24 November, 2024
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È morto Basilio Sulis, fondatore dell’associazione culturale Punta Giara e del prestigioso festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. Aveva 72 anni. La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo, perché nel mondo musicale Basilio Sulis si è fatto conoscere ed apprezzare per la straordinaria vitalità organizzativa che lo ha portato a creare uno dei festival jazz più apprezzati, per originalità e qualità artistica, ormai da 35 anni. Originario di Carbonia, conclusa in età ancora giovane una promettente carriera calcistica da portiere (nel 1964 fu tra i protagonisti, con la maglia dell’Olimpia, della conquista della seconda edizione della Coppa Santa Barbara) Basilio Sulis si è fatto presto conoscere come ristoratore, creatore e gestore con la moglie Novella, de La Peschiera, molto apprezzato fino ad arrivare a ricevere, qualche anno, fa un prestigioso riconoscimento della Guida del Gambero Rosso, ma è stata la musica jazz, con il festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, a dargli la notorietà e straordinarie soddisfazioni che, nonostante cercasse sempre di mantenere un profilo basso, lo riempivano di orgoglio. Sul palco di Sant’Anna Arresi sono passati i più grandi interpreti della musica jazz mondiale, citandone alcuni farei sicuramente torto a tantissimi altri, molti dei quali sono diventati amici di Basilio e del Festival, tornando più volte, a distanza di anni. Quando venivano invitati da Basilio, gli artisti sapevano che accettando, sarebbero andati incontro ad un’esperienza diversa dalla routine quotidiana, che non si sarebbero esibiti in un classico concerto, ma avrebbero dovuto accettare le idee del grande direttore artistico, per produzioni originali, quasi sempre in anteprima mondiale, dalle quali poi sono nate diverse incisioni che resteranno pietre miliari nello sviluppo della musica jazz. Creare e far crescere il festival a Sant’Anna Arresi non è stato facile e spesso Basilio e l’associazione culturale Punta Giara hanno dovuto combattere vere e proprie battaglie, per ottenere il giusto riconoscimento dalle Istituzioni, non sono mancati i problemi con la comunità e l’istituzione locali, sfociati due volte con l’esilio dalla storica piazza del Nuraghe, evitata solo in extremis la scorsa estate, quando la 35ª edizione, “salvata” dagli effetti del Coronavirus, ha regalato ancora emozioni forti con serate indimenticabili. Da diversi anni Basilio Sulis aveva lasciato la presidenza dell’associazione culturale Punta Giara al più stretto collaboratore, Paolo Francesco Sodde, ed aveva mantenuto la direzione artistica del Festival. La scoperta della malattia con la quale ha combattuto con tutte le sue forze, fisiche e soprattutto interiori, risale all’inizio dell’anno, durante un viaggio di lavoro (musicale) a Parigi. La sua reazione è stata incredibile, personalmente mi ha detto «mi faccio operare subito, così mi tolgo il problema e poi ci vediamo per organizzare delle cose»… In quei giorni, a Cagliari, è esplosa l’emergenza sanitaria per il Coronavirus, l’intervento è stato rinviato ed eseguito dopo alcune settimane. La sua reazione è stata straordinaria, s’è rimesso al lavoro, con il presidente e gli altri soci dell’associazione Punta Giara s’è messo al lavoro e in poche settimane ha deciso di organizzare il Festival e ha allestito un programma straordinario, superando i limiti degli spostamenti intercontinentali, con artisti di vari continenti già presenti in Europa (programma solo in parte modificato forzatamente per alcuni forfait legati alla pandemia). Al termine del Festival, la domenica dell’ultima serata, ha voluto incontrare i giornalisti per parlare dei problemi del presente e del futuro, che ha annunciato di essere pronto ad affrontare da semplice socio dell’associazione, dopo aver deciso di lasciare anche la direzione artistica, per favorire un ricambio generazionale. Fino all’ultimo Basilio ha conservato intatto lo spirito, una grande voglia di vivere e di fare progetti per il futuro, ma la notte scorsa s’è arreso. L’ho sentito telefonicamente la settimana scorsa, mi ha detto di essere debole ma in ripresa e ci siamo dati appuntamento a breve per parlare di progetti futuri. Basilio Sulis lascia un grande vuoto. Era un personaggio atipico, caratteristica delle persone fuori dal comune, spesso dei grandi. Basilio Sulis era un grande e la sua grandezza, come purtroppo spesso accade, verrà probabilmente valutata fino in fondo nel tempo, quando arriveranno i momenti dei bilanci di un pezzo di storia, musicale e non solo, degli ultimi decenni di vita del territorio in cui ha vissuto, che ha sempre difeso e valorizzato, creando una gemma del panorama musicale mondiale, in un piccolo centro della periferia, Sant’Anna Arresi, di un’Isola periferica chiamata Sardegna. Basilio lascia la moglie Novella e le figlie Graziella e Giulia.

