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L’epidemia di Covid19 è stata l’evento straordinario che ha legittimato la sospensione di libertà garantite dalla Costituzione e ci ha precipitato in uno stato di diritto medioevale. Abbiamo vissuto un periodo di diritti violati e sperimentato dal vero una forma di “archeologia sociale” da libri di storia.
Per due mesi sono stati sospesi diritti come: la libertà di movimento nel territorio, la libere frequentazioni sociali, il lavoro, le pratiche religiose, la scuola, gli hobby, gli sport, le manifestazioni popolari, le feste pubbliche e private, i contatti con i parenti stretti, i viaggi, il turismo, gli scambi commerciali, le pratiche professionali, le prestazioni sanitarie ordinarie, l’amministrazione della Giustizia ordinaria, etc. La sospensione di tutti questi diritti di cui siamo titolari si sintetizza in tre parole: mancanza di libertà. Più esattamente si tratta di tutte le libertà garantite dalla Costituzione. In sostanza vi è stata una “sospensione della Costituzione”. Un fatto così grave, tuttavia, era necessario e ha dato i suoi frutti.
Per effetto di quelle “restrizioni di libertà” stiamo vedendo la cessazione dell’epidemia nella nostra Nazione e in quelle che ci hanno imitato.
Oggi, alla fine del lockdown, stiamo apprezzando il valore della Libertà conquistata dai nostri Padri in secoli di lotte, sconfitte, sofferenze indicibili, e anche vittorie. Ci siamo svincolati dal viluppo di regole soffocanti ed ora dobbiamo riprendere a goderne i frutti.
E’ come se all’improvviso il Governo avesse emanato l’”Habeas Corpus”: la legge che per prima affermò che ognuno di noi è padrone del proprio corpo e che nessuno lo può tenere in detenzione senza un motivo giuridicamente accertato.
Nel Medio Evo l’autorità amministrativa, rappresentata da sceriffi o altri ufficiali, anche senza motivazione esplicita, e spesso a fini non penali (tributari, debiti privati, ordine pubblico), poteva arrestare chiunque e tenerlo in prigione, e anche torturarlo per strappare confessioni di colpevolezza infondata. Per la prima volta nella storia i Baroni inglesi nel 1215 imposero al re Giovanni Senza Terra la “Magna Charta Libertatum” in cui si afferma che “Nessun uomo libero può essere arrestato, imprigionato, danneggiato… Eccetto che dal Giudizio legale dei suoi pari e della Legge del Paese”. Il Giudice della Corona, che era un emissario del re, per effetto della “Habeas Corpus Act” rappresentò la prima più importante garanzia verso gli abusi, potendo scavalcare l’Ufficiale che aveva eseguito l’arresto. Fu una rivoluzione contro gli abusi.
Il diritto derivante dalla “Habeas Corpus”, per cui nessuno può essere detenuto a lungo in prigione, se non per applicazione della legge e del giudizio del tribunale, divenne legge definitiva in Inghilterra col “Bill of Rights “del 1688. Successivamente tale diritto venne acquisito nel 5° e 6° emendamento della Costituzione Americana. L’”Habeas Corpus” fu una delle radici di tutte le Costituzioni Moderne.
Ne parliamo perché oggi, con la fine del lockdown, non ci sentiamo ancora completamente liberi: sentiamo che certe libertà non sono ancora tornate. Ci serve un “Habeas Corpus ad hoc” per noi. Ci serve ridiventare completamente “proprietari del nostro corpo”, cioè della nostra dignità. Ma non è facile.
Questo è il punto.
Abbiamo visto come è stato facile, con pochi decreti, perdere “la proprietà del nostro corpo” e tutti abbiamo assistito spaventati a scene di:
- Uomini morenti nella congestione polmonare, dividersi disperati le insufficienti bombole d’ossigeno:
- Pazienti morire senza poter vedere i propri cari.
- Esseri Umani morire anonimi in stanze affollate di altri morenti sconosciuti, senza la riservatezza che la morte richiede.
- File di bare tutte uguali stipate in magazzini anonimi, senza riti di cordoglio.
- La fretta di smaltire le salme.
- File di camion che portano con urgenza cadaveri in forni crematori anonimi all’insaputa dei parenti.
- Sepolture senza nome ignote anche a mogli e figli.
- Medici, Infermieri e Preti morire per spirito di servizio perché è necessario che sia così.
- Corpi sottratti alla proprietà della famiglia.
- Abbiamo visto famiglia rinchiuse in minimi appartamenti condominiali, senza la possibilità di uscire a fare due passi: corpi viventi senza il diritto d’essere usati.
- Scuole chiuse e alunni collegati in rete senza la presenza fisica dei compagni e degli insegnanti.
