2 November, 2024
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La Giunta Massidda perde un altro pezzo: s’è dimessa oggi l’assessore degli Affari Generale e del Personale Paola Argiolas. E’ il quinto assessore dimissionario dall’inizio della consiliatura. Nella lettera di dimissioni presentata all’ufficio protocollo, Paola Argiolas non ha motivato la sua decisione che arriva a distanza di 9 mesi e mezzo dalle ultime dimissioni, quelle dell’assessore della Cultura Emanuela Rubiu. In precedenza avevano lasciato la Giunta Massidda Arianna Vinci, Riccardo Cireddu e Carla Mario. Al posto dei primi quattro assessori dimissionari, Paola Massidda ha nominato Loredana La Barbera, Luca Caschili, Valerio Piria e Sabrina Sabiu.

Paola Argiolas, ex dipendente del comune di Carbonia, pensionata, era stata eletta consigliera comunale il 5 giugno 2016, con 185 preferenze. Nominata assessore, aveva lasciato, come prevede il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali, la carica di consigliere comunale.

Della prima Giunta presentata da Paola Massidda il 5 luglio 2016, composta da 7 assessori, ne sono rimasti in carica soltanto 2: il vicesindaco Gian Luca Lai e Mauro Manca.

L’avvio di consiliatura per la maggioranza monocolore del Movimento 5 Stelle è stata caratterizzata anche da altre dimissioni: quelle di due presidenti di commissione, Mauro Uccheddu (sostituito da Angelo Rosas, a sua volta sostituito da Marco Serafini; e Maurizio Soddu, sostituito dal capogruppo Manolo Cossu), della consigliera Sabrina Soru, sostituita dal primo dei non eletti Marco Craig; e, infine, del presidente del Consiglio comunale, sostituito da Daniela Marras.

Le dimissioni odierne di Paola Argiolas, in attesa di conoscerne le motivazioni, appaiono un segnale evidente che la fase di maturazione politica del Movimento 5 Stelle, a Carbonia, dopo la clamorosa vittoria elettorale di due anni fa, non sia ancora terminata.

Il sindaco, Paola Massidda, ha annunciato la presentazione delle dimissioni dell’assessore degli Affari Generale e del Personale Paola Argiolas, protocollate questo pomeriggio, in apertura della seduta del Consiglio comunale, in corso per l’avvio della sessione di Bilancio.

Giampaolo Cirronis

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Maurizio Soddu s’è dimesso dalla carica di presidente della Prima commissione (Affari Istituzionali, Generali, Personale, Polizia Locale, Cultura, Sport Politiche Giovanili, Turismo) del comune di Carbonia. La decisione è maturata ieri, per divergenze sulla gestione delle politiche culturali e sportive legate al suo incarico. Maurizio Soddu ha deciso, comunque, di restare nel gruppo del Movimento 5 Stelle, con il quale è stato eletto il 5 giugno dello scorso anno.

Le dimissioni di Maurizio Soddu dalla presidenza della Prima commissione, arrivano esattamente a un anno di distanza dalle dimissioni di Mauro Uccheddu dalla presidenza della Seconda commissione (incarico poi assegnato al consigliere Angelo Rosas) e dopo le dimissioni di ben quattro assessori (Arianna Vinci, Riccardo Cireddu, Carla Mario ed Emanuela Rubiu, sostituiti da Loredana La Barbera, Luca Caschili, Valerio Piria e Sabrina Sabiu) e di un consigliere (Sabrina Soru, sostituita da Marco Craig), segnale che evidenzia chiaramente come la fase di maturazione politica del Movimento 5 Stelle, dopo la clamorosa vittoria elettorale dello scorso anno, non sia ancora terminata.

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Dopo le dimissioni di quattro assessori, di un consigliere e del presidente del Consiglio comunale, nuovi problemi per la maggioranza a 5 Stelle che amministra il comune di Carbonia. All’origine di questi ultimi vi è la posizione del vicesindaco nonché assessore del Territorio, Ambiente, Servizi di pubblica utilità, Manutenzioni (So.Mi.Ca), Patrimonio, Urbanistica e Lavori pubblici, Gian Luca Lai, che recentemente ha ricevuto un incarico professionale nel consorzio che si sta occupando delle bonifiche della Portovesme s.r.l. A sollevarli sono 19 attivisti dissidenti, tra i quali vi sono l’ex assessore della Pubblica istruzione Carla Mario, l’ex consigliere comunale Sabrina Soru ed il consigliere comunale in carica Mauro Careddu, che stamane hanno diffuso un comunicato stampa molto critico.

