21 November, 2024
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Logan-EdgeBrention Petway 0Jarvis Varnado 77Meo Sacchetti orizzontale

La Dinamo per la prima volta espugna Cantù (86 a 75, primo tempo 48 a 36) e lancia un messaggio forte a tutte le pretendenti alla conquista dello scudetto.
La squadra di Meo Sacchetti ha dominato fin dalle battute iniziali, scattando avanti sul 17 a 8 al 7′ con due triple di Brenton Petway e Brian Sacchetti e chiudendo il primo quarto sul 19 a 12.
In avvio di secondo quarto il divario tra le due squadre si è dilatato con i canestri di Varnado, Logan, Stipcevic, Petway e Varnado, fino al +14, 29 a 15 al 15′. Massimo vantaggio, +17, al 17′, 43 a 26, con una schiacciata di Christian Eyenga, ma LaQuinton Ross e Langston Hall hanno scosso Cantù che ha piazzato un parziale di 8 a 0 e s’è riportata a -9, 43 a 34, prima del 48 a 36 di metà gara.
Il vantaggio sassarese s’è mantenuto stabile intorno ai 20 punti, ma è stato ancora LaQuinton Ross a riportare sotto Cantù a – 4 al 27′: 57 a 53. E ‘ stato Marquez Haynes a respingere l’insidia e a ricacciare Cantù a -9, 63 a 54, 65 a 54 alla fine del terzo quarto con una schiacciata di Joe Alexander.
Cantù è squadra di carattere e lo ha confermato anche nell’ultimo quarto, riportandosi a – 5 con una tripla di Langston Hall: 67 a 62 al 34’. David Logan e Marquez Haynes (due triple) hanno fatto rifiatare la Dinamo (82 a 69 al 36′) e a questo punto Cantù s’è arresa, scivolando a -17 al 39′ con un canestro da sotto e una schiacciata di Christian Eyenga.
Due triple di Brad Heslip hanno reso meno pesante la sconfitta di Cantù ma non tolgono nulla alla grande prestazione della Dinamo che lancia un chiaro messaggio al campionato 2015/2016. La Dinamo è cambiata profondamente ma resta una squadra molto competitiva con ampi margini di miglioramento

I migliori della Dinamo sono stati i due piccoli, David Logan (17 punti in 34 minuti, con 6 su 9 da 2 punti, 1 su 3 da 3 e 2 su 2 ai tiri liberi, 22 di valutazione) e Marquez Haynes (21 punti in 31 minuti, con 5 su 7 da 2 punti. 3 su 6 da 3 e 2 su 2 ai tiri liberi, 19 di valutazione). Eccellente anche la prestazione di Jarvis Varnado (14 punti, con 6 su 8 da 2 punti e 2 su 3 ai tiri liberi, 6 rimbalzi, 20 di valutazione).
Nell’Acqua Vitasnella Cantù i migliori sono stati LaQuinton Ross (23 punti, 8 su 15 da 2 punti, 0 su 5 da 3 e 7 su 11 ai tiri liberi, 11 rimbalzi, 22 di valutazione), Langston Hall (11 punti, 1 su 3 da 2 punti, 2 su 3 da 3 e 3 su 4 ai tiri liberi, 17 di valutazione) e Brad Heslip (15 punti, 0 su 3 da 2 punti, 4 su 10 da 3 e su 3 ai tiri liberi).
La Dinamo giovedì sera, alle 20.00, farà il suo esordio in Eurolega contro la squadra turca del Darussafaka Dogus, a Istanbul.

La Dinamo Banco di Sardegna batte la Grissin Bon 75 a 73 (primo tempo 32 a 26 per la Grissin Bon dopo il 21 a 4 del primo quarto) ed è campione d’Italia con il triplete: Supercoppa, Coppa Italia e campionato. La squadra di Meo Sacchetti e del presidente Stefano Sardara ha centrato così un traguardo storico, forse irripetibile e, comunque, non superabile, che ha scatenato un entusiasmo senza precedenti a Sassari e in tutta la Sardegna che le si è stretta intorno con un calore inimmaginabile non più tardi di un mese fa, alla vigilia di questi fantastici, indimenticabili play off.

Come gara 6, anche se questa volta non sono stati necessari tempi supplementari, anche gara 7 è stata una partita da infarto. La Grissin Bon di Max Menetti l’ha iniziata a mille, nonostante le condizioni fisiche precarie del rientrante Darjus Lavrinovic, rifilando un parziale di 21 a 4 alla Dinamo in 10 minuti. Vitalis Chikoho, Achille Polonara, Andrea Cinciarini e Rimantas Kaukenas hanno colpito la difesa della Dinamo con quasi irrisoria facilità, impedendo per contro conclusioni facili e dominando ai rimbalzi, con una difesa spietata sul temutissimo Shane Lawal.

Chi non conosce il basket e, soprattutto, la Dinamo, sarebbe stato portato a pensare a una partita già decisa, soprattutto pensando ai precedenti tra le due squadre al Palabigi, dove la Dinamo non aveva mai vinto ed aveva perso male gara 1 e gara 2. Ma la Dinamo non s’è mai arresa senza lottare e non avrebbe potuto farlo proprio questa volta, giunta a un passo dalla storia.