Ciao Basilio Giampaolo Cirronis

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Si conclude questa sera, la 35ª edizione del Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. E’ stata un’edizione condizionata dall’emergenza Coronavirus, preceduta dalla defezione dell’ultimo momento del sassofonista svedese Mats Gustafsson e di quelle di qualche altro artista inserito nel programma, ma rivelatasi poi di assoluta qualità e premiata dal pubblico che, nonostante le limitazioni, è stato ampiamente più numeroso rispetto alle ultime edizioni.

I bilanci verranno fatti nelle prossime settimane ma oggi, intanto, il direttore artistico Basilio Sulis, come preannunciato al momento della presentazione della rassegna, ha tenuto una conferenza stampa, nei locali del Ristorante La Peschiera, nel corso della quale ha annunciato – sul piano personale – la conclusione di un ciclo che lo ha visto sempre in primissima fila ed un suo passo indietro, teso a fare un bilancio e a gettare le basi per il futuro, nel quale vede un maggiore coinvolgimento sia dei soci sia della comunità, nella quale l’associazione culturale Punta Giara che organizza il festival, opera. Le sue parole sono state molto critiche nei confronti dell’Amministrazione comunale, sia quella in carica sia quelle che l’hanno preceduta.

Al termine della conferenza stampa abbiamo realizzato un’intervista con Basilio Sulis, che pubblicheremo domani, a festival concluso.

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La defezione del sassofonista svedese Mats Gustafsson ha costretto gli organizzatori del 35° Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” a modificare il programma della terza serata. L’associazione culturale Punta Giara ed il direttore artistico Basilio Sulis hanno elaborato una modifica per la serata di oggi che avrà comunque grandissimi protagonisti. Aprirà Giancarlo Schiaffini, con il suo “Pinocchio Parade”, come già da calendario, mentre il secondo set vedrà salire sul palco il duo formato dal pianista Alexander Hawkins e dal batterista Hamid Drake per un esclusivo progetto elaborato per il Festival. I due musicisti sono stati protagonisti già ieri sera di due concerti straordinari: il primo in un “solo”, il secondo in trio con il sulcitano Alberto Balia ed il siciliano Alfio Antico.

     

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Si svolgerà regolarmente, dal 31 agosto al 6 settembre, il Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. Superate le incertezze scaturite dalla diffusione del Coronavirus, l’associazione culturale Punta Giara ha allestito il programma della XXXV edizione che ha presentato ieri mattina, nel corso della conferenza stampa tenuta nei locali dell’EXMA’ dal presidente dell’associazione, Paolo Sodde.

Dopo aver ringraziato i presenti e portato i saluti del direttore artistico Basilio Sulis, che non ha potuto presenziare, il presidente ha descritto la difficile situazione che l’associazione Punta Giara, come tutte le altre associazioni che organizzano eventi artistici, ha dovuto affrontare a seguito degli eventi pandemici per riuscire a portare in scena anche quest’anno e per il 35° anno il Festival, sottolineando che, dopo i momenti di sconforto dovuti al lockdown l’associazione ha deciso di utilizzare quel tempo che sembrava inesorabilmente sprecato, in un’occasione di confronto che ha portato, infine, alla decisione di prendere nuovamente in mano l’organizzazione e creare un nuovo programma, studiato appositamente per questo sofferto periodo senza rinunciare alla possibilità di svolgere lo stesso il festival dal 31 agosto al 6 settembre.

La parola la sindaca di Sant’Anna Arresi, Maria Teresa Diana, ha manifestato tutto il suo entusiasmo nel rappresentare la comunità che accoglie il Festival da trentacinque anni e ha raccontato alcuni divertenti aneddoti su situazioni verificatesi nel corso dei lunghi anni della manifestazione e di come il paese si identifichi nella stessa.

Enrica Lotta, segretaria dell’associazione, ha descritto nel dettaglio il programma che vede la presenza importanti nomi del panorama jazzistico internazionale, come il pianista Franco d’Andrea, Shabaka Hutchings, Jacky Terrason, Mats Gustafsoon, Alexander Hawkins, Hamid Drake e tanti altri che si esibiranno nel corso delle sette serate.
A conclusione della conferenza stampa, il presidente dell’associazione Paolo Sodde ha ringraziato tutti gli enti che con il loro contributo permettono lo svolgimento del Festival (la Presidenza del Consiglio e della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna, con l’apporto fondamentale dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, dell’Assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna) e ha sottolineato la collaborazione che oramai da tre anni si è instaurata con l’Amministrazione comunale di Masainas, che ha portato i suoi saluti, ed ha ricordato che proprio sul territorio del comune di Masainas, sulla spiaggia di Is Solinas, si svolgerà domenica 2 agosto il concerto di Fabrice Eulry.