Di seguito il testo integrale.

«Appreso quanto emerso dall’intervista pubblicata ieri riguardo il Vice Sindaco, esprimiamo grande preoccupazione e chiediamo all’amministrazione di verificare se esista un conflitto di interessi sia riguardo la delega ambiente sia per la stessa posizione di Vice Sindaco deputato a sostituire il Sindaco in tutte le sue funzioni. Siamo profondamente colpiti da questa circostanza e facciamo sapere che prendiamo le distanze da tutti quei comportamenti che non consideriamo confacenti alle linee e ai principi ben espressi dal M5S.
Gli attivisti poi vengono ancora una volta coinvolti complessivamente quando il Vice Sindaco dice nell’intervista che la linea sulla discarica di Genna Luas era stata concordata, ma tanti attivisti non ricordano questa circostanza e non si riconoscono nelle parole del Vice Sindaco. Certamente non erano al corrente di quanto ieri ha dichiarato pubblicamente quanto l’intervistatore gli ha chiesto se è vero “che è stato assunto e che ha un incarico nel consorzio che si sta occupando delle bonifiche della Portovesme s.r.l.”
A seguito di questa circostanza non possiamo essere sicuri che la questione della discarica di Genna Luas sarà effettivamente trattata con oggettività e da super partes da parte del Comune il cui Vice Sindaco si trova nella posizione ammessa.
Riteniamo che i cittadini di questo territorio, compresi i firmatari, debbano vivere con l’assoluta certezza che tutto quello che deve essere fatto per la valutazione e la messa in sicurezza della discarica di Genna Luas sia fatto nella massima trasparenza, e che tutti possano stare tranquilli del fatto che la salute pubblica è al
primo posto anche nei pensieri di questa amministrazione.
Vorremmo conoscere la posizione che ha assunto il nostro Comune alla Conferenza dei servizi del 18 maggio sulla discarica di Genna Luas, presente per l’amministrazione il Vice Sindaco; che vengano diffusi e partecipati alla cittadinanza risultati di relazioni, studi e dati discussi anche in quella sede riguardo le condizioni della discarica di Genna Luas; vorremmo avere maggiori informazioni in merito ai terreni che dovrebbero essere declassati al fine di impiantarvi la nuova parte della discarica, se è vero che risultino essere classificati attualmente di alto pregio agricolo; che all’ingresso della discarica di Genna Luas ubicata in territorio comunale si preveda il posizionato di un Portale Radiometrico collegato in tempo reale all’ARPAS e alla commissione ambiente regionale e comunale; che la popolazione venga messa a conoscenza dell’effettivo stato di salute di questo territorio.
Noi siamo con i lavoratori e con la salute dei lavoratori, dei loro figli, dei nostri e dei cittadini tutti, non diciamo no all’Industria ma ne pretendiamo la gestione trasparente e che ci si adoperi affinché vi sia una costante informazione dei cittadini riguardo lo stato le condizioni sanitarie e ambientali di questo territorio così come da una giunta a 5 stelle ci si aspetterebbe, chiediamo altresì che i cittadini vengano resi partecipi di scelte importanti e decisive per le politiche sanitarie, ambientali e occupazionali di questo territorio.

Io sottoscritto di seguito firmatario dichiaro di avere preso visione di tutte le parti del presente documento e avere apposto liberamente la mia firma in quanto ne condivido completamente e in ogni parte il contenuto:
Carla Mario, Giuliana Pisu, Antonio Dessì, Carla Cannas, Rosanna Manconi, Francesco Chessa, Roberta Cocco, Diego Murgia, Adele Di Iorio, Sabrina Soru, Sabrina Barlini, Carlo Dessì, Mauro Careddu, Adriana Aresti, Luigi Piras, Annalisa Marcus, Alessandra Usai, Paolo Sgrò, Giuseppe Piga.»