All’inizio del secondo quarto Logan e compagni sono entrati in campo con una cattiveria agonistica straordinaria. La situazione si è cap0volta! La Dinamo ha iniziato a difendere come forse solo lei sa fare, la mira dei tiratori ha iniziato ad aggiustarsi e con un parziale di 18 a 4 s’è riportata pienamente in partita, 25 a 22 al 18′, con un canestro da sotto di David Logan. Improvvisamente s’è accesa la luce del gioco della Dinamo e c’è spenta quella della Grissin Bon. Ma il Drake Diener di questa sera è molto più vicino a quello in versione sassarese di quello messo in difficoltà dai guai fisici nelle ultime uscite, dopo un infortunio, e una sua “bomba” da tre punti riporta la Grissin Bon a +8, 32 a 24, poco prima dell’intervallo lungo, al quale la Dinamo si porta a – 6 con due titi liberi di Shane Lawal (l’unica occasione in cui è riuscito a fare 2 su 2).

L’avvio di terzo quarto è equilibrato, il vantaggio emiliano oscilla tra i 4 punti (39 a 35 al 24′ con un canestro da sotto di Jeff Brooks) e gli 8 punti (43 a 35 con due tiri liberi di Amedeo Della Valle al 26′). Dinamo a -3 con una “bomba” di Edgar Sosa e una schiacciata di Shane Lawal, 43 a 40, e poi con due tiri liberi di Brian Sacchetti al 28′ (45 a 42) ma prima dell’ultimo intervallo breve, si verifica l’episodio extratecnico che segna la partita: Edgar Sosa commette un fallo dubbio su Achille Polonara impegnato in un tiro dai 6,75, un tifoso entra incredibilmente in campo senza trovare alcuna opposizione e gli mette le mani addosso deridendolo, lui reagisce e gli arbitri lo sanzionano, provocando il quarto tiro libero per Polonara (che fa 4 su 4) e dà il possesso di palla alla Grissin Bon che, in un colpo solo, con un canestro da due punti di Rimantas Kaukenas, vola a +10: 55 a 45! Finale decisa, scudetto con giallo alla Grissin Bon?

La Dinamo non ci sta, Rakim Sanders piazza la “bomba” da tre punti e porta la sua squadra all’ultimo intervallo breve sul -7: 55 a 48.

L’ultimo quarto è il solito ultimo quarto della Dinamo, con Lawal, Sanders, Logan e Dyson in cattedra! Una schiacciata di Lawal, due “bombe” di Logan e un’azione da tre punti, canestro e tiro libero di Dyson, riportano le due squadre in parità: 59 a 59. Polonara, Cervi  e una “bomba” di Drake Diener rilanciano la Grissin Bon a +8 67 a 59 al 35′, ma il bello per la Dinamo deve ancora arrivare: canestro da sotto e tiro libero di Sanders, due tiri liberi e un’altra “bomba” di Logan e le due squadre sono nuovamente in parità al 37′: 67 a 67! Ora la Dinamo è inarrestabile e corona la rimonta con il sorpasso l’allungo ed il sorpasso con due canestri di Dyson, 67 a 71! La Grissin Bon sente che la partita le sta sfuggendo di mano, Kaukenas non s’arrende, 69 a 71 e Drake Diener impatta a 71 con due tiri liberi micidiali. Ma l’uomo dei finali da brivido lo ha la Dinamo, si chiama Jerome Dyson: canestro da sotto per il 73 a 71, Drake Diener lo imita e fa 73 a 73 ma Rimantas Kaukenas commette il quinto fallo su Jerome Dyson che, con una freddezza incredibile, firma il 75 a 73 a una manciata di secondi dalla sirena finale. C’è una rimessa laterale contestata, gli arbitri la assegnano prima alla Dinamo poi, dopo aver verificato l’azione alla moviola, vedono il tocco di Shane Lawal e la cambiano a poco più di tre secondi dalla fine ma non c’è più tempo, perché il tentativo di tiro da tre di Drake Diener è disperato ed inutile. Gara 7 è della Dinamo, campione d’Italia 2014/2015!

Dopo Supercoppa e Coppa Italia la squadra di Meo Sacchetti corona una stagione straordinaria, vincendo anche lo scudetto! Inizia la festa che continuerà per tutta la notte a Sassari e in tutta la Sardegna.

La Grissin Bon ha chiuso con 27 su 52 da due punti, 3 su 21 da tre punti, 10 su 16 ai tiri liberi, 44 rimbalzi, 15 palle perse, 13 recuperate e 16 assist. Alla fine la prova di Achille Polonara (17 punti con 6 su 9 da due punti, 0 su 6 da tre punti, 5 su 8 ai tiri liberi, 14 rimbalzi, 2 palle recuperate e 3 assist) non è stata sufficiente alla Grissin Bon per coronare il suo sogno, così come la ritrovata vena di Drake Diener (autore di 14 punti, 3 su 5 da due punti, 2 su 5 da tre punti, 2 su 2 ai tiri liberi, 4 assist), le buone prove di Rimantas Kaukenas (13 punti, 5 su 10 da due punti, 1 su 3 da tre punti, 3 palle recuperate e 1 assist) e Andrea Cinciarini (12 punti, 6 su 11 da due punti, 0 su 1 da tre punti, 5 palle perse, 1 palla recuperata e 5 assist). In evidenza all’inizio Vitalis Chikoko (6 punti, 3 su 3 da due punti, 5 rimbalzi e 2 assist) e Riccardo Cervi (4 punti, 2 su 4 da due punti, 0 su 2 ai tiri liberi, 3 rimbalzi, 2 palle recuperate). Il grande assente della serata è stato Amedeo Della Valle, straordinario in gara 6 a Sassari, autore di soli 4 punti (1 su 4 da due punti, 0 su 3 da tre punti, 2 su 2 ai tiri liberi), forse il più abbattuto alla fine per la sconfitta, a lungo in lacrime.

