22 November, 2024
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«Per la prima volta, in una sede importante qual è la Conferenza delle Regioni, viene riconosciuto il principio dell’insularità con una compensazione della discontinuità territoriale.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, oggi a Roma, dove ha partecipato alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, commentando gli esiti dell’incontro odierno con il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, sul tema della programmazione dei fondi europei 2021-2027.

La Conferenza delle Regioni ha chiesto all’esponente del Governo di «avviare il discorso sui criteri di riparto delle risorse tra le Regioni, prevedendo misure normative e programmatorie specifiche per lo sviluppo delle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi strutturali o demografici, quali quelle insulari, transfrontaliere e di montagna, e la compensazione della discontinuità territoriale, basata sull’indice di perifericità insulare».

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Le regioni del Mezzogiorno, pur rappresentando grandi bacini di produzione agroalimentare, non spiccano tra le regioni top exporter e questo anche a causa dell’orografia che caratterizza i traffici commerciali del territorio; l’export agroalimentare del Meridione, infatti, è ‘geograficamente’ concentrato nei mercati di prossimità e raggiunge solo in minima parte i mercati più distanti. Anche in ragione di ciò, l’export agroalimentare delle regioni del Mezzogiorno, seppur in aumento nell’ultimo decennio, è cresciuto ad un tasso inferiore rispetto a quello delle regioni del Nord: nel decennio 2008-2018, infatti, a fronte di una crescita dell’export delle regioni settentrionali pari al 62% circa, quello delle regioni meridionali è aumentato ‘solo’ del 46%, arrivando a superare di poco i 7 miliardi di euro di export nel 2018.

Muove da queste premesse il terzo appuntamento di “Grow!”, l’Action Tank del coordinamento di Agrinsieme che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, che si terrà giovedì 13 giugno 2019, dalle 9.30 nel Palazzo Viceconte di Matera, in via San Potito 7. L’incontro, che vedrà gli interventi del ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio e del ministro per il Sud Barbara Lezzi, sarà incentrato sull’importanza delle infrastrutture materiali ed immateriali del Meridione per la competitività dell’agricoltura italiana nel contesto comunitario e globale.

I collegamenti, i trasporti, la digitalizzazione e il sistema idrico del Meridione saranno solo alcune delle tematiche al centro dello studio “Il sistema infrastrutturale a servizio dell’agricoltura italiana: focus territoriale Mezzogiorno”, realizzato da Nomisma per Agrinsieme, che saràpresentato per l’occasione dal responsabile dell’Area Agricoltura e Industria Alimentare della società di ricerca Denis Pantini.

A questo importante appuntamento, come già avvenuto nei precedenti, parteciperà una corposa delegazione di rappresentanti delle aziende e degli organi territoriali delle associazioni facenti parti del Coordinamento, i quali avranno la possibilità di rappresentare le proprie istanze direttamente alle istituzioni. Alla giornata di lavori interverranno, oltre al coordinatore nazionale di Agrinsieme Franco Verrascina e aicopresidenti del coordinamento Dino Scanavino, Massimiliano Giansanti e Giorgio Mercuri, il coordinatore della commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni Leonardo Di Gioia, l’assessore all’agricoltura della Regione Basilicata Francesco Fanelli, l’assessore all’agricoltura della Regione Siciliana Edy Bandiera, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale Ugo Patroni Griffi e il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio.

A questo terzo appuntamento di “Grow!”, l’innovativa piattaforma attraverso la quale Agrinsieme intende mettere a disposizione dei decisori pubblici e dei propri associati un innovativo laboratorio di riflessione sulle policy che influenzano il futuro del settore, farà seguito, nei prossimi mesi, un incontro analogo durante il quale l’attenzione sarà dedicata alla situazione infrastrutturale del Settentrione del Paese.

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Lunedì 11 febbraio una delegazione della RSU Eurallumina ha incontrato, presso il Palazzo della Prefettura di Cagliari, il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, il ministro per il Sud Barbara Lezzi ed il prefetto di Cagliari Romilda Tafuri.

«Al presidente del Consiglio è stato esposto lo stato della lunga vertenza – si legge in una nota della RSU Eurallumina -, le parti mancanti e conclusive della stessa, le eventuali criticità che potrebbero ancora porsi nell’ultima fase del percorso e le ripercussioni che si verificherebbero per l’intero comparto industriale se non si realizzassero le previste sinergie. Si è affrontato il tema dei ritardi per l’erogazione degli ammortizzatori sociali e le difficoltà e i disagi – aggiunge la RSU Eurallumina – che subirebbero i lavoratori e le loro famiglie se non ci fosse una pronta soluzione.»