- Fabbriche chiuse e operai in cassa integrazione.
- Spiagge e campagne, senza presenze umane, sorvegliate dai militari.
- Supermercati vuoti e file di persone “mascherinate”, a debita distanza, in file ordinate, anche per ore, in attesa di rapidi acquisti.
- Laboratori artigiani, banche e uffici pubblici, vuoti, ma con file di utenti all’esterno degli ingressi.
- Ospedali attrezzati con tende per i triage per la captazione dei Covid positivi,
Pronto Soccorso vuoti.
- Reparti Ospedalieri quasi deserti.
- Ambulatori ospedalieri e laboratori analisi chiusi.
- Ingressi all’Ospedale contingentati e sorvegliati da guardie armate.
- Ambulatori medici del territorio quasi deserti.
- Feste popolari di ogni specie sospese,
- Fine degli assembramenti e fine di contatti umani; fine degli scambi di idee e di sentimenti.
E’ la descrizione di una prigione collettiva in cui l’“Habeas Corpus” è abolito.
Il rischio sta nel fatto che se abolisci l’Habeas Corpus ricompaiono “sceriffi” e altre forme di abuso di autorità che ti possono mettere vincoli.
***
La lista dei vincoli che stanno emergendo e si stanno consolidando è enorme.
Limitiamo l’esame a due tipologie di vincoli.
Primo: quelli che stanno per calarsi sulla scuola.
Abbiamo letto questi giorni proposte varie accomunate tutte da una caratteristica: l’irrealizzabilità.
Ne riporto alcuni esempi :
- Proposte di lezioni all’aperto in campi sportivi, come se fosse sempre estate.
- Proposte di lezioni nei boschi, come se fossimo in Finlandia o Svezia.
- Lezioni in classi ridottissime per garantire il distanziamento.
- La necessità di suddividere gli alunni, e quindi di moltiplicare le classi, gli insegnanti e le aule.
- Banchi monoposto negli asili e nelle scuole elementari per assicurare il distanziamento dei bambini, con l’obbligo di consumare i pasti nello stesso banco senza muoversi mai dall’aula. I bambini..fermi per ore?
- Proposte di continuare le lezioni in “smart Working”.
- Separazione degli alunni con barriere in plexiglas e mascherine perpetue sul volto.
Tutte le proposte che stanno emergendo, soprattutto a livello governativo, hanno l’effetto di moltiplicare i problemi per evidente impraticabilità.
La Scuola, che è il “corpo Sociale” più importante ha perso la “proprietà” di se stesso.
Arriveremo al 14 settembre impreparati.
Eppure per riavere l’”Habesa Corpus” del diritto allo studio sarebbe sufficiente ascoltare la logica della scienza Si capirebbe così lo stupore del neopresidente di Confindustria Carlo Bonomi, che all’apertura degli Stati Generali, voluti da Giuseppe Conte, a Villa Panphilj, affermò: «Non ho capito per quale motivo in questi mesi di lockdown non si sia utilizzato il tempo disponibile per procedere allo screening, con tampone, di tutto il personale della scuola e degli alunni». Sarebbe stato l’unico modo per individuare i portatori del virus e creare un ambiente scolastico Covid free. Questo provvedimento avrebbe, da solo, consentito l’immediata riapertura delle scuole senza patemi d’animo.
Due mesi fa questo giornale fece esattamente la stessa proposta. Per questo avviò una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per far acquistare l’estrattore di RNA virale per la ASL di Carbonia Iglesias.
Incredibilmente allora nessuno aveva provveduto a dotare il nostro sistema sanitario locale di un presidio di ricerca anti-Covid. E’ di questi giorni la notizia giornalistica che il Laboratorio Analisi dell’Ospedale di Nuoro ha, non solo l’estrattore di RNA, ma tutto il sistema che consente di trasferire l’RNA virale in una impronta di DNA e procedere alla decodificazione completa del virus.
Molto bene Nuoro, un applauso all’intelligenza e previdenza.
Noi no.
Se qualcuno avesse dotato il Sulcis Iglesiente di decodificatore, e se questo fosse stato utilizzato per mappare tutta la popolazione di 130.000 abitanti, oggi saremmo esattamente a conoscenza del nostro stato e potremmo esibire la nostra “patente di Immunità”.
Ciò vale per il personale delle scuole, degli Ospedali, dei Comuni, delle Poste, delle Banche, delle attività artigianali e Commerciali, dei Trasporti. Ne sarebbe conseguito un cartello “COVID FREE” da esibire ai turisti. Altro che “Bandiere Blu” per spiagge!. Tutti i turisti, ospiti dei nostri alberghi, delle case vacanze, e anche degli affitti clandestini, sarebbero stati invitati a eseguire, gratuitamente, il “tampone”. Questo sarebbe il vero “Habeas Corpus” per il Sulcis Iglesiente.