Appare evidente che, al di là della contrapposizione con i gruppi di minoranza che negli ultimi mesi non hanno perso occasione per evidenziare problemi e limiti dell’azione amministrativa del Movimento 5 Stelle, è in atto ormai da diverse settimane, com’era emerso anche in occasione della vicenda che ha visto protagonista il presidente del Consiglio comunale Massimiliano Zonza, dimessosi due giorni fa dall’incarico, una decisa presa di distanze di numerosi attivisti che un anno fa furono tra i protagonisti della straordinaria esperienza politico-elettorale conclusasi con la vittoria di Paola Massidda nel ballottaggio contro il sindaco uscente Giuseppe Casti. del Partito democratico E, di fronte a tutto quanto sta accadendo in questi giorni, appare altrettanto evidente che la “luna di miele” è finita e, dopo il primo anno di attività che si concluderà il 5 luglio, la navigazione per il comandante della “nave a 5 Stelle” Paola Massidda, nel sempre più movimentato mare dell’Amministrazione comunale di Carbonia, dopo che verranno nominati i nuovi assessori e il nuovo presidente del Consiglio comunale, diventerà probabilmente ancora più difficile.

La riunione d’insediamento del Consiglio comunale (5 luglio 2016).

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Massimiliano Zonza si è dimesso da presidente del Consiglio comunale di Carbonia. La decisione era nell’aria da qualche giorno ed è stata ufficializzata dal diretto interessato nel corso della conferenza dei capigruppo svoltasi questa sera. E’ la conseguenza delle polemiche che si sono scatenate nei giorni scorsi dopo la pubblicazione sulla pagina facebook dell’associazione 5 Stelle Carbonia, di un post sessista che in tanti hanno pensato fosse indirizzato all’ex assessore della Cultura Emanuela Rubiu, dopo le sue dimissioni dall’incarico, post poi rimosso.

Dopo alcuni giorni di durissime polemiche sui social network, Massimiliano Zonza s’è assunto la paternità della pubblicazione del post, nel corso dell’ultima riunione del Consiglio comunale ma – come ha tenuto a chiarire – «i contenuti dei post di cui ho assunto responsabilità non erano indirizzati all’assessore Rubiu, con cui ho avuto sempre rapporti più che cordiali». A quel punto la sua posizione sulla poltrona di presidente del Consiglio comunale è diventata assai scomoda ed oggi, inevitabile, è arrivato l’annuncio delle dimissioni. In questo modo è stato evitato l’esame della mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni in Consiglio comunale, sottoscritta anche da due consiglieri di maggioranza.

Il sindaco, Paola Massidda, ha diffuso una nota, nella quale ha spiegato che «Massimiliano Zonza ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato dalla carica di Presidente del Consiglio Comunale, “a seguito dei fatti accaduti nella seduta del Consiglio Comunale del 12 giugno scorso e per gli spiacevoli risvolti conseguenti alla pubblicazione di alcuni messaggi nella rete Internet”. Massimiliano Zonza – ha aggiunto Paola Massidda – si è scusato per aver “creato grave imbarazzo alla persona del Sindaco, dei colleghi di Giunta e dei colleghi Consiglieri comunali tutti”.»

Dopo le dimissioni di Massimiliano Zonza, il Movimento 5 Stelle si trova alle prese con il non facile compito di trovare i sostituti degli ultimi due assessori che hanno abbandonato la Giunta Massidda, Carla Mario ed Emanuela Rubiu, ed un nuovo presidente del Consiglio comunale.

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La crisi di maturazione politica rischia di travolgere il Movimento 5 Stelle alla guida del comune di Carbonia. A distanza di meno di un anno dall’inizio della consiliatura e della fantastica, storica, prima esperienza di un gruppo politico completamente nuovo alla guida di un comune da sempre amministrato dalla sinistra o dal centrosinistra, la maggioranza monocolore che sostiene la Giunta Massidda, comincia a vacillare. Dopo le dimissioni di quattro dei sette assessori con i quali Paola Massidda aveva iniziato la sua avventura politica ed amministrativa, oggi sono arrivate quelle del primo consigliere, Sabrina Soru, un fatto politico, in prospettiva, sicuramente assai più rilevante. Se gli assessori si possono cambiare senza soluzione di continuità, infatti, almeno se scelti al di fuori del Consiglio comunale, la prima defezione di un consigliere deve iniziare a far riflettere.

