26 December, 2024
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È un viaggio musicale dall’Appennino al mare quello in cui si imbarcherà domani sera (giovedì 27) il pubblico della rassegna di concerti che accompagna i seminari di musica e canto popolare di Mare e Miniere, in corso fino a domenica a Portoscuso: al centro dei riflettori, sul palco dell’antica tonnara di Su Pranu, il gruppo Enerbia, una formazione che mantiene ininterrotto il filo che unisce la musica colta e quella popolare nel paesaggio sonoro delle Quattro Province, la zona montana di confine tra Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia e Piemonte; terra di strumenti originali come la piva, l’antica cornamusa dell’Appennino, o l’oboe popolare chiamato piffero; strumenti che rientrano nell’armamentario musicale di Carlo Gandolfi che insieme a Maddalena Scagnelli (violino e voce), Nicola Rulli (chitarra) e Franco Guglielmetti (fisarmonica) compone i ranghi di Enerbia.
Il loro viaggio musicale si muove idealmente dalle corti rurali della pianura per risalire le valli appenniniche lungo vie storiche, come la Via Francigena con le sue varianti, e da lì raggiungere il Mediterraneo. Il concerto – che prende il titolo da un canzone d’amore, “Serenin” – farà rivivere le atmosfere della festa con l’esecuzione del repertorio di danze di coppia e di gruppo (valzer, mazurke, gighe, alessandrine, monferrine), di canti legati alla feste sacre e profane del mondo rurale, di ballate d’amore e di viaggio.
Ad aprire la serata di domani (giovedì 27), con inizio alle 21.30, sarà un appuntamento di tutt’altro genere: protagonista Bruno Gambarotta col suo libro “Fuori programma”, pubblicato l’anno scorso da Manni Editori, dove racconta, con grazia e divertimento, le esperienze vissute nei suoi cinquant’anni di carriera alla Rai, dal 1962 al 2011; una carriera iniziata come cameraman, proseguita come programmista e terminata sotto i riflettori delle prime serate.
L’ingresso è, come sempre, libero e gratuito.

Due diversi appuntamenti caratterizzano la terza serata di Mare e Miniere, mercoledì 23 giugno, a Portoscuso, dove sono in corso, fino a domenica 27, i seminari ed i concerti organizzati dall’associazione culturale Elenaledda Vox, con la direzione artistica del musicista e compositore Mauro Palmas.
Si comincia alle 21.30, alla Tonnara Su Pranu, con un momento letterario: Bruno Gambarotta, scrittore, giornalista, quarant’anni di esperienza in RAI come autore e regista, conduttore e attore di serie televisive, presenta il suo nuovo libro, “La confraternita dell’asino”, pubblicato lo scorso autunno da Manni editori: un romanzo divertente e coinvolgente, in cui si ride e si riflette sull’abuso della credulità popolare, sul mondo dell’informazione e sul precariato lavorativo e sentimentale.
Il secondo atto della serata, alle 22.15, è una produzione originale di Mare e Miniere: “Azadì”, un concerto di musica e poesia tra Sardegna e Kurdistan che nasce dall’incontro del polistrumentista curdo Mübin Dünen ed il sardo Mauro Palmas, mettendo a confronto il patrimonio delle danze delle rispettive tradizioni: due repertori di grande ricchezza ritmica e sonora. Mübin Dünen al nay, santur, percussioni e duduk e Mauro Palmas alla mandola, liuto cantabile e mandoloncello, saranno affiancati da Alessandro Foresti al pianoforte e alla fisarmonica, e da Silvano Lobina al basso. Alla parte musicale si accompagnerà un filo narrativo, costituito dai versi delle poesie di due autori curdi, Sherko Bekas e Choman Hardi, e delle sarde Lorena Carboni e Maria Gabriela Ledda, scelti e interpretati da Simonetta Soro. «Le voci dei poeti rappresentano con efficacia l’epopea del popolo curdo, perseguitato e sofferente, né domato né piegato, ma invece resistente – spiega la cantante e attrice sarda -: «Nella mia ricerca ho fatto la scelta di non privilegiare la poesia combattente, ma dei versi in cui la testimonianza di crude vicende storiche si alterni a narrazioni più familiari, affettive.»
 

