24 November, 2024
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La commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc), ha approvato all’unanimità l’emendamento della Giunta che stanzia 5 milioni di euro annui aggiuntivi a favore delle associazioni onlus e le cooperative sociali convenzionate con il Servizio emergenza-urgenza del 118. I fondi saranno garantiti in modo strutturale da quest’anno dopo che Disegno di legge 36 (Seconda variazione di bilancio. Disposizioni in materia sanitaria) otterrà il via libera dal Consiglio regionale.

Nel disegno di legge 36 era stato eliminato il comma che prevedeva 5 milioni una tantum, approvato nella scorsa legislatura, da erogare alle associazioni e cooperative sociali soltanto in caso di risparmi dell’Ats. Nella seduta della scorsa settimana gli assessori della Sanità, Mario Nieddu, e del Bilancio, Giuseppe Fasolino, avevano spiegato che l’eliminazione era stata necessaria per evitare problemi dal punto di vista normativo e avevano comunque garantito la volontà di trovare le risorse, ma per renderle strutturali e consentire alle associazioni e alle cooperative di programmare spese, investimenti e assunzioni. Oggi gli esponenti dell’Esecutivo hanno presentato l’emendamento che ha l’obiettivo di rendere organico l’incremento annuale dei 5 milioni di euro riconosciuto proprio alle associazioni e cooperative sociali convenzionate con l’Areus.

La Commissione ha approvato all’unanimità anche l’emendamento presentato da Stefano Schirru (Psd’Az), che prevede lo stanziamento di un milione di euro per contribuire ai costi delle prestazioni sanitarie nelle terme della Sardegna. Via libera anche all’emendamento, prima firmataria la consigliera della Lega, Annalisa Manca, che aumenta a 1,3 milioni lo stanziamento previsto per «il reclutamento di professori di ruolo dei corsi di laurea e delle scuole di specializzazione delle Facoltà di Medicina e Chirurgia di Sassari e Cagliari». Il testo prevede un incremento di 300mila euro a favore dell’Università di Sassari, in quanto ha attivato nuovi corsi di laurea. L’emendamento, sottoscritto anche dal presidente Domenico Gallus, ha ottenuto il via libera del parlamentino con il solo voto contrario del consigliere Francesco Agus (capogruppo Progressisti) e l’astensione della consigliera del M5S, Carla Cuccu, che hanno chiesto di poter sentire i Rettori delle Facoltà prima di esprimersi sul testo. La Commissione si riunirà nuovamente per il via libera definitivo al disegno di legge 36, dopo il parere finanziario della Terza commissione, che si è riunita questo pomeriggio.

Nella variazione di bilancio è prevista, inoltre, la copertura finanziaria per la medicina generale, l’emergenza sanitaria territoriale, la pediatria di libera scelta, ma anche per l’assistenza integrativa extra-Lea a favore dei pazienti affetti da patologie irreversibili, per l’abbattimento delle liste d’attesa con l’incremento della specialistica ambulatoriale, oltre a un finanziamento per la guardia medica temporanea dell’Isola dell’Asinara, garantita dall’Ordine di Malta finora gratuitamente.

La Commissione è stata convocata per domani mattina alle 9,30 per l’approvazione definitiva del disegno di Legge 36 (Seconda Variazione di Bilancio. Disposizioni in materia sanitaria).

 

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«La Sesta Commissione permanente ha ricevuto e ascoltato una delegazione di Operatori socio sanitari inseriti nelle graduatorie concorsuali approvate dal primo gennaio 2010 al 31 gennaio 2013 e non utilizzate dall’ATS Sardegna. Questi operatori sono stati di fatto esclusi, con modalità che non risultano coerenti con la legislazione regionale. Non solo: questa esclusione genera effetti negativi in termini di economicità e efficienza dell’azione amministrativa. Nella seduta del 16 luglio 2019 la Commissione Sanità ha votato la risoluzione n° 3 con la quale si impegna l’assessore della Sanità Mario Nieddu a valutare, nel più breve tempo possibile, in quale modo tutelare i 38 operatori socio sanitari inclusi in queste graduatorie, sia quelli che prestano servizio nelle aziende sanitarie sia quelli rimasti invece senza occupazione.»

