24 November, 2024
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15 febbraio 1990, il Cagliari di Claudio Ranieri, neopromosso in serie B, giocò in amichevole allo stadio Comunale di Carbonia, contro la squadra biancoblù allenata da Elvio Salvori, militante nel girone H del campionato Interregionale. La partita si concluse con la vittoria del Cagliari per 1 a 0, goal di Massimiliano Cappioli.
Il tabellino di quella partita.
Carbonia: Falessi (Pellegrino), Fanutza (Donandon), Medda, Pusceddu, Melis (Rondelli), Sanna, Comparetti (Macchiavelli), Valluzzi, Lampis, Gaglio (Secchi), Congiu Antonello. All. Elvio Salvori.
Cagliari: Ielpo (Nanni), Poli, Cornacchia (Pacioni), Festa, Valentini, Firicano (Giovannelli), Cappioli, De Paola (Actis), Provitali, Bernardini (Manca), Fadda (Pisticchio). All. Claudio Ranieri.
Arbitro: Bruno Contu di Bacu Abis.
Rete: Massimiliano Cappioli (Cagliari).
Quel Cagliari, a fine stagione, concluse il campionato di serie B al 3° posto con 47 punti, alle spalle di Torino e Pisa e davanti al Parma, le tre squadre con le quali festeggiò la promozione in serie A, per la squadra di Claudio Ranieri la seconda consecutiva
Giovedì 12 ottobre, alle ore 16.00, il Cagliari allenato da Claudio Ranieri ritorna allo Stadio Comunale Carlo Zoboli di Carbonia, per un’amichevole con l’A.S.D. “Carbonia Calcio”, allenata da Maurizio Ollargiu.
L’evento è stato organizzato dall’A.S.D. “Carbonia Calcio” con il patrocinio del comune di Carbonia.
«Siamo felici di poter accogliere i rossoblù nella nostra città, Carbonia, in una partita che rappresenta l’ideale filo conduttore e il continuum di quanto accaduto lo scorso 11 giugno, quando alcune migliaia di persone si radunarono in piazza Roma, davanti al maxischermo installato per l’occasione, per vedere la finale di ritorno dei play off tra Bari e Cagliari, per incitare i giocatori, soffrire e poi gioire per il gol di Pavoletti e per il triplice fischio finale che decretò la promozione della squadra in serie A. La partita di giovedì 12 ottobre rafforza questo spontaneo quanto “fortunato” legame tra il Cagliari Calcio e la città di Carbonia», ha detto il sindaco di Carbonia Pietro Morittu.
«Sarà una bellissima vetrina sportiva per la città di Carbonia e l’intero territorio con la presenza di migliaia di tifosi che renderanno il giusto omaggio ai giocatori del Cagliari Calcio, al suo allenatore Claudio Ranieri e sosterranno anche la nostra squadra locale, il Carbonia Calcio, che domenica scorsa si è resa protagonista di un’importante vittoria casalinga contro la Tharros», ha aggiunto l’assessora dello Sport Giorgia Meli.
I biglietti saranno disponibili al botteghino dello Stadio Carlo Zoboli martedì e mercoledì dalle ore 15.00 alle ore 18.00, mentre il giovedì dalle 9.00 alle 12.00. Il costo del biglietto è di 10 euro, con ingresso gratuito per gli under 14 (accompagnati da un adulto).

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«Oggi per noi è una data importante, perché vediamo la fine di un percorso che abbiamo iniziato poco più di un mese fa e per il quale avevamo preso un impegno forte con la Regione: concludere i lavori per la terapia intensiva Covid. Abbiamo centrato il risultato.»

Così, questa mattina, il commissario dell’Aou di Sassari, Antonio Lorenzo Spano, ha aperto l’incontro di inaugurazione della nuova terapia intensiva Covid da 30 posti, nella stecca bianca di viale San Pietro.

All’inaugurazione della struttura, questa mattina, erano presenti, il presidente della Giunta regionale Christian Solinas, il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, l’assessore regionale dell’Igiene e Sanità Mario Nieddu. Quindi ancora, il rettore dell’Università sassarese Gavino Mariotti, il sindaco di Sassari Nanni Campus, il prefetto Maria Luisa D’Alessandro e l’arcivescovo Gian Franco Saba.

