24 November, 2024
HomePosts Tagged "Carla Cuccu" (Page 17)

[bing_translator]

«La Sanità di Iglesias, che grazie ai suoi tre nosocomi (Preventorio, C.T.O. e Santa Barbara) vantava una lunga storia di eccellenza regionale e nazionale, deve essere messa in grado di poter nuovamente garantire i servizi di un tempo, e di poter soddisfare le esigenze di un territorio vasto e complesso. Il Preventorio, nonostante fosse stato concepito con criteri d’avanguardia, sia per quanto riguarda la struttura, la posizione e le professionalità in campo, oggi è purtroppo, sede della Forestale anziché eccellenza sanitaria. Nonostante i soldi pubblici spesi per la ristrutturazione del C.T.O. inoltre, questa non è stata ancora portata a termine. Ad aggravare la situazione si aggiungono le rovinose condizioni dell’Ospedale Santa Barbara, in decadenza e smantellamento. Auspico che alla Sanità dell’Iglesiente venga restituita al più presto la dovuta dignità, e porto la mia solidarietà a tutti gli operatori del settore che quotidianamente si sacrificano per lavorare al meglio nonostante le innumerevoli criticità da affrontare.»

Carla Cuccu, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu, segretaria della VI Commissione Sanità, interviene così alla luce delle ultime notizie in merito.

«Oggi più che mai è necessario garantire i servizi e le prestazioni sanitarie come DEA di primo livello, già indicate dalla legge – aggiunge Carla Cuccu -. La Sanità regionale deve essere riprogrammata tenendo conto delle esigenze del territorio. I presidi sanitari di Iglesias sono indispensabili sia per gli iglesienti che per i cittadini dei paesi limitrofi, i quali riescono a raggiungere più agevolmente la cittadina rispetto al capoluogo. Non dobbiamo inoltre dimenticare la vocazione turistica della zona. Siamo alle porte della stagione estiva e occorrono soluzioni per poter garantire un livello di prestazioni soddisfacente.»

«Anche oggi – sottolinea ancora la segretaria della Commissione Sanità – la stampa ci ricorda che a Iglesias è ancora in vigore il week surgery con sospensione di ricoveri e interventi nel fine settimana, che il numero di medici e infermieri è esiguo e la strumentazione datata. Tutto ciò è inaccettabile.»

In attesa che il tour della Commissione presieduta da Domenico Gallus faccia tappa anche a Iglesias, Carla Cuccu confida nell’esito positivo dell’incontro con l’assessore Mario Nieddu in programma per la prossima settimana, «dal quale si potranno apprendere tutte le informazioni utili a fotografare il quadro attuale. Un quadro a tinte fosche da cancellare e ridisegnare a tutti gli effetti».

“Quale sarà il futuro dell’Ospedale di Isili? Quali azioni intendono intraprendere l’assessore alla Sanità Neddu e la Giunta in merito? I 47mila cittadini del territorio, dopo mesi e mesi di appelli lanciati e caduti nel vuoto, attendono ancora risposte. Il servizio chirurgico, cuore pulsante dell’attività ospedaliera, è l’incognita più grande, dalla quale dipende la stessa sopravvivenza del centro. Un ospedale senza servizio chirurgico è destinato al collasso, e questo noi non lo permetteremo. L’ospedale di Isili non può morire lentamente di inedia”. Carla Cuccu, segretaria della commissione Sanità del Movimento 5 Stelle, sostiene la causa del Comitato Sanità Bene Comune (Sarcidano – Barbagia di Seulo), che in questi giorni torna a farsi sentire, rivolgendosi alla Regione, alla Direzione di struttura complessa di Isili e ai sindaci del territorio. “Il Comitato ci richiama a porre attenzione alle numerose criticità che riguardano l’Ospedale di Isili e per le quali nulla ancora è stato fatto, nonostante le innumerevoli richieste di intervento. Il nodo più importante ancora da sciogliere – sottolinea Carla Cuccu – è proprio il ripristino del servizio chirurgico. Non possiamo abbandonare gli utenti dei presidi sanitari del territorio. I pazienti non mancano, stando ai numeri delle liste d’attesa”. “Quali sono quindi – conclude Carla Cuccu – le intenzioni della Giunta? La Direzione sanitaria in che modo intende organizzare il servizio chirurgico di Isili, dentro l’ospedale unico di area omogenea?

“Per la proroga della convenzione Aias-Regione si dovrà attendere ancora, e nel frattempo sperare che i lavori del Tavolo tecnico riguardo gli accertamenti del contenzioso in corso si concludano positivamente e in tempi brevi. Non nascondo grande preoccupazione per questo inadempimento unilaterale che incrina la fiducia accordata, solo ed esclusivamente perché erano state date rassicurazioni certe sulla imminente risoluzione dell’insostenibile vertenza in danno di tutti i lavoratori AIAS. Non è questo il livello di serietà che mi aspettavo, che si aspettavano i sindacati e i dipendenti”. Così Carla Cuccu, segretaria della Commissione Sanità (M5S), dopo le ultime precisazioni da parte dell’assessore alla Sanità Mario Nieddu, il quale ha chiarito che nessuna indicazione è stata data ai sindacati in merito alla proroga o al futuro della convenzione Aias – Regione. Carla Cuccu, firmataria di un’interpellanza del 26 aprile scorso – la prima esaminata dall’attuale commissione Sanità – sulla gravissima situazione in cui versano i lavoratori Aias, aggiunge: “Continuerò a sollecitare risposte puntuali, concrete e tempestive. Risposte che dobbiamo ai lavoratori e alle loro famiglie. Le rate del mutuo, le bollette, le spese quotidiane non si possono congelare in attesa che si raggiunga un accordo”. “L’assessore Nieddu ci ha fatto sapere -sottolinea anc Carla Cuccu – che parte di questa documentazione utile a consentire le verifiche sui crediti che la stessa Aias sostiene di avere nei confronti di Ats non è stata fornita. Auspico che si tratti soltanto di una breve interruzione, e che si arrivi al più presto a una soluzione definitiva della vertenza. È inaccettabile che si continui a “pretendere” disponibilità a scapito dei lavoratori che con zelo e dedizione continuano a garantire le loro prestazioni nonostante non percepiscano la giusta mercede per quanto svolgono, garantendo continuità e prestazioni di alto livello”.