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Questa sera si conclude la XXXIV edizione del Festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. Protagonista della serata finale, sarà la Exploding Star Orchestra Re-Immaginations Porgy and Bess diretta da Rob Mazurek che suonerà cornetta, elettronica, ed avrà al suo fianco Deman Locks, voce, elettronica; Tomeka Reid, violoncello; Pasquale Mirra, vibrafono; Jason Stein, clarinetto; Josh Abrams, basso; Lisa Alverado, gong, armonium; Mikael Patrick Avery, batteria, percussioni; Hamid Drake, batteria e percussioni.

Stamane, a poche ore dal concerto conclusivo, lo staff dell’associazione culturale Punta Giara, composta dal presidente Paolo Francesco Sodde, il direttore artistico Basilio Sulis e la responsabile della comunicazione Enrica Lotta, ha tenuto una conferenza stampa nella sede di piazza del Nuraghe, su presente e futuro del Festival. Nella sua lunga relazione, il direttore artistico Basilio Sulcis, storico fondatore e presidente del Festival, ha spiegato che l’associazione Punta Giara si trova dinnanzi ad un passaggio decisivo per il suo futuro, perché il Festival, figlio del matrimonio celebrato 34 anni fa tra l’associazione e la comunità arresina, rischia di pagare la “crisi matrimoniale”, ragion per cui l’associazione ha deciso di interrogarsi, per capire se si potranno creare a breve scadenza le condizioni, oggi mancanti, per tenere Sant’Anna Arresi sede principale del Festival.

Le difficoltà maggiori sono di natura logistica, legate alla piena disponibilità della piazza del Nuraghe. Nel corso della conferenza stampa è intervenuta Maria Teresa Diana, tornata due mesi fa alla guida del Comune dopo 29 anni, che ha ricostruito il percorso compiuto dagli anni ’80, quando è nato il Festival e lei era sindaco, ed è entrata nel dettaglio delle problematiche evidenziate dall’associazione Punta Giara, che rischiano di portare ad un doloroso divorzio del Festival dalla sua comunità originaria. Maria Teresa Diana ha dato la sua piena disponibilità ad affrontare in tempi brevi i problemi e si è detta convinta che una loro soluzione sia possibile. Basilio Sulis e Paolo Francesco Sodde hanno dato, da parte dell’associazione, la disponibilità a sedersi intorno allo stesso tavolo, rimarcando che la stessa è la prima ad auspicare il superamento di tutti i problemi ed una permanenza del Festival a Sant’Anna Arresi.

Vediamo ora le interviste realizzate al termine della conferenza stampa, con il direttore artistico dell’associazione culturale Punta Giara, Basilio Sulis, ed il sindaco di Sant’Anna Arresi, Maria Teresa Diana.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220303873894916/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220303919176048/

         

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C’è una grande novità nel programma della XXXIV edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, il concerto del grande pianista Giovanni Allevi, 50enne di Ascoli Piceno, che salirà sul palco di piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi, il prossimo 2 settembre. Questa e le altre novità del festival sono state presentate questa mattina dall’associazione culturale Punta Giara, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella chiesetta di piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi.

La rassegna 2019, organizzata sotto l’alto patrocinio della Presidenza del Consiglio e della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna, con l’apporto fondamentale dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, dell’assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna, si svolgerà dal 30 agosto all’8 settembre prossimi.

Il presidente dell’associazione Paolo Francesco Sodde ed il direttore artistico del festival, Basilio Sulis, hanno sottolineato non solo l’orgoglio di ospitare un artista del calibro di Giovanni Allevi ma anche e, soprattutto, il fatto che lo stesso Allevi porterà all’interno del suo spettacolo, alcuni pezzi rivisti in chiave jazz che richiamano anche il tema di fondo sul quale si svolgerà l’intero Festival. Sarà, pertanto, occasione di veder un inedito e quanto mai originale Giovanni Allevi. Il direttore Artistico ha poi fatto alcune riflessioni sulla storia del Festival e sul travagliato rapporto con le istituzioni del luogo e dell’intero Sulcis, territorio con il quale la manifestazione ha un intenso e legittimo legame e sul quale, per oltre trent’anni, ha diffuso cultura non solo musicale ed innovazione ma ha davvero contribuito a creare un senso di comunità con l’aiuto delle amministrazioni locali e la collaborazione con le associazioni locali, che a volte, probabilmente, sarebbe potuto essere più intenso.

