22 November, 2024
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Il comune di Carbonia e il coordinamento locale dei trapianti dell’ASL 7, hanno concluso il complesso iter che consentirà a tutti i cittadini maggiorenni, al momento del rilascio o rinnovo della carta d’identità presso gli uffici anagrafe, di esprimere la volontà di diventare donatori di organi e tessuti.

Per dare giusto risalto a questa iniziativa, venerdì 12 giugno, alle ore 11.00, presso la sala polifunzionale di Piazza Roma, si terrà un incontro dibattito a cui parteciperà, tra gli altri, il responsabile del Centro regionale trapianti, prof. Carlo Carcassi.

Consapevoli che la promozione della solidarietà civile e dell’aiuto reciproco passa anche attraverso l’impegno di tutti (istituzioni, associazioni di volontariato e cittadini), l’Amministrazione comunale invita la cittadinanza a partecipare.

«L’anagrafe del donatore – dice Maria Marongiu, assessore delle Politiche sociali del comune di Carbonia – è un risultato che ci rende orgogliosi e, siamo certi, che i cittadini di Carbonia dimostreranno anche questa volta, in maniera concreta, lo spirito di solidarietà che contraddistingue la nostra Comunità.»

Maria Marongiu 4Carlo Carcassi copia

La Sardegna si conferma regione leader nel centro-sud Italia in materia di donazione di organi, resta ancora leggermente al di sopra della media nazionale (23,1 per milione di popolazione) ma in lieve ritardo nei confronti del nord. Al 31 dicembre 2014, rispetto all’anno precedente, l’Isola ha registrato un incremento del 3% passando dal 24,4 al 27,4 per milione di popolazione (Pmp). I dati forniti dai Centri regionali di trapianto offrono un quadro molto chiaro sulla situazione nel nostro Paese, e parlano di una Sardegna che ormai ha raggiunto un soddisfacente livello di sensibilizzazione nei confronti dei suoi cittadini: lo confermano il Coordinatore regionale per i trapianti, Carlo Carcassi e l’assessore della Sanità Luigi Arru.

«Siamo di fatto indipendenti, vale a dire che possiamo fronteggiare da soli le richieste di trapianto», sottolinea l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru. All’8 febbraio 2015, le Asl della Sardegna hanno rilevato il 96,9% di consensi tra i cittadini per quanto riguarda le dichiarazioni di volontà sottoscritte nelle Aziende sanitarie (contro una media nazionale del 90%: quarta regione dopo Abruzzo, Campania e Basilicata). È invece più bassa la percentuale dell’espressione di volontà a donare gli organi espressa al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità nel Comune di appartenenza (secondo quanto stabilito dal Decreto Mille-proroghe): in questo caso, in Sardegna i consensi scendono all’89,1% contro il 93,5% del resto d’Italia. Il dato, sicuramente, risente del maggiore livello di sensibilizzazione garantito nelle strutture sanitarie rispetto agli uffici degli enti locali. Al momento sono soltanto tre i Comuni che hanno avviato il servizio di registrazione della dichiarazione di volontà: Cagliari, Oristano e Osilo. In tutta l’Italia sono 45.

Nel 2014, dai 14 reparti di rianimazione regionali censiti per l’attività di donazione d’organi, sono state effettuate 65 segnalazioni di potenziali donatori al Centro regionale trapianti presso l’ospedale Binaghi di Cagliari; 47 donatori sono arrivati alla valutazione finale, 42 al prelievo degli organi e alla fine 35 donazioni sono state utilizzate, ovvero almeno un organo è stato trapiantato. Le donazioni utilizzate sono risultate 5 in più rispetto al 2013 (30 donazioni).