La Dinamo ha chiuso con 17 su 29 da due punti, 8 su 27 da tre punti, 17 su 25 ai tiri liberi, 37 rimbalzi, 20 palle perse, 6 recuperate e 11 assist. La Dinamo ha dimostrato di essere squadra, riuscendo a sopperire al ridotto apporto che è riuscito a darle il suo uomo migliore e più atteso, Shane Lawal, autore di soli 8 punti (2 su 4 da due punti, 4 su 8 ai tiri liberi, 8 rimbalzi, 4 palle perse, 1 palla recuperata e 1 assist; non a caso la sua prestazione sotto tono ha portato la Dinamo a perdere il confronto ai rimbalzi, solitamente suo punto di forza, per 37 a 44), con uno straordinario Rakim Sanders, autore di 18 punti (5 su 10 da due punti, 2 su 5 da tre punti, 2 su 3 ai tiri liberi, 4 rimbalzi, 4 palle perse, 1 assist); un buon David Logan (13 punti, 1 su 1 da due punti, 3 su 10 da tre punti, 2 su 2 ai tiri liberi, 4 rimbalzi, 1 palla persa e 1 recuperata e il solito Jerome Dyson, Mvp della serata (17 punti, 4 su 5 da due punti, 1 su 7 da tre punti, 6 su 7 ai tiri liberi, 7 rimbalzi, 3 palle perse, 2 recuperate e 6 assist). Buono anche l’apporto fornito da Jeff Brooks (8 punti, 2 su 4 da due punti, 1 su 2 da tre punti, 2 palle recuperate e 1 assist), Kenneth Kadji (4 punti, 2 su 2 da due punti) e Edgar Sosa (5 punti, 1 su 2 da due punti, 1 su 2 da tre punti, 2 assist.

Scudetto Dinamo 7Scudetto Dinamo 8  Scudetto Dinamo 6 Scudetto Dinamo 5 Scudetto Dinamo 4 Scudetto Dinamo 3 Scudetto Dinamo 2 Scudetto Dinamo 1 Dinamo Banco di Sardegna Jerome Dyson 1 Shane Lawal 2 Jeff Brooks 1 Stefano Sardara 2

 

Dinamo Banco di Sardegna 2

Incredibile Dinamo: a un passo dal baratro con la Grissin Bon, 47 a 56 al 30′ con soli 4 punti in 10′, risorge trascinata da Super Logan (7 su 12 dai 6,75, 19 punti nell’ultimo quarto) e con un ultimo quarto straordinario, 33 a 21, chiude sull’80 a 77 e riapre la serie della finale scudetto del basket.

Le batoste subite a Reggio Emilia hanno fatto male alla Dinamo che si presenta a gara 3 con uno spirito completamente diverso e l’impatto con la partita lo conferma subito. Dopo il canestro iniziale di Andrea Cinciarini, l’MVP di gara 2, una “bomba” da tre punti di David Logan (l’uomo che alla fine risulterà decisivo!) e un canestro da sotto di Jerome Dyson, il peggiore in campo in gara 2 (con zero punti e un rendimento prossimo allo zero), portano la Dinamo sul 5 a 2. La Grissin Bon sembra in difficoltà ma reagisce subito, approfittando di alcune distrazioni difensive sassaresi e con un parziale di 9 a 0 scatta avanti sull’11 a 5, con una schiacciata di Vitalis Chikoko, una “bomba” di Rimantas Kaukenas, una schiacciata di Achille Polonara e un canestro da sotto di Kaukenas.

La partita è velocissima, Meo Sacchetti scuote i suoi che piazzano a loro volta un parziale pesante, 10 a 2, e fanno il controsorpasso, 15 a 13, con una spettacolare schiacciata di Shane Laval, l’uomo più atteso dopo un’assenza per squalifica e un’opaca gara 2, una “bomba” di Dyson, un canestro da sotto di un pimpante Rakim Sanders ed un’azione da tre punti, canestro e tiro libero, di Lawal.

La Dinamo c’è, una “bomba” di Sanders la porta sul 20 a 16, Sanders e Dyson confermano di essere in serata sì e dopo due tiri liberi di Cinciarini, Edgar Sosa realizza da sotto il canestro che fissa il punteggio del primo quarto sul 26b a 22 per la Dinamo.

In avvio di secondo quarto la Dinamo allunga, Logan trova un’altra “bomba“, imitato da Sosa, la Dinamo è a +11 al 13′, 36 a 25, e sono Della Valle e Kaukenas a tenere la Grissin Bon a distanza ancora rimediabile (tra i 7 e i 9 punti). Ma la Dinamo opera un altro allungo al 17′ con Dyson (+12, 41 a 29) e una “bomba” dai 6,75 di Ojars Silins riporta gli emiliani a -9, 41 a 32.