A fare gli onori di casa, il commissario straordinario dell’Aou di Sassari, Antonio Lorenzo Spano, il direttore sanitario dell’Aou Bruno Contu e il direttore di Anestesia e Rianimazione professor Pier Paolo Terragni.

Una superficie di circa 1.300 metri quadrati in cui, nei giorni scorsi, dopo la conclusione dei lavori edili avvenuta il 6 gennaio scorso, sono stati installati i letti, i monitor parametrici, le pompe infusionali, i telefoni, i computer, gli armadi, i carrelli medicali ed asservitori. Sono state predisposte le stanze per il personale infermieristico e medico, le telecamere per il controllo a distanza dei pazienti collegate con la stanza di monitoraggio.

La conclusione dell’allestimento consentirà, nel più breve tempo possibile, il trasferimento dei pazienti dalle terapie intensive Covid del Palazzo Clemente e delle Malattie infettive.I lavori edili di adeguamento della terapia intensiva Covid da 30 posti si sono chiusi il 6 gennaio, cioè dopo soli 30 giorni dal loro avvio e come previsto dalla delibera di Giunta regionale 58/3 del 20 novembre 2020 (piano dei 40 giorni).

I lavori di potenziamento della struttura per il Coronavirus sono stati effettuati grazie al bando di gara aperta, indetta a livello nazionale dal commissario per l’emergenza sanitaria Covid, Domenico Arcuri, che ha consentito di intervenire proprio per la ristrutturazione e l’adeguamento della Terapia intensiva.

Si è trattato di opere urgenti realizzate a tempo di record e hanno riguardato la realizzazione delle pavimentazioni e dei rivestimenti, il completamento e adattamento all’emergenza degli impianti elettrici, telefonici e trasmissione dati, degli impianti di sicurezza, telecamere, antincendio, condizionamento e gas medicali. I lavori erano stati consegnati il 2 dicembre al raggruppamento temporaneo di impresa formato dalla Intercantieri Vittadello Spa di Pordenone e dalla Tepor Spa di Cagliari. Il 7 dicembre gli operai avevano iniziato le opere edili per concluderle il 6 gennaio scorso.

«È importante che la struttura inizi ad operare già dalla prossima settimanaha ripreso Antonio Lorenzo Spanoperché si abbia una ricaduta forte e si abbia una risposta più incisiva, soprattutto per il Covid. Nei prossimi mesi lavoreremo per cambiare un po’ la fisionomia di questa terapia intensiva. Non appena il Covid avrà finito di cambiare le nostre vite questa struttura verrà utilizzata come terapia intensiva ordinaria.»

E infatti, finita la pandemia, seguirà una ulteriore fase di lavori che porterà la Rianimazione alla sua conformazione definitiva, con 23 posti letto.

«L’attuale emergenza Covidha aggiunto il professor Pier Paolo Terragnirappresenta il catalizzatore di un evento unico nel panorama costruttivo, organizzativo e assistenziale che darà vita alla realtà che oggi stiamo inaugurando. Questa struttura rappresenta la sintesi di tutti gli sforzi assistenziali di tante persone, professionisti e tecnici che hanno dato il cuore nella lotta contro una malattia grave e difficile nelle sue cure più complesse.»

Un ringraziamento quindi è andato all’Ufficio tecnico aziendale per la progettazione e il completamento delle dotazioni tecniche.

Secondo il direttore della struttura, la “TI30” rappresenta «un’occasione per cogliere, da un evento tra i più negativi della storia professionale, un’opportunità di rinascita e dove le professionalità dei prossimi anestesisti della Scuola di Sassari potranno crescere e perfezionarsi».

Intanto, proprio nei giorni scorsi, l’Aou di Sassari ha approvato gli atti e ratificato la graduatoria del concorso unificato, per titoli ed esami, per la copertura a tempo pieno e indeterminato di 18 posti di specialisti in Anestesia e Rianimazione.

