22 November, 2024
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Il Governo e la Regione Sardegna hanno diffuso in serata note stampa ufficiali sull’esito dell’incontro svoltosi oggi al Mise sul futuro dello stabilimento Alcoa di Portovesme.

«Il Governo, nel corso di un incontro che si è tenuto oggi nella sede del ministero dello Sviluppo economico – si legge nella nota stampa del Mise -, ha informato i sindacati sulla situazione ALCOA ed ha in particolare evidenziato i seguenti punti:

  1. GLENCORE non ha risposto alla lettera inviata dal Ministro Calenda all’Amministratore delegato della società sulle condizioni di una eventuale acquisizione dell’impianto ALCOA di Portovesme;
  2. Il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha firmato oggi il riconoscimento dello status di area di crisi complessa per il territorio del Sulcis;
  3. Il Governo ha formulato ad ALCOA una proposta per evitare lo smantellamento  immediato dell’impianto. A fronte dell’impegno di ALCOA a garantire un congruo periodo di tempo ulteriore per cercare un nuovo acquirente, il Governo assume i seguenti impegni:

a) nel caso di cessione dell’impianto ad un investitore, verrà utilizzata INVITALIA in funzione di “filtro” (come espressamente richiesto da ALCOA per evitare di mantenere delle responsabilità nel caso in cui l’investimento del nuovo soggetto non fosse coronato da successo). Vi sarebbe, in tal caso, un passaggio contrattuale contestuale  da ALCOA a INVITALIA e da INVITALIA al nuovo investitore;

b) nel caso in cui al termine del periodo concordato non si manifestasse alcun interessamento concreto, ALCOA potrà cedere l’impianto ad INVITALIA che espleterà la procedura di smantellamento, previo riconoscimento da parte di ALCOA delle somme necessarie ad adempiere a questa operazione;

In nessun caso, neanche per un periodo transitorio, INVITALIA potrà ammodernare, avviare o gestire  l’impianto di Portovesme se non per le attività di smantellamento. Rimangono, inoltre, immutati gli obblighi di ALCOA relativamente alle bonifiche ed al risanamento ambientale.
ALCOA si è riservata di analizzare la proposta e di rispondere nel più breve tempo possibile.

Un nuovo incontro convocato dal Governo è previsto entro la fine del mese.»

«Il Governo ha fatto un passo importante. Aver posto le basi per scongiurare lo smantellamento degli impianti di Portovesme da parte di Alcoa ci consente di proseguire nel lavoro iniziato due anni e mezzo fa, cioè tenere aperta la prospettiva di ripresa dello stabilimento. La complessa trattativa portata avanti con Glencore ci ha permesso di determinare uno scenario tale da rendere lo smelter di Portovesme interessante per altri investitori, avendo raggiunto condizioni che aumentano la speranza di vendita.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, al termine dell’incontro di oggi, convocato dal ministro Carlo Calenda nella sede del ministero per lo Sviluppo economico, per discutere del futuro di Alcoa. Nel corso dell’incontro, al quale erano presenti anche l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras e il sottosegretario Teresa Bellanova, il rappresentante del Governo ha illustrato le iniziative adottate dal Mise per verificare l’interessamento di possibili investitori disposti ad acquisire lo smelter di Portovesme e per evitare che Alcoa proceda con lo smantellamento degli impianti annunciato nelle scorse settimane. Il Governo ha chiesto la disponibilità a poter far svolgere immediatamente il processo di due diligence e nelle prossime settimane Alcoa risponderà proponendo un’ipotesi di accordo da siglare entro l’1 novembre.

Il presidente Pigliaru ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dal ministro Calenda e dal Mise, che ha dato prova di «grande capacità nel gestire una situazione difficile. Abbiamo lavorato insieme, in stretta sinergia, per arrivare sin qui e su questa partita, come ha ricordato lo stesso Ministro, occorre fare squadra perché l’obiettivo di tutti è far ripartire lo smelter e contemporaneamente mettere in sicurezza i lavoratori che stanno per perdere gli ammortizzatori sociali».

