17 November, 2024
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Si chiuderà sabato 19 ottobre 2024 con un convegno, a Sassari, la manifestazione “Trapianto e diabete: una combinazione gestibile”, che da settembre Prometeo AITF ODV sta portando avanti in coprogettazione con il Centro servizi Sardegna – Centro per il volontariato (CSV Sardegna) e in collaborazione con Diabete Zero ODV. Obiettivo della manifestazione, che ha già proposto un precedente convegno e vari eventi sportivi, è informare sulla prevenzione e sulla cura del diabete nei pazienti trapiantati ma anche sensibilizzare sulla donazione degli organi e sulla funzione preventiva e curativa dell’attività motoria e sportiva.
La scelta di trattare un argomento nuovo per la Prometeo deriva dalla significativa incidenza del diabete nella popolazione sarda in generale e in quella dei trapiantati sardi nello specifico. Questi, infatti, sommano ai fattori di rischio genetici quelli specifici della loro condizione, legati soprattutto alle terapie assunte (cortisone e farmaci immunosoppressori), che hanno tra gli effetti collaterali proprio la comparsa di questa patologia. Tuttavia, tra le persone trapiantate non è ancora abbastanza diffusa la consapevolezza che occorra prevenire il diabete e che, quando si è già manifestato, sia possibile e necessario gestirlo adeguatamente per migliorare la propria qualità di vita e scongiurare le complicanze di questa malattia, spesso piuttosto gravi (infarto e altre patologie cardiovascolari, retinopatia diabetica e quindi possibile cecità, cancrena con amputazione del piede…).
Per diffondere tali conoscenze e consapevolezze tra il suo pubblico di riferimento, la Prometeo tornerà, dunque, su questi temi dopo averne parlato a Cagliari a settembre. Il convegno a Sassari si terrà all’Hotel Leonardo Da Vinci, con il supporto dell’agenzia Across Sardinia, e comincerà alle ore 10.00 con un intervento dell’on. Carla Fundoni, medica e presidente della VI Commissione – Salute e politiche sociali del Consiglio regionale. Per quanto riguarda le autorità locali, è stato invitato a portare un saluto il sindaco Giuseppe Mascia. Seguiranno i saluti dei presidenti di Prometeo (Giorgio Pavanetto) e di Diabete Zero (Franco Pili), poi gli interventi, in collegamento telematico, della dott.ssa Lia Bellis del Centro nazionale trapianti (CNT) e del Coordinatore del Centro regionale trapianti (CRT), dott. Lorenzo D’Antonio.
A far addentrare il pubblico negli argomenti centrali sarà il dott. Alberto Manconi, dirigente medico della Diabetologia dell’ASL di Sassari, il quale spiegherà cosa sia il diabete e che ruolo giochino nella sua gestione le nuove tecnologie per la misurazione della glicemia e la somministrazione dell’insulina. Sarà poi la dott.ssa Maria Cristina Morelli, Direttrice della S.C. Medicina interna per il trattamento delle gravi insufficienze d’organo del Policlinico “Sant’Orsola” di Bologna, a illustrare il rapporto tra il diabete e la condizione di trapiantato, soprattutto ma non solo per via dei farmaci che assume.
La dott.ssa Lucina Corgiolu, dietista con lunga esperienza al “San Giovanni di Dio” di Cagliari, spiegherà, invece, come una corretta alimentazione aiuti a prevenire e curare il diabete. Mentre della funzione preventiva e curativa dell’attività motoria e sportiva parlerà il dott. Adolfo Pacifico, diabetologo in pensione con lunga esperienza all’ASL di Sassari.
Modererà gli interventi e le domande del pubblico il dott. Stefano Dedola, chirurgo ed ex responsabile del Follow up del Centro trapianti di fegato e pancreas di Cagliari.
La manifestazione “Trapianto e diabete: una combinazione gestibile” è stata organizzata con il già menzionato supporto del CSV Sardegna, di Diabete Zero e di Across Sardinia, con il patrocinio gratuito di Sardegna ricerche, dei comuni sede dei convegni (Cagliari e Sassari) e di quelli sede degli eventi sportivi (Quartu Sant’Elena e Monserrato). Ha, inoltre, ricevuto sostegno economico dall’Assessorato regionale del Lavoro (tramite il contributo di cui alla L.R. n. 13/1991, art. 72), dal CRT, dalla Fondazione di Sardegna e (non condizionante) dalle aziende Sandoz, Abbott, Saras, GDS e Conad (punti vendita di Sinnai e Quartu Sant’Elena).

