22 November, 2024
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Angela Scarpa, assessore delle Politiche sociali del comune di Iglesias, è stata eletta vicepresidente della Commissione regionale per la Realizzazione della Parità fra Uomini e Donne, nel corso della riunione per l’istituzione dell’Ufficio di Presidenza, svoltasi ieri presso la sala Dino Dore, a Cagliari.
«Con grande stupore porto a casa la carica di vicepresidente, che condivido con la collega Barbara Congiu – ha detto l’assessore Angela Scarpa e voglio porgere i complimenti alla neo eletta Francesca Ruggiu, a lei, come nuovo Presidente, vanno i miei più cari auguri per un lavoro proficuo di tutta la Commissione.»
“Un importante risultato per il nostro Assessore e per la città di Iglesiasha commentato il sindaco Mauro Usaiche vuole essere il riconoscimento per l’attività svolta da Angela Scarpa, sia nel ruolo da lei svolto come Assessore che per il suo impegno di tanti anni nel mondo dell’associazionismo e del terzo settore. A lei vanno le mie più vive congratulazioni.»
«Sono certa di collaborare al meglio con questo fantastico gruppo – ha proseguito Angela Scarpaper il benessere e l’empowerment di tutte le donne sarde, nessuna esclusa. Buon lavoro a noi!»

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Il presidente del Consiglio regionale Michele Pais ha partecipato al “Trentennale della legge istitutiva della Commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne”. Di seguito, il testo integrale.

Buongiorno,

sono particolarmente lieto di partecipare a questo incontro per celebrare i 30 anni della Legge istitutiva della Commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne.

Sono stati tre decenni importanti, ricchi di mutamenti in cui la donna ha conquistato sempre maggiori traguardi in tutti i settori della società.

Da quel lontano 13 giugno 1989, data di istituzione della Commissione, la società è profondamente cambiata anche se  in tutto il mondo le donne vedono spesso ancora calpestati i propri diritti fondamentali.

Il cambiamento è in atto ma  siamo ben lontani dal raggiungimento della sua completezza. Perché il processo è  lento e, a volte, ancora doloroso.

Non è accettabile, lo dico da Presidente del Consiglio, ma soprattutto da cittadino e da padre preoccupato del futuro delle prossime generazioni, che ancora troppo spesso le donne siano il bersaglio di violenze fisiche e mentali.

I dati mondiali sulla condizione della donna fanno riflettere: 3 donne su 10 nel mondo hanno subito violenze fisiche almeno una volta nella vita, ben 496 milioni di donne non sanno né leggere né scrivere e solo 1 donna su 2 ha un lavoro retribuito.

L’istruzione e il lavoro rendono la persona libera. Le donne devono studiare e raggiungere sempre più quella emancipazione psicologica ed economica che permette di non dipendere da nessuno.

Ma come si può arrivare a questo traguardo quando i tassi di analfabetismo a livello globale sono ancora così alti e se la lavoratrice, a parità di mansioni, guadagna in genere molto meno di un lavoratore uomo?

Bisogna precisare che in Italia, secondo l’Eurostat, le differenze in busta paga tra uomini e donne sono minori che nel resto d’Europa; ma esistono ancora e devono essere eliminate. Come? Con mirati provvedimenti normativi che non solo devono essere approvati ma devono poi anche essere applicati.

Quindi, grande merito alla Commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne che, in questi trenta anni, con grande spirito di abnegazione ha operato, in applicazione dell’articolo 3 della Costituzione, per cercare di rimuovere gli ostacoli ed ogni forma di discriminazione diretta e indiretta nei confronti delle donne e di promuovere pari opportunità.

Pari opportunità che devono essere ancora raggiunte sia nel mondo del lavoro che in politica.

Nel lavoro devo dire che, almeno nel settore che conosco di più, essendo avvocato, quello della giustizia, ormai forse il numero delle donne con incarichi nella magistratura e nella avvocatura ha superato il numero degli uomini.

In politica, invece, siamo ancora molto lontani dall’avere quella parità che consentirà alle donne di poter costruire una società migliore.  

Nel mondo ci sono solo tre paesi dove le elette nell’Assemblea legislativa superano gli eletti sono: il Rwanda (con il 61,3%), Cuba (con il 53,2%)e la Bolivia (con il 53,1%). In tutti gli altri paesi non c’è parità tra uomini e donne elette. L’Italia è al 31esimo posto.  

