13 November, 2024
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La Fondazione Giuseppe Dessì porta la rassegna cinematografica Visioni Sarde nelle scuole di Villacidro per parlare ai giovani. Due le tappe previste: giovedì 14 novembre, alle 10.00, all’Istituto Agrario (sede distaccata dell’I.I.S.Buonarroti – Volta) e giovedì 28 novembre, alle 10.00, al Liceo Classico-Linguistico Piga.
Ospiti delle due proiezioni i cortometraggi di giovani registi sardi premiati in concorsi nazionali, cui seguirà un confronto con gli studenti con la partecipazione dei registi Michela Anedda e Daniele Arca. Con loro, il 14 novembre all’Istituto Agrario anche Enzo Cugusi, direttore artistico di Visioni Sarde, e il 28 novembre al Liceo Piga il regista Tore Cubeddu.
«Il cinemadichiara la presidente della Fondazione Giuseppe Dessì, Debora Aru ci può aiutare a leggere la realtà in cui viviamo e a interpretare i processi e le trasformazioni messi in atto dall’uomo nelle attività sociali e culturali nella Sardegna dell’età contemporanea.
Abbiamo scelto i cortometraggi di Visioni Sarde, ambientati per la maggior parte in Sardegna, perché propongono temi universali come l’analisi dell’animo umano nell’adolescenza e nella maturità, i rapporti intergenerazionali, la difesa dalle calamità naturali, la guerra. Un progetto rivolto ai giovani come stimolo alla consapevolezza e alla discussione, come occasione di riflessione e di confronto su tematiche di stringente attualità.»
Le opere proposte agli studenti nelle due tappe villacidresi di Visioni Sarde affrontano e raccontano l’attualità da molteplici punti di vista, con pari efficacia e forza espressiva, prestandosi a fornire interessanti spunti di confronto e riflessione. Eccole:
– Giù cun giuali di Michela Anedda. Due cugini sono diversissimi tra loro: uno è pulito e ordinato, l’altro è sporco e irriverente. I due, giocando, trovano un modo per andare oltre le apparenze;
– Ranas di Daniele Arca. Due amici affrontano alcune sfide che metteranno a dura prova il loro coraggio, la loro concezione della vita e il loro rapporto con la morte;
– Tilipirche di Francesco Piras. La forza della natura e il coraggio dell’uomo. Storia di una famiglia di allevatori durante l’invasione delle cavallette nel centro Sardegna.

Il comune di Villaspeciosa apre a Visioni Sarde. I cortometraggi della rassegna saranno proiettati, con la collaborazione della Pro Loco “Biddaspitziosa”, presso il Parco San Platano alle ore 20 del 20 luglio. Le opere saranno presentate da Enzo Cugusi.
Prosegue così senza soste il tour della rassegna cinematografica co-organizzata dalla Cineteca di Bologna e da Sardegna Film Commission con il sostegno dei Circoli “Sarda domus” di Civitavecchia e “Giuseppe Dessì” di Vercelli.
In programma:
– “Dalia” di Joe Juanne Piras. Il dramma di una psicologa infantile alle prese con un caso molto delicato e complesso;
– “Giù cun giuali” di Michela Anedda. Stop motion in cui due cugini diversissimi, trovano un modo per andare oltre le apparenze;
– “Incappucciati, Foschi”di Nicola Camoglio. Questioni di classe sociale e di conflitto culturale nella Sardegna degli anni “70”;
– “La punizione del prete” di Francesco Tomba, Chiara Tesser. Commedia; in cui la furbizia di un cieco prevale sull’avarizia di un prete;
– “Quello che è mio” di Gianni Cesaraccio. Un film di denuncia sulle tragiche conseguenze arrecate da materiali tossici su militari in Sardegna;
– “Ranas” di Daniele Arca. Storia di un viaggio iniziatico di due giovanissimi amici che metterà a dura prova il loro coraggio e la loro concezione della vita;
– “Spiaggia libera” di Ludovica Zedda. Confronto generazionale tra padre e figlia i una giornata al mare;
– “Ti aspetto qui” di Gabriele Brundu. Un bambino deve affrontare un evento traumatico che mette a dura prova la sua giovane vita;
– “Tilipirche” di Francesco Piras. Il passaggio di testimone da padre a figlio con sullo sfondo una terribile invasione di locuste che divorano ogni cosa.