Su questo fronte, la firma dell’importante provvedimento sull’area di crisi complessa consentirà di avere a disposizione gli strumenti per garantire una prima copertura, il cui rapporto con l’effettivo fabbisogno sarà oggetto di valutazione nei prossimi giorni. Il presidente Pigliaru, infine, riferendosi ai disagi espressi dai lavoratori per le misure di sicurezza adottate nei loro confronti durante la manifestazione davanti al MISE ha detto che «il diritto a manifestare è sacrosanto e dev’essere garantito e rispettato».

Attendati Alcoa 2

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Il Governo ha chiesto ad Alcoa di sospendere la procedura di smantellamento degli impianti, annunciata tre settimane fa ed un ulteriore periodo (12-18 mesi) per cercare un compratore, periodo entro il quale, se non lo si troverà, «l’esecutivo si occuperà di smantellare lo stabilimento, mentre Alcoa sarà responsabile delle bonifiche». E’ quanto spiega in una nota il segretario generale Fim-Cisl, Marco Bentivogli, al termine dell’incontri svoltosi al ministero dello Sviluppo economico.

Il ministro Carlo Calenda firmerà oggi pomeriggio l’inserimento del polo industriale di Portovesme nell’area di crisi complessa, sia per gli ammortizzatori che per le risorse da destinare a investimenti, consentendo in questo modo la concessione di ulteriori 12 mesi di ammortizzatori sociali per i lavoratori del Sulcis, oltre l’attuale scadenza prevista per la fine del 2016.

Marco Bentivogli precisa che non si tratta di «nazionalizzazione, il Governo si farà garante come una sorta di ‘filtro pubblico’ per trovare una via d’uscita. Anche le misure per gli energivori, di cui potrà beneficiare il restart di Portovesme, sarà inserito nella legge di Stabilità».

A margine della riunione con il ministro Carlo Calenda, il capogruppo del Partito Democratico, Pietro Cocco, esprime un giudizio positivo sul risultato dell’incontro, «per l’importante impegno del Governo nazionale e il buon lavoro svolto dal presidente della Regione Francesco Pigliaru».

«Una proposta inedita e straordinaria – sottolinea Pietro Cocco – è stata avanzata dal ministro ad Alcoa, quella di “rilevare” lo stabilimento con un piano di lavoro per un periodo massimo di 18 mesi mediante Invitalia, e di   impegnarsi direttamente per trovare un acquirente, con l’auspicio che Alcoa si renda disponibile ad accettare.»

«Il ministro – conclude Pietro Cocco – ha poi confermato il riconoscimento dello stato di area di crisi industriale complessa del Sulcis ed ha firmato per proseguire con gli ammortizzatori sociali anche dopo il 31 dicembre.»

«Quanto emerso oggi nel corso dell’incontro sulla vertenza Alcoa – ha detto il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani – certifica l’impegno del governo a questa importante situazione. La partecipazione di Invitalia che farà da filtro non può che certificare un impegno diretto del Governo nella politica industriale nazionale. Impegno già assunto con l’approvazione della risoluzione per il rilancio dell’alluminio in Italia. Il nostro impegno di vigilanza – conclude Emanuele Cani – continuerà in maniera costante affinché la vertenza possa arrivare ad una rapida conclusione.»

«Al Governo non abbiamo chiesto solidarietà, ma risposte concrete per il futuro della Sardegna ed evitare una crisi senza via d’uscita nel Sulcis Iglesiente – spiega il capogruppo regionale Udc Gianluigi Rubiu -. Il rischio di uno smantellamento dell’impianto pare essere evitato, per ora. Niente da festeggiare – conclude Gianluigi Rubiu – visto che si tratta dell’ennesimo prolungamento di una via crucis interminabile per i lavoratori. Saranno un’altra stagione di speranza e attesa, nell’auspicio che l’esecutivo nazionale dia corso agli impegni mettendo al primo posto la tutela dei lavoratori.»

Attendati Alcoa 2

 

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L’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, ha incontrato questa mattina le organizzazioni sindacali territoriali del Sulcis, per illustrare le Linee guida del Piano di politiche attive per Alcoa, Indotto Alcoa e Ex-Ila. Il Piano, attualmente in fase di ultimazione, sarà concluso secondo la tempistica prevista entro la fine di settembre. Il progetto è stato elaborato a seguito della disponibilità manifestata dal Governo, e formalizzata in una lettera inviata dal presidente Francesco Pigliaru al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ad inizio agosto, di finanziare un Piano di politiche attive ad hoc per quelle realtà produttive, nelle more della risoluzione della difficile vertenza industriale che riguarda il futuro del polo dell’alluminio nel Sulcis.