Sono intervenuti i rappresentanti dei Comuni che collaborano attivamente con il Festival: il vicesindaco di Sant’Anna Arresi, Claudio Mei; il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai; il vice sindaco di Masainas, Ilaria Portas; il sindaco di Teulada, Daniele Serra. Teulada partecipa per la prima volta alla manifestazione. Tutti hanno portato i saluti delle rispettive amministrazioni ed hanno tenuto ad esprimere il loro orgoglio nel far parte del programma di una rassegna così importante che ha dato e darà lustro a tutti i loro territori. Tutti hanno sottolineato l’importanza della diffusione della cultura musicale, non solo nelle loro comunità ma anche tra quelle che sono le nuove generazioni, per le quali si è auspicata la nascita di nuova scuola civica di musica.

Sono intervenuti inoltre il parroco di Sant’ Anna Arresi, Pietro Piras, figura importante per la realizzazione del Festival non solo per il suo apporto morale ma anche per aver accolto sempre a braccia aperte la manifestazione, nella piazza dove ha sede anche la Parrocchia del paese; e l’artista Alberto Balia, che ha descritto il progetto che porterà al Festival in onore di Carlo Mariani e che vede un inedito progetto sul tema della manifestazione, creato per un’orchestra con la presenza anche di suonatori di launeddas, tra i i quali gli allievi dello stesso Carlo Mariani.

Enrica Lotta, segretario e responsabile comunicazioni dell’Associazione, infine, ha offerto una panoramica del tema del “Porgy and Bess” e dell’intero programma, nonché dei suoi eventi collaterali.

Il presidente dell’associazione culturale Punta Giara, Paolo Francesco Sodde, in conclusione, ha illustrato ai presenti anche un’altra importante iniziativa che si terrà nei giorni del Festival e che, per chi lo segue da sempre, sarà di sicuro interesse. Il fotografo Ziga Koritnik presenterà il suo nuovo libro fotografico, nel quale ha raccolto la sua intera e prestigiosa carriera, che non solo offrirà una presentazione della sua ultima fatica ma, consentirà a molti di ripercorrere la storia di “Ai Confini tra Sardegna e jazz”, attraverso le sue fotografie che da tanto tempo offrono un bel ritratto di questa storica manifestazione.

   

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E’ stata presentata questa mattina, nella sala conferenze della Mem Mediateca del Mediterraneo, a Cagliari, la XXXIV edizione della rassegna “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. Con il presidente dell’associazione culturale Punta Giara Paolo Francesco Sodde e la responsabile della comunicazione Enrica Lotta (il direttore artistico Basilio Sulis non ha potuto partecipare per una leggera indisposizione), erano presenti Marco Zusa, vice-sindaco di San Giovanni Suergiu (uno dei tre Comuni in cui si svolgeranno i concerti e le attività collaterali; il comune di Masainas, i cui rappresentanti non hanno potuto presenziare per impegni di lavoro, ha mandato un messaggio di saluto; il comune di Sant’Anna Arresi, sede storica ed ancora principale del Festival, i cui nuovi amministratori sono stati eletti domenica 16 giugno, non era presente), Graziano Milia in rappresentanza della Fondazione di Sardegna, ed alcuni membri delle associazioni che compongono il Sardinia Jazz Network.

