21 November, 2024
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«In Sardegna numerosi edifici destinati ad uso ospedaliero o di proprietà delle ASL necessitano ormai da anni di importanti interventi di ristrutturazione. Abbattimento delle barriere architettoniche, efficientemente energetico, sono solo alcuni tra gli interventi di ristrutturazione più urgenti.»
La consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, segretaria della commissione sanità, ha presentato un’interrogazione alla Giunta sulla situazione dei fondi ministeriali per l’edilizia ospedaliera
«La Regione Sardegna ricorda la consigliera del Consiglio regionaledeve indicare se siano stati stipulati con lo Stato gli accordi quadro per lo stanziamento a favore dei fondi per l’edilizia ospedaliera pari ad euro 250 milioni ed in quale data; e qualora non fossero stati stipulati quando si intenda farlo. I sardi hanno diritto, per le tasse che pagano, ad avere strutture ospedaliere eccellenti, la segretaria della commissione sanità vuole che siano garantite alla propria terra risorse per efficientarla e valorizzarla.»
«La Sardegna ha l’ambizione di diventare una sempre più importante destinazione turistica, ed è fondamentale poter trovare strutture sanitarie adeguate alle proprie esigenze aumentando la percezione di sicurezza, e qualità, dei servizi che la nostra Isola può offrire. Chiederò al presidente della Giunta regionale e all’assessore della Sanità risposte urgenti in meritoconclude Carla Cuccu -. E’ necessario usufruire dei 250 milioni del Ministero quanto prima.»

«Perché la Asl ha deciso di trasferire il Centro vaccinale da Iglesias a Domusnovas?»

Lo chiede con un’interrogazione la consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu.

«In questi anni la palestra comunale di via Enrico Toti è stata allestita come sede per la campagna vaccinalespiega la consigliera, componente e segretaria della commissione Sanità del Consiglio regionalee ha assolto in modo puntuale e continuativo al proprio compito. Se anche non si volesse proseguire nell’utilizzo di quei locali, certamente ci sarebbero alternative adeguate, proprietà della stessa Asl, che consentirebbero di mantenere quell’importante servizio in città.»

«Alla base della scelta di trasferire altrove il Centro vaccinale – sottolinea Carla Cuccuci sarebbe l’esito di un’indagine esplorativa del responsabile del servizio vaccinale, che non avrebbe considerato idonee altre strutture presenti a Iglesias.»

All’assessore della Sanità Carla Cuccu chiede per quale motivo non si sia provveduto ad adeguare una delle strutture di proprietà della Asl tutt’ora non utilizzate o sotto utilizzate, «in modo da consentire la prosecuzione del servizio nel Comune di Iglesias considerato che è il Comune più popoloso rispetto ai limitrofi così evitando la mobilitazione di un elevato numero di persone, in modo particolare di anziani alcuni dei quali impossibilitati a raggiungere altri Comuni».

 

 

«La Giunta regionale non risponde alle interrogazioni dei consiglieri, violando di fatto una delle importanti prerogative degli eletti dai Sardi, quella di presentare atti ispettivi per conoscere le azioni dell’esecutivo e stimolarne l’operato.»
Lo denuncia la consigliera di Idea Sardegna, Carla Cuccu, che ha scritto al presidente del Consiglio regionale perché richiami formalmente al rispetto del Regolamento interno.

«L’articolo 107ricorda Carla Cuccuprevede che la Giunta regionale debba rispondere per iscritto entro quindici giorni direttamente agli interroganti. Per quanto mi riguarda, su 147 interrogazioni presentate ho avuto risposte dagli assessori per la metà e non raramente le risposte sono giunte anche con due anni di ritardo, quando il problema segnalato era superato.»

Al presidente dell’Assemblea la consigliera di Idea Sardegna sollecita una presa di posizione: «Abbiamo pazientato per quasi due anni, tenendo responsabilmente in considerazione la difficile situazione creatasi con la pandemia, ma riteniamo che debba essere tutelato il ruolo degli eletti nel Consiglio: ignorare gli atti ispettivi, non fornire informazioni nei tempi e nei modi corretti, viola le prerogative dei consiglieri e questo non è più accettabile».