Il Movimento 5 Stelle la primavera dello scorso anno si presentò agli elettori con una lista di 24 candidati alla carica di consigliere comunale. La straordinaria vittoria elettorale nel ballottaggio del 19 giugno, ha portato in Consiglio 15 dei 24 candidati, diventati 18 nella riunione d’insediamento del 5 luglio, per le surroghe dei tre consiglieri scelti da Paola Massidda fra i sette assessori: Carla Mario, Gian Luca Lai, Paola Argiolas. I candidati non eletti, dunque, sono rimasti sei: Marco Craig, Carla Cannas, Luciano Deias, Guendalina Fronteddu, Giuliana Pisu, Patrizia Mascia. Ora le dimissioni di Sabrina Soru porteranno in Consiglio comunale Marco Craig e, considerato che Guendalina Fronteddu subito dopo le elezioni ha avuto un incarico nella segreteria del sindaco, i candidati non eletti disponibili per eventuali ulteriori surroghe, restano quattro.

Nei giorni che precedettero e seguirono la vittoria elettorale e l’insediamento della Giunta e del nuovo Consiglio comunale, negli ambienti politici cittadini, in particolare in quelli delusi per la tremenda “scoppola elettorale” subita, la domanda ricorrente, facendo leva sulla totale inesperienza del nuovo gruppo politico dirigente alla guida del Comune, era: «Secondo te, quanto dureranno?». La domanda, da addetto ai lavori nel campo dell’informazione, è stata rivolta in più occasioni anche a me e la mia risposta è stata sempre la stessa: «Credo di sì, dureranno 5 anni, perché avranno sicuramente crisi di maturazione e cambieranno spesso assessori, ma in Consiglio hanno una maggioranza blindata, 15 consiglieri dello stesso gruppo, e riusciranno a superare i momenti difficili con la coesione del gruppo». Oggi, a distanza di meno di un anno, probabilmente non avrei le stesse certezze nel rispondere a quella domanda.

I problemi maggiori il Movimento 5 Stelle non li ha avuti fin qui tanto sulle cose fatte o non fatte, per le quali può fare leva ancora sulle attenuanti derivanti dalla poca esperienza e dall’esiguità delle risorse a disposizione, quanto sulla coesione politica interna, sia nella Giunta, sia nel Consiglio. E’ quantomeno inusuale assistere alle dimissioni di quattro assessori su sette in 11 mesi, inizialmente giustificate con “problemi personali” ed ora motivate in maniera ben diversa, come è emerso dalle dimissioni-bis di Emanuela Rubiu, condite da una vicenda assai antipatica quale quella del post sessista pubblicato e poi oscurato nella pagina facebook dell’associazione Carbonia a 5 Stelle, del quale dopo alcuni giorni di aspre polemiche, ieri sera s’è assunto la paternità il presidente del Consiglio comunale Massimiliano Zonza (contro il quale l’opposizione ha presentato immediatamente una mozione di sfiducia). E, a questo punto, non sorprendono le dimissioni del consigliere Sabrina Soru, presentate perché sono venuti meno i presupposti per i quali aveva dato la sua adesione al progetto politico del Movimento 5 Stelle. In questo clima, non ci sarebbe da sorprendersi se il gesto di Sabrina Soru venisse imitato a breve da altri consiglieri, considerato che non più tardi di alcune settimane fa una seduta del Consiglio comunale saltò per la mancanza del numero legale, determinata dalle assenze di alcuni consiglieri del Movimento 5 Stelle, non tutte giustificate… Ritornando ai numeri, oggi il Movimento 5 Stelle ha una maggioranza solida, 15 consiglieri contro 9 della minoranza, ma va tenuto nella dovuta considerazione il fatto che la “riserva” dalla quale, eventualmente, poter attingere per altre surroghe, si è ridotta a quattro consiglieri…

