni si alterneranno Flavio Manzoni, direttore del Design Ferrari, Alberto Onetti, fondatore e CEO di Mind The Bridge, Pierluigi Pinna, fondatore Abinsula, Alessandro Gallo, responsabile PA e Partner di LinkedIn.
Un’intera area sarà dedicata al lavoro all’estero, con la presenza di 11 servizi pubblici per l’impiego di 9 paesi europei (Germania, Spagna, Francia, Belgio, Polonia, Slovenia, Portogallo, Romania, Finlandia). Anche i centri stranieri, attraverso la rete Eures, svolgeranno dei colloqui per chi intende lavorare all’estero e sono state 770 le candidature arrivate per questo recruitment day. In particolare le figure ricercate all’estero riguardano ingeneri e in generale professioni dell’edilizia, della sanità (medici, infermieri e dentisti), operai qualificati (impiantisti, metalmeccanici) e professioni del turismo. In programma anche specifici seminari sul lavoro nei paesi europei e sulle competenze maggiormente richieste.

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Orosei e i comuni della Valle del Cedrino (Galtellì, Loculi, Irgoli e Onifai) lanciano la sfida e si presentano agli operatori turistici europei con un educational tour e un workshop, con l’obiettivo concreto di allungare la stagione turistica e conquistare nuovi mercati. L’appuntamento con il progetto “L’altra stagione della Valle del Cedrino” è da oggi fino al 18 gennaio, quattro giorni durante i quali venti tra tour operator, giornalisti e travel blogger rappresentativi di sette importanti direttrici turistiche (sei provengono dalla Polonia, cinque dalla Germania, quattro dal Regno Unito, due dalla Francia ed uno rispettivamente da Austria, Spagna e Svizzera) assisteranno alla Festa di Sant’Antonio e conosceranno più in generale Orosei e il suo territorio, oggi leader in provincia di Nuoro con il 58 per cento delle presenze turistiche complessive.

L’iniziativa è stata presentata stamattina ad Orosei dal sindaco Nino Canzano, dall’assessore regionale al Turismo Barbara Argiolas, da Tonino Serusi (in rappresentanza del commissario della provincia di Nuoro Costantino Tidu), dal presidente della Camera di Commercio di Nuoro Agostino Cicalò e dall’assessore al Turismo del comune di Orosei Giovanni Vardeu.

«L’obiettivo del progetto è quello di venire incontro agli operatori turistici locali con una iniziativa mirata – ha spiegato il sindaco di Orosei e presidente dell’Unione dei Comuni Nino Canzano -. Vogliamo che l’intero territorio sia protagonista, per dare una alternativa all’offerta balneare che da noi è già molto forte.»

Un progetto apprezzato dal presidente della Camera di Commercio di Nuoro Agostino Cicalò, intervenuto ad Orosei anche in rappresentanza di Unioncamere Sardegna: «Generalmente sono gli operatori economici a farsi carico delle iniziative di promozione, in questo caso siamo invece davanti ad una amministrazione locale che pende a cuore il comparto. È un segno che fa ben sperare, per andare verso una maggiore sinergia tra tutti i soggetti che compongono il sistema turistico».

In rappresentanza del commissario della provincia di Nuoro, Tonino Serusi ha ricordato gli sforzi dell’amministrazione per integrare la proposta balneare con quella dell’entroterra: «Stiamo lavorando ad un piano di rilancio, provando a sperimentare nuovi prodotti che hanno ad esempio il vino al centro dell’offerta. Per farlo serve la disponibilità di tutti e anche un miglioramento della professionalità. Solo riorientando e riqualificando l’offerta è infatti possibile vendere un prodotto nuovo».

Per l’assessore al Turismo del comune di Orosei Giovanni Vardeu «l’iniziativa mira a far conoscere un territorio circoscritto in un periodo che coincide con quello della festa di Sant’Antonio Abate, molto sentita dalle nostre comunità. In questo modo vogliamo far vivere ai nostri ospiti un’esperienza unica, anche dal punto di vista enogastronomico».