La Rassegna anche quest’anno si svolge sotto l’alto Patrocinio della Presidenza del Consiglio e della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna, con l’apporto fondamentale dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, dell’assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato  della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna.
Paolo Sodde Francesco, presidente e componente del direttivo dell’Associazione, dopo il saluto iniziale a nome dell’Associazione Culturale Punta Giara, ha portato i saluti del direttore artistico nonché fondatore del Festival Basilio Sulis, ed ha sottolineato come nonostante i quasi sette lustri di Festival e tantissime difficoltà di carattere finanziario, lo spirito degli organizzatori sia rimasto immutato e sempre fertile, e continua ad animare la vita e le scelte artistiche dell’Associazione culturale Punta Giara lungo il percorso intrapreso, con passione, curiosità e seguendo la contemporaneità sia sotto l’aspetto dell’evoluzione musicale sia dei mutamenti sociali.
Ha poi preso la parola Graziano Milia, rappresentante della Fondazione di Sardegna, che ha sottolineato quanto un evento culturale della portata del Festival di Sant’Anna Arresi costituisca un momento importante di valorizzazione della cultura dei nostri territori. Graziano Milia ha posto poi l’accento sul significato del finanziamento concesso a manifestazioni importanti come questa che hanno raggiunto, negli anni, rilevanza internazionale e si sono fatte bandiera della Sardegna nel mondo. Lo sforzo della Fondazione, ha aggiunto, è quello di ripartire risorse, con l’intento di finanziare la cultura sul territorio e per il territorio e, nel contempo, tutelare ed agevolare manifestazioni come questa, che rendono ai territori ed ai sardi tutti, un riconoscimento di respiro internazionale, con l’obiettivo di mantenere intatto un patrimonio di così grande rilevanza per la Sardegna.
Il vice sindaco di San Giovanni Suergiu, Marco Zusa, ha portato i saluti della sua Amministrazione ed ha sottolineato come la collaborazione con il Festival di Sant’Anna Arresi abbia sin dagli anni passati consentito di organizzare concerti nella sede dell’antica chiesa romanica di Palmas Vecchio e come questo evento stia crescendo in numeri ed interesse, di anno in anno.
Enrica Lotta, responsabile della comunicazione dell’Associazione Punta Giara, entrando nel “cuore” del Festival di quest’anno, “The New Sound of the Porgy and Bess”, ha spiegato in dettaglio come, partendo da questa celebre e controversa opera americana, si sia approdati ad affrontare temi assai moderni e spinosi quali l’integrazione, la solidarietà ed i diritti umani. Enrica Lotta ha spiegato inoltre come gli artisti del Festival siano stati chiamati a sviluppare questo tema in modo assolutamente libero e come la scommessa del Festival numero trentaquattro, sia proprio quella di puntare sulla libertà artistica e creativa degli artisti e scoprire poi con curiosità quello che sarà il colorato risultato finale.
Durante la presentazione del tema e del programma dettagliato del Festival, sono stati trasmessi i messaggi di Rob Mazurek, jazzista di riconosciuta fama mondiale (protagonista già un anno fa di alcuni concerti indimenticabili, come quello tenuto sulla spiaggia di Is Solinas con Gabriele Mitelli), e di Greg Tate, il direttore della Burnt Sugar Archestra Chamber, che direttamente dagli Stati Uniti hanno descritto brevemente il senso della loro partecipazione al Festival ed il significato dei loro progetti.
Il musicista Paolo Carrus, infine, ha offerto un suo pensiero sul Festival di Sant’Anna Arresi e sul progetto che quest’anno porterà con Alberto Balia e Sandro Satta, la Sardinia Instabile Orchestra, che vedrà anche la presenza di tre suonatori di launeddas.
   