Il gruppo del Pd ha presentato una mozione in Consiglio regionale, primo firmatario Antonio Solinas, sulla situazione di crisi alla Portovesme srl. Dopo aver ricostruito la situazione che ha portato allo stato di crisi e al recente annuncio della Glencore sulla fermata della linea zinco che «impatta per circa il 75% della forza lavoro sia sui lavoratori diretti che indiretti e attualmente operano all’interno dello stabilimento, seppur nel circuito della Cassa Integrazione a rotazione, circa 1.200 lavoratori suddivisi tra 600 diretti e altrettanti indiretti»; constatato che «l’alto costo dell’energia in Italia rappresenta una problematica seria che impatta in modo importante per un’azienda energivora, in particolare rispetto a stabilimenti simili presenti in Spagna e Germania dove il costo è decisamente basso. La Glencore non ha rispettato gli impegni assunti con le organizzazioni sindacali che prevedevano che non si sarebbe fermata la linea zinco sino alla conclusione del progetto di fattibilità del litio e, dunque, con la decisione comunicata appare del tutto inaffidabile e rompe il patto di fiducia ventennale tra le lavoratrici, lavoratori, organizzazioni sindacali e istituzioni territoriali e regionali»; la mozione «impegna il presidente della Regione ad assumere, stante la grave evoluzione in corso in merito alla situazione di crisi e alla prospettata perdita di circa 1.200 posti di lavoro, tutte le iniziative necessarie, raccordandosi con gli attori coinvolti nella vertenza, affinché la Glencore Srl tenga fede agli impegni assunti, e così tutelare i lavoratori e garantire, per loro e le loro famiglie, il mantenimento del posto di lavoro».

La mozione oltreché quella di Antonio Solinas, presidente della V Commissione Attività produttive, reca le firme dei consiglieri Alessandro Pilurzu, Roberto Deriu, Carla Fundoni, Salvatore Corrias, Gianluigi Piano, Valter Piscedda, Camilla Soru e Antonio Spano.

 

I 32 candidati più votati in Sardegna con oltre 3.000 preferenze.

  1. Desirè Manca (Movimento 5 Stelle 2050) – Circoscrizione di Sassari 8.010 preferenze
  2. Giuseppe Meloni (Partito Democratico) – Circoscrizione di Olbia Tempio 6.751 preferenze
  3. Giovanni Chessa noto Gianni (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Cagliari 5.683 preferenze
  4. Piero Comandini (Partito Democratico) – Circoscrizione di Cagliari 5.516 preferenze
  5. Antonello Peru (Sardegna al Centro 20Venti) – Circoscrizione di Sassari 5.330 preferenze
  6. Ivan Piras (Forza Italia) – Circoscrizione di Cagliari 5.059 preferenze
  7. Gianfranco Mariano Lancioni noto Nanni (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Cagliari 4.711 preferenze
  8. Stefano Schirru (Alleanza Sardegna Partito Liberale Italiano) – Circoscrizione di Cagliari 4.670 preferenze
  9. Aldo Salaris (Riformatori Sardi) – Circoscrizione di Sassari 4.611 preferenze
  10. Antonio Spanu (Partito Democratico) – Circoscrizione di Sassari 4.479 preferenze
  11. Emanuele Cera (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Oristano 4.422 preferenze
  12. Francesca Fadda (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Cagliari 4.171 preferenze
  13. Alessandro Pilurzu (Partito Democratico) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 4.090 preferenze
  14. Angelo Cocciu (Forza Italia) – Circoscrizione di Olbia Tempio 3.805 preferenze
  15. Valter Piscedda (Partito Democratico) – Circoscrizione di Cagliari 3.788 preferenze
  16. Alberto Urpi (Sardegna al Centro 20 Venti) – Circoscrizione del Medio Campidano 3.774 preferenze
  17. Maria Laura Orrù (Alleanza Verdi e Sinistra) – Circoscrizione di Cagliari 3.680 preferenze
  18. Camilla Gerolama Soru (Partito Democratico) – Circoscrizione di Cagliari 3.600 preferenze
  19. Marcello Fabrizio Salvatore (Partito Democratico) – Circoscrizione di Cagliari 3.512 preferenze
  20. Gianluigi Rubiu (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 3.478 preferenze
  21. Ignazio Locci (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 3.294 preferenze
  22. Piero Maieli (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Sassari 3.251 preferenze
  23. Edoardo Tocco (Forza Italia) – Circoscrizione di Cagliari 3.218 preferenze
  24. Fausto Piga (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Cagliari 3.186 preferenze
  25. Carla Fundoni (Partito Democratico) – Circoscrizione di Sassari 3.185 preferenze
  26. Salvatore Corrias (Partito Democratico) – Circoscrizione dell’Ogliastra 3.184 preferenze
  27. Elisabetta Di Bernardo nota Betti (Partito Democratico) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 3.170 preferenze
  28. Andrea Tunis (Riformatori Sardi) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 3.133 preferenze
  29. Maria Masala (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Sassari 3.121 preferenze
  30. Marco Tedde (Forza Italia) – Circoscrizione di Sassari 3.110 preferenze
  31. Ivana Russu (Partito Democratico) – Circoscrizione di Olbia Tempio 3.074 preferenze.
  32. Alfonso Marras (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Oristano 3.032 preferenze