Nel finale del secondo quarto, prima dell’intervallo lungo, è il centro “zimbabweese” Vitalis Chikoko a mettere una “doppietta” da sotto in meno di un minuto, riportando la Grisisn Bon a – 6: 43 a 37.

La partita è ancora aperta e la Dinamo sembra in grado di farla sua. Ma è solo un’illusione, perché nessuno, al PalaSerradimigni, avrebbe potuto prevedere quanto sarebbe accaduto di lì a poco, nel terzo quarto! Un altro letale terzo quarto, dopo quelli vissuti in gara 5 e gara 6 con l’Olimpia Milano, che hanno rischiato di compromettere l’impresa della Dinamo in semifinale. E questa volta il black out che colpisce la Dinamo è ancora più clamorosa, tanto da trasformare la fase della partita in un vero e proprio incubo. Risulta persino difficile cosa accade in campo, perché la Dinamo sbaglia tutto, in attacco e in difesa, e non riesce a superare quota 43 addirittura per quasi 8′! Un record negativo assoluto! La Grissin Bon riaggancia la Dinamo con due “bombe”di Amedeo Della Valle in tre minuti (43 a 43), poi allunga con un’azione da tre punti di Lavrinovic, una terza “bomba” di Della Valle e un canestro da sotto di Polonara: 43 a 51! Lavrinovic porta la Grissin Bon a +10 (43 a 53) e al 28′, finalmente, spezza l’incantesimo sassarese un canestro da sotto di Jerome Dyson: 45 a 53. Una schiacciata di Sosa accorcia ancora il ritardo a – 6, 47 a 53, ma Reggio Emilia con tre tiri liberi consecutivi di Kaukenas e Della Valle chiude ilo terzo quarto avanti di 9 punti: 47 a 56.

A questo punto pochi oserebbero scommettere anche solo qualche euro su una rimonta sassarese, ma il cuore della Dinamo è grande e non è facile costringerlo a smettere di battere davanti all’entusiasmo del suo straordinario pubblico. La Grissin Bon lo capisce in fretta e al PalaSerradimigni accade qualcosa di incredibile!

Al 33′, sul 49 a 62 segnato da un canestro da sotto di Lavrinovic, la partita cambia totalmente quando sale in cattedra il “maestro”: David Logan! Una prima “bomba”, l’errore di Kaukenas dai 6,75; una seconda “bomba” e la Dinamo e a – 7: 55 a 62. Reggio Emilia reagisce con Lavrinovic ma Logan fa tris da tre punti, 58 a 64, poi poker, 61 a 64 al 36′!

Achille Polonara riporta i suoi sul +5, 66 a 63 ma lo show di Super Logan non è ancora finito, e prima un canestro di fuori e poi la cinquina dai 6,75, concludono l’operazione riaggancio sul 68 a 68 al 39′. A quel punto la partita si trasforma in un minuto finale da infarto! La Dinamo non sbaglia praticamente più niente,la Grissin Bon quasi tutto, e Sosa, Logan e Dyson piazzano l’allungo: + 6, 74 a 68! Sembra finita ma non è così, perché ormai non si gioca più, si va al fallo sistematico e ai tiri liberi a ripetizione, la Dinamo ne sbaglia uno con Sanders e uno con Logan, la squadra di Massimiliano Menetti non ne sbaglia più e con Kaukenas, Polonara e Della Valle è nuovamente a -1 a una manciata di secondi falla fine!

Silins commette fallo su Brian Sacchetti che infila i due liberi dell’80 a 77 e un errore di Della Valle su un tiro impossibile dalla lunghissima distanza, chiude i conti di una partita dalle mille emozioni, indimenticabile!

I numeri dicono che l’uomo decisivo è stato David Logan, miglior realizzatore con 25 punti (lo ripetiamo, 19 negli ultimi 10 minuti!), 1 su 2 da due punti, 7 su 12 da tre punti, 2 su 3 ai tiri liberi; 16 i punti di Jerome Dyson, rimato dopo solo due giorni, autore di 16 punti (4 su 6 da due, 1 su 4 da tre e 5 su 7 ai tiri liberi; 8 rimbalzi); 13 punti a testa per Edgar Sosa e Rakim Sanders (7 rimbalzi). Per Shane Lawal 7 punti e solo 3 rimbalzi (per centrare lo scudetto ci vuole il vero Lawal!).

Nella Grissin Bon 18 punti per Amedeo Della Valle (1 su 1 da due punti, 4 su 7 da tre punti, 4 su 6 ai tiri liberi); 16 per Rimantas Kaukenas (4 su 6 da due, 1 su 5 da tre e 5 su 6 ai tiri liberi); 14 per Achille Polonara (4 su 7 da due, 1 su 5 da tre e 3 su 6 ai tiri liberi; 8 rimbalzi). In ombra rispetto a Reggio Emilia, Andrea Cinciarini, autore di 9 punti (3 su 8 da due punti e 3 su 5 ai tiri liberi).

Non c’è tempo per riposare gambe ed emozioni, sabato sera gara 4, ancora sul parquet del PalaSerradimigni, alle 20.45, arbitri Luigi Lamonica, Alessandro Vicino e Michele Rossi.

