22 November, 2024
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Tutto pronto per la seconda edizione di How to Film the World, le quattro giornate di proiezioni, incontri con gli autori, masterclass e buona musica in programma a Carbonia sotto le insegne della Società Umanitaria.
La manifestazione, nata dall’esperienza del Carbonia Film Festival, apre i battenti domani, giovedì 10 ottobre, con una fitta programmazione che comincia al mattino e va avanti sino a sera.
Primo appuntamento alle 10.00, nei locali della Fabbrica del Cinema, all’ombra della Grande miniera di Serbariu, dal titolo Sardegna Film Network: the sustainable island. Un incontro promosso dalla Fondazione Sardegna Film Commission sulle pratiche di sostenibilità ambientale all’interno della filiera di realizzazione dei festival. Al tavolo la rete dei Festival di Cinema che operano in Sardegna, con l’obiettivo di produrre una bozza di manifesto sul tema.
Si prosegue poi nel pomeriggio con l’inaugurazione della mostra Quando non ti vedo, a cura diIlaria Medda, con opere dell’artista cagliaritano Alberto Marci. Taglio del nastro alle 18.00, per una personale che vuole essere una riflessione profonda sulla luce e sulle ombre, ancestrale metafora dell’animo umano, alla ricerca di un equilibrio ideale. Il progetto è nato nel maggio di quest’anno grazie al contributo di tre studenti del liceo artistico di Quartu, durante una residenza in cui Marci ha lavorato alla produzione di alcune delle opere.
Grande attesa infine, per la prima regionale di “Ballata in minore“, l’ultimo lavoro di Giuseppe Casu presentato lo scorso giugno al Cinemambiente di Torino. Considerato il gran numero di persone attese, la proiezione è stata spostata al Cine-Teatro Centrale di Piazza Roma.
Il film è un road movie ambientato per le strade del Sud-Ovest della Sardegna, alla scoperta di un territorio troppo a lungo sfruttato. La storia è quella di una carovana di artisti di strada dalle diverse provenienze, e dei loro incontri con la popolazione locale. Incontri che portano gli artisti ad aprirsi. Scopriamo così Rasid, marionettista rom bosniaco, fuggito quand’era bambino dalla Jugoslavia in guerra, passando per i campi rom; Carlos, cileno sbarcato in Italia a sei anni per fuggire la dittatura di Pinochet. Il percorso, attraverso un punto di vista altro, affronta le conseguenze della chiusura delle miniere, il rapporto degli isolani con la natura e il loro legame con gli antenati.
«Ciascuno degli incontri – spiega Giuseppe Casu, regista sardo emigrato a Roma – rivelerà diverse esigenze e pratiche di resistenza al modo di vivere e di pensare più diffuso e consumistico. Il mio desiderio di ritorno si è sfaldato, si è trasformato: forse non c’è nessun ritorno possibile, la mia terra d’origine appartiene a quelli che la difendono, a quelli che resistono, a quelli che sono di passaggio ma tengono ben saldi i loro padri sulle spalle.»
IL FESTIVAL
How to Film the World prosegue nel cuore del Sulcis sino a domenica 13 ottobre, con 13 ospiti dall’Italia e dal mondo, 16 incontri ad ingresso libero e gratuito, masterclass e workshop dedicati a 18 tra ragazze e ragazzi provenienti dal Sulcis, dalla Sardegna e da tutta Italia, selezionati attraverso il programma Carbonia Cinema Giovani.
Tra gli ospiti, per la prima volta nell’isola Phaim Bhuiyan, giovanissimo autore, regista e interprete di “Bangla”, caso cinematografico dell’anno in Italia, vincitore del Nastro d’Argento per la migliore commedia; la regista siriana Soudade Kaadan, che ha vinto tutti i premi più importanti al mondo riservati agli autori esordienti: il Leone del futuro a Venezia, il Sundance Film Festival negli Stati Uniti; le selezioni della Cinefondation all’ultimo Festival di Cannes.
E ancora la buona musica con il live di Bob Corn, autore emiliano dall’animo folk che ha girato il mondo, e Godblesscomputers, con le sue selezioni a cavallo tra black music ed elettronica d’autore.
How to Film the World è un evento organizzato dalla Società Umanitaria di Carbonia insieme al CSC di Cagliari – Cineteca Sarda, con il contributo della Direzione Generale Cinema del MIBACT e il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, sotto la direzione artistica di Francesco Giai Via, critico cinematografico e operatore culturale.