 «Orosei è una delle punte di diamante del turismo balneare dell’isola – ha detto l’assessore del Turismo Barbara Argiolas -. Con questa iniziativa cerca di attivare nuovi attrattori per nuove stagionalità, ponendo l’accento sul patrimonio storico, archeologico, identitario ed enogastronomico del territorio. Il concetto di allungamento della stagione è superato; in realtà ciò che serve è la capacità di creare nuovi prodotti turistici in grado di generare picchi di presenze al di fuori del periodo estivo. Sotto questo aspetto, è necessario lavorare a stretto contatto con il mondo ricettivo perché per aprire gli alberghi fuori dalla stagione estiva servono motivazioni di vacanza forti ed è questo il compito dei territori e della Regione. Lavorare sulla qualità di servizi e infrastrutture, mettere a punto nuovi prodotti e presentarli sui mercati: questa è la direzione, perché  i punti di forza della Sardegna non sono solo le spiagge e il mare, ma la comunità che la vive, la sua identità autentica e la sua cultura unica e originale.»

Orosei e gli altri Comuni della Valle del Cedrino vantano numeri di tutto rispetto: nel 2016 anno le presenze sono state oltre 750mila, concentrate soprattutto nei mesi tra maggio e settembre. Gli arrivi invece, in netta crescita rispetto al 2015, sono stati 115mila (per il 56 per cento dall’Italia e il restante 44 dall’estero).

I turisti stranieri che amano maggiormente Orosei ed il suo territorio sono i tedeschi, seguiti dagli svizzeri, dai francesi, dagli austriaci e dagli slovacchi. Per quanto riguarda invece le presenze italiane, il flusso maggiore riguarda i turisti provenienti da Lombardia, Lazio e Toscana, ed è significativa anche una quota di sardi che scelgono la Valle del Cedrino per le loro vacanze.

Il programma dell’iniziativa “L’altra stagione della Valle del Cedrino” parte oggi con il via all’educational tour. Al termine della conferenza stampa, gli ospiti si sono recati ad Onifai per visitare le zone di Badde Ortos, su Vrangone e Locherie, dove in uno scenario unico si trovano una Tomba dei Giganti e una Domus de Janas. Da qui il gruppo proseguirà ad Irgoli dove è prevista la visita al sito archeologico Janna ‘e Pruna.
Dopo il pranzo a Galtellì presso l’agriturismo Sa Tanca ‘e Gaia, nel pomeriggio gli ospiti visiteranno il centro storico del paese, sede del parco letterario dedicato a Grazia Deledda, e visiteranno alcune strutture ricettive.

Orosei sarà protagonista del programma di martedì 16. La mattina sarà dedicata all’oasi naturalistica di Bidderosa, alla spiaggia di Cala Liberotto, al nuraghe Osalla, e alla visita ad alcune strutture ricettive.
Nel pomeriggio tour operator, giornalisti e travel blogger visiteranno il centro storico e il Museo Don Nanni, prima di immergersi nel clima della Festa di Sant’Antonio. Gli ospiti parteciperanno ad una cena con degustazione di prodotti tipici locali offerti dal comitato organizzatore.

Il programma di mercoledì 17 prevede nella prima parte della mattinata la visita ad alcune strutture ricettive e dalle 11 in poi il workshop con gli operatori locali, che si concluderà alle 18. Per gli operatori dei comuni di Orosei, Galtellì, Loculi, Irgoli e Onifai sarà questa l’opportunità da non perdere: l’iniziativa consentirà loro infatti di entrare direttamente in contatto con gli ospiti stranieri, un’occasione per farsi conoscere e per creare nuove, importanti, relazioni commerciali. Per questo motivo gli operatori sono invitati ad iscriversi al workshop tramite il sito http://valledelcedrino.marketingturisticosardegna.com .

L’iniziativa, organizzata dall’assessorato del Turismo del comune di Orosei in collaborazione con i Comuni della Valle del Cedrino, è aperta ovviamente a chi gestisce strutture come alberghi, residence, bed and breakfast e camping, ma anche a tutti coloro che offrono servizi importanti per l’offerta turistica come ristoranti, tour operator, agenzie di viaggi, società di servizi e associazioni culturali.

 

L’intento del workshop è dunque quello di consentire ai soggetti economici locali di entrare direttamente in contatto con i tour operator internazionali, in una prospettiva di confronto e crescita, con l’obiettivo di incrementare la redditività di un settore, quello turistico, di importanza prioritaria per il territorio.

   

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Dal 15 al 18 gennaio Orosei e i comuni della Valle del Cedrino si presentano ad una ventina di operatori turistici, giornalisti e travel blogger provenienti da sette diversi paesi europei, con l’obiettivo concreto di allungare la stagione turistica e conquistare nuovi mercati. 