Questo ritardo è sicuramente dovuto anche alla lentezza, rispetto ad altri Paesi, con cui in Italia le donne conquistarono il diritto al voto, nel 1945 e quello all’eleggibilità nel 1946. Ben 40 anni dopo la Finlandia (1906) e trent’anni dopo la Danimarca (1915), il Lussemburgo (1918), la Svezia e i Paesi Bassi (1919). Decenni di ritardo che si sentono ancora tutti, non solo a livello nazionale, ma anche a livello regionale.

Anche in Sardegna i dati parlano chiaro: la politica non è donna. Non lo è mai stata. Nelle 16 legislature regionali, su un totale di 1.174 consiglieri regionali eletti, le donne sono state solo 69 con una percentuale di appena il 5,87%.

Nelle recenti elezioni, dove si votava tra l’altro con la c.d. “doppia preferenza di genere”, sono state elette 8 donne su 60 consiglieri.

Poche anche rispetto agli altri Consigli regionali d’Italia, dove la Sardegna è solo al 15esimo posto dopo il Molise che ha la percentuale più alta (il 36,36%), l’Emilia Romagna (con il 32%), la Toscana (con il 31,7%)e il Lazio con il 31,37%.

Credo che la giornata di oggi, che celebra un traguardo importante i 30 anni della Commissione, debba rappresentare un ulteriore momento di riflessione sul ruolo della donna nella nostra società.

Esprimo l’augurio, anche da parte dell’intera Assemblea, che questi primi trent’anni di attività della Commissione rappresentino la base per una società del futuro senza discriminazioni, dove regni la pace e il rispetto reciproco.

Buon lavoro alla presidente Anna Lisa Lai, alla vice presidente Barbara Congiu e a tutte le commissarie.

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La commissione regionale per le Pari opportunità ha partecipato stamattina a Buggerru al convegno organizzato dal Comune in occasione delle celebrazioni per la commemorazione dell’eccidio del 4 settembre 1904. L’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Laura Cappelli, su iniziativa dell’assessora e commissaria per le Pari opportunità, Simona Spada, quest’anno ha scelto come tema il lavoro delle donne cernitrici e dei minori all’interno delle miniere.

La Commissione – rappresentata dalla vicepresidente Barbara Congiu e dalle commissarie Erica Floris e Paola Casula – ha espresso grande soddisfazione per la decisione di ricordare l’eccidio di Buggerru attraverso un nuovo punto di osservazione, quello sul lavoro femminile.

«Un tema ancora attuale – hanno spiegato le rappresentanti della Commissione – e sul quale occorre intervenire con urgenza al fine di eliminare ogni disparità.»

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I disturbi del comportamento alimentare, le conseguenze socio-sanitarie ed eventuali azioni a contrasto del problema sono state al centro dell’incontro che si è tenuto questa mattina fra l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, e la delegazione della Commissione regionale Pari Opportunità composta dalla presidente Annalisa Lai, la vicepresidente Barbara Congiu, e le commissarie Elena Secci e Rosa Maria Millelire.

«Parliamo di una piaga – spiega l’assessore Mario Nieddu – particolarmente grave dal punto di vista sanitario e sociale, che colpisce sempre più giovani e attorno alla quale ruotano altri fenomeni come il bullismo. Anche in Sardegna occorrono misure di contrasto e sostegno a chi soffre di questi disturbi e alle loro famiglie. Con la commissione Pari Opportunità ho preso l’impegno affinché possa essere convocato al più presto uno specifico tavolo di lavoro, che possa anche restituire la fotografia del fenomeno sul nostro territorio.»

In Italia si registrano circa tremila morti l’anno a causa dei disturbi del comportamento alimentare. L’età media delle persone che ne soffrono si è progressivamente abbassata negli ultimi anni e oggi i soggetti colpiti vanno dai 9 anni in su.

«Fenomeni come il cyberbullismo sui social network – dice la presidente della Commissione, Annalisa Lai – hanno portato a un aggravamento del problema. Modelli che propongono fra le ragazze e i ragazzi l’anoressia e la bulimia come indispensabili per essere socialmente accettati, continuano a diffondersi nonostante l’azione di contrasto delle forze dell’ordine. In Sardegna mancano centri in grado di accogliere i casi più gravi, che devono quindi rivolgersi ad altre regioni. Parliamo di cure che hanno una durata lunga e il peso per le famiglie diventa insostenibile.»

