22 December, 2024
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Gian Piero.
Voglio fare memoria di te. Chiamandoti per nome, quel nome che anche tu hai ricevuto in dono, come tutti.
Un nome che dice chi sei stato, un nome che è stato la tua storia di piccolo e di forte. Un nome che è stato la tua vita consegnata, non immune dalla sofferenza e dalla fatica, realtà queste che attraversano tutte le vite, e che tu hai saputo e voluto interrogare, tra una sigaretta e un’altra, tra un colloquio con Dio e un silenzio interiore, tra una canzone e una lettura. Con arte.
Sì, faccio memoria di te anche come un artista. Artista, come definisco anche Dio (Lui non me ne voglia), mentre creava. E gli artisti, si sa, soffrono molto, non sempre son compresi, non sempre son considerati “normali”, cioè «obbedienti alle norme, alle regole del politically correct». Hanno un modo di vedere la realtà con la pelle, percepiscono gli infrasuoni dei cuori e, spesso, non conoscono e/o sposano le mezze misure. Sono una apocalisse, sono quel “magari tu fossi freddo o caldo”, che decide di dire “no!” alla tiepidezza, rinunciando ad essere vomito.
Gian Piero.
Artista nella vita, menestrello di Dio, capace di intercettare i ritmi e le danze dello Spirito in quanti hai incontrato, solo perché, in umiltà, semplicità e lode, ti sei lasciato “suonare” anche tu. Sì, Cristo ha fissato il suo sguardo su di te e ti ha chiamato nella sua Chiesa, presbitero nella sua Chiesa, in questa madre nel cui grembo tutti cresciamo: empi, adulteri, farisei, pubblicani, traditori, lupi, agnelli, serpenti velenosi, aspidi, pantere e leoncelli, mucche e orsi… resi giusti, resi capaci di “dimorare insieme” solo per Grazia, solo per l’abbondanza di Misericordia che fonda la comunione e ci fa camminatori.
Gian Piero.
La tua parola, eco della Sapienza, è stata manna anche per me, quando, nuda d’orgoglio e di superbia, ho messo la mia storia nei tuoi orecchi, senza vergogna. Storia che tu hai saputo ascoltare e leggere, anche nelle sue righe storte, riconsegnadomi alla Luce, alla Verità.
Gian Piero, ora, corri, vai, benedetto del Padre! Ricevi il Regno preparato da te fin dal Principio. Perché, come uomo, come ministro dell’altare e servo della storia, hai dato da mangiare un pane di vita eterna, hai dato da bere il sangue della salvezza, hai accolto lo straniero che c’è in ognuno, hai vestito e rivestito la dignità di ogni fratello, hai visitato le nostre malattie e prigioni… Tu, piccolo tra i piccoli.
Tendi la tua mano, ora, a Colui che ti tende la mano per stare in eterno con te, e tu con Lui e con tutti i poveri!
La tua Pasqua ci dice ancora: «Coraggio! Non temere! Con Gesù andrà tutto bene!»

Suor Barbara

suorbi@gmail.com

Verrà inaugurato lunedì 16 dicembre, alle 19.00, a Portoscuso, nei locali della Tonnara “Su Pranu”, il presepe monumentale, curato dall’associazione culturale Sardinian Events e dalla Parrocchia Vergine d’Itria.

Lo scenario della sacra rappresentazione del Mistero della Natività viene raffigurata dai pescatori della tonnara vestiti con gli abiti da lavoro che  animano gli spazi dinanzi le baracche de “Su Pranu”.

Lo spaccato di vita quotidiana dei tonnarotti si presenta su una accentuata scenografia delle baracche della tonnara; uomini e donne intenti nelle consuetudini si apprestano a preparare un piccolo spazio per celebrare con il cappellano della tonnara il Santo Natale rievocando l’emozionante gesto di San Francesco d’Assisi.

L’interpretazione sonora in lingua sarda manifesta il sentimento più profondo e l’attaccamento alle tradizioni cristiane; il racconto descrive la celebrazione del Natale del 1223  quando l’umile frate di Assisi, desiderò rievocare il racconto dell’evangelista Luca.

Le azioni dei personaggi, la voce fuori campo, le musiche, gli effetti sonori della natura e gli effetti di luce fanno di questo presepe  un unico ed originale evento. Gli abiti ci fanno tornare al periodo storico fine ’800;  l’abbigliamento è stato confezionato seguendo uno studio di ricerca come pure la distinzione dei tessuti che rispecchiano la classe sociale del tempo.

L’iniziativa nasce dal bisogno di dare impulso all’antica tradizione del presepio e lo stesso tempo la valorizzazione e la rivalutazione del territorio con i suoi monumenti e la sua storia; è un presepe che si fonde nelle radici e negli avvenimenti di Portoscuso; conoscere il proprio paese e le sue origini, gli uomini del tempo e il lavoro dei nostri avi è stato motivo per creare e per proporre ai visitatori qualcosa di nuovo e singolare.

Il presepe è segno di fede ma anche passione, ed è per questa ragione che gli autori si sono attorniati di amici che hanno fatto corona a questo appuntamento; un lavoro di gruppo che dimostra, dalla ideazione alla messa in opera, zelo e passione!

Il programma prevede la preghiera semplice di San Francesco, a cura di Suor Barbara Ferrari e la benedizione del presepe, impartita dal parroco don Antonio Carta.

I bambini e ragazzi che hanno allestito il presepe in famiglia sono invitati a portare il bambinello per la benedizione.

Verranno poi presentati il Cantico delle Creature, a cura di Dario Loddo e l’invocazione a Gesù Bambino, a cura di Simone Biggio – Cantico de Fratello Sole, Sorella Luna

Nadia Fois-soprano, Martina Marongiu-flauto, Marta Putzolu-pianoforte.

Il presepe sarà visitabile nei giorni feriali dalle 15.30 alle 19.00 e nei festivi e prefestivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 20.00, fino al 26 gennaio 2014.

Sono possibili visite organizzate per Istituti scolastici su prenotazione – info: 338 9657942.

Presepe Portoscuso