Bruno Mossa

 

Screenshot

Prosegue a Carbonia, “Autunno in sala!” la rassegna di Cinema curata da Csc Carbonia-Iglesias Società Umanitaria e dal Circolo Ficc “La Miniera”.
L’evento, partito il 3 novembre con il film “Stonebreakers” di Valerio Ciriaci, ha avuto un secondo appuntamento il 9 novembre con “L’ombra del fuoco” di Enrico Pau.
Giovedì 16 novembre sarà la volta dei cortometraggi di “Visioni Sarde”. “Deu ci seu” di Michele Badas e Michele De Murtas concluderà il 23 novembre il previsto ciclo di quattro proiezioni.
Programma.
Giovedì 16 novembre, alle ore 21.00, saranno di scena i cortometraggi di “Visioni Sarde”.
Sono i sette film finalisti della sezione dedicata ad autrici e autori sardi della 28ª edizione di “Visioni Italiane”, il festival nazionale per corti mediometraggi e documentari organizzato dalla Cineteca di Bologna. La rassegna, nata nel 2014, ha come obbiettivo quello di promuovere e far conoscere la cultura cinematografica sarda in Italia e all’estero.
Con il sostegno di Sardegna Film Commission , del Circolo “A. Gramsci” di Torino e dell’Associazione Visioni da Icnussa saranno proiettati: 12 aprile di Antonello Deidda (22′), Fradi miu di Simone Contu (20′), Mammarranca di Francesco Piras (15′), Santamaria di Andrea Deidda (13′), Senza te di Sergio Falchi (18′), Una splendida felicità di Simeone Latini (6′), La venere di Milis di Giorgia Puliga (15′).
Giovedì 23 novembre sarà presentato, a chiusura di “Autunno in sala!”, “Deu ci seu” di Michele Badas e Michele De Murtas.
Nel giugno 1997, circa 20.000 persone si mettono in viaggio dalla Sardegna verso Napoli per assistere ad una partita di calcio dove è ammesso solo un risultato: la vittoria. Il Cagliari Calcio, la squadra dell’isola, deve giocare uno spareggio per poter rimanere in Serie A. “Deu Ci Seu” racconta la storia di questo viaggio unico e irripetibile. L’esodo più imponente nella storia della Sardegna: un intero popolo si mobilita per sostenere, tra mille ostacoli, uno dei simboli della propria identità.
Tutti gli incontri cinematografici si terranno presso la Sala Fabio Masala de La Fabbrica del Cinema – Grande Miniera di Serbariu, con ospiti e ingresso libero e gratuito.
Per info e contatti Tel. 0781 671527 – e-mail: umanitaria.carbonia@gmail.com

Bruno Mossa

 

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Il film “Il nostro concerto” di Francesco Piras ha vinto il primo premio FASI del concorso “Visioni Sarde” edizione 2019. La giuria Giovani ha premiato “La notte di Cesare” di Sergio Scavio.

Ecco le motivazioni dei primi premi e degli altri riconoscimenti assegnati dalle due giurie (riunite separatamente nei locali della Cineteca di Bologna, in data 25 febbraio 2019) tra i dieci film finalisti selezionati dalla Cineteca di Bologna.

Primo Premio FASI (assegno di mille euro e targa FASI; pergamena della Cineteca di Bologna): “Il nostro concerto” di Francesco  Piras.                                              

“Il nostro concerto” di Francesco Piras si segnala per la capacità di raccontare, con maturità stilistica e buona tecnica, il delicato rapporto fra due solitudini unite dal web, lasciando trasparire, in una messinscena visivamente efficace, un gioco di raffinate psicologie che arriva – complice la musica, che è un protagonista sotterraneo – al cuore dello spettatore.                                                   

Menzione Speciale (targa FASI e pergamena della Cineteca): “The wash – La lavatrice” di Tomaso Mannoni.

