22 November, 2024
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I mezzi a disposizione della macchina regionale dell’Antincendio sono sufficienti e distribuiti in modo uniforme su tutto il territorio?

Se lo chiede la consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, preoccupata per le segnalazioni sulla carenza di strumenti per fronteggiare gli incendi. In particolare la neo componente della commissione Ambiente e Governo del territorio, richiama in una interrogazione all’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, la denuncia del comandante della Compagnia barracellare di Selargius.

Da anni i barracelli chiedono un mezzo antincendio, anche in considerazione della vastità della campagna selargina, ma finora il loro appello è rimasto inascoltato. Carla Cuccu sollecita alla Giunta una verifica dell’effettiva dotazione a disposizione di tutti i soggetti  e sottolinea quanto sia urgente dare risposte ai barracelli di Selargius e verificare che la stessa situazione non riguardi altre compagnie sul territorio.

«Si chiudono reparti, si tolgono servizi ai cittadini, si ignorano le richieste di amministratori e sindacati e ora scopriamo che si buttano via soldi pubblici per rimediare alle conseguenze di scelte scellerate.»

La consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, si esprime così nei confronti della direzione generale della Asl del Sulcis Iglesiente. «Con delibera dello scorso 8 luglio spiega la consigliera, componente e segretaria della Commissione Salute del Consiglio regionale -, la Direzione generale ha affidato il servizio di trasporto delle salme dall’obitorio del C.T.O., chiuso, a quello del Santa Barbara, con una spesa di 650 euro ad intervento e per un massimo di poco meno di 30mila euro. Non abbiamo nulla da contestare all’operatore, che esegue il suo lavoro, ma lo stesso servizio lo avrebbero potuto svolgere gli addetti del C.T.O. E’ chiaro che questa spesa, che forse un domani qualcuno sarà chiamato a giustificare di fronte alla Corte dei Conti, è conseguenza della pessima organizzazione dei servizi della sanità di Iglesias da parte della manager Giuliana Campus. Ribadisco con forzaaggiunge Carla Cuccuche il tempo delle chiacchiere e dei rinvii è finito. L’assessore della Sanità deve intervenire e non fare lo spettatore dello sfascio della sanità di un intero territorio. Sostengo i sindaci e sarò con loro, con i sindacati e con migliaia di cittadini alla manifestazione della prossima settimana, se nelle prossime ore non arriveranno soluzioni vere, concreteconclude Carla Cuccu -, non l’ennesima dichiarazione di buoni propositi che rimangono sulla carta e di cui l’iglesiente è giustamente stanco.»

«L’assessore della Sanità, Mario Nieddu, sollevi quanto prima dall’incarico i vertici della Asl Sulcis». Lo chiede con forza la consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu.

«Non solo non si è provveduto a riaprire il Pronto Soccorso del C.T.O., come fortemente sollecitato dai sindaci, dai sindacati, dai cittadini, ma in queste ore la direttrice generale, Giuliana Campus, ha comunicato la sospensione dell’attività di Chirurgia, la riduzione della Medicina di laboratorio, fino al trasferimento di infermieri dal C.T.O. all’ospedale di San Gavino aggiunge -. Un disastro per la sanità dell’Iglesiente, non è pensabile che i vertici aziendali, evidentemente inadeguati, rimangano al loro posto.»

L’esponente di Idea Sardegna, componente e segretaria della Commissione Salute del Consiglio regionale, anche in queste ore ha scritto al Prefetto di Cagliari invitandolo – vista la drammaticità della situazione – a dichiarare lo stato di emergenza sanitaria per il territorio.