«Il presidente del Consiglio, al quale è stato consegnato un dettagliato dossier su quanto esposto, ha dichiarato di voler trasferire, al rientro a Roma, le istanze esposte dai rappresentanti dei lavoratori al ministro dello Sviluppo economico – conclude la RSU Eurallumina – e lo stesso prefetto di Cagliari ha preso l’impegno di intervenire subito presso il ministero del Lavoro, in merito al ritardo nell’emanazione del decreto relativo alla cassa integrazione per riorganizzazione aziendale.»

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«Accogliamo con favore l’intenzione annunciata dal Governo di incontrare le parti in causa per affrontare le problematiche del comparto ovicaprino riunendo i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei produttori, con lo scopo di ridare dignità ai pastori sardi; esprimiamo analogo apprezzamento per la convocazione al Mipaaft del tavolo di filiera del settore ovicaprino, per le ventilate ipotesi di istituire un organismo per monitorare il prezzo del latte e per gli interventi sul fronte creditizio e previdenziale, da attuare in collaborazione con l’Inps e con l’ABI.»

Così la Copagri alla luce delle odierne dichiarazioni del ministro dell’interno Matteo Salvini e all’indomani dell’incontro con il ministro Gian Marco Centinaio, svoltosi nell’ambito della visita in Sardegna del ministro, insieme al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e alla responsabile del dicastero per il Sud Barbara Lezzi.

«Ribadiamo che le remunerazioni ai pastori ristagnano, con prezzi compresi tra i 55 e i 60 centesimi al litro che non bastano nemmeno a coprire i costi di produzione e sono ben lontani dalla forbice richiesta dai produttori, compresa tra 90 centesimi e 1 euro al litro», spiega la Copagri, che ha partecipato all’incontro con il ministro Gian Marco Centinaio con il responsabile nazionale ovicaprino Pietro Tandeddu.

«Per questo motivo, riteniamo necessario intervenire attraverso l’Agea per ritirare almeno 20-25mila quintali di pecorino romano, in modo da favorire lo smaltimento delle giacenze, e individuare adeguati strumenti per garantire il rispetto dei programmi di autoregolamentazione della produzione da parte dei consorzi di tutela, partendo dal presupposto secondo cui gli strumenti attuali sono inefficaci in mancanza di linee guida riguardanti eventuali penalizzazioni ai danni di chi sfora», aggiunge la Copagri.

«Riteniamo inoltre prioritaria l’approvazione di norme che impediscano l’accesso ai finanziamenti pubblici a chi viola le regole, così come l’emanazione di un decreto ministeriale che obblighi gli acquirenti a comunicare agli stati membri i quantitativi di latte ricevuto, come previsto dal regolamento UE n. 1308 del 2013», conclude la Copagri.

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La rivolta del mondo agropastorale sardo non si ferma neppure dopo la visita del Premier Giuseppe Conte e del ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio e del Sud Barbara Lezzi che ieri, all’aeroporto di Elmas, dove è sbarcato per partecipare ad una serie di incontri a Cagliari, hanno incontrato una delegazione dei pastori.

Stamane le manifestazioni di protesta sono proseguite in tutta l’Isola. Nel Sulcis ci sono stati tre momenti particolarmente significativi. Prima, a Santadi, dove i pastori hanno regalato il latte agli studenti dell’Istituto professionale statale per l’Agricoltura Sante Cettolini che da alcuni anni nel loro corso di studi hanno la produzione del formaggio; poi sulla SS 126, all’altezza della rotonda di Is Cordeddas, all’incrocio per Matzaccara e Tratalias, hanno versato sull’asfalto il latte contenuto in un’autocisterna e in alcune decine di bidoni, presente il sindaco di San Giovanni Suergiu Elvira Usai; da lì si sono trasferiti a Sirai, dove hanno raggiunto i colleghi che erano già pronti a mettere in atto un’altra manifestazione sul ponte della SP2, da dove hanno versato il latte contenuto in diverse decine di bidoni sulla SS 126.

Tutte le manifestazioni si sono svolte correttamente, sotto l’attento controllo dei carabinieri.

Alleghiamo un album fotografico delle manifestazioni di Is Cordeddas e di Sirai, un filmato che documenta il versamento del latte alla rotonda di Is Cordeddas e l’intervista con Alessio Lentini, uno degli allevatori protagonisti della protesta e tre filmati della protesta a Sirai.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218665726262249/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218665543257674/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10218665984708710/10218665787103770/?type=3&theater

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10218665984708710/10218665919467079/?type=3&theater

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10218665984708710/10218665942827663/?type=3&theater

 

 

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«Mentre la produzione di latte ovino cresce, i consumi interni e le esportazioni calano drammaticamente, e le remunerazioni ai pastori ristagnano, con prezzi compresi tra i 55 e i 60 centesimi al litro, che non bastano nemmeno a coprire i costi di produzione e sono ben lontani dalla forbice richiesta dai produttori, compresa tra 90 centesimi e 1 euro al litro.»