 

Dinamo Banco di Sardegna 3

La Grissin Bon domina anche gara 2, 84 a 71 (primo tempo 47 a 36), ed ora comanda la serie sul 2 a 0, vantaggio molto importante alla vigilia di gara 3, in programma giovedì sera al PalaSerradimigni di Sassari. Dopo la brutta prestazione di domenica sera ed il recupero di Shane Lawal che ha scontato un turno di squalifica, tutti si aspettavano una Dinamo molto diversa, desiderosa di riscattarsi con una partita di alto livello, ma le attese sono andate molto presto deluse. Fin dalle prime battute, infatti, la Grissin Bon è parsa molto più concentrata e precisa in tutti i fondamentali, con Lavrinovic, Cinciarini e Polonara in evidenza, e il punteggio si è presto dilatato fino al +10 al primo intervallo breve: 27 a 17.
In avvio di secondo quarto Logan, Sanders e Brooks e hanno cercato di scuotere la Dinamo che si è portata a -5 al 12′, sul 29 a 24, ma la Grissin Bon non ha mai mollato la presa e rapidamente si è riportata avanti di 14 punti al 16′: 40 a 26.
Due tiri liberi di Brian Sacchetti ed un canestro da sotto di Lawal hanno ridotto il ritardo sassarese, 41 a 32, ma alla Dinamo è mancato ancora lo scatto in avanti per riaprire concretamente la sfida, con la Grissin Bon ancora a +14 con una “bomba” da tre punti di Polonara (44 a 30), prima del 47 a 36 di metà gara.
All’inizio del terzo quarto la squadra di Massimiliano Menetti ha tenuto prima le distanze con margini di 12-14 punti, poi ha preso il largo, 63 a 43 al 25′, chiudendo in pratica l’incontro, per propri meriti ma anche per i demeriti di una Dinamo irriconoscibile rispetto alla super squadra che ha eliminato i campioni d’Italia di Milano in semifinale.
68 a 49 all’ultimo intervallo breve con una “bomba” di Amedeo Della Valle ed un ultimo quarto che è servito alla Dinamo solo ad evitare che il punteggio assumesse proporzioni che sarebbero state ancora più severe dell’84 a 71 che ha segnato la conclusione di gara 2.
Il miglior realizzatore dell’incontro è stato Achille Polonara con 20 punti in 34′ (5 su 8 da due punti, 3 su 4 da tre punti e 1 su 2 ai tiri liberi), seguito da Andrea Cinciarini con 15 (6 su 9 da due punti e 3 su 3 ai tiri liberi) e Rimantas Kaukenas con 14 (5 su 8 da due punti, 1 su 4 da tre pu nti è 1 su 2 ai tiri liberi). Eccellente anche la prestazione di Darius Lavrinovic e Ojars Silins, 11 punti a testa.
Nella Dinamo in evidenza Jeff Brooks, 18 punti (3 su 3 da due punti, 2 su 2 da tre punti e 6 su 8 ai tiri liberi) e 11 rimbalzi (7 offensivi e 4 difensivi); a tratti David Logan, 15 punti (3 su 6 da due punti, 2 su 7 da tre punti e 3 su 4 ai tiri liberi). Il rientrante Shane Lawal ha conquistato 13 rimbalzi (8 offensivi e 5 difensivi), ma non ha dato un grande apporto nelle conclusioni.
Altro dato statistico: la Dinamo ha stravinto la lotta ai rimbalzi, 48 a 31 (25 offensivi e 23 difensivi per la Dinamo; 9 offensivi e 22 difensivi per la Grissin Bon) ma non è mai stata in partita, soprattutto per disastrose percentuali sia nei tiri da due punti (17 su 40, 42,5%), sia in quelli da tre punti (7 su 28, 25%) e nei tiri liberi (16 su 24, 66,7%). La Grissin Bon ha fatto meglio nei tiri da due punti (24 su 42, 57,1%) e, soprattutto, in quelli dai 6,75 (10 su 23, 43,5%) e dalla lunetta (6 su 8, 75%).
Per le due squadre non c’è tempo per riposare, perché domani voleranno a Sassari, dove giovedì e sabato giocheranno gara 3 e gara 4. La Dinamo deve assolutamente ritrovarsi e fare doppietta per rimontare il ritardo accumulato e riaprire la serie che, viceversa, sarebbe quasi chiusa nel caso la Grissin Bon dovesse vincere almeno una delle due partite.