«In meno di un anno dalla nomina della direttrice generale della Asl del Sulcis Iglesiente, la situazione della sanità è drasticamente peggiorata e non sembra proprio che ci siano le condizioni per invertire la pericolosa rotta ormai presa dai vertici.»

La consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, ha presentato una nuova interrogazione alla Giunta regionale e, contestualmente, ha inviato una lettera al presidente della Regione, Christian Solinas, contenente la richiesta di immediata sostituzione della direttrice generale della Asl Sulcis, la dottoressa Giuliana Campus. 

«In meno di un anno dalla nomina della direttrice generale della Asl del Sulcis, la situazione della sanità è drasticamente peggiorata e non sembra proprio che ci siano le condizioni per invertire la pericolosa rotta ormai presa dai vertici aziendali», spiega Carla Cuccu.

«Non vorremmo conclude Carla Cuccu che si voglia lasciare al suo posto l’attuale direttrice generale per portare avanti un disegno di progressiva distruzione della sanità pubblica del territorio a favore di quella privata.»

«La notizia di un ulteriore slittamento per la riapertura del Pronto Soccorso del Cto, comunicata dalla direttrice generale della Asl ai sindaci del territorio, è gravissima. Se il 22 agosto il presidio resterà chiuso, presenterò un esposto alla Procura della Repubblica.»

Lo afferma Carla Cuccu, consigliera regionale di Idea Sardegna.

«Non c’è più spazio per le parole, le scuse, gli impegni mancatiaggiunge Carla Cuccu -. La vicenda del Pronto Soccorso del Cto e, in generale, della gestione della sanità del Sulcis Iglesiente è evidentemente sfuggita di mano alla politica, alla Giunta regionale e alla manager, palesemente inadeguata a ricoprire l’incarico in un territorio complesso ma che merita rispetto e attenzione.»

«Sta trascorrendo la stagione estiva, periodo nel quale l’Iglesiente triplica le sue presenze grazie ai turisti. E la Asl ha coscientemente rischiato a più riprese la tragedia, lasciando un vasto territorio senza un presidio fondamentale come il Pronto Soccorso. Nel frattempo, ha mandato in tilt l’assistenza al Sirai di Carbonia, non attrezzata per farsi carico anche del lavoro del nosocomio di Iglesias. Insomma afferma ancora Carla Cuccuun fallimento su tutta la linea. Non ci dimentichiamo, inoltre, che l’impegno per la riapertura del Cto, prevista prima per il 13 e poi per il 22 agosto, è stato assunto davanti e con la Commissione Salute del Consiglio regionale e un nuovo rinvio costituirebbe un vulnus anche rispetto al ruolo ispettivo del legislatore regionale, da parte dei vertici dell’azienda sanitaria ma anche dell’assessore della Sanità, in qualche modo garante della correttezza dell’azione dei direttori generali.»

«Sono convintamente dalla parte di Iglesias e dell’Iglesiente: sono pronta ad andare in Procura, abbiamo avuto fin troppa pazienza», conclude Carla Cuccu.

«L’Aula del Consiglio regionale sia intitolata allo scomparso e compianto onorevole Giorgio Oppi». Lo ha chiesto con una lettera inviata al presidente dell’Assemblea sarda, Michele Pais, e ai presidenti dei gruppi consiliari, la consigliera di Idea Sardegna, Carla Cuccu.

«L’onorevole Giorgio Oppiha sottolineato Carla Cuccu nella sua letteraè stato un esimio ed illustrissimo legislatore della Sardegna per oltre 40 anni, conquistandosi il titolo onorifico di decano del Parlamento sardo ed emerito Questore del medesimo, oltre ad avere ricoperto più volte la carica di assessore regionale e parlamentare della Repubblica italiana.»