Il tavolo di lavoro avrà il compito di elaborare proposte attraverso un confronto allargato con il coinvolgimento delle associazioni, degli ordini professionali, quali medici, psicologi e assistenti sociali e il mondo delle scuole e dello sport.

“La prevenzione attraverso l’educazione e le leve sociali – dicono le componenti della delegazione – è uno dei nostri principali obiettivi. Abbiamo in progetto una campagna informativa, che, attraverso un video punta alla viralità di un messaggio di segno opposto rispetto a quelli diffusi dai “challenge”, sfide che spingono i giovani all’anoressia e alla bulimia. Vogliamo dare a chi soffre di disturbi del comportamento alimentare e alle loro famiglie il supporto di cui hanno bisogno.»

 

bty

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Domani, giovedì 21 dicembre, alle 17,15, al Lazzaretto di Cagliari, nel quartiere di Sant’Elia, si svolgerà l’incontro dibattito dal titolo “Il futuro è sociale. Costruiamo un’alleanza per i diritti e l’equità”. organizzato dalla segreteria regionale della confederazione sindacale Confsal.

Dopo i saluti del prof. Elia Pili, segretario regionale Confsal, di Eugenio Lai, vicepresidente del Consiglio regionale e di don Giacomo Faedda parroco di Sant’Elia interverranno: Raimondo Perra, presidente della VI commissione Salute e Politiche sociali del Consiglio regionale; Barbara Congiu, vicepresidente della Commissione pari opportunità del Consiglio regionale; Ferdinando Secchi, assessore delle Politiche sociali del comune di Cagliari; Gianluigi Pascoletti, segretario generale Feder. Casa Confsal; Vladimiro Murgia A.S.D. Vecchio Borgo Sant’Elia; Marcello Vistosu, Associazione Sant’Elia “Noi ci crediamo”; Rita De Agostini, Associazione Sant’Elia Viva.

La Confsal, la più rappresentativa confederazione sindacale autonoma in Sardegna punta sul quartiere di Sant’Elia con l’apertura nella struttura del Lazzaretto di un centro servizi caf e patronato.

«Sarà l’occasione – spiega Elia Pili – per raccontare l’esperienza di socialità e di inclusione delle tante associazioni che operano nel quartiere e per rafforzare ancora di più sinergie e collaborazione tra istituzioni.»

L’incontro verrà moderato dal tenore Gianluca Floris, presidente del Conservatorio Pierluigi da Palestrina.

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La conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale ha incontrato la commissione regionale per le pari opportunità.

«Solleciteremo la commissione Autonomia perché valuti lo  scorporo della doppia preferenza di genere dal disegno di legge che modifica la legge elettorale regionale, al fine di esaminare la possibilità di votare in Aula le norme della doppia preferenza, separatamente da quelle di revisione della legge che regola l’elezione del Consiglio regionale». È questo, in sintesi, l’impegno declinato dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, a conclusione dell’incontro, tenutosi questo pomeriggio in Consiglio, con la commissione regionale per le pari opportunità, guidata da Gabriella Murgia. Il presidente dell’Assemblea sarda ha inoltre accolto la proposta del capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, perché, a conclusione dell’approvazione della legge di stabilità (il cui esame in Aula inizia il prossimo mercoledì) si tenga in Consiglio una apposita seduta sulla questione femminile alla quale parteciperanno, oltreché le commissarie delle pari opportunità, anche le rappresentanti delle associazioni più rappresentative e dei centri antiviolenza dell’Isola.

La richiesta dello stralcio delle norme per la doppia preferenza, unitamente ad un iter accelerato del provvedimento, è stata avanzata con nettezza dalla presidente, Gabriella Murgia, da Elena Secci, Barbara Congiu, Maria Rosa Millelire, Lidia Fancello, Rosalba Crillisi, Paola Casula e Pietrina Pileri che, nel corso dei rispettivi interventi, hanno evidenziato l’esigua rappresentanza femminile in seno al Consiglio regionale (4 consigliere su 60 componenti) nonché l’incremento della partecipazione delle donne nel governo dei Comuni (proprio per effetto dell’introduzione della doppia preferenza di genere) insieme con la necessità di garantire la presenza delle donne sarde in Regione. «Chiediamo ai capigruppo un impegno per colmare il deficit di rappresentanza e per garantire la presenza delle donne nel Consiglio regionale – ha dichiarato Gabriella Murgia – auspichiamo dunque una norma ad hoc che testimoni la volontà politica di procedere per assicurare la rappresenta femminile nella massima assemblea sarda».