Dinamo Banco di Sardegna 3

Non c’è stata storia, tra Grissin Bon Reggio Emilia e Dinamo Banco di Sardegna Sassari, in gara 1 della finale scudetto 2015. La squadra di Massimiliano Menetti s’è imposta nettamente, con il punteggio di 82 a 63, primo tempo 52 a 32, dominando dall’inizio alla fine.
Se in gara 5 e in gara 6 della semifinale con l’EA7 Emporio Armani, la Dinamo aveva avuto black out pesantissimi nel terzo quarto, oggi a segnare il solco decisivo tra Grissin Bon e Dinamo, è stato il secondo quarto, chiuso dagli emiliani sul 29 a 14, dopo il +5, 23 a 18, del primo quarto,
Sul rendimento della squadra di Meo Sacchetti ha pesato notevolmente, sia tecnicamente sia psicologicamente, l’assenza dello squalificato Shane Lawal, ma forse è stata ancora più decisiva una flessione mentale, dopo la grande impresa compiuta in gara 7 di semifinale al Forum di Assago con l’eliminazione dei campioni d’Italia di Luca Banchi.
La Dinamo è partita bene, 5 a 2 con una “bomba” da tre punti di David Logan al 2′ e punteggio in equilibrio fino al 7′, 10 a 10. Da lì gli emiliani hanno preso il volo con un parziale di 8 a 0, 18 a 10, e dopo una timida reazione sassarese, hanno chiuso il quarto avanti di 5 punti: 23 a 18.
Il secondo quarto, come già evidenziato, non avuto storia. Due canestri di Jerome Dyson e Rakim Sanders hanno portato la Dinamo a -3, 25 a 22, ma poi la Dinamo ha infilato una serie di errori dai 6,75, con Sosa, Brooks, Logan e ancora Edgar Sosa e David Logan e la Grissin Bon è volata via a + 20 a metà gara, 52 a 32, con Riccardo Cervi, Andrea Cinciarini e Achille Polonara in evidenza.
In avvio di terzo quarto, il vantaggio emiliano si è ulteriormenre dilatato, arrivando a +24 al 24′, 58 a 34, e una reazione prima dell’ultimo intervallo breve ha fissato il punteggio sul +18: 64 a 46.
Dell’ultimo quarto la Grissin Bon ha gestito il vantaggio, la Dinamo ha raggiunto il -12 a 3 minuti dalla fine, 73 a 61, ma poi ha ripreso a sbagliare tanto e Achille Polonara, Ojars Silins e Amedeo Della Valle hanno fissato il risultato finale sull’82 a 63.
Il miglior realizzatore della Grissin Bon è stato Achille Polonara, autore di 18 punti, seguito da Rimantas Kaukenas (13), Darius Lavrinovic (12) e Ojars Silins (10); nella Dinamo, su tutti Rakim Sanders, 19 punti, davanti a Jeff Brooks (10). La differenza tra le due squadre l’hanno fatta le percentuali al tiro: 20 su 32 da due punti, 10 su 25 da tre punti e 12 su 15 ai tiri liberi per la Grissin Bon; 18 su 41 sa due punti, 5 su 24 da tre punti e 12 su 20 ai tiri liberi.
La Dinamo deve dimenticare subito la batosta subita e preparare al meglio gara 2, in programma martedì sera ancora al Palabigi di Reggio Emilia. Tornerà disponibile Shane Lawal, l’uomo decisivo della semifinale con l’Olimpia Milano. Per conquistare lo scudetto, alla Dinamo occorrerà centrare almeno un successo esterno, perché Reggio Emilia, in virtù del miglior piazzamento nella “regular season”, 3^ contro 5^, avrebbe il vantaggio del fattore campo in un’eventuale gara 7. Non sarà certamente un’impresa facile, sia per la forza dell’organico a disposizione di Massimiliano Menetti, sia per i precedenti tra le due squadre che non hanno mai visto la Dinamo vincente sul parquet del Palabigi in campionato.

Dinamo Banco di Sardegna 3

La Dinamo Sassari fa la storia, battuta 86 a 81 al 1° t.s. ed eliminata l’Olimpia Milano al Forum di Assago, è finale scudetto!

Forse era scritto che la squadra di Meo Sacchetti dovesse soffrire fino alla fine ma alla fine la semifinale scudetto tra i campioni d’Italia e la squadra li aveva battuti in stagione sia nella finale di Supercoppa sia in quella di Coppa Italia ha premiato la squadra più meritevole, quella che ha maggiormente voluto questa finale che rappresenta un traguardo storico per la pallacanestro sarda e pone le basi per un “triplete” davvero straordinario e forse irripetibile!

Gara 7 era iniziata male per la Dinamo, forse ancora con la testa ai due match point gettati al vento quando ormai sembravano vinti, con primi tempi eccezionali e secondi tempi (e, soprattutto, terzi quarti) da dimenticare.

I primi due quarti della sfida, al Forum di Assago, sono stati completamente differenti: il primo tutto di marca milanese (chiuso sul 25 a 14 con una schiacciata di MarShon Brooks), con una Dinamo impacciata in attacco e fallosissima al tiro ed una squadra di casa trascinata da tre “bombe” di Joe Ragland e, soprattutto, da un superbo Samardo Samuels; il secondo, viceversa, dopo i primi due minuti equilibrati, ha visto una splendida reazione della squadra di isolana che si è ritrovata alla grande ed ha rapidamente recuperato il divario, con una buona percentuale nei tiri da 3 punti ed una crescita sensibile di Rakim Sanders (canestro da sotto e “bomba” da 3 punti in meno di un minuto) e Jerome Dyson (“bomba” da 3 punti), autori rispettivamente di 7 e 9 punti, e di Shane Laval, dominatore ai rimbalzi, sia in difesa sia in attacco. La Dinamo ha effettuato il sorpasso al 17′ (31 a 32 con un canestro da fuori di Brian Sacchetti) ed ha chiuso il secondo quarto con un parziale di 23 a 10, andando così al riposo sul 37 a 35 a proprio favore.