Sono 39 gli idonei del concorso regionale che ha visto la partecipazione di circa 50 specialisti su 70 iscritti.

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Saranno Bruno Contu, in qualità di direttore sanitario facente funzioni, e Antonio Lorenzo Spano, nel ruolo di direttore amministrativo, ad affiancare il commissario straordinario dell’Aou di Sassari.

Li ha nominati ieri pomeriggio Giovanni Maria Soro che, dal 30 marzo scorso, si è insediato nella direzione dell’Azienda di Viale San Pietro.

A Bruno Contu sono state attribuite temporaneamente, fino alla nomina del direttore sanitario titolare, le funzioni di direttore sanitario. Una scelta che – si legge nella delibera di nomina -consentirà di «garantire la continuità della gestione tecnico sanitaria dell’Azienda, in particolare per quanto concerne l’emergenza sanitaria da Covid 19».

Il commissario tiene a sottolineare la sua gratitudine per dedizione e contributo offerto dai diversi professionisti, che hanno consentito in prima battuta di far fronte all’emergenza e, certo della loro competenza e di chi lo affiancherà, si dichiara ampiamente fiducioso sull’«implementazione delle ulteriori misure di prevenzione e di contrasto del contagio», nonché di una capacità ottimale che saprà garantire le indispensabili tutele agli operatori e ai pazienti un’assistenza ospedaliera specialistica che, integrando l’offerta territoriale, riuscirà a recuperare gradualmente le funzioni di hub polispecialistico.

Bruno Contu ha una consolidata esperienza nella direzione di struttura complessa di Direzione Medica di presidio dell’Aou di Sassari ed è già stato direttore sanitario facente funzioni dell’Aou sino al 27 marzo scorso.

Antonio Lorenzo Spano, 42 anni, sarà, invece, il nuovo direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari. Laureato in Economia all’Università di Sassari e un master di II livello in “Direzione di strutture sanitarie”, ha un percorso formativo focalizzato sulle tematiche del controllo di gestione e sull’ingegnerizzazione dei processi aziendali. Andrà ad integrare e rafforzare la struttura tecnico-amministrativa che il commissario ringrazia, a partire dalla dr.ssa Seazzu, per quanto fatto in questa fase di emergenza e per quanto si saprà mettere ulteriormente in campo per proseguire a sviluppare, congiuntamente al direttore amministrativo, le attività di supporto necessarie alle attività sanitarie.

Antonio Lorenzo Spano ha ricoperto importanti incarichi all’Università degli Studi di Sassari dove è stato il responsabile del controllo di gestione. Nel 2012 il passaggio al sistema sanitario, prima alla Asl di Nuoro e, successivamente, alla Asl di Sassari dove ha diretto prima la struttura semplice dipartimentale di Ingegneria Clinica quindi la struttura complessa Contratti, appalti e acquisti. Attualmente è direttore della struttura complessa “Logistica e valorizzazione del patrimonio” dell’Ats Sardegna.

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Sono negativi al batterio multi resistente denominato New Delhi gli esami effettuati su una paziente ricoverata nel reparto di Geriatria del Santissima Annunziata di Sassari. Lo fa sapere l’Aou di Sassari che, proprio questa mattina, ha concluso le analisi e inviato il referto al ministero della Salute.

La paziente è risultata positiva a un altro batterio multi resistente agli antibiotici e, come previsto dai protocolli, è stata trasferita in una stanza singola dello stesso reparto, così da restare isolata dagli altri degenti ed evitare un’eventuale diffusione. La paziente, come avvenuto in precedenza in altri casi, è risultata essere colonizzata, cioè portatrice sana e non infetta da microrganismi multi resistenti.

L’Aou di Sassari fa sapere di avere una particolare attenzione in ambito delle infezioni correlate all’assistenza. È sempre attiva, infatti, una sorveglianza epidemiologica per la prevenzione delle infezioni, con particolare riferimento a quelle correlate all’assistenza. Un gruppo di esperti, medici, biologi, infermieri e tecnici, da anni sono impegnati in una delicata attività di controllo e monitoraggio.

