22 November, 2024
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È alla presenza del Primo ministro Andrei Kobyakov che, oggi, la Bielorussia ha celebrato il proprio National Day a Expo Milano 2015. «Il nostro Paese – ha spiegato Kobyakov, nel corso della cerimonia dell’alzabandiera – ha una tradizione agricola plurisecolare. Per questo, siamo molto felici di partecipare all’Esposizione Universale: comprendiamo il ruolo e l’importanza di un evento come questo e ne condividiamo aspirazioni e obiettivi. I temi della malnutrizione, della denutrizione e dello spreco di cibo meritano grande attenzione».

A dare il benvenuto alla delegazione bielorussa, questa mattina, davanti all’Expo Centre è stato il viceministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda. Presenti il vice Primo ministro bielorusso Mikhail Rusy, il ministro della Cultura, Boris Svetlov, il vice ministro degli Affari esteri Aleksander Guryanov, il vice ministro dell’Industria Dmitry Korchik, il vice ministro dell’Agricoltura Igor Bryla e il sindaco della città di Minsk, Andrei Shorez.

La Bielorussia ha scelto di partecipare a Expo Milano 2015 con il tema La Ruota della Vita. Il simbolo del Padiglione è, infatti, una sorta di mulino ad acqua, sotto il quale uno spazio espositivo con monitor interattivi racconta la storia agricola e tecnologica del Paese.

«La partecipazione del vostro Paese a Expo Milano 2015 – ha dichiarato il viceministro Calenda – è particolarmente significativa considerando gli sforzi che avete intrapreso nell’ambito della lotta contro fame e al deficit idrico in favore della conservazione della natura e della biodiversità, in completa affinità con i temi trattati ogni giorno presso l’Esposizione Universale». Nel corso del suo intervento Calenda ha, inoltre, sottolineato l’importanza della cooperazione tra i due Paesi: «Le aziende italiane – ha aggiunto – cercano nuovi sbocchi e c’è grande interesse nei confronti delle attività commerciali bielorusse. Sono già in programma incontri bilaterali per definire un action plan congiunto che ci consenta di accrescere il volume di scambi anche a livello agroalimentare».

In relazione all’amicizia tra i due Paesi il Primo ministro Kobyakov ha tenuto a ricordare il grande aiuto offerto dall’Italia, dopo Chernobyl: «Più di mezzo milione di bambini bielorussi – ha affermato – si sono recati in Italia a seguito della tragedia di Chernobyl per sottoporsi a programmi di cura: hanno trascorso molto tempo qui e sono stati accolti e accuditi al meglio. Quando tornano in Bielorussia diventano tutti piccoli ambasciatori italiani».

Al termine della cerimonia ufficiale, i festeggiamenti sono proseguiti con canti e balli sul palco dell’Expo Centre e una sfilata lungo il decumano di artisti bielorussi vestiti in abiti tradizionali.

Accompagnata dal Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino, la delegazione bielorussa si è quindi recata in visita a Palazzo Italia, dove il Primo ministro Andrei Kobyakov ha sottoscritto la Carta di Milano.

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«L’Esposizione Universale di Milano è un grande evento e rappresenta un’occasione unica per mostrare al mondo come ciascun Paese contribuisce al raggiungimento dell’obiettivo della sicurezza alimentare, attraverso progetti e modalità che siano sempre più sostenibili.»

Con queste parole Uhuru Kenyatta, Presidente della Repubblica del Kenya, ha inaugurato le celebrazioni per la giornata nazionale del Paese africano, alla presenza, tra gli altri, di Andrea Orlando, ministro della Giustizia, Giuseppe Sala, commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino, commissario Expo 2015, Diano Bracco, presidente di Expo 2015, Mauro Massoni, Ambasciatore d’Italia a Nairobi, e Josephine Gaita, Ambasciatore del Kenya in Italia.

«Ringrazio l’organizzazione di Expo Milano 2015 per aver reso possibile questo evento e il popolo italiano per il caloroso benvenuto riservato a me e a tutta la delegazione del Kenya – ha proseguito il presidente Kenyatta -. La vostra ospitalità ci fa sentire come se fossimo a casa nostra. Siete benvenuti nel nostro Padiglione per scoprirne i prodotti, come il tè e il caffè, ma anche come il Kenya cerca di garantire una sempre migliore qualità di vita alla sua popolazione attraverso una produzione alimentare sostenibile e perseguendo l’obiettivo della lotta alla povertà.»