Per omaggiarlo e ricordarne l’importanza politica, sociale, “oltre le grandi competenze, qualità e doti umanitarie che ha trasfuso negli anni della sua attività politica, nonché nella sua vita privata, per l’intera Sardegnaconclude la consigliera di Idea Sardegna -, sia doveroso che l’Aula che lo ha visto condurre importanti battaglie nell’interesse dei Sardi, porti il suo nome”.

«Il Pronto soccorso del Cto di Iglesias riaprirà il 13 agosto con l’impiego dei “medici in affitto”, ma se i numeri dei medici lo consentiranno l’apertura potrà essere anticipata.»

Lo ha assicurato la direttrice generale della Asl Sulcis, Giuliana Campus, al termine del lungo incontro, promosso dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, dalla Commissione Salute, presieduta da Antonio Mundula (FdI) e dai capigruppo, con i 23 sindaci del Sulcis Iglesiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.

La dottoressa Giuliana Campus ha anche richiesto l’invio di un ordine di servizio a cinque medici del reparto di Chirurgia, affinché dall’8 agosto si mettano a disposizione della direttrice del Pronto soccorso della Asl 7, Viviana Lantini.

Al termine della riunione è stato assunto l’impegno di organizzare per martedì un altro incontro con i sindaci, l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, i vertici della Asl Sulcis e dell’Assessorato, per definire le modalità della riapertura del Pronto soccorso di Iglesias. Questo risultato è arrivato dopo ore di discussioni, grazie alla mediazione del presidente del Consiglio, del presidente della Commissione e dei consiglieri regionali, in particolare Michele Ennas (Lega), Piero Comandini (Pd), Francesco Agus (Progressisti) e Carla Cuccu (Misto – Idea Sardegna).

«Quando ho saputo della manifestazione, non ho avuto alcun dubbio sulla necessità di audire i sindaci», ha detto Michele Pais che ha auspicato una rapida soluzione della grave situazione in cui si trovano oltre al Sulcis, anche altri territori della Sardegna per la carenza dei medici.

Il presidente della Commissione Salute, Antonio Mundula, ha ricordato che l’assessore Mario Nieddu ha formulato esplicite richieste al ministero della Salute per poter affrontare con misure straordinarie il grave stato di emergenza sanitaria in cui versa tutta la Sardegna.

La consigliera regionale Carla Cuccu ha affermato, in una nota diffusa questa sera, che la riapertura dell’ospedale Cto di Iglesias è frutto della mobilitazione del territorio.

 

 

Il 4 agosto 2022 è destinato ad entrare nei libri di storia del Sulcis Iglesiente. Cagliari stamane è stata invasa da centinaia di persone provenienti da tutto il Sulcis Iglesiente che hanno aderito alla mobilitazione organizzata dalle segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL, per rivendicare il diritto alla salute, messo pesantemente in discussione da un degrado del sistema sanitario regionale pubblico che sembra non conoscere limiti.

Con le rappresentanze sindacali, in via Roma, davanti all’assessorato regionale della Sanità, c’erano 25 sindaci, i 23 dei Comuni della Asl Sulcis, ai quali si sono aggiunti i sindaci dei Comuni di Siliqua e Teulada, che sebbene ricadano nella Asl cagliaritana, storicamente fanno parte del Sulcis Iglesiente. Presenti anche il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana ed i consiglieri regionali Fabio Usai (PSd’Az) e Carla Cuccu (Idea Sardegna). C’erano i rappresentanti di diverse associazioni e tanti cittadini che sono stanchi, ormai pressoché sfiniti, nell’attesa di una Sanità pubblica quantomeno dignitosa.

