19 November, 2024
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Gli assessori della Difesa dell’Ambiente e della Sanità, Donatella Spano e Luigi Arru, sono stati sentiti in audizione dalla Commissione Infortuni sul lavoro del Senato, in Prefettura a Sassari, sugli interventi che la Regione ha posto in campo in questi anni in materia ambientale e per la sorveglianza sanitaria.
Il primo ad essere sentito dai commissari, presieduti dalla senatrice Camilla Fabbri, è stato il responsabile della Sanità. Luigi Arru ha risposto in particolare sull’assistenza agli ex esposti all’amianto. «Dal 2006 l’Assessorato ha attivato il censimento-mappatura dei siti del territorio regionale interessati dalla presenza di amianto, individuando quale Azienda Sanitaria capofila la ASL di Sanluri», ha detto l’assessore. Soffermandosi sulla zona industriale di Ottana, l’esponente della Giunta ha spiegato che sono stati presentati dal 1996 ad oggi al Servizio PreSAL della Asl di Nuoro 18 piani di lavoro per bonifica amianto.
La Sardegna garantisce la sorveglianza sanitaria agli ex esposti con proprie risorse. Finora sono stati valutati 2.060 lavoratori, iscritti nel Registro regionale: 447 di questi sono dipendenti della Montefibre e dell’Enichem di Ottana.
L’assessore della Difesa dell’Ambiente ha ringraziato i senatori per l’attenzione dedicata alla situazione della Sardegna, per poi soffermarsi sul Piano Regionale Amianto e sul censimento dei siti. Escludendo gli edifici privati ad uso residenziale, risulta che la quantità di amianto da bonificare in Sardegna sia pari a complessive 536mila tonnellate.
«Negli ultimi anni – ha sottolineato l’assessore – la Regione ha messo in campo per la bonifica dell’amianto ingenti risorse, cui si aggiungono i fondi del Patto per la Sardegna di un anno fa. Per quanto riguarda i SIN, siti di interesse nazionale, nelle matrici ambientali non emerge una significativa presenza di amianto, anche se bisogna considerare che la rilevazione ambientale è arrivata in troppi casi tardi, a produzione cessata o a impresa chiusa.»
Come coordinatrice nazionale della Commissione ambiente ed energia della Conferenza delle Regioni, l’assessore ha richiamato la richiesta che l’attenzione non si concentri solo sulle aree dei Siti d’interesse nazionale ma si estenda a tutte le aree industriali contaminate che si trovano fuori dai SIN.
«È necessario – ha detto – disporre di una fotografia che includa anche i territori extra SIN, per dare finalmente risposte sia in termini di salute delle popolazioni che di sviluppo economico delle aree attualmente contaminate dall’amianto. La richiesta è stata ampiamente condivisa dal Tavolo e il suo Nucleo tecnico operativo ha presentato uno specifico piano biennale di attività». In conclusione, l’assessore ha espresso apprezzamento per il disegno di legge per il riordino della normativa nazionale in materia di amianto in un testo unico. «Attualmente – ha ricordato – ci sono 248 leggi nazionali e 400 norme regionali che si occupano dell’amianto ed è fortemente sentita l’esigenza di coordinare in un testo unico la normativa».

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«La nostra missione in Sardegna si chiude con quattro proposte per garantire ai lavoratori sardi esposti all’amianto parità di trattamento rispetto a quelli delle altre regioni. In questi due giorni abbiamo sentito la quasi totalità dei soggetti interessati. Sono emerse una serie di contraddizioni rispetto ai dati e alle informazioni fino ad oggi disponibili su questo delicato argomento. A queste contraddizioni vogliamo dare una risposta.» Così la Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro, senatrice Camilla Fabbri, ha chiuso la visita nell’isola che ha toccato ieri la sede della prefettura di Nuoro ed oggi quella di Sassari. In entrambe le occasioni sono stati ascoltati i rappresentanti delle istituzioni, i lavoratori e le associazioni che li rappresentano, i sindacati, oltre ai rappresentanti di ATS, Inail e Inps.

«Abbiamo già da 4 anni aperto un focus su questo problema – ha aggiunto Camilla Fabbri – e su sollecitazione del senatore Silvio Lai abbiamo voluto approfondire le specificità della Sardegna. Al termine delle audizioni abbiamo individuato quattro proposte: prima di tutto ci rivolgeremo all’Inail per capire rispetto alla relazione Contarp del 2003  se, alla luce di tutto quello di cui si è venuti a conoscenza successivamente, non ritenga di rivedere le conclusioni di quella relazione. Ci rivolgeremo direttamente all’Inail nazionale, senza voler smentire il lavoro fatto ma per capire se quel lavoro può essere aggiornato con elementi nuovi. Da parte nostra, chiederemo poi una perizia anche coinvolgendo l’Istituto superiore di Sanità, vista anche la documentazione acquisita in questi giorni. Proponiamo anche l’istituzione di un tavolo inter-istituzionale tra Inps, Inail e le Procure interessate e l’adozione di un atto di indirizzo sulle questioni previdenziali. Un ulteriore passaggio riguarda, infine, la rivalutazione di alcuni siti per valutare il loro inserimento tra quelli di interesse nazionale: ad esempio Oristano e Ottana. Quando esistono contraddizioni evidenti – ha concluso la Presidente – la politica si deve mettere a disposizione per fare chiarezza.»