«Il Kenya è veramente una terra dalle illimitate possibilità, come recita il tema del Padiglione – ha dichiarato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ricordando le diverse opportunità di investimento che offre la nazione africana alle imprese italiane -. Un Paese che può e deve giocare un ruolo decisivo per il risveglio dell’Africa, nella sfida per sradicare la povertà nel mondo e per garantire sempre migliore qualità del cibo, della vita e così favorire un crescente sviluppo sociale per tutta la sua popolazione e quella dell’intero continente.»

Le delegazioni dei due paesi hanno, infine, raggiunto il Padiglione, all’interno del Cluster del Caffè, dove sono proseguite le festose esibizioni musicali e dove sono state offerte degustazioni di piatti tradizionali, e Palazzo Italia per una visita.

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E’ tra danze tradizionali e petali di rosa che oggi l’Indonesia ha festeggiato il suo National Day a Expo Milano 2015. Ad aprire le celebrazioni, questa mattina, la cerimonia dell’alzabandiera, cui sono intervenuti il Ministro dell’Industria della Repubblica di Indonesia S.E. Saleh Husin e il sottosegretario dell’Ambiente Barbara Degani.

«E’ per noi motivo di grande gioia essere presenti all’Esposizione Universale – ha dichiarato S.E. Saleh Husin -. Il nostro padiglione è piccolo ma unico: la sua struttura è basata su quella di una bubu, una tradizionale trappola per pesci fatta di rattan o di bambù che rappresenta molto bene la competenza della popolazione indonesiana nella pesca ecosostenibile. Ci auguriamo – ha proseguito il ministro indonesiano – che la nostra partecipazione a Expo 2015 possa essere di supporto al turismo e al commercio con l’Europa e con il resto del mondo.»

Presenti all’appuntamento anche l’Ambasciatore della Repubblica dell’Indonesia in Italia S.E., August Parengkuan, il rappresentante della Camera di Commercio e Industria indonesiana Rachmat Gobel e il commissario generale del Padiglione Indonesia a Expo Milano 2015 Nus Nuzulia Ishak.

«Ogni giorno in Expo si celebra un popolo, una tradizione – ha spiegato il sottosegretario drll’Ambiente, Barbara Degani -. L’Esposizione Universale offre, infatti, un contenitore e il contenuto è il risultato della collaborazione tra governi e popoli. Vorrei quindi cogliere questa occasione per ringraziare l’Indonesia per il suo contributo. Il nostro obiettivo è di portare avanti la discussione sul tema dell’alimentazione aperta in occasione di Expo oltre i sei mesi dell’Esposizione – ha aggiunto il sottosegretario -. In questo senso è particolarmente significativa la presenza di un Paese come l’Indonesia che rappresenta per l’Italia un partner fondamentale nella lotta al terrorismo in favore del dialogo interreligioso.»

Al termine della cerimonia, la delegazione indonesiana ha visitato Palazzo Italia, accompagnata dal sottosegretario Degani e dal commissario generale di Expo 2015, Bruno Antonio Pasquino.

I festeggiamenti sono proseguiti con una performance di danza sul palco dell’Expo Centre per poi procedere con la parata lungo il Decumano fino al Padiglione dell’Indonesia. Nel pomeriggio numerose esibizioni, tra cui quella della Angklung Orchestra, hanno allietato i visitatori dell’Esposizione Universale.

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«Expo Milano 2015 è per noi una grande occasione, per sei mesi abbiamo l’opportunità di affrontare il tema ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ e partecipare alle numerose riflessioni in corso. Non dimentichiamoci della Carta di Milano, un progetto che deve essere sfruttato appieno per garantire un futuro migliore alle generazioni future.»

 Con queste parole il commissario generale del Padiglione delle Comore e ambasciatore in Tanzania, Ahamada El Badaoui Mohamed Fakih, ha aperto il National Day dello Stato insulare dell’Africa Orientale.

