22 December, 2024
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Sabato 16 marzo si è tenuto all’Hotel Regina Margherita il Convegno “Heart Cagliari 2024 – Conversazioni e riflessioni attorno al cuore” (sessione infermieristica) che ha visto la partecipazione di infermieri delle cardiologie e cardiochirurgie di tutta la Sardegna.
Il Convegno Cardionursing 2024 nasce dall’esigenza di fornire un approfondimento e confronto tra le competenze specifiche e le competenze tecnologiche in ambito cardiologico e cardiochirurgico.
La giornata, suddivisa in tre sessioni, ha affrontato tematiche di presa in carico del paziente con scompenso cardiaco, lo sviluppo delle nuove tecnologie e della telemedicina, che rappresentano un vero e proprio cambiamento di paradigma nella professione infermieristica. È stata inoltre dedicata, in sessione plenaria, uno spazio alla condivisione delle linee di ricerca infermieristica ambito cardiologico, come punto fondamentale di riflessione, condivisione e crescita professionale.
L’obiettivo del convegno è stato quello di fornire un aggiornamento di elevata qualità scientifica, finalizzato al miglioramento della pratica clinica con un’attenzione particolare per l’appropriatezza e la costo/efficacia degli interventi, denso di messaggi da applicare nella quotidianità per rendere più agevole e sicura la pratica professionale.
Alla prima sessione, dedicata alla “Governance dello scompenso cardiaco” e moderata da Barbara Collu (Oristano) e Antonello Cuccuru (Carbonia), hanno partecipato due coordinatrici infermieristiche della ASL Sulcis Iglesiente: Brunella Porcu, incaricata di funzioni organizzative della Struttura complessa di Cardiologia e UTIC del Presidio ospedaliero Sirai, e Mirka Tola, incaricata di funzioni organizzative del Poliambulatorio del Distretto socio sanitario di Iglesias.
Lo Scompenso cardiaco (Sc) cronico rappresenta una delle principali cause di mortalità, morbilità ed assorbimento di risorse nei paesi occidentali. La prevalenza, pari circa al 2% della popolazione, cresce in maniera esponenziale con l’età ed è in continuo aumento per l’invecchiamento generale.
Il DRG 127 “insufficienza cardiaca e shock” è numericamente al secondo posto dopo il parto non complicato e rappresenta la prima causa di ricovero negli over 65 anni.
I pazienti con scompenso cardiaco hanno in genere più condizioni morbose, vanno incontro ad esacerbazioni imprevedibili, sintomi invalidanti, stato funzionale limitato e una scarsa qualità della vita. Il fenomeno che gli anglosassoni chiamano “revolving door syndrome”, ovvero “sindrome della porta girevole”, cioè il continuo passaggio tra ospedale e domicilio, caratterizza fortemente questa patologia.
Diventa pertanto fondamentale, a fronte della dimensione del fenomeno e del peso economico generato dallo Scompenso cardiaco, garantire percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA) inclusivi di efficaci interventi di “case management” infermieristico.
In tale prospettiva, l’intervento di Mirka Tola, ha illustrato l’esperienza dell’Ambulatorio dello scompenso cardiaco del distretto di Iglesias nella prevenzione della ri-ospedalizzazione, a 9 anni dalla sua attivazione. L’attività condotta in questi anni ha consentito di diminuire sensibilmente il ricorso ai nuovi ricoveri attraverso l’implementazione di un PDTA aziendale caratterizzato da interventi di presa in carico infermieristica precoce e follow-up strutturati al fine di ridurre i tassi di riammissione e migliorare gli outcomes.
Il follow-up telefonico viene condotto seguendo una check list che include diversi items: condizioni del paziente, necessità di chiarimenti specifici, aderenza alla terapia farmacologica, monitoraggio dei parametri (pressione arteriosa, diuresi, peso). A supporto degli interventi di educazione terapeutica individuali si sono prodotti materiali informativi/educativi (cartacei) con strategie “health literacy” al fine di potenziare l’empowerment del paziente e del caregiver (qualsiasi persona esterna o interna alla famiglia che si prende maggiormente cura della persona malata in modo informale).
L’ambulatorio per lo Scompenso cardiaco è gestito direttamente da un gruppo dedicato costituito da un cardiologo e da infermieri altamente specializzati, che lavorano in stretta collaborazione tra loro.
Il secondo intervento, presentato dalla coordinatrice della Cardiologia, Brunella Porcu, ha illustrato il lavoro svolto dalla Struttura complessa di Cardiologia del Presidio ospedaliero Sirai nell’adozione del processo di self care.
Il self-care è un “processo decisionale messo in atto dal paziente per preservare la salute e gestire la malattia cronica” (Riegel et al., 2018).
Il self-care è anche un fenomeno di interesse infermieristico perché include comportamenti di vita quotidiana modificabili su cui l’infermiere può agire durante l’intero processo assistenziale.
Si compone di tre dimensioni:
– self-care maintenance: comportamenti volti a migliorare il benessere e mantenere la salute (es. praticare attività fisica, aderenza alla terapia);
– self-care monitoring: comportamenti di sorveglianza di segni e sintomi della malattia (es. monitoraggio della pressione arteriosa, della glicemia);
– self-care management: comportamenti di gestione di segni e sintomi della malattia (es. modificare l’attività fisica o la dieta).
Diversi studi internazionali hanno dimostrato che se i pazienti con Scompenso cardiaco effettuano un efficace self-care, si riducono i loro accessi in pronto soccorso come pure il numero di ricoveri impropri.
L’esperienza condotta nella Cardiologia del Presidio ospedaliero Sirai ha permesso inoltre di sviluppare e validare strumenti specifici di misura per identificare i pazienti con deficit di self-care e concentrare gli interventi educativi sui pazienti a rischio, con il coinvolgimento del caregiver prima della dimissione.