Il senatore Silvio Lai che insieme ad altri colleghi parlamentari sardi del PD aveva sollecitato la visita della Commissione: «Serve da subito una verifica ed un approfondimento per arrivare ad avere ad una sintesi tra i dati ufficiali e quelli presentati dai lavoratori e dalle associazioni. Ringrazio la Commissione per la sensibilità dimostrata da subito nel voler venire direttamente a conoscenza del caso. Quello che ci aspettiamo ora è un salto di qualità in questa vertenza. Si aprono spiragli importanti ed una speranza per i nostri lavoratori trattati diversamente rispetto a quelli delle altre regioni. Tengo a segnalare poi che abbiamo riscontrato anche la disponibilità delle istituzioni a rivedere le proprie conclusioni. Il direttore dell’ATS, ad esempio, ha detto che bisogna lavorare per estendere i controlli, su circa 50 mila lavoratori solo un migliaio sono quelli sotto osservazione. Le quattro proposte rappresentano forse la soluzione del problema degli esposti amianto e questo non può che essere un fatto positivo».

Per la senatrice Paola Pelino il nostro compito ed il nostro impegno al termine di questa due giorni sarà quello di lavorare per eliminare le sperequazioni tra lavoratori sardi e quelli del resto della penisola, tra quello che è avvenuto in Sardegna e quel che è avvenuto in altre regioni. Sulla stessa linea anche il senatore Daniele Borioli: «Su questioni come questa serve parità di trattamento in tutto il Paese. È evidente inoltre che abbiamo bisogno di attualizzare gli strumenti e dunque anche del rapporto Contarp del 2003, questo anche per per l’evoluzione di queste patologie».

Al termine delle audizioni, la commissione si è recata a Porto Torres, per un sopralluogo nello stabilimento industriale Eni Versalis.

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Giovedì 13 e venerdì 14 la commissione d’inchiesta sarà a Nuoro e Sassari per una missione sulla vicenda amianto in Sardegna ed un sopralluogo sulle fabbriche del petrolchimico coinvolte nella vicenda. Nel pomeriggio di giovedì (i lavori previsti al mattino sono stati spostati a causa dei lavori parlamentari sul decreto vaccini) a Nuoro saranno incontrati vertici istituzionali, sindacati e associazioni del territorio, oltre a Inail e Inps regionali mentre il giorno dopo a Sassari, oltre ai vertici territoriali di istituzioni, sindacati e associazioni dei lavoratori, saranno ascoltati la giunta regionale e l’Ats sardegna, che ha raccolto l’eredità delle Asl.

«La visita in Sardegna della Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro rappresenta l’occasione attesa da molti anni per fare luce sulla vicenda sarda dei lavoratori esposti all’amianto nei petrolchimici, innanzitutto, e in altri settori produttivi e della difesa – così ha affermato il senatore del Silvio Lai, tra i promotori della iniziativa -. Si tratta di una risposta ad una richiesta di intervento della commissione, che ha lavorato in questi anni su questo tema, tra gli altri, sollecitata da molti parlamentari sardi sulla vicenda dei lavoratori sardi esposti all’amianto.»

«I due giorni di audizioni a Nuoro e Sassari, e di sopralluoghi ad Ottana e a Porto Torres consentiranno di approfondire tutte le problematiche legate al mancato riconoscimento dei diritti e dei benefici previsti dalla legge per chi ha operato negli stabilimenti dell’isola nei quali è stata accertata la presenza di amianto – ha aggiunto Silvio Lai -. Si tratta dell’occasione per mettere fine ad un’ingiustizia per la quale i lavoratori, i loro familiari, i sindacati e le associazioni che da anni seguono questa vicenda hanno lottato e lottano da diversi anni.»

«Si tratta di una missione di fondamentale importanza, per la quale ringraziamo la presidente Camilla Fabbri e i componenti della Commissione -ha concluso Silvio Lai -, oltre ai colleghi parlamentari sardi impegnato su questo fronte: siamo certi arriverà la massima collaborazione da parte di tutte le istituzioni e gli attori locali all’azione della commissione d’inchiesta.»