«Mandino subito i medici militari, come accaduto in altre realtà in momenti di emergenzapropone Carla Cuccu -. Le soluzioni si possono e si devono trovare. Non si può continuare a far finta di niente, come fa la dottoressa Campus, molto attiva a rilasciare lunghe interviste televisive nelle quali si autoincensa, mentre la sanità di Iglesias è al collasso e, grazie alle infauste decisioni dell’Azienda, si sta trascinando quella di Carbonia. È solo grazie al senso di responsabilità e alla professionalità degli operatori che ancora non si è arrivati a fatti tragici. Ma fino a quando l’assessore Nieddu continuerà ad assistere alla distruzione della sanità iglesiente senza intervenire? La Giunta regionale non provi minimamente a portare avanti un disegno di cui si parla ormai da anni, che vedrebbe la chiusura dell’ospedale di Iglesias per aprirne uno nuovo a Villamassargia. Né alcuno pensi di approfittarsi per momento di estrema fragilità dell’onorevole Giorgio Oppi, da sempre difensore e baluardo della sanità del territorio. Noi non staremo con le mani in manoconclude Carla Cuccu -, non ci fermeremo finché non sarà restituita dignità ai cittadini del Sulcis Iglesiente.»

«Il Servizio sanitario pubblico non può e non deve dimenticarsi di chi ha prestato la propria opera nel momento più difficile della pandemia da Covid-19. Tra questi ci sono anche gli operatori sociosanitari, impiegati per due anni nelle nostre strutture carcerarie.»

L’appello arriva dalla consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, che sollecita all’assessore della Sanità, Mario Nieddu, una soluzione per i 4 operatori che fino allo scorso 31 maggio hanno lavorato nella casa circondariale di Uta e nell’Istituto penale minorile di Quartucciu.

«Questi oss sono stati assunti in base ad un bando della Protezione civile nazionale legato all’emergenza pandemicaricorda Carla Cuccu e in questi anni hanno prestato un servizio utile per detenuti, visitatori, personale delle strutture carcerarie. Il loro contratto è scaduto, ma ci risultasottolinea la consigliera di Idea Sardegna che in altre regioni ci sia stata una proroga almeno fino a fine anno. Con la mia interpellanza chiedo alla Giunta di individuare un percorso che consenta di richiamare in servizio questi lavoratori almeno fino al 31 dicembre.»

 

«E’ di queste ore l’ennesimo atto irresponsabile dei vertici della sanità del Sulcis Iglesiente ai danni dell’ospedale C.T.O. e della cittadinanza di Iglesias, con la chiusura del Laboratorio di analisi motivata dall’assenza di tecnici per malattia.»

Nuova denuncia della consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, che stigmatizza la decisione di interrompere il servizio e chiede con forza l’immediata riapertura del Laboratorio.

«E’ davvero incredibile la superficialità con la quale si sta gestendo la sanità nell’Iglesiente attacca Carla Cuccu -, anziché trovare soluzioni che non penalizzino ancora gli iglesienti, ci si limita a chiudere i reparti. Siamo ancora in attesa della riattivazione del Pronto Soccorso, ben lungi dall’accadere a quanto ci risulta. E ora la nuova tegola sulla sanità iglesiente. Non è accettabile che l’assenza di un tecnico porti alla chiusura di tutto il servizio. Auspicoconclude la componente e segretaria della Commissione Salute -. che nelle prossime ore la Direzione Asl trovi una soluzione, non siamo disposti a tollerare ancora che i cittadini iglesienti siano penalizzati per incapacità gestionale e scelte miopi.»

«Cosa si attende ancora per riaprire il Pronto Soccorso del C.T.O. di Iglesias? Da oltre una settimana la direzione generale della Asl iglesiente ha una possibile soluzione prospettatale dai sindaci e dalle organizzazioni sindacali, in prima fila il primo cittadino di Iglesias, Mauro Usai, eppure nulla si muove, anzi la situazione della sanità nel Sulcis Iglesiente peggiora ulteriormente.»

«La mobilitazione di amministratori comunali, sindacati, cittadini, non sembra aver smosso i vertici della Aslaggiunge Carla Cuccu, componente e segretaria della Commissione Salute del Consiglio regionale -, come neanche i confronti avuti con i sindaci del territorio, giustamente preoccupati per quanto sta accadendo.»

«Con un’interpellanza al presidente della Regione e all’assessore della Sanitàspiega Carla Cuccuho chiesto che sia presa in considerazione e verificata l’ipotesi di accorpare l’Unità operativa di Urologia con quella di Chirurgia, come avvenuto in passato in occasione della riduzione di personale per le ferie estive, così da liberare medici per coprire le assenze del P.S. del Sirai ed evitare di trasferirne dal P.S. del C.T.O.»

