2 November, 2024
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In relazione alla questione della delimitazione dei confini marini tra Italia e Francia trattata da diversi organi di stampa e oggetto di richieste parlamentari, la Farnesina richiama in una nota diffusa oggi i punti emersi nella risposta del sottosegretario agli affari esteri Benedetto Della Vedova alla interpellanza parlamentare n. 2–01268  del 12 febbraio.

L’Accordo di Caen è stato firmato il 21 marzo 2015, dopo un lungo negoziato avviato nel 2006 e terminato nel 2012, per far fronte a un’obiettiva esigenza di regolamentazione anche alla luce delle sopravvenute  norme della convezione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982 (UNCLOS). Al negoziato sulla base delle rispettive competenze hanno partecipato anche tutti i ministeri tecnici – inclusi quelli che hanno responsabilità in materia di pesca, trasporti ed energia- che hanno avuto modo di formulare le proprie autonome valutazioni.

Considerata la sua natura, l’Accordo di Caen è sottoposto a ratifica parlamentare e, pertanto, non è ancora in vigore.

Per quanto riguarda, in particolare, i contenuti dell’Accordo, il tracciato di delimitazione delle acque territoriali e delle restanti zone marittime riflette i criteri stabiliti dalla UNCLOS, primo fra tutti il principio della linea mediana di equidistanza. Nel corso dei negoziati che hanno portato alla firma dell’Accordo, la parte italiana ha ottenuto di mantenere immutata la definizione di linea retta di base per l’arcipelago toscano, già fissata dall’Italia per la delimitazione del mare territoriale nel 1977. Inoltre, per il mare territoriale tra Corsica e Sardegna, è stato completamente salvaguardato l’accordo del 1986, inclusa la zona di pesca congiunta.

Anche per quanto riguarda il confine del mare territoriale tra Italia e Francia nel mar ligure, in assenza di un precedente accordo di delimitazione, l’Accordo di Caen segue il principio dell’equidistanza come previsto dalla Unclos.

Come ovvio nel corso della procedura di ratifica, tutte le osservazioni e le proposte del Parlamento e delle Amministrazioni interessate, relative all’accordo potranno essere opportunamente valutate.

Sulla questione interviene Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

«Il comunicato ufficiale del ministero degli Affari Esteri di stasera sul trattato di Caen – dice Francesco Sanna – smentisce la rappresentazione che ne è stata data da chi ormai ormai – più che politica – sembra fare l’attore di melodramma con messa in scena settimanale.

Sembrava, infatti, che più che normali relazioni tra due stati membri dell’Unione Europea, che si adeguano con molto in ritardo alle convenzioni internazionali, si fosse davanti ad una Yalta in formato minore e ad un Congresso di Vienna in versione segreta, con tanto di spartizioni territoriali e scambi di zone di influenza.»

«I parlamentari del Partito Democratico – aggiunge Francesco Sanna – saranno molto attenti – come avvenuto oggi con la presentazione e l’approvazione dell’ordine del giorno sul tema in occasione della discussione del collegato agricoltura e pesca alla legge di stabilità – affinché gli impegni del Governo siano rispettati, ma nel frattempo – conclude Francesco Sanna – penso occorra denunciare e prendere le distanze da un modo di far politica che lucra sul clamore e la disinformazione, pur di breve durata.»

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«Expo Milano 2015 è un successo, non solo per i tantissimi visitatori che ogni giorno affollano il Decumano, ma anche e, soprattutto, per l’eredità e gli insegnamenti che lascia al mondo». Con queste parole il ministro dell’Agricoltura e della Sicurezza alimentare del Mozambico, Josè Antonio Pacheco, ha dato il via alla cerimonia ufficiale del National Day del Paese africano.

«Il Mozambico aderisce in pieno allo spirito della Carta di Milano, per un mondo libero dalla fame e dalla malnutrizione», ha proseguito Pacheco, accompagnato da Ana Comuana, vice ministro della Cultura e del Turismo. Ad accogliere la delegazione mozambicana, Benedetto Della Vedova, Sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, che ha sottolineato la storica amicizia tra l’Italia e il Paese africano: «Il Mozambico è il maggior destinatario dei nostri aiuti nel Continente, sotto il profilo della cooperazione e dello sviluppo. L’Italia è tradizionalmente legata a questa nazione, come dimostra anche il concreto impegno per la stabilità istituzionale e politica sul territorio. Auspico che le nostre relazioni bilaterali si consolidino sempre di più, alla luce della complementarietà delle nostre economie».