La vittoria del Movimento 5 Stelle al ballottaggio del 19 giugno 2016 ha segnato una pagina storica per la città di Carbonia che, dopo 70 anni, ha deciso di cambiare pagina della sua storia politica. Quella svolta, a distanza di un anno, induce ancora a delle riflessioni. I numeri, considerato il sistema elettorale a doppio turno, vanno esaminati ed interpretati con grande attenzione. Sarebbe sbagliato affermare che, improvvisamente, Carbonia un anno fa sia diventata per quasi 2/3 “grillina”. Il risultato politico più preciso va considerato sicuramente quello del primo turno elettorale, nel quale, il 5 giugno, la lista del Movimento 5 Stelle ottenne 3.009 voti, il 17,91%, ed il suo candidato alla carica di sindaco, Paola Massidda, andò oltre quella soglia di qualche punto, grazie al voto disgiunto, toccando i 3.688 voti, il 21,95%, riuscendo a centrare così l’accesso al ballottaggio contro il sindaco uscente Giuseppe Casti grazie ad un margine di 166 voti, lo 0,99%, rispetto ad Ugo Bruno Piano, terzo classificato. Quello che accadde nel ballottaggio, con la travolgente vittoria di Paola Massidda, fu frutto più della voglia degli elettori di Carbonia di “cambiare” guida politica, dopo 70 anni, che non della convinzione di scegliere il Movimento 5 Stelle per l’amministrazione della città nei successivi cinque anni. In altre parole, è innegabile che il voto per Paola Massidda fu fortemente condizionato dal desiderio di esprimere un voto contro Giuseppe Casti e contro il centrosinistra, soprattutto contro il Partito democratico che, nell’ultimo scorcio della precedente consiliatura, si era lacerato profondamente al suo interno. Questa considerazione trae spunto dall’elevato numero di cittadini che per anni, in molti casi per decenni hanno sostenuto la sinistra cittadina e, profondamente delusi, hanno votato, soprattutto al ballottaggio, il Movimento 5 Stelle ed ancora oggi, nonostante le evidenti difficoltà, ne difendono l’operato e rivendicano il rispetto della scelta fatta un anno fa nelle urne.

Il Movimento 5 Stelle sta vivendo un’evidente crisi di maturazione che, se non verranno prese rapidamente le giuste contromisure, rischia di travolgerlo, mettendo in pericolo la prosecuzione della sua prima “storica” esperienza alla guida del comune di Carbonia. Ma se la situazione dovesse precipitare, credo che lo scenario politico in città andrebbe incontro ad un futuro al momento sconosciuto. La delusione e la disaffezione maturate rispetto alle esperienze passate sono state talmente grandi che, dopo aver portato il Movimento 5 Stelle alla guida del comune di Carbonia, difficilmente nel caso di un fallimento dell’attuale maggioranza, riporterebbero le cose indietro come se non fosse accaduto nullo… Credo che, a quel punto, il futuro sarebbe tutto da scrivere…

Giampaolo Cirronis

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L’esodo dal Movimento 5 Stelle, la forza politica che guida il comune di Carbonia dopo la trionfale vittoria elettorale del 19 giugno 2016 nel ballottaggio tra Paola Massidda e il sindaco uscente Giuseppe Casti (Partito democratico), non si ferma. Dopo quattro assessori (sui sette scelti per la composizione della Giunta e presentati ufficialmente il 5 luglio 2016), Arianna Vinci, Riccardo Cireddu, Carla Mario ed Emanuela Rubiu, oggi si è dimesso il primo consigliere comunale, Sabrina Soru, subentrata nella seduta di insediamento del Consiglio ad uno dei tre consiglieri nominati assessori. Il suo posto verrà preso dal primo dei non eletti, Marco Craig.

Le dimissioni di Sabrina Soru sono state ufficializzate poco fa dal sindaco Paola Massidda, con un breve comunicato stampa.

«Vi comunico che in data odierna, martedì 13 giugno – ha annunciato Paola Massidda – Sabrina Soru ha rassegnato le dimissioni dalla carica di consigliere comunale. Si fa presente che la possibilità di rinunciare alla carica costituisce un diritto del consigliere, disciplinato in modo peculiare dal legislatore per il tramite del combinato disposto degli articoli 38 e 45 del D. Lgs. 267/2000.»