“The wash – La lavatrice” di Tomaso Mannoni trova un equilibrio tra fiction e documentario nell’affrontare il tema delle servitù militari e delle conseguenze mortali delle guerre simulate sulla popolazione sarda; un j’accuse che sceglie l’impatto sonoro come traccia narrativa ed emotiva, eludendo la più scontata via stilistica del cinema verità per cercare nella sperimentazione un modo per chiamare chi guarda alla riflessione di impegno civile.

Menzione Speciale (targa FASI e pergamena della Cineteca): “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu.                 

“Dans l’attente” è in grado in tre minuti, senza dialoghi e con immagini non banali, di restituire il tempo dilatato dell’attesa in un centro di accoglienza.

Premio speciale della giuria Giovani (500 euro del Circolo “Sardegna” di Bologna e pergamena della Cineteca) a “La notte di Cesare” di Sergio Scavio.     

Motiviamo il premio Giovani al film “La notte di Cesare” di Sergio Scavio – per la narrazione di un tessuto sociale poliedrico; – per la resa scenografica accurata;              

– per la capacità di raccontare la complessità culturale verso cui viaggia la Sardegna; – per aver reso con delicatezza un originale scorcio del nuovo paesaggio urbano dell’isola.

***

La 25esima edizione dello storico festival “Visioni Italiane” (concorso nazionale per corto, mediometraggi e documentari) ha dedicato la giornata inaugurale a “Visioni Sarde”, sezione riservata alle migliori e più recenti produzioni cinematografiche isolane.

Nata nel 2014, la rassegna è diventata sempre più grande mantenendo la sua vocazione di luogo di vetrina per cinema di qualità prodotto in Sardegna e di scoperta e di valorizzazione dei giovani talenti sardi a cui offre l’occasione di raggiungere il più vasto pubblico nazionale e anche internazionale. Il progetto “Visioni Sarde nel Mondo” si propone infatti di diffonderne le opere in più continenti attraverso la rete dei circoli sardi, grazie ai contribuiti della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro (ai sensi della L.R. n. 7/1991 art. 19, nell’ambito del programma per l’emigrazione 2019). Quest’anno i compiti organizzativi sono stati affidati al Circolo “Su Nuraghe” di Alessandria.

I film partecipanti alla finale sono stati raccolti e preselezionati nei mesi passati dagli esperti della Cineteca di Bologna. Questi i titoli rimasti in gara: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Gli anni” di Sara Fgaier, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “L’unica lezione” di Peter Marcias, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – La lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi.

A giudicarli è stata la giuria costituita da: Paolo Pulina, presidente (vicepresidente della FASI, scrittore e giornalista); Franca Farina (funzionaria del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale); Alberto Masala (poeta e scrittore); Bruno Mossa (cinefilo, manager, imprenditore); Sergio Naitza (critico cinematografico, giornalista professionista, regista); Antonio G. Pirisi (neuropsichiatra infantile); Alberto Venturi (giornalista pubblicista, esperto in comunicazione pubblica); Antonello Zanda (scrittore e critico, giornalista pubblicista); Davide Zanza (critico cinematografico).

È stato assegnato anche l’importante premio “Giovani”, messo a disposizione dal Circolo “Sardegna” di Bologna. La giuria Giovani era composta da: Elisa Carrus (presidente), Lorenzo Busia, Efisia Curreli, Chelu Deiana, Salvatore Pireddu, Alessandra Pirisi, Francesco Rubattu.

Ha coordinato Bruno Culeddu.

Il “best of” del più recente Cinema made in Sardegna si è concluso con un rinfresco a base di prodotti enogastronomici sardi (a cura del Circolo “Nuraghe” di Fiorano Modenese) e con la proiezione, come evento speciale, dell’ultimo lungometraggio di Paolo Zucca “L’uomo che comprò la Luna”. Erano presenti: Paolo Zucca, Benito Urgu e Jacopo Cullin. Presente Nevina Satta, Direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission.

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Il film “Disco volante” di Matteo Incollu ha vinto il primo premio FASI del concorso “Visioni Sarde – I corti in circolo nei circoli” edizione 2018.

Ecco le motivazioni del  primo premio e degli altri riconoscimenti   dalla giuria, riunita nei locali della Cineteca di Bologna, in data 27 febbraio 2018, tra gli otto film finalisti selezionati dalla Cineteca di Bologna.