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Grazia Deledda come non è stata mai vista, in una veste inedita. Rossana Dedola, studiosa di letteratura e scrittrice, ha ricostruito in “Grazia Deledda. I luoghi, gli amori, le opere”, il percorso intellettuale e la vita sentimentale di Grazia Deledda, unica sarda e unica italiana a vincere il premio Nobel per la letteratura. Sabato 2 settembre, alle 10.00 a Sa Prentza de Murone, aprirà la terza giornata del Cabudanne de sos poetas dialogando dell’opera insieme alla poetessa Vivian Lamarque del suo libro che racconta in maniera avvincente la vita di una grande scrittrice e la sua forte vocazione artistica. Il movimento rivoluzionario del ’77 e il clima sociale e culturale di quegli anni attraverso il linguaggio della musica raccontato dal giornalista e saggista musicale John Vignola nell’incontro dal titolo molto esaustivo: “You say you want a revolution: il Rock e il ’68”. John Vignola presenta Bob Dylan e i Beatles, alle 11.30 a Sa Prentza de Murone.

Si riprende nel pomeriggio alle 16.00 nella Biblioteca comunale con la presentazione degli esiti dei laboratori di poesia realizzati nella Scuola media di Seneghe e presso le case famiglia della Cooperativa sociale CTR che ha visto anche stavolta la partecipazione degli ospiti di quattro case famiglia dell’oristanese, e l’inserimento nella stessa classe anche degli studenti di una prima del Liceo Classico di Oristano nell’ambito delle iniziative di scuola-lavoro.

Alle 17.00 l’universo profondo di Nadia Agustoni, altra voce tra le più originali e autentiche della poesia italiana. Scrive poesie e saggi, collabora a riviste e a blog letterari (Nazione Indiana, Donne in Viaggio). Il suo primo libro in versi “Grammatica Tempo” lo ha pubblicato nel 1994, mentre i più recenti sono: “Lettere della fine” (Vydia editore) del 2015 e “Racconto” (Aragno) del 2016. Con Francesca Matteoni ha curato il volume “Un ponte gettato sul mare”. L’autrice bergamasca parlerà delle sue opere nella chiacchierata con la poetessa Azzurra D’Agostino. Alle 18.30 nella Piazza dei Balli si parlerà di “Etnografia e itinerari gramsciani: dal sud dell’Asia al mondo arabo-mediterraneo” con Cosimo Zene e Alessandra Marchi. Il compito di introdurre il dialogo e la riflessione dei due studiosi sardi sul pensiero di Gramsci e sulla sua attività politica è affidato a Tore Cubeddu. Cosimo Zene è Professor in the Study of Religions and World Philosophies alla School of Oriental and African Studies, University of London, dove ha conseguito un PhD in Social Antropology. Ha pubblicato diversi saggi tra cui quello sul pensiero di Gramsci in India. Alessandra Marchi è dottore di ricerca in Antropologia Sociale presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. Ha ideato insieme ai professori Patrizia Manduchi e Mauro Pala il GramsciLab, Laboratorio di studi internazionali gramsciani dell’Università di Cagliari.

