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Un film e tre dibattiti per approfondire il rapporto tra donne e lavoro e denunciare ancora una volta la vergogna delle differenze di trattamento economico tra uomini e donne chiamati a svolgere lo stesso impegno lavorativo. Appuntamento a Cagliari mercoledì 14, giovedì 15 e venerdì 16 novembre con una iniziativa voluta dall’Ufficio della Consigliera di Parità della Città Metropolitana di Cagliari diretto da Susanna Pisano, nell’ambito della rassegna “Viva le libertà!”. Alla proiezione del film “Il diritto di contare”, che racconta la vera storia di tre scienziate afroamericane che riuscirono a superare la doppia barriera (razziale e di genere) e imporsi alla Nasa negli anni sessanta, seguiranno tre dibattiti.
I tre appuntamenti sono organizzati dall’Ufficio della Consigliera di Parità della Città Metropolitana di Cagliari, insieme all’Ordine degli Avvocati di Cagliari, Ordine dei Medici, Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Cagliari, Ordine degli Psicologi della Sardegna, Ordine dei Giornalisti della Sardegna, Cug dell’Università degli Studi di Cagliari, e in collaborazione con l’associazione Se Non Ora Quando ed Eureka Rete degli Studenti medi di Cagliari.
Il primo appuntamento, aperto a tutti e con ingresso gratuito, è per mercoledì 14 a partire dalle 20.00 presso la Cineteca Sarda, in viale Trieste 118. Coordinate dalla giornalista Carmina Conte, al termine della proiezione interverranno la Rettrice dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, la filosofa e componente del Comitato nazionale per la bioetica Monica Toraldo di Francia, Diletta Mureddu del Centro Donna Cgil, e la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Sardegna Angela Quaquero.
Giovedì 15 l’appuntamento è invece alle 11.00, nell’aula magna del Liceo Scientifico Pacinotti, in via Liguria 9. Anche in questo caso, al film seguirà un dibattito che, moderato dalla giornalista Carmina Conte, vedrà protagoniste la preside Valentina Savona insieme a Monica Toraldo di Francia,
Diletta Mureddu ed Angela Quaquero.
Venerdì 16 novembre l’iniziativa si sposta nell’aula magna della facoltà di Ingegneria in via Marengo 2. Qui, dopo la proiezione che avrà inizio alle 16.00, interverranno al dibattito Aide Esu dell’Università di Cagliari, Bruna Biondo (presidente dell’associazione “Se Non Ora Quando” e componente del Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Cagliari), la presidente della Commissione Pari Opportunità del comune di Cagliari Rosanna Mura, e Tiziana Curreli dell’Ordine degli Psicologi della Sardegna.
Conduce l’incontro la giornalista Claudia Sarritzu.
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La pesante sconfitta subita dal centrosinistra nelle elezioni Politiche di domenica 4 marzo, è al centro del dibattito politico e motivo di profonda riflessione in seno alle forze politiche e sociali che si identificano nell’area riformista.
31 donne di Campo Progressista lanciano oggi un appello per la ricostruzione di un’area riformista, progressista e democratica del Paese.
«L’esito elettorale ha ribadito una volta di più la necessità di ricostruire l’area riformista, progressista e democratica del nostro Paese – scrivono in una nota Emilia Agnesa, Maria Grazia Banni, Bruna Biondo, Laura Brughitta, Annamaria Busia, Maria Grazia Caligaris, Arianna Carola, Marzia Cilloccu, Elisa Cogodi, Elisa Comparetti, Marilena Coni, Francesca Fradelloni, Francesca Ghirra, Adriana Iannoni, Emanuela Lampis, Valentina Lo Bianco, Carla Madeddu, Maria Cristina Mancini, Elisabetta Milia, Lucia Mocci, Paola Molinas, Rossella Pes, Simona Pinna, Anna Puddu, Alessandra Ruzzu, Marirosa Schiano, Elisabetta Scorcu, Roberta Uras, Anna Rosa Zedda, Elisabetta Zedda e Margherita Zurru -. Una ricostruzione che non può ridursi all’avvicendarsi del leader di turno, ma che deve essere prima di tutto ricomposizione programmatica e politica. Occorre ripartire dalle identità, dalle relazioni, dalle comunità e dal confronto tra appartenenze.»
«Per chi come noi non vuole arrendersi all’idea che a governare siano formazioni politiche che fanno della discriminazione etnica, religiosa, politica e sociale i propri cavalli di battaglia esiste solo una strada: l’unità del centrosinistra. Con questo appello, noi donne di Campo Progressista, chiediamo di superare divisioni e timori per la costruzione di un progetto concreto e condiviso di società, che dia risposte vere e realizzabili ai problemi delle persone. Un progetto fondato su progresso solidale, lavoro, economia eco-sostenibile, tutela dell’ambiente, cultura, istruzione e formazione come via fondamentale per l’emancipazione dal ricatto del bisogno. Per l’Italia e per la Sardegna. Vogliamo una società di diritti, fondata sulla parità di genere, ma anche sulla consapevolezza dei doveri di partecipazione e solidarietà. Vogliamo rafforzare le autonomie: dei territori, delle città e delle periferie.
Rivendichiamo i diritti acquisiti in 70 anni di Repubblica e rilanciamo l’idea di un Paese di uguali, nel quale vogliamo essere protagoniste in prima linea. A 72 anni dal suffragio femminile (ieri 10 marzo l’anniversario), il nostro appello – concludono Emilia Agnesa, Maria Grazia Banni, Bruna Biondo, Laura Brughitta, Annamaria Busia, Maria Grazia Caligaris, Arianna Carola, Marzia Cilloccu, Elisa Cogodi, Elisa Comparetti, Marilena Coni, Francesca Fradelloni, Francesca Ghirra, Adriana Iannoni, Emanuela Lampis, Valentina Lo Bianco, Carla Madeddu, Maria Cristina Mancini, Elisabetta Milia, Lucia Mocci, Paola Molinas, Rossella Pes, Simona Pinna, Anna Puddu, Alessandra Ruzzu, Marirosa Schiano, Elisabetta Scorcu, Roberta Uras, Anna Rosa Zedda, Elisabetta Zedda e Margherita Zurru – è rivolto a tutti coloro che si riconoscono dentro il campo della democrazia e del progresso, per costruire insieme un progetto politico orientato a superare gli svantaggi e le diverse velocità che ancora caratterizzano le nostre società.»