L’iniziativa ricade nel progetto “L’altra stagione della Valle del Cedrino” che sarà presentato nel corso di una conferenza stampa che si terrà domani, lunedì 15 gennaio, presso l’Hotel Baia Marina di Orosei, in via del Mare 122, a partire dalle ore 10.00. Alla conferenza stampa interverranno il sindaco di Orosei Nino Canzano, l’assessore regionale del Turismo Barbara Argiolas, il commissario della provincia di Nuoro Costantino Tidu, il presidente della Camera di Commercio di Nuoro Agostino Cicalò e l’assessore del Turismo del comune di Orosei Giovanni Vardeu.

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L’assessore dell’Artigianato, Barbara Argiolas, ha presentato oggi il nuovo contrassegno e la linea grafica coordinata in materia di tutela della panificazione e delle tipologie da forno tipiche della Sardegna, approvati dalla Giunta regionale nella seduta di mercoledì scorso. 

«Un marchio grafico semplice, riconoscibile, contemporaneo ma con un forte richiamo alla tradizione, che identificherà in modo chiaro i produttori di pane fresco della Sardegna – ha detto Barbara Argiolas – ed aiuterà i consumatori a trovare un prodotto sano, fresco e di qualitàCon la legge n. 4 del 21 marzo 2016 la Regione ha normato e disciplinato in maniera organica l’attività di produzione e di vendita del pane, sostenendo e valorizzando l’intera filiera della Sardegna e delle sue tipologie tipiche, con l’obiettivo di modernizzare e rendere più efficiente un settore nel quale l’eccellenza dell’agroalimentare sardo si esprime in una molteplicità di produzioni tipiche conosciute anche al di fuori dell’isola. Un altro degli scopi della legge era quello di garantire maggiore tutela e informazione a chi il pane lo compra e consuma quotidianamente. E in questa direzione va, dunque, l’approvazione del nuovo contrassegno e dell’identità visiva coordinata, che realizza quanto previsto dall’articolo 7 della legge del 2016 e si affianca a una campagna di comunicazione partita prima di Natale: mirata alle famiglie, ai giovani e ai giovanissimi, vuole incentivare l’acquisto ed il consumo di pane fresco e l’educazione alimentare».
Per favorire al massimo il coinvolgimento di operatori e territori, il nuovo marchio del pane fresco in Sardegna è scaturito da un concorso di idee bandito dall’assessorato alla fine dello scorso mese di ottobre. «Abbiamo ricevuto – ha spiegato Barbara Argiolas – circa 65 proposte grafiche, a riprova del grande interesse verso un prodotto tanto semplice quanto rappresentativo delle nostre comunità». La commissione di valutazione ha selezionato 5 finaliste, per poi decretare come prima classificata quella di Stefano Asili: due spighe che si intersecano e compongono l’immagine della Sardegna all’interno di un cerchio, con un segno grafico in equilibrio tra le tradizioni più antiche e le espressioni artistiche contemporanee della Sardegna.
Contestualmente alla formalizzazione della scelta del contrassegno, la giunta regionale ha confermato il disciplinare per il rilascio e la revoca dello stesso. Il marchio, di cui è proprietaria la Regione Sardegna, potrà essere richiesto attraverso il SUAPE (Sportello Unico per le Attività produttive e per l’edilizia) da parte del produttore del pane fresco e potrà essere esposto in maniera visibile nelle sedi di produzione e vendita o sui sacchetti o le altre modalità di confezionamento. Non potrà essere modificato, alterato o contraffatto in alcun modo e potrà essere revocato qualora, durante l’opera di vigilanza e controllo esercitata dalle ASL e dai Comuni competenti, vengano riscontrate violazioni di quanto normato dalle legge 4/2016 o comportamenti che danneggiano la filiera di qualità rappresentata dal contrassegno.
«Grazie anche allo stanziamento di 200mila euro previsto dalla nuova Finanziaria – ha sottolineato ancora Barbara Argiolas – la Regione vuole continuare l’opera di tutela, rilancio e valorizzazione di una delle nostre produzioni agroalimentari più autentiche e legate al nostro vivere quotidiano, ma anche più minacciate dalla crescita dell’offerta di pane congelato o precotto. Il pane non è solo un alimento base del nostro mangiare, un pilastro dell’identità culturale delle comunità sarde e del nostro vivere quotidiano ma anche un motore di sviluppo sociale ed economico soprattutto nelle nostre zone interne, dove i panifici e le piccole attività artigianali e commerciali ricoprono il ruolo di autentici presidi del territorio. In questi mesi, abbiamo portato avanti un lavoro molto proficuo col tavolo tecnico istituito dalla legge del 2016, nella quale, oltre ai rappresentanti dell’assessorato del Turismo, dell’Agricoltura e delle agenzie regionali AGRIS e LAORE, siedono gli esperti indicati dalle associazioni di categoria dell’artigianato e del commercio.» 
Per il 2018, nominato dal Mibact come “Anno del cibo”, «vogliamo continuare nel solco dell’anno appena trascorso, durante il quale, grazie alla collaborazione con le agenzie agricole, gli enti locali, le Camere di commercio, abbiamo proposto una serie di iniziative e manifestazioni sia sul territorio che fuori dall’isola per far conoscere e valorizzare le nostre produzioni d’eccellenza. Inoltre – ha concluso Barbara Argiolas – vogliamo dare piena attuazione alla legge del 2016: uno degli obiettivi della Regione sarà quello di agevolare, assistere e incentivare i produttori locali che intendano accedere al regime delle denominazioni di origine protetta, delle indicazioni geografiche protette e delle specialità tradizionali garantite. Sono una garanzia di qualità del prodotto ma anche un veicolo che favorisce una più facile diffusione sui mercati».