Dal pensiero gramsciano a “La riforma protestante nella storia della spiritualità europea”. Alle 21.00 sempre nella Partza de sos ballos se ne parlerà con Daniele Garrone, professore alla Facoltà valdese di Teologia e la Pastora della Chiesa Evangelica Battista di Cagliari, Assunta Corona e Cristina Arcidiacono. A condurre l’incontro sarà Gabriella Caramore, autrice della celebre trasmissione di Radio 3 “Uomini e profeti” che si occupa di tematiche religiose, insieme ad Assunta Corona e Cristina Arcidiacono. Grandi nomi anche per la musica al Cabudanne. Alle 22.30 nella Partza de sos ballos, sarà protagonista Paolo Angeli, grande chitarrista, compositore e ricercatore. Specialista nella chitarra sarda preparata si muove con spirito innovativo su territori che spaziano dall’avanguardia extra-colta alla tradizione popolare. Recente è il suo ultimo album “Talea”, che porterà sul palco del Cabudanne: un viaggio tra le sponde dei continenti per chitarra sarda preparata e voce che raccoglie diversi momenti dei suoi ultimi anni di tournèe in giro per il mondo. E poi la musica classica e il rapporto stretto con la poesia. Si chiude la terza serata con il consueto appuntamento del “Racconto della Buonanotte” alle 24.00 nella incantevole Piazzetta Su Lare. Sul piccolo palco delle “buonanotti” Tiziano Sgarbi, in arte Bob Corn, padre spirituale di buona parte della scena indipendente dell’area emiliana. Fondatore di Fooltribe, organizzatore di Musica nelle Valli (festival indipendente) e cantautore folk che ricorda voci e suoni d’altri tempi, mai inclinato verso le mode. La sua vita, come la sua musica. Only a hobo che ha viaggiato per tutta l’Europa e gli USA con la sua piccola chitarra e le sue grandi storie.

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Dal 30 agosto al 3 settembre l’appuntamento è con la poesia del mondo a Seneghe, per la tredicesima edizione del Cabudanne de sos poetas. Tema portante di questa edizione: le Rivoluzioni. Tra i tanti ospiti in arrivo: Nada, Vivian Lamarque, Tugrul Tanyol, Nadia Agustoni, Fabio Franzin, Roberto Magnani e Simone Marzocchi, Raimondo Usai Ponti, Francesca Matteoni, Azzurra D’Agostino, John Vignola, Paolo Angeli, il Quartetto Antonelliano dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Alessio Lega, Bob Corn, Alessandro Fiori, e tantissimi altri.

Ritorna il Cabudanne de sos poetas, non solo il festival di poesia più importante dell’isola, ma una grande festa: viva, gioiosa, fatta di parole e silenzi, immagini, suoni, colori, sapori. Una festa della poesia, degli scrittori, degli artisti, ma anche una festa dei giovani e della popolazione di Seneghe. Si riaccende il respiro dei versi dei poeti, dal 30 agosto al 3 settembre nel piccolo ed affascinante borgo storico del Montiferru, con le sue casette di basalto, la Partza de sos Ballos, il vecchio frantoio Prentza de Murone, i bar Su Recreu e Manunza, Piazzetta Su Lare, la Piazza Santa Maria e Putzu Arru. Angoli incantevoli del paese dove ogni anno si ripete il miracolo dello stupore e della scoperta.

Tredicesima edizione, come già anticipato per le anteprime estive, sarà dedicata al tema centrale della Rivoluzioni e all’anniversario che cade quest’anno di grandi momenti di svolta nella storia europea: dalla Riforma luterana del 1517, alla Rivoluzione russa del 1917, passando attraverso la rivoluzione culturale e i movimenti per i diritti civili degli anni ’60 e ’70, fino alla rivoluzione sarda nella produzione letteraria. «Le date ricorrenti provano a connettere e a dare un senso alla vicenda complessa e tormentata della storia europea. Cabudanne de sos poetas ha affrontato negli anni precedenti temi importanti evocati dagli anniversari: da Dante e alla sua opera, agli echi poetici e culturali della Grande Guerra. Oggi il tema sono le Rivoluzioni politiche, sociali, spirituali. Può sembrare strano che la Storia riceva tanta attenzione in luoghi che sembrano esclusi dalle grandi vicende del passato. Ma ogni luogo del mondo sente la ripercussione, l’onda d’urto, più o meno forte, di ciò che accade in luoghi apparentemente lontanissimi. Questa edizione include tutti questi fili nella trama delle Rivoluzioni e cerca di leggere, ispirandosi alle opere del grande politico, filosofo, giornalista e critico letterario Antonio Gramsci, di cui quest’anno ricorre l’ottantesimo anno dalla sua morte, la storia del Novecento a partire dalla rivoluzione russa», spiega Mario Cubeddu, presidente di Perda Sonadora e quest’anno anche direttore artistico del festival.

Un programma molto nutrito che vedrà in arrivo a Seneghe una sessantina di ospiti tra poeti, scrittori, musicisti, cantautori, registi, attori, studiosi, ricercatori, filologi, esperti della lingua e della cultura sarda.