In avvio di terzo quarto, la Dinamo piazza due “bombe” da 3 punti con Dyson e Sanders e vola a +8 (43 a 35), cancellando anche mentalmente le due beffe di gara 5 e gara 6. L’Olimpia si rifà sotto, 43 a 45 e la partita resta equilibrata, con la squadra di casa, che ha un Alessandro Gentile poco incisivo ed è trascinata dal monumentale Samardo Samuels, torna avanti di due punti al 29′, 53 a 51, con una “bomba” da 3 punti di Daniel Hackett, poi di 6 (57 a 51 con canestro da fuori dello stesso Hackett) e, dopo una “bomba” da 3 punti di Jerome Dyson, chiude il terzo quarto sul +4: 59 a 55!

Shane Lavan continua a dominare ai rimbalzi, la Dinamo non molla di un centimetro e con un parziale di 6 a 0 torna avanti: 61 a 59. Ora è un continuo testa a testa con le due squadre punto a punto. Shane Laval al 24′ conquista il 18° rimbalzo (9 offensivi, 9 difensivi), Meo Sacchetti s’arrabbia per alcune decisioni arbitrali discutibili (nel dubbio la decisione pende sempre da una parte…), Milano con i canestri di Alessandro Gentile e Samardo Samuels scatta avanti di 5 a 5′ dalla fine, 70 a 65, ma nella Dinamo non molla e la partita resta apertissima: 71 a 67 a 3’51″dalla fine, 73 a 72 a 2’00” dalla fine. Le due squadre sono molto stanche (hanno nelle gambe dei giocatori sette sfide tiratissime in 15 giorni!), sbagliano tanto e per 1’15” il punteggio non cambia. A 10″ dalla sirena Milano scatta avanti di 3, 75 a 72, ed è qui che la Dinamo costruisce il suo capolavoro! Milano sceglie di fermare subito l’azione della Dinamo con un fallo su Jerome Dyson che realizza il primo tiro libero, sceglie di sbagliare il secondo, cattura il rimbalzo, sbaglia il tiro, al rimbalzo c’è ancora Rakim Sanders (alla fine saranno 23 quelli offensivi, 31 quelli difensivi, per un totale di 54, contro i 45 dell’Olimpia, 13 offensivi e 32 difensivi), che va a realizzare da sotto il canestro della parità, 75 a 75, che vale il supplementare!

L’“extra-time” si apre con una “bomba” di David Logan, l’Olimpia incassa il colpo ma reagisce e dopo una serie di errori da una parte e dall’altra, torna avanti a 1’39” dalla fine: 79 a 78. La Dinamo fa il controsorpasso e poi un canestro da sotto di Logan la porta avanti di 3 punti a 80″ dalla fine: 82 a 79!

Le gambe dei giocatori dell’Olimpia cominciano a tremare, perdono palla in attacco e la Dinamo si trova 3 punti avanti con possesso palla a 46″ dalla fine. Gli arbitri fischiano un fallo molto dubbio in attacco a Brian Sacchetti ma neanche questo basta all’Olimpia per fermare l’impresa della Dinamo che dopo l’82 a 81 scaturito dai 2 tiri liberi di David Moss, opera l’allungo decisivo. Jerome Dyson subisce fallo da Bruno Cerella e realizza i due tiri liberi, Alessandro Gentile sbaglia dai 6,75, Brian Sacchetti conquista un rimbalzo difensivo e subisce fallo da Joe Ragland, andando a realizzare altri due tiri liberi che segnano il punteggio finale del supplementare sull’11 a 6 e quello della partita sull’86 a 81!

La gioia di giocatori e tifosi della Dinamo è grandissima, come grande è la delusione di giocatori e tifosi dell’Olimpia, in lacrime. Mai nessuna squadra è riuscita a rimontare in semifinale dall’1 a 3 e non è successo neanche stavolta, perché dopo la rimonta di Milano, Sassari si è ripresa quanto meritava sul campo che preferisce, il Forum di Assago, sul quale ha costruito tutte le sue più grandi vittorie: due Coppe Italia e una Supercoppa. Ora, per completare il fantastico filotto, manca solo… lo SCUDETTO TRICOLORE!

La Dinamo in finale c’è arrivata e domani conoscerà la sua avversaria, tra l’Umana Reyer Venezia e la Grissin Bon Reggio Emilia che si affronteranno in gara 7 a Venezia.

EA7 Emporio Armani Milano 81 (19 su 41 da 2 punti, 6 sy 25 da 3 punti, 25 su 31 ai tiri liberi)

Dinamo Banco di Sardegna 86 (23 su 54 da 2 punti, 9 su 33 da 3 punti, 13 su 17 ai tiri liberi)

(25-14, 10-23, primo tempo 35 a 37; 24-18, 16-20, secondo tempo 75 a 75; 1° t.s. 6-11)

EA7 Emporio Armani Milano: Samuels 25 (7/12 da 2 punti, 0/0 da 3 punti, 11/15 ai tiri liberi, 9 rimbalzi), Ragland 16 (1/1, 4/5, 2/2, 3 rimbalzi), Hackett 11 (1/4, 1/5, 6/8, 3 rimbalzi), Gentile 10 (4/9, 0/6, 2/2, 3 rimbalzi), Moss 7 (1/3, 1/4, 2/2, 8 rimbalzi), Brooks MarShon 4, Cerella 4, Melli 2, Elegar 2. Tabu n.e., Gigli n.e., Kleiss n.e. Coach. Luca Banchi.