«Ai sensi del comma 1 dell’art. 45 – ha concluso Paola Massidda – il surrogante è stato identificato nel primo dei candidati non eletti della lista del Movimento 5 Stelle, presentatasi alle elezioni comunali dello scorso 5 giugno 2016. Si tratta di Marco Craig.»

Le dimissioni di Sabrina Soru arrivano in una fase particolarmente difficile dell’esperienza del Movimento 5 Stelle alla guida del comune di Carbonia, dopo la calda riunione consiliare di ieri sera.

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Ieri le nuove dimissioni, questa volta irrevocabili, dalla carica di assessore della Cultura, Spettacolo e Turismo del comune di Carbonia (le prime dimissioni, poi ritirate, risalgono al 30 marzo scorso). Oggi Emanuela Rubiu, 43 anni, nata a Carbonia, laureata in Lingue, tecnico in gestione di turismo ambientale, guida turistica, varie esperienze di lavoro come precaria anche all’estero, ha reso pubbliche, con un comunicato stampa, le motivazioni che l’hanno portata a fare questa scelta, seguendo la strada già intrapresa nei mesi scorsi da tre dei sei colleghi (Arianna Vinci, Riccardo Cireddu e Carla Mario) con i quali aveva iniziato l’avventura nella Giunta del Movimento 5 Stelle guidata dal sindaco Paolo Massidda, il 5 luglio 2016.

Di seguito il testo integrale.

Ritengo sia doveroso dare qualche spiegazione per la mia scelta di rassegnare le dimissioni da Assessore della Giunta Massidda, per rispetto dei cittadini, oltre che per tutelare la mia persona da vergognosi “scarica barile”.

La mia decisione non può certo definirsi improvvisa e inaspettata.

Due mesi fa ho rassegnato le dimissioni per le seguenti, testuali motivazioni:

«… con rammarico devo constatare che l’accrescersi di contrasti e divergenze di opinioni, priorità e, soprattutto, di metodi che da un po’ di tempo riscontro tra me e una parte del gruppo, non consente la realizzazione di nessun progetto poiché preclude un rapporto di collaborazione e fiducia che è essenziale e imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi finali.»

La Sindaca mi aveva, allora, pregato di ritirare le dimissioni e rientrare perché, a suo avviso, la mia professionalità e le mie competenze sarebbero state utili all’azione dell’amministrazione. Oggi leggo che mette in dubbio quelle stesse competenze e professionalità per le quali mi aveva pregato di restare.

Parla di totale autonomia di gestione delle deleghe da parte degli assessori, ma sa bene che alcuni assessori non sono stati messi in condizione di lavorare in autonomia e gestire “la cosa pubblica” secondo le priorità e necessità dei rispettivi settori.

Prima di tutto l’assessorato Cultura, Spettacolo e Turismo non ha avuto un budget che consentisse di approntare un programma di gestione. Abbiamo sempre lavorato in emergenza e realizzato tanto, con molto poco e per questo ringrazio infinitamente gli uffici del Settore, che sono riusciti a fare quasi miracoli in questa situazione difficile, che ormai è diventata insostenibile. Questa situazione finanziaria non mi ha consentito di dare risposte, programmare nel rispetto del criterio di trasparenza, prendere impegni e realizzare obiettivi prioritari per la città.

Oltre questo, la mia opinione su questioni relative ai miei settori è stata spesso ignorata o nemmeno richiesta e la Sindaca ha permesso ad altri assessori di decidere al posto mio o contro il mio parere. Salvo poi pretendere che io rispondessi di scelte da me non condivise.

Allora io mi chiedo: dove è il rispetto per la mia professionalità e per la mia persona?

È evidente che con queste premesse, la mia permanenza in questa Giunta è oramai impossibile, perché viene meno la mia fiducia nei confronti di alcuni colleghi e della stessa Sindaca.

Il fatto che si cerchi di scaricare tutte le responsabilità su di me, mi conferma che ho preso la decisione migliore.

Emanuela Rubiu

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La fuga di assessori dalla Giunta Massidda non si ferma. Oggi s’è dimessa per la seconda volta, questa volta irrevocabilmente, l’assessore della Cultura Emanuela Rubiu.