Così il presidente della Copagri Franco Verrascina in occasione dell’odierna visita in Sardegna del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, accompagnato dai ministri delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio e per il Sud Barbara Lezzi, facendo notare che «allo stato attuale un litro di acqua minerale ha un costo maggiore di un litro di latte».

«Vale la pena di ricordare che la Sardegna conta circa 12mila aziende agropastorali, le quali allevano 2,6 milioni di pecore, corrispondenti a quasi la metà del patrimonio ovino italiano, che forniscono oltre 3 milioni di quintali di latte, più del 50% del quale destinato alla produzione del Pecorino Romano, formaggio a denominazione d’origine conosciuto in tutto il mondo ed esportato prevalentemente negli Stati Uniti», sottolinea il presidente della Copagri.

«Quella che stanno vivendo da tempo i pastori sardi è una situazione di straordinaria emergenza, che necessita di risposte certe e immediate. Bisogna lavorare a delle soluzioni che possano dare ristoro nell’immediato, stanziando le necessarie risorse e valutando la possibilità di sospendere i mutui e i contributi e di ritirare dal mercato determinate quantità di prodotto; allo stesso tempo, bisogna ragionare su soluzioni di più ampio respiro che possano stabilizzare il comparto, quali la convocazione del tavolo di filiera nazionale, affinché si affronti seriamente la questione del prezzo e della programmazione produttiva, nonché quella dell’obbligo per gli acquirenti di latte ovino a comunicare mensilmente i quantitativi ricevuti», spiega Franco Verrascina.

«Bisogna inoltre verificare ed attenzionare le importazioni di prodotto dall’estero, per evitare il rischio che questi fenomeni causino dumping economico ai danni degli allevatori sardi», conclude il presidente della Copagri.

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L’assessore regionale dei Trasporti, Carlo Careddu, presenta gli investimenti sulla rete ferroviaria a scartamento ordinario e a scartamento ridotto messi in campo dalla Regione. «A partire da quelli previsti dal Patto per la Sardegna siglato con il Governo nel 2016, per cui sono stati destinati oltre 400 milioni di euro alla cosiddetta ‘cura del ferro’, proseguendo con lo svecchiamento totale della flotta Trenitalia e l’acquisto di 26 treni o con i 15 Stadler destinati allo scartamento ridotto. Un lavoro di questa portata non era mai stato realizzato e innalzerà notevolmente gli standard qualitativi e di sicurezza del servizio – dice l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu -. La ‘cura’ però non deve essere interrotta proprio adesso e, come ho avuto modo di spiegare recentemente alla ministra per il Sud Barbara Lezzi, le ferrovie sarde hanno necessità di costanti, ulteriori e decisivi adeguamenti ai modelli europei, anche attraverso la prosecuzione del raddoppio della linea e la valutazione della sostenibilità dell’elettrificazione, temi sui quali le Amministrazioni regionali si spendono da tempo richiedendo maggiori risorse e un complessivo potenziamento del sistema».  

Di seguito lo schema degli interventi in corso di realizzazione:

Scmt rete scartamento ordinario (19,9 M€ Fondi Piano di Azione e Coesione). Per la sicurezza della rete è in corso l’installazione in tutte le strade ferrate a scartamento ordinario a nord di San Gavino del sistema Scmt (Sistema di controllo marcia treno che garantisce una migliore gestione del traffico ferroviario, con elevati standard di regolarità e puntualità). Rfi prevede di completare il lavoro entro il 2018. Sono già stati completati e attivati gli interventi sulla Oristano/Macomer, sulla Macomer/Ozieri/Chilivani/Porto Torres e sulla Chilivani/Enas. Entro l’anno sarà completata tutta la linea con l’installazione del sistema sulla San Gavino/Oristano. Seguiranno i lavori sulla Olbia/Golfo Aranci (entro il 2021). Il soggetto attuatore è Rfi.    

Variante di percorso scartamento ordinario Bonorva – Terralba e Bauladu (223 M€ Fondi FSC 2014-2020 + Contratto di programma Rfi). Si tratta dell’intervento economicamente più rilevante che consentirà un ulteriore risparmio di tempo e un innalzamento dei livelli di sicurezza sulle tratte Cagliari/Sassari e Cagliari/Olbia. Il progetto procede nel rispetto del cronoprogramma che vede la fine lavori nel 2025. Il soggetto attuatore è Rfi.      