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E’ stata presentata ieri, 25 maggio, a Mantova, la XXXIV edizione del Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. La presentazione dell’evento, sotto l’alto patrocinio della Presidenza del Consiglio e della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna, con l’apporto fondamentale degli assessorati regionali della Pubblica Istruzione e del Turismo, e della Fondazione di Sardegna, si è tenuta alla presenza di un folto pubblico e di diverse testate giornalistiche.
Presenti alla conferenza, oltre al direttivo dell’associazione Punta Giara, anche i musicisti Gabriele Mitelli e Rob Mazurek dei quali, in questa stessa occasione, è stato presentato l’ultimo disco prodotto in collaborazione con l’associazione Punta Giara. Al termine della conferenza, i due musicisti si sono esibiti per far conoscere al pubblico la loro nuova fatica: il disco “Star Splitter”, la cui ideazione è avvenuta appena un anno fa durante il Festival di Sant’Anna Arresi che li aveva entrambi coinvolti in uno stupendo concerto sulla spiaggia di Is Solinas nel territorio del comune di Masainas, da cui poi è nato il disco.
La conferenza stampa è stata coordinata da Matteo Gabutti, presidente dell’associazione ospitante, che dopo il saluto iniziale ed i ringraziamenti di rito ha ceduto la parola al presidente dell’associazione Culturale Punta Giara, Paolo Sodde, che ha portato i saluti del direttore artistico Basilio Sulis.
Paolo Sodde ha sottolineato che nonostante gli oltre sei lustri di Festival e le tantissime difficoltà di carattere finanziario lo spirito degli organizzatori sia rimasto immutato, sempre fertile, animando la vita e le scelte artistiche dell’associazione che continua il percorso intrapreso; un percorso fatto di passione e curiosità che da sempre insegue la contemporaneità sia sotto l’aspetto dell’evoluzione musicale sia dei mutamenti sociali. Parte importante dell’intervento di Paolo Sodde è stata quella relativa alle grandi novità riguardanti i più importanti Festival jazz della Sardegna che recentemente hanno costituito il Sardinia Jazz network, che nasce per creare e render fruibile al pubblico del web e a tutti gli interessati un archivio storico completo di tutto il materiale audio e video di tutte l’edizione dei Festival Jazz di rilevanza storica della Sardegna, attualmente in fase di ultimazione. Inoltre, lo stesso Paolo Sodde ha annunciato la recente costituzione di una ATS denominata “L’Isola del Jazz” costituitasi tra i Festival Jazz a seguire: dall’associazione Punta Giara “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, dall’associazione L’Intermezzo “Cala Gonone Jazz”, dell’associazione Jana Project “Musica Sulle Bocche” e dall’associazione Time in Jazz  “Time in Jazz Festival”. Questa nuova ATS nasce dopo anni di lavori e fatiche dallo spirito di condivisione che caratterizza queste associazioni e dall’idea di fondo che dalla medesima passione per questo genere musicale si possa, uniti, offrire al pubblico che arriva in Sardegna, mosso dalla stessa passione, un prodotto di qualità sempre superiore.
A seguire ha preso la parola Enrica Lotta, responsabile comunicazione dell’associazione Punta Giara, che si è occupata di dare una completa descrizione del tema che caratterizzerà l’edizione corrente del Festival ossia il “Porgy and Bess” come evidenziato dallo stesso titolo. Porgy and Bess, opera americana caratterizzata da una storia contrastata sin dai suoi esordi, e stravolta nei suoi canoni fondamentali sin dalle prime rappresentazioni e che proprio a causa di questa è stata tacciata di razzismo sia dalla comunità bianca che da quella nera di quelli anni. Partendo quindi da questi spunti, sempre cari all’associazione Punta Giara, è stato chiesto agli artisti di questa edizione di rielaborare questo tema su razzismo, integrazione e dignità dell’essere umano, peraltro sempre attuale, e dargli la veste che meglio loro sentono.
Perciò non una riproposizione dell’opera stessa ma una vera e propria rielaborazione artistica sul palco di Piazza del Nuraghe. A seguire Enrica Lotta ha offerto una descrizione del programma della prossima edizione svelando alcuni tra i più importanti protagonisti della prossima edizione, nonché la struttura del programma stesso, particolarmente incentrato su progetti che prevedono la presenza di Orchestre provenienti dalle Scuole di Chicago e New York, e la realizzazione di un progetto inedito, prodotto da e per il Festival denominato Sardinia Instabile Orchestra.
Ha successivamente preso la parola il musicista Gabriele Mitelli che ha ringraziato l’associazione Punta Giara per aver creato l’occasione ed aver partecipato alla realizzazione del disco “Star Splitter”, di cui poi ha offerto una breve descrizione.
Ha poi ripreso la parola il moderatore Matteo Gabutti che, rinnovati i ringraziamenti a tutte le parti intervenute e aver introdotto il concerto di Rob Mazurek e Gabriele Mitelli, ha lasciato spazio alla musica e ad un emozionante concerto.

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Anche quest’anno l’associazione culturale Punta Giara ha presentato alla stampa il programma del festival  “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, giunto alla XXXIII edizione, nella “Sala Lilliu” della Biblioteca Regionale, a Cagliari, alla presenza dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni culturali, Informazione, Sport e Spettacolo, Giuseppe Dessena.

Sono diversi gli elementi, alcuni assolute novità, che caratterizzeranno il festival dal 1° al 9 settembre. Innanzitutto le sedi, tre, una in più rispetto alla passata edizione: Sant’Anna Arresi, Masainas e San Giovanni Suergiu.

Il festival, inoltre, concentrerà le sue attenzioni ed i suoi approfondimenti sull’integrazione e lo sviluppo sui 7/8, nel rapporto con gli stili ed i generi musicali contemporanei ed i quello tra gli esseri umani.

Il programma, presentato dal presidente e direttore artistico dell’associazione Punta Giara Basilio Sulis (che ha annunciato che a fine rassegna lascerà la presidenza), il segretario Paolo Francesco Sodde e la responsabile delle traduzioni e delle comunicazioni con l’estero Enrica Lotta, è ricchissimo: nove giorni di concerti sul tema del pianoforte che si svolgeranno non solo ai piedi del nuraghe ma anche in altre locations altrettanto spettacolari: la splendida spiaggia di “Is Solinas” nel comune di Masainas (alla presentazione è intervenuta la vicesindaco Ilaria Portas), dove si esibiranno Rob Mazurek & Gabriele Mitelli, un duo di cornetta e tromba alle ore 19.00 del 5 settembre, incorniciati da un tramonto mozzafiato ed il 7 settembre, con il Piano Solo di Alexander Hawkins.