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Con una iniziativa dedicata in modo particolare ai giovani il Consiglio regionale della Sardegna ricorderà il 73° anniversario della Liberazione lunedì prossimo 23 aprile (inizio alle 9.30) con una manifestazione che si terrà al Teatro Civico “Oriana Fallaci” di Ozieri.

Dopo il saluto del sindaco Ozieri Marco Murgia, prenderanno la parola il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau e, in qualità di ospite d’onore, la senatrice Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Alcide Cervi.

La senatrice Soliani, dopo una lunga esperienza nel mondo della scuola, è stata eletta al Senato per tre legislature ricoprendo fra l’altro il ruolo di Sottosegretario alla Pubblica istruzione nel I Governo Prodi ed altri importanti incarichi nelle commissioni parlamentari Pubblica istruzione e Beni culturali.

L’Istituto Cervi, fondato a Reggio Emilia nel 1972 dall’Alleanza nazionale dei contadini (oggi Cia-Confederazione italiana agricoltori) e dall’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) opera nel campo culturale per diffondere la conoscenza dei valori costituzionali, promuovendo la ricerca storica e rinnovando la memoria dei fatti più significativi che hanno accompagnato la nascita della Repubblica.

Porta il nome di Alcide Cervi, Medaglia d’argento al valor militare, i cui sette figli furono fucilati per rappresaglia dai fascisti il 28 dicembre del 1943.

Dopo gli interventi sarà eseguita “Nostra patria è il mondo intero”,  selezione di canzoni celebri del Risorgimento presentata da Bruno Gambarotta e diretta da Mauro Palmas.

Alla manifestazione parteciperanno gli studenti dell’Istituto di istruzione superiore “Antonio Segni” di Ozieri, accompagnati dai loro docenti e dal dirigente scolastico Stefano Manca.

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Dopo il grande successo dei concerti del Duo Bottasso e dei Pupi di Surfaro e della Festa Concerto per decennale che ha visto protagonista uno straordinario cast di ospiti tra cui Raiz, Nando Citarella e Alessia Tondo che hanno affiancato sul palco Mauro Palmas, Elena Ledda, Simonetta Soro, Silvano Lobina e Andrea Ruggeri, Mare e Miniere torna domani sera, 27 luglio, ad Iglesias.

Alle ore 21,30 in Piazza San Francesco farà da cornice al recital “Dialogando con la Tradizione” nel corso del quale il giornalista Bruno Gambarotta incontrerà Cuncordu e Tenore di Orosei, Luigi Lai e Totore Chessa. Sarà la preziosa occasione per un dialogo a tutto campo tra musica ed aneddoti in cui tre protagonisti della musica sarda ripercorreranno il loro cammino artistico e i momenti salienti della loro carriera.

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Dopo il successo del concerto del Duo Bottasso, tenutosi ieri sera in Piazza San Francesco, Iglesias ospiterà domani 5 luglio, alle ore 21,30, in Piazza Municipio, la Festa Concerto per i “Dieci anni di Mare e Miniere”, evento centrale della rassegna che vedrà protagonisti: Raiz, Elena Ledda, Nando Citarella, Alessia Tondo, Simonetta Soro, Marcello Peghin, Silvano Lobina e Andrea Ruggeri con la direzione musicale di Mauro Palmas. Sarà un’occasione unica per assistere ad un viaggio sonoro che dalla Sardegna toccherà la Campania per giungere al Salento, tra incroci, attraversamenti sonori e duetti inediti, con protagoniste le voci di Raiz, già leader degli Almamegretta, della talentuosa cantante salentina Alessia Tondo, nonché di Nando Citarella, Elena Ledda e Simonetta Soro.

La sera successiva, il 6 luglio, I Pupi di Surfaro si esibiranno in Piazza Sella alle ore 21,30. Vincitori dell’ultima edizione del Premio Andrea Parodi e finalisti al Premio Fabrizio De André, il trio folk-rock siciliano ha alle spalle un percorso artistico ormai decennale che li ha visti pubblicare diversi album tra cui il recente “Nemo Profeta” che li ha visti abbandonare gli stilemi della tradizione popolare siciliana per aprirsi ad un nuovo percorso di ricerca sonora tra elettronica e rock.