Potenziamento tecnologico Cagliari/San Gavino/Carbonia (50 M€ Contratto di programma Rfi-Stato). Si tratta della realizzazione del sistema Scmt e ACC-M (Apparato Centrale Computerizzato – Multistazione) sulla linea Cagliari/San Gavino/Carbonia: un impianto che controlla contemporaneamente più stazioni e le relative tratte. Sulla Cagliari/Decimo/San Gavino l’installazione del Scmt sarà terminata nel 2020. Entro il 2023 avverrà l’installazione dell’ACC-M sempre sulla Cagliari/Decimo e sulla Decimo/Carbonia. Il soggetto attuatore è Rfi.    

Velocizzazione Oristano-Chilivani-Sassari/Olbia (30 M€ Contratto di programma Rfi-Stato). Rettifiche di tracciato e piccole varianti. Il soggetto attuatore è Rfi.    

Interventi diffusi (20 M€ Contratto di programma Rfi-Stato). Soppressione passaggi a livello pubblici e privati, miglioramento della qualità del servizio, accessibilità alle stazioni. Il soggetto attuatore è Rfi. 

Interconnessione aeroporto di Olbia con rete Rfi (1 M€ Fondi FSC 2014-2020). Il soggetto attuatore è Rfi.      

Rete scartamento ridotto automazione e sicurezza (56 M€ ex Ferrovie complementari + FSC 2014-2020). In corso di automazione anche la rete a scartamento ridotto per garantire maggiore sicurezza e riduzione dei tempi di percorrenza. Procedono i lavori per l’installazione del sistema ACC-M sulle tratte Monserrato/Isili e Macomer/Nuoro per i quali sono stati investiti 56 milioni provenienti dal trasferimento di competenze delle ex Ferrovie complementari (35 milioni – Decreto legislativo 46/2008) e dal Patto Sardegna (20 milioni – FSC 2014-2020). Il soggetto attuatore è Arst.

Sassari/Alghero-Sassari/Sorso (31,6 M€ risorse statali). Sulla linea a scartamento ridotto gestita da Arst è prevista l’installazione dell’ACC-M (Apparato Centrale Computerizzato – Multistazione). Il soggetto attuatore è Arst.

Acquisto nuovi treni Trenitalia (Contratto di servizio + 90 M€ Fondi FSC 2014-2020). Si conferma così la politica di svecchiamento del parco rotabile sostenuta dalla Regione. Il contratto di servizio pluriennale firmato a luglio 2017 tra Regione e Trenitalia prevede l’acquisto di 18 nuovi treni diesel: 10 del tipo “Swing”, che saranno consegnati da dicembre 2018 e nel 2019 e 8, di nuova concezione e di maggiore capacità (sino a 300 posti), che saranno consegnati dal primo semestre 2019. A questo si aggiungono ulteriori 90 milioni di investimento (60% FSC 2014-2020 e 40% da parte di Trenitalia) destinati ad altri 6 treni. Due “Minuetti” Alstom già operativi sono stati consegnati l’estate dell’anno scorso all’atto della firma del contratto di servizio. I 26 nuovi treni rinnoveranno totalmente la flotta di Trenitalia. Il soggetto attuatore è Trenitalia.

Acquisto nuovi treni Stadler Arst (88,6 M€ finanziamenti statali + cofinanziamento Arst ). Sullo scartamento ridotto la Regione ha investito quasi 90 milioni di euro per 15 convogli Stadler: nove automotrici già operative sulle tratte Macomer/Nuoro, Sassari/Alghero, Sassari/Sorso composte da due carrozze, e altri ulteriori 6 treni da acquistare. Gli Stadler, pensati per collegamenti brevi del trasporto pubblico locale sulla rete a scartamento ridotto, contribuiscono a fornire un servizio più efficiente e a valorizzare collegamenti strategici per le zone interne dell’isola. Il soggetto attuatore è Arst.

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Il deputato del Movimento 5 Stelle Pino Cabras ha presentato un’interrogazione ai ministri Danilo Toninelli, Luigi Di Maio e Barbara Lezzi (responsabili rispettivamente dei dicasteri dei Trasporti, dello Sviluppo economico e per il Sud), nella quale chiede se non ritengano il nuovo ponte di Sant’Antioco un’opera «sproporzionata, altamente impattante ed eccessivamente onerosa», e se invece non sia più opportuno recepire le proposte formulate dal Comitato Civico Porto Solky che permetterebbero un notevole risparmio di risorse ed il miglioramento di tutta la viabilità del Sulcis.