[bing_translator]

«Il turista trentino investito in galleria si è fortunatamente salvato, ma quante croci dobbiamo ancora contare prima che la Strada Statale 195 venga messa in sicurezza? O che si provveda al più presto a far ripartire i lavori della Nuova Sulcitana, che ormai da 10 anni aspettano di essere ultimati? L’incidente del primo giugno, apre un’altra stagione ad altissimo rischio per tutti gli automobilisti e i motociclisti sardi che dovranno ancora una volta fare i conti con una strada pericolosa, carente per quanto riguarda la segnaletica, e in alcuni tratti, come all’interno della galleria del tratto Cacip, per giunta priva di illuminazione.» Appena due settimane fa il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione in Consiglio regionale per chiedere il completamento della Nuova Sulcitana, oggi la consigliera pentastellata Carla Cuccu rinnova l’appello indirizzato al presidente della Regione Christian Solinas ed alla Giunta. La richiesta di Carla Cuccu è perentoria: «Discutiamo la mozione al più presto. L’incidente in cui è rimasto coinvolto il ciclista trentino è un serio campanello d’allarme che ci deve chiamare all’intervento immediato in vista della stagione estiva alle porte: il turista rimasto ferito ha raccontato di aver svoltato per la strada a quattro corsie a causa della mancanza di una segnaletica stradale adeguata. Questa è soltanto l’ennesima tragedia sfiorata, una delle tante che quotidianamente portano la Sulcitana al centro degli articoli di cronaca nera. Queste tristi notizie possono essere evitate, lo dobbiamo a noi e a tutti i cittadini, sardi e non». «Il Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale – ricorda Carla Cuccu – ha presentato una mozione (primo firmatario il consigliere Michele Ciusa). Chiediamo che venga individuata un’altra ditta a cui affidare i lavori e che si proceda a trovare soluzioni tampone per garantire la sicurezza nell’immediato. Non possiamo più attendere, ogni giorno di attesa può costare una vita.»

[bing_translator]

«Con piacere abbiamo potuto riscontrare che ci sono professionalità mediche sarde che torneranno a lavorare nell’Isola. L’esito della visita al Mater Olbia è stato molto positivo. La Commissione Sanità ha potuto toccare con mano l’eccellenza medica che rappresenta questo ospedale, e si sono poste concretamente le basi per l’accreditamento definitivo di tutti i posti letto previsti dalla convenzione. Il presidente Domenico Gallus ha annunciato che questa sarà la prima tappa di un tour che lo porterà a visitare prima gli ospedali di Bosa e Ghilarza e poi successivamente, a brevissimo, gli ospedali di Tempio, La Maddalena, Ozieri e Sassari, per poi proseguire con i sopralluoghi che riguarderanno l’intera Sardegna.»

Lo ha detto il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi, dopo il sopralluogo della commissione regionale della Sanità al Mater Olbia.

«E’ stato chiesto che tutto il personale che ha inviato il curriculum venga selezionato e che venga dato risalto alle professionalità residenti in Sardegna – ha aggiunto Carla Cuccu (M5S) -. Sono soddisfatta di aver potuto constatare il livello di eccellenza del Mater Olbia, sia per quanto riguarda la strumentazione che la logistica. Il paesaggio meraviglioso e l’estetica inoltre contribuiscono a giovare parecchio laddove ci sono alcuni tipi di patologie importanti.»

[bing_translator]

«Le “Gravi e persistenti carenze di organico” con le quali è stata motivata la chiusura dell’Ospedale di Lanusei devono essere risolte al più presto. Un territorio come quello ogliastrino non può essere privato dei servizi a causa di una politica sanitaria carente che, negli ultimi anni, non ha riposto la dovuta attenzione alla formazione degli specialisti necessari a ricoprire i ruoli oggi vacanti. Personalmente sono favorevole al coinvolgimento di medici già in pensione che metterebbero, certamente, esperienza e professionalità a servizio della collettività. Una soluzione adottata in Veneto a marzo di quest’anno, dove è stata approvata una delibera per l’assunzione a tempo determinato di medici in pensione per garantire i livelli essenziali di assistenza in caso di carenza di medici negli ospedali.»

Così la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu, segretaria della VI commissione Sanità porta la sua solidarietà ai cittadini ogliastrini, ai lavoratori, a tutti i componenti del comitato spontaneo “Giù le mani dall’Ogliastra”, che in sit-in a Cagliari hanno dato voce alle istanze del territorio.

Quello di Carla Cuccu è un intervento che punta a trovare una soluzione tampone per superare questo momento di estrema emergenza: «L’inserimento di professionisti in pensione – aggiunge Carla Cuccu – è inoltre propedeutica ai bandi di concorso. In questo modo inoltre i giovani medici in attesa di assunzione potranno iniziare già in fase di tirocinio a lavorare affianco ai colleghi in pensione, con un conseguente passaggio di consegne dalla vecchia alla nuova generazione di professionisti che giova all’intera categoria».

La chiusura dell’Ospedale è da scongiurare: «E’ preferibile garantire i servizi sanitari ai cittadini, nonostante le criticità e seppur in stato d’emergenza, che chiudere direttamente i battenti e procedere alla chiusura delle degenze e dell’attività chirurgica – dice Carla Cuccu -. In attesa di soluzioni definitive, che l’assessore della Sanità Mario Nieddu ha già iniziato a studiare propongo che vengano messe in campo tutte le energie possibili per poter offrire azioni concrete utili a scongiurare la chiusura, anche temporanea, dell’Ospedale di Lanusei».

La priorità per la consigliera del Movimento 5 Stelle resta «la cura delle persone. Finché non sarà risolto a monte il problema, la Regione dovrebbe individuare i vuoti nelle piante organiche e attivarsi per poter conferire incarichi di lavoro autonomo ai professionisti in pensione».

[bing_translator]

Il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato la mozione presentata dal Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle – prima firmataria la consigliera e segretaria della VI Commissione Sanità Carla Cuccu (M5S) – sulla prevenzione della fetopatia alcolica, grave disabilità permanente che si manifesta nel feto esposto all’assunzione di alcol durante la gravidanza.