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Antonello Cuccuru.

Nasce anche in Sardegna il coordinamento regionale del Comitato Infermieri Dirigenti Italia, un’associazione che, fra i tanti obiettivi, ha anche quelli di elaborare e diffondere linee guida e buone pratiche organizzative del management infermieristico ed elaborare e supportare proposte sul piano legislativo tese alla valorizzazione della professione e della dirigenza infermieristica.

Le votazioni del direttivo si sono svolte venerdì scorso 12 luglio all’Hotel Panorama di Cagliari, nel corso l’incontro dal titolo “La dirigenza delle professioni infermieristiche” organizzato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Cagliari, e a cui hanno partecipato anche Bruno Cavaliere (presidente nazionale del Comitato Infermieri Dirigenti e direttore Uoc delle Professioni Sanitarie al Policlinico San Martino di Genova) e Marcello Bozzi, segretario nazionale dell’Andprosan (Associazione Nazionale Dirigenti Professioni Sanitarie), il sindacato di categoria consociato a Cosmed, la principale confederazione sindacale della dirigenza del pubblico impiego.

Alla carica di coordinatore regionale è stato eletto Salvatore Pretta della Assl di Cagliari, mentre in qualità di vice coordinatori sono stati eletti Antonello Cuccuru e Barbara Collu, dirigenti delle Assl di Carbonia e di Oristano.

Il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Cagliari Pierpaolo Pateri ha rivolto al comitato regionale di Cid Italia gli auguri per un proficuo lavoro, «con l’impegno di una fattiva collaborazione per tutte le iniziative finalizzate alla crescita professionale e al miglioramento della qualità della sanità».

Al Cid Italia possono iscriversi gli infermieri e gli infermieri pediatrici in possesso del diploma di Scuole Dirette a fini speciali per Dirigenti dell’Assistenza infermieristica, gli insegnanti dirigenti infermieri o dirigenti docenti di Scienze infermieristiche, Infermieri e gli infermieri pediatrici in possesso del diploma di laurea specialistica e magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche. Se ne fanno richiesta, gli studenti iscritti al corso di laurea magistrale nell’area delle Scienze infermieristiche e ostetriche sono iscritti in apposito registro e questo al fine di partecipare alle attività culturali, scientifiche e formative dell’associazione e alle sedute assembleari (ma senza diritto al voto).

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Antonello Cuccuru.

E’ stata costituita oggi, a Cagliari, la sezione del “Comitato Infermieri Dirigenti, Società Scientifica” della Regione Sardegna.

Il CID (Comitato Infermieri Dirigenti) è una Società scientifica apartitica e senza fini di lucro, con specifica attenzione ai problemi di programmazione e di gestione dei servizi sanitari, alla valutazione della qualità delle cure, e alla formazione infermieristica.

Il CID intende aggregare tutti i professionisti infermieri interessati e coinvolti nelle tematiche della governance socio sanitaria.
Sono stati eletti a far parte del Consiglio Direttivo Sardo i dirigenti delle professioni sanitarie Salvatore Pretta ASSL Cagliari, Antonello Cuccuru ASSL Carbonia e Barbara Collu ASSL Oristano.
In questo modo, anche la Sardegna entra a far parte del novero delle regioni già rappresentate all’interno del CID nazionale, nell’ottica di concorrere insieme ad esse ed in modo sinergico, al raggiungimento degli obiettivi indicati nell’articolo 4 dello statuto di questa Società:
a. promuovere la ricerca ed altre iniziative culturali e scientifiche con specifica attenzione ai problemi della programmazione, della gestione, della valutazione della qualità delle cure, dei servizi sanitari e della formazione infermieristica in Italia e all’estero;
b. realizzare la raccolta, la diffusione e lo scambio di informazioni attraverso strumenti editoriali e multimediali in Italia e all’estero;
c. promuovere la progettazione, la sperimentazione e la verifica di innovativi modelli organizzativi, formativi e di strategie manageriali nonché tracciare linee guida per definire gli aspetti tecnici e organizzativi del management infermieristico;
d. elaborare proposte sul piano legislativo, contrattuale ed amministrativo, tese a valorizzare la Dirigenza Infermieristica;
e. individuare, costruire e gestire in proprio o in collaborazione con le istituzioni pubbliche e private, eventi di Educazione Continua in Medicina anche attraverso la metodologia della Formazione a Distanza;
f. costruire e gestire banche dati di natura scientifica per la diffusione e lo scambio di informazioni ed esperienze in Italia e all’estero.
g. promuovere i rapporti con i collegi e gli ordini professioni, le associazioni e le parti sociali;
h. offrire attività di consulenza.

L’auspicio del Comitato di Coordinamento promotore è che questa Sezione si arricchisca, sempre più nel tempo, della partecipazione e dell’adesione di colleghi infermieri dirigenti interessati.