«Sulle 65 segnalazioni di potenziali donatori, ben 50 famiglie hanno acconsentito alla proposta di donazione – sottolinea l’assessore Arru – e questo è un dato importantissimo: le opposizioni sono state soltanto 15 (pari al 23,1%, a fronte della media nazionale del 31%), a conferma della sensibilità e solidarietà sociale della popolazione sarda. L’ottima performance della nostra regione si colloca nella stessa fascia di regioni come Veneto, Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna per numero di donatori segnalati che abbiano concluso il percorso, rapportati alla popolazione residente.»

I Centri di trapianto dell’Azienda Ospedaliera Brotzu hanno trapiantato 80 organi in totale (4 in più rispetto al 2013). I trapianti di cuore sono stati 6 (furono 5 nel 2013) e quelli di fegato 29 (20 nel 2013). Sono stati trapiantati 38 reni, con 34 interventi di trapianto di rene singolo (di cui 9 con metodica interamente robotica) 4 trapianti combinati di rene-pancreas e 3 trapianti di pancreas isolato. È proseguita anche l’attività di donazione e trapianto di rene da vivente, effettuata già dall’anno scorso utilizzando la tecnologia robotica, con un trapianto portato a compimento nel 2014. Risultati raggiunti grazie all’impegno di tutta le Rete regionale trapianti, ma soprattutto per la responsabilità etica e solidale dei familiari dei donatori. L’attività di donazione di cellule staminali ematopoietiche si è concretizzata in 6 donazioni. Dal 1992 hanno già donato il midollo osseo 176 volontari sardi, a favore di pazienti sardi (79) e di pazienti ricoverati in strutture della penisola (57) o estere: 32 in Europa e 8 negli Stati Uniti, Canada e Australia. Dal 2011 si è notato un notevole incremento delle donazioni. Il Registro regionale sardo continua a essere il primo a livello nazionale per numero di donatori rapportato alla popolazione residente (con un indice del 23,25 per mille residenti). Nel 2014 sono stati iscritti 422 nuovi donatori. Questo risultato è stato possibile grazie alla costante ed efficace attività dell’Admo, l’Associazione Donatori Midollo Osseo regionale.

Carlo Carcassi.

Carlo Carcassi.

La Sardegna è la regione più solidale d’Italia in fatto di donazioni di midollo osseo. Secondo il Rapporto di attività del Registro nazionale dei donatori di midollo osseo, anche nel 2012 la nostra Isola è risultata al primo posto in Italia per numero di donatori iscritti in rapporto alla popolazione residente. Su una popolazione di circa 1 milione 650 mila abitanti, gli iscritti in Sardegna sono oltre 21mila, con un indice di 23,52 donatori ogni 1.000 abitanti di età compresa tra i 18 e i 55 anni.

I dati sono stati illustrati ieri dall’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, da Carlo Carcassi, responsabile del Centro trapianti regionale che ha sede, assieme al Registro sardo dei Donatori di midollo osseo, all’ospedale Binaghi di Cagliari (Asl 8 Cagliari). Erano presenti anche il professor Licinio Contu, pioniere delle ricerche genetiche e fondatore del Registro donatori midollo osseo nonché presidente Admo, e due giovani donatori che hanno raccontato la loro esperienza.