Nella foto di copertina Desirè Manca, la candidata più votata per l’elezione del XVII Consiglio Regionale della Sardegna.

 

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Il Partito democratico ha ritrovato l’unità lunedì scorso, ad Arborea, nella prima Assemblea regionale che ha proclamato il segretario regionale Giuseppe Luigi Cucca e i 160 delegati, eletti alle primarie del 30 aprile.

Nella sala Congressi dell’Horse Country, oltre agli eletti, era presente una folta delegazione di rappresentanti del partito nelle istituzioni locali e nazionali, ex dirigenti, esponenti del Consiglio e della Giunta regionale.

«Il Pd – ha detto il neo segretario – deve ritrovare lo spirito di coesione per essere più forte e competitivo nello scenario politico. E’ necessario aprire il partito, di renderlo più inclusivo, favorendo il dialogo nei territori e potenziando la presenza dei Circoli. Solo in questo modo possiamo recuperare la distanza con l’elettorato e contrastare le derive populiste.»

«Il Pd ha dimostrato di essere l’unico partito in grado di favorire una reale partecipazione alla vita democratica ma – ha aggiunto Giuseppe Luigi Cucca – deve ritrovare la sua vocazione popolare rivolgendosi innanzitutto ai giovani, a quella fascia di elettori che negli ultimi anni si sono allontanati e a chi è distante perché non ha fiducia nel PD e non crede nella politica.»

L’Assemblea all’unanimità ha eletto presidente Laura Pulga, ex sindaco di Quartucciu ed ex assessore del Bilancio e Personale della provincia di Cagliari, e vicepresidenti l’ex sindaco di Oristano Guido Tendas e l’ex consigliere regionale Dino Pusceddu.

Oggi sono stati ufficializzati i 70 componenti eletti nella nuova Direzione regionale: Claudio Atzori, Francesca Barracciu, Antonio Biancu, Gino Cadeddu, Verdiana Canu, Gianni Carbini, Orlando Carcangiu, Carlo Carta, Luciano Casula, Aldo Deiana, Caterina Deidda, Patrizia Desole, Paolo Fanni, Tonino Loi, Annamaria Manca, Luigi Mastino, Luca Mereu, Nicola Montaldo, Giovanni Moro, Michela Mura, Rosanna Mura, Chicco Porcu, Giovanni Maria Sciretti, Monica Spanedda, Mirko Vacca, Lino Zedda, Gavino Zirattu, Carlo Balloi, Alessandro Bianchi, Alma Cardi, Maddalena Corda, Salvatore Corona, Franco Corosu, Alessandro D’Avanzo, Monica Fois, Carla Fundoni, Alberta Grudina, Tatiana Isoni, Giovanni Ligios, Marina Madeddu, Pietro Morittu, Domenico Murgioni, Antonio Orgiana, Laura Picasso Pisano, Anita Pili, Roberto Pili, Cinzia Porceddu, Antonio Spano, Claudio Trogu, Stefania Atzei, Barbara Cadeddu, Giulio Calvisi, Davide Carta, Licia Cau, Nino Cogoni, Sabina Contu, Massimo Cossu, Giuseppina Demurtas, Marinella Grosso, Sandra Mancosu, Giusy Marrosu, Roberto Martani, Carla Medau, Francesco Melis, Stefano Piras, Fabrizio Rodin, Renato Soru, Giuseppe Tinnirello, Rossano Vacca, Andrea Viola.