La mozione è stata illustrata oggi in Aula dalla prima firmataria Carla Cuccu. Con (47 sì, 2 astenuti) è stato approvato un ordine del giorno unitario sulla fetopatia alcolica che impegna il presidente Solinas e l’assessore competente a dare attuazione alla legge regionale n. 12 del 2014, finora rimasta lettera morta, e a costituire un tavolo permanente di monitoraggio per la prevenzione della fetopatia alcolica e dei problemi correlati all’alcool.

L’ordine del giorno, oltre che dai consiglieri del Movimento 5 stelle è stato sottoscritto anche dal capogruppo della Lega Dario Giagoni, dal capogruppo del Psd’az Franco Mula, dal capogruppo dei Riformatori Michele Cossa, dal capogruppo di fratelli d’Italia Francesco Mura, dal capogruppo del Misto Valerio De Giorgi, dal capogruppo dell’Udc Gian Filippo Sechi, dal capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu, dal capogruppo dei Progressisti Francesco Agus e dai consiglieri di Leu Eugenio Lai e Daniele Secondo Cocco.

«Siamo soddisfatti del risultato raggiunto. Innanzitutto, perché vogliamo restituire autorevolezza al Parlamento sardo che quando promulga una legge deve, poi, garantirne l’applicazione concreta e l’operatività. E parimenti perché riteniamo che con la prevenzione si possa razionalizzare la spesa pubblica sanitaria, riducendone i costi, e favorire un miglioramento della qualità di vita dei cittadini.»

[bing_translator]

«I dati rilevati nella nostra Isola da Confesercenti descrivono un quadro allarmante, che non può non essere tenuto in considerazione nella compilazione dell’agenda politica del Presidente Solinas e della sua Giunta. I cittadini sardi sono costretti a fare sempre più sacrifici, e non lo dice solo la consigliera regionale Carla Cuccu, lo dicono i numeri. La frenata dei consumi è arrivata a livelli preoccupanti: il report diffuso da Confesercenti evidenzia un calo della spesa media annua di 3.982 euro dal 2011 a oggi. Per questo voglio rinnovare il mio invito, già rivolto al Governatore in Aula durante le repliche alle dichiarazioni programmatiche. Chiedo al presidente Christian Solinas che nell’agenda politica regionale venga inserita la “famiglia” come punto fermo. Non è possibile che non si menzioni la famiglia, primo motore dell’economia, cellula vitale per lo sviluppo della società civile. Il mio vuol essere un richiamo e un invito per restituire i diritti ai cittadini e creare nuova speranza.»

E’ il grido d’allarme di Carla Cuccu (M5S), segretaria della VI commissione Salute e Politiche sociali, alla luce dei dati diffusi dall’associazione di categoria che rappresenta 350mila imprese italiane.

«Innanzitutto, è fondamentale collegare il dato odierno al gap ancora esistente nel mondo del lavoro tra uomo e donna – sottolinea Carla Cuccu -. Attenzione alle Pari Opportunità e alla famiglia devono perciò correre di pari passo, perché soltanto con la programmazione di politiche di genere integrate la forza economica della Sardegna potrà crescere. Le donne sarde non devono dover scegliere se diventare madri o lavoratrici. La costruzione di asili nido, le politiche per il sostegno ed il reinserimento delle donne nel mercato del lavoro – conclude Carla Cuccu -, non devono essere temi relegati alla campagna elettorale.»

[bing_translator]

«Con la nostra mozione vogliamo riaffermare il nostro impegno concreto sui problemi dei cittadini ma anche denunciare che la mancata attuazione della legge dimostra carenza di programmazione e di prevenzione su una patologia grave che colpisce in modo molto ampio la società sarda.»

Lo ha dichiarato la consigliera regionale Carla Cuccu, del Movimento 5 Stelle, illustrando una mozione del partito con cui si chiede di dare attuazione ad una alla legge regionale del 2014 contro la fetopatia alcolica, (“l’unica in Europa”) da allora rimasta sulla carta.

«Una legge – ha aggiunto Carla Cuccu – che nasce dal basso e in particolare da una realtà come il Sulcis che dal punto di vista socio economico è forse la più povera d’Italia ma, sul piano sociale, è un’area di grande fragilità, purtroppo, molto esposta alla diffusione della fetopatia che riguarda da vicino le donne in gravidanza, come ad altre tipologie di dipendenza.»

«A livello regionale – ha concluso Carla Cuccu – i dati ufficiali, peraltro non aggiornati, segnalano una situazione altrettanto preoccupante, sia nello specifico che più in generale in un avvicinamento precoce all’abuso di alcol (nella fascia di età fra i 17 ai 34 anni, con una estensione fino ai 44 anni), segno di un malessere profondo che attraversa tutte le componenti sociali e rende perciò quanto mai urgente l’intervento delle istituzioni regionali.»

Secondo il consigliere Roberto Li Gioi, «la diffusione delle dipendenze correlate all’ abuso di sostanze alcoliche è uno dei mali della Sardegna che va aggredito e curato al più presto, sul piano sanitario in primo luogo ma senza dimenticare di incidere su stili di vita e comportamenti sociali, espressione di una sotto-cultura dello sballo che toglie ai giovani ogni speranza nel futuro».

Per il consigliere Alessandro Solinas, infine, «esiste uno stretto legame fra crisi socio-economica e dipendenze, per cui lottare contro le diffusione delle dipendenze significa combattere la crisi in modo serio e concreto; ci auguriamo quindi che la nostra mozione per la rapida attuazione della legge incontri in Consiglio regionale lo stesso ampio consenso con cui a suo tempo fu approvata la norma».

[bing_translator]

Ieri pomeriggio, dopo il giuramento dei sette neo assessori, il Consiglio regionale si è svolto il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del presidente della Giunta Christian Solinas.