In conclusione, 27 luglio alle ore 21,30, Piazza San Francesco farà da cornice al recital “Dialogando con la Tradizione” nel corso del quale il giornalista Bruno Gambarotta incontrerà Cuncordu e Tenore di Orosei, Luigi Lai e Totore Chessa. Sarà la preziosa occasione per un dialogo a tutto campo tra musica ed aneddoti in cui tre protagonisti della musica sarda ripercorreranno il loro cammino artistico e i momenti salienti della loro carriera.

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Quattro serate da non perdere e la festa concerto per i dieci anni con Raiz, Elena Ledda, Nando Citarella, Alessia Tondo, Simonetta Soro, Marcello Peghin, Silvano Lobina e Andrea Ruggeri e la direzione musicale di Mauro Palmas.

Dopo lo straordinario successo dei Seminari di Musica, Canto e Danza Popolare che, dal 26 giugno al 2 luglio, hanno visto protagonisti oltre centoventi allievi, Mare e Miniere prosegue il suo ricco programma di concerti ed eventi ad Iglesias con quattro serate che si preannunciano da non perdere, tanto per la qualità degli spettacoli in programma, quanto per la loro unicità. Si parte il 3 luglio con il concerto del Duo Bottasso che andrà in scena in Piazza San Francesco alle ore 21,30. I fratelli Bottasso, Niccolò al violino e Simone all’organetto, proporranno un concerto travolgente, nel quale alterneranno composizioni originali tratte dal disco di debutto “Crescendo” e reinterpretazioni di brani tradizionali delle valli Cuneesi e del Piemonte.

Il 5 luglio alle ore 21,30, Piazza Municipio ospiterà la Festa Concerto per i “Dieci anni di Mare e Miniere”, evento centrale della rassegna che vedrà protagonisti: Raiz, Elena Ledda, Nando Citarella, Alessia Tondo, Simonetta Soro, Marcello Peghin, Silvano Lobina e Andrea Ruggeri con la direzione musicale di Mauro Palmas. Sarà un’occasione unica per assistere ad un viaggio sonoro che dalla Sardegna toccherà la Campania per giungere al Salento, tra incroci, attraversamenti sonori e duetti inediti, con protagoniste le voci di Raiz, già leader degli Almamegretta, della talentuosa cantante salentina Alessia Tondo, nonché di Nando Citarella, Elena Ledda e Simonetta Soro.

La sera successiva, il 6 luglio, I Pupi di Surfaro si esibiranno in Piazza Municipio alle ore 21,30. Vincitori dell’ultima edizione del Premio Andrea Parodi e finalisti al Premio Fabrizio De André, il trio folk-rock siciliano ha alle spalle un percorso artistico ormai decennale che li ha visti pubblicare diversi album tra cui il recente “Nemo Profeta” che li ha visti abbandonare gli stilemi della tradizione popolare siciliana per aprirsi ad un nuovo percorso di ricerca sonora tra elettronica e rock.

In conclusione, 27 luglio alle ore 21,30, Piazza San Francesco farà da cornice al recital “Dialogando con la Tradizione” nel corso del quale il giornalista Bruno Gambarotta incontrerà Cuncordu e Tenore di Orosei, Luigi Lai e Totore Chessa. Sarà la preziosa occasione per un dialogo a tutto campo tra musica ed aneddoti in cui tre protagonisti della musica sarda ripercorreranno il loro cammino artistico e i momenti salienti della loro carriera.

PROGRAMMA

3 luglio 2017 ore 21,30

Piazza San Francesco

Duo Bottasso

5 luglio 2017 ore 21,30

Piazza Municipio

Festa concerto per i “Dieci anni di Mare e Miniere”

con Elena Ledda, Nando Citarella, Alessia Tondo, Simonetta Soro, Marcello Peghin, Silvano Lobina e Andrea Ruggeri

6 luglio 2017 ore 21,30

Piazza Sola

Pupi di Surfaro

Vincitori del Premio Andrea Parodi 2016 in collaborazione con la Fondazione Andrea Parodi

27 luglio ore 21,30

Piazza San Francesco

“Dialogando con la tradizione”

Bruno Gambarotta incontra Cuncordu e Tenore di Oniferi, Luigi Lai e Totore Chessa.