Primo Premio FASI (assegno di mille euro  e targa FASI; pergamena della Cineteca di Bologna): a “Disco Volante” di Matteo Incollu

Il film presenta uno spaccato sociologico di una realtà speciale che il regista ha conosciuto per caso: uno dei tanti “caddozzoni” (chioschi per panini, con servizio di karaoke) aperti lungo il Poetto di Cagliari di giorno ma anche di notte. I nottambuli che occupano la scena sono una specie di “alieni” (“disco volante” non solo per il karaoke ma anche per gli “alieni”).

La rappresentazione realistica si abbina a una dimensione surreale. Il chiosco che il proprietario vuole chiudere, grazie alla nascita di un bambino, proprio nello spazio davanti, diventa simbolo di vita e di “rinascita” per tutti i presenti.

Menzione Speciale (targa FASI e pergamena della Cineteca): “Deu ti amu” di Jacopo Cullin.

Si  tratta di un film “fresco” che si segnala per la interpretazione di cui danno prova i bambini.  Questa  piccola favola, che si configura delicata e gentile come un fiore, propone un gradevole confronto tra le generazioni sulla vicenda eterna dell’amore.

Menzione Speciale (targa FASI e pergamena della Cineteca): a “Je ne veux pas mourir” di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi.  

Un lungo piano sequenza lega, su un barcone di profughi, il dramma di una madre con una figlia che non respira  più a delle spettatrici bendate che assistono alla scena. Una bella idea che fonde due mondi che hanno solo bisogno di guardarsi negli occhi.

Premio speciale della giuria (targa FASI e pergamena della Cineteca): a “Futuro prossimo” di Salvatore Mereu.

La giuria ha deciso di assegnare un riconoscimento speciale al film “Futuro prossimo” di Salvatore Mereu, legato al progetto di formazione dell’ Università di Cagliari per la grande qualità cinematografica che racconta, con pedinamento zavattiniano, il dramma dei migranti.

“Visioni Sarde” è una rassegna e concorso della FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia), sezione di “Visioni Italiane”, “Festival degli esordi”, concorso nazionale per corto e medio metraggi e documentari,  promosso e organizzato dalla Cineteca di Bologna.

Il concorso “Visioni Sarde” è nato nel 2013 con l’obbiettivo di mettere a disposizione dei migliori registi sardi indipendenti una importante vetrina “continentale”. Esso fruisce – come progetto regionale del programma per l’emigrazione 2018 ai sensi della L.R. n.7/1991, art. 19 – dei contributi  della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro.

La  giuria di “Visioni Sarde”, quest’anno, era composta da: Paolo Pulina (presidente, vice presidente della FASI, giornalista pubblicista);

Franca Farina (funzionaria del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale);

Bruno Mossa (cinefilo, manager, imprenditore);

Sergio Naitza (critico cinematografico, giornalista professionista, regista);

Alessandra Pirisi (critica cinematografica, capo redattrice di “Cinemagazzino”);

Alberto Venturi (giornalista pubblicista, esperto in comunicazione pubblica);

Antonello Zanda (scrittore e critico, giornalista pubblicista);

Davide Zanza (critico cinematografico).

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“El Vagòn” di Gaetano Crivaro e Andrés Santamaria e “Per Anna” di Andrea Zuliani si sono aggiudicati i Primi Premi del concorso cinematografico “Visioni Sarde” (sezione di “Visioni Italiane”, concorso nazionale per corto e mediometraggi), assegnati rispettivamente dalla Giuria e dalla Giuria Giovani.

Entrambe le Giurie hanno attribuito la Menzione Speciale a “Dove l’acqua con altra acqua si confonde” di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi.

Il Premio Speciale FASI è andato ad “Alba delle Janas” di Daniele Pagella.

La cerimonia di premiazione, che si è tenuta domenica 28 febbraio al Cinema Lumière di Bologna, gremito in ogni ordine di posti, è stata coordinata da Anna Di Martino (direzione di “Visioni Italiane”). Vi hanno presenziato tutti i membri della Giuria  (Pier Giorgio Bellocchio, Saverio Costanzo, Daniele Furlati, Alba Rohrwacher, Davide Turrini) e i registi Renato De Maria e Luca Rosini.