Il presidente del Consiglio Michele Pais ha aperto la discussione e dato la parola all’on. Aldo Salaris (Riformatori sardi), il quale ha affermato che “le dichiarazioni programmatiche del presidente Solinas sono in perfetta sintonia con il pensiero del Gruppo dei Riformatori sardi”. E ha aggiunto: “Recepiscono i punti salienti del nostro programma elettorale verso il cambiamento richiesto”. Giudizio positivo, dunque, anche per la forte attenzione riservata ai temi dell’insularità e delle accise, “necessari per un reale e concreto sviluppo economico della Sardegna”. L’on. Salaris ha sottolineato la convergenza che si è creata sull’insularità, che non si era mai vista prima, e che risulta centrale nell’azione di governo della Sardegna. Dal riconoscimento del principio di insularità, ha sottolineato il consigliere di maggioranza,  dipende lo sviluppo economico e sociale dell’Isola, ed “è quindi necessario muovere i dovuti passi verso Roma” anche alla luce della richiesta di maggiore autonomia da parte delle altre Regioni. “Da qui la nostra proposta di legge nazionale di modifica delle Norme di attuazione dello Statuto quale via maestra per ottenere ciò che ci spetta”.

Per quanto riguarda le Province, il consigliere ha sottolineato che non cambia l’opinione dei Riformatori (“Troviamo un errore rivitalizzarle”), ma che sono pronti comunque a un confronto con la Giunta e la maggioranza. Sulla sanità ha affermato che è un tema che va affrontato con la massima celerità e attenzione nell’interesse del diritto alla salute dei sardi, senza guardare al passato. L’on. Aldo Salaris ha sottolineato la gravosità del compito che oggi ha l’assessore regionale della Sanità, a cui va dato tutto l’appoggio possibile. Ricordando che la spesa sanitaria impegna più del 50 per cento del bilancio regionale, ha evidenziato che secondo il Crea, Centro di ricerche dell’Università La Sapienza di Roma, “ha certificato che la performance assistenziale della sanità sarda è la peggiore d’Italia, nonostante la spesa pro capite sia tra le più alte”. L’on. Aldo Salaris ha evidenziato che ci sono delle peculiarità proprie della nostra isola dal punto di vista territoriale che vanno tenute in considerazione, come il fatto che la popolazione invecchia e che le cronicità avanzano. “Bisogna mettere mano immediatamente alla riforma del Sistema sanitario” e ha sottolineato favorevolmente il lavoro già iniziato dall’assessore della Sanità, Mario Nieddu.

L’on. Francesco Mura (FdI) è intervenuto sull’ordine dei lavori e ha chiesto al presidente Pais di onorare la memoria dell’ex assessore regionale ed ex sindaco di Oristano, Angela Nonnis, scomparsa prematuramente, facendo osservare all’Aula un minuto di silenzio.

La richiesta è stata accolta dal presidente Michele Pais e l’Aula ha onorato la memoria dell’ex assessore Nonnis.

I lavori sono proseguiti con l’intervento dell’on. Roberto Deriu (Pd). L’esponente dell’opposizione ha evidenziato come le dichiarazioni del presidente Solinas siano “interessanti e ambiziose”. Ha poi evidenziato che l’opposizione avrà il compito di sconsigliarlo, evidenziando limiti e pericoli delle sue scelte. L’on. Roberto Deriu ha sottolineato che si soffermerà, in particolare, sul capitolo intitolato “Identità politica e istituzionale”. “Siamo rimasti smarriti davanti all’affermazione iniziale che la chiave di lettura è la sardità intesa come identità”, non supportata da alcuna analisi storica. L’on. Roberto Deriu ha evidenziato che ci si deve muovere all’interno di un quadro dettato della Costituzione e bisogna fare attenzione alle affermazioni pronunciate.

Il consigliere ha evidenziato che non c’è alcuna preconcetta ostilità. Ci sono alcuni punti condivisibili come quello di pagina 17 delle dichiarazione programmatiche, che ha l’obiettivo di tutelare e promuovere le comunità locali e che si ricollega all’articolo 5 della Carta “la Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali”.

Tra le azioni sconsigliate: la revisione dello Statuto della Sardegna, che esporrebbe a rischi lo stesso Statuto, una volta messo al vaglio del Parlamento italiano.

“Sulle province – ha detto – le diamo il benvenuto, visto che noi l’abbiamo sostenuto sin dal lontano 2011”.  L’On. Roberto Deriu ha sconsigliato un approccio superficiale, come ha sconsigliato di procedere alla riforma della Regione. Il consigliere ha affermato che per azione volte al bene del popolo sardo non sarà negato l’appoggio del Pd. L’on. Deriu ha, inoltre, sconsigliato l’istituzione del dipartimento delle identità e di affrontare il tema sulla semplificazione legislativa senza analizzare bene quanto già posto in essere dalla Giunta Francesco Pigliaru e dalla Prima commissione. L’esponente del Pd, augurando buon lavoro al presidente Solinas, ha affermato che “nessuno le augura l’insuccesso”, ma il ruolo della minoranza sarà quello di avere un atteggiamento franco tale dei servitori fedeli della Repubblica e della Costituzione.

Il presidente Pais ha dato la parola all’on. Stefano Schirru (Psd’Az), il quale ha sottolineato l’importanza di una corretta e proficua collaborazione tra Giunta e Consiglio. “Sono infatti convinto che la centralità del Parlamento autonomistico, così fortemente stigmatizzata dalle dichiarazioni rese all’Aula sia davvero il perno su cui far ruotare l’intera azione riformatrice, così ben tratteggiata dal presidente Solinas”, ricordando la separazione netta tra Giunta e Consiglio avvenuta nella scorsa legislatura. L’on. Stefano Schirru ha definito le dichiarazioni programmatiche: “Intelligenti, azzeccate, ricche di spinti ed entusiasmanti per la nuova stagione che siamo chiamati ad affrontare”.

Il consigliere di maggioranza ha posto l’accento sulla nuova visione della Sardegna, ma anche sul ruolo della politica e sulla volontà di cambiare l’impostazione presente fino a oggi. Più celerità nel dare risposte e nel trovare soluzioni ai problemi, nell’ottica anche di trasformare la percezione che i cittadini e le aziende hanno della Regione: da ostacolo a opportunità, sfruttando al massimo gli strumenti messi a disposizione dallo Statuto sardo. Per l’on. Stefano Schirru la politica deve riappropriarsi del suo ruolo di guida, non lasciando alla burocrazia regionale il ruolo politico.