«Come ospedale manteniamo sempre attive le procedure igienico-sanitarie e di prevenzione da microrganismi multi resistenti – afferma il direttore del Presidio ospedaliero, Bruno Contu -. E in casi particolari, cioè in presenza di pazienti colonizzati, chiediamo ai parenti di attenersi scrupolosamente alle regole del reparto.»

Gli esperti dell’Aou, nell’ambito delle attività di prevenzione delle infezioni, effettuano determinazioni microbiologiche su campioni nei pazienti all’ingresso in reparti critici e in seguito a contatto con soggetti infetti o colonizzati da microrganismi multi resistenti.

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Un totale di 34 accertamenti di morte e soltanto 3 opposizioni, con un elevato numero di organi prelevati, in crescita rispetto al 2018. Sono alcuni dei dati che sono emersi ieri durante l’incontro “Natale in corsia” e che pongono Sassari ai primi posti per le donazioni. L’incontro, organizzato dal Coordinamento provinciale Prometeo Aitf Odv con il patrocinio dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari al settimo piano dell’ospedale civile, aveva proprio l’obiettivo di rimarcare l’importanza di un gesto prezioso, in grado di donare la vita.

«Un’occasione importante per i componenti dell’associazione che così – è stato sottolineato dal coordinatore dell’incontro Marco Di Battista – hanno fatto presente come la donazione e il trapianto abbiano segnato per loro una seconda nascita. Ma è stato anche un momento di riflessione, per ricordare i donatori e il loro atto d’amore.»

E se da una parte è emerso che le donazioni a Sassari sono in crescita, dall’altra è stato messo l’accento su quanto sia fondamentale supportarle. «È importante avere risorse dedicate – ha sottolineato il direttore sanitario dell’Aou Bruno Contu – saranno così necessari sempre più specialisti che dovranno far funzionare l’intera macchina dei prelievi e dei trapianti».

«Le donazioni e i trapianti sono un gioco di squadra – ha detto la dottoressa Paola Murgia, coordinatrice locale delle donazioni del Santissima Annunziata – e a Sassari sta funzionando bene, grazie all’impegno di tutti gli operatori sanitari.»

«Sassari ha una vera e propria tradizione e non soltanto per le donazioni – ha aggiunto Maria Cossu, direttore della Nefrologia dialisi trapianti dell’Aou – è sempre stata tra i più alti centri e ha rappresentato anche un punto di riferimento per i trapianti di rene, che venivano effettuati per la prima volta proprio trent’anni fa.»

Toccanti alcune delle testimonianze portate dai trapiantati e familiari presenti all’incontro. Tante le difficoltà e le sofferenze vissute lungo un percorso che ha portato i pazienti a incontrare il loro angelo, il loro “buon samaritano”, che ha donato loro una nuova vita. Come quella che da oltre 27 anni vive un paziente trapiantato di cuore o una giovane donna trapiantata di rene.

«Ognuno di noi – ha aggiunto il cappellano del Santissima Annunziata don Pietro Bussu – deve imparare a essere un chicco che cade nella terra e porta frutto. Ma perché il bene possa continuare a fare il bene bisogna crederci.»

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Ha preso il via ieri la consegna dei nuovi 87 letti a movimentazione elettrica che andranno a coprire le esigenze delle degenze ospedaliere dei presidi Santissima Annunziata, Stecche bianche e Materno infantile. A questi letti si aggiungono altri 12 che andranno a rendere più confortevole la degenza dei bimbi della Pediatria. L’azienda ha investito circa 156mila euro per l’acquisto dei nuovi letti.

«Si tratta di importanti migliorie – afferma il direttore sanitario Bruno Contu – che garantiranno un miglior comfort alberghiero all’utenza e faciliteranno il lavoro degli operatori sanitari. A breve saranno disponibili ulteriori forniture che ci consentiranno di rinnovare altri letti per le degenze.»

In accordo con la Direzione medica di presidio, l’Ufficio tecnico, che ha curato il capitolato per i nuovi letti, ha predisposto il calendario delle consegne.