Per il terzo anno consecutivo, il festival approda dinanzi all’antica chiesa romanica di San Giovanni di Palmas Vecchio, a San Giovanni Suergiu, dove il 9 settembre, giorno di chiusura, prenderà vita il concerto omaggio al grande musicista Carlo Mariani con “The Man of the Long Canes” (evento presentato dal sindaco Elvira Usai); inoltre, nella fantastica cornice di Porto Pino, ai piedi delle dune di sabbia, il 4 settembre, alle 19.00, si terrà un Piano Solo di Joe Chambers, in un altro spettacolare tramonto in musica.

Il centro del tema musicale di questa edizione sarà il pianoforte, strumento musicale raffinato dalle immense possibilità, amore e croce di musicisti di tutti i tempi.

Pianoforte come metafora dell’esistenza umana, dove i tasti bianchi rappresentano felicità e quelli neri tristezza ed entrambi servono a comporre  melodia.

Pianoforte che, attraverso legno evibrazioni, è capace di comunicare con la danza delle dita umane le più sottili verità universali.

Il bianco ed il nero come simbolo delle etnie umane che mai come in questo periodo storico sembrano essere in lotta tra loro per un lembo di terra su cui invece che scorrere pace, spesso scorre l’orrore degli egoismi e delle incomprensioni di questi umani che, avvolte, sono capaci di grandi opere, siano esse musicali o di altra natura, ma altre sembrano saper solo seminare discordia e disperazione.

Un anno fa il festival accese il dibattito sui diritti civili, quest’anno il tema scelto è quello delle migrazioni globali che sembra oggi più che mai acuirsi ed allontanarsi da possibili soluzioni. Lo stesso manifesto ufficiale richiama questi temi. Oltre al piano, infatti, fà bella mostra di sé il mare, elemento naturale che caratterizza il territorio del festival, che sta conoscendo da vicino, inconsapevole protagonista, il fenomeno delle migrazioni.

Uno dei protagonisti sarà il multistrumentista Tyshawn Sorey, che suona batteria, percussioni, trombone e piano, raffinato musicista alla scoperta di molti e differenti linguaggi. Considerato da molti l’erede naturale di Butch Morris, darà vita alla Conduction che Morris aveva in progetto di portare al festival e che la sua prematura dipartita non gli ha consentito di completare. Sarà Sorey che guiderà un’intera orchestra proveniente dal Conservatorio di Cagliari nella difficile ma altrettanto affascinante impresa di realizzare il progetto incompiuto di Butch. Il progetto sarà possibile  grazie alla collaborazione con l’Associazione Ticonzero. L’Ensemble sarà formata da diciotto elementi tutti provenienti dal Conservatorio di Cagliari, diretta da Daniele Ledda, professore di musica elettronica (presente alla conferenza stampa), che sotto la sapiente direzione del maestro Soreysi cimenterà in questa opera dall’esecuzione assolutamente eccezionale.

Il programma completo del festival.

1 settembre

• Roots Magic

• The White Desert Orchestra direct

by Eve Risser

2 settembre

• The Young Mothers

• David Murray quartet

3 settembre

• Radian

• Talibam & Joe McPhee

4 settembre

• Chad Taylor & James B. Lewis

• Chicago London Underground

5 settembre

• Sant’Anna Arresi Black Quartet

• A Pride of Lions

6 settembre

• ONG “crash”

• Alexander Hawkins Quartet

7 settembre

• A-SEPTiC

• Conduction n. 200

8 settembre

• The Blackstones

• Dr. Lonnie Smith

9 settembre

• Snake Platform

4 settembre a Porto Pino

• Joe Chambers solo

5 settembre a Is Solinas

• Rob Mazurek & Gabriele Mitelli

7 settembre a Is Solinas

• Alexander Hawkins solo

9 settembre a Palmas Vecchio

Vediamo una breve intervista con l’associazione culturale Punta Giara, Basilio Sulis, sugli artisti presenti alla XXXIII dizione del festival, e l’intervento dell’assessore regionale Giuseppe Dessena che si è soffermato sul ruolo che i grandi festival hanno per la diffusione della culturale musicale in Sardegna e sull’impegno della Regione per il sostegno agli stessi sulla base di una programmazione triennale, presupposto indispensabile per garantire stabilità e qualità ai progetti delle associazioni che li organizzano.

