24 November, 2024
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«Già l’anno scorso l’Associazione Nazionale Emodializzati aveva segnalato la carenza di personale sanitario nei centri dialisi del territorio regionale. A giugno 2018 il comitato regionale dell’ANED aveva inviato una lettera all’assessore alla Sanità per denunciare come la mancanza di organico fosse talmente grave da rendere persino impossibile offrire il trattamento di dialisi a turisti e non residenti. Nel corso dell’ultimo anno la situazione, purtroppo, è peggiorata. In particolare nella struttura complessa di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale Sirai di Carbonia in cui attualmente vengono seguiti 84 pazienti, 12 dei quali ammessi al progetto di emodialisi notturna intermittente. Un progetto che ha permesso un notevole miglioramento dei pazienti e che oggi, data la grave carenza di organico, rischia di non poter proseguire nella sua attività di fondamentale importanza.»

E’ un quadro critico dalle serie conseguenze quello descritto dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu, firmataria di una interpellanza sulla grave carenza di organico nei centri dialisi della Sardegna, con particolare attenzione alle criticità presenti nell’Ospedale Sirai di Carbonia.

La consigliera dei Cinquestelle, nella sua interpellanza, si sofferma sui risultati ottenuti dal progetto di Emodialisi notturna, una realtà che, oltre a due centri della Penisola, può vantare soltanto il presidio ospedaliero di Carbonia.

«I pazienti ammessi al progetto – aggiunge Carla Cuccu – sono testimoni di un tangibile miglioramento della qualità della vita non solo sul piano clinico ma anche sul versante sociale, lavorativo e relazionale, dato che il protocollo Tassin consente loro di lavorare in modo più regolare e di dedicare più tempo ed energie a passioni e affetti. Non possiamo privare i pazienti sardi di questo prezioso aiuto.»

Carla Cuccu si rivolge quindi all’assessore Mario Nieddu «per sapere se non ritenga necessario e urgente intervenire per garantire un’adeguata dotazione organica ai centri dialisi della Sardegna e in particolare alla S.C. di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale Sirai di Carbonia, anche per assicurare la prosecuzione del progetto sperimentale di emodialisi notturna intermittente in atto presso la struttura».

 

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«Il Consiglio regionale ha istituito una Commissione d’inchiesta sul perdurare dello stato di insolvenza economica da parte dell’AIAS verso i propri dipendenti. Adesso attendiamo di poter acquisire i bilanci AIAS degli ultimi anni. Auspico che questa vicenda possa concludersi in tempi brevi a favore dei lavoratori che da oltre nove mesi non ricevono lo stipendio.»

Lo ha detto la consigliera regionale del M5S Carla Cuccu, dopo l’istituzione della Commissione d’inchiesta che punta a far chiarezza sul perdurare dello stato di insolvenza economica nei confronti dei dipendenti AIAS, sulla qualità dei servizi e la tutela dei diritti dei lavoratori.

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«Ancora oggi, dopo anni di vertenze, manifestazioni e scioperi da parte dei lavoratori che, giustamente, chiedono di essere pagati, a intascare i soldi è sempre e soltanto la famiglia Randazzo. Il sacrificio più grande viene chiesto ai dipendenti, che non sanno come pagare affitti, bollette, né come fare la spesa. Questa strada non è più percorribile. La Sanità sarda deve cambiare rotta. Voglio ricordare al Governatore e all’assessore Mario Nieddu che l’art. 1676 del codice civile, impone all’appaltante, in caso di morosità dell’appaltatore, di pagare direttamente i lavoratori. Una materia sulla quale si sono già espressi Tar e Consiglio di Stato.»

La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu, segretaria della Commissione Sanità e prima firmataria di un’interpellanza sulla vertenza AIAS, interviene così alla vigilia del nuovo sit-in organizzato dai lavoratori AIAS per domani mattina, sotto il Palazzo del Consiglio regionale, in via Roma, a Cagliari.