«L’Unione delle Comore – ha aggiunto il Commissario – è indipendente dal 1975 ed è composta da quattro isole, di cui ancora una, Mayotte, sotto il controllo francese. Nonostante tanti problemi passati, oggi siamo un governo democratico e abbiamo conquistato la stabilità.»

La delegazione africana è stata accolta dal commissario generale di Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino, che ha ricordato il calore e l’accoglienza esibiti nel Padiglione delle Comore situato nel Cluster delle Isole, Mare e Cibo: «Il Rapporto sullo sviluppo umano 2011 afferma che l’Unione delle Comore è tra le zone più esposte al rischio di catastrofi ambientali a causa del recente cambiamento climatico. La vostra presenza a Expo Milano 2015 testimonia la volontà di trovare strumenti per difendere le numerose ricchezze del Paese».

«La nostra economia si basa sull’agricoltura, sull’allevamento e sulla pesca – ha aggiunto Ahamada El Badaoui Mohamed Fakih -. Il settore agricolo impiega e sostenta la maggior parte della popolazione fornendo molti prodotti di consumo. La pesca è di alto livello, abbiamo a disposizione una zona marittima molto ampia. Inoltre, a breve sarà operativa una fabbrica di pesca gestita dal Qatar che darà lavoro e sviluppo.»

Il commissario generale Fakih ha concluso: «Le Comore e l’Italia hanno ottime relazioni, le imprese italiane sono attive in numerosi settori e intervengono realizzando strutture stradali e ospedaliere».

Le celebrazioni sono proseguite con uno spettacolo di artisti locali che si sono esibiti in musiche e danze tradizionali presso il Palco del Cluster Isola, Mare e Cibo.

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Una coloratissima parata di artisti e ballerini questa mattina ha dato il via, tra musica e danze tipiche, alle celebrazioni del National Day del Venezuela a Expo Milano 2015. «Come gesto di amicizia, oggi abbiamo deciso di portare a Expo Milano 2015 il clima tropicale venezuelano», ha esordito il vice ministro per l’Europa del ministero degli Esteri del Paese Alejandro Fleming, intervenendo con ironia alla cerimonia dell’alzabandiera, davanti all’Expo Centre. La delegazione venezuelana è stata accolta dal Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino.

«Il tema di Expo Milano 2015 – ha dichiarato Fleming, portando i saluti del presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro Moros – ci consente di riflettere sulla sicurezza alimentare e su come garantire il diritto fondamentale al cibo. La nostra Repubblica, nel 1999, ha rivendicato l’alimentazione come un diritto umano e come garanzia alla sicurezza della popolazione. Grazie a queste decisioni abbiamo ridotto la fame drasticamente, raggiungendo l’obiettivo di soddisfare i bisogni di oltre il 50% della popolazione.»

«Il Venezuela – ha spiegato Pasquino – è un Paese che emoziona per la vegetazione incredibile, la bellezza della gente, i sapori di una cucina straordinaria. Oltre un milione e mezzo di abitanti possiedono il passaporto italiano, un fattore che rende l’idea del forte legame tra i nostri Paesi. Negli ultimi 20 anni, in Venezuela, sono state messe in atto riforme importanti. La Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, decretata nel 1999, afferma l’obbligo di assicurare come patrimonio comune e irrinunciabile dell’umanità l’equilibrio ecologico e i beni ambientali. Nel Padiglione del Venezuela i visitatori possono scoprire i progressi del Paese in materia agroalimentare e dei risultati raggiunti, in armonia col tema di Expo Milano 2015.»

Il Viceministro Fleming ha proseguito la sua visita all’Esposizione Universale, facendo tappa a Palazzo Italia, dove ha sottoscritto la Carta di Milano.

Al termine della cerimonia, oltre 300 ballerini si sono esibiti in danze tradizionali lungo il Decumano fino al Cluster Cereali e Tuberi. Qui, nel pomeriggio si è tenuto il concerto del coro Es-Guasa.

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«E’ la prima volta che partecipiamo a un’Esposizione Universale con un nostro padiglione». È ricordando il primato con cui la Repubblica di Moldova si presenta a Expo Milano 2015 che questa mattina il primo ministro Valeriu Strelet ha aperto le celebrazioni del National Day del Paese.

