24 November, 2024
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Carla Puligheddu.

Carla Puligheddu.

Giacomo Sanna.

Giacomo Sanna.

Carla Puligheddu è stata eletta presidente dell’Associazione delle Donne Sardiste. Il Consiglio nazionale del Partito Sardo d’Azione ha riconosciuto ufficialmente l’associazione sabato 17 gennaio, nel corso della riunione svoltasi a Ghilarza. Il presidente Giacomo Sanna ne ha comunicato la costituzione ponendo l’argomento al primo punto dell’ordine del giorno dei lavori, illustrando gli scopi associativi e le finalità, e rimarcando altresì il ruolo fondamentale della partecipazione femminile in un ottica di prospettiva di crescita per il P.S.D’Az.

«Saluto con estrema soddisfazione la ricostituzione dell’Associazione delle Donne Sardiste – ha dichiarato Giacomo Sanna – che prende l’avvio da un’idea suffragata dalla fervida intuizione che ogni forma di aggregazione collettiva, democratica e comunitaria possa contribuire all’affermazione e alla costruzione delle libertà dei singoli, come sinonimo inderogabile dei principi di emancipazione e indipendenza.» 

L’A.Do.S., istituita ai sensi dell’Art. 29 bis dello Statuto sardista, è la diretta erede dell’Associazione Femminile per la Rinascita Isolana” fondata il 28 maggio 1949 da Margherita Ciampo Bellieni e sarà un centro di vita associativa autonomo, a carattere volontario, democratico e progressista, improntato sul superamento delle differenze di genere poste alla base di una politica di prospettiva comune, ed ispirato ai valori dell’ideologia sardista nel solco dell’impronta culturale tracciata da Marianna Bussalai.

«L’Associazione si prefigge di coinvolgere attivamente, tramite libera unione, le donne che si identificano negli ideali sardisti, nel diritto del Popolo Sardo al riconoscimento della lingua sarda come espressione della nostra coscienza nazionale – ha spiegato il presidente Sanna – e a tutti coloro che riconoscono la necessità del superamento delle discriminazioni e delle disuguaglianze di genere.»

Lo stesso presidente Sanna ha voluto personalmente formulare i migliori auguri per un proficuo lavoro al neo costituito Consiglio direttivo dell’A.Do.S. composto da Carla Puligheddu (presidente), Angela Maria Loi (presidente vicaria), Sarah Golme (segretaria amministrativa), Rosanna Ladu (segretaria organizzativa), Eleonora Mulas, Franca Marcialis, Maria Clotilde Scalas, Gian Paola Murru, Maria Giuseppa Piras, Gianfranca Salis, anche a nome dell’intero Consiglio nazionale, che ha salutato la ufficializzazione dell’Associazione delle Donne Sardiste in seno al P.S.d’Az. con un prolungato e unanime applauso.

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Consiglio, Christian Solinas (Psd’Az): «Una fondazione per Marianna Bussalai e per l’economia della cultura in Sardegna»

«Istituire la Fondazione Marianna Bussalai per riconoscere un modello di emancipazione femminile in Sardegna e compiere un passo decisivo nel verso di una economia della cultura, alternativa a quella dei settori tradizionali». E’ la proposta avanzata dal capogruppo del Psd’Az in Consiglio regionale, Christian Solinas, nel corso della conferenza stampa per l’illustrazione della Pl 118 “istituzione della Fondazione Marianna Bussalai”. Scopo dell’iniziativa legislativa è quello di istituire una fondazione che insieme alle opere e all’archivio della Bussalai valorizzi la sua casa di Orani, dove la “combattente sardista” ha trascorso tutti suoi 43 anni di vita (1904-1947) e dove è stato ospitato Emilio Lussu quando era un ricercato della polizia fascista.  Una casa che lo scomparso leader dei Quattro Mori, Michele Columbu, definì nel suo libro “La grotta della vipera”: «Un microcosmo, una remota cellula di resistenza al fascismo, in cui si accendono dibattiti, si affacciano dubbi e dissensi, serpeggiano insidie come nelle grandi città».

«Mi auguro di poter ringraziare presto la Regione sarda per l’istituzione della Fondazione Bussalai», ha dichiarato Marta Brundu, biografa ufficiale della discendente della casata che diede i natali a Giovanni Maria Angioy e curatrice del sito internet: www.mariannabussalai.org. La dottoressa Brundu ha sottolineato l’importanza dei documenti custoditi nella casa di Marianna Bussalai, ad incominciare da quelli relativi alla fitta corrispondenza che la donna teneva con Emilio Lussu e gli altri padri fondatori il Psd’Az, ma ha denunciato il rischio che l’intero archivio possa essere compromesso senza un progetto di digitalizzazione che ne assicuri l’integrità.

Tonino Chironi ha invece mostrato la bandiera dei Quattro Mori che, cucita a mano da Marianna Bussalai, è divenuta il primo simbolo ufficiale del Partito Sardo d’Azione nel 1921. Chironi, la cui famiglia custodisce lo storico vessillo che è stato nascosto e murato nel periodo delle persecuzioni fasciste, ha ricordato l’impegno culturale e di “autentica combattente” di “Marianedda de sos Battor Moros”.

Ha partecipato all’incontro con i giornalisti anche Carla Puligheddu (figlia del già consigliere regionale del Psd’Az, Francesco Puligheddu) e promotrice della sezione sardista di recente costituzione a Sassari, intitolata a Marianna Bussalai. «Marianna – ha dichiarato la Puligheddu nell’annunciare l’imminente nascita dell’associazione delle donne sardiste – è la figura più significativa per le donne sarde e per le donne sardiste in particolare».

L’auspicio che la fondazione Marianna Bussalai possa presto registrare l’approvazione della Regione è stato espresso anche da Valentina Casalena, moglie del cantante Andrea Parodi e promotrice della fondazione a lui intitolata: «E’ tempo per la Sardegna di scommettere sull’economia della cultura – ha dichiarato la Casalena – è posso testimoniare che l’esperienza delle fondazioni è un percorso straordinario per la valorizzazione dell’identità e per far crescere l’impegno culturale e politico».