Il progetto, una volta approvato dal Governo, fornirà risposte a circa 600 lavoratori provenienti dai tre bacini indicati (Alcoa, indotto Alcoa ed ex-Ila) che hanno perso o stanno per perdere la copertura degli ammortizzatori sociali, e avrà una durata biennale. Per offrire loro nuove opportunità di occupazione sarà messa a disposizione dalla Regione una rosa di politiche attive (tirocini di rientro, bonus occupazionali, misura di autoimprenditorialità, ecc.) di cui i lavoratori potranno usufruire dopo essere stati profilati dai Centri per l’impiego.

Alcoa a Rioma 16 febbraio 2016 2

 

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Sulla vicenda Alcoa, interviene anche l’europarlamentare di origini sarde Stefano Maullu, del gruppo di Forza Italia.

«Il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda e il premier Matteo Renzi devono darsi una svegliata – scrive in una nota Stefano Maullu -. L’Alcoa ha ormai deciso di lasciare lo stabilimento di Portovesme nel Sulcis e l’azione del Governo per evitare la dismissione e soprattutto la perdita di posti di lavoro si è dimostrata ancora una volta del tutto inefficace.»

«Le varie trattative, gli impegni assunti e non mantenuti da parte di Governo e Regione hanno portato la Sardegna ormai al limite – aggiunge Stefano Maullu –Questa decisione che decreta la morte della produzione di alluminio nel Sulcis arreca un grave danno per il futuro economico della zona. I lavoratori meritano un maggiore rispetto e un’azione tempestiva che tuteli il territorio sardo e le sue attività produttive.»

«La Sardegna – conclude Stefano Maullu – non può pagare per la negligenza e l’inettitudine di un Esecutivo poco incisivo e inconcludente, incapace di svolgere un ruolo decisivo nelle partite che contano.»

On. Stefano Maullu

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«L’annuncio dell’Alcoa di smantellare lo stabilimento di Portovesme è il vero colpo di grazia al Sulcis. Una decisione che aleggiava come un fantasma che si è improvvisamente materializzata,con l’assurda assenza di regione e Governo. Non accetteremo  che si smonti un solo bullone dallo stabilimento prima che ci siano garanzie certe sulla riconversione dell’impianto, delle bonifiche e delle alternatve sicure per i lavoratori». Lo afferma il vice segretario regionale dell’Ugl Sardegna, Piergiorgio Piu, in merito alla comunicazione di Rob Bear, vice presidente di Alcoa Transformation, sulle sorti dello stabilimento di Portovesme.

«Ancora peggio la dichiarazione del ministro Carlo Calenda che sembra cadere dalla nuvole quando afferma di aver convocato i vertici della Società americana nella prima settimana di settembre – aggiunge Piergiorgio Piu -. Neppure pensano agli ulteriori sacrifici dei lavoratori,che si pagano il viaggio a Roma per manifestare le loro sacrosante ragioni. Assurdo, inaccettabile che l’Azienda comunichi unilateralmente la dismissione dello smelter senza comunicarlo al Governo. Sono stati persi 4 anni in chiacchiere e false promesse, prese in giro ai lavoratori, ad un intero territorio, il più povero d’Italia e all’intera Sardegna.»

 «La Regione, assente ed immersa in un silenzio assordante – sottolinea ancora Piergiorgio Piu -, ha l’obbligo di alzare la voce e battere i pugni sul tavolo del Governo e pretendere iniziative produttive alternative immediate e concrete. Basta con gli inchini a Renzi e l’atteggiamento credulone della farsa della firma del Patto per la Sardegna, quando quelli erano soldi vecchi che già ci spettavano. Pigliaru voli a Roma oggi stesso – conclude il vice segretario regionale dell’Ugl Sardegna – e faccia il suo dovere, difendere i sardi e la Sardegna.»

Alcoa 6

 

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Crescono le tensioni intorno al futuro dello stabilimento Alcoa di Portovesme, dopo l’annuncio dato ieri con un comunicato da Rob Bear, vice presidente delle attività di Transformation, dell’avvio dello smantellamento degli impianti e della riqualificazione del sito.