L’on. Stefano Schirru si è detto d’accordo su una rivisitazione degli enti locali, salvaguardando le diverse identità di cui si compone la Sardegna. “L’abolizione delle Province – ha detto – è stato un insuccesso”. Il consigliere del Psd’Az ha auspicato un’Amministrazione regionale capace di stare in un mondo moderno e che richiede professionalità formate e aggiornate alle nuove sfide. E ha aggiunto che il vero autonomismo è “l’affermazione della nostra diversità, il nostro essere popolo e nazione”, e “di saper essere in un mondo moderno”. Per l’on. Schirru la madre di tutte le battaglie è la tutela dell’ambiente e la capacità di disegnare un modello di politiche ambientali che daranno i risultati oggi e nel futuro. Per quanto riguarda la politica urbanistica, l’on. Stefano Schirru ha sottolineato la necessità di recuperare il patrimonio edilizio esistente prima di consentire di costruire altre case. Le città vanno modernizzate, come Cagliari, ha detto, affinché stimolino quello che per la Sardegna è sviluppo: il turismo.  L’on. Stefano Schirru ha auspicato anche un riordino e una riorganizzazione delle competenze degli assessorati e si è detto favorevole a realizzare un dipartimento dedicato ai rapporti con l’Europa, che sia dotato di personale altamente formato. Non è mancato poi un passaggio sui dati della sanità, che ha definito desolanti: “Abbiamo aumentato costi, calato l’efficienza e portato le  persone a non curarsi”. 

L’on. Giuseppe Meloni (Pd) è intervenuto sull’ordine dei lavori per chiedere al presidente Christian Solinas di riferire in aula sulla continuità territoriale, evidenziando la grave situazione che stanno vivendo i lavoratori di Air Italy.

Il presidente Michele Pais ha poi dato la parola al consigliere del Pd, Valter Piscedda, il quale, come il collega Roberto Deriu, ha ribadito la preoccupazione per il concetto di sardità espresso dal presidente e ricordando che “la Sardegna sta in un’Italia unita, che sta in un’Europa unita, che sta in un mondo globalizzato e c’è il rischio dell’isolamento”. Il consigliere del Pd ha sottolineato che nel processo di riforma bisogna stare attenti al costo del riformismo moderato e a non lasciare indietro neanche un cittadino. Ha espresso, inoltre, perplessità sulla proposta di istituire una Assemblea costituente per modificare lo Statuto. Si è detto, invece, d’accordo sul mettere al centro gli enti locali, come alla volontà di riunire le regioni ad autonomia differenziata per una riforma dello Stato in un’ottica federale. L’on. Valter Piscedda si è detto contrario invece a istituire un dipartimento dell’identità, come alla revisione degli enti regionali, all’istituzione degli osservatori sul turismo e sul mondo del lavoro, come ancora ha trovato irriverenti le parole sulla chimica verde.

Sull’ambiente ha poi aggiunto: “La tutela ambientale non è discutibile e non indietreggeremo di un passo”. L’on. Piscedda ha garantito la collaborazione per tutte le azioni volte al miglioramento della vita dei sardi.

La presidenza è stata assunta dall’on. Giovanni Antonio Satta.

E’ quindi intervenuto, Giuseppe Talanas (FI): “Le sue dichiarazioni programmatiche, forse per la prima volta, richiamano all’identità sarda e all’autonomia speciale. Ed è la scelta che darà carattere alla sua azione”. Per l’on. Giuseppe Talanas è necessaria una forte azione a sostegno dei settori produttivi della nostra Isola, con la richiesta al Governo e all’Europa di interventi straordinari per la nostra Isola. “Sarà una battaglia che non dovrà combattere da solo, ma con una coalizione unita”. La gestione della politica non può essere affidata a un’azione ordinaria – ha continuato –  per far fronte alle tante emergenze. L’on. Giuseppe Talanas si è detto favorevole a puntare sullo Statuto autonomistico della Sardegna: dal Piano di rinascita, alla questione delle entrate, all’istituzione dei punti Franchi, fino all’insularità e alla continuità territoriale.

Il consigliere azzurro ha chiesto una particolare attenzione alle zone interne e al Nuorese e alle aree non rappresentate in Giunta. Va bene riunire in Sardegna i rappresentati delle regioni europee ad autonomie differenziata, ma con nuove risorse riconosciute dallo Stato. “L’Assemblea costituente è una bella idea – ha detto – per integrare e non cancellare lo Statuto”. Per l’on. Giuseppe Talanas bisogna rilanciare l’articolo 13, un Piano di Rinascita che guardi alle zone interne e disagiate, a forte rischio di spopolamento, con piccoli punti franchi con fiscalità di vantaggio nelle aree di  Pratosardo, Nuoro, Siniscola, Ottana, Macomer, Sorgono, Suni, Ozieri, Isili e Arbatax. Per l’esponente di maggioranza va potenziato il turismo, anche con percorsi e offerte alternative a quelle legate alle zone costiere. Un passaggio importante è stato riservato al comparto agricolo e alla forte spinta politica a sostegno del prezzo equo del latte, a partire da un euro a litro e alla ricerca di una trasformazione strutturale del comparto. Serve, inoltre, una task force che si occupi delle richieste del mondo agropastorale, creando anche un collegamento tra ambiente e mondo agricolo. Tutti i programmi devono essere portati avanti senza ritardi.

E’, poi, intervenuto il consigliere del Movimento 5 Stelle, Roberto Li Gioi, il quale ha evidenziato   che la mancata partecipazione del presidente Solinas alle celebrazioni del 25 aprile l’hanno lasciato sconcertato. “Una data, ha spiegato, che è una pietra miliare della nostra storia”. “Autonomia sì, ma all’interno di una nazione che ha lottato con ardore per la sua libertà e che ha lasciato sul campo tantissime vittime”. L’on. Roberto Li Gioi ha evidenziato i 70 giorni passati prima di vedere completata la Giunta, sul cui operato vigilerà, insieme ai consiglieri del suo gruppo. Per l’esponente del Movimento 5Stelle è fondamentale la riorganizzazione degli enti e agenzie e che si risolvano i problemi dei dipendenti dell’Aras e dell’Aias. Apprezzabile sulla carta, ha detto, il punto sull’identità ambientale e territoriale, ma sarà necessario valutare con attenzione le politiche ambientali e urbanistiche che saranno portate avanti. L’on. Roberto Li Gioi ha, inoltre, evidenziato come il turismo sia imprescindibile per lo sviluppo dell’Isola, ed è fondamentale che la Sardegna abbia un sistema di trasporti efficiente. E’ necessario, ha, proseguito, lavorare su continuità territoriale che metta alla pari i tre aeroporti sardi, così come bisogna intervenire sulla continuità marittima. Il consigliere ha ricordato la proposta presentata dal deputato Nardo Marino (M5S) in Parlamento.  In conclusione, ha affermato che il suo gruppo non farà sconti alla Giunta, ma che sarà pronto ad appoggiare gli interventi a favore del popolo sardo.

