5 November, 2024
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Si rinnova l’appuntamento con “Aprire Orizzonti”, l’evento annuale che, come da tradizione, Casa Emmaus Iglesias propone nel mese di settembre per stimolare riflessioni, confronti e approfondimenti su tematiche sociali e sanitarie di grande attualità. Giovedì 26 e venerdì 27 settembre al Caesar’s Hotel di Cagliari, specialisti ed esperti giungeranno da tutta l’Italia e anche dall’estero per parlare di “Supportare la crescita e prevenire il disagio”: tra gli interventi più attesi, quelli di Boris Cyrulnik, Luigi Cancrini, Leonardo Mendolicchio, Augusto Consoli e Laura Pigozzi. Al centro dell’attenzione, in particolare, il complesso ma ricchissimo mondo adolescenziale e giovanile, in tutte le sue sfaccettature. Saranno trattate anche altre fragilità, tra cui disturbi alimentari, dipendenze e salute mentale. La conferenza è a numero chiuso (150 partecipanti tra psicologi, medici, educatori professionali, dietisti, biologi, infermieri, tecnici sanitari di radiologia medica psichiatrica, tecnici della riabilitazione e assistenti sociali) e prevede i crediti formativi. I lavori giovedì inizieranno alle 15 (venerdì dalle 8.00 alle 19.00).
Giovedì 26, alle 10.00, sempre al Caesar’s Hotel, una interessante anteprima con un luminare in materia. Il francese Boris Cyrulnik, neuropsichiatra e psicanalista di Bordeaux, incontrerà la stampa. Ha scritto 19 libri divulgativi e 18 libri specialistici. Di origine ebraiche, era scampato alla deportazione ma, una volta rimasto orfano, era stato affidato ai servizi sociali. Ha ampliato al campo psicologico l’accezione tecnica del termine resilienza, intesa come capacità di reagire a traumi e difficoltà: una modalità emersa in maniera dirompente negli ultimi anni con la pandemia. Di estremo interesse il suo libro “La vita dopo Auschwitz – Come sono sopravvissuto alla scomparsa dei miei genitori dopo la Shoah”.

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Giro di Vite – Memoria Società Teatro, la nuova rassegna firmata dal Crogiuolo, dedica una sessione di due giornate, oggi e domani, al teatro sociale e, nello specifico, al rapporto fra teatro e una malattia cronica come il diabete. Può il palcoscenico renderla più “dolce”? Può aiutare a far convivere serenamente i pazienti con la mancanza o la carenza di insulina? La strada maestra l’ha tracciata un appassionato diabetologo e docente universitario svizzero, Jean Philippe Assal, che circa sedici anni fa, nel suo “quartier generale” di Ginevra – è fondatore della Divisione di Educazione Terapeutica, metodo di cui è padre e pioniere in Europa, per le malattie croniche nella Facoltà di Medicina – ha inventato, coinvolgendo il suo amico regista boliviano, esiliato in  Francia, Marcos Malavia, il Teatro del Vissuto. Assal ha studiato e sperimentato fin dal 1970 la dimensione dell’educazione in medicina, rimettendo in discussione e trasformando la relazione fra medico, operatore sanitario, paziente e poi, appunto, teatro.

Il diabetologo svizzero sarà nei prossimi giorni a Cagliari per presentare il libro Il Teatro del Vissuto – Per un nuovo accompagnamento dei pazienti (edito dalla Cuec), che ha curato insieme a Luciano Carboni, Olivier Horn e la collaborazione di Tiziana Assal e Maria Pia Turco, con la prefazione di Boris Cyrulnik, famoso neuropsichiatra ed etologo francese. L’appuntamento è fissato per sabato 3 febbraio, alle 17, nel Teatro della Scuola “Leopardi” di Pirri, in via della Resistenza. Il volume è una testimonianza degli effetti che il Teatro del Vissuto ha sui pazienti, sui medici, sugli operatori di sanità e un riferimento operativo per chi volesse esplorare questa dimensione terapeutica. Introduce e modera il giornalista Giacomo Mameli, intervengono, oltre a Jean Philippe Assal, Tiziana Assal (storica dell’arte e moglie del medico svizzero), Alberto Granese (pedagogista), Clara Puzzoni (medico di Medicina generale), Claudia Putzu (diabetologa), Samuele Rundeddu (medico), Luciano Carboni e Maria Pia Turco (diabetologi, promotori e coordinatori del TdV in Sardegna), alcuni partecipanti e componenti dello staff del TdV, come gli attori Rita Atzeri, Fausto Siddi e il regista Fabio Casti. L’appuntamento è organizzato dall’Associazione per il Diabete e le cronicità.

Non è casuale la presentazione a Cagliari del volume. Perché In Italia il centro di eccellenza del Teatro del Vissuto – gli altri sono dislocati fra Europa, Sud America e Africa (Ginevra, Parigi, Kaunas in Lituania, Polonia, Portogallo, Lisbona, Inghilterra, Bolivia, Madagascar, Congo) si trova proprio nel capoluogo sardo. Dove un team di professionisti, guidato da Luciano Carboni (è stato responsabile del servizio di diabetologia dell’Ospedale Binaghi e recentemente ha ricevuto a Lisbona un importante riconoscimento per l’educazione terapeutica dalla Società Europea di Diabetologia), opera dal 2010 con numeri significativi: in 8 anni di attività 27 edizioni del TdV, con oltre 150 partecipanti (persone diabetiche, madri di bambini con diabete, infermieri e medici diabetologi, medici di medicina generale, persone colpite da sclerosi multipla e da tumore). Il teatro della scuola Giacomo Leopardi di Pirri – Is Bingias, dove, come detto, verrà presentato il volume, è da cinque anni la sede del Teatro del Vissuto in Sardegna.

Ma la due giorni di Jean Philippe Assal a Cagliari comincia domani, venerdì 2 febbraio, allo spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri. Alle 10.00 è previsto l’incontro fra l’ideatore e i partecipanti sardi al Teatro del Vissuto, con gli interventi di Tiziana Assal, dello staff del TdV cagliaritano e la significativa presenza della giornalista svizzera Isabelle Bourgeois, in città per il progetto Joy for the planet. Dopo aver lavorato per diversi anni in aree di guerra come delegata umanitaria del CICR (Comitato Internazionale della Croce Rossa), dal 22 gennaio Bourgeois viaggia per l’Europa, nel suo motorhome “Begoodee”, per condividere progetti portatori di entusiasmo e offrire lampade solari a chi con le proprie iniziative e attività porta luce o propone soluzioni innovative. Per questo, a voler simboleggiare l’energia carica di speranza che i creatori del Teatro del Vissuto trasmettono con il loro impegno, la giornalista nomade svizzera donerà, alle 11.30, una lampada solare a Jean Philippe Assal e ai suoi stretti collaboratori cagliaritani.