«Dalla tradizione all’innovazione: nutrire le vite, coltivare i sogni»: questo il tema della partecipazione del Mozambico a Expo Milano 2015, all’interno del Cluster Cereali e Tuberi. Con il suo padiglione, il Paese affacciato sull’Oceano Indiano vuole attirare l’attenzione dei visitatori raccontando storie, curiosità e caratteristiche di alcuni dei suoi prodotti tipici, come la manioca, le patate, il mais, il miglio e diversi tipi di radici. «Il Mozambico produce 9,7 milioni di tonnellate all’anno di radici e tuberi, principalmente manioca – ha spiegato il ministro Pacheco -; l’agricoltura è la base fondamentale per lo sviluppo socio-economico del nostro Paese, dove circa il 54% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. La fame si uccide con l’agricoltura».

Al termine della cerimonia, il pubblico ha assistito ad una performance di Eduardo Durao Lamussene e della sua famosa orchestra di Timbila. I festeggiamenti sono proseguiti al Padiglione mozambicano, dove sono state proposte degustazioni di piatti tipici. Nel pomeriggio, applausi per l’esibizione della band Kakana, sul Palco del Cluster Cereali e Tuberi, in una fusione di musiche afro, fusion, rock e jazz.

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«E’ la prima volta che partecipiamo a un’Esposizione Universale con un nostro padiglione». È ricordando il primato con cui la Repubblica di Moldova si presenta a Expo Milano 2015 che questa mattina il primo ministro Valeriu Strelet ha aperto le celebrazioni del National Day del Paese.

Accolto dal sottosegretario del ministero degli Affari esteri, Benedetto Della Vedova, davanti all’Expo Centre per la cerimonia dell’alzabandiera, il premier Strelet ha sottolineato i punti di forza della presenza moldava: “Nel nostro Padiglione abbiamo cercato di rappresentare una fusione tra tradizione e modernità. Abbiamo voluto valorizzare la ricchezza della nostra produzione di frutta e verdura, dovuta soprattutto alla particolarità del suolo nero”. Per la Moldova partecipare all’Expo di Milano ha un grande valore: «Abbiamo molto da portare nella grande famiglia dell’Unione europea – ha spiegato Strelet -. Per questo motivo, vi invito a scoprire il nostro Paese. Abbiamo l’obbligo morale di produrre di più e ampliare le nostre prospettive, collaborarando con gli altri Paesi per ridurre la malnutrizione nel mondo».

La Moldova ha scelto di partecipare a Expo Milano 2015 con il tema “Splenda la luce – L’Energia del Sole, l’Energia della Terra, il Cibo per l’Umanità”: «Nel suo spazio espositivo – ha spiegato il sottosegretario Della Vedova – la Moldova fa conoscere le sue tradizioni. La presenza moldava a Expo, inoltre, consente di intensificare i rapporti di collaborazione tra Moldova e Italia. Il nostro Paese – ha aggiunto – è il quarto partner commerciale della Moldova e il secondo investitore estero». Benedetto Della Vedova ha poi ricordato il sostegno dell’Italia nel percorso di avvicinamento della Moldova all’Unione Europea: «Ho recentemente firmato il Protocollo di ammissione nell’Unione Europea della Moldova e la dichiarazione congiunta italo-moldava in materia di cooperazione bilaterale per l’applicazione dell’Accordo di Associazione e libero scambio tra l’Unione Europea e la Moldova».

Al termine della cerimonia ufficiale, i festeggiamenti si sono spostati al Padiglione del Paese, dove la giornata è proseguita tra spettacoli di musica folk, danze e degustazioni di piatti tipici moldavi.

Accompagnata dal commissario generale di Expo Milano 2015 Bruno Antonio Pasquino, la delegazione moldava ha quindi visitato Palazzo Italia: qui il primo ministro Strelet ha sottoscritto la Carta di Milano.

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A Expo Milano 2015 vince la solidarietà: ammonta a oltre 300.000 euro la somma raccolta sinora in favore del Nepal devastato dal terribile terremoto dello scorso aprile, grazie all’appello lanciato da Cgil, Cisl, Uil ed Expo Milano 2015 in collaborazione con il padiglione asiatico.

Una raccolta benefica che proseguirà fino alla fine dell’Esposizione Universale e che contribuirà alla ricostruzione e a progetti di sviluppo del Paese. Un impegno collettivo sottolineato con grande enfasi da H.E. Deepak Dhital, ambasciatore e rappresentante permanente dell’Ambasciata del Nepal a Ginevra, durante la presentazione ufficiale del Padiglione, finalmente completato, che ha voluto ringraziare di cuore tutti i visitatori dell’Esposizione universale: «Questa struttura è la dimostrazione che il Nepal ha la forza di rialzarsi e ricostruire il proprio patrimonio distrutto. Il miglior modo per aiutare il nostro Paese ora è venire a trovarci. Il turismo è il motore della nostra ripartenza».