Così, con un intervento per chiedere la tutela dei lavoratori, la consigliera regionale del M5S Carla Cuccu ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale. Un atto attraverso il quale invita inoltre l’assessore della Sanità ad effettuare un monitoraggio di tutti i contratti di lavoro diversi da quelli a tempo indeterminato stipulati dalle aziende sanitarie sarde.

Alla luce delle più recenti notizie in tema sanità, Carla Cuccu ribadisce la sua contrarietà all’apertura di nuovi ospedali, come annunciato dalla Giunta.

«Sono certa – sottolinea Carla Cuccu – che un nuovo ospedale per Cagliari non sia la soluzione. Sono troppe e urgenti le criticità ancora in essere. In questo momento è prioritario garantire le prestazioni sanitarie ai pazienti e tutelare i medici e gli infermieri in servizio. A tutt’oggi invece non c’è una programmazione in ambito sanitario che faccia ben sperare per quanto riguarda la razionalizzazione della rete sanitaria. Una rete che metta i pazienti al centro e i medici nelle migliori condizioni per poter prestare le proprie competenze. Non cesserò di dare battaglia contro questo piano sanitario, approntato tenendo all’oscuro le altre forze politiche e del quale sinora apprendo notizie solo grazie alla stampa.»

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Ammonta a 7,7 milioni di euro la “Seconda variazione di Bilancio. Disposizioni in materia di sanità”, presentata oggi in Sesta commissione (Sanità), presieduta da Domenico Gallus (Udc). Gli assessori della Sanità, Mario Nieddu, e del Bilancio, Giuseppe Fasolino, hanno illustrato il disegno di legge n. 36 che, con queste risorse, ha l’obiettivo di assicurare la copertura finanziaria per la medicina generale, l’emergenza sanitaria territoriale, la pediatria di libera scelta, ma anche per l’assistenza integrativa extra-Lea a favore dei pazienti affetti da patologie irreversibili, per l’abbattimento delle liste d’attesa con l’incremento della specialistica ambulatoriale, per supportare i corsi universitari della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Cagliari e Sassari, oltre a un finanziamento per la guardia medica temporanea dell’Isola dell’Asinara, garantita finora gratuitamente dall’Ordine di Malta.

Polemiche in Commissione sul comma 6 che prevede l’eliminazione del finanziamento una tantum di 5 milioni di euro a favore delle cooperative sociali del 118. Parere contrario è stato espresso da Gianfranco Ganau (capogruppo Pd), Carla Cuccu (M5S), Stefano Schirru (Psd’Az), ma anche da Franco Mula (capogruppo Psd’Az), Antonello Peru (FI) e dallo stesso presidente della Commissione, Domenico Gallus, che hanno sottolineato l’importanza del lavoro che quotidianamente svolgono gli operatori delle cooperative e dei volontari del 118. Gli esponenti dell’Esecutivo hanno spiegato che non c’è alcuna volontà di danneggiare o mortificare le cooperative sociali, che svolgono un lavoro importante per la sanità sarda, e hanno garantito la volontà di trovare tali risorse e di inserirle nel Bilancio in maniera stabile e non come provvedimento una tantum, che invece crea problemi dal punto di vista normativo. L’assessore Mario Nieddu ha chiesto, però, alla Commissione di dare tempo all’Assessorato di mettere ordine in un settore che presenta criticità e problematiche serie che hanno bisogno di essere approfondite. L’esponente della Giunta ha anche reso noto alla Commissione che è stato aperto un tavolo di confronto con le associazioni di categoria.