Il ministero dello Sviluppo economico, in una nota, precisa che «il ministro Carlo Calenda ha convocato già nelle scorse settimane un incontro con i vertici della società americana. L’incontro, che servirà a fare  il punto della situazione, è previsto nella prima settimana di settembre».

«Risulta pertanto inatteso ed è considerato quantomeno inopportuno – aggiunge la nota del Mise – l’annuncio diramato dall’Azienda relativo ad un piano di attività per il sito di Portovesme, la cui realizzazione sarà, dunque, oggetto dell’incontro in questione.»

Alcoa 22 marzo 2016 C

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Si è svolto questa mattina, a Palazzo Chigi, l’ennesimo incontro sulla vertenza Alcoa, alla presenza del sottosegretario Claudio De Vincenti, il ministro Carlo Calenda, il vice ministro Teresa Bellanova, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi.

«Il Governo – si legge in una nota stampa – ha informato FIM FIOM E UILM della messa a punto della proposta in materia di costo dell’energia che, sulla base dell’interlocuzione con la Commissione Europea circa le norme generali di sistema, è stata comunicata ieri a GLENCORE (la multinazionale  interessata allo smelter di Portovesme) e di Contratto di sviluppo a sostegno del piano di investimenti che il potenziale acquirente mette in campo.

Durante la riunione l’Esecutivo ha assicurato ai Sindacati che sulla base di tale proposta (giudicata da tutti i presenti molto positiva) verrà accelerato il confronto con il Gruppo svizzero per il necessario chiarimento sull’acquisizione o meno dell’impianto del Sulcis.

In ogni caso – è stato chiarito – il Governo intende mantenere aperta ogni possibile prospettiva di ripresa per lo stabilimento sardo.

Governo e Regione – conclude la nota stampa del Governo – procederanno, infine, ad una verifica sull’utilizzabilità di strumenti di politiche attive per il lavoro connessi alla formazione in funzione delle opere che il Piano Sulcis ha avviato.»

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E’ ripartita per l’ennesima volta, questa mattina, la mobilitazione dei lavoratori ex Alcoa, per tenere alta l’attenzione sulla vertenza infinita per la cessione dello stabilimento di Portovesme, chiuso ormai da alcuni anni.

Un centinaio di lavoratori all’alba sono partiti da Portovesme alla volta di Cagliari, dove hanno manifestato davanti al Palazzo del Consiglio regionale., per una nuova protesta sotto il palazzo del Consiglio regionale.

Due mesi fa i tre sindacalisti Rino Barca, Daniela Piras e Roberto Forresu posero fine all’occupazione di uno dei silos dello stabilimento, dopo l’impegno assunto pubblicamente dal presidente del Consiglio dei ministri per la soluzione della vertenza. Da lì a 15 giorni i lavoratori avrebbero dovuto ricevere conferme ma in quel lasso di tempo, come si ricorderà, maturarono le dimissioni del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, poi sostituito nel Governo con il nuovo ministro Carlo Calenda, e i tempi si sono notevolmente allungati.

Tre settimane fa le organizzazioni sindacali hanno incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, e il viceministro del Mise, Teresa Bellanova, che si sono impegnati a cercare al più presto una soluzione per la vertenza e a convocare un tavolo per la fine di maggio. Fine maggio è ormai arrivata da le risposte no! Una delegazione di lavoratori domani si recherà nuovamente a Roma per ricordare al Governo gli impegni presi.

 

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È alla presenza del Primo ministro Andrei Kobyakov che, oggi, la Bielorussia ha celebrato il proprio National Day a Expo Milano 2015. «Il nostro Paese – ha spiegato Kobyakov, nel corso della cerimonia dell’alzabandiera – ha una tradizione agricola plurisecolare. Per questo, siamo molto felici di partecipare all’Esposizione Universale: comprendiamo il ruolo e l’importanza di un evento come questo e ne condividiamo aspirazioni e obiettivi. I temi della malnutrizione, della denutrizione e dello spreco di cibo meritano grande attenzione».

A dare il benvenuto alla delegazione bielorussa, questa mattina, davanti all’Expo Centre è stato il viceministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda. Presenti il vice Primo ministro bielorusso Mikhail Rusy, il ministro della Cultura, Boris Svetlov, il vice ministro degli Affari esteri Aleksander Guryanov, il vice ministro dell’Industria Dmitry Korchik, il vice ministro dell’Agricoltura Igor Bryla e il sindaco della città di Minsk, Andrei Shorez.