«Comunico che in data odierna, giovedì 8 giugno 2017 – si legge in una nota del sindaco Paola Massidda – Emanuela Rubiu ha rassegnato le dimissioni dalla carica di assessore della Cultura,  Spettacolo e Turismo, senza formalizzare le motivazioni della sua decisione. Sono sorpresa e addolorata per questa sua decisione improvvisa e non preannunciata – conclude Paola Massidda -. Rassicuro i cittadini: provvederò quanto prima a sostituirla con una nuova nomina.»

A 11 mesi dal suo insediamento, avvenuto il 5 luglio 2016, la prima Giunta del Movimento 5 Stelle ha già perso 4 dei suoi 7 componenti iniziali!!!

Dopo Arianna Vinci, Riccardo Cireddu e Carla Mario, la Giunta Massidda perde anche Emanuela Rubiu che si era dimessa una prima volta il 30 marzo scorso, salvo poi ritirare le dimissioni qualche giorno dopo, a seguito di un colloquio chiarificatore con il sindaco Paola Massidda. Ma quel colloquio, evidentemente, non ha chiarito fino in fondo quelle che erano state le ragioni della decisione di Emanuela Rubiu, se oggi, a distanza di poco più di due mesi, la stessa le ha ripresentate, questa volta in maniera “irrevocabile”.

La “fuga” dalla prima Giunta del Movimento 5 Stelle ebbe inizio il 9 settembre 2016, 66 giorni dopo l’insediamento della Giunta, con l’assessore dei Servizi sociali Arianna Vinci, sostituita da Loredana La Barbera; proseguì con le dimissioni dell’assessore dei Lavori pubblici, Urbanistica, Rapporti con Area, Trasporti e Viabilità, Polizia locale e Arredo urbano Riccardo Cireddu, ufficializzate mercoledì 1 febbraio 2017 e non sostituito (con redistribuzione delle deleghe tra il vicesindaco Gian Luca Lai ed il sindaco Paola Massidda); il 30 marzo – come già sottolineato – è stata la volta dell’assessore della Cultura, Spettacolo e Turismo Emanuela Rubiu, le cui dimissioni sono poi rientrate. Agli inizi del mese di novembre 2016, inoltre, si era dimesso il presidente della commissione Lavori pubblici Mauro Uccheddu (sostituito il 10 novembre 2016 da Angelo Rosas); il 10 maggio sono arrivate le dimissioni di Carla Mario, 53 anni, alla prima esperienza in politica come tutti gli altri componenti della Giunta Massidda e tutti i 15 consiglieri comunali del gruppo di maggioranza.

Oggi la Giunta Massidda è composta da soli 4 assessori, perché se dopo le dimissioni di Riccardo Cireddu era stato deciso di non sostituirlo, ad oggi Paola Massidda non ha ancora sostituito Carla Mario. Restano in carica, al momento: Gian Luca Lai, vicesindaco ed assessore del Territorio, Ambiente, Servizi di Pubblica Utilità, Manutenzioni (So.Mi.Ca), Patrimonio, Urbanistica e Lavori Pubblici; Paola Argiolas, assessore degli Affari generali, Personale, Formazione, Decentramento, Trasparenza amministrativa; Mauro Manca, assessore Bilancio, Programmazione, Tributi, Innovazione tecnologica, Attività Produttive; e, infine, Loredana La Barbera, assessore Politiche Sociali, Politiche del Lavoro, Politiche della Casa, Rapporti con Area.
Queste nuove dimissioni, inevitabilmente, infiammeranno ulteriormente il già caldissimo clima di scontro tra maggioranza ed opposizione. Oggi sono in tanti a chiedersi: «Chi o che cosa determina queste ripetute dimissioni dalla Giunta del Movimento 5 Stelle guidata dal sindaco Paola Massidda?»

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Dopo il mancato svolgimento della seduta convocata per mercoledì 17 maggio per mancanza del numero legale, il presidente Massimiliano Zonza ha riconvocato il Consiglio comunale di Carbonia in seduta straordinaria – urgente, per la giornata di martedì 23 maggio 2017 alle ore 18,30 (1ª convocazione), per l’esame dello stesso ordine del giorno, comprendente cinque punti, integrato con un sesto punto.