Il concorso “Visioni Sarde”, nato nel 2013 con l’obiettivo di mettere a disposizione dei migliori registi sardi indipendenti una importante vetrina “continentale”, quest’anno ha offerto un panorama molto interessante della cinematografia isolana, fornendo positivi segnali sulla sua vitalità.

Su una sessantina di film pervenuti all’organizzazione, la Cineteca di Bologna ha selezionato nove  opere differenti per tema, linguaggio espressivo, impianto stilistico, intenzionalità estetica.

Questi i film ammessi alla finale di “Visioni Sarde”:

“Alba delle Janas” di Daniele Pagella

“Centenari” di Paolo Zucca

“El Vagòn” di Gaetano Crivaro e Andrés Santamaria

“La danza dei sacri demoni” di Franco Fais

“Dove l’acqua con altra acqua si confonde” di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi

“Meandro Rosso” di Paolo Bandinu

“Paolina era la madre di Giulia” di Clara Murtas

“Otto” di Salvatore Murgia e Dario Imbrogno

“Per Anna” di Andrea Zuliani.

La Giuria “Visioni Sarde”, presieduta da Paolo Pulina (scrittore, giornalista, membro dell’Esecutivo  nazionale della FASI), con Marcello Fois (scrittore, commediografo, sceneggiatore), Alberto Masala (poeta, scrittore, traduttore), Bruno Mossa (organizzatore), Antonello Rubattu (scrittore e direttore del Museo dell’Emigrazione di Asuni), ha tributato il Primo Premio di 1.000 euro a “El Vagòn” (Italia/2015; 19’) di Gaetano Crivaro e Andrés Santamaria (Sui binari abbandonati della stazione di Cagliari, un vecchio vagone è diventato la casa di Antonio e Patrizia. L’incontro con questa coppia, raccontato attraverso diversi supporti video, diventa una riflessione sul tempo, sullo spazio e sull’immagine) con la motivazione: «Una storia che comunica le sofferenze di un ambiente degradato, rappresentandolo con mezzi tecnici poveri che ben si adattano alla situazione. Apprezzabile il supporto documentario inserito in maniera non tradizionale».

La Giuria ha quindi assegnato  la Menzione Speciale a “Dove l’acqua con altra acqua si confonde” (Italia/2015; 14’) di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi (Ogni lunedì notte Luca va a nuotare in una piscina deserta dove incontra Mia. I due iniziano a conoscersi finché la ragazza improvvisamente scompare) con la motivazione: «Particolarmente indovinata l’ambientazione insolita in una piscina che vuole essere evocativa di una vita solitaria ancora immersa nel liquido amniotico. Molto raffinato il riferimento alla poesia “Dove l’acqua con altra acqua si confonde” di Raymond Carver che ha ispirato il titolo».

Il progetto cinematografico ha coinvolto anche i giovani. Il loro contributo in termini di passione ed entusiasmo è stato determinante per la  riuscita della manifestazione.

I Giovani della FASI, in particolare, hanno dato vita ad una Giuria che ha operato in maniera completamente autonoma ed indipendente.

Questi i componenti: Stefano Pilu (presidente Giuria e coordinatore circuitazione festival nei Circoli), Giacomo Ganzu (segretario relatore e coordinatore circuitazione nei Circoli), Ilaria Ardu, Sibilla Chapel, Chelu Deiana, Pasquale Gregu, Mattia Lilliu, Giovanni Maria Marchi, Marco Mazza, Fiorella Mura, Gabriella Murru, Giancarlo Palermo, Paolo Piredda, Alessandra Pirisi, Francesco Tomba e Andrea Uldankh.

I Giovani hanno  tributato il Primo Premio  di  500 euro a “Per Anna” (Italia/2015; 20’) di Andrea Zuliani (Nicola, un bambino muto, incontra in paese Anna, una sua coetanea arrivata con il padre da Milano. I due, ribelli e pieni di vitalità, passano insieme una giornata magica, tra avventure e scoperte memorabili) per «l’avvincente trama, il tema di carattere sociale e l’originalità del finale; “è difficile sopravvivere in questo Paese per chi non può parlare”».