E così, le prime sono avvenute ieri, 17 dicembre, in alcuni reparti del Santissima Annunziata. In particolare, in Cardiologia e Utic al primo piano dell’ospedale civile ne sono stati posizionati 15, in Chirurgia generale 10, in Neurochirurgia 7 e nella Stroke Unit 1.

Oggi 18 dicembre è stata effettuata la consegna più consistente: 52 i letti che sono stati portati nella palazzina del Materno infantile. E così 30 sono andati ai reparti di Ostetricia e Ginecologia a disposizione delle donne ricoverate, quindi 10 per l’Ematologia e 12 alla Pediatria.

Domani 19 dicembre, infine, le ultime consegne alle Stecche bianche. Sono 5 i letti che andranno all’Otorinolaringoiatria, ancora 5 alla Maxillo-Facciale e 4 all’Oculistica.

Nei mesi scorsi, intanto, nell’ambito dell’attività di ammodernamento degli arredi ospedalieri, erano stati già consegnati all’Ortopedia del Santissima Annunziata 20 nuovi letti. Le gare per la fornitura letti sono state curate dalle strutture Acquisizione beni e servizi e dall’Ingegneria clinica

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La loro assunzione consentirà, dal punto di vista del personale, una maggiore stabilità alla struttura complessa di Medicina d’Urgenza-pronto soccorso-Obi dell’Aou di Sassari. Sono gli undici medici di medicina di accettazione e urgenza che, questa mattina, sono stati assunti a tempo indeterminato dall’azienda di viale San Pietro. In otto oggi hanno siglato il contratto di assunzione.

Si tratta di vincitori di concorso che, in parte, erano già in forza al pronto soccorso sassarese con un contratto a tempo determinato, mentre per altri è la prima assunzione nell’azienda sassarese.

Questa mattina, nell’aula “Michele Piras” del Santissima Annunziata, il direttore generale Nicolò Orrù, il direttore sanitario Bruno Contu ed il direttore del pronto soccorso Mario Oppes hanno ricevuto i neo assunti che hanno un’età media di 35 anni.

«Siete una risorsa importante per l’Azienda e per l’ospedaleha detto Nicolò Orrù perché il vostro lavoro rappresenta, da subito, l’immagine dell’azienda. Il vostro ruolo è fondamentale per garantire maggiore appropriatezza nei ricoveri, per non creare sovraffollamento nei reparto. Di recente abbiamo introdotto la figura del bed manager che potrà dare un contributo in questo senso e i primi dati a nostra disposizione sono incoraggianti.»

«C’è un progetto per ristrutturare il pronto soccorsoha aggiunto Bruno Contuche consentirà di dare una nuova organizzazione alla struttura, con la realizzazione di tre nuove aree più funzionali». Intanto, a dare un contributo per una migliore gestione dei pazienti è l’arrivo previsto di una trentina di nuovo barelle che serviranno il pronto soccorso e i vari reparti. «Si tratta di una dotazione di rilievoha detto ancora il direttore sanitarioche siamo riusciti ad acquistare in tempi rapidi e che a breve saranno messe a disposizione del reparto».

«Un ringraziamento va alla direzione per aver mantenuto gli impegni – ha chiuso Mario Oppese queste assunzioni sono una iniezione di energie nuove, indispensabili per far decollare il pronto soccorso che vuole rinnovarsi e innovarsi».

La struttura di pronto soccorso e Obi diretta da Mario Oppes.

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«È importante che gli operatori sanitari siano vaccinati contro l’influenza, sono una fascia esposta al rischio di sviluppare patologie e di trasmetterle ai pazienti. Ecco perché è importante sensibilizzare il nostro personale alla vaccinazione.»

A dirlo è il direttore generale dell’Aou di Sassari, Nicolò Orrù, che ieri, per rafforzare la campagna partita a novembre, si è sottoposto alla vaccinazione antinfluenzale nell’ambulatorio della direzione medica di presidio, assieme ad alcuni direttori di struttura.