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Mare e Miniere 2016 prosegue la sua ricca programmazione con una quattro giorni imperdibile che dal 30 agosto al 2 settembre andrà in scena ad Iglesias e Sant’Antioco. Si partirà il 31 Agosto alle ore 20,00 con “Sacro Cantare” che andrà in scena nella splendida cornice della Cattedrale di Santa Chiara di Iglesias dove prenderà vita l’inedito incontro tra il repertorio sacro della tradizione musicale sarda e quello georgiano. Protagonista, infatti, sarà l’Ensemble Adilei, otto giovani e talentuosi cantanti che da diversi anni sono impegnati nella tutela e nella valorizzazione del canto polifonico georgiano, dichiarato dall’Unesco nel 2001 “patrimonio immateriale dell’umanità”. Di grande e variegata complessità, questa antica tradizione della Georgia Caucasica, consiste in quattro tipi principali (quella a bordone, quella contrappuntistica, quella parallela o “dissonante”, e quella “ostinata”).

Nella regione a nord-ovest della Georgia, la montuosa e selvaggia Svanetia si pratica l’arcaica polifonia “dissonante”, mentre la Georgia occidentale è conosciuta per quella contrappuntistica con lo yodel, e la zona orientale, la Khaketia (centro storico dell’enologia mondiale) è la patria del dialogo delle melodie melismatiche di due solisti con l’accompagnamento del bordone. La polifonia “ostinata” è presente in tutte le regioni. Le tradizioni polifoniche nella Georgia sono presenti circa dal IV secolo, quando il Cristianesimo è stato adottato come religione di Stato. Insieme all’Ensemble Adilei si esibirà anche Su Cuncordu ‘e su Rosariu di Santu Lussurgiu, nato nel 1976 per accompagnare la processione della Settimana Santa e composto da Giovanni Ardu, Mario Corona, Roberto Iriu e Antonio Migheli, le straordinarie voci femminili di Elena Ledda, Simonetta Soro e Gabriella Aiello, mentre la parte musicale sarà affidata al liuto cantabile di Mauro Palmas e all’organo di Alessandro Foresti. Si tratterà, insomma, di un evento unico nel quale le intricate polifonie della tradizione georgiana daranno vita ad un dialogo inedito con la tradizione sarda, facendo emergere sorprendenti e suggestive identità.

“Sacro Cantare” verrà replicato il giorno successivo, il 31 Agosto alle ore 20,00 presso la Basilica di Sant’Antioco Martire di Sant’Antioco, dove l’Ensemble Adilei, incontrerà Su Cuncordu di Castelsardo e Su Cuncordu di Cuglieri, oltre alle già citate voci di Elena Ledda, Simonetta Soro e Gabriella Aiello, il liuto cantabile di Mauro Palmas e l’organo di Alessandro Foresti. Al termine del recital, la serata proseguirà nella piazza adiacente alla basilica con uno spettacolo dedicato al repertorio profano. Il 1 settembre alle ore 21,00 in Piazza de Gasperi a Sant’Antioco andrà, poi, in scena l’inedito ed originale format “Dialogando con la Tradizione” che vedrà protagonista Bruno Gambarotta impegnato nelle affascinanti interviste concerto con Elena Ledda, Tenores di Oniferi, Totore Chessa. Il 2 settembre alle ore 21,00 si replicherà sempre in Piazza de Gasperi a Sant’Antioco con Su Cuncordu ‘e Su Rosariu di Santu Lussurgiu e Luigi Lai. Uno spettacolo inedito tra musica e racconti attraverso il quale andare alla scoperta di veri e propri monumenti della tradizione Sarda. Entrambi gli eventi sono organizzati in collaborazione con la Diocesi di Iglesias ed i Comuni di Iglesias e Sant’Antioco.

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Stamane il Consiglio regionale ha ricordato a Carbonia il 71° anniversario della Liberazione in una manifestazione che si è svolta al Teatro centrale, con la partecipazione di oltre 250 studenti delle scuole superiori di Carbonia (il “Cesare Beccaria”, il “Giovanni Maria Angioy” e l’“Antonio Gramsci-Amaldi”), accompagnati dai loro insegnanti.