«Medici, infermieri, Oss, intere categorie di lavoratori si trovano in una situazione di estrema sofferenza finanziaria. I lavoratori sono stanchi di sentirsi dire che devono pazientare, che devono aspettare l’esito del tavolo tecnico. Sono d’accordo con il coordinamento Usb sul fatto che la Regione debba rivedere l’accordo in essere e dettare condizioni più rigide all’Assistenza italiana spastici – aggiunge Carla Cuccu -. Vorrei sapere quali sono i tempi che l’assessore Mario Nieddu e il presidente della Regione intendono rispettare per arrivare alla chiusura del tavolo tecnico. Non solo: assieme ai lavoratori e ai sindacati, chiedo di poter avere garanzie sull’affidabilità dell’AIAS alla luce dell’ultimo incontro, nel quale, la dirigenza non ha presentato la documentazione richiesta imponendo di fatto un ulteriore e dannosissimo rinvio dei lavori.»

«Vorrei sapere – conclude Carla Cuccu – in che modo Regione e AIAS intendano occuparsi di tutti quei lavoratori ai quali l’AIAS non ha rinnovato il contratto e che oggi si trovano disoccupati.»

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«Nel Nord Sardegna il diritto alla cure mediche è andato in vacanza. Ad Alghero, cittadina che si appresta ad accogliere migliaia di turisti, il pronto soccorso è in tilt, il reparto di Oculistica ha sospeso l’attività operatoria. Situazione analoga a Ozieri, per mancanza di attrezzature e materiali essenziali allo svolgimento dell’attività operatoria. È inaccettabile che Ozieri ed Alghero si trovino in questa situazione emergenziale. Ozieri è sempre stato il fiore all’occhiello per la chirurgia oculistica in Sardegna. La riforma della rete sanitaria della Giunta Pigliaru continua a far emergere il suo totale fallimento. È questo è un dato di fatto. Ma fino ad ora qual è stata la pronta reazione dell’attuale Giunta e del presidente Christian Solinas per riportare la situazione a uno stato almeno minimo di decenza? La stiamo ancora aspettando, e speriamo arrivi prima che anche gli amministratori vadano in vacanza, lasciando la Sanità sarda nel caos e tutti i cittadini a pregare di non dover aver bisogno del pronto soccorso in questi mesi.»

Questo l’amaro intervento della consigliera regionale del M5S Carla Cuccu, dopo l’incontro organizzato ieri dal Movimento con gli attivisti sardi, i quali hanno portato all’attenzione del Gruppo e in particolare di Cuccu, segretaria della VI Commissione Sanità, le innumerevoli piaghe degli ospedali sardi. Non solo: le notizie che apprendiamo oggi dalla stampa, riferiscono ancora di reparti chiusi, personale medico in sofferenza, mancanza di strumentazione.

«Ogni giorno è un bollettino di guerra. Dobbiamo constatare, amaramente – prosegue la consigliera del M5S – che ciò che conta per i nostri amministratori non è il diritto alla salute dei cittadini ma soddisfare il proprio appetito di potere.»

Il secondo affondo riguarda l’attività del direttore dell’Ats Fulvio Moirano, il quale appena tre giorni fa ha firmato “l’ennesima delibera non autorizzata”.

«Era addirittura il 18 aprile scorso – sottolinea la consigliera dei Cinquestelle – quando in Regione è stata protocollata una mia interpellanza in cui chiedevo che Fulvio Moirano smettesse di firmare delibere dopo la sospensione richiesta dal Governatore. Il direttore Moirano invece non si è mai astenuto dall’adottare atti che esulassero dall’ordinaria amministrazione, contravvenendo al divieto di Christian Solinas. Ciò significa che, nonostante la mia interpellanza, non è ancora stato preso alcun provvedimento.»

«Ancora oggi – conclude Carla Cuccu – Fulvio Moirano continua indisturbato a firmare delibere e affidare incarichi. Ancora oggi i cittadini sardi non sanno in quale ospedale farsi curare: se uno rischiano di trovarlo chiuso, l’altro rischiano di trovarlo sguarnito. Il buon senso dei nostri amministratori è già in vacanza.»

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Questa mattina i consiglieri regionali del Gruppo Movimento 5 Stelle, a Tramatza, hanno incontrato attivisti e simpatizzanti, su sanità, turismo, enti locali, infrastrutture, lavoro e vertenze collegate. E’ stato un momento di incontro ma, soprattutto, di confronto, volto alla condivisione di idee e problematiche, nel quale i consiglieri hanno potuto illustrare il lavoro svolto in questi quattro mesi di consiliatura nelle rispettive commissioni di competenza.