L’on. Pierluigi Saiu (Lega) ha preso la parola e ha detto: “Cari colleghi, sento l’onore di questo ruolo. Abbiamo tutti la responsabilità di lavorare per la nostra terra e per i giovani sardi.

La nostra autonomia ha superato i 70 anni e il suo sostanziale logoramento impone l’avvio di un serio processo di riforma. In questo scenario le regioni a statuto speciale sembrano stancamente inseguire le regioni a statuto ordinario e il loro dinamismo. La classe politica sarda ha poi mostrato difficoltà a elaborare riforme coraggiose ed è urgente ripensare il nuovo statuto, per consentire ai sardi di muoversi liberamente e alle imprese di crescere. ‘La sovranità e l’autonomia o la si esercita o decade’, diceva Mario Melis. Noi dobbiamo riformare lo Statuto in senso federale ed è questa la frontiera della nostra autonomia. Dobbiamo ricominciare a parlare di autonomia conquistata, non concessa. Dobbiamo scrivere un nuovo testo unico degli enti locali sardi, senza ricalcare la disciplina nazionale ma mettendo sempre al primo posto l’interesse dei cittadini sardi e dei piccoli comuni, che dovranno essere messi nelle condizioni di erogare i servizi necessari alla popolazione”.

Per l’on. Pierluigi Saiu “lo spopolamento delle zone interne si combatte investendo denari e realizzando strade”. E pure le Province dovranno avere “organi eletti direttamente dai cittadini e non dobbiamo aver paura di chi parlerà di poltrone perché la viabilità provinciale cade a pezzi e non ci sono le risorse per farlo. Come nella strada per Siniscola, dove il 10 marzo scorso abbiamo registrato l’ennesimo incidente mortale. Lo dico da presidente della commissione Prima: dobbiamo scrivere un nuovo Statuto, una nuova Statutaria e una legge generale di riforma degli enti locali. I sardi si aspettano questo e si aspettano discontinuità”. L’esponente leghista ha parlato anche dei problemi della sanità e della necessità di una riforma che venga incontro prima di tutti ai problemi dei cittadini”.

Per i Progressisti ha preso la parola l’on. Gianfranco Satta: “Le dichiarazioni del presidente Solinas sono piene di elementi di criticità, che saranno oggetto di analisi nel corso della nostra legislatura. La nostra opposizione sarà leale, chiara e intransigente, a cominciare al tema della riorganizzazione degli enti locali. Voi volete ripristinare le province ed eliminare ogni altro ente intermedio come le unioni dei Comuni ma è molto dubbia la legittimità costituzionale della vostra proposta. E i Comuni rurali hanno bisogno del pieno riconoscimento, sotto il profilo dei contributi e dei finanziamenti, della loro condizione visto che oltre la metà dei sardi abita in aree definite rurali. Per questo noi riteniamo sia necessario investire sullo sviluppo rurale di tipo partecipativo, abbandonando il modello centralista e valorizzando davvero le decisioni delle comunità”. L’oratore ha proseguito dicendo: “Se davvero lei intende dare equa rappresentanza a tutti i territori, perché non ha iniziato a usare questo criterio componendo la giunta? Non c’è un solo rappresentante della provincia di Sassari né di quella di Nuoro: è questo il suo modo di assicurare la equa rappresentanza?”.

E’ intervenuta l’on. Annalisa Mele (Lega), che ha parlato del suo territorio di provenienza, l’Oristanese, e ha detto: “La prospettiva federalista è senza dubbio la più realistica e la più consona ai nostri ideali per la Sardegna. Presidente Solinas, la sua è la via giusta: dobbiamo scegliere la via dell’identità e della collegialità per trasformare la Sardegna. Ogni enunciato dovrà avere la sua realizzazione a cominciare dalla Sanità. Un fatto su questo deve essere chiaro: la riforma della Sanità dovrà poggiare sul fattore umano. Va recuperato il prezioso contributo dei lavoratori della Sanità, che oggi si sentono privati di dignità e dimenticati dalla politica. Dobbiamo rivendicare con il Governo nazionale la libertà in materia di spesa e di formazione, per evitare una riduzione scellerata dei servizi e restituire ai territori la rete dei servizi sanitari. Non sono i pazienti che vengono verso i servizi sanitari ma sono i servizi che dovranno andare da loro, considerando l’aumento dell’età media e la necessità di occuparsi di prevenzione e di aree emergenti di criticità”. L’oratore, che esercita la professione di medico, ha toccato diffusamente i temi della disabilità, della malattia mentale e dell’incremento delle malattie neurodegenerative. “Un capitolo a parte riguarda l’emergenza urgenza territoriale, l’unico servizio che funziona e riscuote il grande apprezzamento della popolazione. Areus è in via di definizione e va rimodellata aumentando i punti di postazione avanzata. E va rivisto anche il servizio di elisoccorso, spesso utilizzato impropriamente e sproporzionato”. L’on. Annalisa Mele ha parlato poi dell’agricoltura sarda e della cultura: “La valorizzazione della storia della Sardegna deve essere la linfa che alimenta ogni azione di governo. Il mio territorio ha partorito una gigante come Eleonora d’Arborea e mi sia consentito rivolere un pensiero alla collega Angela Nonnis, scomparso pochi giorni fa, sindaco di Oristano e assessore di questa nostra Regione”.

Per l’opposizione l’on. Eugenio Lai (Leu) è intervenuto e ha parlato di linee programmatiche “confuse e contradditorie. Abbiamo vissuto sino a oggi una situazione paradossale e una maggioranza che ha in comune soltanto la divisione dei posti di governo. Non bastano le dichiarazioni del neo assessore al Turismo che pensa di risolvere il problema della disoccupazione con i campi da golf. In realtà i dati macroeconomici del governo Pigliaru sono migliori di quelli che la giunta Cappellacci aveva lasciato all’atto della conclusione della sua legislatura. E’ nel concreto che vorremmo conoscere le vostre intenzioni: che volete fare per i dipendenti Aias, senza stipendio da circa dieci mesi?  Che politica è quella che non si occupa di questi problemi? Io mi batto per una politica che possa consentire ancora al figlio dell’operaio di diventare dottore. E qual è la vostra politica energetica? Stiamo ancora aspettando il taglio delle accise sulla benzina promesso dal vostro primo alleato nel primo consiglio dei ministri”.