Il testo di legge in esame è composto da 3 articoli, il primo dei quali suddiviso in 9 commi in cui sono definiti i singoli interventi. Il comma 1 prevede 1,65 milioni di euro per finanziare gli accordi integrativi regionali per la medicina generale, per la pediatria di libera scelta e per l’emergenza sanitaria territoriale. Il comma 2 prevede 300mila euro aggiuntivi per la fornitura straordinaria di prestazioni di assistenza extra-Lea a favore dei pazienti affetti da patologie irreversibili che non usufruiscono delle cure domiciliari, mentre il comma 3 prevede un incremento di 850mila euro per il finanziamento degli accordi integrativi regionali per la medicina specialistica ambulatoriale interna. Al comma 4, poi, sono previsti 3,5 milioni destinati alle prestazioni aggiuntive del Servizio sanitario regionale per l’abbattimento delle liste d’attesa. Il comma 5 prevede 1 milione di euro per il reclutamento dei professori di ruolo dei corsi di laurea a e delle scuole di specializzazione delle Facoltà di Medicina e Chirurgia di Cagliari e Sassari, oltre a 400mila euro previsti al comma 7 per il finanziamenti delle docenze dei corsi di laurea in professioni sanitarie. Infine, il comma 9 prevede un concorso di 15mila euro per lo svolgimento del servizio sanitario temporaneo di assistenza medica sull’Isola dell’Asinara.

La commissione Sanità è stata aggiornata e si riunirà mercoledì prossimo per proseguire l’esame del Dl 36.

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Gli assessori regionali dell’Industria Anita Pili e dei Lavori pubblici Roberto Frongia, hanno partecipato stamane, a Iglesias, ad un incontro con i sindaci del Sulcis Iglesiente (presenti ben 18 su 23), consiglieri regionali (Giorgio Oppi, Michele Ennas, Stefano Tunis e Carla Cuccu), imprenditori e sindacalisti, nella sala consiliare del Municipio.

Dopo l’introduzione del sindaco di Iglesias, Mauro Usai, padrone di casa, si sono sviluppati numerosi interventi, nel corso dei quali sono state sviscerate le varie problematiche del tessuto industriale e non solo, le prospettive di nuovo sviluppo, con l’obiettivo puntato sulla dotazione infrastrutturale del Sulcis e sugli investimenti da realizzare, le criticità legate all’infrastrutturazione primaria, ai problemi relativi alla banda larga e, naturalmente, a tutti gli aspetti legati alla tutela dell’ambiente.

Abbiamo registrato alcuni interventi, che a breve proporremo. Il primo ad intervenire è stato il rag. Carlo Lolliri, dirigente della Portovesme srl.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220255875374983/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220255913535937/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220255953736942/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220256018418559/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220256196783018/

 

 

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Si accende il dibattito e, inevitabilmente, si apre un nuovo fronte di scontro tra maggioranza ed opposizione in Consiglio regionale, sul presente ed il futuro della Sanità.

«Bandire nuovi concorsi, assumere personale medico e infermieristico, assumere operatori socio sanitari, dotare le strutture ospedaliere esistenti di macchinari all’avanguardia, di tecnologie al passo con i tempi. Questo è l’unico modo per razionalizzare la sanità sarda. A nulla serve invece continuare a costruire cattedrali nel deserto. Maxi strutture ospedaliere nate all’unico scopo di svuotare e impoverire le strutture già esistenti, ospedali di lunga tradizione, punti di riferimento regionali come il Brotzu, caratterizzati dalla presenza di professionisti d’eccellenza che garantiscono servizi di qualità nonostante siano stati abbandonati a se stessi. Alla Sardegna non servono colate di nuovo calcestruzzo per dare lavoro a chissà quale impresa di costruzione, occorre ragionare nell’ottica di un potenziamento delle risorse che già abbiamo e che oggi soffrono della grave mancanza di programmazione.»

La consigliera regionale del M5S Carla Cuccu replica così alle ultime dichiarazioni del governatore Christian Solinas, c ha annunciato che nel progetto di riforma della sanità c’è in programma la costruzione di due nuovi ospedali.

«Se è reale l’intenzione della Giunta di restituire dignità ai presidi ospedalieri del territorio – precisa Carla Cuccu – è a questi che devono essere destinati i fondi regionali. Sono i piccoli presidi a dover essere preservati. Le falle del sistema sanitario aperte in questi mesi, con decine di reparti da Nord a Sud dell’Isola costretti a chiudere per carenza di personale, non si risolvono di certo con la posa di nuovi mattoni, con la costruzione di un nuovo polo sanitario nel capoluogo. Il Presidente Solinas ci deve spiegare il perché di questa scelta, che solleva numerosi dubbi sulle sue intenzioni di tutela della sanità pubblica.»