Nell’aria, si avvertiva un’assenza “dolorosa”, quella dell’on. Giorgio Oppi, scomparso il 26 luglio scorso, che conosceva quell’assessorato più di ogni altro, perché è stata la sua seconda casa, unitamente al Palazzo del Consiglio regionale, per alcuni decenni…

Il sit-in dei manifestanti è durato un paio d’ore, nell’attesa vana che una delegazione di sindacalisti e di sindaci venisse ricevuta all’interno del Palazzo, dove evidentemente non c’era l’assessore della Sanità Mario Nieddu ad attenderli, nonostante la manifestazione fosse stata annunciata da oltre una settimana.

I manifestanti, ad un certo punto, hanno deciso di spostarsi, direzione Palazzo del Consiglio regionale, in corteo, per alcune centinaia di metri, sotto il puntuale controllo delle forze dell’ordine che non hanno avuto problemi, perché la manifestazione si è svolta nel completo rispetto delle regole, ancorché, com’era inevitabile, assai rumorosa.

Lungo la via Roma, i numerosi turisti presenti hanno chiesto le ragioni della protesta ed una volta che le hanno ricevute, si sono aggiunti ai numerosi operatori dell’informazione nel documentare la stessa con i loro smartphone, divenuti ormai da tempo eccellenti macchine fotografiche.

Giunto davanti al Palazzo del Consiglio regionale, il corteo si è fatto ancora più acceso, nell’attesa, anche qui, che una delegazione di sindacalisti e sindaci venisse ricevuta all’interno del Palazzo, dove peraltro era in corso una riunione della Commissione Salute, con l’audizione, tra le altre, del direttore generale della Asl Sulcis, la dottoressa Giuliana Campus.

L’attesa è stata lunga ed assai rumorosa. In un primo momento sono giunte notizie, non confermate, che riportavano la disponibilità della Commissione a ricevere solo una delegazione sindacale e non i sindaci e, a quel punto, la protesta si è fatta ancora più chiassosa. Alcuni sindaci, tra loro il primo cittadino di Iglesias, Mauro Usai, hanno espresso considerazioni molto pesanti ed hanno annunciato che non avrebbero lasciato il Palazzo fino a che non fossero stati ricevuti in Commissione Salute.

Tra i manifestanti sono arrivati prima i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle Desirè Manca e Roberto Li Gioi, che si sono impegnati a sostenere le legittime rivendicazioni dei Sindaci e quindi a portare in Commissione la loro richiesta d’incontro ed è poi arrivato anche il presidente del Consiglio regionale Michele Pais che, in un clima divenuto via via sempre più acceso, ha assicurato che i sindaci sarebbero stati ricevuti in Commissione insieme alla delegazione sindacale.

L’attesa si è prolungata ancora e tra i manifestanti è arrivato anche il consigliere regionale della Lega Michele Ennas che, come il collega di partito Michele Pais, s’è impegnato per far sì che in Commissione venissero ricevute sia la delegazione sindacale sia quella dei sindaci.

A quel punto, quando ormai era ora di pranzo, i sindaci sono stati invitati ad entrare nel Palazzo dall’ingresso di fronte a via Roma.

Allegate le interviste registrate durante la manifestazione con i sindaci di Iglesias Mauro Usai, di Carbonia Pietro Morittu, di Fluminimaggiore Marco Corrias, e con il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana.

In un articolo a parte, i risultati emersi dalla lunga audizione in Commissione, terminata nel tardo pomeriggio, dopo circa quattro ore.

Giampaolo Cirronis

Gentilissimo Direttore, apprendiamo dalle pagine on line del suo giornale, https://www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com/2022/07/carla-cuccu-idea-sardegna-ai-vertici-asl-buttano-via-soldi-pubblici-con-scelte-organizzative-incomprensibili/, che l’on. Carla Cuccu avrebbe espresso considerazioni a tutto campo sulla questione “camera mortuaria e trasporto salme dal CTO di Iglesias  al S. Barbara di Iglesias”.

Per conoscenza diretta ed approfondita, per completezza e correttezza d’informazione e senza nessun intento che non sia quello di fornire ai suoi lettori una ricostruzione dei fatti il più possibile aderente al loro svolgimento, mi pregio di condividere le seguenti argomentazioni.