«Siamo qui per voi, per lavorare assieme, e assieme, cercare di costruire qualcosa di positivo per il nostro territorio e per tutti i sardi.»

Con queste parole la capogruppo Desirè Manca ha dato il benvenuto alle decine di persone che hanno affollato la sala convegni dell’Hotel L’Anfora di Tramatza.

Impossibile non affrontare il tema della reintroduzione dei vitalizi in apertura d’incontro. Sono state tante le domande a proposito, alle quali i consiglieri hanno dato risposta. In particolare, il consigliere Alessandro Solinas e la capogruppo Desirè Manca, hanno spiegato quali saranno i costi che la Regione Sardegna e i cittadini sardi dovranno affrontare se la legge proposta dalla Maggioranza venisse approvata.

«Se è vero – ha detto Manca – che questa proposta di legge prevede che ciascun consigliere regionale versi circa 500 euro di contributi, ci chiediamo perché invece i lavoratori sardi debbano versarne almeno il triplo. A nostro avviso, la legge deve essere uguale per tutti. Perciò, se questa proposta di legge dovesse passare, siamo pronti a rinunciare a questo privilegio”.

Ampio spazio anche ai temi legati alla sanità.

È Carla Cuccu, segretaria della VI Commissione Sanità, a illustrare l’importante risultato ottenuto dopo la presentazione della mozione sulla fetopatia alcolica (di cui la stessa Cuccu è prima firmataria): «La legge per la prevenzione della fetopatia alcolica – ha ricordato – rischiava di rimanere lettera morta. Come Gruppo abbiamo dato impulso a questa legge, e oggi siamo finalmente riusciti ad ottenere l’istituzione di un tavolo di monitoraggio permanente per la prevenzione di questo grave disturbo che colpisce i figli delle donne alcoliste».

Pone l’accento sullo spirito di collaborazione interno al Gruppo il consigliere Roberto Li Gioi. Una breve parentesi, in apertura di un intervento più tecnico che ha toccato diversi temi al centro dei più recenti Atti presentati in Consiglio: la paralisi dell’ENAS, il completamento della Statale 195, il rilancio del Trenino verde della Sardegna e, in particolare, la vicenda della discarica gallurese di Spiritu Santu.

Ancora: la capogruppo Desirè Manca non dimentica la drammatica vicenda degli ex dipendenti Secur, al centro di una seconda mozione del M5S votata all’unanimità e grazie alla quale: «Martedì prossimo verranno convocate le Commissioni Lavoro e Sanità e si cercherà di trovare una soluzione per rendere possibile il loro reinserimento nel mondo del lavoro. Piccoli passi che cambiano le sorti della nostra Isola».

Sulla salvaguardia dei posti di lavoro è intervenuto il consigliere Michele Ciusa, che in questi giorni sta seguendo da vicino la vicenda dei lavoratori della Cict, per i quali sono già scattati i primi avvisi di licenziamento: «Questi lavoratori, con grande dignità, stanno chiedendo di poter continuare a lavorare. Serve un forte impegno da parte della Regione per evitare che la vertenza venga liquidata con la concessione degli ammortizzatori sociali. Sarebbe una sconfitta».

Infine la consigliera Elena Fancello, che ha portato sul tavolo i temi legati agli enti locali. Primo tra tutti quello dei finanziamenti ricevuti dai Comuni sardi in difficoltà finanziarie, e della necessità di «distribuirli in maniera equa e sotto costante monitoraggio da parte della Regione».

Decine e decine le tematiche trattate nel pomeriggio: tirocini, lavoro, scuola, volontariato, legge elettorale e ancora sanità. Oltre due ore di dibattito in chiusura di un incontro più che partecipato. Solo il primo dei tanti che il Gruppo M5S ha in programma per riportare finalmente al centro i sardi e la Sardegna.