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Si è svolto ieri a Sassari un convegno sulle politiche sanitarie organizzato dal Circolo Intregu, Life e dal gruppo del Pd al Senato. Tra i numerosi qualificati ospiti, c’era Federico Gelli, responsabile nazionale Sanità del Partito democratico.

«Le riforme approvate e proposte a livello nazionale hanno lo scopo di riavvicinare medici e cittadini – ha detto nel suo intervento Federico Gelli, iniziato dalla vicenda vaccini -. Sono provvedimenti che partono proprio dall’ascolto delle istanze che arrivano da addetti ai lavori e pazienti. È il caso della legge sulla sicurezza delle cure e sula responsabilità degli esercenti le professioni sanitarie, approvata nei mesi scorsi ma anche della nuova norma sui vaccini alla quale stiamo già lavorando. Siamo finiti sul Financial Times e sul New York Times con relativi consigli di vaccinarsi per il morbillo prima di partire per l’Italia, come si fa per le malattie tropicali. In pochi anni siamo scesi sotto la soglia della protezione di gregge e i casi di morbillo dal 2015 al 2016 sono triplicati. Siamo già al lavoro su una legge nazionale al Senato che renda i vaccini obbligatori per le iscrizioni a scuola e daremo grande importanza alla fase di ascolto. E proprio l’ascolto è stata una delle basi su cui costruire la nuova legge sulla responsabilità dei medici e sulla sicurezza delle cure approvata lo scorso 28 febbraio. il primo aspetto importante – ha detto Gelli – è che non si tratta di un provvedimento del governo ma di una legge di iniziativa parlamentare dunque non calata dall’alto. È il frutto di mesi di lavoro e di incontri che ha portato a compimento la legge, dopo innumerevoli tentativi mai arrivati a conclusione in questi, grazie anche al fatto di aver ricevuto carta bianca dal governo, dalla maggioranza e dal Pd. L’impatto della medicina difensiva nei budget della sanità ha prodotto costi che erano oramai diventati insostenibili con oltre 12 miliardi di costi e 300mila cause giacenti nel contenzioso legale in sanità un fenomeno da bloccare e su cui era indispensabile intervenire, e lo abbiamo fatto con il supporto della commissione bilancio che al Senato vedeva come relatore il senatore Silvio Lai.

Ma la nuova norma affronta e disciplina anche il tema della sicurezza delle cure per i pazienti che diventa parte integrante del sistema salute. Dunque si fa carico non solo della tutela ma anche della sicurezza. Elemento centrale della legge è la prevenzione del rischio, bisogna impedire che un errore o un rischio diventi un danno a carico del paziente. Abbiamo quindi inserito la nascita delle funzioni di risk management ed elaborazione del rischio. Queste funzioni dovranno confluire in un centro regionale per il rischio clinico e la sicurezza nelle cure. Così un evento sentinella diventa un patrimonio che deve essere messo a disposizione della prevenzione.

Per quanto riguarda la responsabilità penale degli esercenti le professioni sanitarie: la riforma prevede la punibilità nel caso l’evento si sia verificato per imperizia ed esclude la punibilità quando sono state rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida e, in mancanza di queste, alle buone pratiche clinico-assistenziali. Siamo riusciti ad inserire nel codice penale una fattispecie dedicata esclusivamente agli esercenti le professioni sanitarie.

La parte che riguarda la responsabilità civile è quella forse più importante. Anche in questo caso le novità vanno a vantaggio sia dei pazienti, che rispetto ad oggi avranno strade ancora più privilegiate per poter ottenere il risarcimento del danno, anche con la possibilità di un’azione diretta nei confronti delle compagnie assicurative della struttura ospedaliera sia attraverso il tentativo ci conciliazione. Vantaggi anche per gli esercenti le professioni sanitarie perché in caso di azione diretta del paziente nei loro confronti l’onere della prova spetterà a questi ultimi, al contrario di quello che accade invece in caso di azione nei confronti della struttura sanitaria. È una legge sulla quale riponiamo molte speranze ed è un punto da cui partire – ha concluso Federico Gelli – per migliorare le tutele dei professionisti ma anche per dare maggiore sicurezza alle cure per i cittadini.»

Il convegno ha affrontato anche i temi delle riforme in campo regionale e, conseguentemente, era molto atteso l’intervento del direttore dell’ATS Fulvio Moirano.