Dopo il saluto del sindaco, Giuseppe Casti, che ha invitato i giovani «a non dare mai nulla per scontato impegnandosi ogni giorno per difendere diritti, libertà, sapere e conoscenza», ha preso la parola il presidente del Consiglio Ganau, con un intervento centrato su temi come il lavoro e la lezione morale e civile che deriva dall’esperienza storica della Liberazione, con precisi richiami all’attualità ed alle difficili sfide che interrogano le istituzioni e la politica e riguardano da vicino il futuro dei giovani.

In primo luogo, Gianfranco Ganau ha sottolineato la scelta di «celebrare la Liberazione fuori dal palazzo» e, in particolare, a Carbonia «perché questo territorio ha subito forse più di altri le conseguenze nefaste della crisi». «In questa giornata – ha aggiunto – il mio pensiero non può non andare alle tante donne ed ai tanti uomini che lottano per il lavoro, alle tante vertenze irrisolte, ai lavoratori dell’Alcoa».

Subito dopo il presidente sì è soffermato sulla seconda ricorrenza della giornata, il 70° anniversario del voto alle donne, ricordando che «solo una società con pari opportunità è una società più giusta» e presentando la figura di Marisa Ombra, vice presidente nazionale dell’Anpi, graditissima ospite della manifestazione e protagonista di una grande storia di impegno politico e civile: dalla partecipazione alla lotta partigiana ad appena 18 anni alle grandi battaglie del dopoguerra per i diritti delle donne.

«Dal dopoguerra abbiamo fatto molti passi avanti – ha aggiunto Ganau – come il divorzio, l’aborto e l’inserimento della violenza sessuale fra i reati contro la persone ma il processo culturale è ancora lungo; solo la scorsa legislatura la Regione Sardegna ha bocciato con il voto segreto di un parlamento di uomini la doppia preferenza di genere.»

Affrontando il tema dell’eredita politica e morale della Resistenza, il presidente del Consiglio regionale ha citato, fra i meriti di quella stagione, «l’aver permesso alla società di esprimersi dal basso, di partecipare alla vicenda collettiva, di lasciarsi alle spalle un periodo come il fascismo tutto era stato spolicitizzato ed appiattito». «E’ un filo della storia che dobbiamo riprendere – ha detto ancora Ganau rivolgendosi ai giovani – perché quello che sta accadendo nel mondo non è troppo diverso da quello che accadeva allora, quella è questa gioventù hanno qualcosa in comune e, soprattutto, quello che sta accadendo nel mondo non può lasciarci indifferenti».

Il presidente del Consiglio regionale ha quindi accostato «l’Europa di ieri che ha conosciuto la tragedia della guerra e del nazismo a quella di oggi che reagisce istericamente chiudendo le frontiere a chi fugge dalla guerra, dimenticando che i profughi di oggi hanno gli stessi sogni dei nostri ragazzi: un amore, l’istruzione, un lavoro, un futuro».

In conclusione, l’appello finale ai giovani: «La nostra generazione ha forse la responsabilità di non aver saputo interpretare la lezione che ci ha consegnato la storia, per questo dovete essere migliori di noi, fare politica, lottare per i diritti e l’uguaglianza senza mai dimenticare che la democrazia è un bene prezioso che va difeso e conquistato ogni giorno».

Prima di dare la parola alla signora Marisa Ombra, il presidente Ganau ha consegnato una medaglia ricordo del Consiglio a Modesto Melis, ex deportato nel campo di concentramento nazista di Mauthausen. Un po’ emozionato all’inizio ma via via sempre più lucido, Melis ha ricostruito le avventurose vicende che lo portarono nel campo di concentramento, da cui tornò vivo “forse con po’ di fortuna” perché un compagno di prigionia gli attribuì un “mestiere” che lui nemmeno conosceva.