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La Giunta regionale ha ripartito, come proposto dall’assessore Luigi Arru, 20 milioni tra le aziende del servizio sanitario per la totale copertura del disavanzo 2015, sino ad ora accertato, e in acconto per quello del 2016. Con altri 300mila euro, trasferiti all’Ats, si è deciso di proseguire con le attività di profilassi vaccinale contro la febbre catarrale degli ovini: la Giunta ha stabilito che le risorse siano ripartite dalla stessa ATS tra le singole ASSL sulla base dei relativi fabbisogni necessari per una tempestiva esecuzione delle attività.

Sono state approvate in via definitiva, su proposta dell’assessore dell’Istruzione Giuseppe Dessena, le linee guida per la programmazione dell’offerta formativa e della rete scolastica regionale. Per l’anno scolastico 2018/2019 non sono state apportate sostanziali modifiche alla rete scolastica sarda, ma si è intervenuti in linea con l’esistente.

Una delibera proposta dall’assessore Cristiano Erri prevede che la Regione, come previsto nelle norme del Codice Urbani, riconosca l’irrilevanza – sotto il profilo paesaggistico – di fiumi, torrenti e corsi d’acqua iscritti negli elenchi del ‘Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici’, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri nei territori dei Comuni di Marrubiu, Terralba, Uras e Maracalagonis. Ciò non esclude l’operatività di altri, eventuali vincoli imposti sugli stessi e sulle aree adiacenti.

La Giunta ha deliberato positivamente sulla proposta dell’assessora Donatella Spano di pianificare risorse per lo studio di pianificazione e programmazione faunistico-venatoria. A partire dal 2018 devono infatti essere attivati, su aree campione rappresentative dell’intero territorio regionale, per due anni, i censimenti delle specie di maggiore interesse venatorio e che necessitano di approfondimenti e aggiornamenti scientifici (tra cui le specie pernice sarda e lepre sarda). Sarà inoltre predisposto un atlante dei mammiferi presenti in Sardegna, finalizzato al completamento del quadro conoscitivo faunistico regionale.

Su proposta dell’assessore Barbara Argiolas del Turismo, Artigianato e Commercio, con due differenti delibere è stata approvata la ripartizione dei contributi relativi all’anno 2017 per favorire le attività delle confederazioni delle imprese artigiane e di quelle delle imprese commerciali. Lo stanziamento totale, a valere sul bilancio 2017, è di 1,2 milioni: 600 mila euro saranno ripartiti tra le confederazioni artigiane, gli altri 600 mila tra quelle commerciali.

La Giunta, infine, su proposta dell’assessore Filippo Spanu, ha dato il via libera alle procedure necessarie all’acquisizione della titolarità da parte della Regione del dominio di rete di primo livello generico denominato “.srd”. Si tratta di uno strumento contemplato dalla legge regionale n. 5 del 2017 per promuovere un’immagine univoca e riconoscibile della Sardegna nel vasto mondo di Internet e offrire un ulteriore supporto agli imprenditori che operano nei mercati esteri. In questa fase le attività necessarie saranno svolte dalla Direzione degli Affari Generali attraverso la società in house SardegnaIT.

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119 aziende artigiane sarde hanno partecipato alla 22ª edizione della Fiera di Milano. Fino a ieri “Artigiano in fiera” ha ospitato in dieci padiglioni, per un totale di 320mila mq, più di tremila espositori da oltre 100 paesi di tutto il mondo.