Accolto dal sottosegretario del ministero degli Affari esteri, Benedetto Della Vedova, davanti all’Expo Centre per la cerimonia dell’alzabandiera, il premier Strelet ha sottolineato i punti di forza della presenza moldava: “Nel nostro Padiglione abbiamo cercato di rappresentare una fusione tra tradizione e modernità. Abbiamo voluto valorizzare la ricchezza della nostra produzione di frutta e verdura, dovuta soprattutto alla particolarità del suolo nero”. Per la Moldova partecipare all’Expo di Milano ha un grande valore: «Abbiamo molto da portare nella grande famiglia dell’Unione europea – ha spiegato Strelet -. Per questo motivo, vi invito a scoprire il nostro Paese. Abbiamo l’obbligo morale di produrre di più e ampliare le nostre prospettive, collaborarando con gli altri Paesi per ridurre la malnutrizione nel mondo».

La Moldova ha scelto di partecipare a Expo Milano 2015 con il tema “Splenda la luce – L’Energia del Sole, l’Energia della Terra, il Cibo per l’Umanità”: «Nel suo spazio espositivo – ha spiegato il sottosegretario Della Vedova – la Moldova fa conoscere le sue tradizioni. La presenza moldava a Expo, inoltre, consente di intensificare i rapporti di collaborazione tra Moldova e Italia. Il nostro Paese – ha aggiunto – è il quarto partner commerciale della Moldova e il secondo investitore estero». Benedetto Della Vedova ha poi ricordato il sostegno dell’Italia nel percorso di avvicinamento della Moldova all’Unione Europea: «Ho recentemente firmato il Protocollo di ammissione nell’Unione Europea della Moldova e la dichiarazione congiunta italo-moldava in materia di cooperazione bilaterale per l’applicazione dell’Accordo di Associazione e libero scambio tra l’Unione Europea e la Moldova».

Al termine della cerimonia ufficiale, i festeggiamenti si sono spostati al Padiglione del Paese, dove la giornata è proseguita tra spettacoli di musica folk, danze e degustazioni di piatti tipici moldavi.

Accompagnata dal commissario generale di Expo Milano 2015 Bruno Antonio Pasquino, la delegazione moldava ha quindi visitato Palazzo Italia: qui il primo ministro Strelet ha sottoscritto la Carta di Milano.

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«La Vita cresce in Uruguay». È all’insegna di questo motto che ieri il Paese latino americano ha festeggiato il proprio National Day,a Expo Milano 2015. Una data importante e molto sentita, quella del 25 agosto, perché coincide con l’anniversario della dichiarazione di indipendenza del Paese nel 1825. Per questo motivo, la partecipazione degli cittadini uruguaiani di Milano è stata molto calorosa: «Grazie a voi e a tutti i nostri connazionali che rendono grande il nostro piccolo Paese, durante occasioni speciali come questa», ha dichiarato Liliam Kechichian, ministro del Turismo dell’Uruguay, durante la cerimonia dell’alzabandiera.

«E’ la prima volta che il nostro Paese partecipa a un’Esposizione Universale – ha aggiunto il ministro Kechichian -. La nostra presenza è al tempo stesso un’opportunità e un privilegio. Il tema di quest’anno, ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ sembra creato su misura per l’Uruguay, un Paese all’avanguardia in ambiti chiave come la sostenibilità, la tracciabilità, il settore dell’agroalimentare e quello delle energie rinnovabili.»

L’identità dell’Uruguay come Paese che unisce tradizione e tecnologia caratterizza tutta la proposta uruguaiana a Expo Milano 2015: il Padiglione ha una struttura a forma di spirale che ha come obiettivo la ricerca di equilibrio tra spazi verdi e spazi costruiti. «L’Uruguay è tra i 25 Paesi più verdi al mondo – ha ricordato il commissario generale di Expo Milano 2015 Bruno Antonio Pasquino, che ha accolto la delegazione dell’Uruguay -: offre non solo un’esperienza gastronomica di altissimo livello, ma anche pratiche ambientali e sostenibili d’eccellenza, che concorrono alla riflessione sui temi proposti da questa Esposizione Universale».
Dopo l’alzabandiera e i discorsi istituzionali, la delegazione uruguaiana ha sfilato lungo il Decumano insieme ai visitatori sulle note del “candombe”, il ritmo originale della comunità afro-uruguaiana, suonato dalle “cuerdas de tambores”, le tradizionali percussioni.