Infine, la testimonianza appassionata di Marisa Ombra nel Piemonte in pieno caos dopo l’armistizio dell’8 settembre e poco tempo tempo dopo teatro della sanguinosa guerra civile. «Sentimmo il bisogno di fare qualcosa per il dire il nostro No alla guerra ed alla paura – ha ricordato – perché era necessario». «E fu – ha aggiunto – un passaggio di grandissimo valore per le donne che, in pochissimo tempo, passarono dalla confezione del corredo e dai lavori di casa al fronte, in un esercito di volontari come quello dei partigiani».

«Con una mia compagna che aveva il nome di battaglia di Trottolina – ha raccontato Marisa Ombra – sognavamo sul finire della guerra come sarebbe cambiato il mondo, forse con utopia lo immaginavamo con il lavoro per tutti e senza carceri perché nessuno avrebbe più avuto bisogno di rubare.»

«La nostra battaglia non è finita – ha detto in conclusione rivolta ai giovani -: ma adesso tocca a voi che vivete una età difficilissima in cui bisogna fare grandi scelte, non rinunciate alla conoscenza, non rassegnatevi ad una vita mediocre e, soprattutto, non arrendetevi mai.»

Al termine dell’intervento della signora Ombra, applauditissimo, la manifestazione è proseguita con lo spettacolo “Nostra Patria è il mondo intero”, con dialoghi di Bruno Gambarotta, musiche tratte dalle più celebri canzoni italiane del Risorgimento eseguite da Mauro Palmas, Silvano Lobina e Marco Argiolas, con le voci di Elena Ledda e Simonetta Soro.

Carbonia 2Carbonia 1 Carbonia 6 Consegna medaglia a Marisa Ombra 2 Consegna medaglia a Marisa Ombra Marisa Ombra a Carbonia 2 Marisa Ombra a Carbonia

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“Mare e Miniere” prosegue la sua programmazione con un doppio appuntamento da non perdere. Si parte questa sera alle ore 20,30 al Teatro Electra (Piazza Pichi) di Iglesias con la sonorizzazione dal vivo di “Cenere”, film muto del 1916, tratto dal romanzo omonimo della scrittrice nuorese Grazia Deledda, e restaurato digitalmente. Prodotto da Arturo Ambrosio e dalla Caesar Film di Torino e girato per le esterne prevalentemente in Piemonte, in quanto la Sardegna non era raggiungibile a causa dei sommergibili austriaci, il film fu diretto da Febo Mari su soggetto della grande attrice Eleonora Duse, la quale dopo l’abbandono delle scene teatrali nel 1908, si convinse anche ad esserne lei stessa protagonista. La recitazione dell’attrice è singolarmente misurata (non parla mai davanti alla macchina da presa), in contrasto con quella di Febo Mari, che recita con una certa concitazione e parla continuamente. Cenere è anche l’unica interpretazione cinematografica della Duse.
Presentata in occasione dei cento anni dalla realizzazione della pellicola ed in collaborazione con la Fiera del Libro di Iglesias, questa produzione originale mescola musica, cinema e teatro in un tutt’uno di grande suggestione, con la voce narrante di Simonetta Soro che aprirà la serata tracciando un percorso utile alla visione del film, e successivamente la proiezione della pellicola, il cui commento sonoro è affidato alle musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Mauro Palmas (liuto cantabile), accompagnato da un ristretto ensemble acustico, composto da Alessandro Foresti (pianoforte) e Silvano Lobina (basso).