La Menzione Speciale dei giovani è andata a “Dove l’acqua con altra acqua si confonde” (Italia/2015; 14’) di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi (Ogni lunedì notte Luca va a nuotare in una piscina deserta dove incontra Mia. I due iniziano a conoscersi finché la ragazza improvvisamente scompare) per «l’originale sviluppo e il finale a sorpresa».

La FASI ha inoltre assegnato il Premio Speciale FASI ad “Alba delle Janas” (Italia/2015; 13’) di Daniele Pagella (Alba è un’archeologa che adora la Sardegna e le fiabe che riguardano questa terra. Vive un’avventura fantastica che la proietta nel passato per scoprire la vita e i riti della civiltà nuragica) con questa motivazione: «Questo cortometraggio, che vuole essere primo di una serie di tre, realizzato con le più moderne tecniche di ripresa e di animazione 3D, riesce nell’intento di visualizzare i fantastici protagonisti dei miti e delle leggende della storia sarda. Risulta particolarmente adatto, per il suo accattivante valore didattico, per una visione nelle scuole primarie e medie inferiori».

Ma su “Visioni Sarde” non cala il sipario: tutti i film finalisti saranno  ora  riproposti nei cinema delle città ove hanno sede i Circoli della FASI. In questo modo si potranno  raggiungere gli obiettivi di far emergere i nuovi talenti sardi in campo cinematografico, di sostenere la valorizzazione del loro lavoro creativo e di offrire agli autori isolani la possibilità di farsi conoscere, fuori dalla Sardegna, da un pubblico più ampio.

In questa direzione si conferma fondamentale e veramente prezioso il ruolo che la rete dei Circoli può fornire a supporto della fase più onerosa e difficile che riguarda la vita di un’opera cinematografica: la distribuzione di un film indipendente.

“Visioni Sarde nel Continente” progetto regionale  ai sensi della Legge Regionale n.7/1991, art. 19 – fruisce dei contributi dalla Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro.

Info: Bruno Culeddu, fasicentro@virgilio.it

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IMMAGINE CON LOCANDINE

La Cineteca di Bologna ha reso i film selezionati per la finale del Concorso VISIONI SARDE.

Questi i finalisti:

 ALBA DELLE JANAS (Italia/2015) di Daniele Pagella (13′)

– CENTENARI (Italia/2014) di Paolo Zucca (1′)

– LA DANZA DEI SACRI DEMONI (Italia/2015) di Franco Fais (8′)

– OVE L’ACQUA CON ALTRA ACQUA SI CONFONDE (Italia/2015) di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi (14′)

– MEANDRO ROSSO (Italia/2015) di Paolo Bandinu (3′)

– OTTO (Italia/2015) di Salvatore Murgia e Dario Imbrogno (2′)

– PAOLINA ERA LA MADRE DI GIULIA (Italia/2015) di Clara Murtas (20′)

– PER ANNA (Italia/2015) di Andrea Zuliani (20′)

– EL VAGÒN (Italia/2015) di Gaetano Crivaro e Andrés Santamaria (19′)

La rassegna VISIONI SARDE è voluta dalla FASI, Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, per promuovere e far conoscere la cultura cinematografica regionale fuori dall’Isola. A tale scopo ha bandito un concorso nazionale riservato ai corto e mediometraggi realizzati da registi sardi o aventi come location la Sardegna.

Le opere saranno proiettate il 25 febbraio a Bologna sullo schermo del Cinema Lumière, nell’ambito della 22^ edizione dello storico  Festival Visioni Italiane che si terrà dal 24 al 28 febbraio 2016 e sarà concluso dalla premiazione di domenica 28.

Per l’assegnazione del primo premio (1.000 euro) le opere saranno  giudicate dalla giuria composta da: Marcello Fois, scrittore, commediografo e sceneggiatore, Alberto Masala, poeta, scrittore e traduttore, Bruno Mossa, Cineteca di Bologna, Paolo Pulina, giornalista, scrittore e dirigente FASI, Antonello Rubattu, scrittore, presidente di “Su Disterru” e organizzatore del festival cinematografico “Terre di confino“.