Raccogliendo segnalazioni che arrivano dagli iglesienti, la consigliera di Idea Sardegna ha, contestualmente, presentato un’interrogazione per sollecitare il potenziamento dei servizi di Radiologia al C.T.O. ed al Sirai di Carbonia.

«I tempi di attesa per eseguire Tac e risonanze magnetiche nel territorio risultano troppo lunghi e le strutture convenzionate non riescono a smaltire le liste. I macchinari diagnosticiconclude Carla Cuccu – risultano essere obsoleti, serve un urgente ammodernamento, occorre evitare che ancora una volta gli iglesienti debbano recarsi altrove per avere riconosciuto il proprio diritto all’assistenza sanitaria.»

«La Regione dia attuazione alla Rete ospedaliera del 2017, a tutt’oggi valida, e ripristini a Iglesias tutti i servizi sanitari di cui è stata depauperata negli anni, ad iniziare dalla riapertura immediata del Pronto Soccorso del Cto.»

È l’accorata richiesta della consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, che ha presentato un’interpellanza urgente al presidente della Regione ed all’assessore della Sanità e stamane ha partecipato alla manifestazione davanti a Villa Devoto. Il nuovo atto ispettivo fa seguito ad un’interrogazione, sempre sullo stesso tema, depositata immediatamente dopo aver appreso della decisione sconsiderata della Direzione generale della Asl del Sulcis Iglesiente di chiudere l’importante reparto di emergenza-urgenza del Cto.

«La Rete ospedaliera, approvata nella scorsa legislaturasottolinea Carla Cuccuha avuto il consenso dei sindaci del Sulcis Iglesiente ed è a tutt’oggi valida. Tuttavia, è rimasta lettera morta nei cassetti della burocrazia, posto che non sono stati emanati nemmeno gli atti aziendali, nonostante l’emergenza sanitaria ulteriormente aggravata dalla recrudescenza della pandemia da Covid-19.»

Con l’interpellanza, al presidente Christian Solinas ed all’assessore Mario Nieddu viene chiesto quali misure intendano mettere in atto per consentire l’immediata riapertura del Pronto Soccorso del C.T.O. di Iglesias e quando intendano dare attuazione alla Rete ospedaliera del 2017.

 

L’urlo di dolore misto a rabbia del Sulcis Iglesiente per il continuo impoverimento del servizio sanitario pubblico, arrivato qualche giorno fa fino alla chiusura del Pronto Soccorso dell’ospedale CTO di Iglesias e alla condizione ormai prossima al collasso del Pronto Soccorso dell’ospedale Sirai di Carbonia, per la mancanza di medici, è arrivato questa mattina davanti a Villa Devoto, sede della Giunta regionale, a Cagliari. Alcune centinaia di persone hanno risposto alla mobilitazione proclamata dalle organizzazioni sindacali territoriali CGIL, CISL e UIL, alla quale hanno aderito anche l’Unione sindacale di base, la Rete Sarda per la Difesa della Sanità Pubblica e la ConsultAnzianIglesias. Presenti il sindaco di Iglesias Mauro Usai con alcuni assessori ed il presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali, i sindaci di Carbonia Pietro Morittu e di Buggerru Laura Cappelli, Paola Liscia consigliera del comune di Fluminimaggiore con delega alla Sanità, il consigliere comunale di Carloforte Pierangelo Rombi, la consigliera regionale Carla Cuccu.

La prima rivendicazione urlata alla Giunta regionale, con richiesta di incontro con il presidente Christian Solinas (non corrisposta), è stata quella della riapertura immediata del Pronto Soccorso dell’ospedale CTO, ma sono state poi elencate tutte le principali emergenze di un sistema sanitario pubblico che fa acqua da tutte le parti e si presenta in continuo, apparentemente inarrestabile decadimento.