Nella sua interrogazione, Pino Cabras chiede inoltre ai tre ministri «quali iniziative il Governo intenda intraprendere per la realizzazione di una nuova infrastrutturazione delle aree portuali di Sant’Antioco e per la bonifica ed il recupero delle aree ex Sardamag, in funzione di nuove opportunità di sviluppo ed occupazionali in una delle province italiane col più alto tasso di disoccupazione, in quanto la costruzione del nuovo ponte impedirebbe la realizzazione di un polo della nautica da diporto, così come previsto dal Piano Sulcis».

«In seguito ad una delibera del Consiglio comunale di Sant’Antioco – conclude Pino Cabras -, l’Anas ha tuttavia sottoposto il progetto del mega ponte al Consiglio superiore dei Lavori pubblici, il cui parere non risulta ad oggi pervenuto. In assenza di una sua risposta entro 90 giorni, il parere sarà considerato favorevole. C’è quindi ancora il rischio che l’opera possa essere realizzata.»

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«L’Anas deve imprimere una forte accelerazione alle progettazioni delle opere programmate con i fondi FSC 2014/2020 nel Patto per la Sardegna. Occorre inoltre dare priorità alle manutenzioni, in particolare dei tratti stradali della S.S. 131, da Oristano a Sassari, fortemente compromessi ed è indispensabile dare impulso al potenziamento delle articolazioni della stessa Anas dedicate alle infrastrutture sarde, raccordandosi operativamente con gli uffici regionali.»

Lo ha detto l’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, nell’incontro odierno convocato dal ministro per il Sud, Barbara Lezzi, sugli interventi infrastrutturali stradali in Sardegna finanziati con fondi FSC.

«Nella riunione, a cui hanno partecipato i vertici dell’Anas, è emersa – aggiunge Edoardo Balzarini – la generale esigenza di accelerare nel processo di ammodernamento e messa in sicurezza della rete stradale dell’Isola. Anas ha riferito di aver recentemente attribuito gli incarichi di progettazione e di aver in corso il potenziamento degli uffici coinvolti assicurando, nel contempo, un maggior coinvolgimento della Regione in tutte le attività in corso.»

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Si terrà a Lecce, in via Cosimo de Giorgi, 62-Hilton Garden Inn-Sala Barocco, a partire dalle 9,30 di venerdì 21 settembre, l’iniziativa promossa ed organizzata dal Collegio Nazionale degli Agrotecnici e Agrotecnici laureati e rivolta ai giovani under 36 che vogliono avviare un’impresa in Puglia o nelle altre sette regioni del Sud destinatarie dell’incentivo “Resto al Sud”, gestito da Invitalia.

Ancora una volta, dunque, l’ordine degli agrotecnici rivolge il proprio sguardo ai più giovani, offrendo supporto gratuito nell’iter di presentazione della domanda di accesso al finanziamento previsto dall’incentivo “Resto al Sud” e finalizzato alla creazione della “propria impresa”.

Il Collegio, infatti, negli anni si è particolarmente distinto per l’impegno sul fronte più difficile, quello del lavoro, dedicandosi alla diretta costituzione di Fondazioni di partecipazione nonché promuovendo la nascita di strutture collettive di professionisti (società, cooperative, associazioni, ecc.), capaci di affrontare il mondo del lavoro in forma organizzata e funzionare come “incubatori” di lavoro professionale per gli iscritti più giovani.

Una politica che lo ha premiato rendendolo, da sette anni, il primo nelle preferenze dei giovani che scelgono di svolgere una attività libero professionale nel settore agro-forestale ed ambientale.

All’appuntamento del prossimo 21 settembre a Lecce, patrocinato tra l’altro dall’Istituto Nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp), il Collegio non sarà solo, ma potrà contare su illustri presenze a sostegno del progetto, prima fra tutti quella del ministro per il Sud, Barbara Lezzi, del sindaco di Lecce Carlo Salvemini, del dott. Giovanni Razeto, responsabile direzione sviluppo imprenditoria giovanile di Ismea e dell’amministratore delegato di Invitalia, dott. Domenico Arcuri.

«Il nostro ordine è un esempio virtuoso di un sistema che facendo “rete” è in grado di creare lavoro. E’ una best practice che, con i dovuti adattamenti, potrebbe essere replicata a qualunque livello, dal locale al nazionale. È anche un po’ questo l’obiettivo dell’iniziativa», ha dichiarato il presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati, Roberto Orlandi.

Nel corso del convegno saranno inoltre presenti esperti di Invitalia per fornire agli interessati tutte le informazioni sulla misura “Resto al Sud”.