Dinamo Banco di Sardegna Sassari: Dyson 21 (4/17 da 2 punti, 3 su 8 da 3 punti, 4 su 5 ai tiri liberi, 6 rimbalzi), Sanders 16 (4/6, 2/6, 2/3, 5 rimbalzi), Logan 16 (4/10, 2/7, 2/2, 4 rimbalzi), Lawal 12 (5/11, 0/0,2/4, 21 rimbalzi, 11 difensivi e 10 offensivi), Brooks Jeff 9 (4/4, 0/1, 1/1, 1 rimbalzo), Sosa 5, Sacchetti 4, Kadji 3, Formenti, Devecchi. Chessa n.e., Vanuzzo n.e. Coach: Meo Sacchetti.

Arbitri: Gianluca Mattioli, Roberto Chiari e Mark Bartoli.

Dinamo Banco di Sardegna SS Vs Orlandina Basket Capo D'Orlando Al 4° City Of Cagliari Nella foto con la palla in mano J.Flynn contrastato da Edgar Sosa :D.Dinamo Banco di Sardegna SS Vs Orlandina Basket Capo D'Orlando Al 4° City Of Cagliari Nella foto al tiro David Logan Dinamo Basket

La Dinamo Banco di Sardegna travolge la Dolomiti Trento ed ora “vede” la semifinale scudetto con Milano. Dopo aver riportato la sfida in parità violando il campo dei trentini, la squadra di Meo Sacchetti ha ritrovato lo smalto dei giorni migliori nella sera più importante della stagione, “surclassando” la Dolomiti con una prestazione ed un punteggio che non lasciano spazi a dubbi e recriminazioni: 103 a 78, primo tempo 53 a 33, che ha entusiasmato lo straripante pubblico del PalaSerradimigni. La Dinamo ha menato la danza con autorità fin dalle prime battute, con una “bomba” da 3 punti di David Logan, un canestro da fuori di Kenneth Kadji (5 a 0) e un’altra “bomba” dello stesso Kadji (8 a 2), subendo poi una prima reazione avversaria (8 a 8). La Dolomiti, squadra che nella regular season aveva vinto entrambe le sfide con sicurezza, è riuscita a tenere il match in equilibrio fino al 8′ (16 a 16) ma la sua è stata solo un’illusione, perché Sassari è tornata avanti con decisione e con un finale del primo quarto in crescendo ha allungato nei due minuti successivi con un parziale di 12 a 2, con “bomba” da 3 punti di Brian Sacchetti e canestro da fuori di Jeff Brooks (28 a 18).

In avvio di secondo quarto la marcia della Dinamo è stata devastante, Tony Mitchell non è riuscito a scuotere i suoi e con uno show al tiro di Rakim Sanders, Edgar Sosa e Kenneth Kadji, il divario è cresciuto fino al +22 (50 a 28) al 16′, +24 al 19′ (55 a 31), per il +22 (55 a 33) dell’intervallo lungo.

Nel terzo quarto la Dolomiti ha tentato un’ultima reazione e, approfittando di una leggera flessione della Dinamo, e aggiustando la mira al tiro soprattutto con Jamarr Sanders, Filippo Baldi Rossi e Davide Pascolo, ha limato qualche punto del ritardo fin lì accumulato, facendo suo il parziale (18 a 26).

La Dinamo ha ripreso a martellare il canestro avversario da tutte le posizioni, soprattutto dalla lunga distanza, con Edgar Sosa e Kenneth Kadji d ha chiuso oltre quota 100, con il punteggio di 103 a 78 che porta la serie sul 2 a 1 e pone la Dinamo Banco di Sardegna nella condizione di poter chiudere i conti già domenica sera, nella seconda sfida in programma al PalaSerradimigni (inizio ore 20.30), per andare alla semifinale scudetto con Milano che per la terza volta in 6 giorni ha asfaltato Bologna, questa volta in trasferta, per 92 a 65, ed ha chiuso la serie con un facile quanto prevedibile 3 a 0.

La prestazione della Dinamo assume un significato ancora più profondo se si considera che Meo Sacchetti ha alternato tutti i suoi uomini migliori (chi ha giocato di più sono Edgar Sosa e Kenneth Kadji, con soli 23′). Eccezionale la prestazione di Edgas Sosa, miglior realizzatore dell’incontro con 23 punti in 23 minuti, 3 su 3 da 2 punti, 4 su 7 da 3 punti e 6 su 7 ai tiri liberi e Kenneth Kadji, 21 punti in 23 minuti, con un 5 su 5 da 2 punti, 3 su 6 da 3 punti e 2 su 2 ai tiri liberi. Ma è stata tutta la squadra a girare a mille, con il 75,8% nei tiri da 2 punti (25 su 33), il 33,3% nei tiri da 3 punti (11 su 33) e il 90,9% dalla lunetta (20 su 22), 9 rimbalzi offensivi e 23 difensivi. La Dolomiti s’è attestata al 59,5% nei tiri da 2 punti, al 22,6% nei tiri da 3 punti (7 su 31) e al 100% dalla lunetta (13 su 13).