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Sotto l’alto Patrocinio della Presidenza del Consiglio e della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna, con l’apporto fondamentale dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, dell’assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato  della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna, si è tenuta oggi 8 giugno, presso l’Aula Magna del Conservatorio di Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari, la conferenza stampa di presentazione del progetto Conduction N. 200 inserito all’interno della programmazione della XXXIII edizione della rassegna “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” alla presenza di un folto pubblico, di studenti del Conservatorio e di tutte le testate giornalistiche regionali. Presenti alla conferenza i componenti del CDA dell’associazione culturale Punta Giara, il maestro Giorgio Sanna direttore del Conservatorio di Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari ed il presidente dell’associazione culturale Ticonzero Daniele Ledda, entrambi coorganizzatori del progetto Conduction N. 200.

La conferenza stampa di presentazione del progetto Conduction n. 200 è stata coordinata da Paolo Sodde, segretario dell’associazione culturale Punta Giara che, dopo il saluto iniziale ed un breve excursus sul progetto ed un breve ricordo di Butch Morris, autore di N. 3 Conduction svoltesi sinora a Sant’Anna Arresi e padre ispiratore di questo nuovo progetto. Paolo Sodde ha tenuto a sottolineare come Butch Morris sia rimasto nei ricordi di tutti, nonostante il calibro della sua musica ed originalità, come “Uno di noi” così da evidenziare l’intimo rapporto creatosi tra l’indimenticato maestro ed il Festival di Sant’Anna Arresi.

Superate le premesse e i ringraziamenti speciali al Conservatorio di Cagliari e all’Associazione Ticonzero, diretta dal maestro Daniele Ledda, si è entrati nel dettaglio degli aspetti artistici di questo progetto Conduction n. 200. Sono intervenuti il direttore del Conservatorio Giorgio Sanna che ha tenuto a puntualizzare il suo plauso all’iniziativa che vede la collaborazione del Conservatorio con l’associazione Punta Giara in questo ambizioso progetto dicendo che «… sino ad oggi questo tipo di confronto non aveva rappresentato la normalità per il Conservatorio, nella speranza invece di aprirsi ad iniziative di questo tipo in modo duraturo».

Successivamente ha preso la parola il direttore artistico Basilio Sulis che ha sottolineato come l’associazione Punta Giara ed il suo Festival siano riusciti a ritagliarsi uno spazio non solo nazionale ma anche internazionale, sia per quanto riguarda la produzione musicale sia sotto l’aspetto dell’immagine; il direttore artistico ha sottolineato il respiro internazionale del progetto Conduction n. 200, nella ferma convinzione che esso rappresenti un’opportunità unica non solo per uno spettacolo di incredibile originalità, ma che esso rappresenti anche un’opportunità per giovani musicisti sardi di fare nella propria terra esperienze di ampio respiro come questa, nella speranza che un giorno possano coltivare i loro talenti in terra sarda e magari esportarli all’estero. Infine, Basilio Sulis si è soffermato sull’idea di rendere in un prossimo futuro questa esperienza in una produzione discografica supportata da importanti case discografiche come già accaduto nella passata esperienza del Festival dove registrazioni live sono state prodotte sul disco come quella di Roscoe Mitchell e Matthew Shipp presentato qualche mese fa negli Stati Uniti.

A seguire è intervenuto Daniele Ledda in rappresentanza dell’associazione Ticonzero, maestro del gruppo di musicisti del Conservatorio che si cimenteranno sotto la direzione di Tyshawn Sorey nella realizzazione della Conduction n. 200. Il maestro Daniele Ledda ha spiegato in dettaglio come verrà realizzato il progetto sottolineando come lo stesso linguaggio di Butch Morris sia costituito da un ponte tra scrittura ed improvvisazione e di come a partire dalle prove con Tyshawn Sorey i suoi musicisti si metteranno alla prova nel seguire il glossario di gesti che Tyshawn Sorey ha ereditato da Butch Morris, e che i giovani musicisti impareranno a seguire sotto la preziosa direzione del percussionista e direttore d’orchestra americano.

A conclusione, dopo aver lasciato spazio ad alcuni interventi e domande da parte dei giornalisti Paolo Sodde, ha  provveduto al commiato ed ai ringraziamenti alla Presidenza del Consiglio e della Giunta Regione Autonoma della Sardegna, assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio e della Fondazione di Sardegna, alla Associazione Ticonzero ed al Conservatorio di Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina, il Comune di Sant’Anna Arresi ed i festival facenti parte di Sardinia Jazz Network (Calagonone Jazz, Time in Jazz, Musica sulle Bocche, Ai Confini tra Sardegna e Jazz e European Jazz Expo) ed ha invitato tutti i presenti a partecipare alla rassegna in programma dal 1 al 9 settembre 2018 a Sant’Anna Arresi.