«Questa attività deve diventare una prassi – ha aggiunto – perché l’influenza, oltre a essere un male di stagione, è anche un importante problema di sanità pubblica. Per questo è importante fare prevenzione.»

Una prevenzione che parte, appunto, dagli operatori sanitari. E proprio su questo principio si basa la campagna di vaccinazione che, già a novembre, aveva preso il via nei presidi ospedalieri dell’Aou di Sassari e che ieri, con la vaccinazione dei direttori, l’Aou ha voluto rafforzare. L’obiettivo è quello di vaccinare il numero maggiore di operatori sanitari: medici, infermieri, specializzandi e personale socio-sanitario. Ieri con il direttore a farsi vaccinare erano presenti anche il direttore sanitario Bruno Contu, il direttore della Neuropsichiatria infantile professor Stefano Sotgiu, il direttore della Microbiologia professor Salvatore Rubino e il direttore di Direzione di Igiene e controllo delle infezioni ospedaliere professor Paolo Castiglia.

Sul campo per l’Aou, così da raggiungere il massimo obiettivo, sono impegnati la struttura complessa Direzione di Igiene e controllo delle infezioni ospedaliere, il team di Vaccinarsinsardegna.org, il medico competente e la Medicina del lavoro, la Direzione Medica di presidio, la Scuola di Specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’Università di Sassari.

E la prima risposta che arriva dagli operatori è buona. In molti, infatti, già da novembre avevano scelto di vaccinarsi nell’ambulatorio della Direzione Medica di presidio, al terzo piano del palazzo Rosa. Altri, invece, vengono raggiunti adesso direttamente sul campo.

«Abbiamo creato una squadra ad hoc che – ha spiegato il professor Paolo Castiglia -, attraverso un’attività di catch up, si occupa di raggiungere direttamente gli operatori nei luoghi di lavoro per effettuare la vaccinazione. Si tratta di una novità che sta ottenendo un ottimo riscontro.»

L’Azienda di viale San Pietro, inoltre, per il secondo anno consecutivo ha avviato la campagna di comunicazione vaccinale per la vaccinazione antinfluenzale negli operatori sanitari dell’Aou di Sassari. Iniziativa che, proprio di recente a Roma in occasione del contest #PerchéSì lanciato da Sanofi Pasteur, è stata premiata come migliore progetto di comunicazione vaccinale in Italia per il 2018-2019.

Anche quest’anno è stato adottato materiale divulgativo di supporto, cioè poster esplicativi, locandine, spille, t-shirt, cappellini, datari pluriennali, striscioni, roll-up e locandine recanti tutti il leitmotiv della campagna che nel 2018 ha ottenuto un ottimo riscontro: «La Dinamo e l’Aou di Sassari in campo contro l’influenza». Alla campagna è legato anche l’hashtag “#iomivaccino” che potrà essere utilizzato sui canali social twitter e Instagram.

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Un gruppo tecnico misto, composto da rappresentanti Aou e Assl Sassari, che si attivi subito per affrontare i problemi del sovraffollamento in ospedale e lavorare a una loro soluzione. Questa la proposta emersa ieri, durante la riunione organizzata dalla direzione strategica dell’Aou di Sassari e che ha messo attorno al tavolo i componenti del dipartimento di Area medica dell’Azienda ospedaliero universitaria e il direttore d’Area dell’Assl Sassari-Ats Sardegna, Marcello Mocci.

Un’occasione per iniziare un dialogo tra le due aziende che devono lavorare assieme per eliminare i cosiddetti ricoveri inutili. Si tratta di situazioni che, nei reparti ospedalieri, portano ad avere pazienti ricoverati, addirittura, per oltre 200 giorni a causa di una carenza sul territorio di strutture in grado di ricevere pazienti in dimissione.

«Abbiamo voluto questo incontro – hanno sottolineato il direttore generale Nicolò Orrù ed il direttore sanitario Bruno Contu – proprio per rappresentare le difficoltà che i nostri reparti vivono a causa di un sovraffollamento dovuto anche a carenze presenti sul territorio.»