E’ ancora indisponibile una camera mortuaria per la corretta gestione dei corpi inanimati di degenti deceduti al CTO di Iglesias, e fino al parere formulato dalla Direzione Generale Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute del 9 maggio 2022 prot. 2148 bits Ufficio 4,  era in auge il trasferimento dei deceduti in mezzi di trasporto inidonei e con procedure che con tutta evidenza meritavano di essere valutate da competenti autorità.

Entrammo nel merito della criticità con note dell’Ordine  n. 226/2016, n. 28/2017, n. 251/2018, essendo questione non marginale nell’organizzazione del lavoro e per la salute pubblica che non fosse fruibile al CTO alcuna Camera Mortuaria, che risultassero in atto creative modalità di trasporto delle Salme dal PO CTO al PO S. Barbara di Iglesias, che si violassero regolamenti di Polizia Mortuaria Capo IV artt. 19 e 20 del DPR 285/90 e del Comune di Iglesias del 2014 e della Legge Regionale n. 32/2018.

Per rispetto della dignità personale dei cittadini, per il decoro dell’immagine di ASL Sulcis, a tutela degli infermieri del CTO per le responsabilità di chiunque potesse concorrere alla consuetudine di partecipare a procedure in eventuale violazione di quanto sopra elencato e del Codice Deontologico Infermieristico 2019, abbiamo sempre ritenuto che regolamenti e disposizioni dovevano essere vigilati proprio dal Municipio di Iglesias e dalla ASL Sulcis e che, più nel dettaglio sui requisiti dei mezzi di trasporto funebre, che “la vigilanza del rispetto delle norme spetti al Comune di Iglesias anche presiedendo al controllo degli aspetti igienico-sanitari e dell’idoneità degli stessi mezzi, e che la ASL Sulcis proprietaria del mezzo di trasporto funebre debba garantire la predisposizione di apposito registro su cui annotare tutte le operazioni effettuate sul mezzo utilizzato”.

Abbiamo quindi chiesto di conoscere il parere del Ministero della Salute, nota OPI dell’11 febbraio 2022 prot. 165, per le valutazioni di loro pertinenza per verificare se corrispondesse al vero che ancora il CTO non disponesse di un obitorio, quali fossero le attuali procedure per il trasporto-trasferimento del corpo inanimato dal luogo del decesso CTO al luogo di deposito Santa Barbara, con quali mezzi avvenisse tale trasporto e se gli stessi siano regolamentati, vigilati e a norma, e su quale registro venissero annotate tutte le operazioni effettuate, se corrispondesse al vero che i deceduti venissero trasportati dal CTO al Santa Barbara in ambulanze dismesse, adagiati su barella, avvolti da un lenzuolo, legati con cinghie, e quali azioni amministrative si intendessero assumere per risolvere senza ulteriori rinvii una situazione che aveva del paradossale verificandosi in ambiente ospedaliero e pubblico.

Con riferimento alle problematiche segnalate dall’Ordine degli infermieri della provincia di Carbonia Iglesias, il Ministero della Salute ha evinto la violazione delle norme richiamate sia da parte del Comune di Iglesias che da parte della ASL territorialmente competente, e contenute nel vigente Regolamento di Polizia mortuaria, il D.P.R. 10.09.1990, n. 285, più in particolare delle norme contenute nel Capo IV del Regolamento stesso, “Trasporto dei cadaveri”, artt. 16 e seguenti; infatti, l’art. 19, comma 1, dispone che “il trasporto dei cadaveri dal luogo del decesso al deposito di osservazione, al deposito o al cimitero si esegue a cura del Comune, in carro chiuso…”, mentre l’art. 16, comma 2, dispone che “l’unità sanitaria locale competente vigila e controlla il servizio di trasporto delle salme, ne riferisce annualmente al Sindaco e gli propone i provvedimenti necessari ad assicurarne la regolarità.”