Vi è poi il problema dello “Habeas Corpus” del Sistema Sanitario. Quello del Territorio e quello degli Ospedali.
Sistema Sanitario del Territorio: riguardo al Covid-19 i Medici di Base sono il primo e vero argine al virus. Se fossero dotati di un supporto pubblico efficace, sarebbero capaci di fermare da soli la diffusione del virus.
Di cosa hanno bisogno? Avrebbero bisogno dei dispositivi di protezione e del supporto di un Laboratorio Analisi che, in tempo reale (cioè in 1 ora), desse risposte con tamponi e sierodiagnosi. Di fatto, alla fine della visita al paziente febbrile, non sanno mai se il paziente sia contagiato o no da virus. Con lo screening questo non succederebbe.
Esiste poi il problema irrisolti della gestione di tutte le altre malattie: le cardiovascolari, le respiratorie, le renali, le chirurgiche, le oncologiche, le degenerative come diabete e arteriosclerosi, le neurologiche, etc. Con il lockdown vi è stata la chiusura totale dei supporti ospedalieri a queste patologie se non in regime d’urgenza.
Di fatto oggi la fine della chiusura delle consulenze specialistiche ha il problema di una riattivazione che sia congrua con le richieste. Le liste d’attesa sono infinite e i lunghissimi tempi programmati equivalgono ad una “negazione di sanità”.
L’”Habeas Corpus” del paziente ordinario è ancora sospesa: i vincoli burocratici che anno da impedimento alle cure del suo corpo malato sono ancora in piedi. E’ un ritorno ad un Medio Evo sanitario.
Vi è poi la situazione ospedaliera:
Già proponemmo di acquisire l’estrattore di RNA virale per sottoporre a screening, sistematico e ripetuto, tutti i ricoverati, tutti gli accessi al Pronto Soccorso, tutti i richiedenti servizi al CUP e a tutti i visitatori abituali. Considerato che la spesa sanitaria non è elevata, e che è compensabile con un ticket, non rappresenterebbe un aggravio economico per il bilancio. Al contrario, aumenterebbe la fiducia nell’Ospedale e nel Territorio, migliorando il commercio umano nelle piazze sociali come: scuola , imprese, commerci
La fiducia nel nostro “corpo” indenne da virus renderebbe molto più facili tutte le attività pubbliche.
L’incertezza sul nostro stato sierologico e virologico sta avviluppando la nostra libertà in regolamenti talmente restrittivi che di fatto l’accesso ai Sevizi dell’Ospedale sono difficilissimi e preclusi. La chiusura si concretizza nell’“allungamento delle liste d’attesa” per gli interventi chirurgici e per le per visite ed esami specialistici.
La chiusura delle visite diabetogiche “in presenza” equivale a negare la certezza della assistenza clinica.
La riduzione dei Chirurghi Ortopedico comporta l’impossibilità di operare le fratture di femore entro poche ore, e la possibilità di morire per complicazioni respiratorie e tromboemboliche.
La riduzione dei Gastroenterologi equivale a non fare le colonscopie e non ricevere in tempo la diagnosi di Cancro del Colon.
La riduzione dei radiologi equivale a ridurre le Risonanze Magnetiche e le TAC, e a far scomparire le “visite senologiche” per la diagnosi tempestiva di Cancro di Mammella.
La riduzione dei Cardiologi equivale a non soccorrere in tempo gli infartuati e le aritmie mortali.
La chiusura dell’Ostetricia e Ginecologia è un “vulnus” inaccettabile a tutte la popolazione femminile del territorio, di tutte le età.
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Dopo la sospensione dei Diritti Costituzionali dovuta al Lockdown, ci serve subito una nuova legge “Habeas Corpus” per uscire definitivamente da una involuzione medioevale e recuperare il diritto alla libertà di proteggere il nostro corpo e tutte le sue ineludibili esigenze.
Ci serve riprendere in mano la gestione della Sanità e liberarci dall’opprimente disinteresse di gestori estranei al territorio.
A proposito del ritardo, a dotarci di un laboratorio per l’estrazione dello RNA virale, dobbiamo, tutti insieme, puntare gli occhi sulla lenta procedura di acquisto dello strumento. E’ noto che la Fondazione di Sardegna ha finanziato l’intera somma necessaria per l’acquisto, pertanto, ora si deve procedere all’acquisto e alla messa in funzione dello strumento. Non ci sono ostacoli economici. Verifichiamo che la procedura vada avanti veloce. Sorvegliamo tutti insieme e diamoci appuntamento per riparlarne.