«Quali risorse verranno utilizzate? A quanto ammonterà l’eventuale spesa?» – chiede Carla Cuccu -. Il presidente Solinas parla di accorpamento, dimenticando che gli ospedali, in particolare l’Oncologico sono contenitori di sofferenza, in cui tantissimi operatori da anni si dedicano con abnegazione ai pazienti.»

«Se finora – conclude Carla  Cuccu – ho osservato e monitorato le azioni di questa Giunta per capire il tipo di Sanità che voleva attuare in Sardegna, da queste azioni deduco che il primo obiettivo è quello di continuare a non dare risposte e servizi ai sardi ma soddisfare gli appetiti interni. Per ora si sono viste solo soluzioni tampone e una politica in continuità con la precedente, che, accorpando i servizi, depotenzia le prestazioni e crea disservizi che portano alla chiusura dei reparti. Di fatto nessuna programmazione concreta su prevenzione e riequilibrio.»

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«In Sardegna vengono diagnosticati circa 1.200-1.300 nuovi casi di tumore mammario ogni anno. Negli ultimi decenni, grazie ai programmi di screening e alla diagnosi precoce, al costante aumento di numero di casi diagnosticati si è accompagnata la riduzione della mortalità. Una diagnosi precoce è fondamentale. Solo grazie alla mammografia è possibile scoprire il tumore ai primi stadi di sviluppo quando il trattamento ha più possibilità di essere efficace e meno invasivo.»

Questa la premessa che introduce una nuova interpellanza sulla salute di genere presentata in Consiglio regionale dalla consigliera del M5S Carla Cuccu, segretaria della commissione Sanità.

Carla Cuccu guarda alle recenti notizie che arrivano dal Sarcidano e dalla Barbagia di Seulo, dove alcune donne non hanno potuto sottoporsi ai test di screening mammografico perché il servizio è stato sospeso per la mancanza di personale medico.

«Si tratta di episodi gravi che non possono ripetersi – sottolinea Carla Cuccu -. Le mammografie prenotate all’Ospedale Giuseppe Calasanzio di Isili sono state sospese per mancanza di personale, così come le visite programmate negli ospedali Segni di Ozieri e nell’ex Ospedale Conti di Sassari a causa delle dimissioni di due tecnici radiologi.»

Carla Cuccu, attraverso questa seconda interpellanza, dedicata alla salute di genere, si rivolge all’assessore della Sanità Mario Nieddu, per sapere se sia a conoscenza delle problematiche esposte e per sapere quali misure intenda intraprendere per restituire a tutte le donne sarde il diritto alla salute ed il diritto alla prevenzione.

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«La salute delle donne sarde non trova alcuno spazio nella programmazione di questo governo regionale. La totale assenza di un’idea di sanità che metta al primo posto la prevenzione delle patologie di genere, a dire il vero, era già emersa sin da subito. Sin dalle dichiarazioni programmatiche del Presidente Solinas, in cui, nessun cenno veniva fatto alle condizioni della donna e alle azioni da mettere in campo per colmare il divario di genere. Un divario abissale che purtroppo non è evidente soltanto nello squilibrio numerico a livello politico e nelle condizioni salariali, ma anche a livello sanitario. L’ultima dimostrazione arriva oggi dall’Ospedale San Giuseppe Calasanzio di Isili, dove, a causa della mancanza di due medici, sono state sospese decine di visite: ecografie mammarie e mammografie prenotate diverso tempo fa. Questa Giunta non ha alcuna volontà di riprogrammare la Sanità dell’isola. La direzione è quella contraria: stiamo andando a sabotare anche gli screening necessari per la prevenzione delle patologie di genere.»

Così la consigliera del M5S Carla Cuccu introduce la prima di una serie di interpellanze sulle patologie di genere che puntano a restituire il diritto alla salute e il diritto alla prevenzione a tutte le donne.