I finalisti concorrono inoltre al premio “Giovani” (500 euro) che sarà conferito dalla giuria costituita dai giovani della FASI e dai giovanissimi sardi stagisti e collaboratori della Cineteca di Bologna.

Questi giovani cinefili, guidati dai coordinatori giovani di Circoscrizione saranno poi chiamati a svolgere un ruolo attivo nella successiva fase della distribuzione dei film nelle principali città della penisola.

foto lost citizensLe registe Carla e Sebastiana Etzo con alcuni dei protagonisti del Documentario LOST CITIZENS Lost Citizens (web)

Domenica 1° marzo, si è chiusa al cinema Lumière di Bologna, con la consueta cerimonia di premiazione, la 21ª edizione di Visioni Italiane, uno dei concorsi più importanti sul territorio nazionale che ha tra i suoi obiettivi quello di lanciare e sostenere le giovani produzioni indipendenti italiane.

In questo contesto si inserisce il concorso Visioni Sarde: giunto al secondo anno, ha gettato uno sguardo sul nuovo cinema sardo per scoprirne il valore e la vitalità.
La giuria, presieduta da Bruno Mossa, Cineteca di Bologna, e composta da Chelu Deiana, responsabile settore restauro della Cineteca di Bologna, Marcello Fois, scrittore e sceneggiatore, Alberto Masala, poeta e scrittore, Gianfranco Palermo, coordinatore Giovani FASI, e Paolo Pulina, giornalista pubblicista, dell’Esecutivo Fasi, considerata la qualità dei partecipanti, ha sostento un compito non facile. Ha deciso pertanto di assegnare il primo premio ex aequo a Lost Citizens, di Sebastiana e Carla Etzo e a La Gita di Giampiero Bazzu, due opere considerate parimenti meritevoli.

Sinuaria di Roberto Carta ha invece ricevuto la Menzione Speciale.

Queste le motivazioni del Primo Premio:

Lost Citizens (Italia/2014) di Sebastiana Etzo e Carla Etzo, riprese e montaggio Vincenzo Rodi (46′).

Padri e figli affrontano licenziamenti, cassa integrazione e riduzione del salario, cercando di mantenere la propria dignità in nome del diritto al lavoro.

Il documentario riflette sulla crisi occupazionale e sociale, che colpisce il Sulcis, mettendo insieme il punto di vista di due generazioni: i lavoratori e i loro figli. La frattura della coesione nella collettività, e la lotta in assenza di speranza per il futuro, sono narrate con toni di grande forza in un’opera che scorre senza mai perdere d’intensità. Il lavoro delle autrici rivaluta la funzione dell’intellettuale in una bella lettura dell’eredità pasoliniana”.

La Gita (Italia/2013) di Giampiero Bazzu (18’40”).

Andrea e suo zio Giuliano viaggiano in macchina verso un passato che irromperà violento nelle loro vite. Liberamente ispirato al fumetto “Gli innocenti” di Gipi.

«Il corto affronta il tema della memoria, topico per un’intera generazione. La trasposizione della graphic novel “Gli innocenti” di Gipi, a cui si ispira, viene affrontata in maniera matura e consapevole del mezzo cinematografico. La misura discreta nelle inquadrature, nella definizione dei personaggi, l’uso dei silenzi, dei gesti accennati o solo intuiti, ne fa un’opera narrativamente compiuta che lascia percepire una regia, sebbene ancora in fase di formazione, già di grande carattere.»

Questa la motivazione che giustifica la Menzione Speciale:

Sinuaria (Italia/2014) di Roberto Carta (15′).

Michele Murtas, detenuto del carcere dell’Asinara, ha un talento nel tagliare i capelli, tanto da diventare parrucchiere per le mogli delle guardie e dei funzionari dell’istituto di pena e da scatenare scompiglio, una volta in libertà vigilata, nella tranquilla vita dell’isola.

«Certamente l’attore principale di questa breve commedia è il paesaggio straordinario, messo in risalto da un’eccellente fotografia e da una notevole cura tecnica e stilistica. L’atmosfera è piacevole e il lavoro contiene in embrione la possibilità di uno sviluppo della storia verso una più solida completezza che già s’intravede. Sinuaria, se sostenuto dalla narrazione, può sicuramente diventare un film.»