In seguito al sisma, molti operai nepalesi erano stati costretti a tornare in Patria interrompendo i lavori. Ora il Padiglione può essere ammirato in tutta la sua bellezza. «Siamo riusciti a completare i lavori anche grazie ai nostri amici italiani. Ora tantissimi visitatori vengono qui a sentire il suono della serenità e a meditare. Per nutrire il pianeta, bisogna partire proprio dalla pace», ha commentato Amrit Shakya, vice commissario e organizzatore del Padiglione.

Alla cerimonia hanno partecipato anche Bruno Pasquino, Commissario Generale di Expo Milano 2015 e Benedetto della Vedova, sottosegretario di Stato al ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.

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Il ritmo coinvolgente dei tamburi africani ha scandito la giornata dedicata al National Day del Rwanda. Ad accogliere la delegazione del paese dell’Africa Orientale, guidata dal ministro agli Affari Esteri e Cooperazione, Louise Mushikiwabo, dal Ministro al Commercio e Industria, Francois Kanimba e dal Console onorario della Repubblica del Rwanda a Milano, Enrico Lalia Morra, sono stati il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova e il Commissario Generale di Expo 2015 Bruno Pasquino.

«Expo Milano 2015 non è solo l’occasione per mostrare il Rwanda alla comunità internazionale – ha dichiarato il ministro Mushikiwabo nel discorso ufficiale – ma è anche un momento importante di dialogo tra i popoli e di scambi commerciali nel nostro Paese, che dopo vent’anni di guerra civile ha trovato ora un equilibrio e un percorso di prosperità.»

Il Sottosegretario Della Vedova ha sottolineato quanto sia simbolicamente importante aver celebrato il National Day del Rwanda durante le iniziative delle Women’s Weeks: «Le donne svolgono un ruolo significativo nella vita politica del Rwanda; il 64% di loro siede nel Parlamento dello stato africano e il 30% delle posizioni apicali in azienda sono occupate da donne».

Terminata la cerimonia ufficiale, sul palco dell’Expo Centre sono saliti gli artisti del Balletto Nazionale rwandese, che hanno coinvolto tutti i presenti in una spettacolare performance culturale, alla quale ha assistito anche il Commissario Unico Delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala. Successivamente ecco la parata lungo il Decumano, fino a raggiungere il Padiglione del Rwanda, situato nel Cluster del Caffè.

La giornata del National Day è proseguita nel pomeriggio con la conferenza “Le donne sulla rinascita di una nazione”: in occasione delle Women’s Weeks a Expo Milano 2015 si parla del ruolo femminile nella riaffermazione del Rwanda nel panorama internazionale. A seguire “Opportunità Economiche in Rwanda”, conferenza sulle grandi risorse del Rwanda, un invito per le aziende ad investire in Africa: con Francois Kanimba, ministro del Commercio e dell’Industria del Rwanda Yamina Karitanyl, Consiglio per lo Sviluppo del Turismo in Rwanda.

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È stata la Bürgermussik Mittersill ad aprire ufficialmente le celebrazioni del National Day dell’Austria a Expo Milano 2015. La banda della cittadina salisburghese di Mittersill, accompagnata dagli ottoni della Bläserensemble Federspiel nei loro costumi tradizionali, ha intonato musiche tipiche e suonato gli inni. A guidare la folta delegazione d’Oltralpe il Presidente federale austriaco, Heinz Fischer; con lui, ecco il vice Cancelliere e ministro della Ricerca, Scienza e Economia, Reinhold Mitterlehner, il presidente della Camera federale dell’Economia Christoph Leitl, il Ministro federale per le Arti, la Cultura e i Media Josef Ostermayer e il ministro di Agricoltura, Foreste, Ambiente e uso delle Acque, Andreä Rupprechter. All’evento ufficiale hanno partecipato anche il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, il Commissario Generale di Expo 2015, Bruno Pasquino, il sottosegretario agli Affari Esteri Benedetto della Vedova.

«Expo Milano 2015 è l’opportunità per affrontare temi di valenza globale attraverso il confronto di soluzioni e best practice offerte da governi e privati» ha esordito Della Vedova, mentre il Presidente Fischer ha voluto ribadire gli ottimi rapporti che intercorrono da anni tra Italia e Austria. «Per noi il vostro Paese è il secondo partner commerciale – ha detto Fischer – e gli scambi, nel 2014, hanno oscillato tra i 16,3 e i 16,8 miliardi di euro». «L’eccellente livello delle relazioni bilaterali – gli ha fatto eco Della Vedova – si riflette nella piena convergenza di vedute e intenti in ambito europeo. La visita ufficiale a Vienna di Sergio Mattarella nei prossimi giorni ne sarà un’ulteriore testimonianza.»