Carla Cuccu non guarda solo al Sarcidano ma a tutta la Sardegna. In particolare il primo atto è incentrato sulle problematiche dell’Azienda ospedaliera Brotzu, che dal 2015 comprende anche l’ospedale Microcitemico e il Businco.

«Il tentativo di accorpamento non ha dato gli esiti sperati, come più volte denunciato dai sindacati e dalle associazioni a tutela dei pazienti. In particolare l’ospedale Oncologico Businco, specializzato in patologie neoplastiche e principale centro di riferimento sul territorio regionale, presenta numerose e preoccupanti problematiche, quali le lunghe liste d’attesa, la frequente inagibilità delle sale operatorie, tempi di diagnosi lunghi, sovraffollamento e scarsa informazioni a supporto psicologico dei pazienti – aggiunge Carla Cuccu, segretaria della Commissione Sanità -. Da Nord a Sud dell’Isola, la situazione denunciata dai pazienti è imbarazzante. Non si contano le ore di attesa per una visita al pronto soccorso, così accade a Sassari, come a Iglesias e negli altri nosocomi sardi. La mancanza di programmazione, inoltre, continua a sguarnire la Sanità pubblica oramai in agonia perpetua creando ulteriori problemi sociali che si sommano ai tanti ancora in attesa di risposte concrete.»

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«Fatti, non parole. Invece siamo alle solite: tante parole, rassicurazioni, promesse e fatti zero. L’assessore alla Sanità Nieddu oggi ci fa sapere che “i lavori del tavolo tecnico stanno proseguendo” e che confida che si possa ritornare alla normalità nei pagamenti in tempi brevissimi. Personalmente mi chiedo quale sia la concezione del tempo del nostro assessore, parrebbe non rendersi conto di quale sacrificio facciano i lavoratori, privati della dovuta remunerazione da quasi un anno; anche un solo giorno di attesa in più pesa come un macigno nella loro economia domestica e familiare e, intanto, continuano a svolgere il proprio lavoro con abnegazione e senso di responsabilità verso i pazienti. Assessore, visti i tempi, viene difficile continuare a credere che ci sia una volontà nel risolvere la vertenza Aias, dal momento che perfino gli interventi consiliari parrebbero cadere nel vuoto. Ho presentato due interpellanze in Consiglio regionale, la prima il 26 aprile, la seconda il 16 luglio, e ancora sono lì, in attesa di risposte. Non mi pare questo il modo di lavorare e di portare rispetto ai lavoratori e alle loro famiglie.»

Carla Cuccu (M5S), segretaria della commissione Sanità del Consiglio regionale, commenta così le ultime dichiarazioni dell’assessore della Sanità Mario Nieddu sulla vertenza Aias.

«La Giunta ed il presidente Solinas avrebbero dovuto, già da tempo e responsabilmente, provvedere a porre in essere tutte le misure previste dalla normativa vigente in materia anziché continuare a temporeggiare sino ad oggi – aggiunge Carla Cuccu –. L’assessore Nieddu ha dichiarato che sono emerse criticità che non consentono all’Ats di pagare direttamente i lavoratori Aias. Quindi, come intende superare questo ostacolo – conclude Carla Cuccu -? Oltre alle rassicurazioni, qual è la strada che intende percorrere per giungere ad una soluzione in tempi brevi?»

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«Sono sempre più convinta che la politica debba stare fuori dalle nomine di coloro che devono gestire la Sanità. Non abbiamo bisogno di un manager d’oltremare a tempo che non conoscendo il nostro territorio e la nostra popolazione debba addirittura reclutare i suoi collaboratori nella Penisola, continuando così a mortificare i professionisti sardi che tutti i giorni fanno turni massacranti senza poter fare riposi o ferie, e che portano avanti il loro lavoro solo per abnegazione e senso di responsabilità.  È questa la tanto decantata sardità che il presidente Solinas intende realizzare? Accolgo di buon grado la rinuncia di Mantoan che darà l’opportunità al presidente Solinas di ritornare alle sue dichiarazioni programmatiche, auspicando quindi che possa essere un manager proveniente dal campo medico sardo.»