E’ poi intervenuto il sindaco di Iglesias, Mauro Usai, che in quasi un quarto d’ora ha sintetizzato la piattaforma rivendicativa del territorio, tesa ad avere un adeguamento della pianta organica per la riapertura dei servizi chiusi ed il consolidamento di quelli da tempo in sofferenza, ed ha spaziato sulle grandi tematiche che vanno anche al di là delle emergenze territoriali, legate ad un ormai inaccettabile mantenimento del numero chiuso per l’accesso alla Facoltà di Medicina e a criteri inseriti nei bandi di concorso che consentono ai vincitori di scegliere la destinazione che, quasi sempre, penalizza il territorio del Sulcis Iglesiente a vantaggio dei Comuni capoluogo, Cagliari e Sassari, che si ritrovano con un’abbondanza di professionisti, anche superiori alle reali necessità.

Uno degli interventi, quello di Salvatore Cappai, ha rimarcato la modesta presenza di amministratori comunali e la necessità di una maggiore unità su tematiche così importanti quali sono quelle legate al sistema sanitario pubblico.

Intorno alle 11.30, vista la prolungata attesa dell’incontro richiesto ai rappresentanti della Giunta, molti hanno lasciato Villa Devoto ma intorno a mezzogiorno una delegazione formata dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, dai sindaci di Iglesias Mauro Usai e di Buggerru Laura Cappelli e dalla consigliera di Fluminimaggiore Paola Liscia, è stata ricevuta dai delegati del presidente della Regione Christian Solinas che hanno ascoltato le rivendicazioni dei rappresentanti del territorio del Sulcis Iglesiente.

Domani pomeriggio, alle 17.00, l’assessore della Sanità, Mario Nieddu, parteciperà alla riunione della conferenza socio-sanitaria.

Giampaolo Cirronis

 

   

«Il Museo dell’Arte mineraria di Iglesias deve riaprire immediatamente». Lo ha chiesto con urgenza la consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, che ieri ha scritto al Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani, e presentato un’interpellanza all’assessore della Pubblica Istruzione e Cultura, Andrea Biancareddu.

Carla Cuccu interviene con il dirigente regionale «per stigmatizzare l’incresciosa e preoccupante situazione posta in essere nella gestione del Museo dell’arte mineraria, ubicato nello stabile dell’istituto Minerario in Iglesias. I periti minerari, da tanti anni e a mero titolo di volontariato, hanno garantito all’intera città di Iglesias un servizio qualificato, efficiente che ha valorizzato ulteriormente le potenzialità della cittadina medievale-mineraria sia a livello regionale che nazionale ed internazionale».

«Il divieto di accesso al Museo sta causando afferma ancora la consiglieraun grave ed irreparabile danno sotto i profili culturali, economici, sociali, professionali, turistici poiché, lapalissianamente, oltre a mortificare l’immenso lavoro profuso con dedizione e zelo dai volontari, impedisce, altresì, ai tanti visitatori che da oltre un ventennio si succedono nel visitare il museo, di poter fruire e beneficiare della memoria storica e dell’ingente patrimonio di ingegneria tecnologica mineraria che lo caratterizza.»

Contestualmente, Carla Cuccu ha predisposto una interpellanza con la quale investe anche la Regione del problema: all’assessore Andrea Biancareddu, la consigliera chiede di individuare «una soluzione, con l’Ufficio Scolastico regionale, che consenta l’immediata riapertura e la ripresa delle attività del Museo, oltre che per reimmettere nel possesso della collezione i Periti minerari».

«In un momento come questo, nel quale ci prepariamo ad accogliere centinaia di bambini, minori non accompagnati, orfani, ancor più sarebbe stato necessario avere il Garante regionale dell’infanzia, figura vacante da oltre un anno per l’inerzia del Consiglio regionale.»
Sono queste le parole della consigliera regionale del Gruppo Misto, Carla Cuccu, che oltre tre mesi fa ha sollecitato al presidente dell’Assemblea «il rispetto della legge regionale».
«Non è accettabile che non si trovi un’intesa e si proceda con la convocazione del Consiglio per la nomina conclude Carla Cuccu -. In situazioni come quella che stiamo vivendo il ruolo del Garante sarebbe importantissimo, l’accoglienza sacrosanta di questi minori viene accompagnata da procedure di affido che necessitano sicuramente di un coordinamento ed una vigilanza. Almeno nell’emergenza umanitaria mettiamo da parte ridicole contrapposizioni e procediamo al più presto alla nomina. Procediamo nel rispetto della normativa vigente, come per legge.»
Antonio Caria