Expo Milano 2015 offre dunque la possibilità di rinsaldare relazioni già ottime. «L’Esposizione Universale pone l’accento su temi fondamentali come l’ambiente, il clima e l’energia – ha continuato Fischer -. Questo ha ispirato l’Austria nella creazione del suo padiglione. L’idea di mostrare alberi vivi all’interno della struttura vuole far capire quanto siano importanti i boschi per il clima globale».

Al termine della cerimonia, la delegazione si è diretta a piedi lungo il Decumano fino al Padiglione austriaco, per fare poi tappa a Palazzo Italia. I festeggiamenti proseguiranno con una serie di eventi anche in città alla Triennale di Milano e al Teatro alla Scala.

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È con l’atteso concerto del noto compositore e musicista Goran Bregovic, in programma questa sera al Cluster Biomediterraneo (ore 20.00), che si concluderà il National Day della Serbia a Expo Milano 2015. La Giornata nazionale serba si è aperta, in mattinata, con la cerimonia dell’alzabandiera e con gli inni nazionali italiano e serbo davanti all’Expo Centre.

All’evento erano presenti il vice Primo ministro e ministro degli Affari esteri serbo Ivica Dacic e il sottosegretario di Stato agli Affari esteri e la Cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

«È un grande onore essere a capo della delegazione della Serbia che partecipa a Expo Milano 2015 – ha detto il vice Primo ministro Dacic -. La grande fortuna della Serbia è che questa Esposizione Universale ha luogo in un Paese cui siamo legati da profonde radici storiche. Vogliamo rappresentare al meglio il nostro Paese in Expo Milano 2015 e sfruttare questa grande occasione per sollecitare la collaborazione anche a livello culturale. Desidero – ha aggiunto – che in futuro non ci siano solo giorni serbi, ma anni di collaborazioni europee.»

Anche il sottosegretario Benedetto Della Vedova ha dato il benvenuto alla delegazione serba sottolineando il forte legame tra Italia e Serbia: «Abbiamo apprezzato molto la partecipazione della Serbia al Cluster Biomediterraneo con il tema Assapora il cibo, senti la vita. La promozione dell’attività di sviluppo e di partnership con le controparti italiane – ha proseguito il sottosegretario Della Vedova – è uno degli obiettivi principali che vogliamo proporci per far conoscere le specificità dei singoli Paesi e per portare avanti le relazioni in termini politici ed economici tra tutti».

Al termine della cerimonia, la delegazione ha raggiunto Palazzo Italia, per una visita, e ha raggiunto in seguito il padiglione serbo, dove sono proseguiti i festeggiamenti: i visitatori sono stati coinvolti in esibizioni di ballerini in abiti tradizionali, degustazioni e performance culturali.

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È stata la Regina Mathilde d’Udekem d’Acoz la grande protagonista delle celebrazioni per il National Day del Belgio. Alla cerimonia hanno presenziato il Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno Pasquino e il sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova. Per l’occasione gli inni nazionali sono stati suonati dal vivo dai due noti musicisti Ning Kam al violino e da Liebrecht Vanbeckevoort al pianoforte.

Rivolgendosi alla sovrana, Pasquino ha elogiato l’impegno del Belgio nella cooperazione internazionale, particolarmente pertinente a questa Esposizione Universale, «incentrata com’è sui progetti di responsabilità e sostenibilità, applicati alle politiche dello sviluppo, di cui il Belgio è uno dei più validi esempi».

La Regina Mathilde ha concentrato il suo intervento sull’importanza della tematica di Expo Milano 2015, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”: «Si tratta di una questione di assoluta attualità. Offre l’opportunità di discutere di questa problematica chiave e di cercare nuove soluzioni». Sua Altezza ha anche citato i dati di un’emergenza continua, con ben 795 milioni di persone malnutrite nel mondo e ponendo grandi aspettative nella nuova agenda di sviluppo post-2015.

«L’agricoltura sostenibile è cruciale per il futuro del nostro pianeta e il Belgio ha molto da offrire in questo ambito» ha proseguito la Regina, ricordando come il suo Paese cerchi con determinazione soluzioni innovative per le sfide del nostro tempo e i suoi scienziati propongano progetti di produzione alternativi, come l’aquaponica, un sistema circolare che permette di far crescere pesci e piante contemporaneamente. «Nel padiglione belga si respirano creatività, innovazione e sostenibilità» ha concluso Regina Mathilde.

Successivamente la delegazione ha fatto tappa al padiglione belga e a Palazzo Italia, con il pranzo ufficiale. Per tutto il giorno sono inoltre previsti canti e festeggiamenti: in serata inoltre al padiglione sarà trasmessa sul grande schermo la sfida di calcio tra Belgio e Galles, valevole per le qualificazioni ai prossimi Europei.