Convinto sostegno alle richieste della commissione per le pari opportunità è stato dichiarato dalle consigliere regionali presenti all’incontro, Alessandra Zedda (Fi), Rossella Pinna (Pd) e Daniela Forma (Pd) che hanno posto l’accento anche sulle scarse risorse destinate in finanziaria per il funzionamento dei centri anti violenza e sulla necessità di una più stretta collaborazione tra la commissione pari opportunità e le consigliere elette in Regione («da oggi siamo in ventiquattro e non più in quattro»).

I capigruppo Angelo Carta (Psd’Az); Pierfranco Zanchetta (Upc-Socialisti); Gianfranco Congiu (Pds); Daniele Cocco (Sel); Gianluigi Rubiu (Udc); Attilio Dedoni (Riformatori) e Pietro Pittalis (Fi), seppur con differenti sottolineature critiche, hanno ribadito la volontà di procedere con la revisione della legge elettorale regionale con l’introduzione delle norme che garantiscono il diritto alla rappresentanza femminile: doppia preferenza di genere e/o obbligo di alternanza nelle liste elettorali.  

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Sabato 11 marzo, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, si svolgerà nell’Aula Magna Capitini della Facoltà di Magistero la Conferenza dal titolo “Tecnologia e disuguaglianze di genere”, organizzata dal movimento Rosadigitale e dai suoi referenti per la Sardegna Patrizia Lampis e Marco Frau.

Rosadigitale è un movimento nazionale, fondato proprio a Cagliari nel novembre 2015, che si occupa di Pari opportunità in ambito tecnologico e si prefigge l’obiettivo di abbattere la disuguaglianza di genere. “The conquest is information”, ovvero “la conquista è informazione”, è il motto del movimento che ne interpreta completamente lo spirito e il compito di avvicinare il mondo femminile a quegli ambiti, quali scienza, tecnologia e informatica, che per stereotipo sono ritenuti da sempre maschili.

La conferenza, con il patrocinio del comune di Cagliari, è inserita nel ciclo di eventi della settimana del RosaDigitale (4-12 Marzo 2017) e vedrà coinvolti diversi esperti del settore che racconteranno la loro esperienza in  materia e stimoleranno un dibattito costruttivo con gli studenti dell’Ateneo.

Interverranno la presidente e fondatrice di Rosadigitale Sara Broi, la referente internazionale di Rosadigitale Liliana de los Rios, la vicepresidente della Commissione Pari opportunità della Regione Sardegna Barbara Congiu, il presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione Elisabetta Gola, la docente di Informatica nel Dipartimento di Matematica dell’Università di Cagliari Nicoletta Dessì, il docente di grafica all’Accademia d’Arte Santa Caterina Stefano Obino, l’ingegnere elettronico Romina Lobina, la giornalista e attivista digitale Manuela Vacca, la docente di Psicologia sociale, del lavoro e delle organizzazioni Cristina Cabras. Saranno presenti anche gli altri collaboratori dello staff di RosaDigitale Manuela Ennas, Matteo Sesselego e Matteo Enna.

I petali rosa che identificano gli eventi organizzati dal movimento non vogliono significare un’affermazione di diversità fra uomo e donna, ma semmai rimarcare la necessità delle donne di inserirsi in contesti nei quali ancora faticano ad essere presenti e ad avere un giusto riconoscimento, con azioni concrete che mirino al superamento del gender gap e conducano i giovani e la società futura ad una parità sotto ogni aspetto.

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Gabriella Murgia è il nuovo presidente della commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne. Dipendente pubblico, abilitata all’esercizio della professione di consulente del lavoro, dirigente sindacale FEDRO e socia FIDAPA, Gabriella Murgia attualmente è impegnata nella Commissione per l’equità e le pari opportunità del comune di Oristano.
Barbara Congiu, avvocato, e Antonella Secchi, imprenditrice, sono le nuove vicepresidenti.
Nel corso della riunione di ieri è stato votato all’unanimità l’ordine del giorno della prossima seduta, che si terrà il prossimo 27 febbraio, incentrato sulla necessità di riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica il tema della rappresentanza di genere e finalizzato a sostenere l’inserimento della doppia preferenza di genere nella legge elettorale.