«L’Azienda Unica per ora ancora non c’è. Fino alla definizione dell’atto aziendale tutto rimane come era prima – ha detto Fulvio Moirano -. Nei giorni scorsi sono state emanate dalla Giunta regionale le linee guida dell’atto aziendale, entro 20 giorni arriveranno le eventuali osservazioni della commissione sanità e poi avremo 30 giorni per definire l’atto aziendale. È necessaria però anche la riorganizzazione delle reti di offerta che anch’essa fa parte integrante del processo di riforma. Così come la nascita dell’Areus, la nuova Azienda regionale per l’emergenza urgenza. Mi è stato dato anche il compito di migliorare la qualità dei LEA che in Sardegna non sono tra i peggiori rispetto al resto dell’Italia ma neanche tra i migliori. E poi c’è la riduzione dei costi ed il miglioramento dei servizi e della sicurezza delle cure dei cittadini.»

Per il direttore dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari Antonio D’Urso l’incarico attualmente ricoperto è una grande opportunità professionale. «Stiamo partendo praticamente da zero e siamo pronti anche a raccogliere la sfida della nuova Legge Gelli per quanto riguarda gli aspetti legati al rischio clinico. Questa norma è una grande occasione anche per le aziende e per fare una corretta e adeguata gestione del rischio clinico ma questo solo se non si disperde lo sforzo straordinario fatto e se la norma non viene interpretata come un libro delle procedure».

Il rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli si è soffermato sul ruolo, le competenze e le funzioni dell’Ateneo. «La nuova legge è certamente una grande occasione da sfruttare per quanto riguarda la gestione del risk managemente ma serve anche una revisione della legge 517 del 1999. L’attuale modello di governance disciplinato da quella norma infatti non appare ancora attuale e non sembra assicurare il giusto ruolo alla ricerca ed alla formazione, elementi cardine delle AOU insieme ovviamente all’assistenza sanitaria. La proposta dunque è di lavorare alla definizione di una governance più forte ed adeguata ma anche di attivare una rete nazionale delle AOU e soprattutto di fare in modo che la ricerca diventi il perno delle attività».

Cesco Scanu, presidente provinciale dell’ordine dei medici di Sassari ha voluto prima di tutto esprimere soddisfazione per la nuova legge sulla responsabilità dei medici. «Le nostre esigenze sono state ascoltate e sono state riportate nella legge. La data del 28 febbraio rimarrà nella storia della medicina italiana perché era una legge attesa da almeno 20 anni. Questo provvedimento risponde alle sacrosante esigenze di tutela della salute dei cittadini e consegna dignità alle professioni sanitarie. Sicuramente a noi sanitari potrà permettere di svolgere con maggiore serenità la nostra professione. Bisognerà però anche intervenire su alcuni aspetti, ad esempio per quanto riguarda le polizze assicurative per i neo laureati che spesso non possono permettersele.»

Tra gli interventi anche quello del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. «La legge Gelli è una norma che rasserena l’ambiente e consente di risparmiare e di porre fine alla medicina difensiva e offre garanzie per il miglioramento della qualità dei servizi. Per quanto riguarda la riforma sanitaria in Sardegna auspico che l’atto aziendale, strumento riorganizzativo della azienda unica, si possa fare contando su una nuova rete ospedaliera. Occorre per questo che giunta e maggioranza si incontrino per concordarne una rapida approvazione in aula, altrimenti la azienda unica rischia di basarsi su una rete ospedaliera superata. Sono consapevole che sulla proposta della giunta siano state riscontrate ostilità da parte dei territori, ostilità che vanno superate con l’ascolto da parte delle parti politiche e garantendo l’avvio di nuovi servizi prima di cancellarne altri».

I lavori del convegno sono stati coordinati da Carla Fundoni, capogruppo del PD in consiglio comunale. “Quella di oggi è stata un’utile occasione per presentare le ottime riforme nazionali del PD in tema di sanità. Il giudizio sulla legge Gelli è sicuramente molto positivo così come il lavoro dei rappresentati sardi del partito in Parlamento.»

Tra questi anche il senatore del PD Silvio Lai, relatore in commissione Bilancio del provvedimento presente al dibattito.

«Questa legge – ha detto – può far risparmiare 30 miliardi di euro in Italia e 100 milioni di euro solo in Sardegna che fino ad oggi venivano spesi per esami ed indagini inutili prescritti solo per la medicina difensiva. Dati che confermano la bontà e l’utilità della nuova normativa.»