«Siamo presenti – ha spiegato l’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas – con una rappresentanza significativa del tessuto produttivo manufatturiero isolano, fatto di piccole e medie imprese che non si accontentano di riproporre un passato glorioso ma sanno proporre letture contemporanee della nostra tradizione.»

Il tema dell’edizione di quest’anno è stato ‘Artigiani creatori di bellezza e di bontà. Originali per definizione’: «L’originalità – ha commentato Barbara Argiolas – è una delle caratteristiche più forti e riconoscibili del nostro artigianato. Ceramica, coltelleria, sughero, oreficeria, abbigliamento tradizionale, lavorazione della pietra, del ferro battuto, del corallo, del legno e del vetro, ricamo, senza dimenticare l’agroalimentare: il saper fare degli artigiani sardi racconta a Milano una storia antica e una identità autentica che guarda al domani e punta a ritagliarsi uno spazio crescente nel mercato globale».

La salute del comparto è strategica per la Regione, soprattutto nell’ambito delle politiche che l’Assessorato sta attuando per legare il sistema turistico e i settori dell’artigianato e del commercio in reti sinergiche che sappiano creare sviluppo. «Le imprese – ha ricordato Barbara Argiolas – hanno un ruolo sociale di fondamentale importanza, soprattutto nei tanti paesi dell’interno dell’isola. Come Regione abbiamo il compito di dare supporto perché si punti sempre più alla produzione d’eccellenza, di creare le condizioni perché l’offerta sia facilitata nell’incontro con la domanda anche incentivando percorsi di internazionalizzazione e perché chi viene a visitare la Sardegna abbia la possibilità di conoscere e acquistare i nostri prodotti anche attraverso le piattaforme digitali. Lo abbiamo fatto stanziando importanti risorse, anche in collaborazione con gli assessorati della Programmazione e dell’Industria».

“Artigiano in fiera” è anche una importante occasione promozionale della destinazione Sardegna. Nello stand dell’assessorato, infatti, è stato attivo un info point di 56 mq, dove i visitatori sono stati accolti da animazione musicale tradizionale. «In questi giorni – ha concluso l’assessore Argiolas – abbiamo registrato il passaggio di 40-50mila persone per l’info point, che hanno raccolto informazioni e suggerimenti per una vacanza in Sardegna».

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Barumini

La valenza, infatti, non è solo culturale, puntualizza Barbara Argiolas: «Il patrimonio storico e archeologico può dare una spinta importante allo sviluppo economico dei territori e aiutarci a incrementare i flussi turistici, soprattutto verso le zone interne. Dalle relazioni del convegno di ieri sono emersi tanti elementi utili in questa direzione: le istituzioni museali, i custodi della nostra eredità storica, messi in rete con gli enti locali e gli attori territoriali, possono mettere in moto politiche di valorizzazione e nuova fruizione che hanno poi una ricaduta effettiva sotto il profilo economico e occupazionale».

Il prossimo traguardo è quello dell’esposizione, prevista a Cagliari nell’autunno dell’anno prossimo. «La scelta temporale e quella spaziale non sono casuali – spiega l’assessore – perché l’autunno è una stagione che ha grandi potenzialità turistiche ancora da sviluppare e Cagliari perché è idealmente la porta della Sardegna. Come nel convegno di ieri sono state esplorate le geografie mediterranee e i punti di contatto tra le civiltà che sono sorte nell’arco dei millenni, così vogliamo che la mostra metta al centro il meglio del nostro patrimonio ma li contestualizzi anche nelle relazioni e negli scambi che hanno interessato il Mediterraneo fin dalle epoche più antiche. Ma, soprattutto, sarà una mostra che si porrà come crocevia e punterà alla presentazione e valorizzazione di tutto il territorio regionale e delle tante testimonianze antiche che lo costellano».
La due giorni “Le civiltà e il Mediterraneo” è stata organizzata dall’assessorato regionale del Turismo in collaborazione con il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, il Mibact – Polo Museale della Sardegna, la Fondazione Sardegna, il comune di Cagliari, con il supporto di Ermitage Italia e l’organizzazione di Villaggio Globale International.