Per l’oratore “non serve cementificare ancora, se i nostri paesi sono pieni di case abbandonate come tutti sappiamo. Non siamo il partito del no ma del sì: al lavoro nell’ambiente, al mare cristallino, a un’isola senza plastica, a una nuova legge urbanistica. Serve invece una nuova continuità territoriale che permetta ai cittadini di viaggiare a basso costo in Sardegna e in Italia. Non possiamo aspettare lustri per il completamento di opere strategiche per i collegamenti sardi, che non spettano a noi ma allo Stato”.

Per la maggioranza l’on. Stefano Tunis, leader di Sardegna 20/20, ha detto: “Chi mi ha preceduto si è mosso sul terreno scivoloso della critica senza la prudenza di chi ha a lungo governato. La stessa prudenza che dovrebbe avere chi si avventura a parlare di calcio senza aver mai giocato. Il realtà il centrosinistra sardo ci ha riconsegnato il governo avendo soltanto parlato di Pil e crescita occupazionale. Senza che il popolo percepisse i vantaggi di tale precedente governo.  Per cinque anni non siete intervenuti sulle questioni più cruciali e non avete ostacolato il più volgare assistenzialismo. Abbiamo sentito tutti noi il presidente Francesco Pigliaru dire che neppure Sergio Marchionne era stato capito quando fondava Fca. Noi ci assumiamo il peso di un grande rinnovamento e del rilancio della Regione e lo faremo dai settori strategici e dagli locali. Ci sono rischi nel programma del presidente Solinas ma ci sono ancora più rischi nel procedere come avete proceduto voi. Noi siamo una maggioranza giovane, esuberante ma trainante e lo dimostreremo in quest’Aula”.

Ha preso la parola l’on. Antonio Piu (Progressisti) che ha sollecitato “tempi più rapidi per le decisioni che riguardano la Sardegna e soprattutto soluzioni. Vengo da un territorio grande e vasto come Sassari che non ha rappresentanza in Giunta e non difendo a prescindere le decisioni del passato. Però se nei vostri interventi c’è così tanta voglia di raccontarvi in maniera differente io non ci sto: la vostra Giunta è partita con mesi di ritardo e la Quarta commissione inizierà a lavorare domani, per la prima volta”.

L’oratore ha proseguito: “Un’identità di popolo si ha solo se si lavora sulle persone e mi sarebbe piaciuto leggere questo nelle vostre linee programmatiche. Mi auguro che in questi cinque anni il presidente Solinas mostri le soluzioni a problemi che ha raccontato con tanta leggerezza”.

Il consigliere Michele Ciusa (M5S) ha iniziato il suo intervento mettendo in luce, da cittadino, le difficoltà del sistema Regione nella proclamazione degli eletti a causa di una legge fatta apposta per fermare il Movimento 5 stelle, e successivamente i gravi ritardi che hanno accompagnato la composizione dell’esecutivo, dovuti solo alla necessità di trovare il tempo di «soddisfare gli appetiti delle forze politiche di maggioranza». Noi diciamo no, ha aggiunto, «a questi artigiani della quantità e dubitiamo che le grandi  scelte possano essere fatte con le mani libere, perché temiamo che prevarrà la convenienza personale in continuità con il passato». La Sardegna, ha detto, «deve puntare su modello di sviluppo sostenibile e compatibile con le sue vocazioni, unica strada per risolvere la profonda crisi di lavoro che riguarda i giovani che comunque hanno tanta voglia di fare e vanno sostenuti nei loro sforzi per restare in Sardegna e riportarli a casa, assicurando loro una buona formazione e l’opportunità di essere una nuova generazione di imprenditori anche lavorando ad un grande progetto di autosufficienza alimentare».

Il consigliere Andrea Piras (Lega), dopo aver ricordato che questa legislatura comincia con una eredità pesantissima, rappresentata dal più alto abbandono scolastico d’Italia, da tante opportunità di lavoro negate ai giovani, e da un grave peggioramento della situazione economica che ha determinato il declassamento della Regione da parte dell’Unione europea, ha criticato l’amministrazione precedente «che non ha portato nulla di buono alla Sardegna, lasciando tanti giovani senza una vera speranza per futuro». Il compito che ci attende, ha continuato, «è quello di affrontare con slancio tante emergenze, puntando sulla come fattore di valorizzazione della nostra identità, dal patrimonio archeologico gli antichi mestieri, e soprattutto sulla formazione di qualità, se davvero vogliamo frenare l’emigrazione e riprendere un cammino di crescita». Piras ha poi approfondito la situazione del settore agricolo, a suo giudizio frenato da troppe inefficienze: burocrazia, bassa capacità di spendere le risorse assegnate e di concentrare l’attenzione su settori strategici in grado di incrementare produzioni ad alto valore aggiunto, col risultato di aver deluso per l’ennesima volta le aspettative di quanti volevano tornare a lavorare sulla terra». Quello di una nuova qualità ambientale, ha concluso, «deve essere un grande obiettivo, assieme ad nuova cultura alimentare, alla lotta contro la contraffazione dei nostri prodotti, all’ammodernamento tecnologico del settore e ad una redistribuzione delle risorse all’interno delle varie misure europee».

Elena Fancello, del M5S, ha messo l’accento sul tentativo del presidente di unificare i diversi settori della realtà sarda con il collante con identità, anche se «le esperienze negative del passato pesano nel deterioramento dei rapporti fra politica e cittadini confermato dall’elevata astensione, molto diffusa fra giovani che, peraltro, non hanno trovato lo spazio che avrebbero meritato nelle dichiarazioni programmatiche». Si avverte, ha proseguito, «una grande di sfiducia nel futuro e tuttavia va raccolta la sfida di proporre ai sardi una idea complessiva della Sardegna del futuro attenta soprattutto ai giovani, attraverso la semplificazione burocratica, gli incentivi per l’accesso al credito, l’attenzione al capitale umano, alla formazione professionale per chi non riesce a laurearsi e sono purtroppo tantissimi,  alla valorizzazione dei saperi antichi». Molti dicono che con la cultura non si mangia, ha ricordato Elena Fancello, «io invece penso che in Sardegna con la cultura ci sia da mangiare per tutti e che, anzi, l’investimento in cultura sia lo strumento migliore per arginare il calo demografico e dare spazio a tanti giovani, come per esempio i medici, che hanno aspettato fin troppo ed hanno diritto di avere risposte».