La Bielorussia ha scelto di partecipare a Expo Milano 2015 con il tema La Ruota della Vita. Il simbolo del Padiglione è, infatti, una sorta di mulino ad acqua, sotto il quale uno spazio espositivo con monitor interattivi racconta la storia agricola e tecnologica del Paese.

«La partecipazione del vostro Paese a Expo Milano 2015 – ha dichiarato il viceministro Calenda – è particolarmente significativa considerando gli sforzi che avete intrapreso nell’ambito della lotta contro fame e al deficit idrico in favore della conservazione della natura e della biodiversità, in completa affinità con i temi trattati ogni giorno presso l’Esposizione Universale». Nel corso del suo intervento Calenda ha, inoltre, sottolineato l’importanza della cooperazione tra i due Paesi: «Le aziende italiane – ha aggiunto – cercano nuovi sbocchi e c’è grande interesse nei confronti delle attività commerciali bielorusse. Sono già in programma incontri bilaterali per definire un action plan congiunto che ci consenta di accrescere il volume di scambi anche a livello agroalimentare».

In relazione all’amicizia tra i due Paesi il Primo ministro Kobyakov ha tenuto a ricordare il grande aiuto offerto dall’Italia, dopo Chernobyl: «Più di mezzo milione di bambini bielorussi – ha affermato – si sono recati in Italia a seguito della tragedia di Chernobyl per sottoporsi a programmi di cura: hanno trascorso molto tempo qui e sono stati accolti e accuditi al meglio. Quando tornano in Bielorussia diventano tutti piccoli ambasciatori italiani».

Al termine della cerimonia ufficiale, i festeggiamenti sono proseguiti con canti e balli sul palco dell’Expo Centre e una sfilata lungo il decumano di artisti bielorussi vestiti in abiti tradizionali.

Accompagnata dal Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino, la delegazione bielorussa si è quindi recata in visita a Palazzo Italia, dove il Primo ministro Andrei Kobyakov ha sottoscritto la Carta di Milano.

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Musiche coinvolgenti, danze folkloristiche e festeggiamenti al padiglione hanno scandito le celebrazioni per il National Day della Tunisia. La giornata si è aperta con il classico alzabandiera, con le note degli inni nazionali italiani e tunisini, momento istituzionale al quale hanno partecipato il Primo Ministro tunisino, Habib Essid, il Commissario Unico Delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, il Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino, e il vice ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.

«Sin dal 2012 la Tunisia ha creduto alle tematiche dell’Esposizione Universale – ha sottolineato nel suo discorso Habib Essid – e siamo stati tra i primi Paesi ad aver aderito con convinzione alla manifestazione. Siamo orgogliosi di poter presentare al mondo le nostre ricchezze agroalimentari e la tradizionale ‘dieta tunisina’, varia e antica, che risponde in pieno alle esigenze di assicurare cibo sano e sicuro per tutti.»

Il legame tra Tunisia e Italia, d’altronde, è ormai consolidato da tempo, come ha ricordato Carlo Calenda: «Negli ultimi dieci anni gli investimenti economici e commerciali italiani nel Paese africano sono aumentati del 30% e certamente la stabilità governativa sta incoraggiando le nostre imprese a credere nella Tunisia. Anche il Governo italiano è pronto a scommettere sulle capacità attrattive di una nazione che rappresenta un partner privilegiato di sicuro affidamento».

Anche Bruno Antonio Pasquino ha rimarcato i buoni rapporti tra le due realtà, ricordando come la «Tunisia è l’esempio solare di uno sviluppo socio economico notevole che si accompagna ad un processo democratico indiscutibile. Tutti segnali che dimostrano l’apertura del Paese al dialogo interreligioso e ad un Islam moderato. Invito tutti a visitare il padiglione tunisino, studiato ad arte per far riflettere sulle tematiche dell’Esposizione Universale».

La visita della delegazione ufficiale è terminata con la tappa a Palazzo Italia e il successivo pranzo ufficiale.

La giornata è proseguita con spettacoli dal vivo e danze con ballerini in abiti tradizionali che si sono tenuti presso il padiglione tunisino, all’interno del Cluster del Biomediterraneo.