«Ancora una volta – ha detto l’assessore De Francisci – la Sardegna si conferma una comunità dalla generosità straordinaria, in un momento in cui di solidarietà c’è sempre più bisogno.»
Nella classifica nazionale dei potenziali donatori, dopo la Sardegna, sono presenti Veneto (con un indice di 20,53 ogni 1000 abitanti), Emilia Romagna 18,11), la Provincia autonoma di Bolzano (17,50) e la Provincia autonoma di Trento (17,02). Per potenziali donatori di cellule staminali midollari si intendono le persone iscritte nel Registro regionale – e, automaticamente, in quello nazionale – che, in presupposte condizioni di buona salute, non hanno superato il limite di età fissato a 55 anni.
Dal 1992 hanno già donato il midollo osseo 170 volontari sardi, a favore di pazienti sardi e di quelli ricoverati in strutture della Penisola o estere. 83 le donazioni per pazienti sardi, 49 quelle per pazienti di altre regioni italiane, 30 in Europa e 8 negli Stati Uniti, Canada e Australia. Dal 2011 si è notato un notevole incremento delle donazioni con 13 donazioni effettuate nel 2011 e 17 nel 2012. Nel 2013 in 8 hanno già donato le cellule staminali.
Per molti pazienti affetti da malattie ematologiche neoplastiche (ad esempio leucemie o linfomi) e non neoplastiche (ad esempio talassemia o anemia aplastica), il trapianto di midollo osseo rappresenta una valida possibilità di trattamento e guarigione. Con il trapianto di midollo viene effettuata la sostituzione del midollo osseo malato con cellule sane, capaci di rigenerare il sangue circolante. Dichiarare la propria disponibilità a donare il midollo significa mettere a disposizione di un malato le cellule staminali di una persona sana.
Le cellule da trapiantare devono ovviamente essere compatibili con il ricevente, per questo motivo sono nati circa 20 anni fa i Registri dei donatori di midollo osseo che attualmente contano più di 22 milioni di donatori in tutto il mondo e circa 340 mila in Italia.
I centri trapianto di midollo osseo (più correttamente di cellule staminali emopoietiche) quando hanno un paziente che non possiede un donatore in famiglia attivano una richiesta di donatore sul Registro nazionale e sui Registri esteri. Tutto questo costa e incide sulle ricerche attivate in Italia o all’estero. Le Regioni che hanno un registro donatori scarso sono obbligate a attivare le ricerche di donatore all’estero e questo costa (si veda la Lombardia che ha l’89% delle ricerche all’estero e che ha un saldo negativo di oltre 2 milioni di euro).
In Sardegna si trova la percentuale più bassa di ricerche all’estero (55%) in quanto reperisce i donatori nelle ricerche nazionali e prevalentemente nei sardi con un saldo economico positivo (unica regione insieme al Veneto).
Con la delibera di Giunta approvata lo scorso ottobre, infine, la Regione Sardegna ha recepito integralmente l’accordo della Conferenza Stato-Regioni per la «Definizione dei poli di funzionamento del Registro nazionale Italiano Donatori di Midollo Osseo, sportello unico per la ricerca e reperimento di cellule staminali emopoietiche da donatore non consanguineo».
In particolare, il Centro regionale si avvale di diverse strutture funzionali di supporto sparse in tutta l’Isola, da Cagliari a Sassari, da Nuoro a Oristano fino a Olbia.

Carlo Carcassi.

Carlo Carcassi.

 

Simona de Francisci.

Simona de Francisci.

 

 

Domani, mercoledì 18 dicembre, l’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci e il responsabile del Centro trapianti regionale Carlo Carcassi, illustreranno nel corso di una conferenza stampa i numeri sulle donazioni di midollo osseo in Sardegna. L’appuntamento con i giornalisti è alle 11.00, al 4° piano dell’assessorato della Sanità, in via Roma 223 a Cagliari.

Carlo Carcassi.

Carlo Carcassi.

 

Simona de Francisci.

Simona de Francisci.

 

Maurizio Calamida e Giuseppe Casti 2 Asl 7 - Comune di Carbonia 2

Questa mattina, alle ore 11.30, presso la Direzione Generale della Asl 7 in via Dalmazia 83, a Carbonia, al termine di una conferenza stampa, il direttore generale della Asl 7, Maurizio Calamida, e il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, hanno sottoscritto il protocollo d’intesa “Una firma per la vita”, finalizzato alla promozione, informazione e raccolta delle volontà sulla donazione degli organi.