Il ministro Liliam Kechichian ha proseguito la sua visita in Expo Milano 2015, facendo tappa a Palazzo Italia, dove ha sottoscritto la Carta di Milano.

Ai festeggiamenti ha partecipato anche il cantante uruguaiano Jorge Drexler, vincitore del premio Oscar alla migliore canzone originale con “Al otro lado del rio” scritta e interpretata per il film “I diari della motocicletta”. In serata, al Padiglione è previsto un happy hour a base di cibi e cocktail tipici uruguaiani accompagnato da musica tradizionale.

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«La sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile sono tra le priorità nazionali della Thailandia». Con queste parole Chavalit Chookajorn, segretario permanente del ministero dell’Agricoltura e delle cooperative thailandese, ha aperto il National Day del Paese a Expo Milano 2015. Alle celebrazioni della Giornata Nazionale ha partecipato la principessa Maha Chakri Sirindhorn. Ad accogliere, questa mattina, l’intera delegazione sono stati Maurizio Martina, ministro per le Politiche agricole, ambientali e forestali e Bruno Antonio Pasquino, commissario generale di Expo Milano 2015.

«La Thailandia – ha spiegato Chookajorn, nel corso della cerimonia dell’alzabandiera – applica la ‘Filosofia del Re della Sufficienza Economica’, una dottrina che enfatizza moderazione, ragionevolezza e prudenza, e che è diventata una fonte di ispirazione per la sostenibilità in ogni ambito della vita.» Entro il 2030 il Paese mira a produrre il 20% dell’energia da fonti rinnovabili, affiancando dunque alla sicurezza alimentare anche quella energetica.

Il Ministro Martina, nel suo discorso, ha elogiato le finalità educative del padiglione thailandese sui temi della sostenibilità e dell’innovazione e ha sottolineato i forti rapporti commerciali tra Italia e Thailandia: «Credo che la liberalizzazione degli scambi tra Unione Europea e Asia porterebbe grandi benefici per entrambi i Paesi, soprattutto per il nostro comparto agroalimentare», ha commentato il ministro Martina facendo riferimento ad un mercato di 600 milioni di persone.

Infine, il ministro Martina ha rimarcato l’importanza della lotta alla fame, questione al centro del dibattito aperto dall’Esposizione Universale: «L’obiettivo ‘Fame Zero 2030’ – ha spiegato – deve essere raggiunto con l’impegno concreto della comunità internazionale e dei nostri due Paesi».

Le celebrazione sono proseguite con uno spettacolo sul tema “Cultura del suolo e dell’acqua” e una dimostrazione di Thai Boxe con il campione Buakaw Banchamek.

La principessa di Thailandia Maha Chakri Sirindhorn, a capo della delegazione, ha quindi visitato Palazzo Italia, dove il segretario permanente del ministero dell’Agricoltura e delle cooperative thailandese Chavalit Chookajorn ha firmato la Carta di Milano.

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«I Paesi partecipanti a Expo Milano 2015 dovrebbero collaborare per arrivare ad una produzione sufficiente di cibo sano per tutte le persone del mondo». Con questo importante auspicio il ministro dell’Industria, delle attività minerarie e del Ccommercio, Mohammad Reza Nematzadeh, ha aperto ufficialmente le celebrazioni del National Day della Repubblica Islamica dell’Iran. In rappresentanza dell’Italia, ecco una delegazione composta dal sottosegretario della Giustizia, Cosimo Ferri, dal Commissario generale di Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino e dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. In rappresentanza dell’Iran, tra gli altri, oltre al ministro Nematzadeh, è intervenuto il ministro della Cultura Ali Jannati, a significare la stretta collaborazione culturale tra i due Paesi.

Ringraziando l’Italia per aver organizzato l’Esposizione Universale in un momento in cui la fame e la povertà sono un problema cruciale che coinvolge l’intero pianeta, Reza Nematzadeh ha annunciato che «nonostante le limitazioni ad esso imposte, l’Iran è disposto a collaborare a livello internazionale per supportare la produzione agricola attraverso lo scambio di esperienze scientifiche».