Questo il commento della consigliera del M5S Carla Cuccu, segretaria della Commissione Sanità, dopo la rinuncia del nuovo commissario dell’ATS Domenico Mantoan.

«Non è più tollerabile il disinteresse nel garantire l’efficienza dell’offerta sanitaria nel Sulcis Iglesiente. Iglesias vanta una tradizione di eccellenza con i suoi tre nosocomi, oggi sabotati e abbandonati: il C.T.O., il Preventorio (F.lli Crobu) ed il Santa Barbara, dove si erogavano fin dai primi del ‘900, prestazioni di eccellenza, uniche perfino in campo nazionale, sia per la qualità delle strutture che per il personale ospedaliero – aggiunge Carla Cuccu -. Capace di dare servizi di altissimo livello con un’organizzazione ed una programmazione del lavoro da fuoriclasse che non consentiva di conoscere la tanto oggi nominata mobilità passiva e che, invece, realizzava la tanto oggi ricercata mobilità attiva. E il Sirai che a tutt’oggi garantisce la dialisi notturna, specificità unica e di standard elevatissimi.»

«Sarebbe bastato conoscere la storia e la grandezza della Sanità del Sulcis Iglesiente per continuare a garantire ai suoi abitanti quanto hanno sempre avuto e che, invece oggi, consente che rinuncino a curarsi. Tutto ciò grazie al terrorismo sanitario che è stato attuato col silenzio delle Giunte regionali precedenti, complici di tanto sfacelo. Non c’era nulla di nuovo da dover inventare ma, c’era solamente – conclude Carla Cuccu – da custodire le ricchezze sanitarie già esistenti, modernizzarle per portarle al passo con i tempi e svilupparle ulteriormente custodendo ogni singola vita umana che sta all’interno della metallica parola paziente.»

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«Il servizio di Emodinamica dell’Ospedale San Martino, struttura d’avanguardia, avrebbe dovuto consentire all’offerta sanitaria della provincia di Oristano di compiere un importante passo in avanti nella cura e nella diagnosi della patologie coronariche. Avrebbe inoltre dovuto essere attivo 24 ore su 24 anziché sei. A partire da questa situazione, già gravemente compromessa, si è giunti oggi alla chiusura temporanea del servizio per carenza di medici. L’attività del servizio di Emodinamica del San Martino, interrotta dal 22 luglio scorso, riprenderà il 12 agosto dalle ore 8 alle 14. La carenza di professionisti era nota da tempo. Sapevamo che in estate avrebbero avuto diritto alle ferie, ciononostante, l’assessore Mario Nieddu e la Giunta non hanno preso nessuna iniziativa per scongiurare questa interruzione del servizio. A rimetterci sono ancora una volta i cittadini. Chiedo all’assessore della Sanità di avviare una seria programmazione sanitaria e di fronteggiare subito questa emergenza.»

La consigliera regionale del M5S Carla Cuccu, segretaria della Commissione Sanità, ha presentato un’interpellanza per chiedere la riapertura del servizio di Emodinamica dell’Ospedale San Martino di Oristano.

«La grave situazione in cui versano gli ospedali dell’Oristanese non può essere trascurata. Nonostante non risultino esserci atti ufficiali a conferma di quanto riportato dalle notizie di stampa, le preoccupazioni dei cittadini continuano a crescere. Questo è un palese segno di quanta insicurezza e sfiducia sia stata ingenerata tra i cittadini a causa dell’assenza di una programmazione regionale mirata che garantisca loro il diritto alla salute. L’assessore della Sanità Nieddu ed il presidente Christian Solinas non possono continuare ad elaborare rimedi tampone nelle emergenze. In questi mesi avrebbero già dovuto approntare soluzioni per dare alla Sanità pubblica continuità assistenziale, senza creare o paventare questa assenza di servizi e prestazioni. Non dimentichiamo inoltre – conclude Carla Cuccu – che questo modus operandi porta danni irreparabili all’economia regionale: le condizioni critiche in cui si trovano gli ospedali della nostra Isola sono un deterrente certo per i turisti.»