Domani, alle ore 11,00, “Mare e Miniere” si sposterà a Carbonia presso il teatro Centrale, per lo spettacolo “Nostra Patria è il Mondo Intero” con ideato e diretto da Mauro Palmas, figura di spicco nel panorama della musica mediterranea, da tantissimi anni impegnato con passione anche in un interessante percorso di ricerca teso al recupero della musica popolare, sarda e non solo, nella quale ha avuto grande spazio il repertorio della canzone storico-politica.L’intento di questo particolare recital, la cui realizzazione è stata patrocinata anche dalla presidenza del Consiglio regionale della Sardegna e dall’A.N.P.I., è di far riemergere in chiave più attuale, ma senza pretese revisionistiche, pagine archiviate della nostra musica e della nostra cultura, attraverso un equilibrato rigore filologico e un necessario spirito critico che il tempo e lo sviluppo della storia impongono.Il risultato è uno spettacolo di fortissimo impatto emotivo: un coinvolgente viaggio tra musica e parole che ripercorre, attraverso una nuova interpretazione creativa, le pagine indimenticabili della musica e della cultura popolare, legate fortemente ai capitoli sociali e civili dell’ italia dal 1860 al 1960; un percorso nella memoria, non solo musicale ma anche ideale e culturale, un viaggio nella storia rivisitata  con arrangiamenti freschi e moderni tra folk-music e raffinato jazz-swing, scandito e accompagnato dalle efficacissime letture sugli avvenimenti storico-politici di Bruno Gambarotta: uno dei più lucidi e brillanti protagonisti della scena culturale italiana. Un “libro” avvincente di storia musicale alternativa nel quale sfogliare, ascoltandole, ricche testimonianze canore di cultura popolare che difficilmente si trovano nelle versioni ufficiali, interpretate dallo spirito critico e ironico di Gambarotta, geniale nel saper osservare la contemporaneità e offrire una lettura sempre pungente della realtà. Tra i brani, che procederanno in un ordine storico-cronologico, prenderanno vita le letture dei testi originali di sua composizione. In scaletta  da “Andiremo in Roma Santa”, la più antica, un canto dei primi del ‘700, nato durante la guerra di successione spagnola, alle canzoni garibaldine tra le quali, “Rondinella d’Aspromonte” e “Camicia Rossa”, a quelli della resistenza, come “Partigiani chiamateci ancora” e “Bella Ciao”, passando attraverso i canti delle lotte operaie, quelli antifascisti e delle due guerre mondiali. Canti che fanno capaci di far rivivere i drammi e le sofferenze procurati dalla guerra e delle lotte politiche e sociali, o anche la semplice gioia di vivere. In scena grandissimi interpreti: Elena Ledda alla voce e Mauro Palmas alla voce e alle mandole, protagonisti indiscussi del canto sardo e della musica mediterranea; Maurizio Geri alla chitarra, Simonetta Soro, altra voce superba della musica sarda, Silvano Lobina al basso e Marco Argiolas al clarinetto e clarinetto basso.

Teatro Electra_big

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Teatro Centrale Carbonia copia

Il Consiglio regionale e il comune di Carbonia, in collaborazione con ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), organizzano per sabato 23 aprile 2016, una Giornata rivolta alle Scuole e dedicata alla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e alla conquista del diritto di voto per le donne.

La Giornata, che avrà inizio alle 9,30 e sarà ospitata dal Teatro Centrale comunale, in Piazza Roma, vuole ricordare il 71° anniversario della Festa della Liberazione e il 70° anniversario del voto alle donne che, in Italia, votarono per la prima volta nelle elezioni amministrative del 10 marzo 1946, grazie al riconoscimento dell’importante ruolo avuto dalla donne nella Resistenza.

Parteciperanno il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e Marisa Ombra, vicepresidente dell’ANPI, staffetta partigiana e animatrice delle lotte per l’emancipazione femminile.

Agli interventi seguirà lo spettacolo “Nostra patria è il mondo intero”, con la direzione musicale di Mauro Palmas e la voce narrante di Bruno Gambarotta. Lo spettacolo è un coinvolgente viaggio tra musica e parole che ripercorre, attraverso una nuova interpretazione creativa, le pagine indimenticabili della musica e della cultura popolare, legate fortemente ai capitoli della storia sociale e civile dell’Italia dal 1860 al 1960. In scaletta, tra gli altri, un canto dei primi del ‘700, nato durante la guerra di successione spagnola, le canzoni garibaldine e quelle della Resistenza, passando attraverso i canti delle lotte operaie, quelli antifascisti e delle due guerre mondiali. Canti capaci di far rivivere le lotte politiche e sociali e le sofferenze causate dalla guerra, ma anche di ricordare la semplice gioia di vivere.

«Consideriamo molto importante questa Giornata – spiega il sindaco Giuseppe Casti -. Soltanto facendo conoscere ai giovani le pagine più recenti della nostra storia, basi della nostra democrazia, come il riconoscimento del diritto di voto per le donne e la liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista, è possibile costruire un futuro e un mondo migliore, in cui non ci sia più spazio per le discriminazioni e la violenza.»