Una situazione alla quale è necessario porre subito un rimedio, anche in virtù del fatto che la stagione influenzale è alle porte e il rischio di vedere i reparti in difficoltà è reale.

I direttori dei reparti di Pronto soccorso, Medicina, Pneumologia, Day hospital di Geriatria, Patologia clinica, Clinica Medica, Geriatria, Bed management, Coordinamento attività dei trasporti intraospedalieri, Lungodegenza,Performance sanitarie, hanno messo esposto le varie difficoltà che quotidianamente riscontrano nelle loro attività. Da una parte alcuni hanno evidenziato la necessità di riattivare un collegamento e una collaborazione con le lungodegenze di Ittiri e Thiesi dell’Assl, in grado di decongestionare i reparti sassaresi. E ancora, la creazioni di percorsi più celeri per la valutazione dei pazienti ricoverati che devono essere inseriti in Rsa. Quindi, ancora, la necessità di un numero maggiore di posti letto all’interno delle Rsa. Dall’altra, infine, è stata ricordata la convenzione tra le aziende per l’assistenza dei malati di Sla a casa, ora non più operativa.

E la risposta del nuovo direttore d’Area dell’Assl Sassari-Ats Sardegna, Marcello Mocci, è stata di massima apertura: «Il campanello d’allarme è già suonato – ha detto -, dobbiamo trovare le soluzioni percorribili. Mi faccio portavoce delle vostre richieste e il mio invito è quello di fare al più presto un gruppo di lavoro per far emergere queste problematiche e risolverle».

Il gruppo di lavoro, rappresentanti dell’Aou e dell’Assl, già da mercoledì potrà riunirsi per un confronto operativo.

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Sono stati consegnati questa mattina, nella sala riunioni della Cardiologia, i lavori per la realizzazione delle opere edili e di impiantistica della nuova emodinamica per la Cardiologia dell’Aou di Sassari. Dal momento della firma del verbale, la ditta Medical spa avrà 150 giorni per completare i lavori.

La consegna del verbale è stata fatta questa mattina, alla presenza del direttore generale Nicolò Orrù, del direttore sanitario Bruno Contu, del direttore amministrativo Chiara Seazzu e del responsabile dell’Ufficio tecnico aziendale Roberto Manca. In rappresentanza delle ditte erano presenti Leonardo Fiore della Medical Concept e Gianluca Ara della Medical spa.

Le opere di adeguamento edile, impiantistico e di completamento dei locali principali e accessori avranno un costo di poco superiore agli 804mila euro.

Questi lavori fanno parte del più ampio progetto di realizzazione della nuova emodinamica. La gara d’appalto è stata fatta attraverso una procedura comunitaria ed è stata aggiudicata lo scorso 15 gennaio al raggruppamento temporaneo di impresa, con capogruppo Medical Concept lab srl (quindi Medical spa, Boston Scientific spa e Siemens Healthcare srl), al prezzo di 16 milioni di euro (per un valore a base d’asta di 20.298.600 di euro).

Si tratta di una fornitura in regime di service, per un periodo di sette anni, di beni e servizi per la gestione delle procedure di cateterismo cardiaco e di emodinamica, per gli interventi coronarici e cardiaci in generale.

«La nostra azienda – afferma il direttore generale dell’Aou di Sassari Nicolò Orrù – è hub e ha una Cardiochirurgia che rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’Aou e della sanità regionale. E l’emodinamica è un servizio fondamentale per il Nord Sardegna. C’è quindi bisogno di un apparecchio per le angioplastiche che, in caso di trattamento dell’infarto acuto, è considerato macchinario salvavita.»

Un progetto importante, selezionato dalla commissione giudicatrice, presieduta da Pierfranco Terrosu (già direttore del reparto di Cardiologia), che prevede appunto una ristrutturazione completa delle due sale di emodinamica, con una sostituzione totale delle apparecchiature e con l’acquisizione di strumentazione della più alta innovazione tecnologica oggi esistente al mondo, che farà dell’unità di Terapia Intensiva di Sassari, un centro di riferimento di assoluta valore.