Hanno partecipato il vice sindaco di Carbonia, Maria Marongiu; i componenti della commissione Sanità del comune di Carbonia; il coordinatore per i trapianti e prelievi d’organo della Asl 7, Leonardo Tola; il responsabile del centro regionale trapianti, Carlo Carcassi; il dirigente medico dello stesso centro, Roberto Littera; la responsabile dell’Aido di Carbonia, Maria Mereu; e, infine, il presidente dell’associazione Prometeo, Giuseppe Argiolas.

Con il protocollo d’intesa, Asl 7 e comune di Carbonia si impegnano a promuovere l’informazione e a raccogliere la volontà espressa dai singoli cittadini residenti nel comune di Carbonia in merito alla donazione di organi e tessuti a fini di trapianto; il comune di Carbonia potrà attuare forme di informazione attraverso il proprio sito telematico istituzionale, anche mediante un collegamento al sito istituzionale della Asl 7; quali responsabili dell’esecuzione del protocollo sono stati indicati rispettivamente il dirigente Affari Generali del comune di Carbonia e per la Asl 7 il coordinatore locale trapianti.

«E’ uno strumento che ha un significato molto importante», ha dichiarato il direttore generale Maurizio Calamida. «Non è solo l’impegno di due amministrazioni, ma qualcosa di concreto che agirà a livello di sensibilizzazione e sarà operativo da subito. Quest’anno nella nostra Azienda Sanitaria sono state effettuate due donazioni di organi.»

Per il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti il protocollo d’intesa «rappresenta una grande opportunità per i cittadini. Abbiamo già realizzato diverse iniziative in collaborazione con la ASL, ad esempio quelle per sensibilizzare la popolazione a donare il sangue». Giuseppe Casti ha ringraziato il vice sindaco Maria Marongiu e la Commissione comunale alle Politiche sociali, presieduta da Orlando Meloni, per l’impegno profuso in questa iniziativa.

Soddisfazione è stata espressa anche dal responsabile del Centro Regionale Trapianti Carlo Carcassi: «Con questa procedura si libera il familiare, nel momento peggiore, dall’incombenza di decidere quali sarebbero state le volontà del congiunto. A questo proposito, è giusto ricordare che la Sardegna è una delle regioni con il più basso indice di opposizioni al prelievo d’organi».

«In Italia – ha spiegato Leonardo Tola, coordinatore per i trapianti e prelievi d’organo della Asl 7 – oggi sono oltre 9.000 i pazienti in attesa di un organo per poter sottoporsi ad un trapianto, 236 di questi sono bambini. In Sardegna la lista d’attesa vede presenti 85 pazienti per il trapianto di rene, 12 per il trapianto di fegato e 5 per il trapianto di cuore. Dall’inizio dell’anno, nell’Isola sono stati effettuati 20 trapianti di rene, 18 trapianti di fegato e 4 trapianti di cuore.»

«Noi proseguiamo con la nostra opera di informazione nelle scuole – ha detto Giuseppe Argiolas, presidente dell’associazione Prometeo -. Siamo entusiasti di questa intesa fra ASL e Comune, e ci auguriamo che tanti altri comuni seguano questa strada.»

Questa mattina, alle ore 11.30, presso la Direzione Generale della Asl 7 in via Dalmazia 83, a Carbonia, è in programma una conferenza stampa nel corso della quale la Asl 7 e il Comune di Carbonia sottoscriveranno il protocollo d’intesa “Una firma per la vita”, finalizzato alla promozione, informazione e raccolta delle volontà sulla donazione degli organi.

Saranno presenti il direttore generale della Asl 7, Maurizio Calamida; il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti; il vice sindaco, Maria Marongiu; i componenti della commissione Sanità del comune di Carbonia; il coordinatore per i trapianti e prelievi d’organo della Asl 7, Leonardo Tola; il responsabile del centro regionale trapianti, Carlo Carcassi; il dirigente medico dello stesso centro, Roberto Littera; la responsabile dell’Aido di Carbonia, Maria Mereu; e, infine, il presidente dell’associazione Prometeo, Giuseppe Argiolas.Centro direzionale ASL 7