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«Venti giorni non sono stati sufficienti a dare una risposta. Vorrei ricordare all’assessore Mario Nieddu che il tempo passa e che i malati dell’Ogliastra esistono anche in periodo post elettorale, e stanno aspettando di potersi curare nel loro territorio. Se oggi leggiamo sui giornali che non è arrivata ancora nessuna buona notizia da Cagliari per il reparto di Ortopedia e che l’associazione cardiopatici è addirittura pronta ad azioni di protesta rischiose come la sospensione dei farmaci, significa che qualcosa davvero non funziona.»

La consigliera del M5S Carla Cuccu, segretaria della Commissione Sanità, rinnova così il suo appello sull’ospedale di Lanusei, nel quale i cittadini stanno mantenendo in piedi un presidio in attesa di una soluzione alla carenza di organico.

«Occorre snellire la burocrazia e velocizzare le procedure per il concorso. Occorre farlo subito. Rinnovo la proposta di considerare l’assunzione di medici in pensione, soluzione adottata in Veneto a marzo di quest’anno, o qualsiasi altra strada percorribile speditamente che produca effetti concreti nell’immediatezza – conclude Carla Cuccu -. Dobbiamo unire le energie e mettere in campo tutte le azioni possibili per non lasciare il presidio sanitario ogliastrino in questo stato di abbandono.»

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Delle problematiche lamentate dagli operatori socio sanitari della Sardegna si fa carico la commissione Sanità presieduta da Domenico Gallus. Un importante risultato è stato raggiunto nella seduta di ieri, durante la quale sono stati ascoltati gli operatori socio sanitari dell’Isola.

Tutti i commissari, dopo un’attenta valutazione delle problematiche illustrate dagli Oss, si sono impegnati in prima persona per portare all’attenzione dell’assessore alla Sanità Mario Nieddu le eventuali anomalie sullo scorrimento delle graduatorie lamentate dagli operatori sanitari. L’obiettivo è fare in modo che lo scorrimento delle graduatorie, a partire dalle più datate per arrivare sino alle più recenti, riprenda presto vigore.

Un risultato salutato con soddisfazione dalla segretaria della commissione Sanità Carla Cuccu (M5S): «A seguito delle audizioni continuo ad essere attenta e soddisfatta della concretezza e della compattezza della Commissione Sanità. Sta emergendo la volontà di volersi coordinare per prendere seriamente in carico le situazioni. Confido nel lavoro della Commissione e auspico l’assunzione di nuovi Oss. In ogni caso non abbasseremo la guardia, perché al di là delle parole si passi presto ai fatti.»

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Giornata di audizioni per la Commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Misto): sono stati sentiti i rappresentanti del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna, le delegazioni degli Operatori socio sanitari (OSS) e dei medici specialisti ambulatoriali veterinari, il Comitato per il censimento dei fibromialgici e i rappresentanti dei Giovani medici Sardegna (MÈIGOS). Una serie di audizioni per acquisire informazioni aggiornate sulla situazione attuale in cui si trovano le diverse categorie e capire quali siano gli interventi più urgenti da portare avanti.

La Commissione, su proposta del vice presidente Daniele Secondo Cocco (Liberi e Uguali), ha deciso di presentare una risoluzione che impegni l’assessore regionale della Sanità e i Direttori generali delle Aziende sanitarie a procedere all’assunzione dei circa 150 operatori socio sanitari, ancora presenti nelle graduatorie 2009-2013 degli idonei delle province di Sassari, Nuoro, Olbia e Oristano, per coprire il fabbisogno delle strutture ospedaliere. Soltanto dopo le Aziende potranno attingere dalle graduatorie più recenti, partendo comunque dalle più vecchie. I commissari ed il presidente si sono trovati d’accordo anche sul fatto che l’Ats debba attivare i corsi di aggiornamento necessari per l’assunzione degli operatori delle vecchie graduatorie, come previsto dalle legge regionale.

I rappresentanti degli Oss hanno, infatti, lamentato anomalie nello scorrimento delle graduatorie. Gli operatori hanno affermato che l’Ats non avrebbe i fondi (5-10mila euro) per organizzare il corso di aggiornamento professionale per gli operatori delle graduatorie 2019-2013, necessari ai fini dell’assunzione. Gli Oss hanno sottolineato che la loro graduatoria ha validità fino al 30 settembre 2019 e che nel nuovo Piano del Fabbisogno del Personale-annualità 2019, pubblicato con delibera del 7 maggio scorso, sono previste le assunzioni di 225 operatori, oltre alla previsione delle cessazioni di rapporti di 129 Oss, tra tempo determinato e tempo indeterminato. Il presidente Gallus, come i colleghi Antonio Mundula (Fratelli d’Italia), Annalisa Mele (Lega Salvini Sardegna), Giorgio Oppi (Udc), Antonello Peru (Forza Italia) e Francesco Agus (Progressisti) hanno garantito la massima celerità nella risoluzione di una situazione definita grave e ingiusta.

La Sesta commissione ha sentito anche i rappresentanti del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna (Sass). Carlo Taccori, presidente della Onlus iscritta nel registro generale del Volontariato, ha illustrato la situazione. Si tratta di una realtà che collabora attivamente con l’Areus e con le Forze armate e Capitaneria di porto per i soccorsi in ambiente montano, sotterraneo e impervio. E’ un’associazione composta da 230 operatori che, negli ultimi 10 anni, hanno soccorso 560 persone in 550 interventi e sono in attività 365 giorni all’anno, 24 ore su 24. Carlo Taccori ha, inoltre, spiegato che un alpino o speleologo è sempre presente sull’elisoccorso per garantire la sicurezza degli operatori sanitari nel corso degli interventi di soccorso. La Onlus ha chiesto alla Commissione di riprendere in mano la proposta di legge presentata nella scorsa legislatura, di definire e puntualizzare i principi di collaborazione con il Sistema sanitario regionale, e quindi di inquadrare e istituzionalizzare l’attività dell’associazione, prevedendo garanzie e il sostegno economico necessario. Il presidente Domenico Gallus ha confermato che la Commissione si occuperà nel più breve tempo possibile della situazione, ma che bisognerà prevedere un nuovo testo di legge.

La situazione dei medici specialisti ambulatoriali veterinari è stata illustrata dalla dottoressa Patrizia Uras, nel corso dell’audizione in Sesta Commissione. I medici hanno spiegato che negli ultimi anni hanno subito «una pesante penalizzazione a causa di una opinabile interpretazione negativa del contratto nazionale Acn. Pur operando nella Sanità animale da 10 anni ancora non esiste una concreta definizione della nostra figura e delle nostre competenze, principalmente, a causa del fatto che non è mai stato concluso l’Accordo integrativo regionale per la nostra specifica figura».

La dottoressa Patrizia Uras ha anche sottolineato come il blocco della pubblicazione delle ore per la specialistica ambulatoriale ha portato a una situazione di lavoro precario, “essendo quasi tutti, dopo dieci anni, pagati per 18 ore settimanali”. I medici veterinari hanno chiesto lo sblocco delle ore per la medicina specialistica e l’aumento del contratto a 30 ore come hanno già fatto in alcune Aziende e la sottoscrizione dell’Accordo integrativo. La Commissione, presieduta da Domenico Gallus, si è detta assolutamente vicina alla categoria e pronta a sostenere le loro giuste rivendicazioni, visto anche l’importante contributo che hanno dato alla soluzione del problema della peste suina e alle emergenze che si verificano nel territorio. Sono interventi i commissari Gianfranco Ganau (Pd), Annalisa Mele (Lega Salvini Sardegna), il vice presidente della Commissione, Daniele Secondo Cocco (Liberi e Uguali), Carla Cuccu (M5S), Giorgio Oppi (Udc) e Giovanni Antonio Satta (Riformatori). I commissari, riconoscendo la professionalità dei medici, hanno definito il loro trattamento da parte dell’Ats non dignitoso e inaccettabile. Il Presidente Gallus ha concluso l’audizione ringraziando i commissari perché anche in questa seduta hanno collaborato, senza contrapposizioni politiche, per risolvere i problemi dei sardi.

I rappresentanti del Comitato hanno chiesto alla Commissione l’attuazione della legge approvata il 18 gennaio 2019 “Disposizioni per il riconoscimento, la diagnosi e la cura della fibromi algia”. Il presidente Domenico Gallus ha confermato la volontà di Più borse di studio regionali per le scuole di specializzazione dei giovani medici sardi e criteri di accesso ben definiti. Lo ha chiesto alla Commissione sanità Giovanni Marco Ruggiu, in rappresentanza dei colleghi di MÈIGOS (Giovani medici Sardegna), che lamentano pochi posti disponibili per la «formazione post laurea in Medicina in Sardegna, un imbuto formativo e carenze del turn over nel Sistema sanitario regionale». I rappresentati di MÈIGOS hanno, poi, evidenziato i dati dell’Anaao Assomed che parlano di un vuoto in organico in Sardegna di 1.54 specialisti entro il 2025, mentre nell’Isola, nel 2018, 339 medici abilitati sardi non ammessi alle Scuole di specializzazione in Medicina.

Secondo i dati forniti dai medici in audizione la Regione Sardegna investe troppo poco sulle borse di studio regionali, che si devono aggiungere a quelle nazionali. In un grafico, Giovanni Marco Ruggiu ha fatto vedere ai commissari che tra le Regioni autonome italiane la Sardegna è quella che ha investito meno sulla formazione dei propri medici e ha esortato la Commissione ha prendere spunto dalla provincia di Bolzano, dalla Valle D’Aosta e dalla Toscana. Il presidente Domenico Gallus e tutti i consiglieri hanno assicurato che il parlamentino si occuperà della situazione. In particolare Antonio Mundula (Fratelli d’Italia), Annalisa Mele (Lega Salvini Sardegna), Gianfranco Ganau (Pd) e Carla Cuccu (M5S) si sono detti d’accordo sulla necessità di trovare i fondi per aumentare il numero delle borse di studio regionali.

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Una legge rimasta lettera morta per cinque anni, portata all’attenzione della Giunta regionale ad aprile di quest’anno, e che oggi potrà finalmente tradursi in azioni concrete di prevenzione per tutti i cittadini della Sardegna. L’Assessorato della Sanità ha emesso il decreto di Costituzione del Tavolo Permanente di monitoraggio per la prevenzione della fetopatia alcolica e dei problemi alcol correlati.

Un risultato storico, raggiunto grazie al lavoro della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu, segretaria della VI Commissione Sanità. La consigliera, sin dal suo insediamento sui banchi di via Roma ha presentato una mozione (sottoscritta da tutto il Gruppo del Movimento 5 Stelle e approvata con 47 voti a favore 2 astenuti) sulla mancata attuazione della legge regionale n° 12 del 2014 “Interventi regionali per la prevenzione della fetopatia alcolica”, la più grave disabilità permanente che si manifesta nel feto esposto all’assunzione di alcol durante la gravidanza.

La fetopatia alcolica (FAS – Fetal Alcohol Syndrome) è una malattia che determina molteplici anomalie strutturali e disturbi dello sviluppo neurologico dei bambini, oltre che una serie di problematiche ricomprese nel termine FASD. Un fenomeno che in Sardegna non tende a diminuire: secondo i dati Istat e Istituto superiore di Sanità, aggiornati al 2017, i sardi under 30 sono in testa nella classifica nazionale del cosiddetto “Binge drinking”. Il fenomeno in voga tra i giovanissimi che prevede l’utilizzo smodato di alcolici e superalcolici in un intervallo di tempo breve, con il solo intento di raggiungere l’ubriacatura per sballarsi. Una vera intossicazione da alcol.

Il Tavolo permanente di monitoraggio sarà costituito da: direttore del Servizio promozione della salute e osservatorio epidemiologico o suo delegato; Direttore del Servizio Promozione e governo delle reti di cura o suo delegato; dr.ssa Graziella Boi, direttore del Centro per il Trattamento dei Disturbi Psichiatrici Alcol-Correlati – ATS; dr.ssa Alessandra Aste, responsabile Laboratorio Analisi Chimico Cliniche e Microbiologiche del Presidio Ospedaliero SS Trinità – ATS; prof.ssa Anna Maria Paoletti, Dipartimento Materno Infantile – AOU Cagliari; dr.ssa Chiara Mannazzu – TIN Sassari; dr. Gianfranco Pitzalis, direttore del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze; dr. Guido Sanna, Medico di Assistenza Primaria; dr.ssa Margherita Serra, Ginecologa Consultoriale – ATS; un rappresentante Associazione regionale club alcologici territoriali (ARCAT); un rappresentante dell’Associazione Centro di accoglienza don Vito Sguotti; un rappresentante dell’Associazione amici della vita; un rappresentante dell’Associazione Alcolisti anonimi; un rappresentante dell’Associazione Cui Prodest Onlus.

«Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto. Garantendo l’applicazione della legge per la prevenzione della fetopatia alcolica – commenta Carla Cuccu – abbiamo restituito autorevolezza al Parlamento sardo e, soprattutto, abbiamo finalmente potuto contribuire al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Prevenire la fetopatia alcolica significa aiutare tutte quelle donne in difficoltà che spesso non hanno la possibilità di poter accedere ad adeguate cure, aiutare i loro figli a crescere in salute e razionalizzare la spesa pubblica sanitaria. Siamo davvero soddisfatti. Adesso, raggiunto un primo traguardo, faremo in modo che l’attenzione per il problema resti alta, e auspichiamo che il Tavolo Permanente di monitoraggio della Fas inizi a lavorare al più presto.»

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Dall’Iglesiente al Cagliaritano, le condizioni della Sanità in Sardegna sono al limite del collasso. Anche oggi la stampa ci dà notizia di carichi di lavoro insostenibili per i medici dell’ospedale cagliaritano Santissima Trinità, in parte dovuti alla chiusura del reparto Urgenze all’ospedale Marino.

Resta altissima l’attenzione della consigliera del M5S Carla Cuccu in materia emergenza sanitaria: «Le eccellenze sanitarie cittadine del capoluogo sardo – denuncia Carla Cuccu – non possono reggersi esclusivamente sulle elevate capacità del personale medico, paramedico e infermieristico che ogni giorno viene demotivato da scelte aziendali totalmente sconnesse dalle reali esigenze dell’Isola e incapaci di garantire una sanità adeguata e efficace. Questo è un chiaro sintomo di come dalla sanità debba essere esclusa la politica per riportare l’attenzione sulle professionalità, sugli operatori che, in prima linea, svolgono il proprio lavoro con zelo e attenzione al malato. Operatori che a inizio giungo stanno già facendo i salti mortali per sopperire alle innumerevoli carenze in termini di personale e strumentazione».

«A Cagliari – aggiunge Carla Cuccu – apprendiamo che dopo la chiusura del Marino alle urgenze è stata istituita la week surgery. Ciò significa che la chirurgia dell’ospedale funziona soltanto in orari prestabiliti, con l’inevitabile risultato di far piombare nel caos gli altri ospedali cittadini. Mi chiedo con quale criterio sia stata presa questa scelta. Continuerò a vigilare a oltranza affinché l’assessore alla Sanità Mario Nieddu e la Giunta lavorino al ripristino della nostra rete sanitaria, ridotta oggi a un colabrodo da scelte aziendali scellerate.»

Un occhio di riguardo è rivolto alle patologie mentali, «trascurate da sempre. Purtroppo, nel nostro Paese le patologie psichiatriche non vengono ancora considerate con la dovuta attenzione. La sanità mentale rappresenta un tassello della sanità pubblica anche e soprattutto in termini di prevenzione, perché solo attraverso il supporto agli operatori, ai malati e ai familiari finora abbandonati al loro destino, sarà finalmente possibile garantire una qualità della vita soddisfacente alle persone che soffrono e allo stesso tempo razionalizzare i costi della spesa sanitaria regionale».

«La Sanità cagliaritana – sottolinea ancora la consigliera pentastellata – deve essere ricostruita dalle fondamenta rimettendo il cittadino al centro della sua programmazione. I pazienti non possono essere considerati alla stregua di numeri utili solo al conteggio quando si tratta di raggiungere budget aziendali.»

Infine, il richiamo all’annuncio dello sblocco del turn over da parte del ministro della Salute Giulia Grillo: «Grazie a un’intesa Stato-Regioni è stato raggiunto lo sblocco del turn over, atteso da 15 anni, che permetterà alle aziende sanitarie di investire sulla salute dei cittadini. Il diritto alla salute, garantito dalla nostra Costituzione, non può più restare un mero slogan ma deve tradursi in azioni concrete, in programmazione e finanziamenti, e deve farlo al più presto possibile».