Cosimo Ferri ha voluto esprimere la propria soddisfazione per il ritrovato ruolo dell’Iran nello scenario regionale e internazionale pur sottolineando che l’amicizia esistente tra Italia e Iran non si è mai spenta, anche negli anni difficili delle sanzioni economiche imposte a Teheran.

«Quello delle risorse energetiche è il settore storicamente più propizio nelle nostre relazioni commerciali – ha spiegato Ferri -. Accanto all’energia, sono molti i settori in cui sarà possibile aprire nuove forme di collaborazione: dalle infrastrutture, ai trasporti, al turismo». L’obiettivo è incrementare gli scambi commerciali che prima delle sanzioni erano arrivati a sette miliardi di euro, mentre nel 2014 ammontavano a 1,1 miliardi. A questo proposito il Ministro Nematzadeh ha ricordato che il suo Paese accoglie investimenti iraniani e stranieri con condizioni favorevoli.

I due Paesi, entrambi riconosciuti come culle di cultura e civilizzazione, vantano anche una forte collaborazione culturale: le università italiane hanno visto un incremento di sette volte nel numero di studenti iraniani negli ultimi 10 anni. «L’Italia crede nel dialogo fra le civiltà, quale strumento principe delle relazioni internazionali», ha continuato Ferri, che ha ricordato che a Milano è esposta ancora per pochi giorni la “Penelope di Persepoli”.

Mohammad Reza Nemetzadeh ha sottolineato che le celebrazioni della giornata nazionale dell’Iran a Expo Milano 2015 cadono nel giorno della nascita di Avicenna, il filosofo, medico e saggio iraniano i cui scritti sono stati tradotti e diffusi in tutto il mondo. In serata, presso l’Auditorium, performances culturali e dibattiti hanno concluso la giornata dedicata al Paese mediorientale.

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Colorati e coinvolgenti danze tradizionali hanno dato il via, questa mattina, ai festeggiamenti per il National Day del Togo a Expo Milano 2015. Ad aprire la cerimonia dell’alzabandiera, davanti all’Expo Centre, sono state le esibizioni del Ballet National du Togo.

Lotta allo spreco alimentare e povertà sono stati i temi principali trattati nel suo discorso ufficiale dal presidente della Repubblica del Togo Faure Essozimna Gnassingbè, accolto all’Esposizione Universale dal commissario generale di Expo 2015, Bruno Antonio Pasquino. «Il cibo è vita – ha dichiarato il presidente Faure Essozimna Gnassingbè -. E quando viene a mancare anche la pace sociale viene a mancare».

Collocato all’interno del cluster dei cereali e dei tuberi, il padiglione del Togo invita i visitatori a scoprire in prima persona i prodotti agricoli del Paese: «Mais, sorgo, miglio, patata dolce – ha sottolineato il presidente del Togo – sono parte della nostre tradizioni e dei nostri valori, come la solidarietà. Questi cereali sono, infatti, i prodotti che hanno sfamato anche i Paesi africani confinanti con il Togo colpiti dalla siccità. Ora che il nostro Paese ha raggiunto autonomia nella produzione agricola – ha proseguito – vuole aprirsi all’imprenditoria e passare da una agricoltura di sussistenza ad una agricoltura attiva, che garantisca nuovi posti di lavoro e uno sviluppo economico sui mercati mondiali».

«L’Expo – ha spiegato il commissario generale di Expo 2015, Bruno Antonio Pasquino – si batte per la lotta contro lo spreco alimentare e l’estrema povertà che porta milioni di persone a emigrare dai propri Paesi. ‘Nutrire il Pianeta’ significa salvaguardarlo e ottimizzare la produzione e l’esportazione di prodotti caratteristici come i cereali del Togo.»

Tamburi e danze hanno accompagnato la delegazione del Togo lungo il Decumano, prima di raggiungere Palazzo Italia, per una visita. Qui il presidente Gnassingbè, accolto dal commissario generale del padiglione Diana Bracco, ha firmato la Carta di Milano. Un gruppo di ballerini si è, nel frattempo, esibito al cluster dei cereali e dei tuberi coinvolgendo i visitatori nei festeggiamenti.

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