Laura Caddeo, dei Progressisti, ha lamentato la marginalità che il programma ha riservato a temi di enorme importanza come, istruzione, diritto allo studio e cultura, «che invece sono elementi strategici sui quali far poggiare ogni disegno di sviluppo». Il documento del presidente, ha aggiunto, «parla di scuola solo due volte e lo fa per citare i dati sulla dispersione che in realtà è la conseguenza di una povertà educativa che arriva da lontano: mancanza di asili nido, scuole per l’infanzia e luoghi di aggregazione soprattutto nei piccoli centri, mentre nelle aree urbane non sono accessibili alle fasce più deboli della società». Manca inoltre, ha lamentato la Caddeo, «ogni riferimento alla disabilità, anch’esso fenomeno e trasversale che richiede una programmazione forte per ampliare gli spazi di integrazione, così come manca una politica per le donne e la parità di genere, che comprenda misure organiche su lavoro e compatibilità fra impegno sociale e realizzazione personale e professionale». Infine, «dire prima i sardi è una cosa banale e individualista, oltretutto in contrasto la citazione di Fortza Paris».

Per Nico Mundula (Fdi) il programma appare coerente con la realtà percepita fuori dal palazzo, perché propone una visione complessiva del concetto di sardità insieme ad una idea di autonomia finalmente compiuta, da protagonisti e non comprimari. E’un compito impegnativo, ha osservato, «perché ereditiamo una Sardegna in ginocchio che però vuole e deve ripartire, a cominciare dalla sanità che richiede la profonda correzione di una riforma che ha scontentato tutti ed ha peggiorato il servizio regionale, mentre invece occorre al più presto rimettere al centro cittadini e costruire un nuovo sistema attorno a loro». Va dato poi impulso, ha auspicato Nico Mundula, «a comparti trainanti dell’economia della Sardegna finora trascurati, come l’agro pastorale, l’agroalimentare, l’artigianato ed il turismo, favorendo l’accesso al credito anche delle micro imprese, tagliando la burocrazia, tutelando i prodotti sardi nei mercati, incentivando il turismo nelle zone interne, rivolgendosi in particolare ai giovani che vogliono restare in Sardegna».

Secondo Diego Loi (Progressisti), in linea generale il programma presenta diversi passaggi condivisibili a cominciare da quelli sull’identità, sui quali ci si potrà confrontare nel quadro del rilancio della nostra autonomia nel quadro nazionale ed internazionale. Ci sono anche suggestioni interessanti su un progetto di rinnovamento istituzionale coerente con le tante identità della nostra Regione, ha continuato, «ma ho qualche riserva sulle modalità indicate perché sarebbe meglio approfondire alcuni passaggi, con particolare riferimento a quelli relativi alle forme aggregative fra Comuni che dovrebbero fare spazio alle Province; vedo in altre parole una dicotomia fra questo e la valorizzazione delle comunità locali; nelle esperienze condotte fin qui c’è a mio avviso molto da salvare, perché combattere la frammentazione va bene ma senza dimenticare che molte cose funzionato e hanno fatto crescere tante piccola realtà che hanno mostrato di superare i localismi».

Carla Cuccu, del M5S, ha auspicato che questa legislatura riesca a trasmettere al popolo sardo l’attenzione delle istituzioni ai loro problemi, anche se da questo punto di vista il programma appare troppo teorico per essere concreto. Noi, ha annunciato, «faremo opposizione sui contenuti vigilando sul recupero di una idea che rappresenti davvero un quadro di istituzioni al servizio dei sardi nel nome dell’identità e richiamata ci saremo quando si parlerà di cose concrete sulle quali faremo le nostre proposte». Da donna, ha affermato, «vedo una carenza sulle politiche della famiglia che poi è il nucleo dal quale si sviluppa qualunque società e bisogna secondo noi valutarla come centro di interessi e di diritti che può fare molto per la Sardegna». Mancano inoltre, ha lamentato, «sia un messaggio di speranza e di liberazione dalla cattiva politica che una attenzione ai problemi della parità di genere che liberi la donna da una scelta obbligata fra diversi ruoli». Per quanto riguarda la sanità, ha concluso, «diciamo no a soluzioni tampone, perché si deve ripartire dalla prevenzione e dalle prestazioni di qualità».

Emanuele Cera, di Forza Italia ha detto di aver particolarmente apprezzato un programma che mette al centro il cittadino, e propone un buon metodo per valorizzare responsabilità amministrativa di chi si impegna in politica sottoponendosi al giudizio dei cittadini. Apprezzamento, inoltre, «per il nuovo ruolo assegnato agli Enti locali nel rapporto con la Regione, che può essere un ottimo strumento per riconquistare la fiducia dei sardi con uno spirito nuovo, facendoli sentire partecipi di un progetto, valorizzando competenze, risorse umane e meritocrazia». Siamo consapevoli del momento difficile che attraversiamo, ha sostenuto Emanuele Cera, «e sappiamo che saranno necessarie scelte coraggiose, nel rispetto del principio di sussidiarietà che presuppone il superamento di un certo centralismo regionale, garantisce una risposta migliore alle esigenze delle imprese ed accompagna positivamente i processi di crescita economica con proposte concrete nei diversi settori». Col rilancio delle vertenze aperte con lo Stato in settori strategici, ha concluso, «possiamo puntare ad essere l’isola della qualità della vita ma dobbiamo fare in fretta perché non c’è più tempo e i sardi non possono aspettare».

Al termine di quest’ultimo intervento, il presidente Michele Pais ha tolto la seduta. I lavori del Consiglio regionale riprenderanno martedì, alle ore 10.00, con l’intervento del consigliere Giuseppe Meloni, del Pd.