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«Ha un senso un’altra rassegna di jazz in Sardegna? Crediamo di sì. Soprattutto, se questa si consuma nella città più bella dell’isola. Città catalana che offre non solo spiagge incontaminate e natura selvaggia ma anche un centro storico vivo e una lingua arcaica. E ha un senso se ciò avviene coinvolgendo le migliori menti creative della città. Costruendo così una serie di eventi di respiro internazionale, collocandoli in un momento diverso rispetto alla ricca proposta estiva e incentivando la destagionalizzazione turistica e culturale.»

Così Paolo Fresu nelle righe introduttive della sua presentazione di JazzAlguer, nascente rassegna di cui il trombettista sardo, icona del jazz italiano nel mondo, firma la direzione artistica, in programma ad Alghero, a partire dal prossimo 23 dicembre: un gustoso cartellone di concerti e altri appuntamenti che si succederanno con cadenza mensile fino alla data conclusiva del 21 luglio. Protagonisti nomi di primo piano della scena jazzistica contemporanea ma anche la stessa città catalana che, con i suoi scorci, la sua architettura, le sue tradizioni, i suoi luoghi notevoli, offrirà una cornice di volta in volta diversa ma sempre affascinante alle loro esibizioni. Una rassegna di jazz, ma rivolta a tutti, come suggerisce il sottotitolo della manifestazione, “Música per tots”, e come si addice a una città che si affaccia sul mare, aperta agli incontri e allo scambio: prerogative che stanno alla base della storia e della filosofia dello stesso jazz.

Promossa dall’associazione culturale Bayou Club-Events con il contributo del comune di Alghero, della Fondazione di Sardegna, della Camera di Commercio di Sassari e della Fondazione META, con il patrocinio dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna e del Banco di Sardegna, la prima edizione di JazzAlguer verrà presentata alla stampa mercoledì 6 dicembre presso le tenute della storica cantina Sella&Mosca, sponsor della manifestazione, in località I Piani, nei pressi di Alghero (Strada Provinciale 42, chilometro 20-21).

All’incontro con i giornalisti, con inizio alle ore 11.00, interverranno il sindaco di Alghero Mario Bruno, l’assessore del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna Barbara Argiolas, la vicepresidente della Fondazione di Sardegna Angela Mameli, Antonio Posadinu, direttore relazioni esterne di Sella&Mosca, il presidente della Camera di Commercio di Sassari Gavino Sini, lo stilista Antonio Marras e il direttore artistico della rassegna Paolo Fresu.

 

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L’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, Barbara Argiolas, ha partecipato, a Barumini, al convegno “Le tecnologie della realtà virtuale e del gaming applicate ai beni culturali: opportunità e volano di sviluppo territoriale”, tenutosi nell’ambito della quarta Expo del turismo culturale in Sardegna.

«I nuovi strumenti digitali sono fondamentali per valorizzare e promuovere un patrimonio archeologico e culturale unico come quello della Sardegna – ha detto nel suo intervento Barbara Argiolas -. Una fruizione innovativa dei beni culturali può anche attrarre in Sardegna quei turisti più giovani che ora preferiscono altre mete e creare nuovi motivi di vacanza da cui nascano occasioni di sviluppo per i nostri paesi.»
Dal mondo digitale opportunità promozionali inedite. Creatori di videogame, esperti di tecnologie digitali e piattaforme di realtà virtuale, amministratori locali e esponenti del MiBact come il direttore del Museo Archeologico di Cagliari Roberto Concas, col coordinamento del giornalista Andrea Frailis, si sono confrontati su come il nuovo mondo digitale possa aprire scenari inediti e dalle molteplici potenzialità per la valorizzazione dei beni culturali e archeologici della Sardegna. Dalla voce di Fabio Viola, creatore del gioco “Father and Son”, realizzato in collaborazione col Museo Archeologico di Napoli e giunto a oltre un milione di download, a quella di Marco Vigelini, mentor italiano di Minecraft, il videogioco più popolare tra bambini e ragazzi e sorta di Lego che al posto dei mattoncini usa i pixel per creare interi mondi, a quella di Giuditta Mauri, che ha illustrato le potenzialità del Geocaching, la caccia al tesoro virtuale che sfrutta il GPS degli smartphone, gli esempi concreti di come dall’hi-tech arrivino ricadute reali sul territorio. Il team SJM Tech, che ha organizzato il convegno, con Giampaolo Bruno, esperto di Marketing e Comunicazione e fondatore di ‘Inventiva’, Paola Porcu, consulente di Sviluppo Business e Jorma Ferino, produttore multimediale e cofondatore di SJM, ha illustrato cosa si sta facendo in Sardegna.