I punti non esaminati la scorsa settimana sono i seguenti: comunicazioni del sindaco Paola Massidda (presumibilmente riguardanti le dimissioni dell’assessore della Pubblica istruzione, Politiche giovanili e Sport, Carla Mario, e la sua sostituzione); l’esame di interrogazioni ed interpellanze; la ratifica della deliberazione della Giunta Comunale n. 66 del 13.04.2017 avente per oggetto: “Variazione al Bilancio di Previsione 2017-2019”; l’approvazione della variazione al Bilancio di Previsione 2017-2019; la rinegoziazione per l’anno 2017 dei prestiti ordinari della Cassa Depositi e Prestiti Società per Azioni.

Il punto integrativo dell’ordine del giorno riguarda l’istituzione Mercato dal Produttore al Consumatore.

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La riunione del Consiglio comunale di Carbonia convocata dal presidente Massimiliano Zonza per questa sera alle 18.00, è saltata per la mancanza del numero legale. Verificate le assenze di cinque consiglieri sui banchi della maggioranza monocolore del Movimento 5 Stelle, la minoranza non è andata in suo soccorso, per cui il presidente non ha potuto fare altro che dichiarare sciolta la seduta ancora prima dell’inizio dei lavori.

All’ordine del giorno figuravano cinque punti: comunicazioni del sindaco (presumibilmente sulle recenti dimissioni dell’assessore della Pubblica Istruzione, Politiche giovanili e Sport), l’esame di interrogazioni e interpellanze, la ratifica della deliberazione della Giunta comunale n° 66 del 13 aprile scorso avente per oggetto “Variazione al Bilancio di previsione 2017-2019”, l’esame della variazione al Bilancio di previsione 2017-2019) e, infine, la rinegoziazione per l’anno 2017 dei prestiti ordinari della Cassa Depositi e Prestiti Società per Azioni.

Per il Movimento 5 Stelle non è decisamente un periodo facile. Le dimissioni dell’assessore Carla Mario, arrivate dopo quelle di Arianna Vinci (sostituita da Loredana La Barbera) ad inizio consiliatura, Riccardo Cireddu ed Emanuela Rubiu (queste ultime poi rientrate), sono un segno evidente di disagio o, comunque, di insufficiente preparazione, anche mentale, all’assolvimento degli incarichi ricoperti (tutti gli assessori sono alla prima esperienza amministrativa); gli stessi problemi, stanno emergendo evidentemente anche tra i consiglieri, considerato che, dopo il caso verificatosi lo scorso 31 gennaio con l’abbandono dell’Aula da parte di tutti i consiglieri mentre il vicesindaco Gian Luca Lai esponeva la proposta di adozione del Piano particolareggiato di iniziativa privata in località Campo Frassolis, questa sera è saltata la prima riunione del Consiglio comunale per mancanza del numero legale.

La storia recente riporta diversi casi simili ma è evidente che per il Movimento 5 Stelle, per sua caratteristica sempre compatto nell’assunzione delle decisioni, considerati anche i numeri di maggioranza (15 consiglieri contro i 9 complessivi della minoranza), il caso assume un rilievo tutt’altro che trascurabile.

«La maggioranza che a causa delle sue defezioni non riesce neppure a garantire il numero legale in Consiglio comunale non può governare un giorno in più una città nella morsa della crisi – ha dichiarato questa sera Fabio Usai, capogruppo del Partito dei Sardi -. L’episodio di stasera è l’ennesima dimostrazione che esiste un forte problema di dialogo e comunicazione all’interno del movimento che amministra la città di Carbonia. Dopo l’ennesimo turn-over forzato degli assessori che ha certificato la profonda frattura politica in seno al M5S di Carbonia, ci troviamo ancora ad assistere impotenti alla guerra politica interna che di fatto rallenta la vita amministrativa della città. La sindaca Massidda – ha concluso Fabio Usai – deve prendere atto del fallimento politico del suo progetto testimoniato dal continuo via vai all’interno della Giunta, ed ora anche in seno al Consiglio.»

Vediamo ora un’intervista realizzata questa sera con l’ex sindaco Giuseppe Casti, del Partito democratico.

La riunione d’insediamento del Consiglio comunale (5 luglio 2016).