Per quanto sopra e per ovviare ai possibili inconvenienti igienici di salute pubblica derivanti dalle varie condotte denunciate e fermo restando l’opportunità di emanare Ordinanze comunali contingibili ed urgenti, la ASL Sulcis ha contestualmente e correttamente provveduto ad avviare, alla ricezione del parere Ministeriale Sanità, una indagine di mercato rivolgendo, in prima istanza, la richiesta di preventivo a tutti gli operatori economici del settore aventi sede nel Sulcis Iglesiente nell’ottica dell’abbattimento dei costi, posto che nessun operatore economico del territorio era risultato iscritto al mercato elettronico della Pubblica Amministrazione.

Preso atto che l’obitorio del Presidio Ospedaliero CTO di Iglesias era, ed è, momentaneamente non operativo in quanto oggetto di opere di manutenzione straordinaria, e per la circostanza che ha reso necessario garantire, nelle more della conclusione dei lavori e dell’allestimento della struttura, il servizio di trasporto salme dal PO CTO di Iglesias all’obitorio del PO Santa Barbara, da effettuarsi con mezzo idoneo, richiamata la legge Regionale n.32/2018 “norme in materia funebre e cimiteriale”, dall’indagine di mercato  ASL Sulcis ha ritenuto di dover procedere con deliberazione in urgenza ai sensi dell’art.36, comma 2 lettera a) del D.lgs.50/2016 e successive modifiche ed integrazioni all’affidamento del servizio di trasporto salme dall’Ospedale CTO di Iglesias all’Ospedale Santa Barbara di Iglesias nelle more del ripristino della funzionalità dell’obitorio dell’Ospedale CTO.

L’obiettivo aziendale è la salvaguardia della sanità pubblica, di preservare la salute dei cittadini, di dare dignità al trasporto dei corpi inanimati, di rispettare la rigorosa normativa in materia di polizia mortuaria.

Se nel frattempo le Onoranze del Sulcis Iglesiente hanno declinato l’affidamento del servizio di trasporto e la ASL Sulcis ha quindi dovuto rivolgersi ad altri operatori del settore, con più delibere aziendali, per garantire la sanità pubblica ed ottemperare a disposizioni legislative, è perché nessuno degli operatori tecnici incardinati nella dotazione organica aziendale e nessun mezzo aziendale potevano garantire lo svolgimento di tale attività e servizio nel rispetto dei regolamenti.

Gli importi di spesa pubblicamente impegnati sono solo conseguenza dell’indisponibilità della sala mortuaria del CTO di Iglesias da almeno cinque anni, nel 2016, e non rappresentano sperpero di denaro pubblico da parte di qualcuno, essendo destinati a preservare la salute di tutti. Se nel 2022, ed in soli cinque mesi, la Direzione Generale Asl Sulcis neo insediata ha trovato modo di risolvere in via transitoria la problematica del quinquennio precedente, siamo di fronte ad un esempio virtuoso di funzionale organizzazione dei servizi amministrativi, e non il suo contrario.

Tanto ritenevo di mettere in ordine.

Graziano Lebiu

Presidente dell’OPI Carbonia Iglesias

«Mentre a Cagliari si discute, la situazione della sanità nel Sulcis Iglesiente peggiora di giorno in giorno. Mancano i medici, secondo i vertici dell’azienda, ma siamo sicuri che non ci siano le professionalità da utilizzare almeno temporaneamente, in una situazione di grave emergenza?»

La consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, componente e segretaria della commissione Salute, ha presentato una nuova interrogazione alla Giunta per sapere se ci siano medici o infermieri professionali impiegati negli uffici, quali specializzazione abbiano e quali mansioni svolgano, perché, in una situazione di grave emergenza, sia pandemica che per la chiusura del Pronto Soccorso, i vertici aziendali non ritengano di dover utilizzare questo personale nei reparti che sono stati chiusi per l’impossibilità di coprire i turni; se la Asl del Sulcis Iglesiente intenda avvalersi di queste professionalità.