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Si è insediata questa mattina a Villa Devoto, ala presenza del Capo di Gabinetto del presidente Filippo Spanu, la nuova Commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne.
La Commissione, le cui componenti sono state nominate il 28 ottobre scorso dalla Presidenza del Consiglio regionale, resterà in carica per i prossimi tre anni svolgendo un ruolo divulgativo sulle questioni di genere e avrà una funzione di supporto e di consulenza nei confronti dell’azione politica della Giunta per garantire la parità di genere.
Fra i suoi compiti rientrano l’attività di studio sulle politiche di genere, l’elaborazione di proposte e la formulazione di pareri su iniziative legislative e amministrative, la valutazione in merito all’applicazione, nella Regione Sardegna, delle norme nazionali e regionali inerenti la condizione femminile, la promozione dell’accesso delle donne al lavoro.
Le nuove commissarie, che provengono da tutta la Sardegna e portano con sé una grande ricchezza di esperienze in vari campi legati al sociale e alle pari opportunità, sono Silvia Acunzo, Sabrina Carella, Irene Casalloni, Paola Casula, Barbara Congiu, Rosalba Crillissi, Silvia Fancello, Chiara Furlanetto, Alessandra Idili, Ombretta Ladu, Annalisa Lai, Rosa Maria Millelire, Gabriella Murgia, Enrica Olla, Pietrina Pileri, Loredana Sanna, Antonella Secchi, Elena Secci, Simona Spada, Alessandra Idili.
Nelle prossime settimane, la Commissione si riunirà per l’elezione della presidente e delle due vicepresidenti.

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Impegno comune delle donne presenti in Consiglio regionale per una legge elettorale “sarda” autenticamente paritaria.

«Oggi siamo tutti coinvolti, maggioranza ed opposizione e commissione pari opportunità, per ribadire l’impegno per una legge elettorale che garantisca alle donne una adeguata presenza politica nelle istituzioni regionali.»

Lo ha affermato il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda che, assieme alle colleghe Annamaria Busia (Sdl), Daniela Forma e Rossella Pinna (Pd) che, a pochi giorni di distanza dall’approvazione da parte del Parlamento delle norme sulla parità di genere, ha auspicato una nuova legge elettorale ancora più avanzata per la Sardegna, sul modello di quella della Campania. «C’è ancora molto da fare per allargare la presenza femminile nella politica – ha concluso Alessandra Zedda – e crediamo che questo debba essere un grande obiettivo di tutta la società sarda che, grazie alle donne, può crescere ancora e soprattutto meglio in termini di partecipazione alla vita pubblica».

A giudizio di Annamaria Busia, di Sdl, non bisogna dimenticare che proprio la legge della Campania, «fu in una prima fase impugnata dal Governo e poi oggetto di una sentenza della Corte costituzionale in cui venne riconosciuta la necessità di rimuovere con adeguati strumenti legislativi, la discriminazione contro le donne; apprezzamento, quindi per la legge nazionale, e ancora di più per la proposta del collega Sabatini che colloca la materia elettorale nello spazio più alto del nostro ordinamento, quello delle statutaria che è una legge di principi».

Daniela Forma, del Pd, si è soffermata invece in primo luogo sulla bassa percentuale di donne elette nelle diverse assemblee della Sardegna, «segno di un percorso ancora per molti aspetti complicato, che necessità di una pluralità di interventi», sottolineando poi che la proposta di legge regionale sarda «tende al raggiungimento del principio pieno di parità, con una presenza nelle liste di uomini e donne nella stessa misura del 50%».

Secondo Rossella Pinna, sempre del Pd, «il problema non è quello della cosiddette quote rosa alle quali personalmente sono sempre stata contraria ma, piuttosto, quello di mettere in campo azioni forti ed incisive per una vera parità; tutti gli indicatori ci dicono che le donne hanno fatto molta strada, ad esempio, nel settore dell’istruzione, ma non nell’economia e, appunto, nella  politica».

La presidente della commissione pari opportunità, Barbara Congiu, ha poi ricordato la il voto segreto della precedente legislatura che affossò la norma sulla parità di genere, auspicando che «da oggi parta un count down fino all’approvazione di una nuova legge che finalmente riconosca il principio della parità».

A proposito di voto segreto, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, presente all’incontro assieme al consigliere del Pd Franco Sabatini ed al capogruppo di Sel Daniele Cocco, ha annunciato formalmente che il suo gruppo non lo chiederà.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia